Info Conseil

Comunicato n° 177 del 26 marzo 2015

Approvate le modifiche alla Società di servizi VdA

Riunione consiliare del 26 marzo 2015

I lavori del Consiglio della seconda giornata di convocazione, giovedì 26 marzo 2015, si sono aperti con la votazione sul disegno di legge che modifica la legge regionale n. 44/2010 istitutiva della Società di servizi VdA.

Il provvedimento, che è stato approvato con 18 voti a favore (UV e SA), 2 contrari (M5S) e 15 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA), si compone di 3 articoli volti ad ampliare l’oggetto sociale della società creata dalla Regione per l'erogazione di servizi strumentali all'esercizio dei compiti istituzionali dell'Amministrazione regionale, introducendo, tra i servizi che possono essere svolti dalla stessa, il supporto nelle attività di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa relative ai lavori nei settori della forestazione, della sentieristica e delle sistemazioni montane, affidati a ditte esterne o eseguiti in amministrazione diretta.

La trattazione è iniziata nel tardo pomeriggio di mercoledì 25 marzo con l'illustrazione del provvedimento e il successivo dibattito.

Il Consigliere Joël Farcoz (UV) che, insieme al collega Claudio Restano, è relatore dell'iniziativa legislativa, ha spiegato che in Commissione vi sono stati diversi incontri, che hanno avuto come oggetto l'approfondimento tecnico-giuridico della questione, sottolineando come la modifica della legge fosse l'unica strada perseguibile per prospettare una continuità lavorativa alle professionalità cresciute nell'Amministrazione regionale nel corso di questi anni. Infatti, ha aggiunto Farcoz, l'Assessorato all'agricoltura, in tali sedi, ha evidenziato la necessità di poter continuare a contare sulla competenza acquisita da questi lavoratori nel corso degli anni, i quali rappresentano un fondamentale supporto nella fase di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa per quanto riguarda i lavori da eseguire in esternalizzazione e tramite interventi diretti.

Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha osservato che l'organizzazione dei cantieri forestali è stata nel tempo smantellata, con una scelta scelleratala di rivedere questo sistema che aveva una duplice finalità: di mantenimento della tutela del territorio e di prospettiva professionale per tante famiglie. Le grosse polemiche che ne sono conseguite hanno indotto il Governo a rivedere la questione, mettendo delle pezze, ha detto: oggi, si aggiunge una nuova pecca a questa vicenda, quella dei tecnici forestali, figure che seguivano la parte importante della pianificazione; tecnici che oggi si vedono di fatto licenziati. Perché è di questo che si parla, ha aggiunto: modificare il destino di 36 persone, ricadendo in una scelta che parte da una motivazione tecnico-giuridica – non si possono più rinnovare i contratti a tempo determinato – per rinunciare alle competenze regionali e per passare alla Salvaprecari anche questo settore. Per il Consigliere, questa è una precisa scelta politica della quale la maggioranza dovrà assumersi le responsabilità. La vicenda è singolare per come si è sviluppata, precisando che la minoranza ha cercato di proporre delle soluzioni all'Assessore in Commissione, ma non sono state accolte; la maggioranza ha creato false illusioni negli anni, formando delle professionalità che oggi vengono disilluse. Il Consigliere ha dichiarato di non condividere questo metodo, che è simbolo di assenza di idee e di soluzioni. Purtroppo, per Viérin, con questo atto un pezzo in più della politica si allontana dalla gente e un pezzo in più della gente si allontana dalla politica.

Il Consigliere Segretario Fabrizio Roscio (Alpe) ha evidenziato che certamente i trentasei impiegati attendono risposte urgenti, ma non si capisce perché l'Amministrazione abbia atteso tanto per poi fare tutto di corsa, all'ultimo momento. Per il Consigliere il disegno di legge porta soltanto danni ai lavoratori, trasferiti alla Società di servizi senza garanzie contrattuali, di piena occupabilità e continuità lavorativa. Non siamo assolutamente d'accordo, ha detto, ci aspettavamo altre risposte e abbiamo fatto delle proposte, già in discussione della legge finanziaria lo scorso mese di dicembre. Questa non è certo l'unica soluzione possibile, ha aggiunto Roscio, al quale risulta che ci sarebbe stato uno spiraglio per prorogare ancora una volta il contratto a tempo determinato e pensare alla stabilizzazione. Già in passato si sarebbe potuto intraprendere altri percorsi. C'era il dovere morale nei confronti di questi lavoratori di cambiare il sistema e venire loro incontro. Non possiamo ostacolare questa legge, ha concluso, annunciando l'astensione e ribadendo il disaccordo del suo gruppo sul metodo, sui tempi e sui contenuti.

