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Comunicato n° 630 del 17 dicembre 2014

Esaminata la petizione sul teleriscaldamento: respinta una risoluzione

Riunione del Consiglio del 17 dicembre 2014

Nella seduta del 17 dicembre 2014, l’Assemblea regionale ha preso atto della petizione popolare sottoscritta da 71 commercianti e operatori economici della città di Aosta per richiedere alla Regione un intervento di mediazione finalizzato a ottenere un riconoscimento economico per i danni subiti nei sei mesi di lavori effettuati dal Comune di Aosta per la rete del teleriscaldamento.

Contestualmente è stata respinta, con 17 astensioni (UV e SA) e 17 a favore (UVP, Alpe, PD-SVdA, M5S), una risoluzione che intendeva impegnare l'Assessore competente a rendersi portavoce nei confronti dell'Amministrazione comunale di Aosta e della società Telcha delle legittime rivendicazioni manifestate dai commercianti firmatari della petizione al fine di definire misure di compensazione per i disagi e i danni oggettivamente subiti a seguito dei lavori per la realizzazione della rete di teleriscaldamento della città di Aosta.

Nel corso del dibattito in Aula, il Presidente della quarta Commissione, Giuseppe Isabellon (UV), ha illustrato il percorso di audizioni effettuato dai Commissari per l'istruttoria della petizione presentata al Consiglio regionale il 19 settembre scorso.

«La Commissione – ha riferito Isabellon – ha effettuato una serie di audizioni, sentendo i firmatari della petizione, il Presidente della Regione, gli Assessori regionali al commercio e alle attività produttive, l'Assessore comunale all'ambiente, l'Ascom-Confcommercio, il Presidente e il Direttore commerciale di Telcha, la società che ha realizzato la rete di teleriscaldamento.»

«I firmatari hanno evidenziato come nei sei mesi necessari alla realizzazione degli interventi le loro attività siano state penalizzate, riferendosi non soltanto ai disagi prevedibili legati ai cantieri, ma ai danni riscontrati, ad esempio a causa della perdita di molto clienti, anche abituali. I rappresentanti dell'Amministrazione regionale hanno evidenziato come non sia possibile l'eventuale valutazione del danno subito dagli operatori economici delle vie interessate dai lavori, in quanto non è possibile provare il denunciato calo del giro d'affari nel periodo degli scavi. Nemmeno Telcha può valutare gli eventuali danni, in quanto, essendo società di diritto privato, deve rispondere agli azionisti del suo operato. E' stato comunque auspicato un dialogo tra le parti.»

«Non sono nemmeno ipotizzabili compensazioni per i tributi comunali, in quanto, come ha spiegato l'Assessore di Aosta, l'attuale sistema di tariffazione prevede che il costo del servizio debba essere interamente pagato al 100% dai cittadini. Lo stravolgimento del traffico cittadino è stato invece sollevato dall'Ascom-Confcommercio: l'intera città ha subito dei disagi, tanto che è intenzione dell'Associazione richiedere a Telcha un risarcimento, non a titolo finanziario, ma che si traduca in iniziative compensatrici. A loro avviso, analoghe compensazioni volte a coinvolgere anche i commercianti avrebbero dovuto riguardare la compensazione al Comune di Aosta, che invece ha previsto l'allestimento delle luminarie natalizie.»

«I rappresentanti di Telcha, da parte loro, hanno sostenuto che di aver adottato tutti gli accorgimenti e la diligenza necessaria per limitare i disagi alla popolazione. Hanno poi puntualizzato che i ritardi nella realizzazione delle opere sono collegati anche agli interventi richiesti dal Comune di Aosta, che ha colto l'occasione per sostituire parte della rete fognaria e dell'acquedotto. Ogni singolo tratto di rete realizzata è stato autorizzato e condiviso con l'Amministrazione comunale, con cui l'impresa ha tra l'altro costituito un gruppo di lavoro che si è riunito settimanalmente ed ha organizzato due o tre "incontri aperitivo", in ogni via interessata dai lavori, con l’Associazione dei commercianti per informare sullo stato di avanzamento degli stessi. Per quanto attiene al ripristino delle strade, ci è stato spiegato che ad oggi l'asfaltatura è soltanto provvisoria, e che dopo la fase di assestamento si provvederà ai lavori definitivi.»

