Info Conseil

Comunicato n° 47 del 26 gennaio 2022

Interrogazione a risposta immediata sulle dichiarazioni dell'Assessore al turismo apparse sui social media

 

Con un'interpellanza a risposta immediata illustrata nella seduta del 26 gennaio 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato all'attenzione dell'Aula le considerazioni fatte sui social media dall'Assessore regionale al turismo a seguito dell'ingresso della Valle d'Aosta in zona arancione.

«Le dichiarazioni dell'Assessore Guichardaz nei confronti dei non vaccinati non sono adeguate al ruolo dei Consiglieri chiamati a tenere comportamenti e toni in favore di una dialettica politica e istituzionale adeguata - ha precisato il Capogruppo Andrea Manfrin -: i No Vax sono stati individuati come capro espiatorio dell'ingresso in zona arancione della Valle d'Aosta ma non si è mai parlato della mancata realizzazione, prevista nel piano di potenziamento sanitario, del prefabbricato da utilizzare come struttura ospedaliera indipendente in caso di recrudescenza della pandemia. Interroghiamo l'Assessore per sapere se ha previsto di scusarsi per le sue frasi irrispettose, riconoscendo anche che l'uscita della regione dalla zona bianca e gialla ha come concausa il mancato ampliamento degli spazi ospedalieri.»

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, ha specificato che «il post riferito al "trattamento speciale", che ha scatenato le ire degli internauti - con anche minacce fisiche non solo a me ma anche alle persone a me vicine -, aveva come unico scopo di raccontare il mio punto di vista personale sul tema dei no-vax ricoverati causa Covid: se dipendesse da me (ma non dipende da me, trattandosi di misure che solo il livello nazionale può prendere) applicherei il modello immaginato dal Québec, e cioè stabilirei una tassazione supplementare, valutata anche tenendo conto del “costo evitabile” (faccio notare che una occupazione in Rianimazione costa circa 3000 euro al giorno e in reparto Covid più o meno la metà). I dati ci dicono che i non vaccinati sono enormemente più esposti a sintomi gravi che possono sfociare in ricoveri in appositi reparti per il trattamento del Covid e in terapia intensiva, con ciò causando occupazioni di posti letto e uso di risorse umane ed economiche oltre che una inevitabile ricaduta sulle liste d’attesa per visite e interventi operatori.»

L'Assessore si è scusato «se posso aver dato la sensazione di suggerire altre tipologie di "trattamenti speciali": ribadisco che non era mia intenzione trasmettere quel messaggio, e credo di aver chiarito il significato di quella frase in periodi non sospetti, ben prima che la polemica scoppiasse a causa del famoso video. Resto tuttavia dell’opinione che il comportamento di chi si infetta, e infetta volontariamente qualcuno (cagionando di fatto un’epidemia), oltre che perseguibile penalmente è particolarmente esecrabile.»

Il Consigliere Manfrin, nella replica, si è detto «felice che l'Assessore abbia riconosciuto di aver sbagliato. In realtà non si scusa perché queste frasi sono state travisate, anzi ha ribadito che il "trattamento speciale" lo prevederebbe, aprendo un ulteriore fronte. Mi sarei aspettato un atteggiamento diverso, così come stupisce il mancato intervento del Presidente del Consiglio, che in passato aveva invece profusamente invitato ad abbassare i toni. L'Assessore ha parzialmente riparato al torto creato, ma non ha risposto nel merito delle terapie intensive e delle aree mediche non critiche da aumentare, che sono le vere responsabili della collocazione della nostra regione in area arancione. Una tirata d'orecchi che avrà un seguito.»

 

SC