Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3035 du 12 décembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 3035/XVI - Trattazione congiunta delle relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, del D.L. n. 127 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2024/2026) e del D.L. n. 128 (Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2024/2026). (Reiezione di dieci ordini del giorno. Approvazione di due ordini del giorno. Ritiro di quattro ordini del giorno).

Bertin (Presidente) - Ordine del giorno n. 1 della Lega. Per illustrare l'ordine del giorno, consigliere Ganis a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Questo ordine del giorno vuole mettere in evidenza le difficoltà nelle quali vertono il settore del commercio e quello turistico-ricettivo. L'ha ricordato molto bene il collega Restano nella sua relazione presentata in Aula in merito a leggi di bilancio, senza però ottenere delle risposte.

Ricordo che come gruppo abbiamo presentato molte iniziative volte a valorizzare questo settore, messo in ginocchio da moltissimi fattori, come l'inflazione galoppante, il "caro energia" e l'e-commerce, perché oggi fare shopping con il proprio computer o utilizzando lo smartphone è diventata una consuetudine, soprattutto tra i giovani.

Tutto questo porta alla chiusura dei negozi di prossimità? Contribuisce, certo, insieme al "caro vita" che affrontano i negozianti per tenere in piedi un'attività che rappresentano nella nostra realtà di montagna dei veri presidi territoriali.

Altro fenomeno che si sta diffondendo nella nostra regione è la desertificazione commerciale, con un numero sempre maggiore di attività che abbassano per sempre le serrande; un fenomeno che è ben visibile nei nostri Comuni valdostani.

Altra nota dolente è che nel nostro capoluogo regionale la realizzazione della pista ciclabile ha creato numerosi problemi a commercianti, residenti e turisti. In Corso Battaglione, sono molti gli esercizi che hanno abbassato le serrande per sempre; in Via Festaz invece, a causa della mancanza di parcheggi, nel solo periodo di settembre-novembre, si sono registrate perdite fino al 50%.

È chiaro che per i commercianti la pista ciclabile e la mancanza di parcheggi rappresentano un problema. Una soluzione va trovata nell'immediato, in vista anche del fatto che Natale è alle porte e, si sa, il periodo natalizio rappresenta un momento particolare ed importante per i commercianti.

Ricordo che tutte queste problematiche attanagliano il settore del commercio ma non solo, anche tutto il comparto turistico-ricettivo è minato dall'attuale crisi economica ed energetica; occorrono, a nostro avviso, interventi urgenti e immediati, anche condivisi, tra Amministrazione regionale e comunale, per far fronte al problema.

Abbiamo una legge che regolamenta il settore del commercio che va, come abbiamo già più volte evidenziato, modificata; occorrono a questo punto aiuti e sostegni anche in termini economici, perché le misure varate dal Governo regionale, in particolar modo i sostegni ai negozi di vicinato, non sono sufficienti a mettere un freno alla desertificazione commerciale.

Pareri espressi anche dall'Associazione di categoria: infatti, sono proprio loro che hanno più volte evidenziato nelle ultime audizioni, in particolare in riferimento alla legge di bilancio n. 127, che un aiuto concreto potrebbe essere quello di ripristinare i contributi a fondo perduto per i commercianti e il settore turistico-ricettivo, così come è stato suggerito anche dal Presidente di ADAVA (Associazione degli Albergatori e Imprese Turistiche della Valle d'Aosta). Contributi che erano previsti grazie alla legge regionale 19/2001 e successivamente soppressi dalla legge regionale 13/2014.

Per questi motivi, questa misura darebbe una boccata d'ossigeno al settore del commercio turistico-ricettivo.

In merito a queste considerazioni, il Consiglio regionale impegna il Governo a valutare il ripristino della misura di sostegno in favore delle attività turistico-ricettive commerciali, così come previsto dai capi 2 e 3 della legge regionale 19/2001. Grazie.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Grazie Presidente. Sulla crisi del settore commerciale, abbiamo avuto modo di interloquire in quest'Aula parecchie volte. Ovviamente, la crisi è strutturale, delegata a tutta ad una serie di fattori che abbiamo già evidenziato in altre occasioni.

Rimanendo sul tema dell'ordine del giorno, dall'anno 2020 all'anno 2023, con le misure di aiuto Covid, di cui agli articoli 52 e 53 della legge regionale 8/2020 e all'articolo 16 della 15/2021, e con le misure di aiuto fatte scendere in campo per fronteggiare la crisi energetica e gli effetti inflattivi derivanti dal conflitto bellico, di cui all'articolo 3 della legge regionale 21/2022, sono state finanziate circa 2.100 domande di contributo per investimento delle imprese commerciali e turistico-ricettive, per un ammontare complessivo concesso nel triennio pari a 22 milioni e 800 mila euro.

Un'iniezione di liquidità significativa, che ha generato investimenti nel settore commerciale turistico per circa 65-70 milioni di euro.

A tali interventi si sono poi aggiunte misure di aiuto più mirate, ad esempio quelle Covid rivolte ai B&B, circa 120 beneficiari per 250 mila euro, o quelle rivolte agli esercizi di vicinato, che lei ha appena citato, per il commercio al dettaglio di generi alimentari di prima necessità, che hanno dato risposta a 450 domande nel triennio 2021-2023 per 2 milioni di euro complessivi.

I comparti turistico-ricettivo e commerciale quindi hanno ricevuto un notevole sostegno finanziario per gli investimenti, con la finalità prioritaria di assicurare loro competitività nei mercati di riferimento pressati su più fronti.

Le asserite numerose chiusure di attività, che dovrebbero comunque essere rapportate con i dati delle nuove attività, dipendono anche e soprattutto da dinamiche di mercato esogene, non sempre controllabili dalle pubbliche Amministrazioni locali (quindi, come dicevamo, il commercio online, la grande distribuzione, oppure forme alternative di ospitalità turistica).

La legge regionale 19/2001 ha assicurato per circa un decennio il sostegno finanziario degli investimenti delle imprese, sia attraverso contributi in conto capitale, sia attraverso mutui a tasso agevolato, per un totale di circa 7.500 domande di agevolazione processate.

Per quel che riguarda i contributi in conto capitale, che erano destinati a pioggia per qualsiasi tipologia d'investimento, sono stati osservati non pochi effetti distorsivi, con centinaia di imprese che, dopo aver ricevuto il contributo, hanno cessato l'attività per le ragioni più varie, quindi anche con un dispendio di risorse finanziarie pubbliche significativo e, non da ultimo, con costi amministrativi ingenti.

Dal 2013, con la legge regionale 2001, vengono concessi esclusivamente mutui a tasso agevolato, forme di sostegno sicuramente più virtuose ed efficaci, che sostengono soprattutto chi è portatore di progetti d'investimento credibili, ancorché senza disponibilità economiche adeguate.

Non si esclude quindi la possibilità di far scendere in campo una nuova misura strutturale di sostegno finanziario alle imprese turistico-ricettive e commerciali, nella forma di contributi in conto capitale, ma appare sempre più opportuno che tali interventi siano mirati e destinati esclusivamente a certe tipologie d'investimento (l'efficientamento energetico, la sostenibilità ambientale, la mobilità sostenibile, la digitalizzazione dei processi di servizio e così via), al fine di non disperdere risorse ed evitare progetti imprenditoriali non adeguatamente valutati.

Si ritiene quindi che l'impegnativa, per come è formulata, non possa essere accettata, anche perché richiederebbe un completo stravolgimento della legge regionale 2001, ormai completamente adattata al fatto che la forma di sostegno è il mutuo a tasso agevolato.

Presidente - Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta. È chiaro che, negli anni, questi contributi non sono sicuramente stati gestiti al meglio, però io torno ad evidenziare le parole anche del Presidente di Confcommercio, che ha sottolineato che i soldi stanziati, a favore delle attività, non sono sufficienti.

Abbiamo il problema, come ha detto lei, che la legge regionale va rivista, abbiamo anche un piano di marketing da aggiornare, quindi è chiaro che il settore del commercio va rivisto, ma va rivisto anche in ottica di collaborazione tra Amministrazione regionale e quella comunale, a mio avviso.

Mi permetta, Assessore, prenda spunto magari anche dal collega Bertschy, che è sempre comunque disponibile a creare dei tavoli di lavoro anche con la minoranza, perché da soli oggi non si va da nessuna parte.

Il settore del commercio aspetta delle risposte, va valorizzato al meglio; come le ho detto, a nostro avviso, ma non solo a nostro avviso, anche secondo le Associazioni di categoria, le misure a disposizione non sono sufficienti e molte attività, purtroppo, saranno costrette a chiudere per sempre.

La nostra proposta di legge sulla creazione dei distretti e anche questo ripristino di un contributo a fondo perduto, andavano, a nostro avviso, nella giusta direzione. Grazie.

Presidente - Consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Grazie Presidente. Semplicemente per una dichiarazione di voto, nel senso che votiamo convintamente quest'ordine del giorno presentato dai colleghi in quanto sono cambiate le cose rispetto ai momenti che l'Assessore ci ha annunciato; è vero, c'è stata la pandemia, c'è stata la guerra in Ucraina, c'è la guerra nella striscia di Gaza, ci sono dei problemi che in qualche modo hanno dato significativa preoccupazione. In questa regione si è aggiunta anche la triade Nuti-Sartore-Cometto che, in qualche modo, hanno devastato questa città dal punto di vista commerciale, quindi c'è bisogno di un forte sostegno per i commercianti, soprattutto quelli di Aosta.

Noi votiamo con convinzione quest'ordine del giorno. Grazie.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Voterò anch'io con convinzione quest'ordine del giorno per sostegno alla proposta della Lega e prendo atto della risposta dell'Assessore; convengo che vi è la necessità forse di una riforma normativa importante - come ho già avuto modo di accennare oggi nel corso del mio intervento - che possa considerare veramente quelle che sono le difficoltà dei commercianti che vivono nei posti meno turistici della Valle d'Aosta, ma che comunque svolgono un servizio verso la collettività.

Presidente - Altri gruppi? Non vedo la richiesta d'intervento da parte di altri gruppi, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 2, sempre della Lega. Consigliere Manfrin, ha facoltà di intervenire.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con questo ordine del giorno interveniamo su un tema che è stato particolarmente dibattuto nelle scorse settimane e che riteniamo abbia sia necessità di essere affermato con un impegno - cioè con un ordine del giorno - sia, come vedremo anche successivamente, con un emendamento che risponde ad alcune domande che ci sono state poste in Commissione.

La domanda è evidentemente questa: quando si elabora un sistema che deve cercare di, da una parte si è detto incentivare il personale che ha qualifiche sanitarie e venire in Valle d'Aosta, perché si dice che non c'è sufficiente personale sanitario, dall'altra però alcune scelte che sono state fatte non sono conseguenti. Cosa accade? Accade che in un primo momento erano state erogate alcune indennità di attrattività sanitaria per alcune figure, nello specifico medici ed infermieri, e successivamente si è pensato, ed è stata depositata una legge, che estende questa indennità, che non è più di attrattività ma si chiama indennità sanitaria, anche perché si è visto nei fatti che più che attrattività, ha contribuito o può contribuire a mantenere coloro che nella nostra sanità già ci sono.

In tutto questo, però, c'è un grande assente o ci sono dei grandi assenti, che sono la figura degli operatori socio-sanitari che hanno condiviso, come sappiamo, quanto le altre figure la battaglia durante la pandemia, che condividono quotidianamente la battaglia contro le necessità che la nostra sanità ha e che soprattutto sono purtroppo oggetto di un'azione di conquista da parte dei territori vicini: sappiamo che spesso, proprio gli operatori socio-sanitari, sono particolarmente incentivati a recarsi all'estero, per esempio in Svizzera, per poter svolgere la propria professione dove, ovviamente, hanno un riconoscimento economico sicuramente superiore.

Io non credo che il riconoscimento economico superiore sia l'unico motivo, ed è per questo che, quando abbiamo affrontato il Documento regionale di economia e finanza, abbiamo anche discusso della questione della misura del benessere lavorativo che il collega Sammaritani ha discusso e ha trattato, ed era un emendamento che era stato accolto dal nostro gruppo, quindi il benessere lavorativo è forse la prima questione che permette a chi opera nella sanità di rimanere sul nostro territorio. Però, oltre a questo, c'è chi purtroppo decide, perché non riesce a far fronte a quelle che sono le spese quotidiane e gli impegni quotidiani, di andare dall'altra parte delle Alpi e purtroppo dare la sua professionalità, le sue capacità, quello che ha imparato sul nostro territorio ad altre strutture.

Su questo - e ringrazio per i dati che sono stati forniti anche durante le audizioni - è stata fatta una fotografia e abbiamo visto, nella fotografia che ci è stata consegnata, che tra il 2021 e il 2023 c'è stato un saldo negativo tra le figure sanitarie.

Le figure sanitarie nel 2021 sono state suddivise in tre scaglioni: gli infermieri, i medici e gli OSS. Gli infermieri, che erano 654 nel 2021, fra assunti in corso d'anno e cessati in corso d'anno, nei tre anni alla fine del saldo si trovano ad avere -5 unità. Quindi gli infermieri dal 2021 al 2023, nel loro totale, sono calati solo di 5 unità.

I medici, che erano 329 nel 2021, fra il 2021 e il 2023, nei tre anni, vedono un saldo negativo di 10 unità. Quindi, sono calati di 10 unità.

Gli operatori socio-sanitari che sono il gruppo minore rispetto a questo totale, ovvero 230, dal 2021 al 2023 hanno perso ben 30 unità. Quindi è sicuramente un conteggio che dà plasticamente la fotografia di quella che è una necessità che si è creata, perché perdere 30 unità di personale, è evidente che non può non evidenziare che c'è un problema e che a questo problema bisogna porre un rimedio.

Questo rimedio, oltre che con il benessere lavorativo, che, come abbiamo evidenziato, credo che sia la principale formula di aiuto che può permetterci di andare incontro proprio a chi opera nella nostra sanità, si è proposto con un emendamento alla proposta di legge 95 che poi è stata ritirata, sia con un altro emendamento al disegno di legge 129 che ci è stato bocciato, abbiamo proposto di estendere l'indennità sanitaria anche agli operatori socio-sanitari, e lo abbiamo spiegato. Lo dicono i numeri, lo dicono le necessità del nostro territorio, lo dicono le necessità degli utenti della nostra sanità che non possono essere abbandonati a loro stessi.

Ecco perché con questo ordine del giorno, proprio perché riteniamo che sia assolutamente importante valorizzare le figure degli operatori socio-sanitari che fanno un lavoro che, lo dico sinceramente, io non riuscirei a fare e mi tolgo il cappello di fronte a chi fa questo tipo di lavoro e sceglie di farlo con passione e con coraggio, di fronte a questo è assolutamente necessario riconoscere anche alla figura degli operatori socio-sanitari un'indennità.

Con quest'impegno, chiediamo alla Giunta regionale di estendere la misura di indennità sanitaria e temporanea anche agli operatori socio-sanitari. Grazie.

Presidente - Risponde per il Governo, l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. Al momento, le misure previste dalla legge regionale 22/2022 e l'estensione con il DDL 129/2023, si concentrano, come appena richiamato, sulle figure professionali con profilo sanitario.

Come il collega Manfrin, infatti, ha confermato nell'esposizione del suo ordine del giorno, le OSS sono ad oggi inserite all'interno delle categorie lavorative "socio-assistenziali".

