Info Conseil

Comunicato n° 595 del 3 novembre 2022

Interpellanza sulla linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier

 

Sarà riaperta la tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier? È quanto ha chiesto il gruppo Pour l'Autonomie con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 3 novembre 2022.

Il Capogruppo Marco Carrel ha richiamato quanto contenuto nel Documento di economia e finanza regionale 2023-2025 sulla linea Aosta/Pré-Saint-Didier: «Si parla di prossima ultimazione dello studio sull'opzione tram-treno e degli approfondimenti sulla tecnologia dell'idrogeno, sulla cui base potrà essere definito uno scenario compiuto del sistema ferroviario dell'Alta Valle. Vorremmo quindi capire quale sia l'esito dello studio e se sia intenzione dell'Amministrazione perseguire l'obiettivo della riapertura della tratta e con quali costi. Inoltre, vista la volontà di acquisire ulteriori treni elettrici o bimodali - per i quali esiste un finanziamento statale -, vorremo sapere se i nuovi treni potranno percorrere anche l'Aosta/Pré-Saint-Didier, che ha caratteristiche diverse rispetto all'Aosta/Torino.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim ai trasporti, ha riferito che «lo studio è articolato in due parti ben distinte, la prima per acquisire valutazioni di tipo tecnico mentre la seconda riguarda le analisi economiche. A fine giugno è stata consegnata la documentazione relativa alla prima parte, sulla quale sono state chieste integrazioni che sono state inserite in una nuova versione trasmessa alla Regione il 10 ottobre e che gli uffici dell’Assessorato stanno analizzando. Al termine, sarà avviata la seconda fase - economica e di sostenibilità - per la quale sono previsti 60 giorni. Avevo già anticipato che uno degli esiti dello studio aveva rilevato che in corrispondenza dell’abitato di Courmayeur non è possibile affiancare il tram-treno alla strada statale, poiché non ci sono gli spazi sufficienti per avere le due infrastrutture adeguatamente separate; ciò ha reso più complicate le valutazioni in merito alle possibilità di realizzazione dell’opera nonché dei conseguenti e rilevanti impatti sui costi. C’è la piena disponibilità a presentare in Commissione consiliare la prima parte dello studio.»

Il Presidente Lavevaz ha poi specificato che «al momento, il Governo regionale è tenuto a dare attuazione a quanto previsto dalla legge regionale 22/2016 e al Programma strategico di interventi approvato nel 2019 da questo Consiglio, che prevede la riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier. Tuttavia, analisi approfondite vanno fatte: nell’ultima seduta del Tavolo tecnico tra Regione e RFI, sono stati aggiornati in oltre 71 milioni di euro i costi per la riapertura della linea, che servono per l’innalzamento del carico assiale per la circolazione di mezzi a 18 t/asse, per interventi sull’armamento, sulle gallerie e sugli impianti.»

«Con i nuovi fondi messi a disposizione dallo Stato - ha proseguito Lavevaz -, intendiamo dotarci di materiale rotabile più adatto alla circolazione sulla tratta Aosta/Torino: si tratterà probabilmente di treni elettrici Stadler, che potranno essere utilizzati in doppia composizione con gli attuali bimodali ed eventualmente essere trasformati essi stessi in bimodali. Gli attuali cinque treni bimodali di proprietà regionale potranno essere utilizzati anche sulla linea Aosta/Pré-Saint-Didier.»

«L'allora Assessore Minelli avrebbe risposto in modo diverso, sostenendo più fermamente la riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier eppure il programma di Governo votato da quest'Aula mi risulta essere sempre lo stesso - ha sostenuto nella replica il Consigliere Carrel -. Vista la situazione politica, il Presidente non può esprimersi su iniziative future, tuttavia emerge l'incompatibilità tra strada e ferrovia nel tratto Pré-Saint-Didier Courmayeur: un'analisi andrà fatta perché se valutiamo l'ipotesi di collegare Aosta con l'alta Valle non possiamo fermarci a metà. Da valutare dal punto di vista politico saranno anche i costi, che ammontano a 71 milioni di euro. Chiedo la disponibilità del Presidente della quarta Commissione a programmare un'audizione per esaminare la prima parte di studio consegnata alla Regione. C'è la necessità di un confronto serio, ma ne parleremo con il prossimo Governo, sperando che arrivi quanto prima.»

 

SC