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Comunicato n° 450 del 27 luglio 2022

Chiusa la discussione generale sull'assestamento di bilancio 2022 della Regione

La seduta pomeridiana del 27 luglio 2022 è stata interamente dedicata alla discussione generale, cui sono seguite le repliche del Governo, sull'assestamento al bilancio 2022 della Regione e secondo provvedimento di variazione al bilancio 2022-2024.

Il dibattito in Aula

Il gruppo Pour l'Autonomie, annunciando il voto di astensione, ha evidenziato che il documento presentato in Aula non tratta temi centrali come il sostegno a famiglie, imprese e agricoltura e il caro energia. L'articolo 46 sul caro energia rimanda a una futura legge l'utilizzo dei 4 e degli 8 milioni stanziati rispettivamente per le famiglie e per le imprese. Ad oggi le uniche misure di sostegno sono quelle nazionali mentre a livello regionale non è stato fatto nulla. Rimandare l'erogazione dei contributi a una successiva legge implica tempi lunghi di applicazione pratica. Non si può aspettare l'inizio dell'autunno per dare risposte a problemi che, invece, meritano un'attenzione immediata. Un altro tema non affrontato nel testo di legge è l'agricoltura: vanno bene i contributi ad Anaborava, ma non si è tenuto conto del fenomeno siccitoso che sta colpendo gli allevatori, dell'aumento costi dell'energia e delle materie prime. Gli agricoltori sono in seria difficoltà ma il Governo non ha previsto sostegni per questa importante attività che ha una valenza centrale non solo per il sostentamento ma ha anche per il settore turistico. Per quanto riguarda la sanità, il gruppo ha rilevato i sono numerosi aumenti dettati da obblighi di legge nazionali ma anche un aumento di costi per la mobilità passiva riferita all'anno 2020: bisogna capire come risolvere il problema e avere un piano chiaro su quali settori cercare di investire per attrarre utenti e su quali accettare una mobilità passiva. Ma, in merito, non sono arrivate risposte.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha ricordato che fin dal 2018 ha tentato di reintrodurre il bon chauffage per alleviare le sofferenze che molte famiglie patiscono in relazione ai costi del riscaldamento e, oggi, dell'energia: è questo un problema data la natura morfologica e la collocazione geografica della Valle. Dall'assestamento si apprende che un passo in questa direzione viene fatto, ma senza un'idea precisa: all'interno del disegno di legge ci sono 4 milioni di euro, che però sono un'inezia rispetto alle necessità dei cittadini e non vengono nemmeno stanziati subito, in quanto vi sarà la necessità di un ulteriore disegno di legge. Il gruppo, insieme ai gruppi PlA e FI, ha quindi deciso, attraverso un emendamento, di fornire un meccanismo semplice e rapido - definito chèque énergie - che permette, attraverso una delibera di Giunta, di erogare immediatamente i 4 milioni. All'emendamento è collegato un ordine del giorno che chiede un accertamento dei residui che possa produrre una somma congrua a formulare una nuova misura per sostenere le famiglie.