Inizialmente, la misura è stata concepita per le figure sanitarie che, al momento del Covid, erano più carenti e coinvolte, cioè i medici e gli infermieri; ricordiamo la legge 35/2021 che poi dopo, attraverso una serie di vicissitudini, si è trasformata nella 22/2022. Con il DDL 129/2023, che è in fase d'approvazione, si contemplano infatti le ulteriori figure professionali, ma sempre con profilo sanitario, cioè i dirigenti sanitari non medici, i veterinari, il dirigente delle professioni sanitarie, le professioni sanitarie del comparto sanità.

L'ampliamento che si intende operare, naturalmente, è sempre stato individuato, sia quando si è partiti con la 35, quando poi si è arrivati alla 22 e quando poi, dopo la 22, si sono individuate una serie di categorie lavorative del mondo sanitario, che ho appena citato che non erano individuate, tutto il dibattito politico si è sempre incentrato, comprese proposte di legge e il DDL attuale, sul completamento, per quanto riguarda la legge di attrattività, sulle categorie lavorative inserite nel mondo sanitario.

È quindi assolutamente da valutare in maniera positiva nei confronti di queste categorie il percorso politico lungo, nato con la 35/2021, quindi circa due anni fa, arrivato con la 22/2022 attraverso una serie di peripezie e poi raccolto il testimone, una volta passata la 22, che ha considerato le necessità di tutte quante le altre categorie lavorative del mondo sanitario; è quindi in questo senso che va letto il disegno di legge 129.

Per cui, nel chiederle di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo, è assolutamente importante valutare - e questo è già stato oggetto anche di confronto approfondito, sia con i molti OSS che sono venuti a trovarci, sia con le organizzazioni sindacali ai quali questo è stato rappresentato - che sia la 22/2022 che il 129/2023 (ne parliamo ancora come DDL, speriamo entro la fine di quest'anno di potergli dare anche il nome di una legge vera e propria) non sono mai stati fatti per escludere delle categorie lavorative. Infatti, chiude il cerchio sulle professioni sanitarie.

Quello che potrebbe eventualmente essere considerata un'esclusione (ma che ad oggi non lo è) è l'avvio di un percorso completamente diverso, che ad oggi non esiste rispetto al fatto che a quel punto le OSS potrebbero, in qualche maniera, essere escluse.

Per cui chi sta - e naturalmente non lo dico al collega Manfrin - vendendo il 129 come un disegno di legge che esclude qualcuno e non come un disegno di legge che include le categorie che da subito erano state viste come le categorie del mondo sanitario escluso dalla 22, sta rischiando di dividere un mondo che, in questo momento, ha assolutamente bisogno di restare unito.

Naturalmente, per quanto riguarda il percorso che si è creato in quest'Aula, a partire dalla 22 fino ad arrivare alla 129, ciò non è mai stato fatto; sappiamo tutti quanti noi che, anche per arrivare al DDL 129, quindi all'attuale indennità inizialmente prevista nel periodo 2023-2025, poi con questo bilancio allungato fino al 2026, di fatto ha dimostrato di lavorare per unire e non per dividere, e questo naturalmente è un merito che va dato a tutto quanto il Consiglio. Grazie.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Io ringrazio l'Assessore per la sua risposta, però qui - lo conforto - non c'è nessuno che vuole soffiare sul fuoco della divisione, né creare una doppia categoria. Però un fatto va riconosciuto, Assessore, cioè il fatto che dopo la votazione e il via libera al DL 129, si creeranno purtroppo due categorie di persone, le categorie che sono rientrate all'interno dell'indennità sanitaria temporanea e le categorie che non vi sono rientrate; purtroppo in queste, inevitabilmente, approvandolo senza inserire gli operatori socio-sanitari, dovranno essere iscritti gli operatori socio-sanitari.

Io comprendo le motivazioni che lei giustamente porta per il suo ragionamento, però dobbiamo anche farne uno, e gliel'ho fatto con i numeri: se, e dico se, l'indennità di attrattività o di mantenimento, come l'ha chiamata qualcuno, in parte può aver funzionato, perché le riduzioni del personale sanitario, che non sappiamo se siano dovute all'indennità, ad un metodo organizzativo differente, se siano dovute (difficile, perché vediamo lo stesso metodo) ad un'organizzazione interna differente o perché qualcuno ha visto delle opportunità nel nostro territorio, i numeri sono ben diversi nelle categorie superiori, cioè di 654 infermieri in servizio nel 2021, il saldo ci dice -5. Di 329 medici nel 2021, il saldo ci dice -10. Degli OSS, che sono quelli che avevano meno unità a disposizione, 230, il saldo ci dice che siamo a -30 rispetto a quelli del 2021.

Il fatto che ci sia una necessità d'intervenire non è soltanto una nostra idea o una nostra immagine, e non è soltanto una rivendicazione di categoria - i sindacati giustamente sono venuti qui e ci hanno detto tutti che quest'indennità andava estesa anche agli operatori socio-sanitari -, ma è una reale necessità per evitare che la nostra sanità possa perdere delle persone che hanno delle capacità, delle qualità, e una passione che hanno messo a frutto in questi anni, e che rischiamo di perdere per sempre in favore di altre strutture che sono poste al di fuori della Valle d'Aosta.

Noi ovviamente non ritireremo quest'ordine del giorno ed è evidente che chi non lo voterà si prenderà la responsabilità di dire, agli operatori socio-sanitari, che non ritiene che questa categoria abbia necessità di una tutela. Grazie.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ha facoltà di intervenire.

Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio il gruppo della Lega per aver presentato quest'ordine del giorno che ci vede condividere quest'iniziativa.

Come ho già detto in discussione generale di questo bilancio, riteniamo che, rispetto alla categoria delle OSS - e lo possiamo dire anche rispetto all'Amministrazione regionale -, sono sempre premiate le categorie più elevate.

Sappiamo bene il ruolo svolto dalle OSS, sia in ospedale che sul territorio, e visti anche i numeri di cui parlava il consigliere Manfrin, che evidenziano una criticità piuttosto importante all'interno di questa categoria che in qualche modo sta cessando il servizio, anche in maniera predominante rispetto alle altre categorie, annunciamo il nostro voto favorevole a quest'ordine del giorno.

Presidente - Altri gruppi? Non vedo prenotazioni. Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 3 della Lega. Si è prenotato il consigliere Lavy, a cui passo la parola.

Lavy (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Quest'ordine del giorno nasce da un'iniziativa che avevamo già portato qualche mese fa, che riguardava essenzialmente le mele Renette e le mele Golden, e nella risposta a quell'iniziativa l'Assessore Carrel aveva detto che si stava lavorando alla creazione di uno schedario frutticolo in Valle d'Aosta, perché sappiamo che, al di là comunque della Renetta che è simbolo dal punto di vista frutticolo della Valle d'Aosta, c'è anche tutta un'altra serie di varietà, come per esempio la mela Ravèntse, come per esempio anche le castagne, le noci o le pere Martin Sec che sono tipiche della produzione in Valle d'Aosta; però tutte queste varietà frutticole stanno subendo una sorta di smobilitazione nella loro coltivazione, perché - come ho fatto l'esempio della mela Renetta - c'erano due tipi di problemi, per quanto riguarda i porti innesti, per cui ad oggi la mela Renetta è ancora sovente innestata sul porto innesto franco, quindi le grandi piante che sono scomode nella lavorazione con i macchinari, e poi la questione della produzione, per cui, soprattutto per quanto riguarda la mela Renetta, la produzione non è costante negli anni e questo porta tutta una serie di problematiche per quanto riguarda anche la commercializzazione.

In quell'interpellanza si era appunto parlato di far lavorare anche con l'Institut Agricole Régional per avere dei porta innesti M9, quindi piccole piante da mettere a dimora a filare in modo da rendere la coltivazione, i trattamenti e la raccolta più semplice e più a genio con i macchinari.

Con quest'ordine del giorno si vuole, sulla base di una risposta che era stata data allora, una volta che sarà pronto questo schedario frutticolo regionale, lavorare ad una misura che può essere regionale o tramite PSR (Piano Sviluppo Rurale), come era stato anticipato dall'Assessore in quell'occasione, per dare delle risposte in questo senso, per premiare in qualche maniera chi comunque decide di portare avanti delle produzioni che non sono del tutto economiche (diciamocelo chiaramente, perché la mela Golden rende di più rispetto alla mela Renetta o ad una mela di varietà Ravèntse, molto portata per la produzione del sidro), per lavorare e per dare una mano a chi coltiva già ma anche di un incentivo per avere nuove coltivazioni di queste varietà, perché qui il rischio lo vediamo davanti agli occhi, cioè che queste varietà che sono un pochino meno economiche rispetto ad altre, spariscano. Lo si vede in alcuni Comuni in cui la produzione frutticola è elevata: interi prati con coltivazioni di varietà per esempio della Renetta, che vengono spianati mettendo dei filari di Golden, di Fuji e di altre varietà.

Questo non deve capitare, quindi con quest'ordine del giorno si vuole lavorare alla creazione di un fondo che sostenga effettivamente chi lavora queste varietà per salvarle. Grazie.

Presidente - Risponde l'assessore Carrel.

Carrel (PA) - Grazie Presidente, grazie collega Lavy e colleghi della Lega per aver riportato questo tema, su cui ci siamo già confrontati, come ben ha già ricordato, il 24 maggio del 2023.

Per quanto riguarda lo schedario frutticolo, confermo da parte degli uffici dell'Assessorato regionale la piena disponibilità a lavorare in tal senso e a coordinarsi con Agea Coordinamento; ma, come lei sa, la questione è legata ad un decreto ministeriale che è il 241179/2022 che prevede dei tempi e dei modi che devono essere applicati tramite norme attuative; purtroppo, in questo momento non abbiamo ancora le norme attuative, quindi vi è tutta una serie di interlocuzioni tra Agea e l'Assessorato che stanno portando avanti, anche proficuamente, ma senza avere i tempi e i modi per andare ad instaurare e a definire questo schedario frutticolo, siamo impossibilitati ad andare avanti in questa direzione.

Per quanto riguarda le misure sulle produzioni frutticole e viticole regionali, le annuncio che, proprio nei primi mesi del prossimo anno, con dei fondi del PSR 2014-2022, andremo a finanziare una misura, la 4.1.1, che avrà una capienza massima di 1 milione-1 milione e 200 mila euro e andrà a dare priorità a questi settori (quindi al settore frutticolo e viticolo), perché crediamo che sia fondamentale cercare di dare una risposta ancora prima di arrivare con i fondi regionali della legge 17.

Perché quest'ordine del giorno non è, dal nostro punto di vista, votabile, per quanto politicamente condivisibile? (e su questo sottolineo che il raccordo con l'Institut Agricole Régional è un raccordo veramente utile e fruttuoso, perché ci permette, su tutta la ricerca, di andare a lavorare sia sul settore frutticolo ma anche su tanti altri settori, in prospettiva per capire quelle che sono le esigenze dei vari settori). Non è votabile, dal nostro punto di vista, semplicemente perché lo schedario frutticolo non dipende da noi in questo momento; noi abbiamo messo in campo tutte quelle che sono le azioni utili per arrivare quanto prima allo schedario, ma ci mancano delle norme attuative.

Dall'altra parte, perché con la legge 17, che andremo a discutere e ad approvare nella primavera del 2024, ci auspichiamo, ovviamente abbiamo dei fondi limitati, 3 milioni di euro, quindi è ovvio che terremo in considerazione quelle che sono le peculiarità e quelli che sono gli aspetti che lei ha evidenziato, giustamente, ma non possiamo prevedere, ad oggi, un fondo esclusivamente per la tutela di queste categorie. Sarebbe irrispettoso e poco corretto dal nostro punto di vista andare oggi a promettere una cosa che è sicuramente un auspicio su cui continueremo a lavorare, daremo sicuramente maggior risalto, potremo anche vederlo assieme con l'Institut Agricole per il come costruire questi bandi, sia del CSR (Complemento regionale per lo sviluppo rurale), sia del PSR, in questo caso per quello che ho annunciato prima, sia dei fondi regionali; ma, oggi, andare a prevedere un fondo esclusivamente per questo, dal nostro punto di vista, è prematuro ed inopportuno. Grazie.

Presidente - Consigliere Lavy, a lei la parola.

Lavy (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Assessore Carrel, forse dovrebbe andare a rileggersi la risposta che aveva dato a maggio, dove lei parlava appunto della creazione di un fondo; e sapendo benissimo che comunque le tempistiche possono essere lunghe per quanto riguarda la creazione di questo schedario frutticolo, nell'ordine del giorno non è che ho scritto entro 90 giorni, non ho proprio messo le tempistiche.

Poi mi dice che con il PSR ci sarà una misura che aiuterà il settore frutticolo e viticolo in generale: va bene, ma qui con quest'ordine del giorno sollevo una problematica, per cui alcune varietà stanno scomparendo a discapito di altre e nel settore delle mele è molto evidente, perché la Renetta sta perdendo terreno rispetto ad altre varietà (come ho detto le Golden e le Fuji), quindi queste risposte che con quest'ordine del giorno si volevano in qualche maniera trovare, quella misura non le darà e, anzi, paradossalmente, si potrebbe rischiare di accentuare questo fenomeno. Non dico che quella misura sia sbagliata e non da portare avanti, ci mancherebbe altro, però se questa misura aiuterà il settore frutticolo e viticolo in generale, questo processo continuerà. Continueranno ad essere tolte piante di Renetta, la mela Ravèntse continuerà a non essere praticamente quasi considerata e quindi questo fenomeno per cui alcune varietà di frutta valdostana, ad esempio la pera Martin Sec, continuerà a non essere valorizzata.

Io quest'ordine del giorno non lo ritiro, lo porto al voto perché comunque aspettiamo queste norme attuative, ma un minimo di considerazione, per quanto riguarda questa tematica, poteva essere maggiore rispetto a quella che ha dato nella risposta. La risposta di allora a quell'interpellanza mi aveva soddisfatto, questa evidentemente no. Quindi porteremo quest'ordine del giorno al voto.

Presidente - Consigliera Minelli, ha facoltà di intervenire.

Minelli (PCP) - Grazie Presidente. Noi voteremo quest'ordine del giorno presentato dai colleghi della Lega ed illustrato dal collega Lavy, sia perché l'impegno prevede due questioni abbastanza ben definite: la prima è quella che riguarda la valorizzazione delle colture tradizionali, in particolare qui stiamo parlando delle mele della Valle d'Aosta, ma poi la seconda parte chiede anche di sostenere chi inizia nuove coltivazioni collaborando attivamente con l'Institut Agricole.

In Commissione, già in sede di discussione del DEFR, ero intervenuta a questo proposito, suggerendo anche all'Assessore e ai tecnici che lo accompagnavano di collaborare, insieme all'Institut Agricole, al fine di stabilire e di individuare dei criteri agronomici per delle colture che siano meno idro-esigenti di quelle che tradizionalmente vengono praticate.

Per quello che riguarda i meli, quelli giovani richiedono una certa quantità di acqua, ma quando hanno ben radicato, da quattro o cinque anni in su, i meli non richiedono più un grande quantitativo di acqua.

Con la situazione che stiamo vivendo di cambiamento climatico, che è sempre più evidente e che continuerà nei prossimi anni, sarà necessario, se vogliamo continuare ad avere in Valle d'Aosta un'agricoltura di qualità, sia preservare coltivazioni come quella tradizionale della mela o della vite, che è anche una di quelle produzioni che non richiedono poi tutta quell'acqua, ma anche rivolgere l'attenzione ad altre coltivazioni.

