L'Assemblea parlamentare della francofonia

Commissione educazione, comunicazione e cultura (Bucarest 15-17 aprile 2004)

La commissione dell'educazione, della comunicazione e degli affari culturali (CECAC) dell'Assemblea parlamentare della Francofonia (A.P.F.), si è riunita a Bucarest (Romania) dal 15 al 17 aprile 2004.

Il Consiglio della Valle era rappresentato dal Presidente Ego Perron che, dal dicembre 2002, è anche il Presidente della Cecac, e dal consigliere regionale Marco Viérin.

La riunione romena aveva come obiettivo principale quello di definire il contributo della Commissione a l'Avis dell'APF destinato al X Summit dei Capi di Stato e di Governo francofoni (Ouagadougou, Burkina Faso, novembre 2004). Il tema generale di tale contributo è : Francophonie : espace solidaire pour un développement durable. E opportuno ricordare come con più della metà delle sezioni appartenenti ai paesi del Sud del pianeta, l'APF, come anche l'Organizzazione internazionale della francofonia, non potevano non affrontare in maniera dettagliata il tema dello sviluppo sostenibile. E così, questo contributo, basato tra gli altri sui temi della democrazia e della gouvernance, oltre che sulla necessità di garantire a tutti l'accesso all'educazione e sulla lotta contro le epidemie, vuole farsi cassa di risonanza delle preoccupazioni e delle aspirazioni dei quattro quinti degli abitanti del nostro pianeta che aspirano allo sviluppo.

Inoltre, all'ordine del giorno della Commissione c'erano la situazione del francese negli organismi internazionali e il seguito delle attività della rete parlamentare di lotta contro l'HIV/Aids.

Per quanto riguarda la prima tematica, l'APF, a seguito di un rapporto Cecac sulla situazione negli organismi europei, aveva già adottato una risoluzione sul 'plurilinguismo in seno agli Stati dell'Unione europea e l'utilizzo del francese nelle istituzioni europee.

In conformità alla decisione di proseguire tale inchiesta anche all'ONU (New York, Ginevra e Vienna) e nell'Unione Africana (UA) a Addis Abeba, un rappresentante, incaricato dalla Commissione (M. Bruno Bourg-Broc della sezione francese), ha incontrato, a New York, una decina di diplomati e di alti funzionari dell'ONU. La conclusione di questa indagine è che, al di là dei discorsi di facciata e di specifici testi di legge, il quotidiano, le relazioni di lavoro e informali, cioè gran parte degli scambi, avvengono in inglese e mal si vede come si possa incrementare la massa critica del 15% d'uso del francese nei rapporti di lavoro.

Per quanto concerne, invece, le attività della rete parlamentare contro l'Aids, già durante la riunione ristretta Cecac di Parigi (14 novembre 2003) era stato approvato il nuovo piano d'azione 2003-2004.

Si può dire che, da quella data, la rete parlamentare è, infine, uscita dal suo periodo di costituzione ed è entrata in una fase più attiva con la creazione di reti parlamentari e la designazione dei loro coordinatori nella gran parte delle sezioni africane e in una buona parte di quelle europee (Valle d'Aosta inclusa) e con le prime iniziative attuate dalle sezioni stesse.

La riunione di Bucarest è stata, così, l'occasione per mobilitare i Parlamenti del Nord. Secondo la Commissione è, infatti, essenziale che anche i parlamentari del Nord partecipino in maniera attiva alle riunioni della rete parlamentare, poiché è proprio in quelle Nazioni che si effettua gran parte della ricerca; in questo senso i parlamentari potrebbero giocare un ruolo decisivo nel controllo e nell'indirizzo dell'azione dei loro governi in settori come quello della ricerca medica.

Per finire su questo argomento, la Commissione ha avuto a Bucarest l'opportunità di ascoltare l'intervento del Dottor Michel de Groulard, Consigliere in strategia dei paesi a l'ONUSIDA. Il suo intervento, incentrato sui dati aggiornati dell'epidemia e sul ruolo dei partenariati internazionali non ha fatto che confermare la necessità di un maggiore impegno nella lotta contro l'Aids.

Inoltre, la riunione romena ha visto un'intera giornata, giovedì 15 aprile, dedicata allo scottante tema della tratta dei bambini. La Commissione ha ascoltato, tra gli altri, l'intervento di Jean-Claude Legrand, consigliere per la protezione del bambino dell'Unicef. Secondo Legrand la tratta dei bambini costituisce la vera schiavitù dei nostri tempi e sono molti i paesi a esserne coinvolti. La limitazione di questo fenomeno passerebbe, tra l'altro, attraverso il miglioramento delle condizioni di vita e la scolarizzazione dei bambini che abitano nei paesi coinvolti in questo fenomeno.

Per concludere, la riunione di Bucarest è stata, infine, l'occasione per esaminare le conclusioni della tavola rotonda sulla conservazione e ristrutturazione del patrimonio architettonico specialmente in Africa, incontro che aveva avuto luogo sempre nella riunione Cecac di Parigi.