Objet du Conseil n. 3036 du 13 décembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 3036/XVI - Continuazione della trattazione congiunta delle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, del D.L. n. 127 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2024/2026) e del D.L. n. 128 (Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2024/2026).
(Approvazione di un ordine del giorno. Reiezione di otto ordini del giorno. Ritiro di un ordine del giorno).
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 28 Consiglieri, riprendiamo l'analisi degli ordini del giorno. Siamo all'ordine del giorno n. 1 di Rassemblement Valdôtain.
Consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Presentiamo questo primo ordine del giorno del gruppo Rassemblement Valdôtain dal titolo: "Iniziative conseguenti alle attività di monitoraggio delle risorse idriche".
Visti i contenuti del disegno di legge regionale 127, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Autonoma Valle d'Aosta", e anche i contenuti del disegno di legge n. 128, "Bilancio di previsione finanziario della Regione Autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2024-2026; tenendo conto dell'articolo 29, "Interventi per il monitoraggio delle risorse idriche" del capo VI, "Disposizioni in materia di tutela del territorio e dell'ambiente" del disegno di legge n. 127,che prevede quanto segue: "Al fine di valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle disponibilità idriche e di attuare misure di razionalizzazione dei prelievi idrici in caso di carenze di disponibilità idriche, la Regione è autorizzata per l'anno 2024 a realizzare un programma d'installazione di misuratori di portata sui corsi d'acqua e dei prelievi a scopo irriguo per determinare il bilancio idrico per bacino idrografico per un importo complessivo di euro 750 mila" e al comma 2: "Il dirigente della struttura regionale competente in materia di risorse idriche, sentite le strutture regionali competenti in materia di agricoltura, predispone e adotta con proprio provvedimento, nel limite delle risorse disponibili, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un piano degli interventi di monitoraggio articolato per bacino idrografico, entità degli utilizzi idrici e criticità degli approvvigionamenti irrigui e per la gestione delle informazioni raccolte ai fini dell'individuazione delle misure di razionalizzazione dei prelievi da adottare in caso di carenze idriche"; ricordando inoltre che, a oggi, il nuovo Piano di tutela delle acque regionali non è ancora arrivato alla conclusione del suo iter d'approvazione.
Fatte queste premesse, il Consiglio regionale impegna gli Assessori competenti a presentare nella Commissione competente i dati e i risultati che saranno raccolti dal piano degli interventi di monitoraggio prima di procedere all'individuazione delle misure di razionalizzazione dei prelievi da adottare in caso di carenze idriche.
Presidente - Assessore Sapinet per il Governo.
Sapinet (UV) - Rispondo in collaborazione con il collega Carrel che, insieme al collega Marzi, fa parte di quest'Osservatorio. Il tema delle risorse idriche è stato spesso oggetto di discussioni in quest'aula, e questo ha portato alla delibera che ha di fatto istituito quest'Osservatorio, poi in un secondo tempo integrata; un Osservatorio, come dicevo, sul quale ci siamo confrontati spesso anche in modo costruttivo.
Con questo tavolo di confronto abbiamo preso degli impegni che erano previsti e, credo anche volentieri, illustreremo alla Commissione i risultati di analisi e monitoraggio che, del resto, il bilancio mette in campo con una misura apposita, anche sul lato irriguo, mi riferisco all'articolo 29 della legge stabilità che ben lei ricordava, ma che del resto già stiamo sperimentando anche in modo positivo sul torrente Saint-Barthélemy.
Andrei invece ad apportare solo due piccole modifiche nella parte dove facciamo riferimento al Piano tutela delle acque, andremmo a proporre: "Tenuto conto dell'esigenza d'acquisire informazioni più dettagliate sull'evoluzione delle disponibilità e degli usi idrici, anche in relazione all'aggiornamento del Piano tutela delle acque in corso", che è una delle prime cose che ci vedrà affrontare nel corso del nuovo anno e poi nell'impegnativa: "Gli Assessori competenti a presentare nella Commissione competente i dati e i risultati che saranno raccolti nel Piano degli interventi di monitoraggio e le ipotesi delle misure di razionalizzazione dei prelievi da adottare in caso di carenze idriche".
Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Ringrazio l'assessore Sapinet - ma anche gli altri Assessori che sono interessati da quest'ordine del giorno - per l'accoglimento e soprattutto per la sensibilità riguardo a questo tema legato all'utilizzo dell'acqua, che sappiamo tutti che, soprattutto in questi ultimi periodi, è un tema molto delicato e molto sentito; a noi fa piacere questa disponibilità a portare nella Commissione competente questo tema, questi dati che saranno raccolti.
Come lei ha detto, accogliamo favorevolmente le modifiche che sono state suggerite, in quanto alla fine cambia un po' la forma ma la sostanza e l'obiettivo sono comuni e quindi siamo contenti di quest'accoglimento dell'ordine del giorno.
Sicuramente sarà ancora più importante affrontare tutti insieme questo tema nella Commissione competente.
Presidente - Ci sono altri? Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ordine del giorno n. 1 di PCP. Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Torniamo a parlare di posizioni di particolare responsabilità. Negli emendamenti proposti dal Presidente abbiamo visto un'ennesima proroga delle PPO, che ci fa pensare che, rispetto all'accordo che si era annunciato già tempo fa, non c'è stata ancora la firma, ma magari poi nella replica lei ci dirà cos'è avvenuto.
Ci sono state le assemblee il primo di dicembre, quindi magari ci dirà anche se sono state accolte le cose proposte dai lavoratori.
Rispetto a questa nuova figura - che, come è stato più volte ricordato in Consiglio regionale, dovrebbe pesare, a differenza delle PPO precedenti, circa tra i 10 e i 18 mila euro a incarico, quindi un cambio forte di rotta anche rispetto alle responsabilità di queste nuove figure pensate nella pubblica Amministrazione - grandi perplessità rispetto alle modalità sono state espresse dai gruppi di minoranza, e in questo ci sarà anche un'iniziativa del consigliere Aggravi, soprattutto rispetto ai criteri di selezione rispetto all'individuazione di queste PPR, perché leggendo lo studio della Bocconi naturalmente queste figure andavano inserite in una riorganizzazione complessiva, mentre noi adesso vediamo un passo in avanti rispetto a questa figura ma non la riorganizzazione che andava messa in piedi insieme.
Come abbiamo sottolineato nella discussione del bilancio (credo con tutti i capigruppo di minoranza), la questione della spesa del personale inizia in qualche modo a preoccupare, perché, sotto questo punto di vista, se non si va verso una riorganizzazione, la preoccupazione è che quel bilancio diventi sempre più ingessato e, soprattutto, che non porti benefici per la comunità.
Quello che chiediamo in quest'ordine del giorno è che il Governo presenti in Commissione le modalità d'individuazione delle PPR, anche al fine di farci comprendere come s'intende portare avanti quel principio sacrosanto di separazione tra l'indirizzo politico e l'indirizzo dirigenziale, quindi rispettando quel principio e rispettando le raccomandazioni dell'ANAC, che chiedono: una rotazione degli incarichi apicali; quali sono le modalità d'individuazione, anche per rispettare questi due principi; i criteri d'accesso e di svolgimento delle procedure selettive per l'attribuzione di queste nuove figure.
Lo dico perché nella bozza d'accordo che avevamo visto prima della sottoscrizione - se c'è stata - è che, a differenza di quanto ci era stato detto, ad esempio sui capi di servizi di segreteria, non vediamo l'attribuzione già all'interno dell'accordo, quindi questo ci fa pensare che, rispetto a questa figura, ci possa essere la partecipazione di altri funzionari, perché comunque stiamo parlando di 18 mila euro in più, quindi molto probabilmente quella figura potrebbe diventare finalmente anche attrattiva sotto qualche punto di vista, quindi capire anche come ci si intende muovere rispetto a questa figura, che da anni sta svolgendo una posizione di particolare responsabilità, perché da anni gestisce i bilanci, da anni gestisce il personale e quindi, anche rispetto a questo, sarebbe interessante conoscere i criteri e lo svolgimento delle selezioni che devono essere previste per l'attribuzione di queste funzioni.
Presidente - La parola al presidente della Regione.
Testolin (UV) - Solo una considerazione prima di dare due risposte rispetto al motivo dell'ordine del giorno: le perplessità in merito ai costi del personale, da parte della collega Guichardaz, sono un po' a fasi alternate: qualche volta è troppo, qualche volta è troppo poco; a seconda della posizione in cui si trova per guardare le cose dà dei giudizi diversi: quando bisogna allargare le maglie è sempre "predisposta a", dall'altra parte bisogna ingessarlo -e il rischio è quello di doverlo fare - ma bisogna pur coprire i posti vacanti e bisogna pur dare alle strutture il giusto dimensionamento per poter poi provvedere alla gestione dei servizi.
Detto questo le PPR sono state firmate ieri, quindi, a dispetto di quelli che erano magari gli auspici da parte di qualche forza politica, si è riusciti a chiudere il cerchio e si potrà partire con questo percorso, il che giustifica anche il rimando delle PPO, per sei mesi al massimo, con presa in carico delle risorse non usufruite dalle PPR che, proprio per l'approvazione all'ultimo secondo, non riusciranno a démarrer dal primo di gennaio ma avranno bisogno di un periodo un po' più lungo per poter partire.
Nello specifico, la richiesta dell'ordine del giorno invece sarà oggetto di una delibera che verrà approvata da qui alla fine dell'anno e quindi sarà messa a disposizione per una disamina direttamente nelle prossime settimane.
Sull'ordine del giorno evidentemente ci asteniamo.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Parto anch'io dalle considerazioni fatte dal Presidente. La preoccupazione della spesa del personale e la richiesta d'incentivazione di alcune figure non vanno assolutamente in contrasto con quello che chiede quest'ordine del giorno, perché proprio le figure che meritano di più è giusto che abbiano di più, ma questo in un'ottica di riorganizzazione.
Ho fatto l'esempio ieri: se un dipendente deve inserire lo stesso dato in cinque programmi diversi, è normale che molto probabilmente non andremo mai a ridurre quel personale, quindi spendiamo soldi per digitalizzazioni, per semplificazioni, ma poi tutto questo non c'è, e lo si vede chiaramente dalla pianta organica dell'Amministrazione regionale, una pianta organica che nel tempo non è andata a modificarsi, non è comunque al passo con i tempi e quindi, secondo il nostro punto di vista bene che ci siano i rinnovi contrattuali - peraltro previsti per legge, quindi sotto questo punto di vista ci mancherebbe che la Valle d'Aosta non dia i rinnovi contrattuali - bene la valorizzazione del personale, ma tutto questo deve andare anche attraverso un'ottica di riorganizzazione.
Sotto questo punto di vista, se andiamo a vedere lo studio della Bocconi, c'è anche una riduzione della dirigenza, ad esempio, che non ci pare di vedere.
Molto probabilmente non riesco a spiegarmi con il Presidente ma le spese del personale, finché non c'è una riorganizzazione, continueranno ad aumentare.
Rispetto alla questione delle posizioni di particolare responsabilità, bene che sia stato sottoscritto ieri l'accordo, credo che nessuna forza politica non volesse questa firma d'accordo; non mi è stato risposto se è stato modificato quell'accordo in base alle richieste che erano uscite dalle assemblee, ma vedremo l'accordo sottoscritto e capiremo se i sindacati hanno tenuto il punto rispetto alle richieste dei lavoratori o meno.
Naturalmente l'ordine del giorno chiedeva di vedere la delibera prima che uscisse, ci rendiamo conto che non c'è nessuna volontà in questo senso e naturalmente noi quest'ordine del giorno lo teniamo e lo portiamo in votazione.
Presidente - Consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Per rappresentare la posizione di voto di Rassemblement Valdôtain su quest'ordine del giorno che, come in parte già annunciato nel corso della discussione generale, voteremo.
Non voglio tornare sui passaggi che riguardano la riorganizzazione dell'Amministrazione, abbiamo già detto quello che pensiamo, lo abbiamo ribadito; personalmente, prima dell'emissione della delibera 1130, ho avuto anche modo di fornire delle considerazioni e di formalizzarle, considerazioni che nascevano da un importante e interessante audizione in II Commissione con il team della SDA Bocconi che ha seguito i lavori.
Riteniamo che ci siano alcuni passaggi - a questo punto aspettiamo di vedere la delibera e poter poi agire di conseguenza - che meritano chiarezza.
Ringrazio anche le colleghe che hanno ricordato il tema dei capi dei servizi di segreteria che sono, tra l'altro, stati oggetto di vari ordini del giorno, sia nostri che delle colleghe, che aspettano (se vogliamo dire così) una risposta per capire quale potrà essere il futuro.
Crediamo che in senso generale una riforma debba nascere da un ridisegno precedente a quello di andare poi a individuare e a capire chi fa che cosa dal punto di vista delle persone, però prendiamo atto di quello che si sta facendo, del percorso che è stato dato, soprattutto dal fatto che, se si parla di linee guida per un nuovo modello organizzativo, non si parla di ridisegno di un nuovo modello organizzativo.
Si stanno facendo le cose a passi non sempre - almeno modestamente dalla parte di chi guarda questo processo - coordinati e definiti, lo vediamo anche - l'ho già detto ieri nella discussione generale, commentando gli emendamenti presentati dal Governo - che un emendamento importante che cambia (adesso vado a memoria) l'articolo 5 della 22, ce lo troviamo come emendamento al Bilancio e magari non ce lo siamo trovati come quota parte di una legge che era stata rappresentata come il pezzo fondante della riforma delle particolari posizioni di responsabilità.
Voteremo l'ordine del giorno.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 18 (Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 1 di Forza Italia. Consigliere Marquis, a lei la parola.
Marquis (FI) - Abbiamo presentato quest'ordine del giorno che ha come obiettivo la realizzazione e la predisposizione di un piano di rilancio e di valorizzazione del settore immobiliare.
Riteniamo che sia un settore che sta vivendo un momento particolarmente difficile, che è riuscito a sopravvivere in questa fase grazie ai vari bonus che sono stati messi a disposizione dallo Stato ma che sono in via di esaurimento, quindi si ritornerà a una situazione di normalità in un contesto che ha visto un grosso decremento del valore dei beni immobiliari in questi ultimi anni, un valore che è diminuito al netto di situazioni turistiche che ci sono sul nostro territorio o di aree territoriali specifiche dove c'è una particolare richiesta, ma tutto il resto della dorsale della Valle vive in una situazione di difficoltà il settore immobiliare.
Questo è un tema che avevamo già posto all'attenzione del Consiglio regionale con un ordine del giorno nel dicembre 2021 - un ordine del giorno che la maggioranza che oggi governa aveva condiviso, aveva sottoscritto e aveva firmato - con un'impegnativa analoga per andare nella direzione di valorizzare il settore immobiliare.
Oggi c'è anche un elemento che è emerso dai dati di bilancio - dove sono calati i gettiti delle imposte che si riferiscono proprio alle transazioni, a tutto questo settore - che avvalora ancora di più l'esigenza di un'iniziativa di questo genere.
Con questa iniziativa si vuole affermare l'esigenza che il tema della casa, il tema dell'immobile, è un tema che va presidiato, che va gestito sotto tutte le sue sfaccettature, come avevamo già previsto a dicembre 2021, quando avevamo sollecitato di fare uno studio dove si mettono in campo tutte le possibili azioni per far arrivare un messaggio ai cittadini: "C'è un'Amministrazione amica della casa, un'Amministrazione che ha a cuore lo sviluppo di questo settore", pertanto un piano che, a nostro avviso, dovrebbe contenere le iniziative che possono essere valutate sotto il profilo urbanistico, di semplificazione per arrivare, ad esempio, all'ottenimento delle autorizzazioni, perché anche questo incentiva la promozione d'interventi, perché ci sono tante famiglie che non si avvicinano agli interventi perché vedono una strada irta di difficoltà, anche sotto il profilo burocratico.
Dopodiché c'è anche tutto un discorso che si può fare nell'ambito della riduzione fiscale, perché il decreto legislativo 184/2017 - la norma d'attuazione alla quale siamo addivenuti, che ci dà un minimo di autonomia sotto il profilo fiscale - consentirebbe anche delle politiche, ad esempio, di sgravio dell'IMU su chi fa degli interventi, ad esempio di recupero, di restauro e di ristrutturazione. Si potrebbe dire: "Per dieci anni, chi fa un intervento di ristrutturazione è esente dalla tassazione dell'IMU", questo è per mettere in campo delle idee.
Sicuramente l'IMU, come capacità decisionale, spetta alle autonomie territoriali e ai Comuni, però qui potrebbe subentrare la Regione con un ristoro del mancato gettito che verrebbe a discapito del singolo Comune.
Questi sono alcuni esempi per evidenziare la problematica e come, a nostro avviso, questo tema meriterebbe di avere un approccio con una visione di sistema.
Presidente - Presidente della Regione, a lei la parola.
Testolin (UV) - Consigliere Marquis, lei è sempre molto puntuale su questo tema; ne fa una questione molte volte ancestrale, personale, e questo dà la possibilità di fare due ragionamenti che sono, per certi versi, condivisibili.
Sicuramente i dati riportati fanno parte di un percorso degli ultimi anni che è stato caratterizzato da una serie di elementi che hanno rallentato e raffreddato soprattutto i passaggi di proprietà degli immobili che sono dettati dal periodo di crisi, dal periodo post-pandemico e dall'aumento dei tassi, che sicuramente non ha agevolato ad avvicinarsi all'acquisto di casa o a trovare nella casa un nuovo investimento, perché in questi periodi le famiglie e anche gli investitori sono molto più cauti e preferiscono probabilmente rimanere più abbottonati per valutare gli sviluppi del mercato.
Dal punto di vista generale, ci possono essere degli argomenti da sviluppare anche con i Comuni, sicuramente il Piano Casa e altre attività che sono ancora in itinere aiutano già di per sé a incentivare alcune iniziative.
Dal punto di vista della Regione sicuramente - ne abbiamo parlato in questi giorni - l'attenzione con la presenza di mutui prima casa da una parte e dall'altra la riapertura invece dei mutui in ristrutturazione potrebbero dare una nuova spinta.
Questo è nelle corde dell'Amministrazione, che sta facendo delle valutazioni che a breve metterà sul tavolo per poter decidere la destinazione di una parte dei fondi di rotazione al recupero delle prime case con dei tassi migliorativi rispetto a quelli che in questo momento può offrire il mercato e che potrebbero dare di nuovo slancio al mercato dell'abitazione e, seppur parzialmente, risollecitare quel mercato immobiliare che ha avuto, come diceva lei, un impulso forte dai bonus. Bonus sui quali, anche a livello nazionale, si sta ancora discutendo, peraltro con scarse possibilità di vedere una continuità di questo bonus, almeno nelle caratteristiche più importanti che si sono manifestate in questi ultimi anni.
