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Comunicato n° 134 del 5 aprile 2023

Interpellanza sul fabbisogno idrico per uso agricolo e potabile

 

Le strategie per la gestione del fabbisogno idrico regionale per uso agricolo e potabile in vista della stagione estiva sono state affrontate nel corso della seduta consiliare del 5 aprile 2023 con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Christian Ganis ha richiamato i dati diffusi da ARPA Valle d'Aosta, «che dimostrano come il perdurare della crisi idrica del Nord Italia non sia solo transitorio ma la conseguenza di un ciclo idrico ormai incapace di rigenerarsi naturalmente, a cui si può rispondere solo con la realizzazione di nuove infrastrutture e l'efficientamento di quelle esistenti per trattenere l'acqua di eventi meteo sempre più rari. Nel mese di febbraio, vari Comuni valdostani hanno segnalato problemi di carenza idrica a causa delle poche piogge oltre che della rete di distribuzione vetusta. La siccità preoccupa molto anche il mondo agricolo e, unita all'instabilità dei mercati delle materie prime agricole e dei prodotti energetici, ha innescato un consistente rialzo dei prezzi con pesanti ricadute sui costi di produzione. Sarebbe quindi importante mettere in atto una strategia idrica accompagnata da interventi di breve, medio e lungo termine che favoriscano l'adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione di sprechi d'acqua e chiediamo di sapere cosa stia facendo il Governo in merito

L'Assessore al territorio, Davide Sapinet, ha riferito che «il Governo regionale sta lavorando per la realizzazione di un piano organico di misure per fare fronte alla crisi idrica e di adattamento ai cambiamenti climatici sul medio-lungo periodo. Le iniziative previste hanno ovviamente tempi di realizzazione diversificati anche in relazione all’entità dei finanziamenti necessari. Nel settore potabile, a medio termine con l’avvio della realizzazione del piano di ambito dell’EGA (Ente di governo d'ambito del Servizio idrico integrato) sarà possibile rafforzare ulteriormente il sistema di approvvigionamento. Ricordo, inoltre, che i Comuni hanno disponibili dalla fine dello scorso anno 4 milioni di euro per realizzare interventi di potenziamento delle opere di captazione, anche mediante nuovi punti di prelievo, di interconnessione tra rami diversi delle reti di distribuzione e delle opere di accumulo

Nel settore irriguo, l'Assessore ha detto: «Stiamo lavorando in stretta sinergia con l’Assessorato dell'agricoltura, su due fronti. A medio-lungo termine è necessario predisporre una pianificazione che possa consentire un corretto e mirato dimensionamento di bacini di accumulo al fine di aumentare la resilienza del territorio. È prioritario passare attraverso uno studio, predisposto in sinergia con gli altri Assessorati coinvolti e tenuto conto anche delle esigenze di approvvigionamento di acqua potabile e per uso industriale che individui i luoghi più idonei per la realizzazione dei bacini di accumulo, le opere di trasporto necessarie per l’adduzione dell’acqua e il corretto dimensionamento dei bacini. Parliamo di opere costose e che non sarà possibile realizzarle ovunque

L'Assessore ha poi annunciato che «con la proposta di modifica alla legge 11/1998 (normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta) che presenteremo con la prossima legge di manutenzione 2023, sarà semplificata la procedura autorizzativa per i bacini di accumulo fino a 100 mc. Questo permetterà ai diversi operatori agricoli di valutare la possibilità di realizzare piccole scorte di acqua per mitigare gli effetti della siccità almeno sulle coltivazioni orticole. Attiveremo inoltre azioni di sensibilizzazione al risparmio dell'oro blu anche attraverso una opportuna campagna informativa

«Mancano ancora gli studi e i monitoraggi che sono propedeutici all'avvio dei lavori più importanti - ha commentato il Consigliere Ganis -. Dunque, l'estate 2023 sarà per tutti noi un'estate decisamente secca. Tra i numerosi interventi da realizzare pensiamo sia importante inserire nella strategia idrica regionale anche l'implementazione del riuso delle acque reflue e il recupero di quelle piovane. Il nostro patrimonio idrico è sempre più minacciato e, in ritardo rispetto alle necessità di intervento, si apprende che non esistono studi a supporto. L'acqua sta diventando un bene sempre più raro: ognuno faccia la sua parte, in primis la politica

 

LT