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Comunicato n° 378 del 15 luglio 2015

Dibattito sull'elezione del neo Assessore alle attività produttive

Riunione consiliare del 15 luglio 2015

L'elezione del neo Assessore alle attività produttive è stata anticipata da una vivace discussione che ha occupato l'intera seduta pomeridiana del Consiglio di mercoledì 15 luglio 2015. Nell'ambito della sua elezione, il Consiglio ha anche respinto, con 21 voti contrari (UV, SA e PD-SVdA) e 14 a favore, un ordine del giorno, depositato in Aula dai gruppi UVP, Alpe e M5S, che era volto alla riduzione del numero di Assessorati e alla creazione di modalità di collegamento delle deleghe assessorili alle materie di competenza delle Commissioni consiliari.

Il Capogruppo dell'UV, Joël Farcoz, ha illustrato i contenuti dell'accordo politico tra le nuove forze di Governo, Union Valdôtaine, Stella Alpina e Partito Democratico, «si tratta di un documento basato su un confronto politico, anche col PD, e dai dibattiti in quest'Aula e su cui è necessario lavorare. Gli indicatori parlano di una timida ripresa dell'economia valdostana, che va capitalizzata con riforme strutturali che permettano al tessuto economico-sociale di svilupparsi come suggerito dalle Organizzazioni sindacali e dalle associazioni imprenditoriali. Pertanto, le riforme strutturali non possono aspettare, col rischio che siano affondate dai franchi tiratori: abbiamo quindi optato per trovare una solidità nella maggioranza, in modo da portare a termine la Legislatura.»

Il Capogruppo è quindi passato ad elencare gli aspetti essenziali del programma, «il cui fulcro è l'occupazione, con più sostegno e sviluppo all'innovazione, l'incentivo all'autoimpiego e all'imprenditoria giovanile, oltre che all'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro valdostano. Altri punti del programma riguardano poi la gestione del Casinò, la valorizzazione del Centro archeologico dell'area megalitica di Saint-Martin de Corléans, con il conseguente adeguamento del progetto dell'ospedale regionale, la riorganizzazione amministrativa volta alla sburocratizzazione e alla riduzione dei tempi di risposta ai cittadini, i settori della scuola, dei trasporti, della riorganizzazione della sanità sul territorio. Spero che miglioramenti possano giungere sinergicamente da tutte le forze politiche attraverso tavoli di lavoro. Si tratta di un progetto che può consentire alla Valle d'Aosta di uscire dai tempi di crisi nel più breve tempo possibile.»

Per il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara, «nel documento distribuito oggi sotto il nome di "accordo politico" non ci sono loghi, non ci sono firme e ci viene presentato come una bozza. I punti dell'intesa sono espressi con frasi scarne, senza approfondimenti su temi che, tra l'altro, stiamo esaminando in Commissione. Non è sufficiente tanto per accontentare i forestali scrivere che saranno create una o due squadre stagionali. Sull'ospedale, si parla in maniera generica di una riorganizzazione, ma la ciliegina sulla torta è l'agricoltura: sembra che il problema principale di questo settore siano le rassegne zootecniche. L'agricoltura ha bisogno di molti interventi, a partire dal Piano di sviluppo rurale: fa strano che in un programma del genere non ci sia ombra delle battaglie che abbiamo portato avanti con il PD in questi anni. Sulla riorganizzazione amministrativa, è stata approvata una risoluzione che impegnava l'Assessore alle finanze a ridurre la burocrazia: non si vede quindi la novità. Riguardo alla valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, siamo curiosi di vedere come si muoverà l'Assessore che succederà a Marquis. Diverse tematiche che sono enunciate qui, sono state oggetto di nostre proposte, ma ci è stato risposto che non c'erano soldi in bilancio. Nutriamo grossi dubbi su questa intesa.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta si è chiesto «se al posto dell'ospedale si voglia costruire un nuovo inutile e faraonico mausoleo» e ha rilevato «il mancato inserimento nel programma del contenimento dei costi della politica. Inoltre vorrei conoscere i motivi delle dimissioni dell'Assessore Marquis. Auspico che, al posto di questa bozza, venga al più presto presentato un documento serio su cui discutere.»

