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Comunicato n° 307 del 25 maggio 2022

Approvata la nuova disciplina dell'organizzazione del servizio idrico integrato

 

Nella seduta del 25 maggio 2022, il Consiglio Valle ha approvato, con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 17 astensioni (Lega VdA, PlA, FI, PCP), il disegno di legge riguardante la nuova disciplina dell'organizzazione del servizio idrico integrato (modifiche alle leggi regionali n. 54/1998, n. 4/2015, n. 35/2021).

Contestualmente, l'Assemblea ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, depositato in Aula dal gruppo Progetto Civico Progressista, che impegna il Presidente della Regione a richiedere formalmente lo stralcio dell'articolo 6 (delega in materia di servizi pubblici locali) del disegno di legge "Concorrenza" all'esame del Parlamento: articolo, come specificato dalla Consigliera Chiara Minelli, che mette in discussione alla base la funzione pubblica e sociale degli enti locali, costringendoli di fatto al ruolo di enti unicamente deputati a mettere sul mercato i servizi pubblici di propria titolarità - quindi il servizio idrico integrato - con grave pregiudizio dei propri doveri di garanti dei diritti della propria comunità.

Il testo, che si compone di quindici articoli, è stato illustrato in Aula dal Consigliere Albert Chatrian (AV-VdAU), che ha ricordato come, ad oggi, la Valle d'Aosta sia l'unica Regione a non aver dato attuazione al servizio idrico integrato con l'attuazione di un Piano d'ambito: situazione che può comportare l'avvio di procedure d'infrazione europee e l'impossibilità di accedere ai finanziamenti statali ed europei.

Il Consigliere ha quindi dettagliato le finalità del provvedimento: assicurare un'azione generale di tutela e di corretta utilizzazione della risorsa idrica, secondo criteri di solidarietà, salvaguardia dei diritti delle generazioni future, di rinnovo, riutilizzo e risparmio delle risorse, la cui pianificazione spetta alla Regione anche attraverso l'istituzione dell'Osservatorio regionale sul servizio idrico integrato; individuare un unico ambito territoriale ottimale (ATO) per la gestione del servizio idrico integrato, confermando il Consorzio dei Comuni della Valle d'Aosta ricadenti nel Bacino imbrifero della Dora Baltea (BIM) quale ente di governo dell'ambito (EGA), per rispondere così all'esigenza di assicurare un eguale servizio a tutti i cittadini e offrire modalità più strutturate e adeguate ai tempi; garantire la separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e di controllo da quelle di erogazione dei servizi nel rispetto dei principi di efficienza, economicità e sostenibilità; conseguire adeguati livelli tariffari, uguali per tutti i cittadini, nel rispetto dei principi di gradualità, responsabilizzazione, equità e perequazione a livello di ATO.

Per Albert Chatrian, è necessario uno straordinario sforzo di programmazione e di investimenti per recuperare l'assenza di una strutturata pianificazione degli interventi in materia di servizio idrico integrato registrata negli ultimi anni, per la quale il provvedimento mette in campo risorse adeguate alle sfide da affrontare e che sono integrative rispetto agli accantonamenti in tariffa.

Sono tre le fonti di finanziamento che contribuiscono ad abbassare l'importo che diversamente dovrebbe essere posto in tariffa, come ha specificato Albert Chatrian: i sovracanoni delle concessioni idroelettriche, i fondi regionali, statali o europei (PNRR) e i mutui a lungo e medio termine. Al momento il BIM può contare su 3,2 milioni di euro derivanti dai sovracanoni: da tempo, però, sia il BIM che il Celva sono stati informati dell'avvio delle procedure per aumentare tale importo di 4 milioni di euro tramite uno specifico disegno di legge che, intervenendo sui canoni di concessione, prevede l'introduzione di una nuova quota di aumento del canone da destinare così al finanziamento degli interventi del Piano d'ambito. Per interventi strategici inseriti nel Piano d'ambito, l'EGA e la Regione possano contrarre mutui, a medio o a lungo termine, disciplinando la possibilità ulteriore che la Regione intervenga per la restituzione dei mutui accesi dall'EGA o per la copertura del costo dei relativi interessi. Il BIM, ha concluso Chatrian, una volta completata l'approvazione del progetto di legge oggi all'esame e di quello in fase di elaborazione sui canoni di concessione, potrà destinare annualmente almeno 7/7,5 milioni di euro al finanziamento dei programmi di intervento nel settore del servizio idrico.