La situazione sicuramente è all'attenzione dell'Amministrazione regionale, ci asterremo sulla proposta dell'ordine del giorno ma l'attenzione sull'argomento rimarrà sicuramente alta, con l'attivazione di strumenti che possono andare nell'auspicio che è stato manifestato nella presentazione dell'ordine del giorno.
Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.
Marquis (FI) - Ho ascoltato con attenzione la sua replica, ma il problema che abbiamo evidenziato è proprio quello di fare uno studio per superare l'approccio spezzettato di settore.
Nella sua risposta, Presidente, ha dato conferma che c'è ancora un approccio spezzettato, perché evidentemente lei adesso ha detto che verranno forse messe a disposizione maggiori risorse sui mutui di ristrutturazione, ma la prima considerazione che mi viene da fare è che è una cosa positiva mettere dei soldi a disposizione in più, perché se ci sono dieci mutui in più è meglio che dieci mutui in meno, ma dieci mutui in più è come mettere una goccia nel mare su questo settore, non è questo che risolve il problema. Non stiamo dicendo che il problema della valorizzazione dei beni immobiliari passa attraverso la messa a disposizione di 50-100 mutui in più durante un anno da parte dell'Amministrazione regionale, il problema è molto più ampio, passa attraverso un profondo cambiamento culturale, un cambiamento culturale dove il cittadino capisce che c'è un'Amministrazione amica della casa, non è che passa un messaggio attraverso la messa a disposizione di 50 mutui in più su tutta la Regione che sono neanche uno per Comune. Ci sono 74 Comuni, ma chi se ne accorge se ci sono 50 mutui in più in tutta la regione? Neanche se ne metto 300 cambia niente, si modifica 0,0000001 la classifica.
Il problema è tutto di un'altra portata, è per questo che manterremo l'ordine del giorno e chiederemo la votazione, perché ciascuno può esprimersi nel merito e ci riteniamo che rimanga il posizionamento agli atti, perché noi non siamo qui a giocare.
Mi dispiace che nel 2021, tutti voi, tutti quelli che erano in aula, tutta questa maggioranza ha votato la realizzazione di questo studio, ma poi non l'ha fatto.
Probabilmente, in questo valzer di poltrone che c'è stato, l'assessore Marzi ha portato la pratica negli uffici della sanità e si è dimenticato di darla all'assessore Sapinet che si occupa del settore urbanistico e di questi ambiti qui.
È un problema serio questo, che va affrontato - secondo noi - in modo diverso e non con della sufficienza.
Presidente - Consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Senza entrare in questioni ancestrali, per citare il Presidente, sappiamo benissimo - e lo dico amichevolmente - che il collega Marquis crede in un adagio che era di un Ministro socialista francese, se ricordo bene, che diceva che "Quand le bâtiment va, tout va" ma sicuramente già nella discussione della giornata di ieri sui numeri di bilancio, che poi in parte sono sintetizzati nelle premesse di quest'ordine del giorno, l'andamento, almeno dal punto di vista della fiscalità che riguarda la casa, è un dato che merita notevole attenzione.
Io mi auguro e spero - e guardo sia il Presidente che ha risposto ma anche l'Assessore Sapinet - che magari un carotaggio sul tema si possa fare anche con l'aiuto della struttura del dottor Ceccarelli, che i numeri li domina, e anche con le strutture del bilancio, perché comunque può essere interessante
Possono anche essere interessanti, legate a una serie d'interventi che sono in itinere dell'Amministrazione - e guardo l'assessore Sapinet, la questione PTP, la questione legge 11 e quant'altro; guardo però anche l'assessore Grosjacques, perché anche se nel piccolo, però fa numeri, anche la proposta che abbiamo già discusso nel corso del DEFR di un disegno di legge per favorire le costruzioni collegate al settore turistico qualche cosa sicuramente potrà muovere.
Il mio gruppo presenterà un ordine del giorno sul discorso del super bonus, quindi tutti temi che comunque meritano un'attenzione particolare, sia per gli strascichi, soprattutto per quello che riguarda i bonus, ma anche soprattutto per quelle che possono essere le prospettive future.
Lo spirito di quest'ordine del giorno ci trova concordi e quindi lo voteremo.
Al di là del singolo atto che viene votato, io penso che comunque su quest'aspetto e su questa tematica sia necessario mantenere un certo profilo d'attenzione, magari anche negli approfondimenti in Commissione, perché, come ben sappiamo, la storia economica ci insegna che usciti da periodi d'incentivazione più o meno "Grassa", detto proprio in questi termini, i settori coinvolti poi hanno degli scossoni, o comunque si devono riassettare e, viste le conseguenze sia in termini di effetti fiscali e sia in termini anche che riguardano la comunità, penso che sia necessario capire che cosa sta succedendo e che cosa può accadere.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Il seguente è il primo del Gruppo Misto. Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Iniziamo con gli ordini del giorno. Il primo ordine del giorno dal titolo: "Vogliamo che i Valdostani sciino di più", si riferisce all'articolo relativo alla proroga del progetto "Scivolare a scuola" e prende spunto dalle dichiarazioni del Presidente dell'Associazione Impianti a fune che ci ha resi edotti del fatto che la media sul totale dei residenti che praticano lo sci è del 10%, ed è un numero assai ridotto.
A questa dichiarazione hanno seguito poi tutte le considerazioni - che condivido - dell'Assessore che si occupa degli impianti a fune e dell'Assessore allo sport; ritengo che questo sia un progetto importante per i nostri giovani, però se andiamo a leggere invece le considerazioni dei genitori, rispetto alle dichiarazioni del Presidente degli impianti a fune, queste ci allarmano un poco, perché riguardano le motivazioni che non portano i nostri giovani e non giovani a praticare lo sci, da fondo e da discesa.
Per questo la mia proposta è quella di predisporre, in un tempo congruo, un piano di azione e di accompagnamento per migliorare l'attrattività degli sport invernali nei confronti dei Valdostani di tutte le età.
Guardando i numeri che ci ha fornito l'Assessore allo sport rispetto all'articolo in questione, lui ha dichiarato che 980 giovani - poi il Presidente degli impianti a fune ha aggiunto qualche decina in più - hanno aderito al progetto "Scivolare a scuola", il che ci porta a ricavare che si tratta, in un'ipotetica fascia d'età tra i 5 e i 15 anni, di circa il 6-7% dei giovani, e anche questa considerazione ci fa riflettere.
La proposta è questa: vogliamo trarre qualcosa di più dal progetto "Scivolare a scuola"?
Allora la mia suggestione è questa: possiamo, Assessori, profilare l'utente, il ragazzo, che frequenta questi corsi? Possiamo (ovviamente in maniera anonima) ricavare dei dati importanti per capire cosa fare in futuro e non limitare quest'articolo di legge importante, sul quale investiamo dei fondi pubblici, a una giornata o a 2-3 giornate sugli sci, come è stato detto nelle dichiarazioni? Vogliamo capire se questi ragazzi hanno gli sci di proprietà, se è la prima volta che sciano, se sono degli atleti, se praticano altri sport, se in famiglia vi è qualcuno che pratica lo sci, che tipi di sport praticano e se hanno l'intenzione di proseguire quest'esperienza?
Solo accompagnando questa lodevole iniziativa con una raccolta di dati, potremmo poi ricavare dall'analisi di quanto fornito, dalle informazioni fornite dai ragazzi, delle importanti informazioni per rilanciare, per capire cosa fare.
Ho letto sugli articoli di qualche parente che dice: "Lo sci alpinismo dove lo mettiamo?"
Forse si potrebbe fare anche lo sci alpinismo, bisogna capire le modalità, ma ha un costo. Dove recuperano il materiale? Perché questi ragazzi non praticano? Costa troppo?
Dovremmo capire e dovremmo capire anche come far avvicinare i loro genitori agli sport della neve, questo se vogliamo dare una conseguenza.
Se invece vogliamo - permettetemi - avvicinare per alcuni giorni e farli divertire, portare un momento goliardico ai ragazzi, che altrimenti a scuola rischierebbero tre giorni di monotonia vicino alle feste natalizie, ci sta anche questo, però io credo che l'obiettivo debba essere un poco più importante, che si debba andare oltre, in maniera poi nei prossimi anni di capire se aggiungere risorse e come indirizzarle.
Questa è la suggestione che lancio in attesa che voi vi esprimiate sulla nostra proposta.
Presidente - Assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - L'impegnativa che propone il collega Restano è molto generalista, nel senso che propone una predisposizione in un tempo congruo di un piano d'azione d'accompagnamento per avvicinare tutte le età, quindi direi che davvero qui dentro ci può stare tutto, è una dichiarazione di principio.
Intanto vorrei precisare che il progetto "Scivolare a scuola" è per i ragazzi delle scuole medie, ha giustamente ricordato lei che negli anni - e quest'anno in particolare - sono stati avvicinati tra i 950 e i 1.000 ragazzi e ragazze, oltre 60% dei quali non avevano mai messo gli sci. Sui costi siamo intervenuti coinvolgendo, attraverso Confcommercio, i noleggiatori in modo che ci fosse anche la possibilità di praticare queste attività, per chi non aveva l'attrezzatura, a dei costi contenuti, quindi direi che questo primo passaggio di avvicinamento sicuramente è un buon modo per iniziare i ragazzi a un'età dove solitamente intervengono una serie di altri soggetti privati o pubblici, le Comunità montane, le Unités des Communes, per quello che riguarda i ragazzi e le ragazze negli ambiti di loro competenza, gli sci club; qui si tratta proprio di recuperare quella faccia di ragazzi che per una serie di ragioni non ha avuto la possibilità, la voglia e magari anche lo stimolo per provare le nostre discipline sportive.
Le anticipo che le chiederò il ritiro di quest'ordine del giorno, perché - in modo a volte congiunto con altri Assessori, tipo sviluppo economico e istruzione per quello che riguarda "Scivolare a scuola", in altri di competenza dell'Assessorato sviluppo economico, in accordo con gli impianti a fune - sono attività che si stanno facendo soprattutto in favore dei giovani, con gli stagionali under 18 a un prezzo calmierato, che è quello dei 50 euro, ma anche con gli sconti per gli over 65, ma ancora per gli stagionali dal lunedì al venerdì con dei costi assolutamente accessibili, che hanno avvicinato tutta una serie di persone.
Oppure, ancora, in accordo con l'Associazione maestri di sci e con l'ADAVA per i settimanali, i sei giorni nelle piccole stazioni, quindi interventi plurimi che vanno a toccare sia l'avvicinamento alla pratica dello sci, sia anche i soggiorni a dei prezzi calmierati e le lezioni per i maestri di sci.
È chiaro che si può fare di più e si può fare meglio, ma le attività messe in campo oggi in modo trasversale sicuramente forniscono tutti gli elementi per poter consentire a tutte le fasce di età di praticare gli sport invernali, così come da lei chiesto.
Essendo attività che sono in corso e che saranno negli anni prossimi sicuramente implementate, le chiedo il ritiro, ricordandole un dato che lei - da sportivo praticante oltre che da maestro di sci - conosce molto bene: per quel che riguarda il tesseramento dell'attività, in questo caso agonistica negli sport invernali, siamo la prima regione in Italia, nel rapporto residenti- praticanti, e siamo l'unica regione in Italia dove la pratica degli sport invernali è al primo posto tra le attività sportive praticate rispetto ad altre attività, in particolare al calcio.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Innanzitutto grazie per la risposta; necessita di un piccolo chiarimento circa il metodo da me seguito. Lei l'ha chiamata una dichiarazione di principio, l'ordine del giorno è la classica attività politica e ho imparato che, se lo costringiamo, all'interno di binari, con delle richieste ben precise, c'è poco spazio, quindi ho voluto lasciare ampio spazio agli Assessori coinvolti per poter dare l'opportunità di accettarlo.
Dalla sua risposta, leggendo tra le righe, mi sembra di capire che tanto si sta facendo - bene - e che c'è tanta gente che scia perché sono fornite tante agevolazioni, e posso anche convenire con quanto da lei affermato, ma l'obiettivo è un altro: è di avvicinare chi non lo pratica.
Se seguiamo le dichiarazioni del Presidente degli impianti a fune - e non ho motivo per credere che queste non siano veritiere - comunque si tratta del 10%.
Cosa fa l'altra parte? Non possono usufruire di tutti i vantaggi che fornisce la nostra Amministrazione, perché non utilizzano i nostri impianti? Vorrebbero far qualcos'altro?
Allora è proprio da "Scivolare", da quest'importante progetto, che possiamo avere delle indicazioni; a parte che ce le danno anche i genitori nel commentare gli articoli di stampa, ed è per questo che dobbiamo cogliere l'occasione, che è un'occasione ghiotta sulla quale abbiamo investito e la suggestione che lascerò nel confermare la mia richiesta di andare al voto è proprio questa: approfittiamone.
Profiliamo l'utente, chiediamo cosa vuole fare, chiediamo il perché non pratica lo sci, perché la famiglia non pratica lo sci. È in anonimato, probabilmente magari delle famiglie numericamente importanti che provengono da paesi non italiani dove non si pratica questo tipo di sport non se ne fanno niente, magari altri non hanno la disponibilità economica, perché non tutti gli anni e tutti i giorni Confcommercio può agevolare l'avvicinamento. Quello che noi facciamo è far provare un'esperienza, il collega Marguerettaz direbbe: "Delle emozioni", che sono poi quelle che trascinano le persone ad affezionarsi a uno sport, però forse non è sufficiente che lo facciano le Unités des Communes e altri, gli sci club sono una cosa a parte, è già stata fatta una scelta da chi aderisce a una federazione, i numeri sono veramente importanti come lei ci ha ricordato, ma credo che l'obiettivo sia un altro.
È per questo che mi sono permesso di proporre quest'ordine del giorno che ho capito che non passerà, ma spero che lasci una piccola traccia, soprattutto in lei, nell'assessore Bertschy, che fu quello che lanciò questa proposta, e in tutta la Giunta, in maniera che - forse - riflettendoci, nel prosieguo, nel prossimo anno, anzi nei prossimi giorni, esca fuori un modulo che dica: "Ragazzi, vi offriamo una giornata, due-tre, compilateci questo" e poi li guarderemo insieme e vedremo se riusciremo a influenzare il futuro di questi Valdostani.
Presidente - Consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per la risposta e ringrazio il collega Restano per aver portato in aula questo problema presentando quest'ordine del giorno, che ovviamente condividiamo.
Un ordine del giorno che anticipa un'interrogazione del nostro gruppo, che verrà presentata nel prossimo Consiglio regionale, inerente alla scarsa frequentazione dei comprensori sciistici da parte degli sciatori valdostani.
Secondo i dati forniti dai sistemi informatici, grazie alla Carte résident si è appurato che la media degli sciatori, sul totale dei residenti in Valle, è del 10%, come ha ricordato il collega; un dato che scende al 6% per i residenti del Fondovalle, ma se i Valdostani sciano poco, perché non domandarci il perché? A mio avviso credo che la ragione principale sia dovuta ai costi, perché le famiglie - oberate dai problemi economici, inflazioni, caro energia, lavori precari - iniziano a tagliare le spese extra, concentrando i risparmi sui beni di prima necessità.
Questo in sostanza è il succo di una serie d'interventi in aula da parte dei colleghi del Consiglio proprio in questi giorni, mettendo in risalto temi importanti come la povertà, l'indebitamento di famiglie e imprese.
Ben vengano le azioni volte a riportare le giovani generazioni sugli sci, come lo skipass under 18 a 50 euro o l'iniziativa "Scivolare a scuola".
Anche lo sconto del 50%, per chi scia nei piccoli comprensori, una scelta azzeccata a mio avviso, anche da parte mia in veste di sciatore, perché le piccole stazioni sciistiche hanno un'opportunità da sfruttare.
Permettetemi una considerazione personale: gli abitanti della Valle d'Aosta sono dei montanari, e lo sono ponendo particolare attenzione alle famiglie, e, tenuto conto che i bilanci familiari sono sempre più ristretti, le priorità sono diventate altre, come quella di riuscire a mantenere una famiglia.
Evidenziando queste problematiche, ringrazio comunque gli Assessori competenti in materia per l'impegno profuso nel cercare di valorizzare al meglio il settore degli impianti a fune, tenendo conto della nostra realtà turistica, che è legata al mondo dello sci e che rappresenta una fonte d'introito e di guadagno per la nostra regione.
Purtroppo la realtà è questa, non tutte le famiglie possono permettersi una giornata o più giornate sugli sci. Forse una scontistica maggiore sui biglietti potrebbe dare una maggiore opportunità di poter sciare ai Valdostani.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 2 di Rassemblement Valdôtain. Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Siamo a presentare quest'ordine del giorno del Rassemblement Valdôtain che per semplicità viene sintetizzato in RV, però noi ci teniamo a dirlo in modo completo.
L'ordine del giorno si intitola: "Revisione e aggiornamento della legge di Aosta capitale". Abbiamo avuto modo, sia in audizione con i rappresentanti del Consiglio permanente degli Enti locali sia durante la discussione generale, non solo di parlare più in generale della riforma degli enti locali, o delle riforme collegate agli enti locali - e lo avevamo anche già fatto nella discussione del Documento di economia e finanza - ma, in particolare dall'analisi del bilancio, troviamo due passaggi che riguardano la città di Aosta. Il primo, che è già stato anche ricordato da altri colleghi, è la fine di quelli che erano gli effetti della legge citata di Aosta capitale: in particolare dall'esame del bilancio troviamo ancora un finanziamento di 1 milione e mezzo sul 2024 e poi ancora 600 mila euro sul 2025.
All'interno dei fondi globali, quelli che sono ricondotti nella missione 20, troviamo un disegno di legge in proposta - chiamiamolo così, visto che a oggi non ne sappiamo nulla - intitolato "Fondo speciale di parte corrente per il finanziamento d'interventi di finanza locale", inclusi nel nuovo provvedimento legislativo recante: "Trasferimento integrativo al Comune di Aosta per la gestione corrente", che ha un relativo finanziamento di 1 milione e mezzo sul 2025 e di 1 milione e mezzo sul 2026. Questo è quello che porterebbe, insieme ai 600 mila di cui ho parlato prima, a più di 2 milioni il finanziamento sul 2025.
