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Comunicato n° 350 del 9 giugno 2022

Interpellanza sulla sospensione delle sanzioni ai concessionari idroelettrici

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 9 giugno 2022, il gruppo Forza Italia ha portato all'attenzione dell'Aula la questione delle sanzioni ai concessionari idroelettrici elevate dal 2012 per il superamento della portata media di concessione annuale.

Il Capogruppo Pierluigi Marquis ha evidenziato che, a partire dal 2018 sono state emesse dalla Regione numerose sanzioni pecuniarie amministrative nei confronti dei concessori idroelettrici valdostani per il superamento dei prelievi di portata media annua delle acque.  Nel mese di aprile scorso, in adesione alla recente pronuncia del Tribunale superiore delle acque di Roma (TSAP), il Tribunale di Aosta ha rigettato la tesi sostenuta dalla Regione secondo cui il superamento della portata media comporta l'erogazione di sanzioni previste dal Testo unico delle acque per le derivazioni abusive, condannando l'Amministrazione anche al pagamento delle spese processuali di circa 10 mila euro. Il Consigliere Marquis ha interpellato quindi il Governo per sapere quante sanzioni sono state comminate dal 2012 per questa fattispecie, per quale importo e per quale effettivo introito; quanti contenziosi risultano attualmente ancora pendenti; se ritiene che, alla luce delle sentenze sull'argomento, non ritenga di sospendere la richiesta di pagamento delle sanzioni per non esporre l'Amministrazione a ulteriori spese.

L'Assessore al territorio, Carlo Marzi, ha fatto presente che sono state comminate complessivamente 58 sanzioni sul superamento delle medie, per un importo complessivo di circa 240mila euro e al 1° giugno 2022 sono stati introitati effettivamente 96.500 euro. Sempre al 1° giugno 2022 risultano pendenti in ogni grado di giudizio 8 contenziosi. Il Tribunale di Aosta, con le tre sentenze di aprile 2022 ha annullato le ordinanze ingiunzioni emesse dalla Regione a seguito di verbali di accertamento del Corpo forestale della Valle d'Aosta,  ma non ha in alcun modo affermato la possibilità di prelevare una quantità di acqua superiore al parametro della portata media annua indicata in concessione, limitandosi a statuire che detto superamento, al momento privo di sanzione amministrativa, costituisce solamente un parametro volto esclusivamente alla quantificazione forfettaria del canone, senza però rappresentare un limite alla quantificazione concessa. D’altra parte, la questione è da tempo oggetto di approfondimenti da parte della Struttura Sanzioni amministrative del Dipartimento legislativo e aiuti di Stato, dalla data del 6 ottobre 2021, in seguito alla pronuncia del Tribunale superiore delle Acque (TSAP), con la quale il giudice specializzato aveva affermato il principio che il superamento della portata media costituisce un parametro volto alla determinazione del canone annuo e non una violazione amministrativa.

L’Avvocatura, preso atto delle argomentazioni del TSAP, riteneva opportuno attendere l’esito dei primi giudizi avanti al giudice ordinario (Tribunale di Aosta) per pronunciarsi in ordine ai procedimenti sanzionatori e giudiziari pendenti. In seguito alle prime pronunce del Tribunale di Aosta, l’Avvocatura regionale suggeriva comunque di attendere il deposito delle motivazioni previsto per il 31 maggio 2022, al fine di assumere le conseguenti determinazioni con cognizione di causa. Potrebbe divenire efficace la possibilità di non proseguire con l’attuale iter sui contenziosi in essere, nonché la definizione interdipartimentale di un iter volto a non replicare ciò che aveva un senso ma che pare non averlo più. È importante rilevare, ha concluso l'Assessore, che esisteva un prima ed esisterà un dopo ma solo a partire dal 31 maggio 2022, ed oggi è il 9 giugno: quindi la Regione è sul pezzo e disposta a cambiare.

Il Capogruppo Marquis, nella replica, ha rilevato che la Valle d'Aosta, a differenza di tutte le altre Regioni, è l'unica che, in applicazione del Regio Decreto del 1933 (testo unico di riferimento), ha emesso queste sanzioni. Tali vicende hanno generato un contenzioso anche tra società controllate dalla Regione ed enti pubblici, come ad esempio è accaduto tra la CVA e il BIM. Sarebbe dunque opportuno che la Regione, che sovrintende al funzionamento della macchina pubblica, fornisse delle linee guida sulla materia rivolte a tutti gli enti per evitare altre cause e costi connessi che sono a carico in ultimo dei cittadini valdostani. Ha invitato il Governo a ritirare tutti i contenziosi in essere per non esporre a ulteriori danni finanziari la pubblica amministrazione.

 

LT