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Comunicato n° 525 del 6 ottobre 2022

Interpellanza sulla produzione di neve artificiale a seguito della crisi energetica

 

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 6 ottobre 2022, il gruppo Pour l'Autonomie ha sollevato la questione della produzione di neve artificiale a seguito della crisi energetica in atto.

In particolare, il Consigliere Augusto Rollandin ha evidenziato che «le nostre stazioni sciistiche potrebbero aver bisogno di neve artificiale per aprire i comprensori oltre a necessitare di un importante utilizzo di energia per il funzionamento degli impianti.» Ha quindi voluto sapere se l'Amministrazione regionale, di concerto con le altre Regioni alpine, abbia presentato al Ministro della transizione ecologica la richiesta delle società degli impianti a fune di essere inserite tra le imprese energivore e se si hanno notizie su questa iniziativa. Ha anche chiesto se la Regione intenda coordinarsi con i vari Consigli di amministrazione degli impianti di risalita per definire, temperature e meteo permettendo, da quando, dove e quanto sarà possibile produrre neve artificiale.

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha risposto che «nel quarto trimestre 2022, il contratto firmato dalle società in passato, che aveva consentito di utilizzare l'energia a prezzi molto vantaggiosi nella scorsa stagione, va sfumando, e si va nella direzione di una nuova fornitura, con previsioni di costi che saranno di quasi tre volte a causa del "caro energia". Il messaggio che noi vogliamo lanciare come Valle d'Aosta è che la stagione invernale partirà, si inneverà e ci auguriamo che ci sia già la neve per la Coppa del Mondo a Cervinia, in modo dare una bella immagine delle nostre montagne innevate. Noi siamo pronti.»

«L'iniziativa di far rientrare le società degli impianti a fune tra le imprese energivore - ha proseguito l'Assessore - va avanti da tempo, grazie ad una sinergia con le Regioni, l'Associazione nazionale esercenti funiviari (ANEF) e regionale AVIF e i parlamentari: i criteri per la classificazione non rispondono pienamente al sistema di lavoro degli impianti a fune, ma stiamo cercando di sostenere la richiesta tenendo in considerazione l’importanza di queste imprese e il sistema di consumo che hanno. Ricordo che anche il Ministro Garavaglia si è fatto carico di questa segnalazione e ci auguriamo che tutto questo rientri in una programmazione futura. Nell'immediato è bene che le società possano utilizzare le possibilità che si stanno presentando nei vari decreti e che potrebbero essere di utilità per abbassare i costi. Noi comunque continuiamo a lavorare in questa direzione.»

L'Assessore Bertschy ha poi riferito che «il coordinamento con i Consigli di amministrazione è costante, chiedendo anche di fare attenzione ai consumi: costo e resa sono di fondamentale importanza, quindi bisognerà cercare di stare attenti alle finestre di freddo che si presenteranno per ottimizzare al meglio gli impianti di innevamento, in modo da non avere consumi elevati di energia. Il nostro intento è quello di farci trovare pronti per garantire una nuova buona stagione invernale, sia per gli impianti a fune sia per tutti gli altri operatori economici.»

Il Consigliere Rollandin ha replicato: «L'aspetto più delicato è quello delle imprese energivore: se non sarà tenuto in considerazione l'inserimento delle società di impianti a fune, queste non potranno avere tutte le agevolazioni previste. C'è l'urgenza di attivare questi meccanismi perché senza questi, se non c'è la neve naturale, si rischia di essere poco attrattivi rispetto ad altri comprensori. Mi auguro che l'Assessore sia sensibile a questo tema e che segua con attenzione il dossier. La stagione invernale e lo sci alpino, che sono fondamentali per il turismo valdostano, sono alle porte.»

SC