Una di quelle che sono meno idro-esigenti è la coltivazione della patata e la coltivazione della segale che sono due prodotti che tradizionalmente la nostra regione ha coltivato da tempi immemorabili.

Io credo che sia importante se non lavorare in questo momento alla creazione di un fondo, perché mi sembra che l'Assessore abbia detto che non è possibile e sarebbe anche ingiusto nei confronti di altre categorie, io mi aspettavo che si potesse in qualche maniera emendare cambiando semplicemente una parola, non "lavorare alla creazione di un fondo regionale o tramite PSR" ma "lavorare alla creazione di un progetto regionale" o "di uno studio regionale al fine di valorizzare" eccetera eccetera, quanto scritto dal collega Lavy.

Mi dispiace, anche perché i dati di cui siamo in possesso ci dicono che in altre Regioni si sta rapidamente andando in questa direzione: mi viene in mente, una per tutte, la Regione Toscana, che ha presentato proprio degli studi sulle nuove coltivazioni, che poi nuove non sono, sono la riscoperta di altre coltivazioni, alle volte ce ne sono anche di nuove, e anche a lavori che sono di associazioni, quali per esempio la Coldiretti (nell'ambito di progetti come "Campagna amica" si lavora proprio in questa direzione). Quindi, noi voteremo quest'ordine del giorno.

Presidente - Altri? Consigliere Cretier.

Cretier (FP-PD) - Grazie signor Presidente. Era solo per evidenziare alcuni aspetti. Questa tipologia di misure era già esistente nei precedenti Piani di sviluppo rurale, però, purtroppo, tutto il lavoro di presentazione, di preparazione, di studio, di analisi economica e di sostegno, alla fine, è caduto nel vuoto perché la compensazione ad ettaro era piuttosto insignificante, come i sostegni lapidei. Da apprezzare l'iniziativa, ma purtroppo questo è un dato di fatto.

Come anche altri temi legati alle piccole colture minori per cui l'Assessorato, a suo tempo, ha fatto un grande lavoro di ricerca, in collaborazione con l'Institut Agricole, però sono cadute nel vuoto, e soprattutto sulle piccole varietà minori di mele, che ogni anno so che sono presentate alla mostra pomologica a Cavour, dove gli ex colleghi dell'Assessorato portano le varietà ed è un sostegno importante, ma che poi non ha riscontro sul mercato. Poi l'aspetto legato alla storia, al recupero, al suo fondamento, ma credo che gli impegni che ha preso l'Assessore vadano in questo senso. Grazie.

Presidente - Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo ora all'ordine del giorno seguente, n. 4, sempre della Lega. Consigliere Sammaritani si è prenotato: ha facoltà di parola.

Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Torniamo a parlare rapidamente di operatori socio-sanitari, quindi dell'ordine del giorno n. 2 del nostro gruppo. Già si è parlato della questione dell'indennità da estendere anche a questa categoria, a questi lavoratori che svolgono - come già è stato detto dal collega Manfrin, così come anche dalle colleghe di PCP - un lavoro davvero prezioso, difficile, faticoso, e che purtroppo ultimamente non è così ambito, a quanto pare, visti i numeri delle defezioni che ci sono continuamente in questo settore.

In quest'ambito, se è importante parlare di indennità, quindi di trattamento economico che è sicuramente - come è stato anticipato - un'indennità di attrattività, quindi una capacità di attrarre questo personale, in realtà poi alla fine abbiamo visto che si tratta soprattutto quasi di un'indennità - come è stato detto da qualcuno - di fidelizzazione, ma tant'è, meglio che niente, nel senso che se quantomeno servisse a trattenere anziché magari ad attrarre addirittura, ci potremmo già accontentare.

In quest'ottica, in ottica sempre più ampia di benessere lavorativo, o comunque d'attrazione, c'è anche il problema - sempre esistito peraltro - del superamento della prova di francese.

A questo proposito, si è intervenuti con la legge n. 1/2023 (l'abbiamo approvata agli inizi di quest'anno), che riguarda la possibilità di proporre la prova di francese con modalità diverse, quindi non creare più un ostacolo iniziale all'assunzione, bensì la possibilità di allungare i tempi per poter arrivare a superare questa prova.

Non è banale, perché effettivamente io stesso ho ricevuto più di una sollecitazione in questo senso da parte di persone che per tanti anni hanno esercitato quest'attività e che però, al momento in cui si devono presentare ad un concorso o ad una selezione, fanno fatica magari a superare l'esame, con la conseguenza che, magari, addirittura, queste persone possono essere incentivate a guardarsi altrove, magari a fare altri lavori anziché quello di operatore socio-sanitario che, come abbiamo detto, è un'attività estremamente importante e fondamentale per l'erogazione dei nostri servizi socio-sanitari.

La richiesta, che viene peraltro anche dal CPEL (Consiglio permanente degli Enti Locali), che ha sottolineato più volte quest'emergenza, è quella proprio di estendere la disciplina che è stata prevista per il reclutamento del personale all'interno dell'Azienda USL anche al reclutamento del personale attraverso sistemi diversi, cioè attraverso l'avviamento a selezione dei Centri per l'impiego, così come per le procedure concorsuali attivate dalle Unités, quindi dai gestori di questi servizi socio-sanitari non USL.

Con quest'ordine del giorno, prendendo lo spunto dalle segnalazioni di queste criticità da parte del CPEL e da parte anche dei singoli operatori che si presentano per poter svolgere quest'attività e nel rispetto delle disposizioni statutarie, legislative vigenti, chiediamo che l'Assessore competente, così come tutta la Giunta, naturalmente, voglia estendere, attraverso un apposito strumento normativo nel primo intervento di manutenzione normativa regionale utile o mediante apposita iniziativa di legge, una norma che estenda queste procedure agevolate di cui alla legge 1/2023 anche al personale reclutato in altro modo.

Abbiamo qui all'ordine del giorno la seconda legge di mutazione, si è intervenuti in ambito anche socio-sanitario ma non su questo tema, quindi siamo particolarmente preoccupati di questo, perché, come sapete, ogni giorno può essere un giorno perduto oppure qualche operatore perduto, e questo non ce lo possiamo più permettere. Grazie.

Presidente - Per il Governo? Assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. Per agevolare il reperimento di professionalità adeguate sotto il profilo quantitativo e qualitativo in ambito sanitario e socio-assistenziale, siamo intervenuti anche attraverso lo strumento legislativo, come da lei richiamato, e cioè la legge 1/2023.

Per assicurare i servizi assistenziali per gli anziani, la Giunta ha inoltre autorizzato apposite deleghe, che hanno consentito agli Enti locali, dal 2020 ad oggi, di attenuare la carenza di personale in possesso della qualifica di OSS che in alcuni territori ha recentemente causato un'inevitabile riduzione di alcuni servizi.

Tale necessità, manifestatesi naturalmente in conseguenza dell'emergenza sanitaria, si è protratta negli anni, rendendo evidente come i percorsi formativi di base non risultino più sufficienti a soddisfare il fabbisogno degli enti gestori dei servizi.

Sono in essere incontri finalizzati ad individuare le eventuali soluzioni percorribili, nella consapevolezza che per il personale assimilabile al comparto regionale non è ad oggi possibile introdurre un automatismo in analogia a quanto previsto per il personale dell'Azienda USL, ai sensi dell'articolo 2 della legge 1/2023 sopra citata.

Per tale motivo, pur comprendendo e condividendo le preoccupazioni espresse, che hanno già determinato l'assunzione di atti deliberativi in tal senso, chiediamo di ritirare l'ordine del giorno, oppure ci asterremo.

Da recepire tutto ciò non come un rifiuto, ma nell'ottica di proseguire il percorso di verifica che ad oggi non consente di poter assumere da parte del Consiglio l'impegno richiesto.

Questa, tra l'altro, collega Sammaritani, è di fatto l'identica risposta che le diedi un mese fa in occasione del DEFR. Lo dico per correttezza e onestà intellettuale. Grazie.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz E. (PCP) - È una richiesta che avevamo già fatto in fase di discussione di quella legge, quindi sicuramente non possiamo che essere d'accordo, soprattutto anche vista l'evoluzione rispetto a quella legge, cioè si è notato che effettivamente quello poteva in qualche modo essere uno sbarramento e sulle altre professioni abbiamo visto sicuramente degli aspetti positivi e dei miglioramenti, che potrebbero in qualche modo agevolare anche un ingresso di OSS, sapendo che, anche rispetto a questa figura professionale, ci sono grandi problematiche. Quindi voteremo con convinzione quest'articolo.

Presidente - Consigliere Sammaritani, a lei la parola.

Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie Presidente e grazie Assessore.

Immaginavamo che la risposta sarebbe stata la medesima di quando proponemmo questa questione in sede di DEFR, ma repetita iuvant, quindi noi riteniamo che questo sia un tema davvero importante e sia un'emergenza assoluta.

Individuare lo strumento normativo chiaramente è importante ed urgente, quindi non ritiriamo l'ordine del giorno e siamo convinti che ci sia un'emergenza assoluta in quest'ambito e quindi dovrebbe essere una priorità anche per questo Governo arrivare ad una soluzione di questo problema. Grazie.

Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (RV) - Grazie Presidente. Per rappresentare la posizione del Rassemblement Valdôtain a quest'ordine del giorno. Abbiamo ascoltato la risposta dell'Assessore, abbiamo ascoltato anche gli interventi dei colleghi: anche noi - e penso che il collega Sammaritani parlando di emergenza abbia ben rappresentato la situazione - voteremo quest'ordine del giorno.

Penso che su questo punto si possa aggiungere al cahier de doléances che in quinta Commissione prima o poi andremo ad affrontare, un passaggio di approfondimento un po' più specifico rispetto alle problematiche che l'Assessore ha doppiamente rappresentato, in modo tale da poter fare magari luce e dedicare un po' più di tempo rispetto ad una problematica che potrebbe avere una soluzione perseguibile, seppur con alcuni dubbi rappresentati dalla controparte di maggioranza. Però penso che possa essere utile fare chiarezza in un momento che ha più tempo e sicuramente in cui si può snocciolare meglio un problema che potrebbe anche essere risolvibile.

Il Rassemblement Valdôtain voterà l'ordine del giorno.

Presidente - Se non vi sono altre richieste d'intervento, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 5 della Lega. Consigliera Foudraz, a lei la parola.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente. L'ordine del giorno che presentiamo in Aula riguarda la revisione di quelli che sono gli attuali parametri applicati per l'erogazione dell'assegno di studio agli studenti universitari, nell'ottica di sostenere maggiormente i giovani che decidono di proseguire i loro studi con percorsi universitari, al fine di consentire ad una platea sempre più elevata la possibilità di accrescere il bagaglio culturale e formativo, quindi di conseguenza la realizzazione dei loro obiettivi.

È emerso durante sedute consiliari precedenti che ci sono evidenti criticità, soprattutto per quelle famiglie fragili che hanno un ISEE che rientra nelle prime due fasce economiche stabilite dal bando di concorso per l'attribuzione degli assegni di studio, ai sensi della legge regionale 30/1989. E per intenderci sono quelle famiglie che hanno rispettivamente ISEE fino a 11 mila euro e fino a 22 mila euro.

I giovani studenti, che decidono di proseguire gli studi universitari e che rientrano nelle fasce economiche che ho citato, sono in numero esiguo per via delle evidenti problematiche economiche; per tale ragione ci si auspica che l'ordine del giorno in questione venga accolto all'unanimità, perché permetterebbe di accompagnare tutti quegli studenti che hanno voglia di continuare il loro percorso, ma che purtroppo sono costretti a rinunciare ai loro sogni e al raggiungimento dei loro obiettivi per mancanza di disponibilità economiche.

Pertanto, per le motivazioni esposte, con quest'ordine del giorno il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a valutare la possibilità, nel corso del prossimo anno, di rivedere quelli che sono i parametri attualmente in vigore relativi all'assegno di studio per gli studenti universitari. Grazie.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie collega Foudraz. Premetto che non vogliamo non impegnarci a vedere i parametri attualmente in vigore, anzi, è da qualche tempo che, come maggioranza, stiamo discutendo al nostro interno sull'attualizzazione e sulla rivisitazione dei numerosi contributi dati per il diritto allo studio, anche per i quali, tra l'altro, sono stati stanziati in bilancio congrue risorse in aumento e l'obiettivo è proprio quello di attualizzare, di rivedere le misure.

Una tematica molto complessa che riguarda non solo gli studenti valdostani che studiano fuori Valle, non solo le cosiddette fasce più deboli che lei ha citato adesso in esposizione del suo ordine del giorno, ma riguardano anche per esempio la cosiddetta "mobilità attiva", parafrasando un po' la mobilità attiva sanitaria, da parte anche di chi guarda la Valle come luogo in cui venire a studiare.

Lei sa che noi abbiamo anche una serie di contributi per chi viene a studiare in Valle d'Aosta e ciò serve anche ad aumentare la reputazione del nostro Ateneo; ma questo è un discorso abbastanza complesso.

L'impegno che ci siamo dati, fermo restando, tra l'altro, che le modalità di ISEE ad oggi sono il miglior strumento in uso, ed è quello, tra l'altro, che è stabilito dallo Stato per i bandi che prevedono la corresponsione di contributi, è quello di analizzare in modo più ampio tutta la materia del diritto allo studio, rette universitarie tra l'altro comprese, ma con modalità e tempi più meditati.

Tra l'altro lei sa, probabilmente ha visto, che noi in questi ultimi anni ed in questo periodo abbiamo fatto anche dei ragionamenti non solo sulle fasce più basse, ma, per esempio, ultimamente abbiamo incrementato la fascia di accesso agli aiuti a 44 mila euro, con ciò anche identificando la cosiddetta "fascia media" come fascia che ha diritto all'accesso ai contributi.

Questo è un cantiere aperto, sul quale stiamo lavorando e, di conseguenza, le chiederei, anche considerato che il lavoro è visibile attraverso anche gli atti che abbiamo fatto, di ritirare quest'ordine del giorno, con l'impegno comunque di tenerla e di tenervi aggiornati rispetto ad una materia che è molto complessa e che non può ridursi a rivedere semplicemente gli assegni di studio per gli studenti universitari.

Presidente - Consigliera Foudraz, a lei la parola.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie assessore Guichardaz.

Sinceramente io non sono poi così stupita nel sentire che al momento quest'ordine del giorno non trova l'approvazione della maggioranza, pur condividendone i contenuti, perché, come sempre, voi state già lavorando.

Quello che mi stupisce è però che alcuni esponenti della vostra stessa maggioranza, non più tardi dell'ultimo Consiglio che si è svolto a novembre (e parliamo delle giornate del 22 e 23 novembre), durante la discussione del disegno di legge 123 che riguardava le norme in materia di trasporto pubblico di linea, hanno espressamente dichiarato che "Dovremmo avere la capacità e la forza di dare corso, di rivedere nel suo insieme sicuramente anche l'assegno di studio, perché se veramente crediamo di accompagnare quelli che sono i nostri studenti, quelli che hanno voglia comunque di studiare, e che decidono di raggiungere per il loro percorso quelli che sono i loro sogni, che di conseguenza sono i nostri sogni, di una nostra comunità, noi pensiamo che sia nostro dovere magari andare a rivedere quelle che sono le regole del gioco".