Detto questo, non devo ricordare - al di là dell'importanza della gestione e del futuro di tutti i trasferimenti che riguardano i Comuni valdostani e non soltanto - in particolare anche le varie discussioni. Ci sono anche altri ordini del giorno che riguardano la città di Aosta, non soltanto del nostro gruppo ma anche di altri, ci sono state iniziative e quant'altro, un po' tutti quelli che lavorano o vivono la città stanno vivendo una serie di questioni, comunque sappiamo - e va ribadito - che sulla città di Aosta insistono, in realtà da anni, tutta una serie di cantieri, e insisteranno ulteriori cantieri.
Come ha detto qualcuno, Aosta è la città necessaria dei Valdostani, perché tutti i grandi servizi sono sul capoluogo.
Detto questo, nell'ambito dei più grandi obiettivi che riguardano la riforma complessiva degli Enti locale, quest'ordine del giorno vorrebbe provare a fare da cerniera tra la fine della legge per quelli che erano chiamati "Interventi per lo sviluppo di Aosta capitale dell'autonomia" ed altri interventi legati ad Aosta e il prosieguo anche per un aggiornamento rispetto a tutta una serie di cantieristiche che insistono sulla città.
Proprio per questo vorremmo impegnare il Governo regionale, previo coinvolgimento con il Comune di Aosta e il Consiglio permanente degli Enti locali, a presentare alle Commissioni competenti un disegno di legge di riforma del quadro normativo esistente a favore della città di Aosta in termini di trasferimenti finanziari che abbiamo chiamato "Speciali" entro sei mesi dall'approvazione del presente ordine del giorno che è, nella volontà, un po' di più rispetto alla finalità che, almeno dal titolo, si prefiggerebbe questo provvedimento legislativo che viene citato come trasferimento integrativo, soprattutto per finanziare la parte corrente. Pensiamo che ci possa essere una diversa finalità e un diverso obiettivo di una legge quadro che riguarda, appunto, la città di Aosta.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Abbiamo ascoltato l'illustrazione del consigliere Aggravi che, nel ringraziarlo, ci dà modo d'esplicitare come l'inserimento di un fondo speciale a favore della città di Aosta vada esattamente nell'ottica di dare continuità a un percorso di finanziamento che era stato rimodulato nel tempo in funzione di una vecchia legge, "Aosta capitale". Questa per vari motivi, era stata ridimensionata e riallocata nelle sue varie sfaccettature, andando a suddividere le risorse destinate agli investimenti previsti, con un loro ridimensionamento, coperti poi da altre risorse statali ed europee alle quali il Comune di Aosta, aveva avuto accesso, andando a destinare una parte di queste risorse alle attività di parte corrente., Necessità sottolineata dal Comune - e condivisa anche con gli altri Enti locali - che nel tempo aveva reso necessaria un'attenzione del tutto particolare, anche per non andare poi a incidere sulle altre risorse messe a disposizione dagli Enti comuni in maniera preponderante verso il capoluogo regionale.
L'obiettivo inserito in bilancio è appunto quello di ripristinare per la parte corrente e non ristrutturare e fare una norma come quella che mi è sembrato di capire vorrebbe individuarsi. Garantire una copertura in spese correnti che possa assicurare una programmazione tranquilla per il prosieguo del triennio sulle esigenze manifestate dal Comune di Aosta, una norma che sarà sicuramente approvata entro la fine del prossimo anno, prima dell'approvazione del bilancio 25-27, anche perché la scadenza dell'attuale normativa prevede una copertura - così come è stato ben ricordato - fino al 2024, dopodiché quest'esigenza dovrà essere coperta con una normativa ad hoc che seguirà l'iter previsto e normale.
Per quanto ci concerne, chiediamo un ritiro dell'ordine del giorno con l'intenzione esplicitata all'interno della norma di bilancio presentata.
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Io quest'ordine del giorno non lo ritiro, lo dico in maniera molto chiara e ringrazio il Presidente per la sua altrettanto chiara risposta.
Non lo ritiro perché c'è un dato di fatto: questo trasferimento integrativo - che vi prefiggete di dare con questo provvedimento legislativo, che poi vedremo nei suoi contenuti - riguarda la gestione corrente. Lei nella risposta ha parlato di programmazione più tranquilla; io penso che, al di là di tutto, una programmazione più tranquilla, o, meglio, una vera programmazione, dovrebbe tener conto di tutta una serie di questioni, soprattutto laddove una città è così interessata da pesanti, importanti cantieri e necessita anche d'interventi.
Si è anche parlato tra l'altro ieri en passant, e se n'è parlato in Commissione, di quelli che saranno gli eventi collaterali al 2050esimo anniversario, tutta una serie di appuntamenti su cui almeno l'obiettivo che aveva quest'ordine del giorno era fare chiarezza e creare un intervento definito ed effettivamente programmatorio e non un trasferimento, dato così, di 1 milione e mezzo in due anni sulla parte corrente per coprire e tappare tutta una serie di questioni.
Andremo magari anche a fare luce, con degli atti ispettivi, per capire quali siano state le richieste del Comune di Aosta, perché altrimenti dare un finanziamento straordinario integrativo sulla gestione corrente, per carità, al capoluogo di regione, penso che ogni Comune ne avrebbe la necessità.
Quindi un conto è definire un intervento legislativo e normativo di vera programmazione e di vero inquadramento delle necessità del capoluogo, e anche gli interventi collaterali non solo al 2050esimo o ad altre situazioni, ma a tutta una serie d'interventi invasivi e scoordinati che si stanno facendo sulla città.
Oggettivamente ci aspettavamo la volontà di cogliere la sfida, visto che comunque sugli Enti locali c'è tutta una serie di propositi che sono anche condivisibili, però vediamo che nei fatti c'è la volontà di correre dietro più alla contingenza o alla singola richiesta che avere una visione comune su determinati temi.
Ne prendiamo atto.
Presidente - Consigliere Restano.
Restano (GM) - Per dichiarare il voto favorevole alla proposta fatta con l'ordine del giorno di Rassemblement Valdôtain e per fare una considerazione. Credo che ci siano alcune località che ci rappresentino più di altre, faccio l'esempio di Cervinia-Breuil, di quanto accaduto nei giorni scorsi; difficilmente la gente si ricorda di una località come quella dove vivo io, che per me è la più bella al mondo, però si ricorda nel mondo forse di Cervinia, e la Valle d'Aosta viene identificata in Cervinia.
La nostra Aosta ci identifica, quindi è il nostro capoluogo, è la nostra capitale.
Riscrivere le regole che regolamentano (scusate il bisticcio di parole) i rapporti tra la Regione e Aosta capitale, secondo me, è importante.
Quante volte ci confrontiamo sui finanziamenti o sui lavori fatti nella città di Aosta e ci viene detto, giustamente, che è un'autonomia del Comune gestire questo lavoro e noi non possiamo incidere?
Non che la Regione debba entrare nelle scelte che il Comune giustamente deve fare in autonomia, ma la Regione, insieme al Comune, deve scrivere le regole comportamentali e forse oggi queste regole vanno riscritte di comune accordo; sarebbe una buona cosa, anche perché, quando si realizzano importanti lavori in città, si fa di tutta un'erba un fascio e non si riesce mai a capire chi deve decidere una cosa, chi deve decidere l'altra ma soprattutto tutti portiamo il peso di determinate scelte, nel bene e nel male.
A volte banalmente, anche per la cartellonistica, stiamo qua a discutere e ci viene detto che non possiamo... A parte che in alcuni casi forse - permettetemi, colleghi della maggioranza - sono tutte scuse, perché quando volete le cose le fate, però scrivere bene le regole ci permetterà di confrontarci serenamente e con la dovuta trasparenza sugli argomenti.
Grazie, colleghi, che avete presentato quest'ordine del giorno, lo voteremo convintamente e ritengo che sottrarsi a un impegno di questo tipo non sia buona cosa.
Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Il seguente è il n. 2 di PCP. La consigliera Minelli si è prenotata, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Con quest'ordine del giorno torniamo su argomenti che abbiamo già affrontato in aula nel corso dell'anno, ma di cui, in parte, abbiamo parlato anche ieri, quando è stato presentato un ordine del giorno dei colleghi della Lega riguardo allo studentato.
Lei, Presidente, ieri ha dato qualche elemento in più; io purtroppo non sono riuscita a prendere nota di tutto, quindi può anche darsi che lei mi debba ripetere alcune cose, e non era nemmeno a disposizione la registrazione.
Quello che noi sappiamo per certo è che la Regione ha aderito a un bando del Ministero dell'Università e della ricerca per rendere disponibili degli immobili da destinare ad alloggi per gli studenti universitari.
Eravamo già tornati, come dicevo, prima dell'estate su quest'argomento con una nostra interpellanza che chiedeva conto sia della collocazione dello studentato sia della ricollocazione del Cral Cogne e nella risposta il Presidente ci aveva detto che, per quanto concerneva l'accoglienza delle associazioni, la questione si sarebbe dovuta poi affrontare nell'ambito di un più ampio progetto d'inclusione sociale, ma ci aveva anche detto che bisognava arrivare come Consiglio ad approvare sicuramente degli spazi da dedicare a questo tipo d'iniziativa, spazi che potranno trovare collocamento all'interno della struttura in maniera congrua e opportuna con altre attività che s'intendono sviluppare. Poi aveva concluso: "L'unica cosa che si vuole fare è creare i presupposti per una ristrutturazione che possa dare risposte plurime e sia sostenibile da un punto di vista del recupero e poi della gestione futura".
Da allora non ci sono stati forniti degli aggiornamenti, a parte alcune cose ieri, ma soprattutto nell'ottica di quelle risposte plurime che sono attese da più parti.
Con l'ordine del giorno quello che volevamo anche sottolineare - ma è già stato in parte detto in questi giorni - è l'estrema urgenza d'arrivare a una soluzione che tenga conto della necessità di avere degli alloggi per studenti universitari, ed è una necessità che non è più procrastinabile.
Così come è necessario pensare alla ricollocazione di quelle associazioni, ho fatto il nome del Cral ma ce ne erano anche altre che erano ospitate presso il vecchio Palazzo Cogne.
Attualmente il Cral è ospitato alla Torre piezometrica, sappiamo da parte di chi utilizza quella struttura che essa viene considerata una sistemazione provvisoria e più volte è stata esplicitata la volontà degli interessati di tornare nella sede di Corso Battaglione.
Quello che l'ordine del giorno chiede al Governo è di prevedere innanzitutto, con la prima manovra finanziaria utile, la predisposizione di risorse per la realizzazione dello studentato universitario presso quel palazzo - lo ricordo perché c'erano stati degli andirivieni sulla scelta della sede e se ne era parlato già tempo fa, poi si era abbandonata l'idea, poi ci si era ritornati, adesso speriamo che quella sia la questione - e al contempo di arrivare all'assegnazione al Cral e alle altre associazioni di spazi di questo palazzo.
Il secondo impegno dell'ordine del giorno chiede di prevedere nell'immediato delle azioni di sostegno agli studenti universitari che necessitano di alloggi, mediante interlocuzioni, convenzioni, degli accordi, che la Regione può fare, con i responsabili di strutture o di proprietà pubblica o anche privata che potrebbero essere adibite allo scopo a prezzi calmierati.
Sono a conoscenza delle convenzioni che ci sono in varie località d'Italia che sono stipulate o da Regioni o da Comuni - proprio come, per esempio, con le Associazioni dei piccoli proprietari - per arrivare a una soluzione che permetta agli studenti che desiderano studiare nella nostra Università, e quindi anche per renderla più attrattiva, di trovare una sistemazione che non sia del tutto impossibile da gestire a livello economico e che sia anche dignitosa da un punto di vista del livello abitativo.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Andrò a rispolverare una parte della risposta di ieri perché è sovrapponibile per certi versi, quindi ribadendo alcuni passaggi di ieri abbiamo, per la costituzione del nuovo studentato, aderito a un bando nel mese di maggio scorso che è stato approvato in via generale dal Ministero e siamo stati considerati meritevoli per l'allestimento di uno studentato di 70 posti, con un'opportunità di andare a reperire delle risorse che non saranno tanto finalizzate e finalizzabili all'allestimento e al recupero di per sé dello stabile, ma saranno destinate al gestore per alleggerire quelli che dovrebbero essere i costi a carico dell'utenza, proprio nell'ottica di rendere più accessibile questo tipo di studentato ad alunni che potessero arrivare anche da fuori regione.
Nello stesso tempo, cosa che ieri non ho approfondito ma che è meritevole di attenzione, è il fatto che c'è un'interlocuzione già avviata con l'Amministrazione comunale per le situazioni di agevolazione nel recupero che possano permettere d'incidere in maniera meno pesante sui costi poi di locazione, quindi anche una diminuzione della tassazione potrebbe agevolare - per certi versi - un ridimensionamento ulteriore dei costi da sostenere da parte degli studenti.
Dall'altra parte sono già stati destinati, con una deliberazione sul fondo di sviluppo e coesione, qualcosa in più di 6 milioni di euro per la ristrutturazione, che peraltro non sarà opera diretta dell'Amministrazione. Si sta costruendo un percorso che con il mese di gennaio dovrebbe esserci presentato e all'interno del quale dovrebbero evincersi anche gli spazi da destinare in maniera plurima all'allestimento dello studentato da una parte, quindi con tutta una serie di piani che saranno destinati a quello, una parte a sé stante da destinare in linea di massima alle associazioni in modo che non ci siano intersezioni - perché poi lo studentato deve avere una sua caratteristica di fruibilità esclusiva per non incorrere anche in perplessità o in inconvenienti che in altri studentati sono già stati appurati - e una parte commerciale che possa permettere un contenimento complessivo delle spese che riprenderebbe sostanzialmente gli spazi già destinati e che potrebbero essere adibiti a spazi fruibili principalmente da un'utenza giovane, come quella degli studenti, che devono trovare anche servizi adeguati per la loro residenza o permanenza in loco. Nel complesso questo è un po' il programma.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno - e sono ancora da valutare alcuni aspetti, tra i quali quello di definire le risorse necessarie, a seconda degli sviluppi della progettazione - chiediamo il ritiro o altrimenti noi ci asterremo ma con l'idea comunque di andare a verificare anche altri aspetti che sono stati sottolineati nella seconda parte dell'impegnativa, dove sicuramente non ci potranno essere degli interventi che si scostano molto da quelli che sono già i sostegni in essere per la fruibilità degli spazi.
Ci potrà essere un'interlocuzione con altri portatori d'interesse in questo contesto - che possono essere il Comune, l'Università - che deve mettere a disposizione delle opportunità per rendere più appetibile la cosa.
Le tempistiche - le ribadisco - sono quelle di avere entro il secondo semestre del 2024 la progettazione e indicativamente entro la fine del 2026 la realizzazione dell'intervento.
Presidente - Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Grazie, Presidente Testolin, per aver esplicitato meglio quanto ieri era già stato in parte annunciato e per aver approfondito la parte legata a queste risorse, i 6 milioni del fondo di sviluppo e coesione.
C'è una cosa però che mi fa dire che abbiamo intenzione di mantenere l'ordine del giorno ed è proprio quello che il Presidente ha detto, cioè: "Sono ancora da valutare alcuni aspetti, come per esempio anche la definizione di risorse aggiuntive che potrebbero essere necessarie".
L'ordine del giorno chiede proprio quello: prevedere con la prima manovra finanziaria le risorse, poi ci saranno sicuramente i soldi a carico di questo fondo, ma sappiamo benissimo che per la realizzazione di un'opera come questa, che deve tener conto sia dello studentato ma, dicevamo, anche della possibilità di destinare una parte dell'immobile alle associazioni, è verosimilmente certo che c'è necessità di risorse.
Poi c'è la questione della seconda parte dell'impegnativa: lei mi dice che non si può fare tanto di più di quello che si sta già facendo per quello che riguarda le azioni di sostegno agli studenti universitari, mentre io penso che ci debba essere un'azione molto più decisa e incisiva da parte della Regione per creare questi accordi che in altre situazioni e in altre regioni si fanno, addirittura in Piemonte c'è un ufficio regionale per gli alloggi degli studenti universitari. È vero che le dimensioni sono diverse: in Piemonte non c'è soltanto un'Università, abbiamo sedi decentrate, però c'è un'assunzione d'impegno e di responsabilità da parte della Regione a gestire questa parte.
Portiamo comunque l'ordine del giorno al voto.
Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
C'è un'inversione nella discussione degli ordini del giorno di Forza Italia, passiamo all'ordine del giorno n. 3 di Forza Italia. Consigliere Maquis, a lei la parola.
Marquis (FI) - Abbiamo posto all'attenzione del Consiglio quest'ordine del giorno che si prefigge di sensibilizzare la società C.V.A. Energie per il mantenimento dell'offerta energia elettrica sconto 40% che attualmente è in atto.
Quest'iniziativa trae motivazione dal fatto che nel mese di settembre scorso è stata lanciata un'offerta dalla società, che abbiamo potuto apprezzare attraverso i media, che è stata definita vantaggiosa per l'utenza, per i clienti, ulteriormente in modo cresciuto rispetto all'offerta che c'è in essere di sconto 40%.
La cosa subito ci ha fatto molto piacere, perché quando si legge che c'è una particolare attenzione verso i Valdostani, credo che sia una cosa molto piacevole per tutti.
Dopodiché abbiamo fatto un'audizione lo scorso 7 del mese di dicembre in Commissione che traeva origine dal percorso di analisi del PL 112 dove eravamo interessati a fare un'analisi sulla definizione in bolletta del costo materia energia.
In quest'occasione abbiamo avuto modo anche di parlare della nuova offerta e di capire quali sono le condizioni che verranno messe in essere dal primo del mese di gennaio 2024.
L'analisi ci ha portato a fare alcune considerazioni e a porre all'attenzione quest'ordine del giorno; perché questo? Perché facendo una piccola analisi delle bollette che paghiamo noi, noi che siamo cittadini valdostani, e vi assicuro che non è sicuramente facile, perché chiunque provi a entrare nel merito di quella questione vede che deve analizzare due o tre pagine di numeri, quindi bisogna dedicarci delle ore per cercare di capire qual è la situazione reale quando si modificano alcuni indicatori o qualche coefficiente.
Posso dire che la cosa che ci ha stupito di più, innanzitutto, è che si lancia un'offerta con il prezzo bloccato per sette anni; dopodiché guardando un po' su Internet, ci si rende conto che tutte le società in questo momento sul panorama nazionale stanno lanciando dei prezzi bloccati, non a sette anni ma chi a uno, chi a due anni, comunque a livello di pluriannualità.