«È con rammarico che prendiamo la parola oggi, dopo anni di lavoro serrato con i colleghi del PD, con i quali abbiamo condiviso molte battaglie a partire dal 2006 con l'elezione di Carlo Perrin e Roberto Nicco – ha sottolineato il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian –. Oggi si chiude, dal punto di vista politico, un'era e si apre una nuova fase politica non legittimata dal voto e dalla quale la Stella Alpina ne esce umiliata. Oggi, infatti, non si tratta solo di un rimpasto di Giunta, ma di una nuova maggioranza. L'accordo che ci viene presentato in bozza rende più forte il Presidente della Regione, il quale porta a casa il risultato dell'allargamento della maggioranza che da diversi mesi invocava al fine di garantire maggiore "tranquillità" alla sua maggioranza. Assistiamo allo stesso film che abbiamo visto nella scorsa Legislatura, quando fece entrare il PdL per migliorare i suoi rapporti con Roma; oggi fa lo stesso con il PD. Questa integrazione al programma di governo è presentata in maniera molto generica e fluida, ma evidenzia come il modello verticistico e privatistico/affaristico valdostano sia pienamente confermato, un modello che noi contestiamo da sempre perché non ha portato nulla di buono alla nostra comunità. Questa bozza sembra un libro dei sogni: con tre frasi si liquidano la questione Casinò e quella delle società partecipate, riguardo alle quali il problema non è solo quello della selezione del personale. Nessuna novità da parte dei colleghi del PD: pensavamo che potessero condizionare maggiormente la nuova maggioranza regionale, con un contributo più strutturato e robusto e che avrebbe dovuto aprire quella piramide che anni contestiamo. È illusione pura! Oggi, purtroppo, si apre una nuova era per tirare a campare: abbiamo un brutto presentimento riguardo ai risultati e non vorremmo che come al solito siano i valdostani a patirne le conseguenze. Continueremo la nostra azione di vigilanza e di controllo, cercando di mantenere la barra dritta come sempre sulle proposte.»

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha dichiarato: «Ci aspettavamo un approfondimento dei problemi e delle prospettive per la nostra Regione, anche confidando nella nuova amicizia instaurata con il Presidente Renzi, evitando che il suo abbraccio sia mortale come accaduto con Berlusconi. Ci chiediamo cosa ne sarà della sburocratizzazione, del Casinò, della scuola. Come si porteranno a termine le grandi opere in costruzione? Vigileremo sul lavoro del Pd-SVdA nel nuovo Governo e porteremo avanti i contenuti dell'ormai ex coalizione. Je tiens enfin à assurer les Valdôtains : l'esprit qui anime l'UVP est toujours bien vital et présent dans nos buts politiques et dans nos actions.»

Il Consigliere di Alpe Fabrizio Roscio ha sottolineato che «in questo documento frettoloso e approssimativo vi sono dei punti che proclamano come quello che fino a poco tempo fa sembrava impossibile, oggi diventa possibile: penso in particolare alla questione della stabilizzazione del personale della Società di servizi. Speriamo che sia così. Purtroppo manca completamente la questione ambientale, come ad esempio la mobilità elettrica, che era stato peraltro oggetto di una risoluzione approvata dal nostro Consiglio, così come non vi sono indirizzi sulla questione dei rifiuti che invece avevamo condiviso, anche con i colleghi del PD.»

Il Vicepresidente Andrea Rosset (UVP) ha rilevato «la complicità dei nuovi entrati nell'oliata macchina di potere che non aiuta la Valle d'Aosta. Non si entra in maggioranza per il bene dei cittadini e il PD-SVdA crede di poter portare un rinnovato cambiamento. Questa è una chiara operazione di potere, inutile tentare di farla comparire come un regalo ai valdostani. Siamo contrari a questa brutta pagina e ci rammarichiamo della rottura del patto stipulato in occasione delle elezioni del 2013.»

