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Comunicato n° 201 dell'11 aprile 2014

“Voci di pace in Valle d’Aosta”: gli appuntamenti del percorso di confronto tra ebrei, palestinesi e valdostani

In Valle d'Aosta fino al 17 aprile 2014

Sono arrivati lunedì 7 aprile 2014, nella casa parrocchiale della Cattedrale di Aosta, i ragazzi israeliani e palestinesi, protagonisti insieme a 30 loro coetanei valdostani del progetto educativo interculturale "Voci di pace in Valle d'Aosta", promosso dalla sezione valdostana del Movimento internazionale della riconciliazione, dall’Istituto pace sviluppo e innovazione delle Acli di Aosta e dal Coordinamento solidarietà Valle d'Aosta, in collaborazione con il Consiglio Valle, l’Assessorato istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, la Presidenza del Consiglio comunale di Aosta, l'Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Aosta e l'Università della Valle d'Aosta.

Giovedì 9 aprile, il gruppo israelo-palestinese ha incontrato gli studenti valdostani, iniziando così un percorso di conoscenza, di confronto e di dialogo, che durerà fino a giovedì 17 aprile, data della loro partenza, e che li porterà nei vari Istituti scolastici che hanno aderito all'iniziativa.

Lunedì 14 aprile, alle ore 15, i giovani visiteranno l'Aula del Consiglio regionale, assistendo ad una speciale lezione del progetto "Portes Ouvertes", imparando a conoscere la storia e il funzionamento dell'Assemblea valdostana.

Martedì 15 aprile, alle ore 10, i ragazzi incontreranno le Autorità del Comune di Aosta nella sala consiliare del Municipio. Alle ore 21, saranno invece protagonisti della serata pubblica "Voci di pace in tempi di guerra", in programma alla Cittadella dei Giovani di Aosta, durante la quale i giovani israeliani e palestinesi, supportati dallo psicoterapeuta Mustafa Qossaqsi, si racconteranno per far conoscere la loro realtà e condividere la loro esperienza.

"Voci di pace in Valle d'Aosta" ha una duplice finalità. Da una parte, consente agli studenti israeliani e palestinesi l'opportunità di incontrarsi per superare i traumi psicologici legati al conflitto, che genera paura, pregiudizi, rifiuto e risentimenti tra i due popoli. Dall'altra, forma nei ragazzi valdostani che affiancano il gruppo nella permanenza in Italia, una particolare coscienza civile che valorizza il rispetto verso le altre culture e la nonviolenza come metodo di gestione dei conflitti, offrendo l'opportunità rara e preziosa di dare ai contenuti storico-politici-culturali affrontati contorni ben più concreti e indimenticabili, legati all'incontro e allo scambio di vissuti e riflessioni all'interno del gruppo tra pari.

 

MM