Info Conseil

Comunicato n° 228 del 22 aprile 2015

Interpellanza sull'attuazione delle competenze del demanio idrico

Riunione del Consiglio del 22 aprile 2015

Nella seduta consiliare del 22 aprile 2015, l’Union Valdôtaine Progressiste ha presentato un'interpellanza sulle modalità di attuazione delle competenze del demanio idrico.

Il Consigliere Elso Gerandin da ricordato che fino al 2006 la Regione non ha esercitato le competenze dell'Agenzia demanio idrico, sebbene ne avesse facoltà a partire dal 2001, e che ultimamente vengono richiesti pagamenti di canoni a privati, Comuni e Consorzi di miglioramento fondiario, con 5 anni di arretrato. Ha quindi voluto conoscere il motivo di questo ritardo, se si ritenga congruo richiedere 5 anni di arretrati e per quale motivo per i Comuni non sia stata applicata l'esenzione riservata agli Enti senza fine di lucro o in alternativa un canone forfettario. In merito ai Consorzi, ha chiesto se si ritenga che anch'essi rientrino tra gli enti che operano senza fine di lucro e, dunque, esentarli, in quanto trovandosi in gravi difficoltà economiche, dal pagamento dei canoni; in caso contrario, se si intenda modificare la legge.

Nella risposta, l’Assessore alle opere pubbliche ha riferito che secondo l'interpretazione dell'Agenzia del demanio la competenza della Regione riguarda solo le acque pubbliche a fini irrigui e potabili con i relativi alvei e pertinenze. La riscossione dei canoni per l'utilizzo non a fini irrigui e potabili spetta allo Stato in quanto proprietario e non alla Regione in quanto concessionario. L'Agenzia del demanio ha però consentito alla riscossione dei canoni demaniale da parte della Regione: in questo senso, nel 2003 è stato siglato un accordo con l'Agenzia del demanio, che solo nel 2006 ha formalmente trasferito 345 fascicoli relativi alle occupazioni e superfici appartenenti al demanio idrico all'Amministrazione regionale, che ha provveduto a costituire un'apposita struttura.

In merito poi alla congruità del versamento dei canoni non corrisposti relativi agli ultimi 5 anni, l'Assessore ha spiegato l'amministrazione creditrice è tenuta a richiedere tutti i canoni arretrati, in quanto il loro mancato introito in assenza esenzione configura un danno erariale.

Per quanto attiene ai Comuni, l'Assessore ha specificato che la Giunta regionale ha deciso di non procedere all'esenzione. Il canone, ha proseguito l'Assessore, non viene richiesto solo per le occupazioni determinate dalle opere di presa delle acque e dai relativi manufatti accessori nonché per l'opera di scarico delle acque non utilizzate, secondo il principio per cui le concessioni vengono concesse a titolo gratuito; sono invece soggette al pagamento tutte le occupazioni che non riguardano le opere di presa o manufatti di scarico. Pertanto, un'eventuale esenzione dei Comuni potrebbe creare problemi dal punto vista del danno erariale. Tuttavia, la Giunta nell'ottobre 2013 è venuta incontro alle esigenze degli Enti locali disponendo l'esenzione solo per i versamenti dei depositi cauzionali posti a garanzia della corretta gestione dei beni appartenenti al demanio idrico.

Non tutte le occupazioni dei Consorzi sono soggette al pagamento del canone demaniale, ha quindi precisato l'Assessore: sono soggette solo le occupazioni dovute all'attraversamento in sotterraneo o in via aerea degli alvei, dei corsi d'acqua o delle superfici demaniali liberate dalle acque; sono già escluse dal pagamento le occupazioni dell'alveo dei torrenti e delle pertinenze da parte dei manufatti per il prelievo dell'acqua irrigua e lo scarico dell'acqua non utilizzata.  L'Assessore ha concluso evidenziando che sono esentati dal pagamento del canone dell'occupazione permanente del demanio idrico anche i titolari delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche rilasciate ad esclusivo uso irriguo e potabile per la sola parte relativa ai manufatti derivatori e opere di restituzione.

Nella replica, il Consigliere Elso Gerandin ha sottolineato che la Regione non può attuare un sistema vessatorio nei confronti dei Comuni e dei Consorzi. Ha quindi chiesto all'Assessore un impegno preciso per l'esenzione per i Comuni e i Consorzi, ormai ridotti al lastrico. Non si possono avere due pesi e due misure, ha precisato, anche perché si fa cassa senza poter spendere le risorse, imbrigliate dal Patto di stabilità.



MM