Il Consigliere di Alpe Alberto Bertin ha osservato che «in questi due anni in questo Consiglio abbiamo visto di tutto e di più. Questa Legislatura è nata sotto il segno dell'incertezza, con una debolezza numerica frutto di una debolezza politica. Solo un anno fa, veniva varato il Rollandin-bis – anche se i Governi Rollandin nella storia regionale ormai non si contano –, un Governo pieno di buone intenzioni, che invocava il confronto, ma che si è rivelato un nuovo fallimento. La fase di confronto a livello regionale si è conclusa quando Renzi ha ufficializzato da Roma l'entrata in maggioranza del PD ad Aosta, con il solo scopo di piantare una bandierina sul risiko nazionale: la Valle d'Aosta è stato uno strumento di questo gioco da tavola. Oggi, sono dispiaciuto della fine del progetto di alternativa che avevamo proposto alle scorse elezioni regionali. Nei prossimi mesi vedremo se l'innesto del PD darà buoni frutti o se farà morire definitivamente la pianta. Dal programma distribuito questa mattina, diventa difficile fare delle valutazioni sotto il profilo dei contenuti. Resta il fatto che oggi i numeri ci sono, bisogna capire se questo apporto numerico darà un contributo politico e rafforzerà  questa maggioranza, che è stata eletta anche con i voti della Lega. Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nel rispondere alle sollecitazioni dei Consiglieri riguardo agli indirizzi presentati, ha proposto alla carica di nuovo Assessore alle attività produttive il Consigliere del PD-SVdA, Raimondo Donzel: «Nous n'avons pas repris certains thèmes dans cet accord parce qu'ils sont déjà contenus dans notre programme de gouvernement. Il faut dire aussi que certains dossiers qui ont été évoqués aujourd'hui ont déjà été largement partagé avec ce Conseil, comme par exemple la question de la gestion des déchets ou la réforme des collectivités locales. Nous avons dit vouloir réformer l'organisation du Consortium des collectivités locales parce qu'il devra aussi gérer l'ancien BIM: la proposition de loi arrivera d'ici peu dans cette salle, en prévoyant un système intégrés des collectivités locales, qui sont les dépositaires des investissements dans le secteur hydroélectrique.» Il Presidente ha poi analizzato punto per punto il programma: «Sulla questione del lavoro abbiamo già preso dei provvedimenti, ma ci sono aspetti ancora da riprendere e approfondire. Per quanto riguarda i precari, abbiamo stabilizzato gli insegnanti di sostegno, ora dobbiamo analizzare gli altri settori e provvedere col medesimo meccanismo. In merito all'ospedale, una Commissione ad hoc è già al lavoro per indicare le tempistiche e le modalità per sfruttare al meglio l'area, senza andare a sovrapporsi con Saint-Martin-de-Corléans; la struttura ospedaliera è già stata ridimensionata e la società Coup ridotta. In campo sanitario, ribadiamo l'importanza fondamentale del territorio. La nostra logica di sistema riguarda anche l'agricoltura e la sburocratizzazione. Per la ferrovia, intendiamo ottenere un raccordo efficace col Piemonte, mentre sono in fase di ripresa i lavori dell'aeroporto.  Veniamo da un periodo di difficoltà e abbiamo cercato la possibilità di lavorare insieme con altre forze politiche. L'allargamento della maggioranza è partito su considerazioni serie e concrete, non si basa sulle poltrone, guarda piuttosto alle tematiche affrontate in quest'Aula. Dobbiamo lavorare per risolvere al più presto alcune questioni prioritarie e urgenti, come il tema dell'occupazione. Questioni per le quali ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo.»

Il Consigliere Elso Gerandin (UVP) ha evidenziato: «In questi due anni, quando ci sono state le idee, la sostanza, la volontà di cambiare si è trovata la sintesi e non sono comparsi i franchi tiratori. La necessità di ampliare i numeri della maggioranza ha due motivi: l'ambizione personale e l'essere giunti al capolinea dell'azione politica. L'accordo con Renzi avrebbe avuto senso prima dell'approvazione del bilancio, si sarebbe potuto disporre di ulteriori undici milioni di euro, invece, oltre al danno, è arrivata la beffa. La maggioranza ha giocato con gli Enti locali, che non hanno più risorse; i nostri Parlamentari hanno votato una legge che ha cancellato 70 milioni alla nostra fiscalità. L'azione del Governo non è mai stata trasparente, ora ha pure assunto un mediatore con Roma. I compromessi sono l'anticamera della prerogativa del nostro particolarismo e sarà la Valle d'Aosta a pagarne le conseguenze. Il rammarico sta nell'aver smarrito una componente importante del progetto votato dai nostri elettori. Questo è un momento di chiarezza, nessuno ha messo all'angolo la minoranza e la Renaissance è viva nei valdostani. A sognare in grande a volte si fa peccato.»