Io credo che dobbiate lavorare ancora molto, tanto, e chiarirvi soprattutto le idee, per raggiungere quell'obiettivo che vi siete dati, l'obiettivo di aprile 2024, per la cosiddetta réunion o recomposition - chiamatela come volete -, perché probabilmente è ancora molto distante se ad oggi, dicembre 2023, non concordate nemmeno su aiuti verso quelle che sono le fasce più deboli, o comunque più fragili, del tessuto sociale valdostano, precludendo ai nostri giovani il raggiungimento dei loro obiettivi e la realizzazione dei loro sogni. Grazie.

Presidente - Altri? Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Ci asterremo su quest'ordine del giorno perché condividiamo abbastanza quanto detto dall'assessore Guichardaz, ossia che i parametri tarati sono parametri corretti, o per lo meno sono parametri che sono applicati anche nelle altre Regioni.

Il discorso andrebbe forse esteso, e lo presenteremo in uno dei nostri ordini del giorno, a quegli studenti universitari, di cui lei ha parlato, che decidono di venire a studiare in Valle d'Aosta e che purtroppo segnalano una serie di problematiche, legate soprattutto ad affitti molto costosi, ad una questione del trasporto diversa rispetto ad altre località; c'è stato l'esempio della Provincia di Trento, dove l'abbonamento annuale è pari a 80 euro per gli studenti per tutto l'anno, quindi forse bisognerebbe cercare di intervenire in maniera strutturale ed organica proprio rispetto a tutte queste tipologie di studenti, non considerando solo i Valdostani che vanno fuori ma anche quelli che decidono di venire a studiare in Valle d'Aosta e che sicuramente sono importanti per la nostra regione.

Condividiamo quanto detto dall'Assessore e ci asterremo su quest'ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Aggravi, ha facoltà di intervenire.

Aggravi (RV) - Grazie Presidente, per rappresentare la posizione del mio gruppo, del Rassemblement Valdôtain.

Abbiamo letto con attenzione l'ordine del giorno e abbiamo anche ascoltato la presentazione della collega Foudraz e la risposta dell'Assessore; riteniamo sicuramente che qualcosa in più ed una valutazione più puntuale di quella che oggi è la situazione relativamente ai parametri ad oggi in vigore per il sostegno allo studio per gli studenti universitari vada fatto. Nelle nostre possibilità abbiamo presentato anche un ordine del giorno che cerca di rispondere a una delle necessità che sono state rappresentate in audizione, che riguardano il discorso e la questione della disponibilità di alloggi. Sinceramente però - al di là di tutto - quello che si vota è l'impegnativa e il testo dell'ordine del giorno prima di tutto, che ci trova oggettivamente un po' perplessi, non me ne vogliano i proponenti, però, oggettivamente, riteniamo che sia leggermente troppo vago: forse, qualche dettaglio in più e qualche misura in più erano necessari per rafforzare quest'impegnativa.

Sicuramente ci sono - e lo abbiamo già detto - delle possibilità e degli spazi anche per rivedere, anche dal punto di vista dei sostegni finanziari, quello che è il diritto allo studio, o comunque i sostegni agli studenti universitari, però, oggettivamente, quanto viene proposto non ci convince, quindi ci asterremo.

Presidente - Consigliere Chatrian, a lei la parola.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Grazie Presidente. Solo per confermare le considerazioni che l'assessore Guichardaz ha illustrato, nel senso che la Regione Autonoma Valle d'Aosta mette in campo già dei sostegni robusti a chi decide di studiare fuori Valle, oltretutto modificando anche quelli che sono i parametri legati proprio all'ISEE.

Se guardiamo nell'arco alpino, e non solo, il fatto di accompagnare tutti quei ragazzi e ragazze che hanno all'interno del nucleo familiare un ISEE che è superiore a 40 mila euro e si attesta ai 44 mila euro, vi assicuro che siamo tra le prime Regioni che accompagnano e sostengono il diritto allo studio; dopodiché, l'impegno da parte di questa maggioranza è entrare successivamente nel merito, in modo da poter accompagnare meglio, visto e considerato i costi che sono sempre più proibitivi, quindi irrobustire quello che è il sostegno, premiare il merito e, di conseguenza, cercare di raggiungere quegli obiettivi, quei sogni, quella voglia di studiare che c'è da parte di tanti Valdostani e tante Valdostane.

Nei prossimi mesi avremo modo non solo di confrontarci, ma di trovare le migliori soluzioni per accompagnare ancora meglio quello che già si sta facendo.

Ci asterremo su quest'ordine del giorno non tanto perché è vago, ma perché stiamo studiando non solo dei nuovi parametri, ma soprattutto un accompagnare meglio sia le famiglie più fragili ma anche valutare quello che è il merito di chi oggi decide di andare - e speriamo che aumentino - fuori Valle a studiare.

Presidente - Consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Grazie Presidente. Due considerazioni a sostegno convinto di quest'ordine del giorno che è stato presentato dai colleghi della Lega, perché per noi il diritto allo studio è un diritto universale, ogni ragazzo deve essere aiutato e sostenuto per mettere in atto anche l'indipendenza dalle famiglie. Perché non sempre, anche se la famiglia ha un ISEE di un certo tipo, il ragazzo è nelle condizioni di poter chiedere alla famiglia sostegno; allora quel ragazzo deve rinunciare allo studio?

Abbiamo sentito stamattina parlare di doppiare i contributi per le auto elettriche ai giovani, ma c'è una questione di priorità, signori del Governo: per noi il diritto allo studio viene prima di comprare delle auto elettriche, perché è un diritto di formazione, di formare delle competenze, ed è un investimento, questo, non è una spesa buttata al vento per comprare delle macchine elettriche ed incentivare dei giovani. E non sono sicuramente quelli con l'ISEE sotto i 20 mila che comprano le macchine elettriche; sono quelli che hanno degli ISEE magari sopra i 100 mila, nelle famiglie che comprano macchine elettriche. Quindi non capiamo questo corto circuito del Governo a livello d'interpretazione di approccio su un argomento così delicato.

Noi riteniamo che questa sia una priorità per la Valle d'Aosta: investire sui giovani ed aiutarli a fare il loro percorso di formazione. Tante volte vanno fuori Valle, devono sostenere dei costi che sono esorbitanti, quindi se serve qualche milione di euro, questa è una priorità, signori, se vogliamo migliorare il futuro della nostra Valle. Grazie.

Presidente - Consigliera Foudraz.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Non ritireremo l'ordine del giorno, volevo ringraziare i colleghi che sono intervenuti per le loro suggestioni, però vorrei ricordare al consigliere Aggravi che gli approfondimenti e i dettagli che lui ha auspicato comunque fanno parte dell'attività che normalmente svolge il Governo, non certo i proponenti di un ordine del giorno.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie Presidente. Non riesco proprio a capire l'intervento del collega Marquis: lei può farne quanti ne vuole, ma da lì a raccontare... come se lei fosse il tribuno del Consiglio e raccontare che noi non mettiamo soldi per il diritto allo studio, quando, tra l'altro, abbiamo aumentato addirittura la soglia ISEE senza togliere assolutamente nulla alle fasce più basse, anzi, il diritto allo studio - glielo diceva il collega Chatrian - in Valle d'Aosta è garantito come credo in nessun'altra Regione d'Italia. Tra l'altro lei dovrebbe essere sensibile, conoscendo anche le sue prerogative e le sue sensibilità nei confronti dei contributi, degli aiuti e dei sostegni che vengono dati complessivamente alle fasce più deboli e anche alle fasce medie.

Abbiamo detto che stiamo lavorando anche nella direzione di attualizzare, oltre che le fasce ISEE che - come le ho detto, le abbiamo portate da 29 mila - che sono le fasce normalmente utilizzate nel resto d'Italia, 44 mila, per aiutare una più ampia platea; stiamo lavorando sulle rette universitarie e abbiamo mantenuto il minimo del contributo sulla retta universitaria con una delibera che abbiamo deliberato mi sembra due o tre settimane fa, che è 140 euro all'anno di contributo fisso per l'accesso all'Università; stiamo lavorando sulle fasce ISEE per fare in modo che tutti possano accedere al diritto allo studio; qualcuno citava prima gli intendimenti - e che non sono solo intendimenti - sui trasporti pubblici per aiutare gli studenti affinché possano accedere e scegliere anche percorsi di studio che siano anche fuori dalla portata della camminata quotidiana per andare a scuola... Adesso, francamente, non riesco a capire l'immagine che lei vuole dipingere, come se noi fossimo un Governo che adesso ha tagliato i soldi al diritto allo studio.

Allora lei, che è un'analista così attento, si va a guardare il bilancio e potrà vedere che non abbiamo tagliato il diritto allo studio ma, anzi, abbiamo considerevolmente aumentato i fondi.

Se lei vuol far credere questa versione e questo mito del Governo che taglia i soldi, lo faccia pure credere, ma questo per noi è semplicemente un approccio populistico.

Presidente - Consigliere Marquis per fatto personale. Circoscriva il fatto personale.

Marquis (FI) - L'assessore Guichardaz ha evidenziato che il mio è un approccio populistico e sostanzialmente ha detto che c'è un contributo di 130-150 euro, se ho capito bene - me lo confermi solo con un cenno -, per l'iscrizione all'Università.

Allora lei sa cosa costa ad un ragazzo l'Università fuori sede? Una camera, fuori dalla Valle d'Aosta, costa 500-600 euro al mese, costa 1.500 euro al mese ad un ragazzo vivere l'esperienza universitaria. Ma lei forse non ha proprio idea di cosa si sta parlando. Io le stavo dicendo che serve mettere a disposizione maggiori risorse rispetto a questo settore, non che avete tagliato, io non ho detto che sono state tagliate risorse, ho detto che serve metterne di più e che questa è una priorità.

Presidente - Consigliere, rimanga sul fatto personale. Assessore Jean-Pierre Guichardaz, per fatto personale.

Guichardaz J. (FP-PD) - È solo per correggere, il collega forse non ha capito: quella è la tassa d'iscrizione obbligatoria all'Università, 140 euro è quanto abbiamo fissato noi, quindi non c'entra niente.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 25 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Planaz, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo a quello seguente, vale a dire il 6 della Lega. Consigliere Perron, ha facoltà di intervenire.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Partirò da una premessa più generale, che è stata un po' la ratio per cui abbiamo presentato questo ordine del giorno. La premessa è che l'ambiente, e la sua conservazione, non è relegato solo alla sinistra, in particolar modo a quella più radicale, quella delle strade bloccate con la gente che si sdraia e fa fermare tutti o dei monumenti imbrattati, eccetera; non è solo quella, tutt'altro. Anzi, è a nostro avviso il mondo conservatore che custodisce e vuole conservare quanto c'è del mondo naturale, ci mancherebbe, non siamo certo noi a cui piace inquinare, mentre dall'altra parte c'è qualcuno che dice: "Voi amate ogni forma di distruzione", tutt'altro. Però ci sono delle differenze.

Noi valutiamo l'ambiente per quello che riguarda anche la presenza umana, non un ambiente o una natura incontaminata, distante da ogni forma umana. Per noi l'ambiente va intersecato con la presenza umana, è proprio lì che sta l'intersezione tra la natura e la cultura.

In secondo luogo abbiamo il tema della bellezza che è equilibrio per noi, proporzione, ordine, armonia. Stamattina il collega Restano ha citato Nietzsche e quindi mi fa un assist sulla filosofia, ma è proprio quel mondo apollineo, di cui Nietzsche parlava, contrapposto a quello dionisiaco del caos.

Noi abbiamo l'ordine dalla nostra parte, ecco perché anche a noi interessa la bellezza (apollinea in questo caso, con l'ordine). Non è una visione museale della natura la nostra, quella che appartiene ad un mondo conservatore; non è la natura da museo, perché noi ci dobbiamo vivere, nella natura. Poi capisco che oggi arrivano i fenomeni da lontano e ci raccontano come dobbiamo vivere in montagna e ce lo spiegano su, mentre noi abbiamo generazioni di antenati che qui in montagna ci vivono e, se permettete, farci fare la morale e la spiegazione da altri, glielo lasciamo anche fare ma, insomma, non è il massimo.

La montagna, chi la pratica, la vive nelle radici.

Proprio per questo abbiamo presentato un ordine del giorno che era assolutamente specifico: riguardava la richiesta di una bonifica di una zona specifica, la zona del Furggen in questo caso, e ci era stata segnalata da degli alpinisti; ci dicevano che ci sono delle zone che sono state lasciate lì nell'incuria negli anni. Quindi in premessa avevamo messo un po' la storia di quest'impianto che è stato smaltito poi nel 1993, ma certamente ci sono delle zone che sono da bonificare.

Poi - così taglio ed evitiamo di allungare i tempi -, in accordo con le interlocuzioni che abbiamo avuto con entrambi gli Assessori, quindi sia l'assessore Sapinet sia l'assessore Bertschy, che hanno proposto una modifica a nostro avviso migliorativa, perché estende: quello che noi avevamo presentato su un ambito specifico viene esteso su una scala molto più ampia, quindi estende all'intero territorio regionale l'idea di una mappatura.

A questo punto io vi leggo quello che sarà l'ordine del giorno già modificato, fin dal titolo (ho chiesto il permesso prima, per non fare casini sui titoli), e a questo punto l'ordine del giorno diventa: "La richiesta di una mappatura del materiale di risulta delle stazioni sciistiche regionali". Richiamiamo l'importanza etica della tutela ambientale in ecosistemi delicati come quelli montani, anche se soggetti a una storica presenza antropica, per tornare al discorso di prima: non è che a noi piaccia inquinare in qualche modo, ma dobbiamo pensare all'ambiente come inserito nelle vicende umane, non a parte.

Poi richiamiamo l'importanza estetica di bonifica delle zone che hanno visto i propri impianti sciistici dismessi con il passare degli anni, per rendere le stesse più attrattive, per coloro che la montagna la usano magari lontano dalle zone più turistiche, in questo caso diciamo di massa, e fanno alpinismo, fanno altre attività e giustamente hanno tutto il diritto di vedere la bellezza della montagna al 100%, senza i detriti, senza le cose metalliche o i cavi che purtroppo, in alcune zone, ci sono ancora.

Evidenziamo che ancora oggi ci sono dei detriti in giro di varia natura, di tipo elettrico, metallico, materiali di risulta, e qui ho chiesto al collega Distort che ha i termini più precisi nel settore, essendo un architetto.

Chiediamo l'impegnativa al Governo regionale, in questo caso, a predisporre, in collaborazione con gli Enti locali e le società partecipate coinvolte, la mappatura delle attrezzature e dei materiali di risulta delle installazioni sciistiche dismesse sull'intero territorio regionale.

Su ampia scala andare a lavorare e capire dove e in quale modalità, poi si dovrà capire chiaramente i costi, ma sarà una parte successiva, quantomeno cominciare a sapere dove ci sono delle cose che possono essere tolte, perché certamente lo spirito della montagna, di cui ieri c'era la festa internazionale, è uno spirito che interessa tutti noi ed in questo senso la direzione non può che essere una.

Chiediamo l'impegnativa specifica al Governo regionale su questa direzione che abbiamo prima valutato con entrambi gli Assessori.

Presidente - Assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Semplicemente per confermare che abbiamo avuto modo, anche per ottimizzare i tempi di lavoro in Consiglio, di confrontarci con il collega Perron e con il suo gruppo. L'obiettivo di lavorare a partire dal Furggen è sicuramente un obiettivo che condividiamo, ma, allo stesso tempo, per allinearci su un lavoro che il Governo ha intenzione di realizzare con un obiettivo politico che la Lega ha portato in Aula, abbiamo ritenuto di proporre di lavorare a questo tema con uno spirito prima di raccolta di tutte le informazioni necessarie, coinvolgendo anche gli Enti locali. La storia degli impianti a fune parte dagli Enti locali e da tanti imprenditori privati che sul territorio tanti anni fa hanno realizzato questi investimenti, che oggi hanno bisogno di un'attenzione anche di questo tipo.