Questo dà da pensare innanzitutto perché è difficile che una società scommetta contro se stessa a tutela del cliente, perché se il prezzo dell'energia cresce, le società non possono bloccarlo per due, tre, quattro anni, perché sennò andrebbero in sofferenza di bilancio, ma soprattutto la cosa che ci ha lasciato da pensare è che nelle battaglie che noi abbiamo fatto in questi anni per elevare il livello dello sconto ai Valdostani, nell'ultima occasione che c'è stata un'audizione che era stata organizzata dall'allora presidente Grosjacques della IV Commissione, la società ci aveva detto che non si poteva incrementare lo sconto rispetto a quello attuale, perché si era arrivati al limite della sostenibilità che permetteva l'ARERA, che è l'autorità di regolazione del mercato, perché diversamente si andava ad alterare le condizioni di mercato. Quello era il limite oltre il quale non si poteva salire.
Ci ha stupito il fatto che adesso si dica che si può salire tranquillamente; allora adesso voglio fare una piccola analisi. Ipotizziamo che triplichi il costo dell'energia, con il costo bloccato allora crescerebbe a dismisura il vantaggio, andrebbe alterato il mercato in questa condizione se teniamo il prezzo basso, quindi cosa significa? O sono cambiate le regole o quelle regole non c'erano che davano degli impedimenti prima a crescere la scontistica rispetto a quella che veniva applicata.
Il problema non è neanche questo alla fine, perché analizzando una bolletta personale, mese di giugno-luglio 2023, il kilowatt/ora ci è stato fatturato, con lo sconto 40%, a 0,045 centesimi; vuol dire 2,85 volte meno rispetto al valore che verrà applicato dal primo gennaio 2024.
Qualcuno mi potrà dire: "No, ma giugno e luglio sono mesi passati, adesso sono cambiate le condizioni di mercato".
Ieri il prezzo unico nazionale dell'energia è 0,12, quindi è inferiore ancora all'offerta che verrà applicata dal primo gennaio da C.V.A..
Dico di più, il prezzo di riferimento che viene utilizzato dalla società C.V.A. è quello del mercato di maggior tutela, che per il mese di ottobre-dicembre 2023 è 0,11609, quindi le bollette che i Valdostani che sono clienti di C.V.A. pagheranno da ottobre a dicembre saranno 0,11609 scontato del 40%, il che vuol dire 0.069.
Le bollette di C.V.A. avranno un fatturato a 0,0069 da qui alla fine del mese di dicembre.
Dal primo gennaio, il giorno dopo, il prezzo al kilowatt viene moltiplicato per 1,85 volte, questi sono numeri, sono oggettività, non sono chiacchiere.
Questo è quello che succederà ai Valdostani.
Il ragionamento che ha fatto la società in Commissione è stato: "Io abbasso il canone di 3 euro al mese". Se io non faccio consumo, ottengo un vantaggio di 3 euro al mese ma il cittadino valdostano consuma energia. Questo delta che c'è sul valore dell'energia è molto più alto rispetto alla riduzione che viene fatta dei 3 euro al mese, quindi c'è una situazione che va a svantaggio dei Valdostani.
Per questa ragione è stato presentato un ordine del giorno che dice: "Se è possibile, sensibilizzare la società" - perché è una società al 100% pubblica - "Di mantenere in atto dal primo gennaio la duplice offerta, l'offerta attuale o l'offerta nuova, di modo che il cittadino o il cliente possa scegliere, in funzione di quelle che ritiene le sue convenienze, l'offerta che gli fa risparmiare maggiormente in bolletta", perché diversamente credo che se non ci sarà un'esplosione dei costi dell'energia, alla fine dell'anno i cittadini valdostani spenderanno di più di quello che spendevano oggi.
Bisogna anche tenere conto di questo: perché tutte le società stanno facendo il prezzo fisso o il prezzo bloccato? Perché l'energia oggi vale tre volte quello che valeva tre anni fa, è un prezzo altissimo, e già nella risposta che mi è stata data dal Presidente della Regione quando si è parlato d'investimenti, quando si parlava di prezzo dell'energia in prospettiva, il Presidente aveva detto che è prevista una stabilizzazione del prezzo dell'energia nei prossimi anni, e questo è quello che dice la tendenza. Basta andare a leggere in rete, dove ci sono delle informazioni: non è previsto un aumento del costo dell'energia nei prossimi anni, è prevista una stabilizzazione o un ribasso.
Anche in America si confida sulla riduzione dell'inflazione per il ribasso che avrà il costo dell'energia, quindi questo è un problema di natura mondiale.
Stiamo facendo dei ragionamenti di mettere un prezzo bloccato sul punto più alto che ha raggiunto il prezzo, se il prezzo scende, tutti pagheranno di più.
Quest'offerta qui la rispettiamo, è stata fatta, ma manteniamo in essere anche l'offerta esistente, perché i Valdostani potranno scegliere se conviene la nuova o la vecchia. Credo che questo sia un dovere da parte della pubblica Amministrazione in un momento di particolare difficoltà, tenuto conto anche che è la classe meno abbiente che consuma più energia, quindi sarebbe la più penalizzata dalla nuova offerta, perché gli edifici classe Zero non sono nella disponibilità di chi non arriva a fine mese.
Purtroppo gli edifici più energivori sono di coloro che presentano anche maggiori difficoltà economiche.
Pertanto riteniamo che bisogna porre grossa attenzione a questo tema, perché è un tema importante per evitare che i Valdostani possano subire delle sorprese nelle loro bollette, perché sono anche delle sorprese che, per un piccolo calcolo che ho fatto su una mia, prevedono un aumento del 16%.
Questo è l'obiettivo che ci prefiggiamo: sensibilizzare e difendere l'interesse dei Valdostani.
Presidente - Il Presidente della Regione Testolin ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Inizio dalla fine, nel senso che l'ordine del giorno noi non possiamo accoglierlo, ma non per altri motivi se non quelli già sottolineati più di una volta dove per tutta una serie di situazioni non è nelle corde del socio andare a sindacare sulle politiche aziendali che potrebbero interferire con altri ragionamenti.
Parto poi da alcuni suoi ragionamenti che sono veramente arditi, nel senso che hanno fatto una disamina che mi ricorda un po' il dialogo che abbiamo avuto ieri quando parlavamo di tassi fissi e di tassi variabili. Sono dei punti di vista che io penso partano da concetti dove tutti vogliamo trovare un discorso che sia il più pertinente e il più economicamente sostenibile da parte della nostra popolazione. Penso che questo stesso ragionamento sia stato quello che ha animato nella scelta e nella proposta anche C.V.A. nel momento in cui si è trovata a dover fare delle politiche aziendali che però tutelassero l'utenza valligiana che conta circa il 5% sul totale delle masse di vendita della C.V.A.; adesso vado a memoria e non sono così puntuale come magari lo è stato lei, però è per riassumere.
Anche nella Commissione sono state spiegate le dinamiche delle proposte fatte ed è stata sottolineata l'esigenza di avere un'attenzione particolare, che sarà presa in considerazione anche alla luce dei futuri andamenti.
Mi riferivo ai tassi fissi e ai tassi variabili, perché nel nostro discorso lei mi ha confidato - ma lo rendo pubblico nel senso che poi sono scelte che quotidianamente ognuno di noi interpreta a modo suo - che anche con tassi molto bassi, uno sceglie il tasso variabile.
Per carità, sono scelte che hanno una loro filosofia che non sposa esattamente quella che intravedo io, perché quando i tassi sono a zero, pensare che calino ancora, diventa un po' difficile, quindi bloccare un certo tipo di tasso può essere interessante.
Da quel punto di vista, anche un'offerta a sette anni può diventare interessante nel momento in cui io poi non sono più vincolato a tenerla nel momento in cui i tassi, o in questo caso i costi, dovessero scendere.
Io posso fare un ragionamento diverso che sicuramente può venire preso in considerazione anche da C.V.A. nel momento in cui si verifichino alternative migliorative nel medio-lungo periodo anche per l'utenza valdostana.
I suoi sono ragionamenti che, al momento, contrappongono un prezzo che è in linea con quello proposto, perché mi sembra che sia 0,11 centesimi quello che sarà proposto da gennaio in avanti, alla luce di considerazioni che poi si gioca sul centesimo quando poi ci dicono delle cose e si enfatizzano dei passaggi che non sono sempre molto corretti.
Adesso esulo un po' dal discorso, ma solo per dire che lei ogni tanto si perde anche in considerazioni molto personali. Ieri, parlando del BIM, ha detto che le risorse messe a disposizione del BIM non erano ancora allocate, quando poi da una verifica è emerso che quei 27 milioni del BIM erano assolutamente allocati in tutta una serie d'investimenti che erano già previsti ed anche attuati.
Solo per dire che, quando si parla di dati, ognuno poi li spiega a modo suo.
Io penso che qui nessuno voglia fare gli interessi che non siano quelli della comunità valdostana; ci sono delle opportunità che vengono messe a disposizione dall'azienda e sicuramente saranno rivalutate nel momento in cui queste condizioni non saranno più sufficientemente appaganti per il mercato.
Io sono assolutamente confidente che l'analisi che è stata fatta sia stata fatta nella maniera più trasparente possibile, all'interno di regole che sono dettate anche dal mercato, nelle quali io non sono così esperto come lei, ma mi attengo alle valutazioni tecniche.
Vedo come un'opportunità, come una delle possibilità, che quello che ha detto lei possa anche avverarsi; confido che, nel momento in cui si dovesse avverare questo tipo di situazione, ci sia una rivisitazione delle possibilità di messa a disposizione da parte della società, di offerte alternative a quella che abbiamo oggi a disposizione.
In questo senso la nostra valutazione è una valutazione comunque positiva dell'offerta che è stata fatta perché abbatte dei costi fissi, che possono essere in questo momento particolare anche più interessanti rispetto a quello che era applicato prima. Se le condizioni dovessero essere diverse, confido che C.V.A. rimetta alle offerte e possa proporle nell'interesse della comunità valdostana con altre situazioni, tra le quali quella che lei ha magari anche ipotizzato.
Presidente - Consigliere Marquis.
Marquis (FI) - Rispondo subito per il "Fuori onda" che ha fatto sul BIM... stia tranquillo, Presidente, abbia rispetto, perché era fuori tema, però le rispondo.
Il Presidente del BIM è venuto a dirci che lui sta facendo il draghetto cattivo perché sta sollecitando le Amministrazioni che stanno rischiando di perdere tutti i soldi e nel frattempo valorizzerà i soldi attraverso degli investimenti bancari.
È questo quello che ha detto, quindi le confermo quello che le ho detto ieri, presti attenzione, si legga i verbali della Commissione e poi si renderà conto di quello che è stato detto.
Torno all'argomento che invece è quello che mi sta più a cuore, perché è l'obiettivo dell'ordine del giorno: guardi che lei ha capovolto il paradigma, dal primo gennaio viene moltiplicato il costo al kilowatt 1,85 volte rispetto a quello del 31 dicembre, questi sono dati, non dipende da nessuna logica, da nessun cambiamento che verrà introdotto da qui ad allora nel mercato. Queste sono condizioni contrattuali: 1,85 volte sarà l'incremento maggiorativo.
Si ricordi che bisogna prendersi carico dei problemi, e siccome sapevo che la risposta era "Noi non ci facciamo carico di queste intromissioni", io le posso dire cosa ho fatto nel 2017, e ci sono buoni testimoni, il collega Bertschy e il collega Chatrian: dal 10 marzo al 5 maggio, grazie all'azione del Governo regionale, abbiamo portato lo sconto 50% sulla materia energia, perché la politica è intervenuta e ha detto cosa bisogna fare. Bisogna andare verso la soddisfazione degli interessi dei Valdostani, e la società ha fatto un'offerta - 50.
Poi sa cosa è successo? Sono cambiati dei Governi, è calata l'attenzione e la società è passata allo sconto - 30.
Quando abbiamo riposto l'attenzione, è salito lo sconto al 40, adesso riporremo l'attenzione ma stia tranquillo che noi le battaglie le continueremo a fare sul territorio a difesa dei Valdostani, non siamo qui a dire: "La politica non se ne occupa", perché è vergognosa, per conto nostro, quest'affermazione che la politica non se ne occupi, così come non si occupi degli investimenti. Si viene a dire: "Noi non ci occupiamo dei 400 milioni".
Cosa facciamo? Strizziamo l'occhiolino per dire: "Sì, va bene" o "Interloquiamo"?
Quello che mi aspettavo dalla sua risposta è che nei modi che riteniamo più opportuni, ci prendiamo carico del problema e cerchiamo di soddisfarlo; invece è stato detto: "Speriamo che la società, se mutano le condizioni, faccia qualcosa".
Guardi, noi abbiamo una visione completamente diversa sotto quest'approccio alla tutela dei Valdostani, perché è vergognoso che i Valdostani non siano difesi dalla politica, da chi ha il potere di governare e di prendere le decisioni.
Sono gli atti, come dice il nostro collega Chatrian, che parlano. Nel 2017, quello che ho detto è stato il percorso che abbiamo fatto, basta leggere le documentazioni ANSA; ci sono le testimonianze dei colleghi che oggi siedono in Giunta e che siedono ai banchi del Consiglio che hanno portato in quel caso a difendere gli interessi dei Valdostani, e ci aspetteremmo altrettanto dal Governo regionale attuale.
Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Il tema su cui il collega Marquis e il collega Baccega hanno presentato quest'ordine del giorno, come è notorio, è un tema che ci sta a cuore, su cui siamo intervenuti più e più volte nel corso di questa legislatura, in particolare nell'ultimo anno, presentando molte iniziative che partivano da un presupposto che riteniamo valido e che è stato anche corroborato da autorevoli pareri.
Riteniamo che sia necessaria e, anzi, indispensabile un'interlocuzione stretta, continua e puntuale della Regione Autonoma Valle d'Aosta con la sua partecipata, la C.V.A..
Abbiamo presentato ancora allo scorso Consiglio delle iniziative, e parlo dell'interpellanza che è stata citata anche in premessa dal collega Marquis discussa il 22 e il 23 novembre scorso, proprio su questa questione; in quell'occasione, a una specifica domanda, il presidente Testolin mi aveva risposto che non c'erano state delle interlocuzioni con la C.V.A. per quello che riguardava la nuova offerta tariffaria.
Una risposta che mi aveva oltremodo sconcertata perché riteniamo - e ne siamo assolutamente convinti - che quest'interlocuzione ci debba essere, il che non significa fare delle ingerenze indebite, ma significa assumere un ruolo che è previsto per la Regione, e lo prevede anche la legge istitutiva della società.
Entrando nel merito di quest'ordine del giorno, noi lo voteremo ma con una perplessità che vado a specificare e che è questa: il collega Marquis propone di chiedere o comunque d'interloquire, e su questo siamo d'accordo, con la dirigenza del gruppo C.V.A. sulla questione delle bollette e dei costi della materia energia.
A nostro modo di vedere diventa un po' difficilmente gestibile la questione di tenere in piedi l'offerta attuale dello sconto al 40% che si vorrebbe chiedere di ripristinare e la seconda opzione che poi è quella della tariffa bloccata per sette anni; il meccanismo potrebbe essere farraginoso.
A nostro modo di vedere quest'interlocuzione dovrebbe portare a chiedere invece a C.V.A. una riduzione sul prezzo che è stato comunicato ai clienti con la lettera che è arrivata durante il mese di settembre e che pone il costo della materia energia, costo fisso bloccato per sette anni, a 0,1193, che vuol dire sostanzialmente quasi 12 centesimi, per i sette anni bloccati.
Attualmente io ho le bollette, perché ho fatto sulle mie bollette tutta una serie di analisi, ma poi ho dovuto fare una modifica di un contratto per un affittuario, quindi ho visto che l'ultimo bimestre, che era quello che mi interessava anche capire quale prezzo di materia energia venisse applicato, è quello che ha proposto per ottobre, quindi l'ultimo trimestre ottobre-novembre-dicembre, con lo sconto al 40%: il costo della materia energia è di 0,07 al kilowatt/ora, il che vuol dire 7 centesimi arrotondato, contro i 12 che avremo al kilowatt/ora dalla prima bolletta del 2024.
Io credo che sarebbe opportuno chiedere - e si ha il diritto e il dovere di chiederlo - di stare in un range più basso, cioè da 7 centesimi che siamo adesso, pensare di chiedere, perché chiedere è lecito, di arrivare a 9 centesimi, se proprio bisogna avere un prezzo che poi deve essere bloccato per sette anni.
In soldoni, quello che noi faremo è sostenere quest'ordine del giorno, pur avendo qualche perplessità sulle modalità, perché il principio cardine dell'ordine del giorno è l'interlocuzione che ci deve essere tra la Regione e la società.
Dai calcoli comunque che abbiamo provato a fare - e che dovrebbero anche comunque essere verificati (perché mi sembra che durante l'ultima audizione poi è stato chiesto di fare una verifica e una simulazione sulla bolletta) - quello che vediamo è che con un consumo medio annuo familiare, parlo di uso domestico, di 2.000 kilowatt, a seconda che si calcoli sulla tariffa che al momento c'è, F1, oppure F2 o F3, varia tra i 98 e i 105 euro in più, e mi riferisco alla materia energia.
Poi c'è da calcolare anche l'altra parte che viene in qualche modo modificata e che è il costo del POD che - lo abbiamo sentito in conferenza stampa (Qui non c'è stato spiegato) - è favorevole per quello che riguarda la diminuzione, ma, facendo tutti i calcoli, quello che vediamo alla fine è che c'è comunque un maggiore costo medio per le famiglie, tra i 65 e i 70 euro annui.
Poi è chiaro che noi non siamo in grado - non lo siamo noi e credo che non lo sarà nessuno - di capire come andrà avanti la situazione: il prezzo è bloccato per sette anni. Nessuno ha la sfera di cristallo e non si sa come funzionerà, è vero che i consumatori possono rescindere dal contratto in ogni momento, però è anche vero che se pensiamo che ci debba essere - e io credo che sia così - un interesse della Regione a tutelare i Valdostani che, lo ricordo, sono i proprietari della C.V.A., allora la Regione in questo senso deve attivarsi.
Pur con qualche perplessità sulle modalità, votiamo quest'ordine del giorno perché è un atto di principio.
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi RV) - Per portare qualche contributo a questo dibattito e per ricordare un evento passato.
Posto il fatto che nessuno regala nulla, come diceva qualcuno "Non è per la benevolenza del panettiere che la mattina troviamo il pane sullo scaffale della panetteria, ma perché ovviamente lui si augura di poterlo vendere", siccome fino a prova contraria siamo nell'ambito di un mercato, quello che avviene è che, al di là di chi le controlli, le imprese fanno delle offerte e fanno riferimento a un certo tipo di clientela che auspica di poter trovare favorevole.
