Info Conseil

Comunicato n° 16 del 14 gennaio 2015

Interpellanza sulla subconcessione di derivazione di acqua dal torrente Chalamy

Riunione del Consiglio del 14 gennaio 2015

Nella seduta consiliare del 14 gennaio 2015, il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interpellanza in merito a presunti prelievi anomali di acqua a fini idroelettrici dal torrente Chalamy.

In particolare, il Capogruppo Stefano Ferrero, ha spiegato: «La pratica di prelievo oltre i limiti, già in atto dal 2002, da parte dei soggetti titolari di questa concessione è stata ripetutamente evidenziata con interventi in Aula e presentando due esposti all'Autorità giudiziaria da parte del Movimento 5 stelle, ma non risulta che siano stati adottati dall'Amministrazione provvedimenti incisivi per evitare il ripetersi di episodi analoghi. E' una situazione confinata a questo caso o è più diffusa, turbinando illegittimamente milioni di euro? Riteniamo opportuno che la Regione intervenga urgentemente con controlli efficaci e sopralluoghi regolari per monitorare il rispetto dei parametri stabiliti, prevedendo sanzioni immediate in caso di riscontrate violazioni.» Ha quindi chiesto l'ammontare delle sanzioni irrogate alla società titolare della concessione e dei ricavi supplementari ottenuti dalla stessa società per aver prelevato e turbinato il quantitativo superiore a quello previsto dalla subconcessione, nonché la frequenza del controllo effettuato dalla competente stazione forestale sull'impianto in argomento.

Nella risposta, l'Assessore alle opere pubbliche, Mauro Baccega, ha spiegato: «Nel gennaio 2002 è stata rilasciata una subconcessione di derivazione d'acqua per potenza media annua di 144,4 kW, rispetto alla quale nel 2004 è stata presentata una domanda di potenziamento fino a 472,59 kW. La procedura autorizzativa al potenziamento si è sviluppata per quasi otto anni, e solo nel 2012 è stata approvata la delibera di variante che ha portato nel novembre 2014 alla sottoscrizione del disciplinare suppletivo di subconcessione, peraltro dopo numerosi solleciti da parte dell'Amministrazione regionale. Ad oggi non è stato ancora emesso il decreto di subconcessione. A partire dai dati di produzione e dalle caratteristiche della derivazione, gli uffici hanno determinato che fino al 31 dicembre 2013 l'impianto ha superato le portate massime di prelievo. Sono state quindi elevate le contestazioni degli addebiti al titolare della subconcessione e per questo responsabile della corretta gestione. Come da procedura, queste violazioni sono state comunicate al Corpo forestale della Valle d'Aosta, che ha notificato i verbali. La struttura regionale che si occupa della riscossione del canone e sovra canone ha inviato al Corpo forestale una relazione su tale illecito. Le somme dovute in questo senso, ammontanti 60.697 euro, sono state corrisposte alla Regione.»

L'Assessore Baccega ha quindi precisato l'impossibilità a «quantificare i ricavi della vendita dell'energia elettrica, in quanto gli stessi sono influenzati da diversi fattori. Il Corpo forestale effettua controlli a campione sul deflusso del minimo vitale sull'alveo dei torrenti. Sulla struttura in questione, non sono stati condotti controlli strumentali, ma sopralluoghi di tipo visivo. Gli uffici regionali stanno poi conducendo un monitoraggio e sono state recuperate tutte le somme dovute per maggiori prelievi idrici, a titolo di canone e sovra canone. Ad oggi l'impianto funziona secondo i parametri previsti inizialmente. A seguito di una richiesta di Confidustria VdA, la Giunta sta valutando la possibilità di autorizzare il recupero dei prelievi autorizzati nei periodi di piena, quando in alveo ci siano grandi quantità d'acqua, nel rispetto del piano di tutela delle acque e del mimino deflusso vitale.»

Il Capogruppo Stefano Ferrero ha replicato: «E' necessario mettere mano ad una riforma della legge, non è sufficiente recuperare le somme dovute. Per quanto attiene ai controlli, basta rilevare il consumo dai contatori elettrici. Aspettiamo in tempi brevi i provvedimenti di revoca delle concessioni autorizzate, perché i valdostani devono riprendersi le acque, è un loro patrimonio. Non è possibile che solo alcuni privati abbiano vantaggi.»

MM