L'Assemblea parlamentare della francofonia

Commission de l'éducation, de la communication et des affaires culturelles 2007

La Commissione dell'educazione, della comunicazione e delle questioni culturali (CECAC), presieduta dal presidente del Consiglio regionale Ego Perron, si è svolta a Fort-de-France (Martinica) dal 3 al 7 marzo 2007 presso la sede del Conseil Général della Martinica. La riunione ha visto la presenza di una quarantina di parlamentari provenienti dall'Europa, dall'Africa, dall'America e dall'Asia.

La commissione si è occupata di una serie di tematiche che sono oggetto di interesse comune in francofonia e ha, in particolare, adottato un progetto di risoluzione riguardante la coesistenza delle libertà, delle culture e delle religioni. Attraverso questo documento, che, come il relativo rapporto, verrà presentato in sessione plenaria la commissione ha espresso inquietudine di fronte alla crescita dell'integralismo e dei conflitti tra religioni e confessioni, le quali costituiscono uno dei fondamenti della diversità culturale. Per questa ragione essa si è impegnata a lottare contro tutte le forme d'ignoranza e d'intolleranza e ha invitato tutte le sezioni dell'APF a mettere in piedi, all'interno dei territori rispettivi, dei programmi scolastici destinati a un dialogo più efficace tra culture e religioni e a sensibilizzare i giovani ai diritti dell'Uomo.

A questo proposito una tavola rotonda tra parlamentari e Alte personalità del mondo spirituale e della famiglia del libero pensiero ha costituito un momento di arricchimento del dibattito che permetterà ulteriori riflessioni in vista del rapporto finale. Grazie alla diversità culturale e religiosa della Martinica, la tavola rotonda è stata un'occasione importante di ascoltare dei punti di vista differenziati sulla questione in ragione della partecipazione di rappresentanti della Chiesa cattolica, della Comunità ebraica, della Chiesa evangelica battista, della Chiesa avventista del settimo giorno e del Grand Orient de France. Ha scusato la sua assenza l'Imam del Culto musulmano. Tra le prime conclusioni condivise dalla tavola rotonda, la distinzione tra fede e integralismo: è quest'ultimo che vorrebbe dividere i popoli, non la Fede che è una questione individuale, né della politica che è fatta per amministrare gli Stati.

Inoltre, in commissione si è discusso della prosecuzione delle attività della rete parlamentare di lotta contro l'HIV/Aids. La CECAC ha chiesto a ogni sezione di impegnarsi ancora di più, in particolare presso i rispettivi Governi, nella lotta contro la pandemia e possa fare il punto su questioni rilevanti come il budget dedicato all'Aids, il tasso di prevalenza della pandemia o, ancora, la strategia generale d'azione a seguito, in particolare, dell'adozione da parte della Rete del piano di azione HIV/Aids 2007/2008.

Inseguito, i delegati si sono espressi sulle conclusioni del Summit dell'Organizzazione internazionale della francofonia di Bucarest (27 e 28 settembre 2006) e per ciò che concerne lo stato della ratificazione delle Convenzioni internazionali dell'UNESCO. Per quanto riguarda il Summit, che ha riguardato le tecnologie d'informazione nell'educazione, hanno preso atto del sostanziale successo dell'azione della commissione in quanto molte delle preoccupazioni contenute nell'Avviso dell'APF sono state riprese nella dichiarazione finale.

Sull'argomento delle Convenzioni, la CECAC ha salutato con favore l'entrata in vigore il 18 marzo 2007, tre mesi dopo il deposito del trentesimo strumento di ratificazione, della Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali.

Riguardo a ciò il presidente Perron ha espresso soddisfazione per la ratificazione, a breve, della Convenzione da parte dello Stato italiano, anche a seguito dei ripetuti appelli del Consiglio regionale. "E tempo - ha sottolineato Perron - di riflettere sulla messa in opera di politiche culturali ambiziose, specialmente attraverso una più ampia cooperazione internazionale".

Oltre a quanto fin qui descritto, la commissione si è occupata di politiche migratorie in francofonia analizzate da tre punti di vista differenti: la riconoscenza reciproca dell'equivalenza dei diplomi, l'accoglienza degli studenti stranieri e la mobilità dei professori. I delegati hanno, in particolare, messo in evidenza la competizione che esiste tra il sistema francofono e quello anglosassone e hanno sottolineato l'importanza di creare soluzioni temporanee per gli studenti e di dotarsi di una politica più attrattiva nei confronti dei giovani attraverso l'istituzione di un maggior numero di borse di studio. Su questo argomento il presidente Perron ha illustrato una contribuzione sulle politiche di mobilità degli studenti e dei professori in Valle d'Aosta.

Infine, la discussione ha riguardato la politica del libro in francese. La commissione ha rimarcato la crisi della diffusione del libro francofono specialmente nei parsi del Sud e ha proposto delle iniziative da esplorare per reagire a questa vera e propria emergenza come la promozione della lettura pubblica e la creazione di un ambiente fiscale e bancario che sia favorevole a un rilancio dell'industria editoriale su base regionale.