Il ragionamento che ha fatto il collega Marquis ci sta, ci sono anche dal lato delle imprese tante realtà che stanno cercando di portare a casa o cercano di portare a casa dei contratti per fissare il prezzo dell'energia, perché se io oggi so quanto è il mio costo tra tre, cinque o sette anni, ad oggi posso ovviamente fare determinate programmazioni, posto il fatto che poi, lo sappiamo benissimo, i contratti si possono anche ricontrattare e quindi si possono adeguare.
Non ultimo si parlò quando ci fu il picco della crisi energetica della problematica che avevano, ad esempio, le nostre società d'impianti a fune, perché ovviamente sono delle realtà comunque energivore, e per l'appunto - questo lo ricordo - c'erano dei contratti in essere che garantivano un certo tipo di prezzo. Questo il mercato, ma soprattutto gli operatori, lo fanno proprio per cercare di superare eventuali shock.
Va anche detto - e il Presidente lo ricorda oggi e l'ha ricordato anche in passato, ma analizzando lo sappiamo benissimo - che non dobbiamo fare l'errore che spesso si fa in quest'aula, e non soltanto, che 100% sono le utenze valdostane e 100% sono i clienti di C.V.A.; C.V.A. ha una clientela variegata e non necessariamente il rapporto è 1 a 1.
Poi la collega Minelli mi consenta la battuta: C.V.A. non è una società di erogazione jugoslava, come dico sempre io, e quindi deve fare l'interesse della sua azienda e del suo azionista che nello stesso momento siamo noi.
Sull'interesse dei cittadini che sono gli azionisti finali, questo è vero, ma io le faccio anche questo esempio: se lei possiede un negozio, dovrà arrivare a sbarcare il lunario, non è che se arrivano tutti i suoi parenti, lei regala i prodotti che vende per beneficio della sua famiglia, perché sennò sta creando un danno.
Se noi domani mattina dovessimo dire a tutta la clientela che è di C.V.A. o di un'altra società: "Sapete che c'è? Per noi i residenti in un determinato Comune non devono pagare la bolletta, perché l'ha deciso il Consiglio regionale che è il rappresentante degli azionisti".
Noi staremmo creando un danno e soprattutto staremmo creando una problematica di competitività rispetto ad altre realtà.
Io quello che continuo a dire è che su quello che deve fare l'azionista bisogna stare molto attenti.
Io ricordo che in quest'aula su un tema - che fu divisivo ed è divisivo - come il Casinò, ho sempre difeso una posizione, cioè che l'azionista deve fare l'azionista e non deve entrare nelle questioni gestionali, non soltanto quando si parla di C.V.A. ma in generale; l'azionista, nel caso di C.V.A., ha in più un ruolo estremamente delicato, perché noi rappresentiamo sia i cittadini sia la società e diciamo che i dividendi di questa società a quest'Aula fanno necessariamente comodo non soltanto quando si spendono, perché poi è facile spendere i soldi che arrivano da qualche parte.
Io sinceramente dico che ben venga se ci sono delle proposte o delle interlocuzioni per cercare di portare la nostra partecipata a fare degli sconti a beneficio tra l'altro di tutti i suoi clienti, non necessariamente soltanto dei clienti valdostani.
Noi nel principio l'ordine del giorno lo voteremo, però quello che io voglio specificare è questo: noi non possiamo andare a dire quanto è il prezzo che viene applicato o quello che viene fatto dal punto di vista gestionale/commerciale, perché altrimenti staremmo facendo qualcosa non solo di sbagliato ma di estremamente rischioso per "N" motivazioni e soprattutto su questo punto bisogna fare chiarezza.
Ovvio è - e qui ricordo un evento passato, perché stiamo parlando di bilancio, e perché l'anno scorso quando si presentò i disegni di legge 82 e 83 fu oggetto di discussione, e mi ricordo benissimo il mio intervento su questo punto - che sono stupito da quello che ho sentito nel dibattito perché l'anno scorso, nella relazione al bilancio, si diceva: "La Regione Valle d'Aosta, tramite la sua partecipata C.V.A., ha effettuato uno sconto del 40% sulla componente energia per coloro che provenivano dal servizio maggior tutela, tariffa che verrà confermata anche per tutto il 2023".
Questo è scritto. Qui si dice che la Regione, tramite la partecipata, ha fatto.
Io all'epoca ho criticato quest'approccio, perché questo è l'approccio, che poi dopo qualcuno giustamente dice ai colleghi, adesso per semplicità dico Minelli e Marquis... però su questo almeno sono sempre stato coerente, qualcuno ha scritto: "Non è la Regione che ha fatto lo sconto, è la società che ha proposto lo sconto", quindi oggi come oggi io sono stupito perché la difesa di quello che la Regione ha fatto - perché c'è scritto, purtroppo qualcuno l'ha scritto, magari può intervenire e spiegarci perché l'ha scritto - è qua e quindi è in discussione. Prendo atto di quello che è stato detto all'epoca.
Penso di aver già detto troppo, non voglio inserirmi poi in altri dibattiti. Ringrazio tutti i colleghi che hanno partecipato a questo dibattito.
Presidente - Consigliere Perron, a lei la parola.
Perron (LEGA VDA) - Lasciavo spazio a una precisazione del collega ma non arriva, quindi chiudo io. Esprimiamo voto favorevole come gruppo a quest'iniziativa, anche noi qualche mese fa avevamo portato un'iniziativa che chiedeva quale ruolo potesse avere la Regione nel monitorare i prezzi delle energie; eravamo nella fase di picco di questi prezzi e auspicavamo di fare un'opera di - non so se si possa definire correttamente così - moral suasion, cioè d'interlocuzione verso gli attori coinvolti, che possono essere anche tutti gli attori coinvolti a livello regionale per quello che riguarda l'energia proprio perché - fatte salve ovviamente le prerogative d'autonomia di una società che opera sul mercato, che per noi queste sono ovviamente sacrosante - riteniamo che quanto richiesto dai colleghi rientri nelle prerogative di questo Consiglio e di questa Giunta, quindi - ripeto - non certamente un'attività che possa determinare una formazione del prezzo, ma delle interlocuzioni ben precise su quest'ambito riteniamo che rientrino ancora nel novero di quanto noi possiamo chiedere.
Riguardo invece a quanto abbiamo assistito nelle audizioni (perché il collega Marquis quanto è stato riportato oggi l'aveva già ben esplicitato durante le audizioni) dove mi pare che abbiano fatto un ottimo lavoro i colleghi nell'andare proprio con il laser a identificare i vari punti con numeri alla mano e, da quanto è emerso nelle audizioni, certamente le risposte non sono state così soddisfacenti, esaustive; rimangono delle zone d'ombra e quindi i colleghi hanno dimostrato di avere una buona dose di ragione sui calcoli che hanno fatto, tanto che aspettiamo ancora delle audizioni e attendiamo ulteriori sviluppi. Si era chiesta ulteriore documentazione o accesso agli atti per riuscire a capire nel dettaglio questo.
Ritengo che, in linea generale, quanto è stato chiesto dai colleghi sia ancora attinente e rientri nelle nostre prerogative, quindi voteremo quest'ordine del giorno e, allo stesso tempo, aspettiamo nella Commissione competente ulteriore documentazione per andare ulteriormente a fondo su questi numeri che i colleghi hanno portato fuori e anche oggi mi pare che siano numeri che hanno la loro validità.
Presidente - Consigliere Rosaire, a lei la parola.
Rosaire (UV) - Solo per fare a tutti noi e anche al sottoscritto un ripasso di quanto è accaduto in Commissione.
La Commissione si è svolta la settimana scorsa nella quale è stato audito il direttore generale con alcuni suoi collaboratori partecipanti al management di C.V.A..
Proprio per andare a spezzare una lancia a favore dei numeri che il collega Perron dice che non sono stati così ben esplicitati, ricordo quanto è stato asserito in fase di Commissione: l'offerta attuale, con sconto 40, porta oggi il kilowatt a 0,133, quindi già tenendo conto dello sconto; da gennaio sarà 0,1193 o 0,12, così come detto dal collega Marquis.
I prezzi sono fissati con cadenza trimestrale dalla PE che è una branca di ARERA, che oggi prevede il prezzo a 0,15791; è sufficiente aprire il computer per guardare quant'è il valore.
La parte definita peggiorativa, per quanto può essere il prezzo di gennaio, non può essere presa in considerazione in maniera mensile, e anche quest'aspetto ci è stato ben spiegato: la cadenza - come detto prima - è trimestrale e l'ipotesi di andare ad avere su sette anni un risparmio; si può capire bene il lavoro fatto proprio da C.V.A. andando sul portale ARERA e provando ad impostare questi valori.
Il lavoro di C.V.A. è stato fatto non nell'ottica di vessare i Valdostani, ma nell'ottica di dare una maggiore offerta ai Valdostani.
Ricordo anche che è stato espresso in maniera molto eloquente e molto chiara che il direttore generale ha dato la disponibilità di C.V.A. - qualora ci fossero dei risparmi che possano evidenziarsi con altra società o altri gestori o comunque altri fornitori di energia elettrica - di abbassare il valore, ma chiaramente ci devono essere le condizioni perché questo possa essere portato a termine.
L'ultimo aspetto è quello che CVA non sia sottoposta a controllo regionale: siamo proprio in fase di rinnovo di concessioni, il fatto che C.V.A. possa avere delle ingerenze da parte della Regione potrebbe in qualche modo rendere vana anche la partecipazione al rinnovo delle concessioni; questo è un ulteriore aspetto che va tenuto in debita considerazione quando si pensa d'imporre delle strategie commerciali a delle aziende, per quanto partecipate.
Presidente - Consigliere Marquis, lei è già intervenuto, un minuto per una precisazione velocissima.
Marquis (FI) - Solo una precisazione, basta aprire il sito dell'ARERA e c'è scritto che la tariffa ARERA per l'energia elettrica - e non è quella che ha citato lei, presidente Rosaire - per il trimestre ottobre-dicembre 2023, è pari a 0,11609, quindi la società C.V.A. applicherà questa ridotta del 40%, che sarà 0,07.
I dati sono questi ma la ringraziamo per il contributo perché rimarrà a verbale.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Sospendiamo brevemente per arieggiare i locali. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 11:09 alle ore 11:26.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Stiamo affrontando gli ordini del giorno, in particolare l'ordine del giorno n. 2 del Gruppo Misto. Si è prenotato il Consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - L'ordine del giorno di cui trattiamo ha il titolo: "Vogliamo veramente una Valle d'Aosta più sportiva".
A volte siamo portati, soprattutto chi sta al Governo, a pensare che gli ordini del giorno siano quasi delle perdite di tempo oppure, come simpaticamente ha accennato a volte il presidente Testolin, l'opportunità per piantare delle bandierine.
In realtà può capitare che ci siano anche dei collegamenti tra un ordine del giorno e l'altro e tra quanto detto in Consiglio, magari più volte ripetuto in Consiglio, o attraverso affermazioni o attraverso atti ispettivi.
In questo caso quest'ordine del giorno è intimamente collegato con l'ordine del giorno che l'ha preceduto, perché nell'ordine del giorno precedente abbiamo parlato del progetto "Scivolare a scuola" e del numero di ragazzi che hanno aderito a questo; adesso parliamo di sport, lo sci è uno sport, ho già avuto modo d'affermare nella discussione generale - con un po' di tristezza, forse - che nel bilancio non vedo importantissime novità rispetto alla pratica dello sport, quindi ho colto l'occasione per cercare di portare la mia opinione, di lanciare delle suggestioni all'Assessore interessato rispetto allo sport.
Ho già detto che "Scivolare a scuola" è un'iniziativa importante, prendo atto dei numeri dei praticanti lo sport in Valle d'Aosta: la Valle d'Aosta non sfugge alle regole generali in Italia. Noi siamo una Nazione e una Regione di agonisti, di gente a cui piace l'agonismo, e lo portiamo quasi all'esasperazione, però poi, se andiamo a ben vedere, poca è la gente che pratica sport per salute, benessere e come corretto stile di vita, anche se dobbiamo ammettere che il triste episodio pandemico che abbiamo recentemente trascorso ha avvicinato molta più gente allo sport, soprattutto agli sport all'aria aperta, alla camminata e avvicinandoli anche alla montagna, per dare una risposta alle affermazioni del Presidente degli impianti a fune.
Ci sono tanti Valdostani che percorrono la nostra Valle magari non con gli sci ma a piedi lungo i sentieri di montagna.
L'obiettivo però è un altro: è avvicinare i giovani e i meno giovani alla pratica sportiva, quindi i dati e le profilature che ho richiamato prima potrebbero essere anche utili per assumere delle decisioni riferite all'ordine giorno che vado a proporre adesso.
L'intenzione è - attraverso la collaborazione con la Consulta regionale dello sport prevista dalla legge 3/2004, ma soprattutto in questa nuova collaborazione che si può avere con la scuola - raccogliere i dati e cercare d'indirizzare i giovani allo sport.
Ho già avuto modo di dire che lo sport più praticato, quello più accessibile, è lo sport più vicino alla camminata, è anche quello meno costoso, quindi primariamente andrebbe fatta una valutazione per capire se è opportuno e necessario investire sugli sport che si praticano al campo d'atletica, che peraltro è la madre di tutti gli sport.
Le nostre energie andrebbero indirizzate per avvicinare tutte le fasce di età allo sport.
Se andiamo a vedere la legge sull'invecchiamento attivo che ho appena proposto, invita gli anziani a praticare sport e, analizzando in quest'occasione le leggi di altre Regioni, queste sono andate in maniera molto più significativa all'interno di quest'argomento, collegando - e io non l'ho fatto perché serve la collaborazione dell'Assessore - la pratica dello sport degli anziani con le leggi sullo sport regionale.
Questa sarebbe una delle iniziative che vorrei portare avanti con quest'ordine del giorno: avvicinare le fasce di età più adulte a una pratica dello sport di un certo tipo.
Analogamente si può fare anche con i ragazzi in età tra i 20 e i 30 anni, perché sono quelle fasce che, oltre a praticare lo sport, hanno anche una capacità di spesa, e questa non è secondaria, perché fanno muovere un poc o l'economia, creano una sorta di turismo.
Bisogna valutare, a nostro modo di vedere, quella che potrebbe essere una nuova offerta sportiva, andare a individuare la tipologia di sport e incentivare, trovare delle formule per incentivarla e anche attraverso la raccolta di dati - come ho già avuto modo di affermare in discussione generale - in quale località indirizzare gli investimenti perché, a nostro modo di vedere, manchiamo ancora di qualche struttura sportiva e tanto potremmo fare in questo senso.
L'obiettivo di quest'ordine del giorno è quello che ho appena descritto, non sto a ripetere dell'ufficio sport e di tutte queste cose, perché poi dopo, magari cercando di prendere per stanchezza l'Assessore, qualcosa riuscirò a far approvare.
Non sto a ripetere quanto già detto in tutte le altre iniziative, so che lei ne terrà conto e confido nell'approvazione di quest'ordine del giorno.
Presidente - Assessore Grosjacques, a lei la parola.
Grosjacques (UV) - Le anticipo che potrò darle soddisfazione nella forma ma non nella sostanza, nel senso che le chiederò il ritiro o proporrò l'astensione, pur tenendo conto - ma lo dico seriamente - delle sue suggestioni.
Non ripeto nemmeno io la parte della risposta che ha riguardato l'ordine del giorno n. 1 che era incentrato più che altro sugli sport invernali, ma vorrei aggiungere, rispetto alla risposta precedente, intanto che abbiamo tutti a cuore, esattamente come lei, la finalità di avvicinare giovani e meno giovani allo sport e alla pratica dell'attività sportiva; giustamente lei ha citato il Piano della salute e del benessere che ha come obiettivi e come finalità un corretto stile di vita all'interno del quale è prevista anche l'attività sportiva.
A questo proposito, nell'ambito della legge 3/2004 all'articolo 4 è prevista l'erogazione di contributi a favore dell'attività sportiva a carattere promozionale e amatoriale svolta nel territorio regionale dagli enti di promozione sportiva, realtà che si rivolgono alla parte promozionale e amatoriale dell'attività sportiva; si rivolgono infatti a chi non è ancora a livelli agonistici oppure a chi, magari non più in tenera età o non interessato all'agonismo, si indirizza verso un'attività di tipo promozionale e amatoriale, prerogativa degli enti di promozione sportiva.
Aggiungo che, con la delibera 1368 del 20 novembre scorso, sono stati erogati i contributi per oltre 102.169 euro che saranno utilizzati anche per l'avvicinamento alla pratica dello sport di qualunque disciplina e a ogni età, questo perché quest'anno abbiamo avuto anche la possibilità di distribuire maggiori risorse rispetto agli anni precedenti.
Oltre a quest'attività di sostegno delle federazioni e degli enti di promozione sportiva, collaboriamo con le attività che vengono fatte più volte nel corso dell'anno dal CONI e dalle singole federazioni sportive, attività che hanno lo scopo di presentare le discipline sportive a persone di tutte le età, proprio per avvicinare tutte le fasce d'età allo sport.
Per quello che riguarda le risorse per lo sport a cui lei faceva riferimento, quindi in tutte le sue declinazioni, direi che ci sono tutte le risposte che sono attese dalle Federazioni e dagli organizzatori di manifestazioni; aggiungo che i finanziamenti del Fondo unico nazionale del turismo sono stati indirizzati alla realizzazione di piste ciclabili e questo ovviamente fa parte delle attività sportive che possono essere proposte a tutte le età, così come sta proseguendo l'attività, insieme alle istituzioni scolastiche, per l'avvicinamento e per la pratica degli sport tradizionali, che sono comunque una componente importante della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
Per quello che riguarda le strutture sportive, una pianificazione viene fatta con l'Assessorato alle opere pubbliche che, come lei sa, gestisce la struttura competente, quindi quell'analisi sulle necessità delle singole zone è un'analisi che potrà essere fatta; a oggi però ritengo che l'attività che viene fatta non direttamente (perché non è questo il compito dell'Assessorato), ma il sostegno di tutte le discipline e di tutte le attività sportive credo che oggi dia piena risposta alle esigenze delle singole Federazioni e degli organizzatori e quindi si può fare di più e si può fare meglio, come abbiamo detto anche per quel che riguarda la pratica dello sci, ma direi che da questo punto di vista i risultati sono più che soddisfacenti.
Le chiederei di ritirare l'ordine del giorno, in caso contrario proporrò un voto di astensione.
Presidente - Consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Abbiamo ascoltato l'illustrazione del collega Restano e anche la replica dell'assessore Grosjacques.
Noi riteniamo che questo sia un ordine del giorno con un impegno condivisibile perché, come ha ricordato l'Assessore, va al di là di quello che attualmente si sta facendo, e ha rammentato tutte le iniziative e le collaborazioni che sono in atto con varie Federazioni sportive.