La mappatura servirà - e lo faremo in maniera trasversale, interverrà anche l'Assessore Sapinet - per avere indicazioni che potranno anche essere utili anche ai progetti futuri d'investimento, perché sono convinto che troveremo tanti impianti in alta quota ma anche tanti impianti in bassa quota, a sottolineare come l'evoluzione è cambiata ed i cambiamenti sono in corso da tanti anni.

Da parte nostra c'è la soddisfazione per aver trovato la collaborazione in questa direzione e forse è bene leggere l'impegno che chiede al Governo regionale di predisporre, in collaborazione con gli Enti locali e le società partecipate coinvolte, la mappatura delle attrezzature di materiali di risulta e le installazioni sciistiche dismesse sul territorio regionale. Una mappatura che ovviamente dovrà essere propedeutica poi a raccogliere le idee, costruire magari un disegno di legge o andare ad ammodernare l'attuale disegno di legge, perché già dice qualcosa al riguardo, con degli impegni molto precisi, ma che sono superati dagli eventi in tutti questi anni, e ovviamente mettere a disposizione qualche risorsa per cominciare a finanziare qualche intervento.

Presidente - Assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Buon pomeriggio, grazie al proponente e grazie al collega Bertschy a cui c'è poco da aggiungere. Qualche anno fa il collega Caveri curò un programma, che andò in onda su Rai 3, che si intitolava: "Quando c'era lo skilift" e ci ricordò un mondo romantico; poi l'ho toccato in prima persona, in quanto tra i vari Comuni dove era presente una vecchia sciovia c'era anche Saint-Nicolas, come tanti altri Comuni. Quindi bene, direi, rilanciare quest'iniziativa.

Sono convinto che da parte degli Enti locali ci sarà una soddisfazione; come bene altrettanto è continuare a sostenere le stazioni in quota, piccole o grandi. Veniamo da un week-end molto importante, dove abbiamo avuto dei grandi numeri, quindi se da una parte bene l'attività del collega Grosjacques e dell'assessore Bertschy nel continuare a sostenere le stazioni e nell'aiutare le famiglie con iniziative interessanti - e qui parlo più da padre che da eletto - dall'altra un'iniziativa che sicuramente gli Enti locali apprezzeranno e che ci permette magari da una parte di dimenticare un mondo che fu, però dall'altra a guardare al paesaggio in modo più interessante. Grazie.

Presidente - Consigliere Cretier.

Cretier (FP-PD) - Grazie Presidente. Egregio collega, l'iniziativa è molto interessante e lodevole da parte sua, quello che dispiace personalmente è che - scusi il termine - sbraga sempre in contrapposizione a vedute che potrebbero essere comunque sostenute reciprocamente.

Gli esempi che ha fatto per me non hanno nessun senso: il fatto di ripulire l'ambiente credo che sia opportuno, però mi spiace sempre che ci sia questa veduta prospettica, giustamente stiamo di fronte, siamo forse gli estremi, comunque sosterremo l'iniziativa e l'accordo che ha preso con l'Assessore che sta molto bene anche a noi. Grazie.

Presidente - Consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Ringrazio l'egregio collega Cretier, sono d'accordo con lui.

Collega Cretier, devo fare politica, che le devo dire? Non è solo amministrazione, ma è politica, quindi sono visioni diverse. Tra l'altro lei non mi sembra uno che si incatena alle autostrade, non è quella sinistra radicale di quel tipo, anche perché a portarla via, ci vorrebbe un impegno anche abbastanza serio, visto che è un uomo con un certo spessore fisico.

Non è una contrapposizione più che altro con voi, con la sinistra più moderata, ma certamente con una visione della sinistra più estrema. Lei chieda alla Schlein che cosa ne pensa e probabilmente vedrà che la Schlein è più d'accordo con la sinistra più estrema rispetto a quella più moderata. Dia un colpo di telefono e mi dirà, magari c'ha ragione lei o le colleghe.

Era un riferimento di quel tipo. Se poi invece vogliamo rimanere sulla filosofia, mi sono dimenticato di dire che il culto di Dioniso, poi a Roma diventa Bacco, porti pazienza, un po' di filosofia, io a scuola tagliavo però alla fine mi promuovevano, che le devo dire?

In Valle d'Aosta il culto di Dioniso non so se è arrivato, nel mondo romano era Bacco che era il Dio dell'ebbrezza ed in Valle d'Aosta è decisamente apprezzato come culto, anche se molti probabilmente non lo sanno, di essere adoratori di Bacco.

Comunque, chiusa questa questione filosofica, nonché la questione con il collega Cretier, ringraziamo per l'apertura in questo caso che ci viene fatta, allo stesso tempo rivestiamo i panni dell'opposizione e staremo molto attenti in futuro all'evolversi di questa mappatura e poi degli interventi che si potranno fare.

Certamente, vi staremo in questo senso con il fiato sul collo.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 7 della Lega. Consigliere Distort, ha facoltà di parola.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Rimaniamo nel territorio della montagna, dove per diversi secoli risiedeva la maggior parte della popolazione del nostro territorio, dove quindi nelle zone montane e pre-montane noi ritroviamo un immenso patrimonio di manufatti appartenenti all'edilizia rurale e all'architettura sacra quale affermazione dell'identità religiosa, culturale e sociale delle comunità.

Così inizia la presentazione di quest'ordine del giorno che ha, come obiettivo, l'avvio di un'iniziativa di censimento delle edicole devozionali e votive presenti sul nostro territorio.

Ricordo che le edicole devozionali, quindi i cosiddetti altarini o oratori anche, fanno parte di quell'architettura sacra minore che, proprio perché è minore, è espressione di un'identità sociale molto più, o diversamente, in maniera forse anche più interessante sotto certi aspetti, rispetto all'architettura sacra maggiore, perché teniamo conto che mentre la costruzione di chiese o cappelle seguiva dei canoni che erano in qualche modo condivisi da un modello ecclesiale, la realizzazione degli oratori, delle edicole devozionali invece seguiva dei canoni più spontanei, proprio potremmo dire di modelli popolari.

Diventa una sorta di testimonianza diretta, immediata, senza filtri, della dimensione religiosa che animava le nostre comunità.

Questo ha da dire tanto sulla cultura, sulla sociologia dei popoli di montagna, sull'antropologia delle generazioni che ci hanno preceduto e le interazioni che queste hanno avuto con il territorio e con la propria dimensione della religiosità. Questa è una prima premessa.

Una seconda è il fatto che in questo periodo storico noi assistiamo ad una crescita nella domanda del cosiddetto turismo religioso: quella forma di turismo che ha come principale obiettivo la ricerca della fede in se stessa, non confessionale, della spiritualità in se stessa, non confessionale, che quindi ha come obiettivo la visita dei luoghi religiosi, come santuari, chiese, conventi, abbazie, eremi, luoghi sacri di ogni tipo, per constatarne non solo la bellezza naturale e soprannaturale legata al luogo fisico, ma anche per apprezzarne le bellezze artistiche e culturali.

Chiaramente, questo tipo di turismo non va confuso con il pellegrinaggio, perché il pellegrinaggio invece è un'attività di tipo confessionale, è un'attività devozionale; noi invece ci soffermiamo sull'aspetto proprio di turismo religioso, perché vi sono stime che tra l'altro indicano che il turismo religioso in crescita rivela un fenomeno che è paradossalmente il fatto che la domanda è superiore all'offerta, nel senso che se voi cercate di trovare ospitalità in un monastero o in un ambito religioso, vi ritroverete una certa difficoltà nell'operare la prenotazione ed in certi casi addirittura di replicarla durante l'anno, proprio perché la grande richiesta fa sì che comunque si cerchi di trovare dei criteri per distribuire sul territorio e nel corso dell'anno proprio gli spazi di ricettività e di accoglienza.

Il rapporto tra domanda ed offerta è un rapporto squilibrato. È un dato positivo che, dal punto di vista del turismo, in una regione che fa del turismo la principale risorsa economica, deve farci riflettere.

Tra l'altro, c'è un punto d'incontro tra il pellegrinaggio ed il turismo religioso che è l'escursionismo religioso, cioè una formula di escursionismo che unisce l'attività del cammino ad un percorso parallelo, fatto di ricognizione degli elementi storici, culturali, spirituali.

In questa formula la presenza delle edicole votive presenti sul nostro territorio e per lo più posizionate lungo tracciati viari, strade, mulattiere, sentieri, costituisce un patrimonio che risponde perfettamente a questo modello di turismo, oltre a custodire le tracce dell'identità delle generazioni che ci hanno preceduto.

Queste due premesse generano una conclusione, una sintesi, cioè diventa evidente che la conservazione e la valorizzazione delle edicole devozionali e votive diventa un obiettivo che unisce tanto la tutela dei beni culturali quanto la valorizzazione di un patrimonio che diventa ulteriore elemento di attrattività del nostro turismo, quindi generatore di economia.

Questa conclusione, questa sintesi, delle due premesse però trova uno scoglio: lo scoglio è che per operare interventi di tutela, di conservazione, poi ovviamente finalizzati alla valorizzazione di questi manufatti, occorre poter sapere quanto meno chi sono i proprietari.

Qua si trova la prima difficoltà, cioè capire anzitutto quali sono, quante sono, dove sono, che datazione hanno; ma soprattutto a chi si può riferire la proprietà di queste edicole diventa un elemento fondamentale, perché nel momento in cui si chiede un titolo abilitativo per poter eseguire un certo tipo di restauro, bisogna capire chi è il committente.

Allora ecco che la questione è stata presentata durante un'audizione in Commissione proprio per l'esposizione dei vari punti della legge che noi ci stiamo preparando a votare chiedendo: "Ma di fronte a questa situazione, per quanto riguarda la valorizzazione dei beni culturali", che è prevista e contenuta all'interno della legge che stiamo esaminando, "Cosa si intende fare? Esiste una catalogazione? Esiste un censimento?". La risposta della Sovrintendente è stata: "Non esiste un censimento". Tra l'altro io adesso non voglio strattonare la Sovrintendente, ma giustamente ha pensato da Sovrintendente, e quindi ha ritenuto sicuramente interessante poter agire nella linea di pensare un progetto di censimento di questi beni, mettendo insieme il CELVA (Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta), quindi i Comuni, e la Diocesi, quindi le parrocchie, per il reperimento di tutti i dati, di informazioni, che sono finalizzati a questo tipo d'iniziativa.

Nello specifico, l'ordine del giorno chiede al Governo regionale di avviare entro novanta giorni - abbiamo pensato ad un termine tanto per non dare genericità al fatto, né mettere fretta, ma neanche il fatto di dire "lo possiamo fare in tempi assolutamente indefiniti" - un percorso d'interlocuzione con la Diocesi di Aosta e con il CELVA, al fine d'intraprendere un percorso che porti all'avvio di un'attività di censimento, intesa come individuazione, ubicazione, inquadramento storico e proprietà di competenza, di tutte le edicole devozionali e votive presenti nel territorio della Valle d'Aosta.

Questo sarà sicuramente prodromico alla catalogazione, quindi all'incrementare il catalogo dei beni culturali, e prodromico alla tutela e valorizzazione di questo grande patrimonio sacro e popolare che tanto potrebbe dare alla connotazione del nostro turismo escursionistico.

Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie Presidente, grazie collega.

Correttamente lei ha detto e ha ribadito che non esiste un censimento, proprio in quanto, contrariamente a quanti pensano che le cappellette e le edicole devozionali e votive, come vengono normalmente chiamate, siano di proprietà ecclesiastica, quasi nessuna di queste è di proprietà ecclesiastica, sono per lo più ex posizionate, ex voto, chiamiamole in vario modo, comunque si parla - come diceva il collega - di simboli di religiosità minore rispetto alle cappelle e alle chiese, ma in ogni caso di grande importanza per la comunità e, come lei ha ribadito, anche di grande interesse dal punto di vista turistico, se vogliamo di quel turismo religioso sul quale tra l'altro la Regione continua ad investire anche in termini di prodotti.

Adesso recentemente il collega Grosjacques ha incaricato comunque un successivo intervento promozionale, per esempio in campo del turismo religioso, a dimostrazione che questa maggioranza comunque crede molto a questo.

Sicuramente per l'avvio dell'attività di censimento occorrerebbe avere la collaborazione della Diocesi, anche se, come le dicevo, non è proprietaria di quasi nessuna di queste edicole votive.

Noi ci siamo più di una volta interfacciati sia con il Vescovo quando annualmente o periodicamente sottoscriviamo l'accordo sui beni ecclesiastici, e abbiamo portato più di una volta il tema all'attenzione del Vescovo; recentemente, tra l'altro, abbiamo avuto un'interlocuzione anche con la dottoressa Bordon che si interessa per la Diocesi del patrimonio culturale, e loro si sono detti assolutamente disponibili per quanto di loro competenza e relativamente più che altro all'interpretazione del bene, anche perché - come lei sa - nascevano, queste edicole votive, lungo le strade principali per protezione, anche come luoghi di sosta, come ex voto di soldati e sopravvissuti da incidenti, a protezione di frane e valanghe, ad esempio molte venivano costruite successivamente alle epidemie e alle pandemie, quindi anche la lettura di questi piccoli documenti e monumenti va fatta con loro.

Sicuramente vanno coinvolti i Comuni, perché sono loro che hanno il quadro della situazione, anche attraverso il CELVA, per cui dal nostro punto di vista l'ordine del giorno può essere accolto.

Io le chiederei solo, proprio perché non siamo in grado, in mezzo all'attività, di garantire comunque anche l'avvio entro novanta giorni, semplicemente di rettificare l'impegnativa con scritto: "Il Governo regionale ad avviare un percorso di interlocuzione con la Diocesi".

Io ho già una piccola mail di risposta della dottoressa Bordon, a testimonianza anche del fatto che ci siamo immediatamente attivati non appena lei ha presentato l'ordine del giorno: è un suo piccolo contributo nel quale dice che sarebbe un lavoro prezioso, che meriterebbe di essere recuperato, quindi già loro si sono detti interessati.

Noi le garantiamo, togliendo proprio quest'impegnativa così rigida, di votarla perché riteniamo che sia votabile e perseguibile. Interessa anche a noi - come dice lei - anche fare un censimento per poterla documentare.

Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Grazie. Anche per ringraziare il collega Distort che ha presentato quest'ordine del giorno che pone alla nostra attenzione un tema sicuramente molto importante e che condivido. Condivido anche in toto l'esposizione che è stata fatta, che ha rimarcato l'importanza di queste testimonianze architettoniche ma anche culturali, e beninteso pure devozionali, che sono proprie del nostro territorio e che costituiscono, a mio avviso, una grande ricchezza, purtroppo finora piuttosto trascurata, e che in alcune località ha potuto essere mantenuta grazie alla volontà e all'impegno della popolazione.

In altre zone abbiamo visto testimonianze di questo tipo che purtroppo ormai sono lasciate all'incuria del tempo.

Credo che sia importante sottolineare che ci sia ormai da noi un aumento di questo turismo cosiddetto religioso, che lei ha evidenziato, ma c'è anche un interesse nei confronti di queste testimonianze da parte di tutto quel turismo escursionista che sta aumentando e che fortunatamente ha anche un risvolto economico per quello che riguarda tante realtà forse meno interessate dal grande turismo di massa, che nel tempo ha portato beneficio nella nostra comunità.