Il dibattito in Aula

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha evidenziato che la risorsa acqua non è infinita e anche se in Valle è relativamente abbondante, va gestita bene, soprattutto in ragione dei cambiamenti climatici in atto che stanno modificando i regimi idrogeologici. La Consigliera ha sottolineato l'importanza del tema oggetto del disegno di legge e ha condiviso la scelta dell'ATO unico, anche se la pianificazione è in ritardo di 15 anni. Tuttavia, la Consigliera ha ritenuto che vi siano alcuni punti deboli, a partire dall'Osservatorio sulla risorsa idrica che si configura piuttosto come una conferenza dei servizi, in quanto manca tutta la parte dei rappresentanti dei consumatori, dei consorzi, delle associazioni ambientaliste. Altra criticità, per Minelli, è la questione del Piano d'ambito: non ci sono nel testo indicazioni sul suo ruolo e la sua impostazione, sarà però un atto che condizionerà i 30 anni futuri di questa regione. Secondo la Consigliera che un piano di questa portata non sia approvato dal Consiglio è un'anomalia. In merito alla gestione del servizio idrico integrato, la Consigliera ha rilevato un'insufficienza nell'articolato: in Commissione si è parlato di un gestore unico regionale attraverso una in house pubblica, ma non compare nulla in questo testo. Se si parla di legge con valenza epocale, ha aggiunto, bisognerebbe affrontare tutti questi aspetti in maniera più approfondita e dettagliata, considerando anche gli altri documenti in via di definizione e strettamente collegati (Piano d'ambito, nuovo dl sui sovracanoni). Molto spazio è dato invece ai compensi delle figure operanti nel BIM. Riguardo agli aspetti finanziari, che si trascinano da tempo, per Minelli il parere negativo del CPEL non è insignificante e non è del tutto superato: dopo l'audizione in Commissione, ci sono state reazioni da parte del Presidente del BIM. Ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno volto a stabilire una chiara scelta per la gestione pubblica delle risorse idriche.

Il Consigliere Luca Distort ha dichiarato il voto di astensione del gruppo Lega Vallée d'Aoste, motivando che l'argomento trattato dal disegno di legge è importante e complesso, soprattutto in questo periodo in cui la risorsa idrica inizia a diventare particolarmente delicata e si impongono alcune condizioni imprescindibili. A tal fine, ha evidenziato due lacune presenti nel documento che vanno colmate affinché questo possa essere uno strumento legislativo valido. In primo luogo vi è la necessità di compiere ulteriori approfondimenti per individuare le migliori forme di disciplina di questa materia così determinate, anche in considerazione del parere negativo espresso da BIM e CELVA. La seconda condizione è quella di poter seguire correttamente il percorso di attuazione del testo normativo che la Lega VdA non può effettuare in quanto forza di opposizione, se non, limitatamente, con il suo potere di controllo. Nel testo non sono indicate e non si riscontrano quindi le condizioni minime per esprimere parere favorevole. Il Consigliere Distort ha auspicato che sia ottimizzata la gestione di questo bene prezioso, scongiurando anche aumenti dei costi che graverebbero sugli utenti e ha, comunque, condiviso il coinvolgimento nell'Osservatorio di tutte le entità che hanno a che fare con il servizio idrico integrato.

Il Vicecapogruppo di AV-VdAU, Corrado Jordan, ha parlato di ulteriore atto programmatorio molto importante che la maggioranza porta in Consiglio, dopo l'approvazione del Piano rifiuti. Ha poi ricordato che la legge Galli ha profondamente innovato la normativa delle risorse idriche, stabilendo il principio dell'acqua pubblica e prevedendo l'istituzione del servizio idrico integrato oltre che l'individuazione di ambiti territoriali ottimali per superare la frammentazione delle gestioni locali e definire come meglio coprire i costi di gestione e gli investimenti necessari. Tutti obiettivi condivisibili e indiscutibili, secondo Jordan, e dopo quasi due decenni di attuazione del servizio idrico integrato, e dopo i grandi interventi di miglioramento gestionale sulla rete effettuati dai Comuni, si può dire che in Valle si è lavorato in modo efficace, anche se sul fronte degli investimenti c'è ancora parecchio da fare, pianificando meglio gli investimenti, considerando la rete come un'unica grande rete, favorendo, così come ha fatto anche il BIM, lo sviluppo di azioni collettive e condivise tra i Comuni. Per Jordan, devono essere ponderati attentamente i diversi aspetti gestionali del servizio idrico: se da un lato la centralizzazione di alcuni aspetti del servizio, come la pianificazione e la garanzia di uniformità, non può che essere vista favorevolmente , dall'altro, occorre essere prudenti rispetto alla gestione sul territorio, in particolare nelle realtà più piccole dove la gestione quasi in economia permette di raggiungere un corretto equilibrio tra efficienza e efficacia, che non è però replicabile su larga scala. Ecco perché, secondo Jordan, è necessario analizzare attentamente, senza pregiudizi e senza soluzioni scontate, in una logica "pubblica" e quindi di tutti, come è e come deve essere gestito il settore.

