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Comunicato n° 651 del 1° dicembre 2022

DEFR 2023-2025: le repliche della Giunta regionale

 

Nella seduta mattutina del Consiglio del 1° dicembre 2022, dopo la chiusura della discussione generale sul Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025, sono intervenuti i componenti della Giunta per le repliche.

«Il DEFR è un documento immediato e concreto che certifica le attività svolte e quelle da svolgere da parte dell'Assessorato che rappresento - ha replicato l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Davide Sapinet -. Siamo qui per affrontare i problemi e per risolverli, dando risposte concrete al territorio. In quest'ottica abbiamo attivato un dialogo continuo con tutte le associazioni interessate dai problemi dell'agricoltura e della montagna. Una parte considerevole del nostro lavoro è centrata sulla programmazione europea che ci consentirà di raggiungere obiettivi sfidanti nei prossimi anni. Per quanto riguarda la tutela dell'ambiente e il presidio del territorio, tra le nostre priorità, figurano la copertura della pianta organica del Corpo forestale e il rafforzamento delle 14 stazioni che compiono un lavoro continuo di controllo e intervengono prontamente nella gestione di emergenze. Abbiamo un'attenzione continua legata ai cambiamenti climatici, così come alla crisi economica. In quest'ottica stiamo lavorando sulla filiera del legno con il rilancio dei cantieri forestali consapevoli che potranno dare grandi opportunità alle imprese del settore. Speriamo in un ritorno alla normalità nel 2023 ma siamo anche intervenuti a supporto delle nostre imprese cercando di non subire la crisi ma di affrontarla con il "bonus entreprise" che ha portato ricadute positive nel settore. Il contesto futuro ci apre a nuove sfide tra cui l'implementazione della rete sentieristica, l'approvazione del programma forestale regionale a sostegno al settore con misure rivolte anche alla zootecnica. La montagna vive un momento difficile, ne siamo consapevoli, ma registriamo anche notizie positive come la presenza di nuovi insediamenti sul territorio: ci sono comuni di media montagna che vivono un piccolo ma significativo aumento demografico generato da dinamiche particolari anche se, è lo sappiamo bene, quello dell'invecchiamento medio della popolazione rimane un problema regionale ed anche nazionale.»

L'Assessore all'istruzione, università, politiche giovanili, affari europei e partecipate, Luciano Caveri, ha premesso che «il catastrofismo non abita qui: vedere sempre nero è scarsamente utile per la discussione, a meno che ci si voglia rivolgere ai propri elettori piuttosto che al Consiglio. Certa sicumera, a volte offensiva, non dovrebbe fare parte di una dialettica politica normale.» Entrando nel merito dei temi, l'Assessore ha voluto «tranquillizzare sui fondi europei: la Regione Valle d'Aosta segue in maniera minuziosa questo settore con rapporti solidi con i nostri partner europei, così come è solida la nostra strategia alpina di Eusalp. Lo sforzo nel periodo di programmazione passato è stato ingente, così come è importante che si veda in prospettiva l'insieme di fondi comunitari che dovranno sposarsi con le progettualità derivanti dal PNRR. In questo DEFR, il tentativo è stato quello di fissare degli elementi più puntuali rispetto alle emergenze che noi riteniamo tali: abbiamo quindi acceso un focus specifico su CVA, sulla scadenza delle concessioni nel 2029, sulla Casa da gioco il cui destino è altrettanto centrale in vista della fine di questo periodo tormentato che si concluderà nel 2024. La scuola è uno dei temi più delicati: un settore che vale il 12% del bilancio regionale, con le difficoltà derivanti che non abbiamo un nostro comparto regionale. La diminuzione del numero degli studenti creerà dei problemi, cominceremo a riflettere sull'aumento del numero di insegnanti nelle scuole, lavorando sull'orientamento per arginare l'abbandono scolastico. Il sistema scolastico valdostano è buono e di qualità, con un valido corpo insegnanti. Infine, sulla montagna, con l'Università della Valle d'Aosta aggiorneremo lo studio riguardante i sovracosti, che sono aggravati dai rincari energetici. Per la montagna c'è bisogno di modernità, di infrastrutture, di idee e, soprattutto, di pensare che le Alpi non sono un posto selvaggio, ma una montagna viva, abitata, dove ci sono bambini e appetibile per chi viene da fuori. Sarà importante fare un dibattito all'interno di questo Consiglio, perché dobbiamo andare fieri di essere dei montanari che vivono tra i monti.»

