Info Conseil

Comunicato n° 100 del 20 febbraio 2015

Voci di pace: un nuovo progetto per favorire l'incontro tra israeliani e palestinesi

Sette rappresentanti di associazioni saranno in Valle d'Aosta dal 21 al 28 febbraio 2015

Dal 21 al 28 febbraio 2015, sette adulti israeliani e palestinesi, rappresentanti di associazioni che lavorano attivamente e quotidianamente per la pace, saranno in Valle d'Aosta per partecipare alla quinta edizione del progetto "Voci di pace", organizzato dalla sezione valdostana del Movimento internazionale della riconciliazione, dall'Istituto pace sviluppo e innovazione delle Acli di Aosta e dal Coordinamento solidarietà Valle d'Aosta, in collaborazione con il Consiglio Valle, l'Assessorato istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta, la Presidenza del Consiglio e l'Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Aosta e l'Università della Valle d'Aosta.

L'iniziativa, che ha reso possibile sin dal 2011 l’incontro tra gruppi di adolescenti israeliani e palestinesi in un contesto neutro, la Valle d’Aosta, e che ha permesso di sensibilizzare alle tematiche del conflitto israelo-palestinese i ragazzi frequentanti gli ultimi anni delle scuole superiori valdostane, quest'anno è stata condizionata da un clima di rinnovata e profonda conflittualità che si è riaccesa con la fine dell'operazione militare "Protective Edge" a Gaza e che ha irrigidito i tentativi di dialogo e cooperazione presenti in Israele e Palestina.

«Il partner palestinese del progetto (Al-Liqa) – spiega Giancarlo Rosso, coordinatore del progetto – ha dovuto manifestare l’impossibilità per i giovani studenti palestinesi di prendere parte all’edizione di quest'anno. Considerate le difficoltà determinate dall'aggravarsi delle tensioni, ma ancor più certi della necessità di continuare a favorire lo sviluppo di processi di pace, abbiamo valutato nuove possibilità, invitando in Valle d’Aosta adulti israeliani e palestinesi, in modo che potessero raccontare e condividere le loro esperienze e il proprio vissuto anche con la cittadinanza valdostana. È di fondamentale importanza, mai come ora, sostenere associazioni ebree e palestinesi che affrontano il conflitto e le violenze quotidiane con le armi della nonviolenza, dei diritti umani e del dialogo.»

Come gli anni precedenti, il progetto vede la partecipazione del Liceo classico di Aosta, del Liceo scientifico-linguistico Bérard, del Liceo linguistico e sociale e del Liceo Viglino sede distaccata di Saint-Vincent. Gli ospiti ebrei e palestinesi incontreranno gli studenti valdostani sia nelle classi che nel corso di seminari pomeridiani dove verranno approfondite alcune tematiche legate al conflitto.

Anche in questa edizione non mancherà un'occasione di confronto con la popolazione: mercoledì 25 febbraio, alle ore 20.45, nella Saletta delle manifestazioni di Palazzo regionale, ad Aosta, racconteranno il loro vissuto quotidiano, le loro esperienze e i tentativi di dialogo per costruire la pace. Martedì 24 febbraio, alle ore 10.30, a Palazzo regionale, è previsto un incontro con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle, mentre alle ore 15.00, al Municipio di Aosta, saranno in Consiglio comunale.

«In questo modo la Valle d'Aosta – dice il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin – si propone ancora una volta come luogo di accoglienza e contesto favorevole a sviluppare legami e rapporti di amicizia che potranno aiutare a sgretolare muri di odio e a costruire ponti di incontro tra popoli in guerra.»

Le associazioni partner dell'iniziativa sono:

Ta’ayush. Dall’arabo “vivere insieme”. Movimento che raggruppa cittadini arabi ed ebrei, israeliani e palestinesi che operano attivamente per abbattere quei muri, reali e non, di discriminazione e razzismo all’interno di Israele e dei territori occupati. L’obiettivo di Ta’ayush è quello di realizzare azioni nonviolente volte alla costruzione di un futuro di uguaglianza e diritti per tutti i cittadini, israeliani e palestinesi.

Al-Ma’sara village’s popular committee. Il villaggio di Al-Ma’sara si trova a metà strada tra Hebron (Al-Khalil) e Betlemme, vicino al muro di separazione. Gli abitanti di questo villaggio si sono riuniti in un comitato popolare che, con la collaborazione di attivisti israeliani e internazionali, utilizza metodi di lotta e resistenza nonviolenta alle ingiustizie dell’occupazione. Il comitato coordina le proprie iniziative con gli altri comitati popolari della Cisgiordania, tutti caratterizzati dal rifiuto di assumere connotazioni o appartenenze politiche.

Combatants for peace. Movimento che riunisce ex-combattenti israeliani e palestinesi che hanno deciso di riporre le armi per collaborare insieme per costruire un futuro di pace e di diritti. I membri sono strenui sostenitori della nonviolenza, del dialogo e della riconciliazione quali uniche vie per porre fine all’occupazione e per il raggiungimento di una pace duratura.

Operazione Colomba. Corpo civile nonviolento della Comunità Papa Giovanni XXIII, Operazione Colomba dal 1992 si trova in zone di conflitto per portare alternative efficaci e credibili alla lotta armata. L’associazione è caratterizzata dall’equivicinanza, ovvero cerca di condividere le difficoltà quotidiane con tutte le parti che soffrono il conflitto, indipendentemente dall’etnia, religione o appartenenza politica. Operazione Colomba mantiene dal 2004 una presenza nel villaggio di At-Tuwani, nel sud della Cisgiordania, dove è presente un comitato popolare come quello di Al-Ma’sara. Per questo motivo collabora con Ta’ayush e il coordinamento dei comitati popolari di resistenza.

 



SC