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Comunicato n° 337 del 26 settembre 2013

Respinta una mozione sul trasporto ferroviario

Adunanza del Consiglio regionale del 26 settembre 2013

Il tema del trasporto ferroviario è stato nuovamente affrontato in Consiglio Valle attraverso una mozione presentata da tutte le forze di opposizione (PD-SinistraVdA, UVP, Alpe, M5S).

Il provvedimento, dopo approfondita discussione, è stato respinto con 18 voti contrari e 17 favorevoli.

Richiamando l'iniziativa approvata all'unanimità dall'Assemblea a fine luglio 2013, che impegnava l'Assessore competente a relazionare alla Commissione consiliare sulle problematiche inerenti al trasporto ferroviario in Valle d'Aosta, il Consigliere Raimondo Donzel (PD-SinistraVdA) si è detto «stupito di aver appreso dagli organi di stampa di un ormai definitivo piano di acquisto di treni bimodali dell'ordine di 50 milioni di euro. Denunciamo questo tentativo di esautorare il ruolo della Commissione consiliare, cui spetta una valutazione di merito sull'eventuale acquisto di tali treni, valutazione che non è mai stata fatta né nella passata Legislatura, né tantomeno in questa. Ci chiediamo inoltre se questi treni saranno in grado di funzionare correttamente sulla nostra linea, su cui non sono previsti interventi strutturali. Dal nostro punto di vista si tratta di una scelta sbagliata. Invitiamo quindi il Governo regionale a non procedere nella sua determinazione di acquistare i treni bimodali prima delle valutazioni della Commissione consiliare, nel rispetto, per altro, degli impegni assunti unanimemente dal Consiglio regionale. La soluzione vera al problema della ferrovia è procedere con urgenza alla sua elettrificazione, superando definitivamente la rottura di carico ad Ivrea.»

L'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha preso la parola per spiegare: «non credo che decisioni del genere vengano calate dall'alto, visto che questo è un dossier su cui in quest'Aula ci siamo espressi diverse volte, avvalendoci anche di consulenze tecniche, atteso che questo è un argomento da affrontare non soltanto a livello politico. C'è poi da non sottovalutare il fatto che se i soldi a disposizione del Par Fas (Programma attuativo regionale del Fondo aree sottoutilizzate) non saranno spesi entro la fine dell'anno, saranno persi. Nessuno è contrario all'effettuazione di interventi sulla linea, ma utilizzando queste risorse con l'acquisto dei bimodali si può dare una risposta alla comunità. Non c'è quindi stato alcuno sgarbo istituzionale, non ci siamo mai sottratti al confronto. Pensare poi all'elettrificazione prima della modifica della linea è come voler cambiare i pneumatici a una macchina prossima alla rottamazione. Nulla vieta che il Consiglio determini di non destinare risorse statali al miglioramento del servizio ferroviario valdostano, così come invece abbiamo valutato noi, al fine di cogliere l'occasione della disponibilità statale.»

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Ferrero, Certan, Bertschy, Roscio e Morelli.

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha evidenziato: «i treni bimodali - che peraltro sono costruiti su misura - rappresentano la fine di ogni prospettiva di miglioramento nel senso auspicato dell'elettrificazione. Perché non si è pensato con anticipo a come utilizzare i fondi Par Fas? Bisogna ragionare strategicamente, invece stiamo parlando di un'iniziativa studiata all'ultimo minuto per non perdere soldi

Per la Consigliera Chantal Certan (Alpe), «questo è un ulteriore esempio di una mancata coralità per un progetto che dovrebbe essere condiviso da tutta l'Assemblea, dato che le affermazioni dell'Assessore mi sono sembrate un ricatto piuttosto che un'auspicata condivisione. L'acquisto dei treni bimodali non sarà forse come far viaggiare una macchina di lusso su una strada poderale?»

Il Consigliere Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, si è dichiarato preoccupato perché «siamo privi di una strategia complessiva, che ci permetta di assumere una decisione per il futuro. Non sentiamo parlare di norma d'attuazione, di rapporti con la Regione Piemonte, di come acquisire l'esercizio della linea. Spiace che non si sia potuto prendere coscienza prima di quanto deciso, mi pare che il percorso amministrativo sia successivo a quello politico. Un confronto in Commissione sarebbe stato quanto mai utile, ad esempio per venire finalmente a conoscenza del prezzo complessivo dell'elettrificazione

«Se l'acquisto dei bimodali rappresenta solo un temporaneo miglioramento della ferrovia –  si è interrogato il Consigliere segretario Fabrizio Roscio –, vorrei capire quale sia il progetto definitivo. Teniamo conto che procedendo all'acquisto dei bimodali a casa nostra viaggeremo su lenti veicoli a diesel, mentre nel resto del mondo viaggeremo su linee elettrificate

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, ha affermato di aver ravvisato «un tentativo guascone di addossare alla minoranza consiliare le responsabilità per un eventuale voto negativo al Par Fas, ma è la maggioranza a non aver eseguito quanto previsto dal programma, relativamente alla linea ferroviaria. Non è pensabile utilizzare 55 milioni di euro per l'acquisto dei bimodali per poi riallocarne molti di più per l'elettrificazione. I bimodali sono una soluzione costosa, non immediata, insufficiente. »

L'Assessore Aurelio Marguerettaz ha replicato: «L'elettrificazione non è una soluzione, sia in termini di tempi (perché fa risparmiare soltanto 20 secondi nella tratta Aosta-Torino) che di prospettive. La criticità della linea è dovuta alla presenza di un solo binario, tanti passaggi a livello, versanti scoscesi. L'unico vantaggio dell'elettrificazione è che nel breve termine si eviterebbe la rottura di carico, ma è lo stesso risultato ottenuto coi treni bimodali, di cui dovremmo entrare in possesso in tre anni, mentre l'elettrificazione ha tempi incerti e sicuramente molto più lunghi. Siamo tutti convinti di voler lavorare per trovare una soluzione, con l'unico obiettivo di dotare la regione di treni che rispettino gli orari.»

E' infine intervenuto il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, sostenendo che «la proposta della rimodulazione del Par Fas è legata a una difficoltà oggettiva di realizzare alcuni interventi tenuto conto dei tempi ristretti, ma soprattutto perché non è possibile utilizzare una parte dei fondi perché le Amministrazioni di Chivasso che si sono succedute non hanno mai accettato la variante. La soluzione definitiva del problema consiste nel progettare una nuova linea, perché i rattoppi non serviranno. La scelta del treni bimodali posa su ragioni sostanziali.»


MM