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Comunicato n° 211 del 23 aprile 2014

Dibattito sulle dimissioni degli Assessori regionali

Seduta del Consiglio regionale del 23 aprile 2014

Il Consiglio regionale si è riunito oggi, mercoledì 23 aprile 2014, per discutere la presa d'atto delle dimissioni degli Assessori regionali.

La Presidente Emily Rini, in apertura dei lavori dell'Assemblea, ha ricordato che nella giornata di ieri, martedì 22 aprile, i Consiglieri regionali Mauro Baccega, Luca Bianchi, Joël Farcoz, Antonio Fosson, Aurelio Marguerettaz, Pierluigi Marquis, Renzo Testolin e Marco Viérin hanno fatto pervenire le proprie dimissioni dalla carica di Assessori regionali. La Presidente ha quindi evidenziato che le mozioni di sfiducia già presentate il 18 aprile scorso nei confronti dei singoli Assessori risultano quindi assorbite e superate dalle dimissioni volontarie rassegnate dagli stessi e non sono state conseguentemente sottoposte all'attenzione dell'aula.

Si è quindi aperto il dibattito.

Per il Consigliere dell'UV, Ego Perron, il fragile risultato consegnato dalle urne è venuto meno e oggi vi è il riconoscimento che la maggioranza che sosteneva il Governo Rollandin non esiste più. Ha quindi evidenziato che l'Union Valdôtaine si presenta con un atteggiamento di responsabilità: le dimissioni di tutti gli Assessori regionali vanno nella direzione di riconoscere questa situazione di crisi e pongono le condizioni evocate dai gruppi di opposizione per aprire il confronto. Il Consigliere ha chiesto che si apra con urgenza la fase del dialogo per verificare se ci sono le condizioni per una ricostruzione politica e per assicurare alla Valle d'Aosta un governo che possa amministrare tranquillamente da qui alla fine della Legislatura. Per Perron non ci sono né vincitori né vinti: c'è la Valle d'Aosta che aspetta e che pretende dalla politica risposte concrete. Il confronto dovrà aprirsi sui contenuti, sui metodi e sulle prospettive: la parola passa ora alle Segreterie politiche che dovranno gestire questa crisi alla luce del sole, riprendendo i dossier che sono fermi, dai più importanti ai più piccoli. Se le Segreteria falliranno, toccherà all'Aula, con un gesto di responsabilità, elaborare soluzioni per garantire una nuova governabilità alla Valle: ce lo chiedono le categorie economiche e le fasce sociali più deboli, ma soprattutto, ha aggiunto, ce lo chiede l'intera comunità valdostana che è poco interessata alle tifoserie politiche, ma che sta vivendo una situazione di criticità. Se l'Aula fallirà, rimarrà soltanto la soluzione delle elezioni anticipate, che è sulla bocca di tutti ma che è nel desiderio di pochi.

Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, ha ribadito che la crisi politica in atto è netta e che occorre affrontare questo momento storico molto particolare a testa alta, per il bene della Valle d'Aosta, che manifesta oggi disaffezione alla politica e presenta problematiche amministrative e sociali evidenti. La responsabilità dei 35 eletti, ha affermato, consiste nel non creare un vuoto di potere. L'atto di responsabilità delle dimissioni degli Assessori, a suo avviso, è propedeutico alla costituzione di un tavolo di confronto che possa portare alla soluzione. Dato che la Valle d'Aosta ha bisogno di un governo stabile, la Stella Alpina inizierà un percorso di confronto con tutte le forze politiche, in primis con l'Union Valdôtaine, ma senza sottrarsi al dibattito con nessuno. Le elezioni anticipate, per il Capogruppo Borrello, rappresentano la soluzione inevitabile se non si realizzerà un tavolo costruttivo all'insegna della responsabilità, non solo da parte della politica, ma anche di ogni singolo Consigliere. Ha infine auspicato che tutte le forze politiche lascino da parte gli interessi partitici e personali per trovare una sintesi nel minor tempo possibile. Perché se la politica è forte, allora si possono affrontare e risolvere le criticità e la Stella Alpina si attiverà per cercare di dare la continuità politica e amministrativa di cui tutti i valdostani hanno bisogno.

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha condannato l'atteggiamento dell'Esecutivo di questi ultimi trenta giorni: la Giunta non ha capito che non aveva più la maggioranza per governare. Per Ferrero, bisogna prendere atto che ci sono 17 persone dell'opposizione che hanno presentato un'iniziativa che indica delle linee programmatiche e intorno a queste si dovranno coagulare le risorse. Il nostro, ha aggiunto, è un progetto di coerenza e di onestà e ci aspettiamo un atto di responsabilità intorno a questo progetto, che può essere migliorato ma che non può essere variato: nessuno è disponibile a fare la comparsa per una nuova edizione del teatro dei burattini. Altrimenti ci saranno le elezioni: non ci spaventano e siamo sicuri che questa volta dalle urne uscirà una nuova Valle d'Aosta e sui banchi dell'opposizione si troveranno quelli che sono sopravvissuti della vecchia maggioranza.

