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Comunicato n° 617 del 16 novembre 2022

Question time sul commissariamento dell'AIDO VdA

 

Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 16 novembre 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto informazioni sul commissariamento dell'AIDO della Valle d'Aosta.

«A maggio 2021 il Consiglio Valle aveva approvato all'unanimità una mozione di sostegno all'AIDO, che impegnava il Governo regionale e invitava i nostri Parlamentari ad attivarsi per sospendere il commissariamento di questo ente - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Apprendiamo che il Direttivo nazionale dell'AIDO ha deliberato, a ottobre 2021 l'espulsione di alcuni volontari storici dell'associazione valdostana. Vorremmo quindi sapere quali siano state le azioni realizzate per intervenire sulla scelta di commissariamento di questa importante associazione, che ha svolto un ruolo storico e ha dato un contributo sostanziale alla nascita della legge italiana sulla donazione e sul trapianto di organi.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto che «nel 2021, dopo l’approvazione della risoluzione abbiamo immediatamente e ripetutamente contattato i diversi Commissari nazionali di AIDO. Solo nel marzo 2022, siamo riusciti ad avere un incontro diretto con la Presidente dell’AIDO, Flavia Petrini. In questa occasione, ho avuto modo di testimoniare non solo l’importanza dell’azione dell’AIDO e il rilievo che questa associazione ha avuto negli anni nella crescita generale del tessuto del volontariato nella nostra Regione. Non è stato però possibile trovare spazi per un dialogo che potesse riavvicinare le parti. Solo il 9 ottobre è emerso che il Direttivo nazionale aveva assunto la decisione di espellere i componenti del Consiglio direttivo regionale

Il Presidente della Regione ha proseguito sottolineando che «l’AIDO è un’associazione privata, che opera secondo quanto previsto da statuto e regolamento che si è data, spiace constatare che incomprensioni e letture burocratiche abbiano portato a decisioni estreme che trovo anche “umilianti” per gli interessati: una conclusione drastica ed eccessiva, non solo l’espulsione, ma soprattutto l’annullamento della manifestazione di volontà di persone che hanno dedicato la loro vita alla creazione e al radicamento di questa associazione. Tutto ciò, tra l’altro, facendo leva su questioni organizzative senza considerare le specificità territoriali della Valle d’Aosta. Auspichiamo che vista l’attuale situazione di inesistenza dell’AIDO in Valle d’Aosta si possa ritrovare un momento di serenità per permettere la ripresa dell’attività con modalità adeguate al nostro territorio, nell’ambito delle disposizioni statutarie che paiono consentirlo

La Consigliera Guichardaz ha replicato: «L'AIDO nazionale non sembra aver dato, nell'incontro di marzo, grandi motivazioni al Presidente Lavevaz e non ha neanche riferito che la decisione era già stata presa. Questo fa riflettere e non fa ben sperare per il futuro.»

 

LT