Info Conseil

Comunicato n° 182 del 23 marzo 2022

Interpellanza sull'Assemblée des Chœurs et des Groupes folkloriques valdôtains

 

Nella seduta consiliare del 23 marzo 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato un'interpellanza per avere informazioni sull'organizzazione della giornata finale sull'Assemblée des Chœurs et des Groupes folkloriques valdôtains.

«Nelle edizioni passate, la manifestazione si teneva al Teatro Romano di Aosta e, volendo coinvolgere maggiormente il centro cittadino, i vari gruppi e cori si esibivano nelle piazze o negli scorci più suggestivi della città con un apprezzato risultato di pubblico - ha ricordato il Consigliere Nicoletta Spelgatti -. Quest'anno, invece, pare che l'evento sia stato organizzato nelle chiese di una decina di località sparse sul territorio. Questa scelta ci pare inopportuna perché limita la possibilità del pubblico di seguire tutti i cori partecipanti (in media 30/35 per un totale di 600 persone) che si esibiranno a decine di chilometri di distanza gli uni dagli altri, negando inoltre gli importanti momenti di socializzazione tra le varie corali. Non crediamo che la distribuzione dei cori possa portare un vantaggio significativo ai singoli comuni ospitanti. Dopo il periodo devastante che abbiamo vissuto, questa giornata sarebbe stata un momento importante di incontro, di svago e di armonia. Chiediamo quali siano le intenzioni del Governo in merito all'organizzazione di questo evento che, dagli inizi degli anni '50, è un appuntamento fisso per le corali della Valle e dà la possibilità ai vincitori del concorso di rappresentare la Regione in eventi nazionali e internazionali

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito che «con la 70e Assemblée des Chœurs et des Groupes folkloriques valdôtains, cerchiamo di affiancare una formula storica a qualche elemento innovativo su suggerimento anche delle associazioni Arcova e Nos Racines che rappresentano i cori e i gruppi folkloristici. Le novità riguardano il repertorio con, da un lato, la possibilità di attingere anche dal repertorio popolare, ma dall’altro di dover presentare almeno un canto in patois, titsch, teutsch o francese, attingendo dal ricco patrimonio popolare valdostano, al fine di valorizzarlo e non disperderlo. Abbiamo poi finalmente formalizzato ed esplicitato i criteri di valutazione e si è fatta chiarezza anche rispetto alle modalità di segnalazione dei canti inediti o di ricerca piuttosto e dei cori particolarmente meritevoli.»

Rispetto alla scelta delle località interessate dalla manifestazione, l'Assessore ha specificato: «L’Assemblée è stata calendarizzata dal 29 maggio al 4 giugno, al Teatro Splendor di Aosta e, per la polifonia sacra, presso la Chiesa Collegiale di Sant’Orso sempre in Aosta. Per una settimana tutti i cori partecipanti si esibiranno nel capoluogo, sulla base di un calendario di concerti che darà la possibilità a tutti gli appassionati di seguire tutti gli appuntamenti. La scelta di proporre una giornata finale non interamente ad Aosta tiene conto, da un lato, di questa concentrazione di appuntamenti in città e, dall’altro, della necessità di dare nuova linfa ad una formula che non ha propriamente attecchito. Le stesse associazioni hanno condiviso la necessità di fondo non solo di modificare alcune formule dell’Assemblée ma anche di rilanciare la giornata finale. Non mi risulta che la giornata conclusiva sia stata organizzata solo ad Aosta, ma in passato è stata ospitata anche al Castello di Aymavilles e al Tzanté de Bouva. Il termine per richiedere di partecipare all’Assemblée scade il 31 marzo e quindi siamo in attesa di conoscere l’esatto numero di partecipanti ma l’intendimento è quello, dopo le esibizioni in Aosta, di portare i cori e i gruppi folkloristici nei comuni, tra le genti delle nostre comunità. Compatibilmente con le adesioni, l’idea, ancora da declinare nei suoi dettagli, e condivisa con il Vescovo e il CPEL, che hanno raccolto con disponibilità e interesse la proposta, è di individuare circa 10 comuni, indicativamente 1 per Unité, Aosta compresa, in cui riunire 3 o 4 tra cori e gruppi folkloristici, (circa 100 persone per comune), per un’inedita domenica. Come organizzatori dell’evento abbiamo fatto una scelta e voluto optare per un cambiamento, con l’auspicio di ritrovare una formula maggiormente coinvolgente per la giornata finale. La convinzione è che le nostre comunità locali sapranno riservare la giusta accoglienza ai nostri cantori e gruppi folk, grazie anche al coinvolgimento delle amministrazioni locali e l’auspicio è che questa giornata possa nuovamente rappresentare una bella occasione di festa collettiva e comunitaria, di convivialità e un importante stimolo a tenere vivo l’entusiasmo attorno al mondo corale e folkloristico. La capillarità sul territorio della manifestazione potrebbe inoltre generare una positiva ricaduta economica presso gli esercizi commerciali dei comuni coinvolti.»

Il Consigliere Spelgatti ha replicato: «Comprendo quali siano state le valutazioni alla base di questa nuova formula organizzativa e vedremo se sarà migliore di quelle precedenti. Il punto centrale della mia iniziativa riguardava l'organizzazione della giornata finale della manifestazione. Con questa nuova formula mancheranno sicuramente la concentrazione di una grossa platea di pubblico e la possibilità di seguire più cori. Dalle notizie che ci arrivano dal mondo delle corali, risulta che i partecipanti vivano con perplessità il venir meno del momento finale aggregativo che, da sempre, riveste una grande importanza. Vi invito, al termine della manifestazione, a raccogliere le impressioni dei partecipanti per valutare la bontà di queste innovazioni o se, invece, è meglio tornare alla formula tradizionale diffusa sul territorio cittadino che è stata apprezzata anche dalla popolazione e dagli operatori economici.»

 

LT