Info Conseil

Comunicato n° 33 del 15 gennaio 2015

Respinta una risoluzione sulle concessioni idroelettriche

Riunione del Consiglio del 15 gennaio 2015

Il Consiglio Valle ha respinto con 18 astensioni (UV e SA) e 17 voti favorevoli, una risoluzione riguardante le concessioni idroelettriche, iscritta in Aula e presentata dai gruppi di opposizione (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S) nella seduta del 15 gennaio 2015.

Il testo era volto a impegnare la Giunta regionale a coordinare gli Assessorati competenti al fine di procedere ad un rapido accertamento degli eventuali prelievi oltre i limiti previsti dalle relative concessioni, a procedere alle sanzioni dovute e al computo e recupero di quanto prodotto in eccedenza provvedendo contestualmente all'adozione dei legittimi provvedimenti di revoca ai sensi del Regio decreto 1775/1993; a predisporre un provvedimento di proseguimento della moratoria nel rilascio di ulteriori concessioni allo sfruttamento di acque ai fini idroelettrici provvedendo ad un serio adeguamento degli oneri di concessione a carico dei soggetti titolari.

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha illustrato l'iniziativa, evidenziando: «Sono emerse delle irregolarità già sanzionate nei confronti del titolare di una concessione per l'utilizzo di acque ai fini della produzione di energia elettrica, consistenti in reiterati e rilevanti prelievi di acqua oltre i limiti massimi consentiti che avrebbero comportato l'illegittima percezione di ricavi di gran lunga superiori a quanto dovuto. Crediamo sia indispensabile, alla luce degli accertamenti, procedere ad un serio controllo a tappeto per verificare la regolarità dei prelievi effettuati da tutti i soggetti che sono attualmente titolari di concessioni. Non possiamo continuare a far finta di niente, bisogna assumere una scelta responsabile, fare chiarezza e assumere i provvedimenti del caso, individuando con precisione i soggetti disonesti.»

L'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale, Mauro Baccega, ha specificato: «I controlli vengono effettuati, così come sono comminate le contravvenzioni e sono stati aumentati i canoni. Essendosi pertanto avviato un percorso, proponiamo di rinviare in Commissione questo dibattito, tenuto conto che a tempi brevissimi potremo esaminare il piano di tutela delle acque, argomento chiave, che ci consentirà di disporre dati certi. Confermo in ogni caso il nostro impegno per procedere nel senso di un reale approfondimento della tematica

«L'eau a toujours représenté pour notre région une ressource, une opportunité et un symbole de notre Autonomie – ha affermato il Consigliere Laurent Viérin (UVP) –. Le risorse idriche vanno però contemperate con la tutela del territorio e con l'attività della Compagnia valdostana delle acque. Il proliferare dello sfruttamento idrico esige una nuova riflessione sul sistema. Sosteniamo questa risoluzione, credendo che l'attenzione debba rimanere alta, affinché un patrimonio di tutti non diventi una risorsa per pochi

Il Capogruppo del PD-SVdA Raimondo Donzel ha osservato: «E' un principio fondamentale preservare un bene comune come l'acqua. Già nella scorsa Legislatura avevamo chiesto controlli sul mantenimento del deflusso minimo vitale e sulla quantità di prelievi, tenuto conto dei pericoli che corre la risorsa idrica, anche a causa dei cambiamenti climatici e dei prelievi "fuori controllo". Anche al fine di tutelare gli interessi dei consorzi di miglioramento fondiario, riaffermiamo che la corsa di pochi all'oro bianco va fermata: l'acqua è un bene pubblico della nostra comunità, tutti ne devono beneficiare

Per il Consigliere Fabrizio Roscio (Alpe), «vogliamo pensare che nessuno intenda causare danni ambientali, che possono essere rilevati per il tramite dell'indicatore del deflusso minimo vitale. Tuttavia se vi sono stati danni economici, questi vanno risarciti e pagate le ammende. I consorzi si sentono delegittimati, ed è giusto riconoscere loro i danni. Condividiamo il concetto di acqua come bene comune, ma ricordiamo che in Valle d'Aosta la società più importante nel settore è CVA, interamente pubblica, anche se più di una volta abbiamo criticato l'uso dei proventi. Bisogna superare la moratoria, individuando zone vincolate e regolando maggiormente l'uso, sempre andando nel senso dello sviluppo sostenibile. Riteniamo necessaria la partecipazione al tavolo di lavoro di tutti i soggetti portatori di interesse per trovare una sintesi tra tutte le posizioni e il passaggio in Commissione, e per questo chiediamo un impegno da parte dell'Assessore

MM