Info Conseil

Comunicato n° 506 del 22 ottobre 2014

Interpellanza sulla capacità produttiva del gruppo CVA

Riunione del Consiglio del 22 ottobre 2014

L'individuazione di nuove strategie per incrementare la capacità produttiva delle società del gruppo CVA hanno fatto oggetto di un'interpellanza proposta dal gruppo Alpe nella seduta consiliare del 22 ottobre 2014.

«Dobbiamo prendere atto del peggioramento delle performances economiche dell’azienda – ha spiegato il Consigliere Albert Chatriane tenere conto delle risposte fornite su questo argomento dal Presidente della Regione, in base alle quali viene ribadita la solidità patrimoniale e di organizzazione industriale e finanziaria di CVA spa, attribuendo l’intera responsabilità dei risultati meno soddisfacenti alla situazione generale di contesto del mercato dell’energia in un momento di crisi.» Ha quindi chiesto «se siano condivisibili le analisi del management riferite in quest'Aula, soprattutto sulla necessità di incrementare la capacità produttiva con nuovi investimenti industriali esterni al territorio regionale per migliorare la redditività aziendale, seppur con elevati margini di rischio; se questi investimenti industriali richiedano la messa sul mercato della società, con quali forme e per quale quota; quali siano, in quest'ultima ipotesi, gli intendimenti della Presidenza e di tutto il Governo, atteso che sarebbe necessaria la cessione di una parte, più o meno rilevante, di sovranità sulla società, oggi unicamente esercitata dalla collettività valdostana per il tramite delle sue istituzioni

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha ricordato che «en 2013, la quantité d’énergie commercialisée par CVA avait augmenté de 27% par rapport à 2012, mais qu’à cause de la baisse des prix – qui sont redescendus au niveau de 2006 –, cette production supplémentaire avait été vendue à un prix inférieur que les années précédentes, dégageant par conséquent un bénéfice moindre. Du fait de cette tendance en matière de recettes, le bénéfice net consolidé de l’entreprise est ainsi passé de 73,9 millions en 2012 à 66 millions en 2013. Face à cette conjoncture résultant de la crise économique qui touche toute l’Europe, la direction de CVA a pris diverses mesures que, en tant que Gouvernement régional, nous partageons. D’une part, elle a entrepris des actions ponctuelles pour augmenter ses recettes et contrôler ses coûts. D’autre part elle s’est demandé comment augmenter sa capacité de production. Cette démarche ne peut avoir pour cadre le territoire régional, dans la mesure où les ressources hydriques y sont pratiquement toutes utilisées. Il faut donc que CVA se diversifie: soit sur le plan géographique - en s’intéressant à l’Italie mais aussi à l’Europe - soit en s’ouvrant à d’autres sources d’énergie renouvelables, qui permettent de mieux rentabiliser les ressources de l’entreprise, grâce à des investissements de type industriel plutôt que financier. À l’évidence, cette politique comporte des risques d’entreprise: c’est précisément pour limiter ces risques que le groupe a créé un bureau de développement, qui est chargé d’analyser et de gérer les procédures d’évaluation des projets d’acquisition. Comme toutes les autres sociétés qui opèrent sur le marché, CVA utilise pour ces investissements les liquidités de l’entreprise et, si nécessaire, des emprunts, dans des proportions jugées cohérentes avec le but visé, tant au moment de l’opération que successivement, en fonction des conditions du marché. Les investissements qui visent la croissance externe, tout comme ceux qui sont réalisés en vue de la croissance interne, ne comportent en aucune façon la nécessité de mettre sur le marché des parts du capital de l’entreprise.»

Nella replica, il Consigliere Chatrian ha osservato: «Il Presidente ha confermato che il gruppo CVA, tramite l'ufficio sviluppo, sta guardando fuori Valle, in Italia, Francia e Svizzera: facciamo attenzione a non andare su mercati molto rischiosi per poi tornare in Valle con le ossa rotte. Secondo noi, la partita è molto ardita e delicata, attenzione agli investimenti sbagliati e costosi: gradiremmo che fosse questo Consiglio a decidere dove e quando investire. Il Presidente ha anche ribadito che non ci sarà nessuna vendita di quote della società: anche in questo caso, vorremmo essere informati prima di assumere le decisioni. Se è vero che la crisi è congiunturale, perché ricorrere al mercato? Bisogna che si giochi a carte scoperte perché la gallina dalle uova d'oro lo è meno e, visto che si tratta di una società che è patrimonio di tutti i valdostani, non ci devono essere fughe solitarie decise da pochissime persone

 


SC