Info Conseil

Comunicato n° 50 del 26 gennaio 2022

Interpellanza sulle novità in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali

 

Programmare iniziative per istruire e informare sulle nuove disposizioni in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali. È quanto ha chiesto il gruppo Lega Vallée d'Aoste con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022.

«Le novità introdotte a partire dal 1° gennaio - ha specificato il Consigliere Dennis Brunod - sono poche ma sostanziali per gli utilizzatori delle piste da sci, che siano di discesa, fondo, snowboard, telemark, ma anche per chi pratica lo scialpinismo, il fuori pista e le attività escursionistiche. Considerato che la nostra regione punta molto sul turismo e sulle professioni legate al mondo della montagna, crediamo sia utile individuare, in collaborazione con tutti gli enti e le categorie di riferimento, attività di formazione e informazione sulle nuove disposizioni anche in considerazione del fatto che la nuova normativa ha creato alcune difficoltà di interpretazione e perplessità sulla sua applicazione pratica.»

L'Assessore al turismo e sport, Jean-Pierre Guichardaz, ha risposto che «con le nuove norme, si amplia a escursionisti e ciaspolatori il dovere di portare con sé i dispositivi di sicurezza che fino ad ora erano richiesti solo agli scialpinisti e ai freerider (ARTVA, pala e sonda). Tuttavia la norma, se vogliamo in modo scarsamente applicabile, ha ridotto il campo di applicazione alle sole aree ove persiste il rischio. Le associazioni che si occupano a vario titolo di montagna, ad esempio quelle rappresentative delle guide alpine, dei maestri di sci, delle guide escursionistiche, con le quali siamo in contatto continuo si dicono concordi rispetto all’importanza dell’utilizzo delle dotazioni di sicurezza

Dettagliano le iniziative di informazione per la promozione della cultura della montagna in sicurezza organizzate dal Forte di Bard, da Montagna Sicura e dal CAI, l'Assessore ha osservato che «il tema della sicurezza in montagna è principalmente deputato a chi se ne occupa quotidianamente: maestri di sci, guide alpine ed escursionistiche. Credo che la formazione e la comunicazione su questo tema spetti principalmente ai soggetti e agli enti citati, alla stampa specializzata, e, in Valle, anche ad alcuni organismi sostenuti direttamente dalla Regione, che hanno nei loro Statuti proprio l’educazione alla pratica sicura della montagna. L’Amministrazione pubblica e le sue articolazioni, oltre a finanziare iniziative e associazioni che si occupano per mestiere di montagna, organizzano i soccorsi, manutengono i sentieri, le piste di sci, si occupano delle mille attività pubbliche che garantiscono una copertura adeguata del territorio perché la sicurezza è “materia”, diciamo così, trasversale, che intercetta moltissime strutture dell’Amministrazione regionale, ma anche gli enti locali. Per quanto riguarda la nostra comunicazione istituzionale, le segnalo che la Regione ha un’intera sezione sul sito della Protezione civile intitolata proprio “Sicurezza in montagna” in cui è scaricabile parecchio materiale (pieghevoli e altre pubblicazioni) che forniscono molte informazioni in merito. Per quanto riguarda in particolare il Dipartimento del turismo, preciso ad ogni buon conto che la scelta dei media sui quali veicoliamo la nostra promozione del territorio tiene in considerazione anche la sensibilità delle varie redazioni sul tema della sicurezza

Nella replica, il Consigliere Brunod si è detto perplesso su alcuni passaggi dell'intervento: «Mi chiedo chi possa avere le qualità e le capacità per individuare "le condizioni di rischio" richiamate dalla nuova legge: sicuramente i professionisti del settore ma certo non tutti gli utenti della montagna. Per questo crediamo che sia molto importante puntare sulla formazione: non basta avere l'attrezzatura nello zaino ma bisogna imparare ad utilizzarla. È l'Assessorato competente che deve dare lo stimolo a tutti gli enti coinvolti nella sicurezza in montagna e fare da cabina di regia per arrivare a ottenere risultati soddisfacenti in modo da ridurre i rischi e, di conseguenza, anche gli interventi di soccorso in montagna.»

 

SC