«Il DEFR non è altro che la traduzione di un atto politico in una programmazione concreta - ha specificato l'Assessore al bilancio, Carlo Marzi -. Non è affatto un libro dei sogni ma un documento che contiene azioni precise, frutto della programmazione, improntato al miglioramento dell'azione amministrativa. Stiamo operando con buon senso dando attuazione alla programmazione delle idee inserite nel documento. Esso quindi rappresenta una fotografia di questa maggioranza, della sua visione del futuro e delle idee che vogliamo portare avanti per rispondere nella maniera migliore possibile a un mondo che richiede concretezza.»

L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Roberto Barmasse, parlando del metodo con cui si è costruito il DEFR, ha detto: «In coerenza con quanto scritto nel Piano per la salute e benessere sociale approvato dalla Giunta regionale, nel DEFR abbiamo individuato gli obiettivi prioritari e strategici, quantificando le risorse economiche necessarie per ogni annualità. Sono elencate le infrastrutture - ospedali e case di comunità, centrali operative territoriali - ed è anche indicata la riorganizzazione dell'assistenza territoriale adeguata al nostro contesto. Un aspetto centrale è l'attenzione alle risorse umane che lavorano nella sanità: questo tema è quello maggiormente attenzionato dall'Assessorato e dall'Azienda USL e nessuna inerzia può essere attribuita perché stiamo agendo con tutti gli strumenti disponibili, assumendoci responsabilità amministrative per percorrere soluzioni mai perseguite prima da questo Assessorato e al limite delle nostre competenze regionali. Vorrei che fosse chiaro che la mancanza di professionisti sanitari è all'ordine del giorno in tutta Europa: paghiamo gli effetti della spending review e di scelte nazionali che non hanno agevolato gli operatori sanitari né dal punto di vista delle leve motivazionali, né della retribuzione. L'Assessorato si è inoltre preso l'impegno di rivedere alcune disposizioni in materia di assistenza economica per renderli più aderenti ai bisogni emergenti, con particolare riferimento alle nuove povertà. Nel 2023 abbiamo previsto di lavorare ad una nuova modalità di gestione delle politiche sociali attraverso la costituzione di una cabina di regia che avrà il compito di definire il nuovo modello di gestione dei servizi. Sulla politica abitative, ricordo lo stanziamento di 70 milioni di euro destinati all'intervento di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, anche nella logica di abbattimento di circa il 50% delle spese energetiche. Nei primi mesi del 2023 saranno disponibili gli esiti dello studio sulla povertà e da questi discenderanno una programmazione coerente sui prossimi interventi necessari per rispondere ai bisogni emergenti.»

L'Assessore ai beni culturali, turismo, sport e commercio, Jean-Pierre Guichardaz ha evidenziato che: «Le azioni concrete sono quelle su cui la popolazione sarà chiamata a valutare la bontà dell'operato di questo Governo. La macchina amministrativa lavora con passione e dedizione e demonizzare "l'ente pubblico cattivo" non aggiunge niente al dibattito. La nostra azione è il frutto di scelte pluridecennali in cui siamo tutti a vario titolo coinvolti. Sulla cultura, elemento di traino del turismo e reputazionale, stiamo lavorando per valorizzare, tutelare e conservare il nostro patrimonio con continui confronti anche con i gruppi di minoranza e mi sembrava di aver colto una complessiva soddisfazione per quanto è stato fatto nel corso degli anni da me e dai miei predecessori. Per quanto riguarda la valorizzazione dei beni materiali, ricordo che in questi due anni sono stati aperti due castelli su cui si stava lavorando da decenni e si continua a lavorare per rendere moderne e fruibili altre strutture. Abbiamo assegnato finanziamenti certi e considerevoli per garantire la tutela e valorizzazione del nostro patrimonio. Sull'area megalitica, ricordo che la progettualità per valorizzarla arriva dagli scorsi decenni. La cultura immateriale non dimentica le lingue valdostane ed è stato un altro argomento spesso affrontato con la minoranza: abbiamo fatto investimenti notevoli in vari settori perché crediamo nella salvaguardia di questo nostro grande patrimonio. Non neghiamo i ritardi e i problemi legati alla tutela dei beni culturali ma questo Governo ha fatto delle scelte precise che vanno verso la salvaguardia e la fruibilità di questa parte del nostro patrimonio. Ci vogliono idee e risorse. Continuiamo a lavorare anche nei settori di turismo e commercio per incrementare la reputazione della nostra regione e la sua conoscibilità nella direzione di differenziare la Valle d'Aosta rispetto alle altre regioni attraverso le nostre peculiarità. Il DEFR è il frutto di una scelta programmatica e di rappresentazione di una politica che cerca di essere attenta alle risorse e al loro utilizzo senza rimanere con le mani in mano. È un documento importante ma non è esaustivo: delinea delle tracce e così deve essere letto. Viviamo un periodo storico particolare e noi non siamo degli ingenui che scrivono dei libri dei sogni, il DEFR è un documento concreto.»

