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Comunicato n° 241 del 27 aprile 2022

Interpellanza sulla linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier

Il tema della ferrovia dell'alta Valle è stato nuovamente affrontato nella seduta consiliare del 27 aprile 2022, con un'interpellanza presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista.

La Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che con legge regionale 22/2016 sono stati previsti la riattivazione e il potenziamento della direttrice Aosta/Pré-Saint-Didier a cui è seguito, nel 2017, un Accordo quadro fra Regione e Rete ferroviaria italiana che impegnava RFI a realizzare a proprie spese le opere necessarie gli interventi per riattivare la linea. Sempre nel 2017 è stato istituito un Tavolo tecnico coordinato dalla Regione che ha cofinanziato uno studio per individuare gli interventi necessari per incrementare la portata assiale della tratta per consentirne l'utilizzo anche dei treni fino a 18 tonnellate, mentre RFI si è impegnata a concludere il progetto di fattibilità tecnico-economica nei primi mesi del 2022. Ha quindi chiesto in che data si è svolta l'ultima riunione del Tavolo tecnico e con quali esiti; quali sono le iniziative intraprese dal Presidente della Regione per richiamare RFI e il Ministero delle infrastrutture al rispetto degli impegni presi; se è già stata definita la programmazione degli interventi di manutenzione straordinaria per attivare la tratta dell'alta Valle a partire dal 2024, utilizzando anche il personale e i treni bimodali di proprietà regionale che sarebbero sottoutilizzati negli anni di chiusura della linea Aosta/Ivrea.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim ai trasporti, ha risposto che l'ultima riunione del Tavolo tecnico si è svolta il 31 marzo 2022 e che RFI ha richiesto alcune attività supplementari che hanno comportato uno slittamento dei tempi e un incremento del costo delle opere. Rispetto agli interventi per portare il carico assiale a 18 tonnellate RFI ha riferito che si sono resi necessari ulteriori indagini sulle sette opere più complesse della tratta, posticipando il completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica da febbraio a fine giugno 2022 con un aumento del costo stimato da 5 a 5,6 milioni di euro. RFI ha inoltre evidenziato che per quanto riguarda il progetto di fattibilità tecnica ed economica degli interventi per la riapertura della linea, è emersa la necessità di ulteriori lavori (rinnovo e implementazione degli impianti di informazione al pubblico, illuminazione nelle stazioni, lavori di impermeabilizzazione delle gallerie, smaltimento dei materiali di risulta) e che tali necessità hanno fatto slittare da maggio a giugno la data di completamento di questo progetto con un incremento dei costi passando da 44 a 53,4 milioni di euro. Se poi vi fosse anche la necessità di smaltire eventuali materiali contenenti amianto bisognerà prevedere ulteriori 6 milioni di euro.

Il Presidente Lavevaz ho poi fatto il punto sulle azioni intraprese specificando che il tema del rispristino della linea è stato trattato, insieme ad altre esigenze del sistema ferroviario valdostano, nel corso di una riunione del 29 ottobre 2021 con i dirigenti apicali di RFI. Nell'Accordo quadro (che non contempla uno specifico obbligo di RFI) sono inoltre indicate le strategie della Regione per fornire a RFI indicazioni chiare per la loro attuazione. L'Amministrazione regionale continuerà a richiedere i lavori per la riapertura di questa linea in tutte le occasioni di interlocuzione con RFI; ulteriori azioni, specialmente nei confronti del Ministero volte ad ottenere il finanziamento dei lavori, potranno essere attuate solo completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Anche per gli interventi di manutenzione straordinaria necessari per attivare la linea ferroviaria, l'Assessore ad interim, ha sottolineato che la programmazione potrà essere definita dopo il completamento del progetto di fattibilità che consentirà di individuare le lavorazioni da fare, i costi e il quadro economico e amministrativo.

Infine sull'utilizzo dei treni bimodali è stato sottolineato come l'Aosta/Pré-Saint-Didier non sia un'alternativa di utilizzo per il materiale o per il personale dell'Aosta/Ivrea (che sarà interessata da una lunga interruzione del servizio quando saranno avviati i lavori per l'elettrificazione della linea): i treni bimodali della Regione vanno visti, anche per la fase di sospensione della tratta Aosta/Ivrea, come un mezzo per migliorare il viaggio dell'utenza valdostana che si sposta verso Torino e il loro utilizzo dovrà essere definito in questa ottica.

La Consigliera Minelli ha ritenuto inaccettabile un'attesa di quattro anni dall'Accordo quadro per la realizzazione di queste che, per RFI, rappresentano un obbligo giuridico. Per quanto riguarda, il progetto di fattibilità tecnico, ha rilevato il notevole incremento dei costi osservando che questi sono in capo a RFI, la quale dovrà reperire attraverso i canali corretti la dotazione finanziaria necessaria. Per quanto riguarda le iniziative per il rispetto dell'Accordo quadro, la Consigliera ritiene che ci debba essere un'azione costante di sollecitazione e di insistenza nei confronti di RFI. Infine, ha ribadito l'importanza di affiancare la situazione della tratta Aosta/Ivrea con quelle dell'Aosta/Pré-Saint-Didier dal momento che l'alta Valle ha un problema di trasporto e nella nostra regione vive, opera e lavora il personale ferroviario che, a seguito della chiusura della tratta Aosta/Ivrea, potrebbe essere trasferito altrove come hanno evidenziato le organizzazioni sindacali. Il termine del mese di giugno è vicino ed è necessario affrontare le questioni in tempi rapidi avendo un'idea di come operare al ricevimento del piano di fattibilità.

 

LT