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Comunicato n° 409 del 24 ottobre 2013

Respinta mozione sui costi della politica

Adunanza del Consiglio regionale del 24 ottobre 2013

Il contenimento dei costi della politica è stato il tema di una mozione respinta, a votazione segreta, con 17 voti contrari, 1 astenuto e 17 favorevoli, nella seduta del 24 ottobre 2013.

L'iniziativa, proposta dai gruppi Alpe, Union Valdôtaine Progressiste, Partito Democratico-Sinistra VdA e Movimento 5 Stelle, è stata illustrata dalla Consigliera di Alpe, Chantal Certan. «La grave situazione finanziaria della Regione sta portando la Giunta ad effettuare tagli lineari nei vari settori. Azioni che stanno mettendo a dura prova la comunità, l'indotto e l'economia locale. Crediamo che i sacrifici che la maggioranza regionale sta imponendo debbano innanzitutto partire dall'alto e dobbiamo tutti insieme farcene carico, dando innanzitutto il buon esempio, chiarito che non è un discorso di maggioranza o minoranza, ma di rendere equa l'indennità fra i Consiglieri e togliere le maggiorazioni che hanno i Consiglieri nominati. Ecco perché chiediamo all'intero Consiglio di intervenire non solo sulla riduzione del numero dei Consiglieri regionali, ma di fissare anche il tetto massimo del costo degli Assessori regionali al costo di 6, al di là della determinazione del loro numero, che equipari l'indennità di funzione del Presidente del Consiglio a quella degli Assessori e, infine, che preveda la riduzione del 50 per cento dell'indennità di funzione dei componenti l'Ufficio di Presidenza e l'azzeramento di quella dei Presidenti delle Commissioni permanenti. Questo è un impegno che tutte le forze politiche presenti in Consiglio hanno inserito nei loro programmi elettorali ma che poi non è stato rispettato dai movimenti di maggioranza e che oggi chiediamo di rendere concreto. Esso prosegue la via intrapresa nella scorsa Legislatura in materia di contenimento dei costi della politica. Si deve procedere sin da subito, senza aspettare la prossima Legislatura, all'eliminazione di tutti i 'surplus', considerate le responsabilità economiche e finanziarie. Un'economia sulla Legislatura pari a circa un milione di euro.»

Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha dichiarato: «Ho colto positivamente che la maggioranza abbia di recente cambiato direzione, prospettando per la prossima Legislatura una riduzione dei Consiglieri, ma sarebbe stato opportuno un accenno al fatto che la riduzione dei costi della politica deve andare di pari passo ad una riforma elettorale. La minoranza, nella propria proposta di legge, non ha esplicitato il numero di Consiglieri – in modo da concordarlo con le varie forze politiche -, ma ha inserito anche la riduzione del numero degli Assessori. Mi chiedo poi perché con la proposta di legge costituzionale presentata dalla maggioranza non si effettuino le riduzioni possibili fin da subito; così non si è credibili di fronte agli elettori. Regioni con numeri ben maggiori di quelli valdostani hanno in figure apicali forme di indennità di poco superiori alle nostre. Riguardo ai Presidenti delle Commissioni, va sicuramente riconosciuta loro la responsabilità, ma fissando compensi previa adeguata valutazione. Tutto ciò, a suffragare il fatto che la proposta di legge della minoranza non è da 'Bar Sport', ma è frutto di un ragionamento serio, mirato. Non si può rinviare oltre l'avvio della riduzione dei costi della politica. E' questa la strada da percorrere per ridare dignità alla politica valdostana. I tagli vanno fatti dal 1° gennaio 2014 e non dal 2018 come propone la maggioranza.»

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha affermato di condividere appieno il contenuto di questa mozione: «Siamo d'accordo con la riduzione a 25 Consiglieri, ferma restando la contestuale riforma elettorale. Vogliamo farlo da subito? Riduciamoci immediatamente la busta paga, come se fossimo davvero in 25. Non solo, si potrebbe diminuire lo stipendio dei segretari particolari degli Assessori, che svolgono mansioni di un comune dipendente regionale, per un risparmio di circa 600.000 euro all'anno. Potremmo poi dimezzare i dirigenti regionali, visto che sono uno per ogni mille abitanti e appesantiscono la macchina amministrativa, eppure guai a toccarli. Altro costo della politica da rivedere: il cancelliere tedesco guadagna 296.000 euro lordi all'anno, mentre l'Amministratore unico della Casino spa 312.000 euro.»