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha rilevato che un disegno di legge da 190 milioni di euro, ne destina solo quattro alle famiglie: una somma che è pari a poco più della metà del bon chauffage tolto nel 2016 in una situazione economica e sociale ben diversa visto l'attuale aumento esponenziale del tasso della povertà. Per quanto riguarda le spese di investimento, poche risorse sono destinate al problema della siccità e dell'approvvigionamento idrico che colpisce la popolazione e, in particolare, gli agricoltori. Vengono invece stanziate importanti risorse sul comparto neve, ma senza rivedere le scelte prese alla luce di quanto sta accadendo attualmente e la roadmap sulla decarbonizzazione è ferma da più di un anno in Commissione. Gli investimenti per gli impianti a fune sono stati fatti senza rivedere o ripensare la pianificazione turistica rispetto ai cambiamenti climatici; ci sono mille strutture regionali energivore disseminate sul territorio e molte opere abbandonate e si pensa di costruirne altre senza considerare né le ricadute ambientali né quelle economiche che avranno un impatto sulle future generazioni. Il gruppo si è detto poi perplesso anche sull'emendamento volto a garantire l'immediata operatività della futura società in house per il servizio idrico integrato che di fatto interviene pesantemente in materia contrattuale e, a differenza di quanto previsto dalla norma regionale, consente all'assemblea del BIM in accordo con il Comune di Aosta e l'Unité Mont Emilius di comandare il personale senza necessità del previo assenso dei dipendenti stessi. Una forzatura denunciata da tutte le organizzazioni sindacali e che si va ad aggiungere alla proroga delle particolari posizioni organizzative inserita nella legge sui fondi agroalimentari e quella nella Omnibus che denotano, non solo una mancanza di programmazione, ma anche di rispetto verso i dipendenti e verso le organizzazioni sindacali. Rispetto al settore della sanità vengono destinati oltre 1,8 milioni di euro a interventi sul J.B. Festaz per opere di adeguamento strutturale. Da inizio Legislatura, questa struttura ha cambiato diverse volte destinazione e dovrebbe diventare ora un ospedale di comunità quando invece il Parini o il Brocherel avrebbero potuto esservi destinati e si sarebbe potuto costruire un ospedale nuovo. Rispetto alla spesa sanitaria vengono integrate le risorse per la mobilità sanitaria passiva per oltre 4 milioni di euro per il 2022, arrivando a oltre 11 milioni in totale. Aumentano i valdostani che si rivolgono per cure fuori regione con un incremento di mobilità passiva: la mobilità sanitaria è un diritto, ma bisognerebbe analizzare i dati e capire se si sono spesi in mobilità per bassa complessità di cure, soldi che potrebbero essere usati per la sanità valdostana. La mobilità passiva per altre cause è segno di malfunzionamento, malagestione, definanziamento e crisi del sistema sanitario regionale. Si aggiunge 1,9 milioni di euro per la realizzazione del primo lotto del polo universitario della Valle d’Aosta: una voragine senza fine a fronte del calo degli iscritti, della mancanza di servizi e di una mission dell'ente. A questo si aggiungono 50.000 euro per la concessione di voucher per la frequenza di collegi e convitti, quando con delibera di giugno si è tagliata la platea degli alunni iscritti alla scuola primaria portando un grave danno alle famiglie più in difficoltà: forse era meglio ripristinare questa delibera. In tutto, insomma, 200 milioni che ancora una volta non caratterizzano e non definiscono dove stia andando la maggioranza, ma che sicuramente evidenziano una mancanza di attenzione all'emergenza sociale e alla tutela ambientale.