Per il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, oggi vince il Consiglio Valle, che ritrova la centralità, con il dibattito che ha di nuovo valore politico perché ha di nuovo valore il voto che si esprime in quest'Aula.  Dai banchi dell'opposizione è stato messo a disposizione un progetto per il futuro della Valle d'Aosta chiaro, serio, che può essere arricchito da nuovi contributi. Non vogliamo, ha dichiarato, che ora si apra un teatrino della politica, in cui si perde solo tempo, con riunioni che generano nuove riunioni. Ora si parte per un percorso, tenendo ben presente che siamo sempre stati chiarissimi: o c'è maggioranza politica o si va a elezioni. Questo però non va enfatizzato, è una constatazione. Donzel ha riconfermato la totale disponibilità al confronto nel merito del documento dell'opposizione, sapendo che l'esigenza è quella di un cambiamento forte, innanzitutto nel metodo di gestione della cosa pubblica, del rapportarsi tra i Consiglieri rispettando le idee altrui. Si è perso il ruolo del dialogo costruttivo, ha affermato, per questo noi abbiamo detto basta. Il metodo è il presupposto per arrivare ai contenuti: non si può continuare a difendere i privilegi, della politica e della casta dei manager, e il primo segnale di cambiamento, di discontinuità, deve partire da qui. Nessuno pensi di trascinare all'infinito questa crisi politica, allora le inevitabili elezioni risulteranno come l'ennesimo fallimento della politica. Di fronte a una nuova melina, ha annunciato, l'opposizione alzerà i toni, sarà durissima. C'è poco tempo a disposizione per il cambiamento della Valle d'Aosta.

Il Consigliere Leonardo La Torre (UV) ha sottolineato che le mozioni di sfiducia da lui presentate nei confronti degli Assessori non avevano nulla di personale, ma erano di carattere politico: avevano semplicemente lo scopo di sollevare un coperchio sul malessere che ristagnava all'interno della maggioranza. Per La Torre, c'era bisogno di ritrovare dignità nei confronti dell'uso della parola attraverso il dialogo: parola che ora deve tornare alle forze politiche, le quali dovranno trovare delle soluzioni politiche, cercando con onestà delle intese per evitare le elezioni. I tempi dovranno essere rapidissimi: se le Segreterie falliranno, la parola dovrà tornare all'Aula e alle scelte libere dei Consiglieri. Il Consigliere ha quindi aggiunto che la rinascita deve partire da qui e ha invitato i Consiglieri a non sprecare questa occasione.

La Capogruppo di Alpe Patrizia Morelli Alpe ha affermato che il proprio gruppo è perfettamente cosciente dell'assoluta necessità di uscire in modo rapido dall'impasse, con una proposta nuova, solida, all'altezza delle attese dei cittadini. Ognuno di noi, ha detto, è pronto a fare la sua parte con determinazione e serietà: abbiamo già contribuito a redigere il documento programmatico che per noi è il punto fermo, un qualcosa di finalmente concreto. E' solo attraverso una ripartenza su basi diverse dal passato che si potrà ridare credibilità alla politica, centralità al Consiglio regionale e riavvicinare la politica ai cittadini. Il solo interesse da perseguire, per la Morelli, è quello della comunità, amministrando in modo equo, trasparente, solidale e lungimirante, e proponendo una politica al passo dei tempi. Ha poi invitato ogni Consigliere a impegnarsi a fare la sua parte: non ci devono essere Consiglieri di serie A che lavorano e altri di serie B, tutti devono essere parte attiva. Lo spirito per affrontare questo momento, ha affermato, deve denotare onestà intellettuale, franchezza, lealtà e apertura al confronto. Non perdiamo tempo prezioso, ma senza affrettare troppo le decisioni e lasciare zone d'ombra. Noi tutti autonomisti, ha concluso, dobbiamo tendere a un'autonomia responsabile, che presuppone trasparenza e il coinvolgimento di tutti.

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha detto che le dimissioni degli Assessori sono un gesto di responsabilità guidato che avrebbe potuto essere messo in atto già il 27 marzo, all'indomani dell'approvazione della risoluzione che invitava la Giunta a dimettersi. In questi dieci mesi di Legislatura, l'opposizione ha messo in campo una serie di azioni, cercando sempre un clima di dialogo senza mai trovarlo. Oggi c'è bisogno di una visione futura: i 17 Consiglieri hanno elaborato un progetto di governo sul quale c'è la disponibilità a confrontarsi, ma dovremo sederci tutti attorno al tavolo con la volontà di rompere con il passato. La Valle d'Aosta si può difendere da più parti e tutti portando il proprio bagaglio e la propria storia politica sono in grado di portare il proprio contributo. Con umiltà e con la voglia di dare un futuro ai valdostani.

SC-MM