Per il Consigliere dell'UVP Vincenzo Grosjean «il mondo dell'agricoltura è fortemente in crisi a causa di tutto quello che ha dovuto subire in questi anni di tagli. Non sappiamo quanto le Fiere Expo porteranno ai nostri agricoltori, ma sappiamo che non saranno solo le rassegne zootecniche o la valorizzazione del Cervim a risolvere i suoi problemi. Il Cervim è stato demolito da scelte politiche sbagliate, che hanno portato all'azzeramento di questo organismo e al licenziamento del direttore: oggi mi chiedo a cosa serva il Cervim all'agricoltura valdostana. Io credo che il sistema sia da rivedere completamente creando qualcosa di nuovo. Speriamo che i colleghi del PD riescano a condizionare i nuovi alleati di governo, anche se ho dei seri dubbi. Oggi va in onda un film già visto in altre occasioni ma soprattutto un'ulteriore débâcle per l'autonomia valdostana.»

La Consigliera di Alpe Chantal Certan ha confermato «la profonda amarezza per l'entrata in maggioranza del PD: mai con questo Presidente, mai con questa maggioranza, avevano detto Raimondo Donzel e gli altri Consiglieri, ci sfugge quale sia ora la nobile motivazione. Oggi, prendono il primo posto che si è liberato nella Giunta Rollandin e deliberatamente fanno naufragare un progetto di vero cambiamento nel quale credevamo fermamente. Ci chiediamo allora se stavano bleffando allora o lo fanno adesso. Ci chiediamo poi come abbia potuto il collega Donzel accettare un documento così approssimativo e raffazzonato. Speriamo di capire al più presto quali siano stati i fari illuminanti o le sirene che li hanno attratti in questa morsa; certo è che i temi banalmente inseriti in una bozza politica come quella che ci è stata presentata sembrano una bella presa in giro per la nostra comunità che sta invece affrontando problemi molto più profondi e gravi. Peccato che a fare le spese di questa approssimazione e di questo opportunismo politico saranno i valdostani.»

«Oggi si sancisce definitivamente l'accordo politico che vede il PD di Matteo Renzi piantare la sua bandierina sulla Valle d'Aosta, ora connotata come di centro-sinistra – ha osservato la Consigliera di Alpe Patrizia Morelli –, ma l'ingresso del PD è tutto tranne che un ribaltone: il PD non farà mutare l'essenza di questa maggioranza verticistica, ma oggi, sostenendo inspiegabilmente l'avversario di sempre, cancella quanto sostenuto per almeno otto anni, butta al vento battaglie elettorali condotte fianco a fianco. Non serviva questa operazione per smuovere la maggioranza dall'immobilismo. Il PD non riversi le proprie responsabilità sugli altri e non si faccia illusioni: non ci sono meriti a diventare Assessori in queste condizioni, chiunque sarebbe stato ben accetto.»

Il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero ha dichiarato di essere «personalmente rammaricato di questa situazione, ma non facciamone una tragedia: magari il PD porterà in maggioranza quanto sinora condiviso con le forze di opposizione.»