Personalmente, vengo da un paese che ha undici cappelle frazionali, che sono quasi tutte restaurate e che ha un patrimonio di queste che vengono chiamate edicole votive, (che per noi sono gli oratoires) che hanno proprio una caratteristica specifica, che non è soltanto quella di ex voto o di costruzione per chiedere la protezione in caso di calamità naturali e vie di questo seguito, ma anche proprio rappresentano la testimonianza di privati cittadini che negli appezzamenti di loro proprietà, per motivi diversi e assolutamente personali, hanno costruito nel tempo.

C'è anche un'attenzione a queste edicole da parte di chi si sta posizionando nel turismo dei cosiddetti cammini, dei cammini religiosi, che sono alle volte anche un po' inflazionati, mentre la possibilità di trovare delle testimonianze di questo tipo in paesi piuttosto ai margini dei grandi circuiti, o comunque meno conosciuti, è importante.

Ho ascoltato l'Assessore chiedere di eliminare la tempistica che lei aveva previsto, quella dei 90 giorni: io spero che venga comunque accettata lo stesso perché quest'ordine del giorno merita di andare avanti.

Alle volte, quando proponiamo anche una tempistica, è per avere qualche assicurazione in più, ma mi sembra che se c'è una disponibilità che è già stata sondata da parte della Diocesi, siamo in un percorso che in qualche modo è già tracciato ed avviato, quindi credo che sia possibile votare quest'ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Distort, a lei la parola.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Ringrazio l'assessore Guichardaz per l'accoglienza di questo ordine del giorno, ringrazio la collega Minelli per il rafforzamento dei contenuti e della visione di questo ordine del giorno.

Da un lato, sinceramente, vi confesso che sono normalmente impreparato ad una condivisione così plateale, e mi viene in mente quel passaggio: "Guai a voi quando tutti diranno bene di voi", perché è un po' il contraltare delle beatitudini, questo giusto per rimanere in tema religioso. Però bisogna osare, bisogna riconoscere che è un'iniziativa di buon senso e noi indubbiamente, sinceramente, senza fare del Cicero pro domo nostra, noi il buon senso ce lo mettiamo in tutte le iniziative, ci fa piacere quando questo buon senso è condiviso.

Ed il fatto di emendare, eliminando il termine di 90 giorni, ribadisco, così come ha già anticipato la collega Minelli, che ci sono tutta una serie di segnali che ci fanno capire che è già un discorso avviato. Poi comunque sappiamo che i tempi non sono determinanti, non è importante quanto si aspetta, ma chi e cosa si aspetta.

Vero è che noi, come forza di opposizione, continueremo a vigilare, vigileremo molto serratamente sull'applicazione di questa impegnativa in tempi che debbono essere assolutamente ragionevoli.

Ringrazio il mio gruppo che ha sostenuto quest'iniziativa, ringrazio in particolare la collega Foudraz con cui abbiamo costruito insieme l'ordine del giorno, quindi tanto dovevo, non solo per cavalleria, ma per senso di chiarezza e per onestà intellettuale.

Presidente - Consigliere Cretier, a lei la parola.

Cretier (FP-PD) - Grazie. Anche da parte nostra sosteniamo quest'iniziativa e volevo segnalare al collega Distort che la biblioteca di Donnas, già anni fa, ha prodotto un bellissimo documento su tutte le cappellette che sono presenti sul territorio.

Se ha piacere, recupererò una copia, che potrebbe essere utile per il percorso ed il lavoro da fare. grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno così come emendato ed illustrato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 30

Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Rollandin)

L'ordine del giorno è approvato.

Consigliere Marguerettaz, per mozione d'ordine.

Marguerettaz (UV) - Per una breve sospensione per l'organizzazione dei lavori con tutti i Capigruppo.

Presidente - Sospendiamo brevemente il Consiglio e cogliamo anche l'occasione per arieggiare i locali e convocare una Conferenza dei Capigruppo per organizzare i lavori.

La seduta è sospesa dalle ore 18:15 alle ore 18:37.

Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere. Durante la pausa, la Conferenza dei Capigruppo si è riunita ed in ragione dei lavori del Consiglio svoltisi oggi con un ordine del giorno significativamente avanzato, nel senso che è già stata affrontata una parte significativa dei lavori previsti, ha convenuto, all'unanimità, di non proseguire nella seduta notturna di questa sera, sospendendo i lavori alle ore 20:00.

Siamo all'ordine del giorno n. 8 della Lega. Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con quest'ordine del giorno andiamo a trattare un tema che avevamo già trattato tempo fa, ma che è riemerso durante le audizioni effettuate proprio sulla legge di stabilità e sulla legge di bilancio rispetto a quelli che sono gli aiuti.

Ora avremo modo di trattare sicuramente, immagino nella giornata di domani o comunque entro la giornata di giovedì, il tema degli aiuti e delle misure di sostegno per le famiglie che si trovano in una situazione di necessità, ma quest'iniziativa in realtà riguarda più che una misura di aiuto nello specifico - parleremo ovviamente, come abbiamo annunciato, anche di riattivazione del Bon Chauffage, per la gioia dell'assessore Guichardaz - ma abbiamo già trattato e parlato di una necessità che è emersa soprattutto dall'audizione del CPEL (Consiglio Permanente degli Enti Locali), che ha evidenziato come, rispetto anche a molti fondi che vengono stanziati, sia da parte regionale, sia da parte dei vari Comuni, non sia molto chiaro, soprattutto per coloro i quali risiedono sul territorio valdostano e hanno bisogno di un aiuto, quali siano gli aiuti disponibili e con quali caratteristiche; perché?

Perché mettiamoci domani - che so - nei panni di chi dovesse, per esempio, avere uno sfratto e la misura di aiuto che può andare in supporto di chi ha uno sfratto, può essere l'emergenza abitativa piuttosto che la misura della morosità incolpevole, piuttosto che erogazioni specifiche che i Comuni fanno sul capitolo; oppure ancora, una persona che dovesse domani avere un'emergenza sanitaria, quindi non riuscire ad arrivare con un ISEE molto basso a coprire delle spese sanitarie che purtroppo occorrono, si chiederebbe: " Ma quali aiuti ci sono?", ci sono per esempio degli aiuti che sono previsti nella 23/2010, ma c'è tutta una difficoltà nel riuscire a capire, a risalire e ad identificare quelle che sono le misure di aiuto, che è evidente. Ed è evidente quando - e penso sia capitato a tutti noi colleghi, magari maggiormente a lei, assessore Marzi - veniamo contattati dalla singola persona dicendo: "Ho questo problema, ho questa difficoltà, non riesco a pagare questa bolletta, non arrivo alla fine del mese, non posso pagare la retta per l'asilo di mio figlio, non posso pagare il mutuo a tasso variabile perché è schizzato verso l'alto, ho un reddito molto basso, cosa posso fare?". Le risposte sono molteplici e cambiano e variano a seconda di quale categoria di reddito ci si trova e in quale Comune si risiede.

Proprio per questo motivo, proprio perché è stata evidenziata una frammentazione di quelli che sono gli aiuti, e proprio perché c'è una mancanza di chiarezza e di inquadramento rispetto a quelle che sono le possibilità che vengono date a chi si trova in una situazione di necessità - da più parti si è sottolineato, sia dalle parti sociali, sia dal CPEL - di fare chiarezza e quindi di capire esattamente: io persona che mi trovo in difficoltà, che cosa posso fare, a quali aiuti posso ricorrere, a che cosa posso aggrapparmi per avere un sostegno.

Per chi si trova in difficoltà, c'è tutto questo elenco di cose.

Glielo dico perché anche a volte le persone che vengono chiamate nel sostenere un certo tipo di casi, spesso non hanno la conoscenza di determinati tipi di aiuto.

Immaginiamo per esempio quando nei primi giorni, nei primi mesi, ma ancora adesso, è stata varata la parte di morosità incolpevole, che lei sa bene Assessore - io contesto nella sua scrittura, ma questa è una nostra differenza -, quando ci si rivolgeva all'assistente sociale, l'assistente sociale non sapeva bene qual era la modalità per ricorrervi, qual era la modalità a cui potevano accedere o non sapeva neanche che esisteva quella misura, e questo era un grosso problema.

Se invece ci fosse la possibilità di accedere ad un documento, che sia un sito internet, che sia un link, che sia un foglio dato dall'URP (Ufficio Relazioni col Pubblico) eccetera, con le caratteristiche del nucleo, con quelle che sono le possibilità di aiuto, con le criticità che ci sono connesse, a questo punto sicuramente ne avremmo un beneficio e ne avrebbero beneficio anche quelle famiglie che purtroppo vivono situazioni di crisi economica che è derivata da fattori - l'abbiamo messo all'interno del testo - anche esterni, sia i fattori pandemici che hanno messo in ginocchio parecchie famiglie e parecchie imprese, sia i fattori del rincaro dei costi dell'energia che stanno mettendo in difficoltà, a causa dei rincari, numerosi nuclei, l'abbiamo detto e lo ripeteremo poi con un ordine del giorno dedicato sul teleriscaldamento, anche sull'aumento dei costi.

A fronte di questo, con quest'ordine del giorno impegniamo la Giunta regionale a riorganizzare il sistema di welfare regionale adottando un unico percorso di sostegno a favore delle persone e delle famiglie in condizioni di disagio socio-economico (misura unica di sostegno) per superare l'attuale frammentazione e sovrapposizione di aiuti. Grazie.

Presidente - Assessore Marzi.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. Con la recente modifica approvata dal Consiglio regionale con la 23/2010 (Testo Unico in materia di assistenza economica), abbiamo favorito l'accesso alle misure d'inclusione sociale di sostegno al reddito per le fasce più deboli. È previsto infatti un contributo per le famiglie che dispongono di una situazione economica inferiore al minimo vitale, con la presa in carico da parte del servizio sociale.

A livello nazionale, nel 2022 è stato inoltre introdotto l'assegno unico universale a favore delle famiglie con figli fino a 21 anni. Tale assegno, per le famiglie numerose con bassi valori di ISEE, raggiunge importi mensili significativi.

Inoltre, le persone fragili, che non sono nella condizione di poter svolgere un'attività lavorativa, percepiranno dal prossimo primo gennaio l'assegno d'inclusione, o ADI, quale misura di sostegno al reddito in sostituzione dell'attuale reddito di cittadinanza.

La frammentazione esistente da lei richiamata - perché lo spirito della sua iniziativa è assolutamente valido - è il naturale risultato delle diversità e della complessità delle varie situazioni potenzialmente oggetto d'intervento.

Dobbiamo quindi iniziare ad operare, per essere immediatamente operativi, per poter disporre, tanto per iniziare, di una banca dati condivisa con tutte le strutture regionali relative ai vari interventi economici di cui beneficiano le persone su base delle diverse situazioni e necessità, cosa ad oggi difficile ed impossibile per tantissimi motivi, anche legati alle difficoltà varie e variegate legate al mondo della disabilità, dell'invalidità e di tutta quanta la fragilità in genere.

Si tratterebbe quindi di costruire un processo non immediato e complesso, che dovrebbe prevedere la collaborazione di tantissime strutture (questo vale a livello statale ma vale anche a livello regionale), a partire dalla Presidenza della Regione e dal DIAD (Dipartimento Innovazione e Agenda Digitale) vista l'assoluta difficoltà, in termini organizzativi, della traduzione digitale che tutto ciò dovrebbe avere, attraverso un importante lavoro di ricognizione delle misure di supporto e di contributi.

Per questi motivi, il tema proposto è assolutamente condivisibile in termini di principio, ma ad oggi, da un punto di vista concreto, assolutamente non praticabile: quindi, le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Assessore Marzi, io la ringrazio per la volontà di approfondire il tema e anche per aver esplicitato una serie di iniziative e interventi che sono stati ricordati; e anche per aver esplicitato quelle che sono le difficoltà, quindi aver riconosciuto che da una parte la criticità c'è e, dall'altra parte, da quello che lei dice, ci sono anche delle difficoltà per arrivare ad un certo tipo di risultato.

Io non voglio dire che l'ho tratta in inganno, però vorrei semplicemente ricordare a me stesso, prima di tutto, e a quest'Aula che questo ordine giorno in realtà è già stato approvato nel 2020.

Quello che mi risulta un po' strano è che ci si sia probabilmente dimenticati, a distanza di qualche anno, che in realtà quest'ordine del giorno era condivisibile ed era realizzabile, ma probabilmente il Governo che c'era prima lo voleva fare e quello che c'è adesso non lo vuole fare.

È vero che sono cambiati gli Assessori, ma la maggioranza è sempre la stessa, quindi la cosa curiosa, Assessore, è che nonostante lei lo ritenga un impegno che non è realizzabile, quest'ordine del giorno è stato approvato; quindi, probabilmente, chi lo ha votato la volta scorsa non potrà far altro che votare a favore, e se invece non si voterà a favore di quest'ordine del giorno, allora c'è un pochino di ipocrisia politica che si mette in questa discussione.

Io l'ho fatto - e non volevo ovviamente indurla in errore o farle un tranello - semplicemente perché da allora ad oggi purtroppo la situazione non è cambiata, quindi ho ritenuto opportuno e assolutamente necessario cercare di dare dignità all'impegno che avevamo preso.

Non è stato fatto e io ritengo che quest'impegno e quest'ordine del giorno sia votabile. Ma non lo ritengo solo io, lo ritiene anche lei, perché l'ha votato anche lei. Spero che quest'Aula non possa far altro che ripetere il suo voto. Grazie.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Come ricordato dal collega Manfrin, noi avevamo votato quell'ordine del giorno allora e naturalmente lo votiamo anche oggi; dopodiché mi ricordo l'impegno: non solo in quell'ordine del giorno, lei aveva riproposto la stessa questione in altri contesti, durante delle interpellanze e delle interrogazioni, e si era detto che si stava lavorando in quel senso.

Immagino quindi che, anche per tutto il lavoro che è stato fatto dal 2020 ad oggi, visto che sono state impiegate risorse umane per portare avanti questa misura unica, sia corretto continuare a sostenerla, anche perché crediamo che sia veramente qualcosa che possa aiutare anche i cittadini valdostani.

Come abbiamo votato allora, lo voteremo anche oggi.

Presidente - Ci sono altri? Non vedo richieste. Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 9. Si è prenotato il consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Quest'ordine del giorno vuole mettere in risalto un problema che attanaglia imprese, famiglie, e che riguarda una vera emergenza sanitaria ed economica: quella del sovraindebitamento di imprese e consumatori.

Ogni cittadino italiano risulta nel 2023 indebitato in media per circa 10 mila euro, mentre ogni famiglia residente porta sulle spalle un debito verso banche e società finanziarie che ammonta in media a 22 mila euro. I dati arrivano da Assoutenti, che con un report lancia l'allarme verso il sovraindebitamento ed usura.

L'indebitamento delle famiglie cresce anche nella nostra Regione, tant'è che oggi ogni nucleo familiare deve in media oltre 17 mila euro alle banche, posizionando la nostra Regione al tredicesimo posto nella graduatoria delle Regioni italiane, con il più alto indebitamento medio delle famiglie nei confronti delle banche.

Le Regioni con i valori più alti sono la Lombardia (29 mila), il Trentino Alto Adige, il Lazio, mentre quelle con l'indebitamento ulteriore sono la Basilicata e il Molise.

