Info Conseil

Comunicato n° 438 del 25 settembre 2014

Approvato il Piano 2014-2018 per lo sviluppo del sistema informativo regionale

Riunione del Consiglio del 25 settembre 2014

Nella seduta del 25 settembre 2014, il Consiglio ha approvato, con 18 voti a favore (UV e SA) e 16 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S), il Piano pluriennale 2014-2018 per lo sviluppo del sistema informativo regionale "Linee guida per l'agenda digitale in Valle d'Aosta", di cui alla legge regionale n. 16/1996.

Il documento è volto a promuovere lo sviluppo della società dell’informazione in ambito regionale a fini di progresso sociale, favorendo la piena parità di accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nonché a favorire il processo di innovazione degli enti pubblici territoriali valdostani in un contesto organizzativo di cooperazione istituzionale e a modernizzare e diffondere le tecnologie telematiche e i sistemi informativi nell’ambito dell’Amministrazione regionale. È inoltre prevista l’istituzione – con atto della Giunta – di un Comitato strategico per l’attuazione dell’Agenda digitale in Valle d’Aosta, composto da rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionale, degli Enti locali valdostani, dell’Azienda Unità sanitaria locale della Valle d’Aosta, della Società INVA Spa, delle Università operanti sul territorio e dei settori produttivi e delle professioni.

L’impegno finanziario per il triennio ammonta a circa 94 milioni di euro, di cui 53 milioni per spese correnti e 41 milioni per spese di investimento. Relativamente ai fondi regionali, il bilancio di previsione 2014/2016 ha destinato 57 milioni alle strutture in ambito ICT un importo di circa, di cui 31 milioni per spese correnti e 26 milioni per spese di investimento.

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nell'illustrare il testo, ha sottolineato: «Il Piano pluriennale per l’innovazione tecnologica rappresenta la sintesi tra visione politica regionale, indirizzi nazionali ed europei e stato dell’arte delle tecnologie informatiche e della comunicazione. Il documento, dopo un’analisi del contesto socio-economico, normativo e organizzativo e dei risultati conseguiti nel periodo 2010/13, definisce sei priorità strategiche condivise dalle Regioni italiane nel luglio 2013: infrastrutturazione digitale, cittadinanza digitale, competenze ed inclusione digitale, crescita digitale, intelligenza diffusa nelle città ed aree interne, salute digitale

Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin ha evidenziato: «Non possiamo che condividere la necessità di sviluppare il sistema informativo regionale, pur dispiacendoci che questo Piano 2014-2018 sia approvato a fine 2014. Nell'illustrazione è tuttavia stata omessa la questione del meccanismo per gli Enti locali di affidamento in house e del controllo analogo. Questo invece è un passaggio importante, perché in attesa di applicazione del Piano sino ad oggi abbiamo avuto una sequela infinita di deliberazioni di affidamento a INVA basate su tariffe giornaliere. C'è la volontà di rivedere questi provvedimenti già approvati ma relativi al 2014 e quindi discostanti dalla disposizione del Piano? Quanto è scritto è contrastante con i comportamenti messi in atto. Così facendo non si danno certezze nemmeno alla società in house. Questo ci impedisce di votare un Piano di cui condividiamo i principi e gli obiettivi, ma che dice tutto e il contrario di tutto

Il Capogruppo Raimondo Donzel, annunciando l'astensione del PD-SVdA, ha precisato: «L'approvazione di questo Piano rischia di rientrare purtroppo nella mera esecuzione di compiti burocratici. Salta subito agli occhi uno scostamento fortissimo: la spesa corrente è nettamente superiore a quella per gli investimenti. Non si vuole fare un salto di qualità guardando al futuro, ma mantenere un impianto burocratico-amministrativo. I contenuti di questo Piano dovrebbero essere calati nella realtà, senza dimenticare che non tutti i cittadini posseggono un computer o sono aggiornati sui progressi informatici. Ciò che una volta era la zappa oggi è il computer: l'informatica è lo strumento che forniamo alle famiglie per poter lavorare, occorre quindi fare una riflessione forte su come fornire questi strumenti. Mi chiedo poi come si riorganizzi la macchina burocratica regionale alla luce di questo Piano e dell'evoluzione tecnologica. Bisogna porre la massima attenzione affinché nessuno rimanga indietro, come gli anziani o le famiglie degli studenti, che devono disporre tutti degli stessi strumenti

Il Consigliere Albert Chatrian (Alpe) ha ripercorso l'iter del Piano: «L'esame di questo documento, la cui importanza è manifesta, ha avuto un brutto e lunghissimo percorso in Commissione, tanto che, nonostante i sette mesi di lavoro, non abbiamo potuto reperire tutte le informazioni necessarie per un'analisi adeguata. L'architettura di questo Piano è condivisibile, ma il nostro voto sarà di astensione perché si rileva un approccio superficiale, non sembra esserci la volontà di utilizzare al meglio gli strumenti di cui già disponiamo, in primis INVA, la nostra Società in house, per cui è nostro compito creare le condizioni per l'utilizzo migliore. Invece si rischia persino di vedere i suoi conti in rosso

Per il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), il documento è «carente dal punto di vista di servizi ai cittadini. Le azioni previste sono rivolte esclusivamente all'Amministrazione, non permettono uno sviluppo reale delle tecnologie sul territorio, che pure rappresentano la spina dorsale del sistema economico. Questo Piano non deve essere soltanto l'ottimizzazione dei servizi interni dell'Amministrazione, ma affrontare i problemi tecnologici della nostra Regione. Questa situazione ricorda la questione dei bimodali, perché anche in questo caso si cerca una toppa per mantenere in piedi il carrozzone. Ma così non si crea sviluppo per la Valle d'Aosta. Per queste ragioni, il Movimento 5 Stelle si asterrà

Al termine della discussione generale, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha replicato: «Il Piano arriva senza dubbio in ritardo, ma complessivamente è un documento positivo, che fornisce risposte a tematiche che riguardano non solo l'Amministrazione pubblica, ma anche le imprese e i cittadini. Le osservazioni espresse nel dibattito sono importanti, ne terremo conto, anche perché i contenuti del Piano sono correggibili e devono risultare coerenti. Si tratta di un punto di partenza.»

L'Assemblea ha inoltre ratificato, con 18 voti a favore e 16 astenuti (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S), la delibera della Giunta regionale che modifica il Programma di sviluppo rurale 2007-2013, così come autorizzato dai servizi della Commissione europea il 9 luglio 2014.

 


MM