Il gruppo Union Valdôtaine ha sostenuto che la maggioranza, con questa manovra, è intervenuta in maniera capillare su tutta una serie di capitoli che avevano necessità di essere rifinanziati. Innanzitutto, i 24 milioni destinati alla finanza locale, intervenendo così sul territorio e sulla prevenzione dei danni dalle calamità naturali: si investono 6 milioni per opere minori di pubblica utilità, 2 milioni per riqualificare i siti di discarica di materiali inerti, 4 milioni per l'approvvigionamento idrico. Vi sono poi 12 milioni per le famiglie e le imprese: la risposta sarà poi modulata anche in funzione del livello nazionale. Sul settore degli impianti a fune, la visione dell'UV è diversa da quella della decrescita felice: bene quindi gli investimenti a sostegno degli impianti esistenti e per quelli che potenzieranno il sistema degli impianti. Per l'UV è indispensabile investire e questa manovra a largo raggio tocca tutti i settori dell'economia valdostana che hanno necessità di essere sostenuti. Non è sufficiente, ma è una grande risposta ai capitoli di spesa che dovevano essere potenziati.

Il gruppo Forza Italia ha osservato che le risorse sono destinate a investimenti e per la copertura del piano triennale dei lavori pubblici e di tutti gli aumenti che si sono riscontrati in corso d'anno. Tuttavia, non si notano iniziative che possono creare economia: si tratta di una mera realizzazione di interventi senza alcuna prospettiva di sviluppo. Manca inoltre l'attenzione sull'investimento alle famiglie che hanno ricevuto aiuti nello scorso anno e nei confronti delle quali serve intervenire subito. Il caro energetico non riguarda solo le bollette ma anche i costi di riscaldamento e quelli di trasporto che vanno ad aggiungersi ai sovraccosti della vita in montagna. Sono 83 mila i contatori intestati a famiglie valdostane e i costi di energia sono aumentati del 110% rispetto allo scorso anno, con un aumento medio sulle bollette di circa 700 euro all'anno. Gli aumenti del gas naturale (+94%) e del gasolio da riscaldamento (+100%) incidono in maniera pesante sulle famiglie valdostane. I 4 milioni per far fronte al caro energia sono un segnale di attenzione, ma sotto il profilo sostanziale non risolvono la criticità che interessa le famiglie valdostane, soprattutto se la distribuzione delle risorse non arriverà prima dell'autunno. Bisogna erogare subito le risorse messe a disposizione e a settembre il Governo dovrebbe fare un riaccertamento sulle spese di parte corrente per realizzare un ulteriore intervento più impattante dal punto di vista sostanziale, che metta a disposizione nuove risorse per le famiglie. Per quanto riguarda gli aiuti si sarebbero potute individuare anche misure a favore degli interventi di investimento, ad esempio, per ridurre i consumi energetici, senza aspettare l'intervento statale. È mancata invece una seria programmazione per dare contributi al miglioramento strutturale della vita in Valle d'Aosta. Ci sono 190 milioni da destinare e si sarebbero dovute distribuire in maniera più razionale le risorse per le famiglie per non lasciarle abbandonate ad affrontare i problemi di una quotidianità sempre più difficile e complicata. Il gruppo Forza Italia ha quindi annunciato il suo voto favorevole ad alcuni articoli di legge ma la sua astensione al testo nell'insieme che prevede prioritariamente interventi per fronteggiare l'incremento dei prezzi dei servizi pubblici senza tenere conto di fattori legati alla crisi energetica, alla guerra in Ucraina, alla crisi del grano e alla pandemia che stanno incrementando il divario tra ricchi e meno ricchi, aumentando il plateau delle famiglie bisognose. Questa voragine sociale sarà ancora più evidente e importante in autunno e gli interventi previsti per arginarla sono piuttosto blandi. Poco è stato fatto anche per quanto riguarda l'edilizia residenziale pubblica e si dovrà inoltre capire come sarà speso il corposo incremento di risorse riallocate alla sanità.

Il gruppo Alliance Valdôtaine - Vallée d'Aoste Unie ha evidenziato che questa manovra da 191 milioni di euro - di cui 137 ricadono sul 2022 e 54 sul 2023-2024 - dà un'attenzione alle aziende, alle imprese, a chi crea posti di lavoro, cerca di non lasciare indietro nessuno e dà certezze ai 74 comuni della Valle. Riguardo ai 78 milioni di euro del secondo provvedimento di variazione al bilancio 2022-2024, il gruppo ha rimarcato i 27 milioni di euro destinati alle maggiori spese impreviste per proseguire i lavori pubblici già progettati, i 12 milioni di euro che vanno all'USL, i 9 milioni per proseguire la programmazione europea, i 5 milioni destinati agli invalidi civili, il milione 950mila euro per le Coppe del Mondo del Breuil e Zermatt. Questi dati rendono l'idea della capacità della macchina pubblica di fare delle scelte e di trovare una copertura: il ruolo del Consiglio è quello di dare il giusto peso alle piccole cose, ma anche di avere la capacità di fare scelte che non blocchino la programmazione già avviata negli anni scorsi. Sui temi del territorio e dell'ambiente sono state messe in circolo risorse per mettere in sicurezza il territorio e spiace che non si affronti in maniera pragmatica i progetti. Approvando la legge sul servizio idrico, la maggioranza aveva preso un impegno sul BIM promettendo 4 milioni di euro che oggi trovano contezza nell'assestamento, ed è questo che un Consiglio deve fare: dare corso agli impegni assunti. Queste risorse sono la testimonianza di un'attenzione nei riguardi agli enti locali, che sono gli enti più vicini ai cittadini e che per noi autonomisti sono fondamentali per il presidio e per la vitalità delle comunità che abitano la montagna.

