Info Conseil

Comunicato n° 441 del 25 settembre 2014

Approvato il Piano energetico ambientale della Regione

Riunione del Consiglio del 25 settembre 2014

Nella seduta del 25 settembre 2014, con 27 voti a favore (UV, SA, UVP e M5S) e 8 astensioni (Alpe e PD-Sinistra VdA), il Consiglio ha approvato il Piano energetico ambientale della Regione autonoma Valle d'Aosta (PEAR).

Il PEAR è uno strumento di pianificazione in materia di energia, con finalità di indirizzo, di programmazione, di monitoraggio e di rendicontazione. Il documento adottato oggi costituisce la terza stesura per la Regione Valle d’Aosta – la prima risale al 1998 e la seconda al 2003 – e intende simulare l’evoluzione del sistema energetico regionale al 2020.

I suoi obiettivi attuali discendono dagli impegni presi a livello mondiale con il Protocollo di Kyoto per ridurre la quantità dei gas climalteranti e in particolare dell’anidride carbonica (CO2) e dalla Strategia 20-20-20 (Pacchetto energia) dell'Unione europea adottata nel 2007.

La prima finalità consiste nel raggiungere la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo che il Ministero dello sviluppo economico, con decreto del 2012 ha fissato tramite una "suddivisione dei pesi" fra le varie regioni in base al rapporto fra la quantità di energie rinnovabili utilizzate e la quantità di energia consumata e che per la Valle d’Aosta è il 52,1% nel 2020. Il secondo obiettivo del PEAR consiste nel conseguire risparmi energetici del 9,6% al 2016 e del 14% al 2020, così come fissati a livello nazionale. Il terzo obiettivo, coerentemente con il Pacchetto energia dell'UE, consiste nella riduzione delle emissioni di CO2, fornendo così un contributo al raggiungimento dell’obiettivo europeo (riduzione del 20%).

L'Assessore alle attività produttive e all'energia, Pierluigi Marquis, ha illustrato il provvedimento, evidenziando: «I risultati del PEAR precedente si sono sostanzialmente allineati agli obiettivi, soprattutto per le energie rinnovabili piuttosto che per il consumo di energia. Il documento che esaminiamo è molto articolato e complesso, ha richiesto un approccio su base scientifica. In Valle d'Aosta si evidenzia un aumento di produzione da energie rinnovabili, che si affianca ad un aumento dei consumi elettrici e termici. L'energia elettrica prodotta in Valle d'Aosta è comunque pulita, in quanto prodotta da impianti idroelettrici. Le azioni più significative da intraprendere sono l'incremento della produzione idroelettrica, gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio, il potenziamento degli impianti fotovoltaici, solare termico, di biomassa e di teleriscaldamento. La strada da compiere per questo ambito è ancora molta, ma siamo nella giusta direzione

Il Consigliere segretario Fabrizio Roscio (Alpe) ha sottolineato: «Per il PEAR l'orizzonte temporale da raggiungere è il 2020, ma è opportuno iniziare a riflettere su un periodo più lungo ma non così lontano, come il 2030. Per raggiungere gli obiettivi stabiliti a livello europeo, conviene puntare di più al risparmio energetico – a parità di benessere –, piuttosto che aumentare la produzione di energia, per quanto provenga da fonti rinnovabili: a nostro avviso è su questo che andava incentrato il discorso. In quest'ottica occorre poi incentivare maggiormente la riqualificazione del patrimonio edilizio, dato che le nostre case vengono essenzialmente riscaldate da fonti fossili. Il fine ultimo è sviluppare la Valle d'Aosta in maniera sostenibile per preservare il patrimonio ambientale di cui dispone

Il Capogruppo del PD-SVdA Raimondo Donzel ha osservato: «La nostra regione ha una straordinaria fonte di energia, quella idroelettrica, ma bisogna migliorarne l'utilizzo, non darlo per scontato, perché l'acqua non è inesauribile, va rispettato l'utilizzo agricolo e garantito il deflusso minimo vitale. Attenzione va anche prestata alle biomasse, il cui sfruttamento valido sul piano termico può causare dei danni, basti pensare ai fumi prodotti.  In questo senso, non vanno controllate solo le grandi fonti di emissione, ma monitorate anche le singole abitazioni. Occorre poi cominciare a immaginare come riuscire ad avere abitazioni, comprese quelle dell'edilizia residenziale pubblica, che consumino meno energia. Non corriamo poi dietro a scelte altrui, non sono confacenti alla realtà valdostana; ragioniamo piuttosto sul contesto regionale, come nel caso della mobilità sostenibile: lo sfruttamento dei veicoli elettrici non deve ridursi a slogan elettorali. Da questo documento però non si capisce se il Governo regionale voglia portare al 2020 una Valle d'Aosta che non solo rispetta i numeri previsti dalla legge, ma che abbia la reale capacità di ridurre i consumi senza per questo ridurre la qualità della vita. Noi auspichiamo una Valle d'Aosta dove lo sviluppo è più sostenibile

Il Consigliere Albert Chatrian (Alpe) ha compiuto un confronto tra il PEAR valdostano e quello del Trentino Alto Adige, «la cui realtà è avanti anni luce rispetto alla nostra, tant'è che il loro piano energetico non guarda al 2020, ma al 2050. Possiamo condividere gli obiettivi del documento in discussione, ma in questa pianificazione ci sono confusione e contraddizione su come ridurre realmente il fabbisogno energetico per il patrimonio immobiliare, soprattutto quello privato. Le azioni indicate sono molto poche, ci chiediamo come sarà possibile far decollare il recupero di un complesso di edifici che ad oggi presenta elevate dispersioni, senza aver destinato risorse adeguate per raggiungere questi obiettivi

Nella replica, l'Assessore alle attività produttive e all'energia, Pierluigi Marquis, annunciando che «l'Amministrazione regionale ha ottenuto da parte del Ministero delle infrastrutture un finanziamento di 480 mila euro per l'installazione di 33 colonnine per la ricarica delle auto elettriche», ha specificato: «Questo documento, tracciando le linee guida e lasciando a provvedimenti successivi la parte operativa, rappresenta l'inizio di un percorso che dimostra la sensibilità della Giunta regionale su questi argomenti. La sensibilità ambientale non appartiene a pochi, è trasversale e insita all'essere umano. Lavoriamo con dedizione in questa direzione, per preservare l'ambiente valdostano che costituisce la nostra prima fonte di attrattività turistica

Il Capogruppo Luigi Bertschy ha quindi comunicato il voto favorevole dell'UVP: «Consideriamo questo piano l'inizio di una prospettiva differente, che, oltre a porre la necessaria attenzione per l'ambiente, sappia rappresentare un volano per creare maggiore sviluppo. Sarebbe importante inoltre per migliorare la capacità imprenditoriale valdostana, farne comprendere l'importanza anche per attrarre l'industrializzazione e concentrarsi su nuove tecnologie. Il nostro auspicio è che questo piano crei stimoli in particolare per quanto attiene il trasporto pubblico per la riduzione delle emissioni, ma soprattutto sensibilizzi i cittadini a stili vita diversi. Sarebbe importante portare i principi del documento nelle scuole, per farlo penetrare e sostenere da tutta la comunità

MM