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Comunicato n° 39 del 10 febbraio 2006
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE EGO PERRON OGGI A ROMA PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE
Richiesta di referendum confermativo della riforma costituzionale
Oggi, venerdì 10 febbraio,
a Roma, il Presidente del Consiglio Regionale Ego Perron ha depositato
formalmente, così come previsto dall’art. 138, secondo comma della
costituzione, ricorso alla Corte di Cassazione per la richiesta di indizione di
un referendum confermativo della recente riforma costituzionale.
Al riguardo il presidente ha dichiarato: “ Questo ricorso segue l’indicazione del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta, che, all’unanimità, ha adottato un provvedimento di richiesta di Referendum. La nostra azione si associa a quella intrapresa da altre quattordici assemblee regionali.
Ritengo che questa modifica costituzionale – prosegue Perron – non sia positiva e, vista la delicatezza degli argomenti trattati, invece di essere caratterizzata per un obiettivo di maggiore coesione del paese, rischia di avere un effetto opposto.
Il metodo usato per l’approvazione di tale riforma -conclude il presidente- doveva essere oggetto di maggior coinvolgimento e concertazione con le assemblee regionali. E’ infatti la mancanza di questi elementi che ha spinto i Consigli Regionali, come primi soggetti, a dover ricorrere allo strumento del Referendum confermativo al fine di poter rendere partecipi di scelte di tale importanza tutti i cittadini”.
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Al riguardo il presidente ha dichiarato: “ Questo ricorso segue l’indicazione del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta, che, all’unanimità, ha adottato un provvedimento di richiesta di Referendum. La nostra azione si associa a quella intrapresa da altre quattordici assemblee regionali.
Ritengo che questa modifica costituzionale – prosegue Perron – non sia positiva e, vista la delicatezza degli argomenti trattati, invece di essere caratterizzata per un obiettivo di maggiore coesione del paese, rischia di avere un effetto opposto.
Il metodo usato per l’approvazione di tale riforma -conclude il presidente- doveva essere oggetto di maggior coinvolgimento e concertazione con le assemblee regionali. E’ infatti la mancanza di questi elementi che ha spinto i Consigli Regionali, come primi soggetti, a dover ricorrere allo strumento del Referendum confermativo al fine di poter rendere partecipi di scelte di tale importanza tutti i cittadini”.