L'Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, Luigi Bertschy, ha sostenuto che «questa maggioranza e questo Governo, in particolare, hanno fatto il massimo in una condizione politica sfiancante, difficile da gestire, oltre che in una situazione economica critica. È difficile gestire una maggioranza a 18, ma è altrettanto difficile costruire una nuova maggioranza: il tema aperto è quello del confronto politico per vedere se ci saranno maggioranze più coese in termini di contenuti e non solo di numeri. Sono quindi soddisfatto del lavoro svolto, perché il DEFR rappresenta la nostra visione politica, indica una progettualità e delle azioni da mettere in campo, con risorse finanziarie certe. Con questo DEFR abbiamo cercato di recuperare la mancanza di programmazione degli ultimi anni derivante dall'instabilità politica. C'è una grande attenzione al lavoro: adotteremo un secondo Piano di politiche del lavoro - dopo che per anni non c'è stato nemmeno uno - così come lavoreremo all'alleanza per il lavoro, che deve esprimere una progettualità e un sostegno alla qualità. Intorno al lavoro bisogna mettere le aziende, le forze sociali, l'amministrazione per garantire contratti solidi, aziende con una programmazione futura e la possibilità per i giovani di investire seriamente sul proprio progetto di vita. La Valle d'Aosta deve puntare sulla ricerca, sull'innovazione, sulla qualità, sulle competenze: siamo una piccola comunità e dobbiamo fare qualità, non quantità. Abbiamo bisogno di piccole aziende che siano competitive e che guardino all'export. Sugli impianti a fune, noi abbiamo scritto le azioni che vogliamo portare avanti e che abbiamo già raggiunto: è vero che bisogna costruire strategie nuove, ma intanto abbiamo portato a casa dei risultati facendo investimenti importanti. Questo è un settore che rappresenta tanti posti di lavoro, un fatturato da 100 milioni di euro, un importante indotto sul territorio, una visione competitiva che colloca la Valle su di un panorama internazionale. Il progetto intervallivo delle Cime Bianche per noi guarda al futuro, perché cerca di collegare alcune vallate in punti dove nel futuro si potrà ancora sciare e lo sosteniamo con il massimo rispetto per chi ha idee diverse dalle nostre. Con l'auspicio che si possa cominciare l'anno in una situazione politica più chiara, credo giusto sottolineare la grande azione che è stata svolta con le forze che si avevano in questo periodo.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha sottolineato: «Si è data una lettura del DEFR che sembra essere la descrizione di una realtà amministrativa e socio-economica parallela: una visione molto soggettiva, distorta ma smentita dai fatti. Certamente il dibattito politico all'esterno di quest'Aula non facilita il lavoro, ma di certo non lo ferma. Dopo tanti anni di impasse sul tema del nuovo ospedale, l'anno prossimo sbloccheremo i lavori, così come abbiamo già sbloccato opere ferme da anni come l'aeroporto e Maison Caravex. Abbiamo risposto alla crisi economica, legata alla pandemia e alla guerra in Ucraina con aiuti che, rispetto alla popolazione, sono tra i più importanti in Italia. Siamo intervenuti anche in altri settori aumentando, ad esempio, le risorse agli enti locali. Il Consiglio regionale, che parla con i suoi atti amministrativi, nonostante l'impasse totale che gli è stata attribuita, negli ultimi due anni ha approvato una media di 35 leggi all'anno rispetto alle 19 leggi degli anni precedenti. Questo è un elemento non banale e indicativo del nostro lavoro. Fa riflettere, poi, la questione sollevata anche in maniera piuttosto accesa sulla possibilità di questa maggioranza di dialogare con Roma. Rivendico l'autonomia di questo Consiglio Valle rispetto alla politica nazionale e il sacrosanto diritto di avere idee e posizioni che non siano per forza appiattite o allineate alla maggioranza di turno a Roma. Davvero vogliamo rifarci alla politica dei rubinetti? La Valle d'Aosta ha una dignità e non ha bisogno di padroni esogeni. Certo il Governo regionale deve coltivare rapporti e stabilire azioni sinergiche con il Governo centrale ma continuando a difendere la propria autonomia. Questo Consiglio Valle avrà ancora la dignità di stare sotto la scritta che è alle nostre spalle o dovremo cambiarla con la narrazione delle gesta di qualche personaggio lombardo?»

Il dibattito sul DEFR prosegue ora con l'esame dei 34 ordini del giorno depositati in Aula.

 

SC-LT