Il Capogruppo della Stella Alpina, Stefano Borrello, è intervenuto per precisare: «Il dialogo portato avanti da UV e SA si è concretizzato in un accordo politico a tre con il PD-Sinistra Vda. Condividiamo l'ingresso in maggioranza del PD e l'inserimento di un suo esponente nell'esecutivo, ma non il metodo adottato, che ha previsto l'esclusivo contributo della Stella Alpina. Abbiamo accettato per senso di responsabilità, perché il momento di crisi lo esigeva, per dare maggiore solidità alla maggioranza e per risolvere celermente i problemi socio-economici della comunità. Ci siamo resi conto sin da subito che un nostro diniego avrebbe portato ad una crisi politica irreversibile e avrebbe compromesso un progetto politico che sosteniamo da tempo con lealtà. Rimaniamo tuttavia insoddisfatti per l'atteggiamento che il partner con il quale abbiamo affrontato e vinto le elezioni e con il quale abbiamo governato in questi primi due anni di Legislatura ci ha riservato nella definizione della nuova maggioranza. Nonostante ciò, non faremo mancare al Governo il nostro sostegno e ci impegniamo a garantire il nostro contributo con serietà e professionalità con una diversa ripartizione all'interno del gruppo. Un ringraziamento va a Pierluigi Marquis per il suo lavoro, in particolar modo per i rapporti che ha saputo intrattenere con i Sindacati, e per il suo gesto di responsabilità che deve essere apprezzato dall'Aula, ma anche da tutti i cittadini, la cui governabilità viene garantita grazie alle sue dimissioni.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, candidato alla carica di Assessore, ha sottolineato: «Il percorso del PD-SVdA non è sempre stato semplice, abbiamo anche fatto sacrifici per contribuire su questioni sostanziali. Non è con il rancore che si fa politica, ma aprendo un dialogo. Non c'è nessuna volontà di rinnegare il percorso compiuto né vanno minimizzate le "piccole" questioni poste, che per i cittadini in difficoltà sono questioni "enormi". Sicuramente nella maggioranza porteremo la tematica del reddito minimo di garanzia, per riuscire a sbloccare le risorse disponibili entro la fine dell'anno. E' importante dare risposte ai cittadini: non è da sottovalutare ad esempio il concetto di stabilizzazione, come quella realizzata per gli operatori di sostegno, che va estesa agli altri lavoratori della Società Salva Precari. Se altre forze politiche hanno soluzioni migliori, le propongano e siamo pronti a discuterne. Non è una persona che si è staccata, ma tutto un partito, il PD, che ha costruito un percorso di condivisione, sfociato in un accordo politico che è certamente da migliorare, ma non da banalizzare perché affronta temi molto seri. Non intendo fare il portaborse del Governo di Roma, penso che le nostre Istituzioni regionali sappiano relazionarsi proficuamente. Crediamo in un progetto politico di lungo respiro, che non esclude nessuno, e ringraziamo Pierluigi Marquis per il suo contributo.»

Per il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin «non c'è nessun dramma se qualcuno decide di fare un altro percorso rispetto all'inizio della Legislatura, non nutriamo nessun rancore, ma dobbiamo fare delle considerazioni politiche. Il passaggio che viviamo è un atto di incoerenza politica ed è poco comprensibile agli occhi della gente, perché gli elettori hanno votato per una coalizione che doveva rappresentare un cambiamento di metodi e di contenuti. Ora il PD decide di intraprendere un altro percorso. È proprio da questi passaggi che nasce la disaffezione nei confronti della politica perché così si dimostra che tutto è in vendita. Noi non vediamo in queste due paginette di bozza di accordo nessuna rivoluzione, anzi crediamo che i contenuti di coalizione che avevamo sottoscritto sono tuttora incompatibili con quanto sostenuto dalla maggioranza. Sulla sanità, per esempio, non c'è nulla di nuovo se non la questione dell'ospedale. Ma tanti altri punti non ci convincono perché ciò che si dice non corrisponde a ciò che si fa; non si aggiunge niente rispetto al tema della legalità che il PD aveva criticato insieme a noi o al tema dei trasporti, cavallo di battaglia della nostra coalizione. Partendo da un ordine del giorno che abbiamo presentato, il primo non cambiamento che vediamo è la mancata riduzione del numero degli Assessorati: ci fosse stato, sarebbe stato un buon inizio. Per noi la coerenza è, invece, importante. Quattro mesi di dialogo per arrivare a questo misero accordo ci sembra sminuente, non vorremmo che fosse solo il frutto di ambizioni personali. Dietro questa operazione, vi è il solo obiettivo di mantenere ben saldo il potere, peccato che abbia trovato sponda in sensibilità con cui noi pensavamo di poter condividere delle battaglie di principio. Chi oggi viene sacrificato, l'Assessore Marquis, ha la nostra piena solidarietà perché ha dimostrato competenza nel gestire l'Assessorato e coraggio in questa ultima tornata elettorale quando non si è allineato pienamente ai diktat dei suoi alleati.»

Lo stesso Consigliere Laurent Viérin ha illustrato l'ordine del giorno volto alla riduzione del numero degli Assessorati, specificando: «La stessa iniziativa era stata presentata a inizio Legislatura e oggi la riproponiamo perché la riteniamo ancora valida. Chiediamo di condividere la prima battaglia che abbiamo condotto tutti insieme e che è facilmente quanto immediatamente realizzabile

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a expliqué le manque de partage de la majorité à l'ordre du jour: «Le rôle de l'Assessorat de l'environnement a pris d'avantage d'importance, surtout suite au referendum sur les déchets. La moitié de la Législature atteinte, nous n'envisageons pas la possibilité de réduire le nombre des Assessorats

I lavori del Consiglio riprendono domani, giovedì 16 luglio 2015, alle ore 9.00.

SC-MM