Il gruppo Federalisti Progressisti - Partito Democratico ha sostenuto che questa manovra è il tentativo di dare una prospettiva alla Valle d'Aosta utilizzando le risorse disponibili che valgono 113 milioni di euro. Si è quindi soffermato sul settore della tutela del territorio e dell'ambiente, evidenziando gli interventi atti a mettere in sicurezza parti di torrenti e la Dora Baltea per prevenire i rischi sui centri abitati e sulle infrastrutture in un'ottica di prevenzione e programmazione. Si interviene poi a favore dei comuni per l'adeguamento e la riqualificazione dei siti di discarica per rifiuti inerti e realizzazione di aree attrezzate: un'attenta programmazione permetterà di riqualificarne alcune e adeguarne altre in un'ottica di sensibilizzazione al conferimento dando la possibilità localmente di smistare le varie tipologie di rifiuto con l'abbattimento di costi di trasporto per artigiani e committenti. In merito al settore agricolo e agroalimentare, vi è un primo sostegno da 1,5 milioni di euro agli investimenti dei consorzi per una serie di attività di miglioramento e gestione di superfici agricole: i consorzi come le consorterie hanno un importante impatto sulle aziende agricole attraverso l'ottimizzazione produttiva delle superfici e della loro accessibilità. Con questa manovra - che il gruppo FP-PD sosterrà concretamente -, sono state accolte tante istanze, certo non tutto è possibile, ma un primo passo a sostegno di tante attività nel rispetto delle regole finanziarie è stato fatto: le scelte della maggioranza sono frutto di una visione politica che indica una scaletta di priorità, di scelte sostenibili che diano respiro alle attività e che siano motore di sviluppo in questo momento di fatica per tutti.

Le repliche del Governo

In replica, l'Assessore alla sanità e politiche sociali ha voluto precisare che non è stato semplice reperire risorse per le spese correnti. Sicuramente i 4 milioni di euro attualmente reperiti per gli aiuti alle famiglie non coprono tutti i fabbisogni ma si è voluto trovare subito una disponibilità economica per poi definire ulteriori misure e criteri. L'urgenza non è la miglior consigliera, 4milioni di euro sono pochi ma, sperando di avere maggiori disponibilità, l'intenzione del Governo è quella di arrivare alla scrittura di una legge rivolta a famiglie e imprese da portare all'attenzione del primo Consiglio regionale del mese di settembre. La passività dell'Azienda USL è risalente nel tempo ed è motivata dal fatto che, per avere una serie di prestazioni, bisogna ricorrere a strutture esterne di alta specializzazione. Bisogna poi anche considerare la libera scelta dei valdostani che legittimamente decidono di rivolgersi a strutture al di fuori della regione. Per quanto riguarda il J.B. Festaz, la scelta di individuarlo come ospedale di comunità è avvenuta sulla base delle indicazioni dell'area territoriale e dei medici di medicina generale. È una decisione presa anche a salvaguardia del personale che è altamente qualificato e merita di essere valorizzato opportunamente dal punto di vista professionale. I lavori della struttura di via Brocherel, iniziata nel 1997, con ogni probabilità, potranno essere completati nel breve. Inutili le recriminazioni sull'ospedale nuovo: le scelte sono state fatte ed è meglio guardare al futuro piuttosto che al passato.

L'Assessore all'istruzione, università, affari europei e partecipate ha parlato di una manovra che tiene conto di una serie di necessità e che cerca di guardare avanti: lo sforzo della Giunta è stato quello di fare bene, anche se naturalmente si può sempre fare meglio. Ha quindi evidenziato come sia stato importante utilizzare i dividendi di CVA perché riporta sul territorio un tesoretto che è giusto che abbia ricadute sulla comunità.  In tema di affari europei, l'Assessore ha rilevato l'importanza dell'assicurazione di una serie di finanziamenti per il periodo 2021-2027, sia sul fondo Italia-Francia a favore della cooperazione territoriale sia sul Fondo Sociale Europeo che alimenta molte attività: rafforzare gli affari europei è stata una decisione significativa perché è il motore che ci porta a spendere cifre cospicue - 400 milioni di euro - a prescindere dai fondi del PNRR. Sulla scuola, l'Assessore ha sottolineato che vi è la soluzione di problemi annosi, come il rafforzamento dei sistemi informatici all'interno della scuola valdostana, facendoli dialogare con quelli nazionali, così come il milione di euro che è stato messo a favore dell'edilizia scolastica delle scuole comunali. Una particolarità riguarda gli approfondimenti necessari messi in campo sul futuro dell'Università della Valle d'Aosta: bisogna capire quali siano le prospettive comparando l'ateneo valdostano con altri atenei simili. Ha quindi ricordato i 24 assegni di ricerca che vanno a colmare la preoccupazione emersa in occasione del bilancio dell'UniVdA. Infine, è previsto uno stanziamento per seguire meglio le politiche per la montagna: alla fine di settembre ci sarà la presenza ad Aosta di tutti gli Assessori regionali con delega alla montagna per fare una riflessione sui cambiamenti climatici.

