Info Conseil

Comunicato n° 227 del 22 aprile 2015

Interpellanza sugli impianti di produzione di energia elettrica

Riunione consiliare del 22 aprile 2015

Il gruppo Movimento 5 Stelle, nella seduta consiliare del 22 aprile 2015, è tornato sulla tematica dei controlli sugli impianti regionali di produzione di energia elettrica.

Il Capogruppo del M5S ha richiamato le violazioni amministrative a carico di 16 soggetti gestori di centraline idroelettriche, evidenziando che le tariffe applicate per le concessioni e subconcessioni da parte della Regione risultano tra le più basse d'Italia. Per il Consigliere è indispensabile adottare misure urgenti e risolutive al fine di reprimere condotte illegittime che cagionano gravi danni alle casse regionali e all'ambiente. Ha quindi chiesto a quanto ammontino complessivamente le somme che la Regione recupererà dai canoni evasi per la sovrapproduzione e dall'applicazione delle sanzioni, se siano stati adottati provvedimenti di revoca delle concessioni e se il Governo regionale intenda procedere ad un controllo a tappeto su tutti gli impianti regionali contestualmente ad un adeguamento immediato di tutti i canoni di concessione e subconcessione.

Nella risposta, l'Assessore alle opere pubbliche e difesa del suolo ha puntualizzato che il valore dei canoni demaniali per le subconcessioni di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico, applicati nel territorio della Valle d’Aosta, non sono affatto tra i più bassi d’Italia. Inoltre, con riferimento al 2015, solo il Piemonte ha stabilito dei canoni riguardanti le grandi derivazioni per uso idroelettrico (potenza maggiore di 3000 kW) superiori a quelli della Valle d’Aosta, mentre per le piccole derivazioni (potenza inferiore a 3000 kW) solo il Piemonte e la provincia autonoma di Bolzano (quest’ultima solo per le potenze comprese tra 220 e 3000 kW) hanno adottato canoni superiori a quelli valdostani.

L'Assessore ha poi evidenziato che le violazioni citate dal Consigliere sono in realtà 14 e non 16 in quanto, in un caso, sono state contestate a 3 differenti amministratori della medesima società. Il mancato rispetto del rilascio delle portate di deflusso minimo vitale (DMV), pur configurandosi quale violazione degli obblighi e delle condizioni alle quali è assentito l’esercizio della derivazione d’acqua, non comporta automaticamente la modifica dei parametri di subconcessione, sulla base dei quali vengono calcolati i canoni da corrispondere all’Amministrazione regionale. Baccega ha infatti ricordato che il canone di subconcessione per una derivazione d’acqua ad uso idroelettrico è proporzionato alla potenza nominale media annua dell’impianto e quest’ultima è proporzionale a sua volta alla portata media annua di prelievo. Un eventuale maggior prelievo d’acqua è accertabile solo alla fine dell’anno solare, quando è possibile mediare la serie di prelievi effettuati durante tutto il corso dell’anno e non con una singola misura. Ha spiegato che il controllo di eventuali violazioni di questi limiti di prelievo viene regolarmente svolta dall’Ufficio gestione demanio idrico. Quest’anno, tuttavia, non si è ancora proceduto ad elaborare i dati relativi al 2014 in quanto, prima di procedere alla valutazione degli esuberi di prelievo, al conseguente accertamento delle somme dovute a titolo di canone e all’irrogazione delle relative sanzioni, risulta necessario effettuare un controllo con i gestori delle reti di trasporto dell’energia per verificare l’attendibilità del dato già in possesso dell’Amministrazione regionale. Tale richiesta è stata formalmente inviata a Terna spa e l'Ufficio gestione demanio idrico è in attesa dei dati.

L'Assessore ha detto che al momento non è possibile stimare il valore complessivo delle sanzioni: questo perché, i procedimenti sanzionatori, gestiti direttamente dall’Ufficio sanzioni amministrative, non si sono ancora conclusi. Ha poi aggiunto che, in diversi casi (circa 10), i produttori si sono opposti alla contestazione degli addebiti ed hanno formulato appositi ricorsi, il cui esito è ancora da definire. Al momento, la Regione non ha disposto alcun provvedimento di revoca delle subconcessioni di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico, né in relazione agli esuberi di prelievo rispetto a quanto concessionato né in relazione al mancato rispetto degli obblighi di rilascio del DMV.

Infine, riguardo ai controlli, l'Assessore ha riferito che l’Ufficio gestione demanio idrico, a partire dal 2006, effettua controlli sistematici riguardanti i prelievi idrici effettuati da tutti i più importanti impianti di produzione di energia idroelettrica (potenza nominale dell’impianto superiore a 220 kW) e che è intenzione dell’Ufficio estendere, nel corso del 2015, tale attività di controllo anche agli impianti della fascia caratterizzata da una potenza nominale compresa tra 50 e 220 kW. Normalmente i controlli sul DMV vengono eseguiti prevalentemente nel periodo invernale (da novembre ad aprile), in quanto questa stagione è la più critica per l’ecosistema acquatico in ragione di una bassa disponibilità idrica naturale dei corsi d’acqua. Attualmente la frequenza dei controlli si attesta su valori pari a una verifica settimanale e si valuterà come incrementarli sulla base delle disponibilità di personale in possesso delle necessarie competenze. L'Assessore ha concluso che per quanto riguarda le violazioni riscontrate sul territorio regionale, non si ha notizia di condanne inflitte in sede penale.

Il Consigliere Stefano Ferrero ha osservato che è strano che non si trovino le risorse per fare i controlli: molti dipendenti regionali, a seguito della riduzione del bilancio che ha tagliato contributi e opere, sono rimasti con un lavoro minimo, perché quindi non formarli per andare a fare queste verifiche, visto che l'acqua è un bene comune? E perché non aumentare i canoni ai concessionari?, si è chiesto il Consigliere. Non chiediamo, ha aggiunto Ferrero, di mettere in ginocchio degli imprenditori, ma se il canone fosse portato al doppio di quello richiesto, questi non cadrebbero nella povertà e avremmo risorse in più da dedicare ai valdostani. Per il Consigliere, se non si faranno delle revoche, potrebbero scattare delle denunce per omissioni di atti d'ufficio. Ha quindi annunciato che la vicenda non finisce qui, perché c'è un'inerzia che è complice di una situazione di irregolarità.

SC