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Comunicato n° 29 del 15 gennaio 2015

Approvati gli interventi per l'accesso al credito sociale

Riunione consiliare del 15 gennaio 2015

Nella seduta del 15 gennaio 2015, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene interventi e iniziative per l'accesso al credito sociale e per il contrasto alla povertà e all'esclusione sociale.

Il provvedimento, che si compone di 25 articoli che abrogano la precedente norma regionale (52/2009), è volto a rivedere i profili degli interventi di credito sociale, a promuovere un coordinamento tra enti pubblici e soggetti privati per mettere a sistema le azioni presenti sul territorio e a favorire un orientamento unitario delle politiche regionali di contrasto alla povertà.

«La legge regionale del 2009 – ha detto il relatore André Lanièce (SA) – ha consentito di erogare, dal 1° gennaio 2010 al 31 gennaio 2014, circa 1.660.000 euro a persone e famiglie alle quali si è dato sostegno attraverso il credito sociale, in particolare sotto forma di finanziamenti da restituire in denaro e di contributi a fronte dei quali offrire il proprio tempo libero a servizio della collettività, svolgendo attività a ricaduta sociale o ambientale. Tenendo conto di quanto emerso dalla sperimentazione, l’Amministrazione regionale ripropone con questo disegno di legge un programma di lotta alla povertà e all’esclusione sociale, nel quale siano protagonisti i cittadini stessi, e, in particolare, coloro che vivono maggiori difficoltà. Si vuole andare a sostenere quelle famiglie che non sono nell’elenco delle famiglie bisognose, già assistite da apposite leggi, ma si trovano in una situazione limite e che, con un aiuto ragionato, possono essere sostenute nella fascia dignitosa in cui si trovano. Si tratta di un passo concreto verso un aiuto che tenga in piena considerazione la dignità della famiglia, che rappresenta per noi il nucleo fondamentale della nostra società. Inoltre concedere dei prestiti restituibili attraverso ore di lavoro comporta necessariamente un miglioramento non solo nella situazione economica di chi vi accede, ma anche un sostegno psicologico

«Il provvedimento – ha aggiunto Lanièce – intende apportare i dovuti miglioramenti laddove erano emerse delle criticità. Questo sforzo deve essere favorito e condiviso in una logica sussidiaria e solidale: in questo particolare momento, è necessario che si attivi sul territorio un percorso di valorizzazione dei diversi attori dell’economia sociale, che possano dare un loro contributo ancora più importante in modo da sviluppare politiche di welfare comunitario finalizzate a superare la crisi attuale. È quindi necessario, a livello pratico, un coordinamento forte tra enti pubblici e soggetti privati, nello specifico con il mondo del volontariato e del terzo settore, per non disperdere le energie e gli esiti di attività già avviate sul territorio. È altresì indispensabile un orientamento unitario delle politiche di contrasto alla povertà per definire linee guida attuabili a livello regionale, che garantiscano equità di trattamento, verso le persone in difficoltà, e trasparenza e correttezza nella gestione del denaro, pubblico e privato, messo a disposizione. I principi di sussidiarietà e partecipazione sono quindi alla base del programma di azioni differenti che, con questo provvedimento normativo, si intende realizzare con il coinvolgimento del territorio. Le azioni riguardano in particolare il microcredito sociale, il prestito sociale d’onore e le iniziative di solidarietà sociale

Intervenendo nel dibattito generale, la Consigliera Carmela Fontana (PD-SVdA) ha osservato che «questo provvedimento va nella prospettiva di un nuovo sistema di welfare, che punta alla qualità relazionale degli individui, alla solidarietà, al favorire il senso di appartenenza alla società. Occorre superare l'individualismo caratteristico degli ultimi anni per ricostruire legali sociali che purtroppo si sono via via indeboliti. Sono questi legami a costituire la colonna portante di una comunità che rappresenta scudo e protezione per chi è in difficoltà. Mettere in campo misure a sostegno e infondere, attraverso la fiducia, significa stimolare la volontà a non arrendersi e sviluppare le proprie potenzialità. Questa legge arriva dopo due anni di utile sperimentazione, dando finalmente risposte concrete. Importante poi è il passaggio dedicato all'assistenza alternativa all'istituzionalizzazione. Per queste ragioni, il nostro voto sarà favorevole.»

Il Consigliere Nello Fabbri ha annunciato il voto favorevole dell'UVP, «perché questa norma rientra nella politica di grande attenzione sociale che caratterizza il welfare valdostano. Questo provvedimento permette una più agevole applicazione, un'operatività più incisiva e pone maggiore considerazione all'utente, non vessato da eccessiva burocrazia. L'unico aspetto negativo consiste nelle risorse limitate, ma purtroppo il momento di crisi persiste. Voglio infine rimarcare come leggi di tal genere siano il frutto di un'applicazione virtuosa e puntale della nostra Autonomia, che ha ricadute positive quotidiane e pratiche. Vale davvero la pena difenderla strenuamente, non siamo destinatari di privilegi, costruiamo la nostra Autonomia con il buon lavoro: è un messaggio che dobbiamo lanciare ai cittadini e alle Istituzioni.»

Per la Consigliera di Alpe Patrizia Morelli «la ratio è la stessa della scorsa legge, ossia dare risposta ai cittadini che per effetto della crisi si trovano ad affrontare difficoltà momentanee, andando a fare un'azione di prevenzione che permetta di non fare scivolare in situazioni di permanente bisogno. Rispetto alla precedente norma, questa introduce alcune nozioni che sono interessanti e innovative: il coinvolgimento di un numero maggiore di soggetti pubblici e privati e del volontariato favorendo così una sinergia tra soggetti che già operano in questo settore in un'ottica di solidarietà e di sussidiarietà; il soggetto erogatore non è più Finaosta, che dovendo rispondere a regole bancarie troppo rigide andava a creare delle criticità che noi nella scorsa legislatura avevamo già evidenziato; la restituzione attraverso il lavoro del prestito, superando così il concetto di mero assistenzialismo e ridando dignità alle persone; infine l'introduzione di iniziative di solidarietà sociale, che in parte già esistono ma che avranno un'applicazione e un coordinamento migliori. Siamo quindi ottimisti e oggi crediamo che si potranno offrire nuove opportunità meglio aderenti ai bisogni dei cittadini, coinvolgendo e responsabilizzando le persone.»  

L'Assessore alla sanità, Antonio Fosson, ha specificato: «Ci riappropriamo del concetto dell'Autonomia, che significa attenzione alla persona, buone norme, buoni modelli di vita. Questo provvedimento di legge sarà copiato in altre Regioni, perché offre soluzioni a chi vive momenti di difficoltà, modificando il rapporto tra chi riceve e dà l'aiuto: non si tratta infatti di mero assistenzialismo, perché chi riceve aiuto lo restituirà secondo le proprie capacità. Si mette inoltre in sinergia tutto il modello di welfare, compresi il mondo del volontariato e il privato sociale.»

SC