Il Consigliere Stefano Borrello (SA) ha ripercorso i lavori delle Commissioni consiliari sul provvedimento, osservando che nell'affrontare questo testo di legge, in Commissione si è dovuto capire quale fosse il futuro del sistema della forestazione, i cui lavoratori hanno contribuito fattivamente alla salvaguardia del territorio. Inoltre, ha detto, sono state riscontrate difficoltà normative, in particolare la non possibilità di derogare il contratto a tempo determinato né tantomeno fare nuove assunzioni. Ultimo, ma non per ordine di importanza, è stato affrontato l'aspetto umano. Con questo disegno di legge, ha concluso, nel rispetto delle normative vigenti, si danno prospettive a questi lavoratori che rappresentano un'eccellenza: non sappiamo se sia soluzione migliore, ma ad oggi risulta essere l'unica possibile per dare continuità lavorativa.

Il Consigliere Alessandro Nogara (UVP) ha specificato che in questo caso si parla non di numeri e pedine che si spostano, ma di persone con famiglie, persone che sono state illuse in un periodo di grande crisi, di persone dall'alto livello professionale. Per Nogara si sta commettendo un'ingiustizia enorme, perché non è nemmeno detto che questi impiegati possano continuare a lavorare: se fortunatamente dovessero riuscire a superare il concorso nella Società di servizi, saranno occupati al massimo per trentasei mesi e poi saranno definitivamente licenziati.

Per il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, questa è la coda drammatica di una vicenda cominciata nel 2010 quando si decise di cambiare un sistema che aveva portato all'assunzione di 800 lavoratori stagionali forestali ai quali andavano aggiunti gli impiegati forestali. Già cinque anni fa, ha osservato, dicevamo che non si poteva stabilizzare senza un concorso pubblico: ci avevano dato dei cattivi, ma questa è la procedura legale; quindi, negli anni si sono date illusioni ai lavoratori che oggi, invece, vengono disattese per forza. Per Donzel, dare alla Salvaprecari questa competenza crea una nuova situazione border-line che non si vorrebbe fosse giudicata illegittima in un prossimo futuro. Ha quindi annunciato l'astensione sull'atto perché questo percorso ha una lacuna fondamentale che non dà garanzie per il futuro: non si sa, infatti, se ci sarà il finanziamento per questo tipo di procedura sul medio periodo di 3-5 anni. Noi, ha aggiunto, avremmo preferito la proroga dei contratti al 31 dicembre 2015, andando a verificare la possibilità concorsuale e, nelle more, avvalersi della Salvaprecari ma con una prospettiva di risorse almeno triennale. Per il Consigliere, questa è una procedura che lascia esterrefatti, che indica un modo di procedere a tentoni; bisogna dare regole uguali per tutti e seguire percorsi che siano a norma di legge. L'era dei percorsi strani e clientelari, ha concluso Donzel, non deve più esistere, ma questo non significa tornare a usare il lavoro come una merce: i lavoratori sono persone che hanno alle loro spalle una famiglia.

Il Consigliere del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha comunicato che le Organizzazioni sindacali hanno lamentato un mancato coinvolgimento nella definizione di questa soluzione: a suo avviso, questo è un fatto grave e, soprattutto, sta ad indicare di non essere sulla buona strada. I Sindacati, ha proseguito il Consigliere, non hanno avuto il tempo di fare degli approfondimenti e proporre soluzioni. L'Amministrazione ha usato per decenni queste trentasei persone senza prevedere un congruo incremento di pianta organica. Oggi, ha aggiunto, facendo leva su un discorso di coscienza, la Giunta chiede di votare la legge in fretta e furia perché, se non fosse approvata, i lavoratori sarebbero mandati a casa. Ha quindi chiesto di prendere il tempo per un approfondimento ulteriore: non sono necessari sei mesi, i Sindacati si sono dati disponibili ad affrontare la questione in tempi brevissimi.