A molti può capitare di contrarre un debito con una finanziaria o una banca, tant'è che i prezzi di oggi diventano un elemento di qualsiasi economia; il problema maggiore si ha quando l'indebitamento diventa eccessivo e si finisce nella condizione di sovraindebitamento, con conseguenze spesso nefaste.

Tra l'altro questo scenario potrebbe nascondere un ulteriore rischio: il diffondersi dell'usura, a cui potrebbero essere esposte famiglie e imprese, perché, oltre alle famiglie, con il rallentamento dell'economia, il crollo dei prestiti avvenuto negli ultimi anni, non è da escludere un avvicinamento da parte delle organizzazioni criminali verso le microaziende o aziende a conduzione familiare.

Per queste ragioni, la politica deve mettere in campo tutte le strategie possibili per arginare questo problema, che sta mettendo in difficoltà famiglie ed imprese, perché in un contesto simile, c'è il rischio concreto di creare masse di imprese e di persone che saranno escluse dall'accesso al credito, con tutte le conseguenze in termini di povertà.

Dunque, che fare? Su questo scenario, che unisce gli effetti del Covid sull'economia con l'inasprimento della valutazione dei clienti da parte delle banche, occorre usare terapie e strumenti che aiutano i debitori.

Uno strumento utile da usare è la disciplina del sovraindebitamento, prevista dalla legge n. 3 del 27 gennaio 2012, che ha assegnato alle Camere di commercio un importante ruolo, proprio a sostegno dei consumatori e dei piccoli imprenditori, oltre a dotarsi dell'organismo di composizione della crisi (OCC).

Un organismo che, ricordo, è presente anche nella nostra regione, per far fronte all'eccessiva insolvenza del debitore e con la particolarità di risolvere la crisi del sovraindebitamento. Esiste anche un servizio offerto dall'Associazione di categoria come il Codacons e Federconsumatori.

Tenuto conto delle difficoltà economiche nelle quali vertono molte famiglie e imprese valdostane, ricordate le parole di preoccupazione delle Associazioni maggiormente rappresentative riguardo al sovraindebitamento, il Consiglio regionale impegna l'Assessore competente ad istituire un tavolo di lavoro che comprenda le Associazioni di categoria, gli OCC, i rappresentanti dei commercialisti valdostani, i rappresentanti delle Camere di commercio di Aosta per trovare delle soluzioni al fine di poter uscire da questa condizione di disequilibrio. Grazie.

Presidente - Il Presidente della Regione ha facoltà di parola.

Testolin (UV) - Grazie Presidente. Ringrazio anche il collega Ganis per aver portato quest'argomento all'attenzione del Consiglio, che ci dà anche la possibilità d'informare su quelle che sono già state le attenzioni che quest'argomento ha suscitato nel percorso amministrativo.

Personalmente, già più di alcuni mesi fa, ho avuto modo di confrontarmi con il rappresentante locale delle OCC, non più tardi di quindici giorni fa. Comunque, senza alcuno stimolo da ordine del giorno o da interpellanza, abbiamo ulteriormente approfondito con i responsabili piemontesi dell'organizzazione - che rappresentano una delle due organizzazioni iscritte presso il Tribunale e con le quali abbiamo avuto modo di condividere il sostegno da parte dell'Amministrazione regionale - che si affianca a quello già messo in campo da Finaosta. Finaosta che, nel dicembre del 2022, ha chiuso una convenzione quadro con l'OCC di riferimento e ha iniziato tutta un'attività di sensibilizzazione verso quelle che sono le persone che possono far parte di questo percorso di risoluzione di un problema di sovraindebitamento, perché, è giusto ricordarlo, possono far parte di questo percorso tutte le persone non fallibili, quindi le aziende, titolari di Partita Iva, oppure i privati.

Lo stesso percorso ha avuto una condivisione anche con La Chambre perché al suo interno vi è l'Associazione La Scialuppa che, da un punto di vista istituzionale, e con quello che è il sostegno anche della Fondazione CRT, da anni sta operando per andare a verificare e sostenere le iniziative non solo del sovraindebitamento ma anche di quelli che possono essere i rischi che chi è indebitato può correre con l'usura piuttosto che con altre situazioni di gravità.

La situazione è assolutamente attenzionata ed è già a conoscenza del sistema, che ne sta condividendo con il tessuto sociale un percorso che ha coinvolto anche istituti di credito presenti sul territorio e che si sono resi disponibili ad interfacciarsi con le organizzazioni di riferimento per migliorarne, laddove possibile, l'efficacia.

A fronte di questo, penso che l'ordine del giorno possa essere ritirato, con l'impegno di continuare quello che si è già fatto fino ad oggi. E, ringraziando ancora il Consigliere, mettiamo a disposizione il nostro lavoro, così come abbiamo fatto fino ad oggi.

Presidente - Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie presidente Testolin.

La ringrazio per la risposta che ci ha dato e per averci resi edotti sulle varie soluzioni che l'Amministrazione regionale sta mettendo in campo insieme alle varie organizzazioni maggiormente rappresentative.

Sicuramente state lavorando per trovare delle soluzioni; noi continueremo comunque a vigilare sul problema e ritireremo il nostro ordine del giorno.

Vorrei solo ricordare che questo è un tema di grande importanza e d'attualità, tant'è che, proprio in questi giorni, si terrà proprio a Napoli una kermesse sull'Expo Consumatori, dove consumatori, Istituzioni e autorità si confronteranno sui temi di attualità che è appunto questa delicata situazione economica di famiglie ed imprese.

Tra l'altro, esistono anche dei progetti, come il Progetto Riparto, percorsi finalizzati a risolvere la situazione di sovraindebitamento di imprese e famiglie.

Ritiro l'ordine del giorno e rimarremo vigili ed attenti sul problema. Grazie.

Presidente - Ordine del giorno seguente, n. 10, della Lega. Si è prenotato il consigliere Distort, a lei la parola.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Siccome tra il deposito dell'ordine del giorno in questione e il momento presente si sono resi noti alcuni sviluppi, in attesa quindi di approfondire altri aspetti operativi, l'ordine del giorno è ritirato e sarà riproposto in caso sotto altra formula.

Presidente - Passiamo dunque al numero seguente: ordine del giorno n. 11, sempre della Lega. Si è prenotato il consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con quest'ordine del giorno entriamo in uno dei temi che abbiamo trattato anche durante l'intervento sulla legge di bilancio, quello in discussione generale, dove si sono evidenziate tutta una serie di questioni. Anche quest'ordine del giorno nasce da quella che è un'esigenza che è stata manifestata dai rappresentanti degli studenti proprio durante la loro audizione in relazione al bilancio.

Come abbiamo potuto vedere, è stato dato l'annuncio dell'apertura ufficiale e dell'entrata in funzione, mi pare dal 13 di dicembre, del nuovo Ateneo, quindi siamo assolutamente felici che si giunga alla fine di questo percorso. Vedremo poi quale sarà effettivamente la funzionalità di questa struttura, se completamente oppure soltanto in parte, però giustamente si dice che ci sarà la disponibilità di questa struttura.

La cosa che però abbiamo trovato particolarmente critica rispetto a quello che è stato esposto dai rappresentanti è stata proprio la questione degli alloggi, perché, come abbiamo evidenziato questa mattina, ci sono circa 100-150 studenti che quando la ferrovia chiuderà, diventeranno anche di più (perché evidentemente sarà molto più difficile viaggiare, quindi dovranno fermarsi a pernottare ad Aosta e dintorni)... quindi questo numero di studenti che frequenta quotidianamente l'Università della Valle d'Aosta, ma è residente fuori o comunque lontana dal capoluogo regionale.

Fra questi studenti che frequentano il capoluogo regionale e la nostra Università, da tempo si parla di una struttura che possa ospitare e rispondere alle esigenze degli studenti: uno studentato, appunto, dove poter pernottare e quindi potersi appoggiare in caso di frequenza quotidiana.

Si è parlato in quest'Aula più volte: ricordo una prima discussione con l'assessore Caveri ai tempi sulla discussione della collocazione dello studentato in Via Trottechien, tramontata ovviamente in maniera malinconica; abbiamo poi potuto individuare quella che è la nuova sede che è stata collocata dall'Amministrazione regionale e che era quella su cui noi avevamo fin da subito puntato, cioè quella dell'ex struttura di Palazzo Cogne, e su quella struttura si è detto: "Si farà una ristrutturazione parziale e la si metterà a disposizione degli studenti".

Proprio su quest'impegno, però, mancano un po' le tempistiche, perché, quando abbiamo parlato in quest'Aula della questione, si è detto: "Noi abbiamo aderito al bando e adesso vedremo".

Ad oggi non abbiamo avuto risposte, una risposta però in Commissione è stata data, perché i rappresentanti degli studenti ci hanno detto che, circa sei mesi fa, il Segretario generale dell'Università ha detto: "Fra un anno, massimo un anno e mezzo, lo studentato è pronto".

Sono passati sei mesi e non ci pare che ci sia già qualche posa di prima pietra, né posa di una minima idea della creazione di uno studentato e pare che in un secondo incontro si sia paventata la data del 2026.

Giustamente i rappresentanti degli studenti ci hanno detto: "Ma a noi lo studentato serve subito, non ci serve nel 2026, soprattutto se", come abbiamo già ricordato prima, "ci sarà il blocco della ferrovia e dei treni e quindi la circolazione, l'arrivo in Valle e anche la partenza saranno più difficoltosi".

Proprio a fronte di tutto questo, con questo ordine del giorno abbiamo voluto cogliere quest'aspetto e quest'indicazione e, se approvato, impegna la Giunta regionale a porre in essere ogni azione che possa portare alla realizzazione dello studentato per il prossimo anno accademico. Grazie.

Presidente - Si è prenotato il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Grazie Presidente. Anche in questo caso ringrazio il proponente, almeno facciamo un po' di chiarezza su quelle che sono le richieste di quest'ordine del giorno e anche sulle premesse che il collega Manfrin ha voluto esplicitare, partendo da quella del 13 di dicembre come apertura del nuovo Ateneo, che in realtà non è l'apertura del nuovo Ateneo ma è il passaggio di gestione dall'Amministrazione all'Università, che è cosa diversa, perché poi all'interno dell'Università, il Consiglio dell'Università ha investito le risorse necessarie per l'ultimazione delle impiantistiche tecnologiche che devono essere installate all'interno dell'Ateneo per poi riuscire a partire con il prossimo anno accademico con l'attività all'interno del nuovo edificio.

Non è a mia conoscenza, e non lo era, la valutazione in merito alla quale ci fossero state delle comunicazioni sulla possibilità di un'apertura dello studentato al 2024, quindi con il prossimo anno scolastico, perché non è una notizia che è stata condivisa all'interno del Consiglio dell'Università, quindi, probabilmente, è stata data per le vie brevi o in situazioni non ufficiali, delle quali sinceramente non ero a conoscenza.

Quello che è corretto, invece, è la definizione di un piano lavori che è stato ipotizzato; se tutti i tasselli vanno al loro posto e l'iter che si è pensato per la ristrutturazione dell'edificio Cral Cogne - che è stato giustamente identificato come destinatario di almeno settanta posti letto, ma saranno di più - i settanta posti letto sono stati individuati in quello che era stato il bando che è stato attivato nel mese di maggio e di cui a settembre è stata data risposta positiva per la possibilità di finanziamento che, peraltro, non è una possibilità di finanziamento sull'investimento, ma sulla gestione futura che dovrà iniziare dal 2026 per essere ricompresa in quelle da considerarsi sostenibili.

Invece, per quanto riguarda la concretezza nel lavorare, è stata già identificata e destinata dal fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-27 una cifra intorno ai 6 milioni di euro, che potrebbero essere destinati al recupero di quell'edificio, all'interno di quella che sarà la procedura di allestimento; una procedura che vedrà probabilmente il termine della progettazione entro il secondo semestre del 2024 e, come dicevo prima, l'esecuzione dei lavori entro il secondo semestre del 2026.

L'ordine del giorno chiede un'altra cosa: sicuramente questa scadenza non saremo in grado di rispettarla; siamo abituati ad essere molto onesti in quello che si può e nelle tempistiche che si possono realizzare, questo è l'obiettivo che ci prefissiamo, quello che le ho cercato di anticipare, per cui sull'ordine del giorno specifico, fermo restando l'impegno e il lavoro già svolto, quello che stiamo svolgendo e quello che andremo a svolgere nel prossimo futuro per dare attuazione ai lavori di realizzazione di uno studentato che anche per noi è prioritario, non può essere accettato.

Ci asterremo, se non viene ritirato. Grazie.

Presidente - Collega Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Grazie Presidente per la sua risposta, ovviamente parto dalla considerazione che ha fatto: io non so in quale sede sia stata formulata e trasmessa ai rappresentanti degli studenti l'informazione secondo la quale entro un anno, massimo un anno e mezzo, la struttura sarebbe stata pronta, non ne ho idea. Quello che so è che i rappresentanti degli studenti sono venuti qui in audizione e ce l'hanno detto, e c'è sui verbali nero su bianco, quindi è incontrovertibile.

Se qualcuno del personale dell'Università, si parla del Segretario generale - io non lo so, questo è quello che è stato detto da parte degli studenti - ha detto loro che lo studentato sarebbe stato pronto di lì ad un anno, sei mesi fa, vuol dire che tra sei mesi sarebbe stato pronto, noi che possiamo fare? Ne prendiamo atto, però quest'informazione è nero su bianco, quindi è incontrovertibile.

Al netto di questo, però, apprezzo l'onestà intellettuale di ammettere che non riuscirete a farlo entro il prossimo anno accademico, cosa che ovviamente espone - e lo sappiamo - a dei rischi concreti, che sono quelli che gli studenti vivono e che ci hanno elencato durante l'audizione in Commissione.

Gli studenti hanno evidenziato che c'è un mercato che purtroppo chiede 400-450 euro a studente per un posto letto condiviso con altri studenti, che è sicuramente un qualcosa che è critico per uno studente immaginiamo che non abbia grossa disponibilità e che debba magari anche lavorare per mantenersi; comunque diventa una spesa decisamente ingente, ed è una situazione che la nostra città, la nostra Regione, se vuole diventare una Regione a trazione universitaria, non può accettare.

Io ricordo distintamente il periodo dell'Università a Pavia che si è trasformata in una città universitaria e che da questa vocazione universitaria ha tratto innumerevoli benefici e ha avuto anche la capacità di dotarsi di adeguati posti letto e, al contempo, ha alimentato un mercato immobiliare privato che non è arrivato a questi livelli e sicuramente non ha taglieggiato gli studenti, perlomeno quando andavo all'Università io, che ho avuto la fortuna tra l'altro di trovare casa proprio davanti all'Università, sempre condivisa con altre due persone ma i prezzi non erano quelli, ma in ogni caso ha permesso di sviluppare tutta la città e anche tutte le zone circostanti.

Immaginiamoci Aosta trasposta in una realtà come Pavia, la città di Aosta ma con 10 mila studenti universitari dentro che, oltre a studiare, vivono la città, magari ne fanno meta del loro percorso di vita, acquistano servizi e acquistano beni. Sarebbe sicuramente una bellissima realtà da esportare.

Tornando però al nostro impegno, io, come dicevo, apprezzo l'onestà intellettuale: lei ha detto che quest'impegno non riuscirete a portarlo avanti neanche se approvato; per cui, a questo punto, non ha alcun senso portare alla votazione quest'ordine del giorno se comunque ci dite non che non c'è la volontà, ma non c'è la possibilità di farlo. Quindi lo ritiriamo, esprimendo però grande rammarico per quest'occasione che purtroppo è persa e che ci auguriamo non porti le conseguenze negative che inevitabilmente si scaglieranno sugli studenti quando non avranno un posto letto e i posti letto che cercano dai privati saranno eccessivamente cari. Grazie.

