Info Conseil
Comunicato n° 297 dell'8 giugno 2023
Interpellanza sulla conciliazione dei tempi di lavoro e di cura
La conciliazione tra lavoro e famiglia è stata al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare dell'8 giugno 2023.
«Secondo l'Ispettorato del lavoro - ha evidenziato la Consigliera Chiara Minelli -, in Valle d'Aosta le lavoratrici madri che si sono dimesse sono state 130 nel 2022 e 46 nei primi tre mesi del 2023, i lavoratori padri 60 e 23. La metà delle madri ha lasciato il lavoro per assenza di parenti di sostegno, mancato accoglimento del bimbo al nido, condizioni di lavoro difficilmente conciliabili con la cura dei figli. Inoltre, l'abbandono del lavoro delle donne a seguito di una gravidanza, spesso le allontana definitivamente da un impiego retribuito, con la conseguenza di impoverire il loro futuro e acuire la loro dipendenza dalla famiglia. Una situazione preoccupante. Vorremmo quindi conoscere le azioni che si intendono mettere in atto per favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura nell'ambito dell'Alleanza per un lavoro di qualità siglata il 5 maggio scorso; le iniziative già adottate e quelle che si intendono promuovere, anche nei diversi settori, per favorire il permanere nel mondo del lavoro i neo-genitori e per sostenere la conciliazione dei tempi.»
L'Assessore alla formazione e lavoro, Luigi Bertschy, ha evidenziato che «viviamo una fase di grandi trasformazioni sociali e nel Consiglio per le politiche del lavoro stiamo affrontando questa analisi, per dare corso a strategie, progetti e azioni utili a governare le ricadute che questi cambiamenti, irreversibili, hanno nel mondo del lavoro. Nel tempo, in Valle d'Aosta abbiamo investito molto per garantire una buona rete di servizi per l'infanzia che, però, oggi non è più sufficiente per sopperire alle difficoltà che incontrano le giovani famiglie. Occorrerà pensare anche ad una nuova organizzazione del lavoro, ad esempio attraverso lo smart working o il telelavoro, per coloro che vivono più lontano e che devono affrontare giornalmente lunghi e costosi trasferimenti per recarsi sul posto di lavoro. Un’organizzazione del lavoro flessibile potrà generare risvolti positivi per ripopolare la montagna e per ridurre le criticità che la popolazione dovrà affrontare nel periodo di chiusura della tratta ferroviaria.»
«L'Alleanza per un lavoro di qualità - ha proseguito l'Assessore - si propone di intervenire su tanti temi, anche su quello della conciliazione, con un approccio che deve essere, da una parte, culturale e, dall'altra, molto concreto andando a raccogliere i dati capillarmente sul territorio. L'obiettivo è quello di costruire dei progetti sia su scala regionale, sia su scala aziendale o territoriale, che affrontino un mondo che cambia e per questo abbiamo inserito un buon numero di misure nel POR del Fondo sociale europeo 2021-2027: un voucher universale che sia utile alle famiglie, al pari del voucher per il babysitting a favore dei genitori che seguono corsi di formazione, del voucher conciliazione destinato a famiglie con almeno un genitore lavoratore con a carico figli con disabilità per i servizi estivi.»
«Il ripensamento del modello - ha concluso - avverrà per fasi, perché non si può fare tutto subito, bisogna creare le condizioni per garantire ai giovani un posto di lavoro stabile, che è una prima condizione per affrontare con maggiori certezze la vita, e dare l’esempio riformando l’organizzazione lavorativa della pubblica amministrazione. Una comunità lavorativa organizzata per dare una migliore risposta alle esigenze dei genitori nella conciliazione dei tempi con la cura della famiglia sarà la prima importante risposta politica alla denatalità e alla piena occupazione di entrambi i genitori.»
«Ho scoperchiato un vaso di Pandora - ha replicato la Consigliera Minelli -: è un tema infatti che coinvolge più settori e che andrebbe affrontato non solo con una semplice interpellanza. Concordo con buona parte dell'analisi dell'Assessore: siamo in una fase di grandissima trasformazione e, sebbene la Valle d'Aosta non sia all'anno zero per quanto riguarda la rete di servizi, questi non sono più sufficienti e adeguati. Ad esempio, diventa sempre più difficile per le vallate, dove ci sono pochi bambini, offrire prestazioni a supporto di chi fa figli. È importante mettere in campo tutte le azioni contenute nell'Alleanza per un lavoro di qualità, e implementarle: vi sono iniziative, come il telelavoro e lo smart working, che devono essere spinte il più possibile, anche se si considerano come collegate al problema dei trasporti. Sostenere la genitorialità rappresenta per noi una vera urgenza: sono ancora troppe anche nella nostra regione le donne che rinunciano al mercato del lavoro per prendersi cura non soltanto dei figli ma anche dei parenti anziani; e pochi sono i neogenitori sufficientemente supportati. L'obiettivo cui tendere deve essere quello di avere in futuro delle mamme meno equilibriste, dei giovani genitori più sereni nelle condizioni di mettere al mondo dei bimbi che ci garantiranno un futuro dalle tinte un po' meno fosche.»
SC