Questo è un impegno che richiede invece un'opera di sensibilizzazione poi centrata su iniziative e progetti che abbiano un fine preciso.
È stato scritto: "L'avvicinamento dei giovani e dei meno giovani allo sport in senso generale" ed è stato correttamente fatto riferimento al Piano del benessere e della salute.
Mi concentro maggiormente sulla questione dei ragazzi, dei giovani: io ho passato buona parte della mia vita a fare l'insegnante, una delle cose che mi ha sempre colpito molto, soprattutto negli ultimi anni in cui sono stata a scuola, quindi cinque anni fa, è stata una constatazione, ma non solo una constatazione, proprio un riscontro anche sulla base di un questionario fatto nella mia scuola che aveva all'epoca circa 300 alunni iscritti. Abbiamo voluto chiedere quanti di questi ragazzi avessero un paio di scarpe adatte a camminare in montagna.
Ieri il collega Restano ha fatto riferimento al fatto che una delle attività più importanti e che tutti fanno naturalmente, che è il primo avvicinamento allo sport, è il camminare, e noi abbiamo la possibilità di farlo in montagna.
Su 300 persone, pochissime avevano delle scarpe adatte, che non erano le scarpe da ginnastica con la suola liscia, ma sto parlando di scarponcini, di pedule, adatti a fare una passeggiata sui sentieri di montagna della Valle d'Aosta.
Credo che sia sintomatico di come ci sia una scarsa adesione a un'attività assolutamente - quella sì - a portata di tutti.
Credo che avere un'attenzione più specifica, più mirata a progetti che non sono quelli del sostegno alle Federazioni ma proprio dell'avvicinamento a tutte le persone che fanno parte della nostra comunità sia importante, quindi riteniamo che sostenere quest'ordine del giorno, proprio perché è rivolto a un avvicinamento di tutte le fasce della popolazione - io ho fatto riferimento ai più giovani in particolare, ma anche alle altre persone - sia importante.
Presidente - Altri? Consigliere Restano.
Restano (GM) - Nei giorni scorsi, in audizione sul bilancio i sindacati ci hanno riportato il contenuto di un SMS che una caposala ha inviato alle sue colleghe dell'Azienda USL che durante quella giornata si erano particolarmente impegnate per risolvere i problemi dei malati che si erano rivolti a loro.
Questo SMS ha fatto il giro della Valle d'Aosta, ed era un ringraziamento. Io credo che con quel gesto e con quelle parole di ringraziamento la caposala abbia ottenuto giusto riconoscimento da parte dei suoi colleghi, ma in futuro otterrà ancora più impegno, perché è stato un gesto d'attenzione che vale di più dell'indennità che noi abbiamo riconosciuto a questo personale che se lo merita.
A volte dei segnali d'attenzione valgono molto di più dei contributi che lei ha citato, perché tutte le volte che ci confrontiamo sul tema dello sport, giustamente, lei mi dice: "Ma la legge 3 dà contributi di qua, contributi di là".
Non è questo di cui stiamo parlando. Noi abbiamo una differente visione su certi punti, sull'individuazione dei compiti dell'Assessorato che lei oggi ha l'onore di rappresentare. Certamente bisogna dare i contributi, perché senza i contributi non si va avanti, ma bisogna anche individuare i bisogni e le necessità e l'indirizzo non compete solo al Presidente del CONI ma attraverso, come ho già avuto modo di dire, l'analisi dei dati e - come ha ben detto il Presidente nel suo discorso - le giuste attenzioni alla realtà, si può politicamente dare un indirizzo politico e indirizzare l'azione politica, attraverso forse anche i contributi, alla realizzazione di opere e di iniziative significative, e l'esempio è "Scivolare".
Non l'abbiamo mica chiesto al CONI "Scivolare", l'ha fatta l'assessore Bertschy, è arrivato qua e ha detto: "Metto questi soldi per fare 'Scivolare'". Bravo, Assessore. È stata figlia di un'analisi che avrà fatto lui, delle interlocuzioni, ma ha portato un'azione.
Quello che noi le chiediamo con quest'ordine del giorno è di farsi carico della raccolta dati, delle analisi e delle azioni, senza - perché noi siamo l'organo legislatore - dover necessariamente scaricare agli altri questo compito, perché abbiamo un ruolo più elevato.
La suggestione che le lascio è questa, nel portare al voto l'iniziativa, le lascio questa suggestione che è reiterata nel tempo perché gliel'avevo già fatta.
Presidente - Altri? Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 3 di Rassemblement Valdôtain. Consigliere Lucianaz.
Lucianaz (RV) - Con quest'ordine del giorno il gruppo Rassemblement Valdôtain, considerata la normativa citata nelle premesse, impegna il Presidente della I Commissione consiliare a organizzare, in tempi rapidi, una seduta dedicata ai processi di modifica delle denominazioni delle località, anche con l'audizione della Commissione tecnica per la toponomastica, per approfondire la metodologia, valutazione e criteri adottati per giungere alle decisioni che sanciscono ufficialmente i toponimi valdostani.
Nel parlare di toponomia in Valle d'Aosta, non si può fare a meno de prédzé la lenva de Valdotèn péqué n'a pa de toponymie se te cognì pa la lenva du llieu.
Ho solo detto che non si può fare toponomia senza la conoscenza approfondita della lingua locale.
Sono numerosissimi gli esempi di trascrizioni errate prima in francese e poi in italiano dei toponimi valdostani, che vanno a snaturare totalmente il senso e la qualità della denominazione.
Potrei fare qualche esempio, la "rouja". La rouja: tutti quanti immaginano che il plateau diventi roujà quando sappiamo benissimo che nel patois di Aosta è roéze e sta a indicare ghiacciaio, rouja.
Oppure "tsamouì", esattamente come si pronuncia in Savoia. Noi l'abbiamo tradotto in italiano con "camoscio", mentre in Savoia l'hanno tradotto con "chamonix", ma il termine è lo stesso, è "tsamouì" e non può essere diverso. "Mon torse" che è diventato Monte Orso, mentre "torse" significa inclinato.
"Orgère", cioè zona di coltivazione di orzo, è diventato "Zona di orsi". E andremo avanti così.
Il più famoso è Cervin: le "Cervin", Cervino, grazie all'importante contributo dello scienziato de Saussure che giustamente in francese ha denominato la Gran Becca "Cervin", en français, e poi l'ha italianizzato in italiano in "Cervino".
L'importante contributo di Anselme Pession ci ha dimostrato, anche recentemente, che Mons Cervinus era il Colle del Teodulo e qui - in barba a quanti si preoccupano dello scioglimento dei ghiacciai - significava colle boscoso, quindi Mons Cervinus stava a indicare il colle boscoso dove passavano le mandrie che andavano a Praborna, il nome in patois di Zermatt, e c'era questo scambio continuo.
Io non so se ci sarebbe stato lavoro per "Montagna sicura", ma sicuramente in quell'epoca di ghiacciai non ce ne erano neppure più, altro che monitorarli, e questa è storia; lo ritroviamo nei toponimi, che sono testimonianza ineludibile di quanto sia avvenuto nei millenni scorsi.
Parlo di millenni scorsi perché la lingua francoprovenzale - l'arpitan, come piace dire a Henriet - è ancora piena zeppa di testimonianze storiche che risalgono a oltre 5-6 mila anni fa, basti pensare ai nomi dar significa cascata, lor significa monte, ses significa roccia, "ènts" la desinenza finale di valle, ad esempio abbiamo Vatornentse, Vasavarentse e Vagresentse.
Tutti questi termini sono sicuramente precedenti alle invasioni celtiche, quindi è una testimonianza che risale, potrei dire, alla notte dei tempi, ma anche i contributi celtici sono stati importanti, sicuramente a quell'epoca, o comunque di quell'epoca, abbiamo termini come "coumba" e "dzou". "dzou" sapete bene che significa foresta. Mont Dzou, Mont Joux non è il monte di Giove ma è il monte boscoso. Le Mont Dzou è il termine che in patois si utilizza ancora adesso per il Piccolo San Bernardo. La brenva, la daille, la verna sono termini che hanno mille e mille anni di storia.
Augusta Praetoria - che è un termine scorretto, perché il termine corretto è Augusta Praetoria Salassorum, esattamente come Augusta Praetoria Taurinorum, ma i Taurini hanno avuto la capacità di mantenere la loro identificazione, mentre noi siamo diventati solo Augusta - il termine Salassorum dava probabilmente fastidio - è una testimonianza molto più recente, i Romani sono arrivati molto, molto, molto dopo millenni di civilizzazione, che è documentata anche nei nostri preziosi musei, qui ad Aosta, in particolare.
I Romani pascolavano ancora le pecore quando i Valdostani, o comunque quelli che abitavano nella Valle del Balteus o del Botsar, che sarebbe il Buthier in patois, erano già fortemente civilizzati e impegnati in commerci con popolazioni del bacino Mediterraneo.
Passo al termine Breuil-Cervinia, che credo tutti quanti abbiano avuto modo di commentare in qualche modo. "Breuil" - come sapete bene - significa un luogo piano, una zona acquitrinosa dove l'acqua scorre lentamente e "Breuil" non può essere che un posto pianeggiante, quindi giustamente "Breuil" lo troviamo sotto la Gran Becca, "Lo Brel" si dice, immagino, ma "Breuil" lo troviamo anche a Rhêmes, "Breuil" lo troviamo a Vertosan, c'è la famosissima e per me più bella poesia dell'Abbé Cerlogne: "La Batailles di vatze a Vertosan", dove si cita volentieri la località Breuil, quindi sappiamo benissimo dove si colloca il termine "Breuil".
Perché parlo con insistenza di questi termini? Perché la microtoponimia, nella quale si è impegnata fortemente la Regione Autonoma Valle d'Aosta, ci ha reso, mi pare, più di 70 mila termini che stanno a indicare ogni costone, ogni prato, ogni corso d'acqua, ogni collina, ogni zona coltivata e anche non coltivata, della nostra terra; tutti termini che si stanno perdendo naturalmente perché non se ne fa più uso, perché i giovani non frequentano più quei luoghi, perché la memoria storica si perde, ed è importante il lavoro svolto dall'AVAS, dal BREL, dai ricercatori che hanno fissato questi termini, che poi sono stati trasmessi alle amministrazioni comunali appunto per non essere persi, per tenerne memoria.
Ora abbiamo la legge regionale, oltre alla legge di Stato, che tutela questa cultura, questo patrimonio che non può essere perso.
Sappiamo bene com'è andata la procedura amministrativa del termine Breuil-Cervinia e quello che ci tengo a sottolineare è che il microtoponimo "Breuil" deve rimanere al Breuil. Naturalmente, a l'Arvielle o a Cielo Alto o a Plan Maison non è Breuil, perché il Breuil è una zona ben delimitata, quindi se vogliamo considerare il luogo e chiamare ogni villaggio con il proprio nome, Breuil sarebbe la zona dove c'è il Breuil, Chiesetta e zone vicine, certamente non a Lo Riondet.
Cervinia è un nome utilizzato più tardi, un nome turistico, un nome di fantasia, lo si può utilizzare o meno, questo dipende dalle scelte politiche, il fatto è che è il Breuil, se io mi limito al toponimo, rimane al Breuil e non altrove.
Fatto diverso è stato Pila ad esempio: Pila era il nome, la denominazione di un alpeggio, adesso Pila è diventato tutto il comprensorio, mentre nel XVII secolo, vedete le carte, il comprensorio era Couis e Pila era solo un alpeggio. Abbiamo invertito il senso.
Termino, visto che l'impegno l'ho già annunciato, sollecitando le Amministrazioni comunali a fare attenzione a modificare i toponimi, Ile di lapeun all'autoporto è probabilmente molto forzato perché ci sono varie considerazioni da fare; il fatto di spostare il cartello - e qui chiudo, Presidente - tipo Plan Felinaz che era un prato sotto Felinaz e poi ha preso una zona più larga e adesso sta arrivando fino al Pont-Suaz è una scelta comunale che, a mio avviso, non è corretta e dovrebbe essere fatta con delle valutazioni più attente.
Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie al collega Lucianaz per l'interessante esposizione che francamente, però, va un po' al di là dell'impegnativa. Io mi prenderò qualche minuto solo per fare alcune precisazioni ma credo che ciò servirà anche a evitare alla I Commissione e alla Commissione tecnica per la toponomastica - che però io credo possa essere interpellata autonomamente per qualunque chiarimento, anche solo per una chiacchierata, qualora disponibile - di doversi mobilitare per spiegare ciò che peraltro io credo lei conosca molto bene, le è già noto, contenuto nelle norme e negli atti amministrativi di riferimento.
In particolare lei ha citato la legge 61/76, all'articolo 1bis: le denominazioni ufficiali dei villaggi, frazioni o altre località - come sappiamo e come è stato detto anche in occasione del dibattito sulla questione di Breuil-Cervinia - sono stabilite dal Presidente della Regione con proprio decreto previa acquisizione - questo è bene ribadirlo - del parere della Commissione per la toponomastica locale, del parere del Consiglio comunale del Comune interessato e del parere favorevole della Giunta regionale.
L'articolo 1-octies della l.r. 61 al comma 1 stabilisce che la grafia ufficiale dei toponimi deve ispirarsi nelle sue linee generali alla tradizione ortografica affermatasi in Valle d'Aosta nel corso dei secoli e desumibile dalle fonti di archivio, nonché dalla tradizione orale, come lei ha ribadito spiegando e facendo alcuni esempi.
Tra l'altro ai sensi del comma 2 del medesimo articolo 1-octies, la Giunta regionale, proprio con la deliberazione 828/2012, ha definito nell'allegato A i criteri per la grafia delle denominazioni ufficiali, premettendo che la grafia dei toponimi valdostani è essenzialmente francese, con dei caratteri tipici dell'area francoprovenzale; sono le indicazioni relative alla modalità con cui la Commissione che viene nominata dalla Giunta regionale quale organo di consulenza assistenza tecnica scientifica adotta.
Come lei sa, ma lo fornisco come informazione, la Commissione dura in carica cinque anni ed è rinnovata all'inizio di ogni legislatura regionale.
La Commissione è composta attualmente da dirigenti regionali e anche da esperti nominati direttamente nel novero delle persone che, tra l'altro, aderiscono, perché la Commissione lavora a titolo totalmente gratuito, quindi è evidente che questi studiosi accettano, al di là dei dirigenti, di partecipare ai lavori della Commissione senza avere in cambio nessun rimborso.
La Commissione è composta dalla dottoressa Daria Jorioz, dalla dottoressa Tiziana Vallet, dalla coordinatrice Cristina De La Pierre e poi da Alexis Bétemps, Saverio Favre e Joseph Cesar Perrin, che sono al momento le persone che hanno la conoscenza storica e linguistica e sono le più accreditate.
Se vuole aggiungo anche - non per lei, ma per chi ci ascolta - che la Commissione propone alla Giunta regionale i criteri per la grafia delle denominazioni, tenuto conto per il francoprovenzale delle specificità locali; esprime pareri ai sensi di legge; propone al Presidente della Regione la denominazione ufficiale di villaggi, frazione e altre località e poi, come lei ha ribadito giustamente, fornisce, all'Amministrazione regionale e agli Enti locali consulenza nelle materie di cui alla presente legge, alla legge che è stata citata.
Ai sensi dell'articolo 1-sexies, la Commissione è l'organo di consulenza e assistenza tecnica e propone al Presidente della Regione la denominazione ufficiale di villaggi, frazioni e altre località a seguito di un'approfondita attività di ricerca e studio delle fonti storiche archivistiche, nonché delle inchieste orali effettuate proprio dagli uffici del BREL su ciascun toponimo.
È evidente che tutto quanto deve essere svolto dalla Commissione e i processi, i procedimenti, le metodologie e i criteri adottati per giungere alle decisioni sono stabiliti strettamente dalla legge, sono stabiliti dalla delibera regionale di riferimento e la Commissione, gli Enti locali e la Giunta adottano ciò che viene rappresentato e viene stabilito dalle norme e dagli atti amministrativi.
È per questo motivo che noi riteniamo che non sia al momento accoglibile questa sua richiesta. Io penso, ripeto, che la Commissione in ogni caso possa invitare queste persone di cui ho dato le generalità, anche per fare una chiacchierata e magari per approfondire le tematiche che lei giustamente oggi ha evidenziato.
Presidente - Consigliere Lucianaz.
Lucianaz (RV) - La toponomastica è un argomento che è sempre stato a cuore dei Valdostani, basti dire che nel 1946 uno dei primi atti è stato appunto di riutilizzare i termini che erano stati modificati durante il ventennio, addirittura (qui ho una copia del Comune di Aosta) il sindaco Carlo Torrione, all'epoca - era l'agosto del 1945, si stavano discutendo i futuri decreti luogotenenziali - è stato costretto a esporre questo manifesto alla cittadinanza intera chiedendo di non modificare in modo così aleatorio i nomi delle piazze e delle vie ma di seguire un criterio che sarebbe stato quello ufficiale, quindi Piazza Caduti per la Patria è ritornata Piazza Carlo Alberto, Via Addis Abeba è tornata Via Xavier de Maistre, Via Vittorio Marcos è diventata Via Conte Thomas 1er e Piazza Italo Balbo, Piazza del Popolo, quella che mio nonno chiamava Piazza del Fascio all'epoca, adesso è Piazza della Repubblica.
Io ho segnalazioni di persone molto attente sulla materia, ad esempio a Charvensod un ricercatore, Munier, ha chiesto al Comune di modificare alcuni toponimi che a suo avviso non erano corretti, e così il Comune ha fatto immediatamente, oppure una segnalazione di Brunet di Introd che ritiene non corretto l'uso, soprattutto nei toponimi, della trascrizione francoprovenzale che sarebbe poi quella che si può tranquillamente usare sui cartelli, sulle pancarte.
Avrei veramente piacere, se possibile - anche accompagnato da persone che ne sanno della materia - di confrontarmi con queste scelte.
Ho lavorato tanti anni al BREL, so come funziona la Commissione della toponomastica, quindi non è niente di nuovo. È che di fronte a certe scelte, prima che vengano imposte de imperio dall'Amministrazione pubblica, sarebbe bene valutare o comunque sentire forse anche altre persone che potrebbero sicuramente dare un contributo.
In ogni modo attendo che il Presidente della Commissione affronti anche quest'argomento come tutti gli altri che sono già in lista d'attesa.
Presidente - Altri? Il consigliere Lucianaz ha ritirato l'ordine del giorno.
