Info Conseil

Comunicato n° 108 del 25 febbraio 2015

Interpellanza sul servizio di ristorazione per pazienti e dipendenti dell'USL

Riunione del Consiglio del 25 febbraio 2015

Nella seduta del 25 febbraio 2015, il gruppo PD-Sinistra VdA, con un'interpellanza, ha chiesto notizie sul servizio di ristorazione per pazienti e dipendenti dell'Azienda USL della Valle d'Aosta.

Richiamando una precedente iniziativa del gennaio scorso con la quale aveva messo in evidenza come l'USL avesse provveduto «a prorogare senza gara d'appalto l'affidamento del servizio oltre i termini stabiliti per ulteriori tre anni, conseguentemente alla ricontrattazione delle condizioni del servizio e del conseguente prezzo del pasto dipendenti», il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha ricordato: «L'Assessore aveva successivamente dichiarato che l'USL avrebbe revocato il prolungamento dell'appalto, senza specificare però in quali termini, ossia se la revoca comporti il ripristino delle condizioni originarie oppure la modifica del contratto in essere. Visto che a seguito di tale revoca si sono ravvisate problematiche in ordine alla qualità dei pasti e alla conformità ai menù, vorremmo avere maggiori informazioni su questa vicenda. Con questa iniziativa vogliamo poi sottolineare che se è stato adottato un atto non corretto, qualcuno ha sbagliato e occorre prendere provvedimenti nei suoi confronti.»

L'Assessore alla sanità, Antonio Fosson, precisato che «l'appalto è stato siglato nel 2012, quando il bilancio dell'USL era di 271 milioni di euro, a fronte dei 243 attuali: la necessità di ridurre le spese pur mantenendo ovviamente i servizi è evidente ed è responsabilità di tutti. E' in corso un serrato confronto tra l'USL e la ditta», ha risposto: «Confermo che l'Azienda ha provveduto a rettificare la deliberazione rimodulando la durata contrattuale: gli ulteriori tre anni non previsti sono stati cancellati, mentre la proroga di soli tre anni è legale ed è l'unico sistema per risparmiare immediatamente sul servizio. Non sono previste ulteriori modifiche al contratto in essere e non muta la possibilità di risolvere in qualunque momento il contratto in caso di gravi inadempienze. L'Azienda ha revocato il prolungamento per una ragione prima di tutto di opportunità, legata alla riduzione del costo pasto chiesta dai Sindacati. Con questo prolungamento si ottiene un risparmio di 83 mila euro all'anno, se invece avessimo prolungato di ulteriori tre anni il risparmio sarebbe stato di 113 mila euro all'anno e il pasto mensa sarebbe ancora sceso. L'USL aveva privilegiato l'aspetto economico con un'interpretazione estensiva ma pur sempre legale. Sono stati poi effettivamente rilevati problemi per l'introduzione di nuove pietanze, ma nell'arco di pochi giorni, visti i disagi, è stato ripristinato il menu originario. Per i degenti, il servizio di ristorazione non ha subito modificazioni, mentre è stato possibile ottenere lo sconto mensa dei dipendenti con una ragionata chiusura parziale della struttura nelle fasce meno utilizzate e con la distribuzione dei pasti nei luoghi deputati nei vari reparti, oltre alla possibilità di consumare il pasto nei locali convenzionati.»

Il Consigliere Guichardaz ha osservato che «la proroga di ulteriori 36 mesi è soltanto eventuale: la valutazione dovrebbe essere fatta in prossimità della scadenza, non è un procedimento automatico ma solo straordinario. Ci siamo vincolati alla stessa ditta per ulteriori tre anni adducendo un risparmio: non sono d'accordo con questa decisione, si sarebbero potute compiere scelte diverse, anche da un punto di vista qualitativo. Prendiamo atto del ripristino delle condizioni contrattuali, ma invito a fare un controllo accurato sulla qualità dei pasti e sul rispetto rigoroso del capitolato. La proroga di ulteriori sei anni a mio avviso non si poteva fare e auspico che l'USL venga sollecitata ad una maggiore attenzione.»

MM