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Comunicato n° 127 del 4 aprile 2023

Interpellanza sul fenomeno delle gang giovanili in Valle d'Aosta

 

Il fenomeno delle gang giovanili in Valle d'Aosta è stato al centro di una interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 4 aprile 2023.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha richiamato «una serie di episodi di violenza commessi da giovani: nel mese di novembre 2022 la rissa tra un gruppo di ragazzine all'uscita da scuola, l'intrusione di un ragazzo in un istituto scolastico di Aosta con addosso un coltello e, più di recente, lo sconcertante episodio di una nota "gang giovanile" che a Verrès ha aggredito con un taser delle persone ad una festa, fatto non denunciato dalle vittime per il timore di ripercussioni. Si tratta di episodi da non prendere sotto gamba per non legittimare, attraverso la normalizzazione, questo genere di azioni, creando, tra le altre cose, anche un pericoloso effetto di emulazione.  Già l'allora Questore di Aosta aveva proposto nuove misure per contrastare i fenomeni legati al disagio giovanile, quali ad esempio il divieto dell'uso del telefono cellulare a scuola. Noi oggi vorremmo conoscere quali siano le iniziative che l'Amministrazione regionale intende mettere in campo per risolvere il problema, anche con l'eventuale coinvolgimento delle famiglie

«Non ci esprimiamo sui fatti di cronaca di cui non abbiamo una conoscenza diretta e certa - ha commentato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Esistono sicuramente problemi di disagio giovanile, episodi di bullismo e cyberbullismo tra coetanei. Si tratta di fenomeni complessi per i quali non c’è una risposta semplice e univoca. Sarebbe bene che questi fatti venissero sempre denunciati da chi li subisce perché l’assenza di denuncia impedisce di approfondire i fatti, di individuare i responsabili e, se del caso, di punirli. Perché, se è vero che la soluzione di questi problemi non sta nella repressione, credo anche che non tutto debba restare impunito. Per fronteggiare questi fenomeni occorre continuare con la pluralità di iniziative che le competenti articolazioni dell’Amministrazione regionale, in collaborazione con tutti gli enti, le istituzioni e le organizzazioni presenti sul territorio regionale, realizzano da tempo sui problemi giovanili, sulla prevenzione e sul contrasto del disagio a cui si collegano comportamenti cosiddetti devianti o reati, individuali o di gruppo. La Regione, in particolare nel contesto dell’attività del “Tavolo tecnico permanente corresponsabilità educativa e legalità” istituito fin dal 2018, continuerà a dare la necessaria priorità a queste iniziative, consapevole che si tratta di un percorso difficile, di lunga durata che deve coinvolgere le istituzioni, i luoghi di aggregazione, le famiglie e, soprattutto, arrivare con linguaggi e modalità adeguate direttamente ai giovani stessi. Come tutti i fenomeni, questo non va enfatizzato ma neanche sottovalutato e porterò a breve queste considerazioni al COSP (Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica), confrontandomi con le forze dell'ordine per individuare dei percorsi condivisi su questa tematica

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, ha sottolineato: «Nonostante le risposte del Governo regionale precedente, lo studio di Transcrime parla di presenza di gang giovanili in Valle d'Aosta. Le persone non si sentono sicure neanche a ricorrere alle forze dell'ordine per denunciare questi casi. Sembra di vivere in una periferia disagiata di qualche grande città. Apprezzo l'impegno del Presidente di prendere in carico il problema e, segnalo che gli atti di violenza sono conoscibili anche in assenza di denunce, ad esempio, attraverso il ricorso alle fonti aperte. In particolare, i giovani che si sono resi responsabili di molti comportamenti gravi sono ampiamente noti a tutti. Rispetto ai Tavoli tecnici, mi pare che fino ad oggi non abbiano prodotto grandi risultati. L'educazione alla legalità è sicuramente importante, ma quando non si producono gli effetti auspicati è necessario intervenire anche attraverso lo strumento della repressione per far sì che episodi del genere non si ripetano più.»

 

LT