«Una volta completate le audizioni – ha concluso il Presidente Isabellon –, la Commissione, tenuto conto della complessità della tematica, del numero e dei ruoli degli attori e degli Enti coinvolti, ha ritenuto all'unanimità di rinviare la discussione nel merito della petizione in Aula.»

Per il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, «l'Amministrazione regionale ha avuto un atteggiamento da struzzo, invece di cercare di trovare una soluzione bonaria ad una questione effettiva. I danni ci sono, non si tratta di una sterile polemica innescata tanto per dire qualcosa. Non si capisce perché ci siano problemi ad andare incontro a questa richiesta. Ci risulterebbe peraltro che la società Telcha non abbia pagato un centesimo all'Azienda pubblici servizi per il mancato introito del pagamento dei parcheggi blu interessati dagli scavi. Chiediamo, da una parte, di fare chiarezza sui rapporti tra Telcha, Comune e Regione e, dall'altra, di ripensare alla questione attivando un confronto con i commercianti per ricomporre la questione.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha rilevato «una carenza di comunicazione con l'Amministrazione comunale di Aosta e una mancanza di umiltà da parte della società Telcha di ammettere che qualcosa non ha funzionato. Alcune attività commerciali hanno subito dei danni oggettivi, anche gravi, dovuti all'impossibilità di esercitare la propria attività in modo sereno e i disagi sono stati generalizzati: è quindi legittimo che questi operatori commerciali si rivolgano al Consiglio regionale e non può esserci da parte nostra una risposta che rimanda ad altri la questione in virtù di una non competenza. Esistono dei precedenti in cui vi è stato il rimborso dei danni e dobbiamo affrontare questa richiesta, riconoscendo la legittimità delle richieste e risarcendo il danno, magari attraverso la costituzione di una Commissione che esamini entità e forma di indennizzo. L'utilizzo della petizione è l'esercizio della democrazia e non accettiamo che non si diano risposte concrete ai cittadini, a maggior ragione in un momento di difficoltà come questo.»

Il Consigliere Elso Gerandin ha affermato: «Quando un gruppo di cittadini decide di procedere con un'iniziativa popolare ritengo che ci sia sempre un valore aggiunto, perché dimostra come la gente voglia farsi parte attiva. In questo caso, la politica non può non intervenire, i danni alle attività commerciali ci sono stati, sono stati autocertificati, e la società che ha realizzato i lavori è una partecipata dalla Regione. I lavori sono stati accelerati grazie alle deroghe concesse dal Comune di Aosta, che ha avuto dei benefici, così come la Regione e la stessa ditta, che non ha dovuto incorrere in penali. Insomma, chi è uscito con le ossa rotte sono soltanto i commercianti. Perché il Comune non ha fatto pagare la ditta per l'occupazione del sottosuolo pubblico e del plateatico? A mio avviso il Consiglio deve riconoscere che le attività commerciali coinvolte abbiano avuto un danno. Così come il Comune di Aosta, la Regione deve assumersi le proprie responsabilità, anche se non possiede la maggioranza di Telcha: deve coordinare un tavolo affinché un riconoscimento diventi concreto, altrimenti, presenteremo un ordine del giorno. Non si può far finta di nulla, soprattutto nei confronti di un'iniziativa spontanea dei cittadini

La Consigliera Chantal Certan (Alpe) ha sostenuto: «Non entriamo nel merito dell'operazione condotta da Telcha né della scelta del periodo scelto per i cantieri, ma sono evidenti le riduzioni degli introiti da parte dei commercianti nel corso dei lavori, così come autocertificati. Tutti gli altri attori hanno ricavato dei vantaggi: Telcha non ha pagato l'occupazione del suolo pubblico, il Comune di Aosta ha rinnovato l'acquedotto, senza scavi ulteriori. Man mano che la ditta scavava ci si è resi conto che tutte le reti andavano sostituite, ma questi interventi erano stati programmati, visto che erano già stati inseriti nella convenzione. Gli unici che non hanno avuto vantaggi per ora sono quindi i lavoratori della via Torino. Secondo Alpe, gli abitanti delle vie interessate dai lavori hanno avuto dei disagi, alcune attività commerciali hanno potuto organizzarsi diversamente per non subire completamente i danni e hanno avuto solo disagi; altri commercianti hanno invece avuto danni molto gravi. Questi danni vanno riconosciuti. Come Assemblea regionale non possiamo concedere indennizzi o definire risarcimenti, ma nemmeno sostenere che la questione non ci riguardi. Non possiamo permetterci di interrompere il dialogo con i cittadini. Chiediamo che il Governo regionale si faccia portavoce con il Comune di Aosta e con Telcha affinché le istanze dei commercianti vengano presa in considerazione da parte dei responsabili delle scelte errate

Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha espresso perplessità sul teleriscaldamento, che «se fosse stato realizzato trent'anni fa avrebbe avuto indubbi benefici, oggi resta soltanto un business dalle ricadute ambientali minime. Teniamo poi conto del fatto che tuttora le strade interessate dei lavori sono degne di una Parigi-Dakar e per tutta l'estate si sono avuti disagi per cittadinanza e turisti. E' invece emersa l'inadeguatezza dell'Amministrazione comunale e si ha l'impressione che Telcha abbia fatto quello che ha voluto. I 12.000 euro per le luminarie come risarcimento mi paiono francamente ridicoli. I lavori si sarebbero dovuti svolgere in modo diverso, i disagi sono inevitabili, ma in questo caso si è andato oltre. I danni per le attività commerciali sono evidenti. Mi auguro che si voglia davvero venire incontro ai commercianti. Anche la Regione deve avere un ruolo e fare la sua parte

Nel corso del dibattito sulla risoluzione, è intervenuto il Vicepresidente Aurelio Marguerettaz per precisare: «La petizione è stata analizzata con attenzione, nessun problema è stato minimizzato. Ma riteniamo che la Regione non possa intervenire, perché i rapporti devono essere gestiti tra l'Amministrazione comunale e i commercianti. In merito a questa risoluzione ci asterremo, pur assicurando che seguiremo il prosieguo della questione. Inoltre, non condividiamo l'impegno del provvedimento, in quanto si cita l'aver subito dei danni: occorrono perizie asseverate per la quantificazione, le dinamiche sono decisamente complesse

Il Consigliere Elso Gerandin (UVP) ha puntualizzato: «Siamo stufi della politica dello scaricabarile. Non è un bel messaggio, la maggioranza dà una brutta immagine, non vuole occuparsi dei problemi reali delle persone. Sarebbe stato meglio dialogare, invece così manchiamo di rispetto nei confronti dei cittadini

La Consigliera Chantal Certan (Alpe) ha evidenziato come la risoluzione «chieda semplicemente alla Regione di farsi portavoce nelle sedi opportune del Comune e di Telcha. Le petizioni vanno considerate come condivisione dei problemi da parte dei cittadini», mentre il Capogruppo del PD-SinistraVdA Raimondo Donzel ha aggiunto: «Non volevamo avere una posizione così divisa, eppure c'erano tutte le condizioni per percorrere una strada diversa. La maggioranza con la sua astensione da Ponzio Pilato butta la petizione nel cestino». Per il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, «con questo teatrino della democrazia si allontana ulteriormente la gente dalla politica. Oltre al danno della diminuzione del giro d'affari, i cittadini aostani hanno continuato a pagare per servizi che non sono stati garantiti.» Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha rilevato: «Il calo degli incassi è quantificabile e non è da imputarsi alla crisi. La risoluzione è una sorta di moral suasion, la maggioranza dovrebbe condividerla perché non prevede un esborso finanziario

Infine, in sede di dichiarazione di voto, ha preso la parola il Vicepresidente Marguerettaz ribadendo i benefici del teleriscaldamento, «che riguardano anche i commercianti. A nostro avviso abbiamo condotto una corretta interlocuzione tra gli attori interessati. La nostra astensione non è pilatesca, noi non vogliamo tirarci indietro e siamo pronti ad essere coinvolti in altri interventi, come la creazione di un tavolo di lavoro tra i soggetti coinvolti.» Per il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy, «è impossibile non assumersi questo impegno politico, che rappresenta un "minimo sindacale". Sembra che si voglia spostare la discussione su altri piani. Il nostro voto sarà favorevole», mentre secondo il Capogruppo del PD-SVdA Raimondo Donzel «i tavoli sono il fallimento della politica valdostana, non si vuole tutelare il soggetto debole. Dobbiamo essere seri, pragmatici, la risoluzione ha il nostro appoggio

SC-MM