Ordine del giorno n. 3 di PCP. Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Torniamo a parlare di Vigili del fuoco e quest'ordine del giorno cerca di mettere accento rispetto a quello che è stato evidenziato in Commissione, quindi alle tante problematiche ancora irrisolte rispetto a questo, che è uno dei Corpi più importanti del soccorso della nostra regione.
Sono state evidenziate numerose situazioni conflittuali in diversi scenari operativi, alcune difficoltà rispetto alle procedure adottate in CUS e alle molte segnalazioni rispetto a queste e poi è stata evidenziata, sempre rispetto al Soccorso, quella nota dell'Avvocatura dello Stato che prevede che i compiti di coordinamento e direzione delle operazioni sulle squadre di soccorso siano affidati al Corpo dei Vigili del fuoco.
Si evidenzia inoltre come il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, in ambito anche di emergenze alluvionali, al di fuori della Regione, non viene inserito nella colonna mobile inserita nel sistema nazionale di soccorso pubblico, ma come componente della colonna mobile di Protezione Civile, e sotto questo punto di vista sicuramente rispetto alle competenze e all'alta specializzazione dei nostri Vigili, chi conosce il settore - e vedo che il Presidente si confronta con l'assessore Sapinet - e chi conosce l'importanza di stare nella colonna mobile nazionale insieme a tutti gli altri Vigili del fuoco molto probabilmente capisce anche l'osservazione che viene fatta dai Vigili.
Evidenziano in Commissione, ma poi pure attraverso le note che ci hanno fornito, una serie di problematiche rispetto al comparto sicurezza che il 7 di febbraio del 2023 si dava per fatta e oggi la stiamo ancora aspettando; infine, si evidenziano problemi riferiti alla carenza di personale, peraltro ribadito anche il giorno dei festeggiamenti di Santa Barbara dal Comandante Coriale e lo stato della caserma: il giorno di Santa Barbara ho potuto vedere i locali che avevo già visto e la situazione non solo non è migliorata, ma anzi, è peggiorata in molti di essi, quindi anche sotto questo punto di vista si chiede d'intervenire con una certa celerità rispetto alla caserma Erik Mortara, ma, molto probabilmente, forse qualche considerazione andrebbe fatta anche rispetto alla Caserma di Courmayeur, cosa di cui non abbiamo forse mai tanto parlato, ma anche la situazione di Courmayeur non credo che sia una situazione tanto agevole per i Vigili del fuoco.
Altra richiesta di quest'impegnativa è capire se lo stanziamento del Fondo speciale di parte corrente messo per l'equiparazione dello stato giuridico e del trattamento economico e previdenziale del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e del Corpo Forestale... se si possono mettere a fattor comune i dati rispetto a quello stanziamento perché da più parti è stato sollevato un problema rispetto alla quantificazione di quei fondi. Ho provato a ricercare da dove nasce quella cifra, non l'ho trovato, nella replica del Presidente magari mi verrà chiarito come mai è stata imputata quella cifra rispetto all'equiparazione, tenuto conto che nel bilancio vediamo che a un certo punto si parla solo di 100 mila euro, quindi immaginiamo che si abbia anche la percezione finalmente di arrivare a quest'equiparazione; anche più volte ci è stato rappresentato dal Presidente della Regione, dicendo comunque che in Commissione paritetica forse, rispetto a questa norma, siamo messi meglio rispetto ad altre, quindi sono vari i temi che vorremmo affrontare rispetto al Corpo dei Vigili del fuoco.
Chiediamo al Governo regionale di verificare e di rendere in qualche modo partecipe anche il Consiglio regionale rispetto a tutte le problematiche che abbiamo riportato e che ci sono state segnalate nelle audizioni in Commissione.
Presidente - Il Presidente della Regione ne ha facoltà.
Testolin (UV) - A quest'ordine del giorno, se potessimo dargli un titolo, sarebbe un pot-pourri di situazioni che sono state rappresentate in maniera neanche troppo organica, nel senso che si parte da considerazioni in merito alle uscite sul territorio nazionale - che peraltro non fanno neanche troppo parte dell'impegnativa ma di cui viene data la visione di una campana e non di tutto il coro. Se vogliamo guardare le ultime due uscite, credo che gli interventi gestiti dalla colonna mobile della Protezione Civile regionale - nella quale è assolutamente inserito il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco - hanno dato dei risultati molto importanti, da un punto di vista dell'efficienza, dell'efficacia e della collaborazione tra le diverse componenti, che dimostra come il sistema Valle d'Aosta nelle sue originalità, rispetto al contesto nazionale, possa contribuire alle richieste della Protezione Civile Nazionale e intervenire con prontezza laddove ce ne sia bisogno.
Per quanto riguarda invece le questioni più attinenti all'impegnativa, direi che, per quanto riguarda l'aspetto relativo alle risorse destinate all'adeguamento del trattamento previdenziale dei Vigili del fuoco, le risorse messe in campo sono quelle che servono per coprire il gap che negli anni non ha visto l'iscrizione dei rappresentanti all'interno del percorso che si sta analizzando in paritetica e che - al netto di criticità che sono state evidenziate dal Ministero del Lavoro e che sono state già affrontate e ribattute anche ai componenti di paritetica regionale - faranno parte anche di una nuova disquisizione che dovrà svilupparsi in funzione delle scelte che si faranno sul comparto soccorso e sicurezza regionale. È prevista peraltro una riunione ancora prima della fine dell'anno, proprio per capire se ci sia un'intesa tra tutti i sindacati rispetto a quello che sarà il percorso da definirsi, che darà delle ulteriori indicazioni anche per eventualmente riuscire a chiudere il discorso attivato in Paritetica, sia per quanto riguarda il Corpo dei Vigili del fuoco, sia per quanto riguarda la Forestale.
Per il discorso relativo agli interventi sulla Caserma, invece, si rappresenta come con il collega Sapinet si sia affrontato già nel tempo questo percorso e come siano previsti 275 mila euro propedeutici a definire l'attività di progettazione che dovrà essere ultimata nel corso del 2024 per attuare quell'intervento che è stato quantificato al momento, senza ulteriori approfondimenti, in circa 3 milioni e 500 mila euro.
Peraltro si sottolinea come in questi anni ci siano in essere degli appalti di manutenzione che sono sempre stati attivati con una cinquantina d'interventi nel tempo che sono serviti, laddove necessario, a cercare di dare le soluzioni temporanee in un'ottica di ridefinizione degli interventi più importanti che sicuramente saranno attenzionati dall'Amministrazione.
Rispetto all'ordine del giorno, noi ci asterremo, nel senso che le situazioni che sono portate all'evidenza sono assolutamente seguite ognuna nel loro contesto specifico e le interlocuzioni, anche con i referenti dei Vigili del fuoco, sono intense, per non dire di più, e confidiamo anche che possano portare a una conclusione di certi percorsi che sono stati attivati, sui quali si sono fatti dei passi avanti, poi si sono rifatti dei passi indietro, per finalmente riuscire a darci una direzione che sia il più possibile condivisa, laddove ci sia anche un'uniformità d'intenti da parte dei rappresentanti delle stesse organizzazioni.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Volutamente, e lo dice anche il titolo di quest'iniziativa, si mettevano in fila tutte le problematiche evidenziate, a partire dall'equiparazione, alla questione del comparto sicurezza, ai problemi all'interno della CUS, a tutto quello che è relativo alle caserme. Sul resto - rispetto a quello che ci ha detto il Presidente, a parte questa nota rispetto forse alla chiusura della questione del comparto sicurezza - non ci sembra ci siano state delle risposte puntuali, soprattutto sulla quantificazione delle risorse rispetto all'equiparazione; magari farò nuovamente un accesso agli atti per capire da dove esce quel milione e 800 mila euro, perché sinceramente sembra un po' sottostimato rispetto al numero di personale che c'è, sia nel Corpo dei Vigili del fuoco, che nel Corpo Forestale valdostano.
Rispetto alla questione della colonna mobile, nessuno mette in dubbio che la colonna mobile della Protezione Civile abbia funzionato, quello che chiedono i Vigili del Fuoco - e lo chiedono con una nota specifica - è che vengano inseriti invece nella colonna mobile relativa ai Vigili del fuoco, per le loro competenze che sono sicuramente da riconoscere e per l'alta specializzazione che hanno ottenuto nel corso del tempo; non vuol dire che la colonna mobile di protezione civile non funziona, ma vuol dire che il loro contesto dovrebbe essere un altro.
Bene anche i 275 mila euro di progettazione, quello che io le vorrei rappresentare, Presidente è che, se ha voglia di farsi un giro in Caserma, se ancora aspettiamo la progettazione, lì ci sono bagni in cui il soffitto è completamente crollato, ci sono continue infiltrazioni d'acqua all'interno dei locali dove sostano i Vigili del fuoco.
Sotto, negli spogliatoi, c'è una voragine che è lì così da secoli immemori. Io dico che almeno su queste piccole manutenzioni qualcosa in più si potrebbe fare, perché rispetto al mio sopralluogo di gennaio dell'anno scorso, nulla è cambiato, magari qualche manutenzione è stata fatta, ma nulla è cambiato.
Ribadisco che non parliamo solo della caserma Erik Mortara, andatevi a fare un salto anche alla caserma di Courmayeur, poi ne riparliamo.
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Per esprimere il voto a favore di Rassemblement Valdôtain all'ordine del giorno.
Non torno sui punti già evidenziati dalla collega e anche, in parte, dalla risposta del Presidente, ne sottolineo uno che è stato anche oggetto di attenzione durante l'audizione delle controparti sindacali, che è lo stanziamento che oggi è di 1 milione e 800 per quello che riguarda il fondo speciale di parte corrente per l'equiparazione e poi per i due anni successivi ci sono 200 mila euro sul biennio.
Anche dalle interlocuzioni con i sindacati, o comunque delle rappresentanze, non si è molto capito da dove nasceva la valutazione di questo milione e 800 e crediamo che fare chiarezza sul punto, forse anche con atti ispettivi, potrà essere comunque utile, anche perché poi dopo, al di là dello stanziamento sull'anno a venire, bisogna anche capire effettivamente il costo degli anni successivi.
Voteremo quindi a favore.
Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.
Baccega (FI) - Anche noi avevamo seguito nei percorsi scorsi questo tema, in modo anche significativo, proponendo una serie di atti ispettivi e sollecitando più volte la Giunta di allora - e sollecitiamo anche la Giunta attuale - a dare più forza a questo percorso, perché in realtà prima si dava colpa alla Paritetica che non si riuniva, adesso la Paritetica ha fatto il suo lavoro, ha portato avanti percorsi che era necessario portare avanti e quindi credo che sia opportuno adesso dare più forza.
Lo stato della caserma: io ho fatto per qualche anno l'Assessore ai lavori pubblici e di interventi ne abbiamo fatti a iosa, continuano a esserci interventi; forse è il momento di dare una svolta, di trovare un luogo ideale per una caserma che si rispetti, rispetto a tutti i percorsi che questo Corpo valdostano dei Vigili del fuoco ha in seno e che si guardi a uno sviluppo più efficace.
Non so se il nuovo aeroporto prevederà spazi idonei, ma dovrebbe essere così secondo le normative, per poter anche lì garantire un servizio efficace e fruibile per il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, ma sosterremo quest'ordine del giorno proposto dalle colleghe con convinzione, proprio perché parla di equiparazione dello stato giuridico e del trattamento economico e previdenziale del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e del Corpo Forestale della Valle d'Aosta.
Presidente - Consigliera Foudraz.
Foudraz (LEGA VDA) - Per annunciare che voteremo a favore quest'ordine del giorno e- ben a conoscenza del fatto che la caserma Erik Mortara di Aosta dei Vigili del fuoco versa in condizioni abbastanza discutibili per quanto riguarda la manutenzione che sono numerosi gli interventi edilizi che devono essere fatti - per anticipare che, a tal proposito, abbiamo presentato un sub-emendamento che discuteremo nel momento in cui andremo ad analizzare l'articolato del disegno di legge.
Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ritorniamo all'ordine del giorno n. 2 di Forza Italia. Consigliere Baccega, a lei la parola.
Baccega (FI) - Forza Italia ha sostenuto con convinzione la legge regionale n. 35/2021 che aveva dato risorse come indennità attrattività già nel mese di luglio a 860 tra medici e infermieri.
Avevamo, fin da quel momento, detto che quella legge era iniqua; lo sostenevamo perché eravamo convinti che tutta la sanità doveva avere dei riconoscimenti, ma avevamo sostenuto fortemente che avremmo lavorato affinché tutto il personale della USL potesse avere i giusti riconoscimenti.
Da quello stanziamento di spesa di 9 milioni e 300 mila euro, sono avanzati circa 2 milioni e 400 circa, che sono ancora lì a disposizione; poi ovviamente siamo andati nella direzione della legge 22 e anche lì abbiamo detto: la sosteniamo, ma ovviamente si prevede l'indennità sanitaria temporanea - quindi ha cambiato anche nome proprio perché andava a confliggere eventualmente con lo Stato - per dirigenti, medici e infermieri ritenendo che tutto il personale dell'Azienda doveva essere coinvolto.
Adesso è stata presentata la 95 - che poi si è ritirata, della quale eravamo sottoscrittori anche noi - e andremo, probabilmente lunedì, a votare un'altra normativa che prevede anche l'inserimento di tutto il personale delle professioni sanitarie.
Ieri è stato bocciato l'ordine del giorno che prevedeva anche per le OSS un riconoscimento, noi ritorneremo ancora su quel percorso e nel nostro ordine del giorno noi chiediamo che venga riconosciuta l'indennità che è figlia dell'indennità di attrattività: un'indennità sanitaria per gli operatori socio-sanitari, per il comparto amministrativo, per il comparto tecnico, per la dirigenza amministrativa, la dirigenza professionale e la dirigenza tecnica.
Le risorse ci sono, perché, come ho detto, 2 milioni e 400 sono eventualmente avanzati, per sostenere in modo graduale e attraverso un'approfondita contrattazione che si potrà fare con i sindacati, con 2.386.000 euro si può arrivare a sostenere un'indennità sanitaria anche per queste figure.
Volevo fare una riflessione anche su quello che proponiamo, perché sentirsi dire, come è successo ieri, che noi creiamo ipotesi per creare divisioni... non è così, le divisioni sono state create prima, quando si è deciso di attribuire l'indennità solo ed esclusivamente a infermieri, a medici e a dirigenti medici, quindi quello è stato il momento di una divisione. Tutto il mondo della sanità è in subbuglio rispetto a questo percorso.
Abbiamo audito i sindacati CGIL, CISL, UIL, ma anche tutti i sindacati di categoria, che hanno sottolineato l'esigenza di andare nella direzione di riconoscere a tutti quanti coloro che lavorano nell'azienda USL, secondo dei parametri che poi possono essere individuati, un'indennità sanitaria che è dovuta e doverosa, che era nata come indennità d'attrattività, ma era nata anche per evitare l'esodo verso l'esterno.
Ieri è stato affermato che ci sono 45 unità di personale in meno rispetto al 2021 e credo che i servizi sono sicuramente incrementati, quindi questo "-45" è di gran lunga insufficiente.
Perché sono avanzati dei soldi? Perché mancano delle persone, quindi quelle risorse che sono avanzate, avrebbero avuto una logica se fossero state - fin da subito, come avevamo chiesto - distribuite prima alle OSS, poi alle professioni sanitarie e anche ai tecnici e agli amministrativi.
Questo è quello che chiediamo come Forza Italia, con l'auspicio che si vada quanto prima in questa direzione.
Presidente - Assessore Marzi, a lei la parola.
Marzi (SA) - Ringrazio sentitamente il collega Baccega per quest'ordine del giorno perché permette d'inserire politicamente non tanto, ovviamente, l'ordine del giorno - che le chiederemo di ritirare, altrimenti ci asterremo - ma semplicemente perché connota in maniera politicamente perfetta l'atteggiamento del Consiglio, infatti anche nella mia risposta ieri all'ordine del giorno del collega Manfrin sono stato molto preciso in tal senso.
Io non credo che sia volontà del Consiglio quella di dividere le platee di riferimento, anche se bisogna dire che in un'assise elettorale politica come quella attuale potrebbe anche essere assolutamente legittimo. La politica è contemperamento d'interessi: se c'è qualcosa da contemperare, è perché evidentemente ci sono interessi diversi. Se tutti non la pensassimo in maniera diversa, probabilmente ci sarebbero liste uniche e alla fine verremmo sorteggiati invece che eletti.
Alla fine della fiera, questo forse sarebbe l'unico luogo nel quale sarebbe assolutamente legittimo portare istanze diverse.
La sua iniziativa, rispetto a quella del collega Manfrin, allarga addirittura il campo, quindi rende praticamente evidente come, tendendo ad allargarlo, questo campo tende a infinito, anche perché gli ambiti che sono stati coinvolti nell'arco temporale che va dal 2020 al 2022 - e già sul 2022 mi tengo largo rispetto a una crisi sanitaria che lei tra l'altro ha vissuto in prima persona, perché era addirittura Assessore alla sanità in quel periodo, quindi sa benissimo di che cosa stiamo parlando - hanno circoscritto un ambito di riferimento che ha fatto politicamente sorgere la necessità d'intervenire anche con un'indennità di attrattività.
Ci tengo a precisare un termine: "l'attrattività". Tutte le volte che è stata usata in questo Consiglio, sia quando per la prima volta è stata inserita nella 35/2021, sia poi per il percorso legislativo che ha portato alla 22 - parleremo poi dopo dei soggetti individuati - è sempre stata vissuta come attrattività negativa e positiva: quindi sia in termini di coloro i quali dovevano essere attratti, sia in termini di coloro i quali non dovevano essere "dis-attratti", quindi, di conseguenza, optare per altri lidi rispetto all'espressione della propria professionalità sanitaria.
Sicuramente quello che lei dice nel presentare l'iniziativa è assolutamente corretto, cioè il fatto che nel momento in cui nacque la necessità di arrivare, con la 35/2021, a un'indennità d'attrattività, sempre all'interno delle professioni sanitarie, ci fu una scelta che portò a indicare in maniera immediata le professioni individuate dei medici e degli infermieri, con un percorso legislativo che poi portò alla contrattazione di secondo livello per l'individuazione delle indennità.
Anche se all'interno della 22 ci sono delle esplicitazioni, il percorso che dalla 35 arrivò alla 22 - da un punto di vista legislativo anche nei rapporti che i nostri Dipartimenti, quello legislativo in primis, riuscirono a mettere in piedi con lo Stato - venne individuato come quello fosse un passaggio delicato che probabilmente era anche stato uno di quelli che aveva portato a una prima impegnativa della norma d'attrattività sulla 35.
