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Comunicato n° 118 del 23 febbraio 2022
Interpellanza sul decreto-legge "Sostegni ter" in materia di energia rinnova
Nella seduta consiliare del 23 febbraio 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato all'attenzione dell'Aula la questione della legittimità costituzionale di alcune parti del decreto-legge n. 4/2022, cosiddetto "decreto sostegni ter".
Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha evidenziato che «nel comunicato stampa della Giunta regionale del 10 febbraio scorso si parla di aspetti critici e profili di illegittimità costituzionale rispetto all'autonomia regionale del decreto-legge Sostegni ter, in particolare per quanto riguarda il comparto dell'energia rinnovabile. Chiediamo al Governo regionale quali siano nel dettaglio questi profili di illegittimità rispetto all'ordinamento dell'Autonomia speciale valdostana e in riferimento all'energia rinnovabile e con quali modalità operative la Giunta intenda promuovere interlocuzioni con il Governo nazionale - all'interno del quale c'è una forza che è propulsiva anche all'interno della maggioranza regionale - e con il Parlamento per modificare questo decreto-legge.»
Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto che «l'articolo 16 del decreto-legge 4/2022 ha introdotto un meccanismo che comporta il taglio dei cosiddetti extra-profitti derivanti dai ricavi sulla vendita di energia da impianti da fonti rinnovabili, suscitando immediatamente numerose critiche. Infatti, la norma colpisce esclusivamente i profitti generati dalla produzione da fonti rinnovabili, che costituiscono invece l’elemento trainante - e quindi quello che dovrebbe essere incentivato - per gli obiettivi di transizione energetica comunitari e nazionali. In sostanza, è stato rilevato come il provvedimento non incida in alcun modo sulle cause dell’attuale crescita dei prezzi elettrici, che dipendono dall’impennata delle quotazioni dei carburanti fossili e non dalle fonti rinnovabili considerate e, anzi, va ad incidere sugli investimenti nelle rinnovabili scoraggiandone di fatto lo sviluppo.»
Il Presidente ha poi sottolineato che la norma può presentare dei profili di illegittimità sia riguardo alla Costituzione (principi di libertà di iniziativa economica e dell’autonomia privata, legittimo affidamento e non discriminazione), sia riguardo allo Statuto speciale. «Per quanto riguarda le ricadute dirette sul nostro ordinamento, il provvedimento potrebbe portare a potenziali gravi conseguenze sia di natura finanziarie sia sul valore patrimoniale della stessa CVA, i cui flussi finanziari sono percepiti in forma indiretta dalla Regione attraverso la distribuzione dei dividendi da Finaosta. La Regione si vedrebbe sottrarre importanti risorse che potrebbero essere tra l’altro destinate proprio a mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, in quanto il conguaglio previsto dall’articolo 16 sarebbe fuori gettito fiscale, escluso pertanto dal riparto fiscale regionale, con grave violazione di un principio cardine dell’autonomia statutaria. La Regione, ormai oltre 20 anni fa, con un’operazione finanziaria rilevantissima garantita da un’emissione obbligazionaria si è fatta carico di un importante investimento, nella prospettiva che il ritorno economico generato ne consentisse l’ammortamento: il tentativo in atto con il decreto-legge Sostegni ter di recuperare gettito al di fuori del circuito fiscale ordinario, ancorché temporaneamente, rischia di incidere indirettamente sull'assetto economico finanziario valdostano.»
«Riteniamo quindi necessario l'impegno di tutte le forze politiche - ha concluso Lavevaz - affinché in sede di conversione del decreto-legge questa previsione controproducente e dannosa venga stralciata. Da parte nostra, cercheremo di mettere in piedi un’azione con le altre Regioni italiane.»
Il Consigliere Aggravi ha replicato: «Il Presidente ha citato una serie di principi toccati dalla norma (libertà di iniziativa economica, discriminazione) che sono invocati ogni volta che si tocca la regolamentazione industriale, ma cosa diversa è parlare di ordinamento finanziario e di provvedimenti che ledono un singolo interesse industriale. L'energia elettrica è un mercato semi-libero e dobbiamo stare attenti al nostro doppio ruolo: da una parte, quello di azionista arrabbiato nei confronti delle scelte del Governo, dall'altra, quello di ente istituzionale che si troverà ad essere regolatore delle concessioni. All'epoca si ebbe una lungimiranza nell'acquisto delle centrali e ne abbiamo beneficiato lungamente, ma oggi dobbiamo evolverci per difendere e sostenere la CVA, che dovrà fare degli investimenti notevoli per migliorare il proprio patrimonio di impianti. L'articolo 16 è un meccanismo perverso: da un lato vi sono gli incentivi e dall'altro i conguagli, sembra che lo Stato voglia farsi ridare indietro i contributi dati per lo sviluppo delle energie rinnovabili, ora li chiede indietro quali extra profitti. Se nel settore dell'energia elettrica gli effetti sono maggiori perché gli investimenti sono stati notevoli, sul fotovoltaico e l'eolico, che da poco tempo hanno incentivazioni, il meccanismo è ancora più complesso.»
I lavori sono sospesi; riprendono alle ore 15.
SC