L'Assessore alle attività produttive ha spiegato che, in fase di approvazione di bilancio, il Governo ha voluto destinare subito le risorse agli Assessorati che ne avevano maggior necessità, impegnandosi poi con l'assestamento a completare l'assegnazione ad altri settori come, ad esempio, quello degli impianti a fune. Il provvedimento non deve essere letto, quindi, in maniera asettica e disgiunta dagli altri atti di programmazione, ma dev'essere inquadrato come parte di un percorso dettato da una strategia regionale complessiva che prevede, tra le altre cose, anche l'arrivo, prima della fine dell'anno, dei fondi del PNRR e del Fondi Strutturali che permetteranno l’attivazione di nuovi progetti e nuove misure a favore di famiglie e imprese. Bisogna poi tenere in debita considerazione la situazione straordinaria di questo periodo, segnato da una serie di eventi imprevisti, che, di fatto, limitano le possibilità di programmazione, mettendo in difficoltà qualsiasi gestione pubblica e privata, indipendentemente dalle capacità degli amministratori. A ciò si aggiunge il fatto che le risorse a disposizione non sono illimitate e bisogna ponderare bene gli interventi da attuare. Il Governo cercherà ulteriori risorse attraverso le maggiori entrate ed eventuali risparmi sulla spesa e sarà inoltre importante capire come rendere complementari i lavori della Regione con quelli del Governo nazionale. Si pensa di arrivare in Aula nel primo Consiglio di settembre con una legge che permetterà di intervenire già nei primi giorni dell'autunno. Si sta lavorando maniera costruttiva e aperta per dare una risposta a sostegno dei maggiori costi delle imprese e delle famiglie anche attraverso la scrittura di leggi ben costruite e chiaramente intellegibili che siano di semplice attuazione per le strutture dell'Amministrazione e di facile utilizzo per i cittadini.

L'Assessore alle finanze ha rilevato che l'assestamento affronta una serie di spese che sono assolutamente necessarie e che sono frutto di scelte politiche. Prima fra tutti i rapporti tra Regione ed enti locali: la scelta è stata quella di dare la possibilità ai comuni di continuare a programmare. Altro aspetto è la tutela del territorio, che è imponente e delicato, e gli investimenti sono indispensabili per mitigare il rischio e presidiare la montagna; anche sul tema dell'acqua, si è intervenuti per fronteggiare la criticità attuale, senza contare che la Giunta ha già portato in discussione in Commissione il Piano di tutela delle acque. Ultimo aspetto è la dinamica dei prezzi: l'Assessore ha ricordato il fondo triennale da 42 milioni di euro - di 15 per il 2022 di immediata spesa - a copertura delle maggiori spese impreviste per la prosecuzione delle opere pubbliche, un fondo che permette di continuare ad operare creando sviluppo sul territorio. Con un cambio epocale rispetto agli ultimi due anni, questo assestamento non permette di spendere in parte corrente: le ultime leggi hanno messo in campo 290 milioni di euro, che si sono potuti spendere in parte corrente e che hanno quindi avuto un impatto immediato sul tessuto economico e sociale. Oggi non si può più. La maggioranza era intervenuta in maniera consistente a favore delle spese correnti, soprattutto di natura sociale e sanitaria, con la finanziaria regionale: si rispettano quindi gli impegni presi col territorio di investire per gli investimenti con la legge di assestamento.

Il Presidente della Regione ha chiuso le repliche del Governo specificando che l'assestamento in fase di approvazione, a differenza degli anni passati, è interamente dedicato agli investimenti. Per ragioni di urgenza è stata fatta anche una variazione di bilancio ma non si devono confondere i due atti: senza la variazione di bilancio le spese correnti da destinare alle famiglie e alle imprese sarebbero state pari a zero. Si spera di poter integrare gli importi stanziati entro fine anno. Il Governo ha portato avanti le decisioni prese in maniera seria e coscienziosa: purtroppo le risorse sono limitate e si sono dovute operare delle scelte.

I lavori proseguono domani, giovedì 28 luglio, a partire dalle ore 9 con l'esame degli ordini del giorno e dell'articolato del disegno di legge.

 

SC-LT