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Comunicato n° 315 del 26 maggio 2022

Interrogazione sull'attività di screening del tumore alla mammella

 

Nella seduta consiliare del 26 maggio 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato un'interrogazione per fare il punto sull'attività di screening del tumore alla mammella.

In particolare, la Capogruppo Erika Guichardaz ha chiesto quali siano i risultati di adesione degli ultimi due anni, rispetto all'età target dai 45 ai 49 anni, e il raffronto tra la platea delle donne potenzialmente interessate dalla prima mammografia sempre nell'età target e i controlli effettivamente effettuati. Ha poi voluto conoscere le azioni previste per raggiungere gli obiettivi che prevedono di aumentare l'estensione dei programmi di screening alla popolazione target e di identificare precocemente i soggetti a rischio eredo-familiare per tumore alla mammella.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha fornito i dati relativi al biennio 2020-21: la popolazione bersaglio (45-49 anni) è stata di 6.321 pazienti e l'adesione alle mammografie ha riguardato 2.392 donne. I numeri devono tenere conto che si tratta attualmente di prestazioni su base volontaria e, nel periodo indicato, si è prodotta una riduzione diffusa, sul territorio regionale e nazionale, delle prestazioni di screening a causa della pandemia Covid ma si intende ampliare l'offerta alla popolazione bersaglio prevedendo nuove linee guida di prossima approvazione da parte della Giunta, facendo in modo che l'offerta, attualmente su base volontaria, diventi su chiamata attiva, con lettera di invito.

Per quanto riguarda le azioni per aumentare l'estensione dei programmi di screening, l'Assessore Barmasse ha ricordato che queste sono già previste nel Piano regionale di prevenzione: aggiornamento delle linee di indirizzo dello screening del colon-retto, rimodulazione dei target, ridefinizione delle flow-chart, delle procedure diagnostiche e della loro periodicità; promozione di campagne informative per la cittadinanza, per gli operatori sanitari e per gli enti del Terzo settore; formazione periodica degli operatori sanitari; progetto territoriale per raggiungere fasce svantaggiate che non rispondono all'invito a sottoporsi agli screening; adozione di protocolli di screening cervicale differenziati per le donne vaccinate contro l'HPV entro i 15 anni e per le coorti delle 25enni che vengono inserite nel programma. Infine, per quanto riguarda l'identificazione precoce dei soggetti a rischio erede-familiare per tumore alla mammella, è già stata approvata dalla Giunta regionale, nel mese di dicembre 2021, una delibera che si occupa dettagliatamente della materia.

La Capogruppo Guichardaz ha ritenuto fondamentale, per una efficace strategia di buona salute pubblica, l'attività di screening, che ha sempre dato risposte efficaci in termini di prevenzione dei tumori. Ha rilevato con preoccupazione il calo di adesioni allo screening causato dalla pandemia ma ha sottolineato l'importanza di porre molta attenzione alla fascia di popolazione che non conosce la possibilità di effettuare questi tipi di controlli. Ha accolto con favore l'impegno ad ampliare l'invito attivo a questa fascia d'età e ha auspicato, anche una collaborazione con le scuole, per insegnare l'autopalpazione e avvicinare le ragazze a questo problema. Queste due azioni potrebbero evitare diagnosi tardive che spesso comportano terapie più pesanti per le donne. È inoltre necessario favorire le scelte professionali di radiologi senologi visto che, negli anni, se ne sono andati, provocando anche l'interruzione di importanti esami. Ad oggi rispetto alle tre campagne dello screening oncologico sono oltre 30 mila valdostani in attesa ed è importante intervenire e tenere alta l'attenzione sulla prevenzione.

 

LT