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha motivato il voto contrario sostenendo che la situazione è gravissima e questa non è la via per risolvere il problema. A suo avviso, si tratta del risultato di decine di anni in cui è stata instillata una mentalità sbagliata ma ritenuta giusta, secondo cui il modo di ottenere il lavoro era chiederlo ai politici. Adesso però, ha rimarcato il Capogruppo, ne traiamo le conseguenze del caso e questa norma è un tampone per far finta di trovare una soluzione; bisognerebbe invece procedere avendo obiettivi, mettendo sul piatto progetti operativi. Per Ferrero, è la risorsa rappresentata dai boschi che dovrebbe alimentare gli stipendi delle persone assunte, invece sono stati investiti soldi in opere incompiute. La maggioranza, ha aggiunto, non è in grado di fornire certezze. Quindi, da parte del Movimento 5 Stelle non c'è alcun avallo al provvedimento, che porterà la fine delle prospettive di lavoro. Ci vuole un momento di coraggio, ha concluso, e non di immobilismo.

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali è intervenuto evidenziando innanzitutto il fatto che le risorse umane in questione sono necessarie per supportare gli uffici dell'Assessorato per quanto riguarda i cantieri forestali. Il settore in cui operano i 36 impiegati, che per anni sono stati assunti a tempo determinato, sconta un calo di risorse, ma, nonostante le difficoltà economiche, dispone ancora di disponibilità finanziarie che garantiscono anche per quest'anno una serie di interventi, per la cui realizzazione è necessario il supporto ai servizi amministrativi e tecnici. Oggi, però, a differenza del passato, ha osservato l'Assessore, si riscontrano difficoltà nelle assunzioni: alcune sentenze, infatti, sanciscono l'illegittimità di contratti che prorogano oltre i 36 mesi gli impiegati a tempo determinato; non sono possibili conversioni da tempo determinato a tempo indeterminato senza concorso pubblico. Si è quindi pensato di procedere in questo senso, ma questa scelta è comunque subordinata alla pianta organica disponibile, con un numero di assunzioni limitato. Anche il riservare il 50% dei posti a chi già lavora a tempo determinato non assicurerebbe a tutti i 36 impiegato la stabilizzazione, oltre a non poter risolvere la necessita di maestranze impiegatizie richieste dall'Amministrazione.

E' per questi motivi, ha sottolineato l'Assessore all'agricoltura, che la Società di servizi è stata individuata come l'unica strada da percorrere: attraverso il percorso della selezione pubblica, è possibile garantire ai 36 operai di godere, sempre comunque in un contesto di trasparenza, pubblicità e imparzialità, di criteri di preferenza legati al lavoro pregresso in Amministrazione. I Sindacati potranno attivamente collaborare nell'allestimento della selezione. Alla luce di questa situazione, l'Assessore ha spiegato che la scelta di presentare questo disegno di legge è stata analizzata con molta attenzione, operando sempre nella prospettiva di tutelare le professionalità degli impiegati. Andando a toccare persone e famiglie, non è mai facile né tantomeno scontato assumere decisioni che si discostano dalle aspettative e dalla prassi già applicata in passato. Per l'Assessore la scelta proposta rappresenta una risposta importante in un contesto socio lavorativo molto delicato; l'approvazione di questo provvedimento va dunque a risolvere con celerità una criticità occupazionale nelle strutture regionali coinvolte.

Il Presidente della Regione ha aggiunto che la logica con la quale si è lavorato è stata quella di dare una soluzione ad un problema che non è stato preso in considerazione solo adesso: la posizione di questi impiegati forestali era nota. Nessuno, ha detto il Presidente, mette in discussione la professionalità dei lavoratori, perché questo è un dato acquisito, ma la soluzione definitiva per la stabilizzazione passa solo attraverso i concorsi, unico strumento per essere assunti nel comparto pubblico, e lo hanno ribadito importanti sentenze. Quindi, ha precisato che l'unica via percorribile oggi è quella proposta e su questo l'impegno assunto è quello che anche per il prossimo anno vi siano i fondi. Riguardo alle selezioni, ha ricordato che la professionalità è sempre stata ampiamente premiata e per la Società di servizi sarà determinante. Sono state evidenziate delle criticità, ha concluso, vi sono sicuramente dei limiti, ma si tornerà al più presto sulla questione.

SC-MM