Il Presidente del Consiglio regionale, Emily Rini, ha precisato: «Fin dal mio insediamento, ho cercato di affrontare questo tema con serietà e onestà intellettuale. In seno alla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali il dibattito è stato approfondito, dettagliato, puntuale: si è arrivati finalmente ad avanzare richiesta perché in tutta Italia gli eletti delle Assemblee legislative avessero tutti il medesimo trattamento economico e perché il  funzionamento dei gruppi seguisse la stessa disciplina. Le diversità erano notevoli: basti pensare che nel Lazio venivano elargiti ai gruppi 14 milioni annui, cifra che corrisponde grosso modo al nostro bilancio regionale. In forma del tutto volontaria, e non coercitiva come nelle altre regioni, la Valle d'Aosta è stata prima e unica a legiferare a dicembre 2012, approvando disposizioni che hanno comportato, per le casse regionali, un risparmio effettivo di circa 2 milioni di euro annui. Mi sembra giusto che se ulteriori passi vadano fatti in questa direzione, non siano limitati ad alcune posizioni ma siano generali e riguardino l'insieme degli eletti, l'insieme dell'apparato. Noi di certo non ci sottraiamo, e lo abbiamo dimostrato con i fatti

 Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha ricordato: «Non è da ora che riconosciamo la necessità di ridurre i costi della politica: il nostro gruppo ha già avanzato proposte per ottenere un risparmio immediato sin dal 2008. Come Valle d'Aosta abbiamo dovuto aspettare lo scandalo laziale per compiere il primo passo. Questa mozione vuole rimettere la necessaria attenzione sui costi della politica e lanciare un segnale per indicare che il Consiglio si è avviato sulla strada giusta, per quanto lunga sia

Per il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Ego Perron, «la linea che ha contraddistinto il Consiglio regionale della Valle d'Aosta è sempre stata di rigore e di sobrietà, andando nel senso del contenimento delle spese e creando un sistema contributivo. Il nostro Consiglio è il più virtuoso d'Italia, non prevede benefits paralleli, non è mai stato oggetto di scandali, non ha mai operato per creare una casta. La proposta di legge della maggioranza di ridurre il numero dei Consiglieri regionali da 35 a 25, è un impegno che abbiamo preso con l'elettorato, che è contenuto nel nostro programma, ed è stata presentata in un momento in cui i tempi sono maturi per una collaborazione con tutte le forze politiche. Pur riaffermando la nostra disponibilità al confronto, non riteniamo di concordare con i contenuti della mozione, perché si va a penalizzare unicamente chi riveste ruoli di responsabilità.»

Il Consigliere Elso Gerandin (UVP) ha dichiarato: «Bisogna modificare la legge elettorale per rivedere il quorum ed assicurare la rappresentanza delle forze politiche; è necessario anche garantire la territorialità, ad esempio con l'istituzione di collegi uninominali. Ciò che noi chiediamo è soprattutto di ridurre i costi delle strutture istituzionali, non soltanto tagliando le poltrone, ma affrontando anche la questione dei vitalizi dei Consiglieri. Secondo noi le figure del Presidente del Consiglio e dei componenti l'Ufficio di Presidenza ricoprono un ruolo istituzionale ma con meno responsabilità, è per questo che vogliamo diminuire le loro indennità. Preciso che questa mozione non vuole penalizzare nessuno, si riferisce alla politica in generale, non a questa maggioranza e permetterebbe di lanciare un segnale significativo, in grado di favorire il recupero della credibilità da parte della politica. Respingendo questa mozione, ognuno risponderà delle proprie responsabilità agli elettori.»

Il Capogruppo della Stella Alpina, Stefano Borrello, ha annunciato che il proprio gruppo non ritiene di accogliere la mozione, pur specificando l'intenzione di volersi confrontare anche sulle proposte della minoranza.

Ha preso infine la parola il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: «I costi della politica non consistono esclusivamente nei costi dei politici, ma comprendono le spese di funzionamento dell'intero apparato. E su questo, a fine della scorsa legislatura, siamo intervenuti. E non solo. Ad esempio, è già stato ridotto il numero di componenti dei Consigli di Amministrazione di società partecipate e intendiamo proseguire su questo percorso. Specifico però che per ridurre il numero degli Assessorati non è necessaria una legge e che la proposta normativa della maggioranza non va nella prospettiva del 'prendere o lasciare'. Il dibattito sui vari aspetti emersi nel corso della discussione per noi resta aperto, mantenendo uno spirito costruttivo

 

MM