Per il Consigliere Renzo Testolin (UV), si tratta di un provvedimento molto importante per la sua trasversalità e che tocca tutta la popolazione. Le richieste di maggiori approfondimenti e di possibilità di intervento sulla norma venute dall'Aula sono sensate e apprezzabili ma vi saranno ulteriori interventi in materia, mentre oggi è indispensabile agire e partire con questa norma. Bisogna considerare questa legge non come un punto di arrivo ma di partenza che condurrà a una svolta importante per il contenimento e l'omogeneizzazione dei servizi e dei costi per gli utenti, un percorso che dovrà essere di stimolo anche per tutti gli amministratori locali oltre che per l'amministrazione regionale per lavorare assieme e per migliorare sempre di più la gestione del servizio. Il Consigliere ha precisato che si tratta di interventi da realizzare con la massima urgenza e che questa legge prevede un cambiamento storico che incide profondamente sulla gestione di tutto il territorio, sottolineando l'importanza di poter accedere alle risorse previste nel rispetto dei tempi imposti: poco meno di 20 milioni di euro sono messi a disposizione dal PNRR nei prossimi mesi e 445 milioni saranno necessari per approcciare gli investimenti dei prossimi 30 anni, investimenti che saranno realizzati con una regia regionale ma con l'impulso prezioso di BIM e CELVA, preposti alla gestione della risorsa idrica. Gli attori principali saranno il BIM e i Comuni, da un lato, e la Regione, dall'altro. Le necessità finanziarie dei prossimi anni sono ambiziose e l'Amministrazione regionale deve concludere il percorso significativo per garantire al BIM le risorse necessarie ad affrontare i futuri investimenti con le dovute disponibilità e tranquillità. Il percorso consiliare ha permesso di approfondire questo aspetto di centrale importanza, ha detto Testolin: un percorso in itinere che dovrà essere al centro dell'attenzione della politica regionale ma anche un momento di confronto continuo con gli enti locali con una attenzione ancora più puntuale sulla tematica della gestione delle risorse idriche per il futuro.

Il Consigliere Augusto Rollandin (PlA) ha parlato di punti delicati con particolare riguardo alle competenze della Regione, che non sono tenute nella dovuta considerazione: nel testo di legge si parla di seguire la metodologia statale, ma non si sa come e quando questa sarà adottata, ma che sarà determinante per il futuro. In merito all'Osservatorio sul sistema idrico integrato, per Rollandin bisogna chiarire bene le competenze e intervenire concretamente sulle tempistiche di attivazione per non far inceppare il meccanismo, rischiando di avere una legge vuota.

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo sottolineando che la tematica è stata affrontata nella Commissione consiliare competente dove è sempre possibile proporre ulteriori approfondimenti. L'innovazione della norma consiste nell'affidare ad un unico ente la gestione del sistema idrico, della fatturazione dei costi e della riscossione, omogeneizzando le procedure e arrivando alla definizione di una tariffa unica, tema scottante per i cittadini. La creazione di un ente di governo unico, a cui parteciperanno tutti i Comuni, consentirà una visione corale del sistema, superando i precedenti 74 punti di vista. Si tratta di una norma forse non perfetta ma che va verso la razionalizzazione di un bacino imbrifero complesso come quello valdostano e la gestione collettiva delle infrastrutture è ormai necessaria per ottimizzare l'utilizzo di questa risorsa così importante. Per quanto riguarda gli interventi finanziari a supporto del soggetto gestore, il Capogruppo Cretier ha ricordato che la Regione potrà intervenire con risorse proprie per i mutui accesi per la copertura dei costi di realizzazione sostenuti dall'EGA.

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha parlato di disegno di legge che non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza, che dà assoluta centralità all'acqua come bene fondamentale, a maggior ragione in Valle d'Aosta dove questa risorsa, essendo fondamentale e abbondante, ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia della regione. Ha quindi confermato che per dare gambe alla programmazione, la Regione ha già dato, con la legge di stabilità 2022-2024, una disponibilità di 3,2 milioni di euro che sono rimasti nelle casse del BIM e non più introitati dalla Regione, mettendo un tetto di 4 milioni ai fondi che il BIM deve dare alla Regione già a partire dal 2022; parallelamente, si è iniziato a lavorare su un disegno di legge sui sovracanoni per le grandi concessioni idroelettriche che consentirà al BIM di introitare anche gli attuali 4 milioni di euro. Per l'Assessore, questo disegno di legge sul servizio idrico integrato porta con sé un concetto prospettico, frutto di precise scelte politiche che, grazie alle azioni che si stanno conducendo, potrà essere concretamente applicato e dare concretezza ad un piano di interventi e investimenti sull'acqua potabile da quasi 450 milioni in un trentennio.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha aggiunto che questo disegno di legge è frutto di un lavoro prezioso e fatto in condivisione con gli enti locali, i quali hanno sottolineato in maniera chiara l'importanza di questo provvedimento, con una sola nota critica sugli aspetti finanziari, che ancora non erano stati risolti nella forma ma solo attraverso un impegno politico per coprire i 4 milioni di euro di sovracanoni che oggi il BIM ancora trasferisce alla Regione. In prospettiva, si sta lavorando affinché questi 4 milioni rimangano strutturalmente al BIM: la novità di quest'anno, ha specificato il Presidente, è che abbiamo invertito una rotta che esisteva dal 2012 e che prevedeva che l'extra-gettito rispetto al gettito 2009 dei sovracanoni venisse riversato alla Regione, mentre con la legge di stabilità 2022-2024 è stato introitato nel bilancio solo circa la metà. Per il Presidente Lavevaz, si tratta di una legge positiva che porta un cambiamento strutturale del servizio idrico dei territori e che non poteva più essere procrastinato, anche per accedere ai fondi PNRR.

 

SC-LT