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Comunicato n° 446 del 14 novembre 2013

Discussa una mozione sull'affidamento lavori e servizi nelle società partecipate e controllate dalla Regione

Adunanza del Consiglio regionale del 14 novembre 2013

Il tema dell'affidamento dei lavori e la fornitura di beni e servizi da parte delle società controllate e partecipate dalla Regione è stato affrontato con una mozione presentata dai gruppi Movimento 5 Stelle, Union Valdôtaine Progressiste, Alpe e Partito Democratico-Sinistra VdA. Il testo, discusso nella seduta del 14 novembre 2013, è stato ritirato, con l'impegno di portare la questione all'attenzione della seconda Commissione allargata ai Capigruppo consiliari.

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), illustrando i contenuti dell'iniziativa, ha evidenziato che «il vasto panorama di società partecipate e controllate dalla Regione – in particolare il gruppo CVA, il Casinò de la Vallée, Vallée d'Aoste Structure – o di realtà come il Forte di Bard e l'Office du tourisme rappresenta in termini di acquisto di beni e servizi una importante opportunità per l'indotto locale. Abbiamo accertato che numerose imprese, pur operando in ambito locale e pur avendo le competenze e i requisiti necessari, non vengono invitate a nessuna gara indetta da tali società. Visto anche il momento di difficoltà economica, riteniamo che le società a prevalente o a totale partecipazione pubblica, pur avendo una veste giuridica privatistica, dovrebbero perseguire interessi generali e svolgere funzioni di natura pubblicistica, garantendo i principi di economicità e trasparenza nel loro operato oltre che uguale trattamento alle imprese locali. La nostra mozione è volta quindi a introdurre nelle partecipate e controllate le medesime norme e gli stessi criteri di selezione utilizzati dalla pubblica amministrazione in merito all'affidamento dei lavori, alla fornitura di beni e servizi e a far sì che tutte le imprese locali che hanno le qualifiche necessarie possano parteciparvi.»

Il Consigliere Albert Chatrian (Alpe) ha definito «il problema molto grave e strutturale, considerati i grandi flussi di denaro pubblico immessi nel comparto e i conseguenti impatti sull'economia locale. Noi crediamo che sia giunta l'ora di invertire la rotta per azzerare le ingiustizie nei confronti degli imprenditori locali completamente esclusi. Ma per farlo, dobbiamo conoscere lo stato dell'arte. Come vengono affidati i lavori, con che procedure? Alcuni esempi: una società di impianti a fune (controllata al 100 per cento), negli ultimi tre anni, ha fatto venti affidamenti: quattro aziende hanno ottenuto l'80 per cento di questi. E paradossalmente, nel gruppo energia, ci sono casi in cui l'importo lavori è di soli 1.700 euro e quindici sono le ditte invitate, mentre per importi di gran lunga superiori gli affidamenti sono diretti o al massimo rivolti a due o tre ditte. L'impostazione deve essere capovolta, le ingiustizie sono pesanti e preoccupanti, perché oggi non ci sono pari opportunità: esistono imprese che hanno favori di ogni tipo e altre che non hanno la possibilità di partecipare. Facciamo in modo che le condizioni siano uguali per tutti. In questo momento di difficoltà economica si deve intervenire rapidamente.»

Per il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SinistraVdA) «questa è una mozione bipartisan perché la trasparenza è un interesse di tutti noi che rappresentiamo tutti i cittadini. Molte società hanno bilanci in perdita e pochissime producono degli utili. Dalla lettura dei resoconti inviati su nostra richiesta, vengono all'occhio strane reiterazioni: se le società fossero pubbliche amministrazioni sarebbero più attente alle modalità e alla qualità di spesa. Si riducono i contributi alla sanità e alle politiche sociali, mentre le società spendono senza tenere in conto delle economie che potrebbero derivare da una libera concorrenza regolamentata. Cosa direbbe una pubblica amministrazione se vedesse che una controllata spende oltre 400 mila per euro per servizi di taxi, 1 milione 300 euro per la fornitura di pasti, 30 milioni di euro per un generico "dialogo competitivo"? Perché per le società in house, partecipate e controllate non si applicano le disposizioni previste dal codice degli appalti?»

 Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha sottolineato che «la riflessione si è aperta con questo momento di crisi economica, la quale ha accentuato la lente di ingrandimento sulle società partecipate. In particolare sui manager di questo mondo parallelo, dai quali non è arrivato nessun segnale di sacrificio: essi continuano a percepire gli stessi emolumenti e sui quali forse è giunta l'ora di intervenire. Ma la lente è focalizzata anche sulla necessità di regole certe e di trasparenza: le società partecipate e controllate devono diventare un'opportunità per tutti e non una possibilità per pochi. La pubblica amministrazione segue un certo corso, mentre le società partecipate fanno quello che vogliono, ma, visto che gestiscono risorse di tutti i valdostani, queste dovrebbero essere messe a disposizione dell'intera comunità. Discutendo in seconda Commissione il bilancio regionale, abbiamo percepito la volontà politica di spostare le risorse sulle società controllate, che diventano quindi il futuro dove reperire fondi per sostenere il lavoro. Facciamo in modo di creare delle regole certe affinché il sistema Valle d'Aosta possa trasformarsi. Quando ci sono regole certe, c'è libertà. Noi crediamo che sia arrivato il momento di dare certezze ed è la politica che deve darle. »

Per il Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre (UV), «sulle regole della trasparenza non ci devono essere interpretazioni perché è su questo che si basa lo stato di diritto. Il ragionamento deve, però, essere più ampio: siamo una piccola comunità che fa degli sforzi per creare delle eccellenze e credo che nelle società partecipate e controllate noi le abbiamo. Queste sono la punta di diamante della nostra regione e hanno il compito di trainare l'impresa locale. Il tema non può essere limitato da un sì o da un no ad una mozione: io credo che vi sia la necessità di approfondire il tema in seconda Commissione e mi rendo disponibile a farlo, ma dobbiamo partire da un foglio bianco tutto da scrivere. Per questo vi invito a ritirare la mozione e ad avviare un confronto in Commissione.»

Dopo una sospensione dei lavori, il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha annunciato che «la proposta di allargare il confronto in Commissione alla Conferenza dei Capigruppo è condivisibile. Accettiamo la disponibilità e ritiriamo la mozione, vigilando affinché questo lavoro vada nella direzione del bene della comunità.»

SC