L'oggetto del contendere, rispetto a questa normativa, è stato da sempre un percorso legislativo che ha individuato nel mondo sanitario, in un momento molto particolare quale la pandemia - ricordiamoci tutti che noi siamo stati eletti nell'anno del lockdown e abbiamo formato questo Consiglio nel momento in cui chiudevamo la Regione Autonoma Valle d'Aosta alla fine del 2020 e, di fatto, questo è andato avanti per tutto quanto il 2021 e in quel periodo di fatto vennero fatte delle scelte mirate da chi arrivò a mettere in piedi la 22 - scelte che riconoscevano espressamente, per la carenza di medici e infermieri, una soluzione che doveva essere gestita anche con un'indennità specifica.
Quella scelta, una volta che ebbe compimento con la 22, quindi nell'ultima parte del 2022, vide da subito crearsi un vulnus politico dove si arrivò a dire: "Sì, però non soltanto i medici e gli infermieri devono essere inseriti all'interno di questo processo, ma anche le altre professioni sanitarie", tant'è che poi arriviamo, con l'inizio di questo 2023, dove una proposta di legge - che viene tra l'altro dalla minoranza - inizialmente andava proprio a circoscrivere l'ambito sanitario lanciando il dado rispetto a questa soluzione e nel frattempo l'allora collega Barmasse già stava lavorando per chiudere il cerchio rispetto alle professioni sanitarie che dovevano essere "sanate" rispetto quelle professioni sanitarie che erano state escluse dalla 22/2022.
C'è un solo motivo per il quale noi parliamo di questi temi all'interno di questo bilancio, perché con questa legge abbiamo permesso che la legge d'attrattività 2, chiamiamola così, - che eventualmente approveremo nei prossimi Consigli - di fatto "scavalca" con un emendamento fino al 2026, come tra l'altro con questo bilancio si prevede che ciò accada anche per la legge d'attrattività 1.
Ho voluto rappresentare ieri - e lo ribadisco anche nel dibattito di quest'ordine del giorno, e probabilmente sarà anche il leit motiv del confronto che avremo in Consiglio quando andremo a discutere il DDL 129 - che questo DDL 129, quindi il concetto d'attrattività 2, è un percorso legislativo che tutto il Consiglio ha voluto politicamente, amministrativamente, anche nel confronto con le parti sociali, e che ha portato a una soluzione inclusiva, cioè accoglie all'interno del concetto d'attrattività anche le altre professioni sanitarie.
Qui si chiude la legge d'attrattività 2.
Ogni altro percorso che prevede delle indennità che possono essere sempre di natura attrattiva nei confronti di tutte quante le altre categorie coinvolte in maniera assolutamente eccezionale in termini lavorativi per quello che hanno espresso a diretto riporto con le professioni sanitarie non è assolutamente previsto in questo percorso, ma non lo è mai stato da un punto di vista legislativo e politico, tant'è che anche nel circoscrivere l'ambito del DDL 129 si è arrivati qua.
Se in questo Consiglio da un punto di vista politico è assolutamente legittimo lanciare il cuore oltre l'ostacolo, da un punto di vista invece amministrativo bisogna restare assolutamente concreti, anche perché il percorso che ha portato al DDL 129 non è assolutamente stato un percorso semplice per due aspetti.
Il primo è di natura economica: non è stato facilissimo trovare 2.700.000 euro che sono stati impegnati con la legge di assestamento 2 e, allo stesso tempo, anche da un punto di vista legislativo e questo è stato ribadito in V Commissione quando abbiamo presentato il DDL 129, perché, di fatto, anche inserirsi in quest'ambito, che è quello molto complesso della contrattazione all'interno del mondo pubblico, è una cosa che va trattata con le pinze e deve essere correttamente individuata.
La cosa importante da dire non è quello che è il dibattito politico di quest'Aula... basta vedere quanto in questo momento il nostro tabellone si sia acceso - come un albero di Natale, così rimandiamo e ci facciamo già le feste - e sia individuato rispetto a questo tema, ma è assolutamente importante capire invece quanta risonanza ha quello che accade e ci diciamo in questo Consiglio rispetto a delle platee che, giustamente, individuano la legge d'attrattività in un ambito più semplice, meno ampio, semplicemente, di fatto, a livello d'indennità.
Giustamente non si vedono divisi, perché loro lavorano tutti quanti uno vicino all'altro e, allo stesso tempo, però, non sono giustamente legittimati dal conoscere tutti gli aspetti di natura normativa che, invece, giustamente hanno i percorsi politici amministrativi, quindi le idee e il dibattito, quando poi si devono - permettetemi il termine evangelico - "incarnare" in un dispositivo legislativo.
L'oggetto del contendere rispetto a quest'ordine del giorno, rispetto ai prossimi dibattiti... ma quest'ordine del giorno che nei prossimi dibattiti io utilizzerò a dimostrazione del fatto che una volta che si comincia a dire " è giusto ma, è giusto ma" si applica una formula matematica che tende a infinito, di conseguenza, per questi motivi - che magari sono di difficile comprensione per chi non è abituato, per sua fortuna o sfortuna, a dover stare in quest'aula in continuità come lo facciamo noi - è assolutamente corretto circoscrivere l'ambito e quindi dire che la legge di attrattività 2, che è oggetto di quest'ordine del giorno, era una legge che voleva attrarre le professioni sanitarie che non erano state viste dalla prima norma e chiudere il cerchio rispetto alle professionisti sanitarie.
Qualsiasi altra legge d'attrattività, per altri profili amministrativi non compresi nelle direzioni sanitarie, è un percorso che è tutto da attivare, corretto o non corretto che sia.
Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.
Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo volentieri su quest'ordine del giorno per alcuni chiarimenti.
Il collega Marzi è da una parte - devo riconoscerlo - particolarmente abile nel far risaltare, così potremmo definire, una contrarietà che probabilmente non è sua, probabilmente è della maggioranza di cui fa parte, per tutta una serie di valutazioni di cui noi non siamo a conoscenza ma che possiamo immaginare, la contrarietà che la maggioranza di cui fa parte incontra quando si dice: "Aggiungiamo all'indennità sanitaria una serie di figure".
Ora, da che mondo è mondo e da quando abbiamo preso coscienza dei meccanismi amministrativi, ogni azione è direttamente conseguente a due scelte: da una parte c'è la volontà politica, quindi se c'è o no la volontà di andare nella direzione di fare certe azioni, dall'altra c'è invece la disponibilità economica, se quando si scelgono e si fanno certe scelte, i fondi ci sono o non ci sono.
Se coincidono volontà politica e disponibilità economica, queste scelte possono essere prese.
Qui, con queste iniziative che sono state presentate, ci domandiamo se c'è la volontà politica, perché in realtà la disponibilità economica c'è.
Allora per sgombrare il campo vorrei intervenire su una serie di cose che sono state dette - lei, assessore Marzi, l'ha evocato ed è giusto chiarirlo - al di fuori di questo Consiglio, alle delegazioni che à tour de rôle ognuno ha ricevuto.
Non farò ovviamente il suo nome, assessore Marzi, ma parlerò in generale.
Devo dire, per sgombrarle il campo, che, a queste delegazioni che si sono recate in processione, è stato detto che ormai la legge era stata fatta e che non c'era più possibilità di modificarla.
La legge non è stata fatta, perché c'è un testo che verrà esaminato e votato eventualmente in Commissione lunedì - e guardo il Presidente della V Commissione - quindi lunedì ci sarà la seduta della V Commissione che deciderà di licenziare o meno il DDL 129 che estende l'indennità sanitaria temporanea, quindi lunedì si voterà in Commissione ed eventualmente, se ci sarà parere positivo o negativo, il DDL 129 andrà in Consiglio e verrà votato nelle giornate di mercoledì e giovedì.
Chiunque dica oggi che la legge ormai è scritta e non si può più modificare, sbaglia, dice una cosa falsa, perché questo è stato detto, non è che me lo invento; questo è stato detto alle delegazioni di persone che sono andate a chiedere se si poteva estendere anche - e parlo del caso su cui abbiamo presentato un emendamento e un ordine del giorno - agli operatori socio-sanitari l'indennità sanitaria temporanea.
Questo è stato detto, questa è una cosa falsa, così abbiamo messo un primo punto.
Secondo punto: i soldi non ci sono. Non è vero, e ve lo dimostreremo tra oggi e domani.
Ci sono delle disponibilità, che, per esempio, il collega Baccega ha indicato e trovato, ci sono delle altre disponibilità che noi abbiamo trovato e abbiamo inserito all'interno di un emendamento. Questo significa che se quell'emendamento verrà votato, quei fondi per predisporre l'indennità sanitaria temporanea- noi abbiamo previsto di allargarli anche per gli operatori socio-sanitari - ci sono, quindi non è vero che non ci sono i soldi, è soltanto una questione di volontà.
C'è o no la volontà politica? Questo lo scopriremo.
Sulla questione dell'ordine del giorno, ma penso che l'abbiamo visto ieri e lo rivedremo oggi con lo stesso triste finale, ma lo scopriremo anche nel momento in cui andremo a votare l'emendamento.
L'emendamento è una cosa concreta, non è un impegno politico, è: "Prendiamo questi soldi e li mettiamo lì?". Sì o no, vedremo chi sarà a favore e chi sarà contro. Punto. Finito.
Sgombrando il campo dal fatto che non si possa più fare più niente, diciamo in maniera chiara a chi ci sta ascoltando fuori, oltre che a noi che siamo qui dentro, che questa scelta si può fare.
Oggi questa scelta si può ancora fare, è sufficiente la volontà.
Veniamo invece alla questione dell'indennità d'attrattività. L'abbiamo detto ieri - forse non ero abbastanza chiaro - e lo ripetiamo oggi, l'abbiamo detto con le tabelle alla mano.
L'indennità d'attrattività sanitaria, così com'era stata presentata e prospettata, non ha funzionato come attrattività, ce lo siamo detti; è un'osservazione che non ho fatto io, non ricordo se l'ha fatta il collega Restano, adesso non mi ricordo chi, ma in Commissione è stato detto chiaramente che è stata un'indennità di mantenimento, sostanzialmente si è cercato per lo meno di mantenere in servizio le persone che erano già contrattualizzate con la nostra Sanità.
Come abbiamo detto ieri, non soltanto per questo, perché noi non immaginiamo che ci sia soltanto un mero discorso economico a fronte dell'impegno di ogni persona nello svolgere il proprio lavoro, c'è ovviamente anche una programmazione di vita, ma c'è sicuramente anche una ricerca di tranquillità personale, una ricerca anche di una carriera professionale che dia soddisfazione alla persona; oltre a questo, c'è una necessità di rendere ancora più attrattiva la nostra sanità, per esempio, per chi arriva fuori dalla Valle d'Aosta, se in Valle d'Aosta le risorse non si trovano.
Che cosa è accaduto con quest'indennità di mantenimento?
L'abbiamo detto ieri, lo ripetiamo oggi: la parte più consistente a livello numerico della nostra sanità, ovvero gli infermieri, ha visto un calo di cinque unità dal 2021 al 2023, dati 30 novembre, quindi i 654 infermieri che c'erano al primo gennaio del 2021 sono calati di cinque unità alla fine del periodo.
Per quanto riguarda i medici, erano 329 in servizio al primo gennaio 2021, al 30 novembre 2023 sono calati di dieci unità, quindi la parte più numerosa erano i medici, - la parte mediana erano gli infermieri - e sono calati di dieci unità; la parte che invece contava meno personale tra tutti - per necessità di servizio, immagino, e non certo perché non ce ne sia bisogno - erano gli operatori socio-sanitari, che erano 230 al primo gennaio 2021. Dati al 30 novembre 2023: sono calati di trenta unità.
La fascia, la classificazione che aveva i minor numeri ha avuto il maggiore calo.
Possiamo chiederci quali sono le cause, però se noi immaginiamo di dire che l'indennità di attrattività, o di mantenimento che dir si voglia, sui medici e sugli infermieri è stata applicata e sugli operatori socio-sanitari no e questa è la categoria che ha avuto il calo più importante, pur avendo i numeri più bassi rispetto al numero di persone in servizio, qualcosa ci deve suggerire.
Ecco perché questa scelta è importante farla oggi. I colleghi di Forza Italia hanno ampliato ancora la platea, questa è giustamente una loro idea e noi ne prendiamo atto, ma riteniamo che quest'ordine giorno sia assolutamente accoglibile e lo voteremo perché contiene anche le previsioni che noi abbiamo cercato di fare. Grazie anche a quest'ordine del giorno credo si potrà sgombrare il campo.
Lei, assessore Marzi, non ha fornito delle motivazioni sinceramente convincenti e concrete rispetto al perché noi dovremmo rinunciare a condurre quest'azione.
Io sinceramente, nelle motivazioni che ha fornito non vedo una motivazione valida per dire: "Effettivamente non si può fare".
Credo, e questo mi fa immensamente piacere, che in quest'aula in questi giorni si sia sviluppato un dibattito molto interessante, dove c'è stata un'onestà intellettuale sia da parte di chi fa delle proposte, come l'opposizione, perché può fare questo, sia da parte di chi presenta un bilancio che è la maggioranza, dove si è detto con molta onestà in alcuni casi: "Queste cose non si possono fare", parlo per esempio dello studentato di cui abbiamo parlato ieri, e con altrettanta onestà da questa parte si sono ritirate le proposte quando era evidente che queste non potevano trovare concretezza.
Questa è una proposta che si può fare e che obiettivamente riteniamo debba essere fatta. Il perché non l'abbiamo compreso... quindi noi voteremo convintamente quest'ordine del giorno e a maggior ragione presenteremo l'emendamento nel prosieguo del Consiglio.
Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Sicuramente il tema non è solo una questione legata al numero di partecipanti a questo dibattito, esso fin è stato dal suo inizio estremamente delicato e complicato.
Penso che non ci volesse un indovino per sapere e per dire che nel momento in cui si parla dell'attivazione di un'indennità immediatamente si crei una corsa da una parte, una corsa dall'altra e, soprattutto, per sapere che chi opera all'interno di un settore o di un comparto di un'azienda, se non vede riconosciuta una quota parte d'indennità, si sente discriminato.
Penso che non ci volesse neanche un indovino, lo dico non per fare il professore, assolutamente, ma lo dico con rassegnazione, per affermare che anche l'attivazione di un'indennità di questo tipo non potesse riuscire a ribaltare una situazione che non si vive soltanto in Valle d'Aosta ma che è estremamente complessa e generalizzata e non direi soltanto legata all'ambito nazionale. I numeri che ha citato il collega poc'anzi, numeri di cui si è discusso in Commissione sono sotto gli occhi di tutti, ci sono N cause, tra cui una forse è anche quella - e lo si è detto più volte - legata a un benessere non soltanto organizzativo, ma un benessere in senso lato di chi opera nell'ambito della sanità, il quale ha sicuramente subìto pesantemente gli effetti della pandemia, ma anche i carichi di lavoro e forse anche le modalità di lavorare non si riescono più a sostenere per tante motivazioni ...e non è possibile in sintesi sicuramente affrontarlo.
Quando io ogni tanto cerco di dire che è forse e soprattutto un problema di natura aziendale, quindi sia in termini di clima, sia in termini di organizzazione, forse cerco di spiegarmi in maniera più puntuale.
Nelle premesse il collega Baccega ricorda l'avanzo che si è generato, su quel punto mi ricordo che si cercò di fare chiarezza in Commissione, di fare i calcoli e di capire effettivamente la problematica, cioè che se l'avanzo si genera nell'azienda USL, quei soldi andranno gestiti come l'avanzo della USL va gestito. Sappiamo benissimo oramai la differenza tra la spesa corrente, la spesa d'investimento e il trattamento dell'avanzo; crediamo come gruppo che sia anche complesso ogni tanto difficile e disdicevole fare delle scelte, perché, quando si fanno delle scelte discrezionali, si sa che si va a inimicarsi una parte piuttosto che un'altra, però, al di là del comune sentore a quello che può essere anche il piglio che una forza d'opposizione ha rispetto alla maggioranza, - è vero, qualche volta ci viene detto: "È facile da parte vostra fare certe proposte", io dico "É anche facile da parte vostra farne delle altre", ma questo sta nel gioco delle parti - noi sinceramente oggi quest'ordine del giorno non lo voteremo, non ci sentiamo di votarlo.
Lo dico con estrema chiarezza di confronto nei confronti dei colleghi dell'opposizione e nei confronti di chi ci ascolta, perché su questo tema crediamo sia necessario fare una valutazione in più, e purtroppo, o per fortuna, fare anche una valutazione su dove questo tipo di trattamenti o indennità, temporanei, che poi diventano definitivi o quant'altro, debbano essere applicati.
Ho sentito dire da altri colleghi: "I soldi ci sono"; bene, i soldi ci sono, ma questo non vuol dire necessariamente che dobbiamo utilizzarli in senso generale e generalista, bisogna fare delle valutazioni.
Se già quest'indennità non funziona sulle categorie di obiettivo che doveva interessare, mi pongo delle domande sull'utilizzare queste risorse su altre categorie che, nel bene o nel male, forse subiscono meno le problematiche o il trend o tutta una serie di fattori che stanno incidendo pesantemente sulle categorie che oggi già beneficiano di quest'indennità.
Sinceramente possiamo fare un distinguo sugli operatori socio-sanitari, lo cito per il discorso dell'emendamento sul 129, di quello che era stato presentato alla proposta di legge 95, e che abbiamo appreso - mi spiace - dagli organi di stampa, ma ognuno fa le sue scelte... Dico "Mi spiace" perché quella legge aveva anche altre firme ma ci sta nel gioco delle parti... noi sinceramente quest'impegnativa non ci sentiamo oggi di votarla perché è estremamente estensiva e, ripeto, per quello che ho detto crediamo che sia il momento e soprattutto il caso di fare delle valutazioni molto più accurate e molto più puntuali, perché sì, i soldi ci saranno, però dobbiamo capire che effetto hanno, perché poi queste cose restano e soprattutto poi,0
se si dovessero generare delle situazioni in cui questi soldi vanno rivisti a fronte di N crisi e di N problematiche che possono esserci, non saremmo seri.
Ripeto, questa è una considerazione del nostro gruppo, capiamo quello che viene presentato dai colleghi, però la nostra posizione oggi sarà d'astensione rispetto a quest'impegnativa.
Presidente - Sono le ore 13:00. Considerando anche l'ora e una richiesta di sospensione, propongo di rinviare il resto della discussione di quest'ordine del giorno alle ore 15:00. Il Consiglio è sospeso, riprenderà alle ore 15:00.
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La seduta termina alle ore 13:00.