Info Conseil

Comunicato n° 230 dell'11 maggio 2023

Interpellanza sul ritrovamento del Guerriero "viaggiatore"

 

Con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare dell'11 maggio è stata affrontata la questione del ritrovamento del Guerriero celtico nel cantiere ad est dell'ospedale Parini.

Il Consigliere Diego Lucianaz ha ricordato che «il ritrovamento, ritenuto di eccezionale valore e di elevato interesse archeologico, è avvenuto nell'inverno 2014-2015, a seguito del quale si annunciavano anche delle analisi del DNA dei resti ossei per approfondire questa scoperta incredibile che avrebbe potuto diventare un'attrazione turistica internazionale con grandi ricadute turistiche ed economiche per la nostra regione. Dell'importanza della valorizzazione di quest'area avevano già parlato a suo tempo dei Consiglieri che oggi siedono tra i banchi della maggioranza e del Governo. Questo tumulo colossale dalle dimensioni cinque volte superiori a quello di Stonhenge, dopo 2.700 anni di riposo, ci ha restituito i resti del Guerriero celtico, ora spostati e di cui non abbiamo più notizie e non sappiamo quale sarà il futuro. Chiediamo quindi dove sia conservato attualmente lo scheletro del guerriero e quale ubicazione si intenda riservargli nel futuro; quale genere di esami sono stati svolti sul reperto e quali le risultanze a livello scientifico e storico; se si intenda mantenere le condizioni del tumulo nelle deprimenti condizioni attuali. Si prevede per il futuro un ridimensionamento al fine di permettere l'allestimento del prossimo cantiere o, al contrario, si intende valorizzare la tomba rendendola visitabile? Vorremmo anche sapere se esiste un programma concreto per la promozione nelle scuole e presso il grande pubblico delle immagini dei ritrovamenti magari attraverso un aggiornamento della mappa del sito, la possibilità almeno per chi ne fa richiesta di essere accompagnati sul luogo e la diffusione del documentario "Il viaggiatore delle Alpi" di Alessandro Stevanon e Akhet che, durante lo scavo, hanno realizzato delle immagini inedite con cui è stata aperta la Rassegna internazionale del Cinema archeologico di Rovereto nel 2016.»

«Le ossa dello scheletro, integralmente conservato, del Guerriero celtico sono attualmente custodite in condizioni ottimali presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza e dallo scheletro sono stati prelevati solo minuscoli frammenti di due molari per le analisi isotopiche e del DNA - ha assicurato l'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz -. La notizia di un "trafugamento delle ossa" è del tutto priva di fondamento e frutto di una fake news che, purtroppo, ha avuto molto seguito sul web e sui canali social. Nel 2021, in occasione del "pesce d'aprile", era uscita una notizia su un giornale online locale relativa a un trafugamento dei resti del Guerriero dal cantiere e a un danneggiamento della tomba, ipotizzando che “potessero essere stati alcuni Salassi stanchi di aspettare l’ampliamento dell’ospedale”. In futuro, il Guerriero celtico sarà ricollocato nella sua tomba originaria nel sito archeologico che verrà realizzato all’interno dell’Ospedale. La Soprintendenza ha già approvato, in via preliminare, una bozza di progetto che prevede la possibilità di visitare il tumulo e il cerchio lapideo datati alla prima età del Ferro.»

Per quanto riguarda le analisi scientifiche effettuate sul reperto, Guichardaz ha riferito che «i risultati sono già stati divulgati durante numerosi eventi aperti al pubblico e troveranno spazio anche negli apparati didattici del futuro sito archeologico. Sono state eseguite analisi antropologiche, supportate da esami radiologici che indicano che si tratta di un uomo adulto, morto all’età di circa 30/40 anni per cause naturali, alto circa 1m74 cm, di costituzione robusta. Soffriva di artrosi vertebrale, soprattutto lombare, e di un disallineamento della colonna vertebrale con rotazione verso l’esterno. Le analisi al Carbonio 14 riportano una data calibrata al 627 a.C. Le analisi archeobotaniche e polliniche sui sedimenti di terreno raccolte all’interno della camera funeraria permettono, invece, di ricostruire il paesaggio vegetale limitrofo composto da boschi di betulacee (betulle e ontani), pini silvestri, querce e coltivazioni di cereali (farro) e la presenza, di numerose piccole schegge di legno di pino silvestre, sembra avvalorare l’ipotesi dell’esistenza di una cassa lignea che conteneva il corpo. Sono state fatte anche analisi degli isotopi dello Stronzio radioattivo (87Sr/86Sr) per ricostruire la dieta e la provenienza del Guerriero. La sua alimentazione era ad alto contenuto proteico, composta in larga parte da carne, latte e derivati e le concentrazioni di metalli bio-essenziali sono compatibili con valori di individui sani moderni mentre non sono state riscontrate alterazioni da elementi tossici (piombo e mercurio). Nessuna traccia di carie o tartaro nella dentatura. Queste analisi consentono di fare delle considerazioni preliminari sulla provenienza del Guerriero: i diversi rapporti isotopici dello Stronzio dei molari M1 e M3 indicano con certezza che l’individuo si è spostato dal luogo dove è nato (M1) a un altro luogo in un’età compresa tra i 7 e i 16 anni (M3). Un ulteriore valore isotopico dello Stronzio nella dentina indica che in età adulta (o comunque dopo i 16 anni) si è spostato ad Aosta, dove è morto. Le analisi del DNA antico, molto lunghe e complesse, sono tutt’ora in corso e consentiranno di circoscrivere, forse, l’area di provenienza del Guerriero. Per ora, in via del tutto informale è stata comunicata la corrispondenza del suo DNA per linea materna con un individuo sepolto nel sito di Kleinaitingen-Gewerbegebiet in Germania.»

Sulle condizioni attuali del tumulo l'Assessore ha precisato che «è molto ben conservato e protetto all’interno dell’area di cantiere. Non sono previsti, perché non necessari, né il suo “ridimensionamento” né il suo “interramento”. Il tumulo verrà invece riportato alla luce all’interno del sito archeologico del futuro ospedale e reso visibile nella sua integrità.  La sua “segregazione inappropriata in un angolo appartato dell’area megalitica” è fuori discussione e priva di significato poiché l’operazione risulterebbe incoerente. Il tumulo deve restare, e resterà, là dove è stato pensato e costruito quasi 2650 anni fa. Per quanto riguarda le attività divulgative, le immagini del ritrovamento e le risultanze degli studi sul Guerriero sono già state ampiamente divulgate sia in ambito locale sia nazionale anche in una puntata di SuperQuark del 2019 condotta da Alberto Angela. Il video “il Viaggiatore delle Alpi” a cura di Alessandro Stevanon è stato presentato in occasione di una conferenza del mese di settembre del 2019 di Plaisirs de culture. La visita al tumulo attualmente non è possibile data la copertura di protezione che lo sovrasta. Molti studiosi di fama internazionale, attirati anche dalle numerose pubblicazioni di scientifico, sono già venuti a visitarlo al momento della sua scoperta e finché è stato visibile. La realizzazione del sito archeologico all’interno dell’ospedale sarà sicuramente l’occasione di un suo rilancio all’interno di programmi concreti di divulgazione per scuole e grande pubblico. Nel frattempo i tecnici della Soprintendenza si rendono disponibili a organizzare ulteriori conferenze coloro che lo desiderassero.»

Nella replica, il Consigliere Lucianaz si è detto «rassicurato dalla risposta, anche se non ho percepito tutta l'attività divulgativa di cui ha parlato l'Assessore. È importante far conoscere questo reperto anche e soprattutto ai giovani e non solo.»

 

LT