Presidente - Passiamo all'ordine del giorno n. 12. Consigliere Perron, a lei la parola.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Veniamo al tema scuola. Tutti voi, penso, abbiate visto i giorni scorsi dei comunicati dei sindacati del comparto (il comunicato mi pare fosse unitario); venivano rilevate nello specifico delle problematiche che qui io ho praticamente riassunto: si rilevava la problematica del rinvio di due mesi della liquidazione dei compensi per lavoro straordinario finanziato con il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, nonché il rinvio dell'adeguamento delle buste paga all'anzianità di servizio e il ritardo della nomina dei supplenti annuali.

Tali ritardi non paiono - sempre continua il comunicato - motivati soltanto da problemi finanziari, ma da difficoltà strutturali dell'apparato amministrativo regionale.

Ecco perché abbiamo fatto una sintesi, poi non so come verrà votato, anche se non serve essere un veggente per capire che probabilmente non verrà votato, ma di certo era il modo per mettere sul tavolo e dare anche la possibilità di dare delle spiegazioni.

Noi chiediamo che il Governo regionale si impegni e si prenda carico delle difficoltà strutturali indicate in premessa, alla risoluzione dei temi indicati nel più breve tempo possibile e, quantomeno, prima di un possibile danno erariale dovuto al nascere di nuovi contenziosi. Abbiamo inserito anche questo perché chiaramente veniva adombrata la possibilità, già nel passato l'abbiamo visto, che ci possano essere dei ricorsi su un qualcosa che non è fatto nella maniera opportuna e quindi questo cagionare un ulteriore danno.

A lei la parola, Assessore, quantomeno se non ci passerete quest'ordine del giorno - e ne avete già passato uno, sarei troppo fortunato, quindi ho un sano dubbio su questo ma potrà sempre stupirmi - nel caso comunque potrà dare delle spiegazioni che tutto il mondo della scuola chiede in maniera unitaria. Grazie.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie Presidente, grazie collega, anche perché mi dà modo di fornire alcune precisazioni in merito a queste notizie.

Il pagamento del MOF (Miglioramento Offerta Formativa) in modalità centralizzata è stato avviato per la prima volta quest'anno e ha richiesto un adeguamento, da parte delle segreterie scolastiche dell'Amministrazione.

Tale modalità è ormai acquisita per il futuro e non comporterà nessuna deroga alle liquidazioni rispetto alle tempistiche. Come più volte ribadito, il pagamento posticipato è stato concordato con le segreterie scolastiche e ne è stata data tempestiva informativa alle organizzazioni sindacali, che evidentemente hanno comunque ritenuto di annotare il loro disappunto.

Non si tratta di adeguamento delle buste paga all'anzianità di servizio, ma di anticipo dell'indennità di vacanza contrattuale, ai sensi dell'articolo 3 del DL 145/2023, che, nelle more della definizione del quadro finanziario complessivo, relativo ai rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente dell'Amministrazione statale, in via eccezionale ha previsto tale anticipo con riferimento come lei ha detto, al mese di dicembre 2023.

L'applicazione da parte dell'Amministrazione regionale, quindi di una norma riferita ai dipendenti statali - come può credo immaginare - richiede diverse incombenze, sia di tipo contabile che informatico, che consentiranno - così come abbiamo comunicato ai sindacati - la liquidazione nel primo cedolino utile del 2024.

In tema di nomine delle supplenze già da quest'anno le procedure sono state svolte in un minore intervallo temporale.

Le scuole di base, quindi l'infanzia, la primaria e il convitto, hanno avviato l'anno scolastico con l'organico al completo e per le secondarie le operazioni per il conferimento delle supplenze da graduatorie regionali delle supplenze sono terminate il 9 settembre.

In vista del prossimo anno scolastico, si agirà sulla calendarizzazione delle varie attività anticipandole il più possibile e prevedendo lo svolgimento di un maggior numero di procedure con tempi più veloci, proprio con l'obiettivo di completare le immissioni in ruolo e le supplenze da GRS da parte del gruppo di lavoro entro il 31 agosto 2024.

Questo è l'obiettivo che ci siamo posti e sul quale speriamo di arrivare e di chiudere finalmente anche questa partita, che ha richiesto in questi anni comunque una serie di ridefinizioni procedurali che speriamo quest'anno ci possano portare a chiudere al 31 agosto 2024.

A fronte anche di queste spiegazioni che credo definiscano in maniera anche abbastanza tecnica più che politica il lavoro che è stato fatto dalle strutture, per le motivazioni di questi ritardi così come sono stati in qualche modo segnalati anche dalle organizzazioni sindacali, le chiederemmo di ritirare il suo ordine del giorno, diversamente ci asteniamo. Grazie.

Presidente - Consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Assessore, ovviamente avevo previsto giusto, era l'occasione per dare delle spiegazioni anche tecniche sulle quali poi noi faremo i nostri approfondimenti. Io direi che, a questo punto, lei ha preso l'impegno della nomina dei supplenti entro il 31 agosto; il suo predecessore - l'assessore Caveri - ben sa quante polemiche nascono in quel periodo lì, quindi ci auguriamo che lei riesca a mantenere fede all'impegno preso di rispettare la fatidica data del 31 agosto perché so bene, anche per vissuto personale, che è una data importante e tutti vorrebbero essere già con le cattedre a posto.

Lei ha dato dei riferimenti, noi faremo approfondimenti su questo e a questo punto ci ricorderemo dell'impegno preso, e il prossimo anno se non verrà puntualmente verificato, certamente torneremo con la grancassa a ricordarglielo.

Ritiriamo l'ordine del giorno.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. L'ordine del giorno seguente è il n. 13, sempre della Lega. Si è prenotata la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con l'ordine del giorno presentato, si intende istituire l'Osservatorio dei prezzi regionali che avrebbe la finalità di condurre indagini e rilevazioni sull'andamento, sugli sviluppi e sulla struttura dei consumi, promuovendo - attraverso un'azione d'informazione proattiva - la più ampia tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini in qualità di consumatori ed utenti di beni e servizi, esaminare anche l'andamento dei prezzi in materia di prodotti e servizi a prezzi liberi e regolati e raccogliere azioni, indagini, rilevazioni, prove comparate su standard qualitativi, studi e ricerche nell'ambito della tutela dei consumatori e degli utenti.

Evidenziato che a livello nazionale esiste un Osservatorio che rileva e monitora periodicamente i prezzi e le tariffe praticati su tutto il territorio italiano, su un paniere di beni e servizi forniti dall'Istat, che include le voci di spesa più comuni tra le famiglie italiane che sono distinte nelle seguenti categorie: alimentari, cura della persona e della casa, energetici, ittici, ortofrutta e servizi;

preso atto che numerose Regioni italiane hanno istituito l'Osservatorio regionale dei prezzi e tenuto conto dell'attuale momento economico che stiamo attraversando, che ha visto rialzi dei prezzi per tutte quelle voci di spesa che influiscono sui bilanci familiari in tutti i settori che ho elencato in precedenza;

considerato che la Regione Autonoma Valle d'Aosta non dispone al momento di un Osservatorio regionale dei prezzi;

con quest'ordine del giorno il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a valutare la possibilità d'istituire l'Osservatorio dei prezzi regionali. Grazie.

Presidente - Assessore Grosjacques, a lei la parola.

Grosjacques (UV) - Grazie Presidente. Come la collega proponente ha evidenziato nella sua esposizione, esistono già diverse Istituzioni statali dedicate all'osservazione delle dinamiche dei prezzi su tutto il territorio nazionale per tutta la durata annuale: l'Istat, per citarne una, oppure "Mister prezzi", il garante per la sorveglianza sui prezzi presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy.

Nella nostra Regione la sede appropriata per l'adozione di iniziative di sorveglianza sulle dinamiche dei prezzi è il Comitato regionale dei consumatori e degli utenti, di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 6/2004. Tra i compiti del suddetto Comitato vi è anche quello relativo all'espressione di pareri in merito ad eventuali misure necessarie a garantire la corretta applicazione dei prezzi dei prodotti al consumo e delle tariffe dei servizi, e a questo proposito voglio evidenziare che il Comitato non ha mai espresso la necessità di istituire un Osservatorio regionale sui prezzi, nemmeno di recente, negli ultimi incontri.

Per contro, le Associazioni dei consumatori valdostani, le cui attività sono finanziate dalla Regione con la richiamata legge 6/2004, in passato hanno adottato iniziative autonome e circoscritte di rilevazione dei prezzi nel nostro territorio e nulla vieta che identiche azioni possano essere adottate anche in questo periodo.

Le stesse associazioni, d'altronde, di concerto con la Regione, hanno avuto un ruolo importante ad esempio per la negoziazione con Telcha relativa alle tariffe applicate per il teleriscaldamento.

Per le motivazioni che le ho elencato, il suo ordine del giorno non può essere accettato, le chiedo quindi di ritirarlo; in caso contrario ci asterremo comunque con l'impegno di continuare a lavorare con le Associazioni dei consumatori per tenere sotto controllo eventuali situazioni anomale.

Presidente - Consigliera Foudraz, ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta.

Mi spiace che quest'ordine del giorno non venga accolto, perché era comunque una necessità emersa in Commissione durante le audizioni alla legge di bilancio.

Era stato proprio fatto presente da alcune Associazioni che la nostra Regione era in difetto su questa tematica. Sarebbe stato sicuramente uno strumento importante ed utile anche ai fini della tutela dei consumatori.

Noi comunque porteremo al voto quest'ordine del giorno. Grazie.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo richieste, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 26 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Il seguente è l'ordine del giorno n. 14 della Lega. Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con quest'ordine del giorno andiamo a trattare un problema importante su cui abbiamo puntato più volte i riflettori, purtroppo ricevendo scarso accoglimento rispetto all'allarme che abbiamo lanciato.

Quest'ordine del giorno vuole evidenziare, in un momento nel quale si è parlato di violenza, un allarme molto importante che riguarda le famiglie.

Sappiamo infatti che purtroppo esistono diversi casi di genitori che, a seguito di separazione, perdono qualsiasi cosa: perdono la casa, perdono la macchina, spesso sono costretti al pagamento di un mantenimento, che li priva anche delle minime disponibilità personali per poter anche far fronte a spese impreviste. E, non soltanto, ma si cade davvero in una spirale che poi spesso porta a finali tragici e dai quali dobbiamo assolutamente guardarci.

Abbiamo detto chiaramente nelle premesse, e credo che sia importante anche leggere questo pezzo delle premesse, perché "un evento traumatico, come la separazione, ha un forte impatto, in primis sulla coppia genitoriale, ma con inevitabili ricadute sull'intero sistema familiare, in particolar modo sui figli.

Più specificamente, da una parte abbiamo l'impoverimento, cioè uno dei due nuclei familiari sia per la perdita dell'alloggio di uno dei due, sia per l'obbligo di pagare i cosiddetti "alimenti" all'altro coniuge, il trauma per i bambini del nucleo che sperimentano sentimenti forti e contrastanti, quali dolore, rabbia, senso di impotenza, tristezza, paura e senso di colpa. In caso di conflitto fra genitori, oltre all'inevitabile tensione e scontro continuo, anche i bambini assorbono quest'atmosfera ostile, sviluppando sentimenti di tristezza e rabbia, con il rischio di rispondere a questa situazione con comportamenti sintomatici.

In caso di strumentalizzazione dei bambini, questi vengono coinvolti nelle discussioni dei genitori assumendo ruolo di strumento per attaccare o ferire, addirittura, l'altro genitore. La concretizzazione del cosiddetto "genitore fantasma", ovvero quando un genitore si allontana dalla vita dei bambini in modo volontario e quando uno dei due coniugi fa di tutto per isolare l'altro genitore, impedendogli di avere rapporti con il piccolo.

Situazioni di questo tipo possono essere molto gravi per l'intero sistema familiare, perché trasmettono il messaggio che la separazione non riguarda solo mamma e papà, ma anche il legame genitoriale".

Ecco, su questa serie di azioni che purtroppo colpiscono i genitori separati, ci sono dei problemi nel soccorrere il genitore più fragile, perché mettiamoci nella condizione nella quale uno dei due genitori, tanto per farci fare i conti della serva, come l'80% delle famiglie del nostro paese, possieda una casa; il possesso di una casa automaticamente dà luogo al calcolo dell'ISEE molto alto, perché il possesso di una casa pesa su una famiglia e sul nucleo familiare.

Questo possesso però non è reale, perché la persona cosiddetta debole, che è costretta a lasciare la casa a uno dei due coniugi separati, di questo alloggio non può usufruire, deve pagare un nuovo affitto ma viene condannato non soltanto a pagare un affitto, ma dall'altra parte anche ad ospitare in casa sua, nella casa che pesa sul suo ISEE, il resto della famiglia, ma senza la possibilità di accedere ad un supporto.

Da una parte abbiamo una crisi, una criticità economica che si viene a creare, dall'altra parte abbiamo inevitabilmente una mancanza e soprattutto una carenza rispetto a quello che è un supporto che si viene a creare in questi casi; sappiamo che un supporto psicologico in questi momenti è assolutamente importante, fondamentale e necessario, anche per evitare gesti anticonservativi che purtroppo spesso accadono e coinvolgono i genitori separati, ma per le stesse motivazioni di cui sopra è impossibile immaginare che una persona, che ha già quelle criticità economiche personali, possa addirittura rivolgersi ad un privato, quindi pagare un professionista che possa a questo punto supportarlo in quella condizione.

Avere quindi un supporto psicologico è inevitabile ed importante.

Poi ancora dobbiamo pensare a tutte le componenti della famiglia, abbiamo la componente femminile, abbiamo la componente maschile.

Ad oggi, una componente maschile che dovesse ravvisare dei problemi di violenza, sia essa fisica o psicologica, oggi non avrebbe un luogo a cui riferirsi, ne abbiamo parlato tante volte in quest'Aula; l'ultima volta chiesi direttamente all'assessore Bertschy quali fossero le risposte che un genitore separato e un uomo vittima di violenza dovesse avere e lui mi disse che dovevo rivolgermi alla Consigliera di parità, la quale, in una sua risposta successiva, disse che non era compito suo e che quindi non poteva fare niente, quindi torniamo punto da capo.

Il Centro antiviolenza accoglie solo donne, la Consigliera di parità non può fare niente, non ci sono possibilità e strutture a cui rivolgersi. Eppure le persone in quelle condizioni rimangono, lasciate in balìa di loro stessi.

Ecco perché con quest'ordine del giorno - e mi auguro davvero che finalmente si possa trovare un accoglimento di questa proposta - impegniamo la Giunta regionale a garantire ai genitori separati, in particolar modo al soggetto più fragile, un adeguato supporto psicologico, un adeguato supporto sociale ed economico, compreso il reperimento di un alloggio, ed una struttura che possa rispondere alle necessità che si venissero a creare in caso di violenza fisica o psicologica perpetrata ai danni di un uomo. Grazie.

Presidente - Assessore Marzi, a lei la parola.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. Secondo me, visto il tema dell'ordine del giorno, è importante, con riferimento agli interventi proposti nell'ordine del giorno a favore dei genitori separati, essere molto puntuali, per cui, rispetto al punto 1, tale supporto risulta ad oggi già erogato. I servizi socio-sanitari intervengono nell'ambito della tutela dei minori per le fragilità delle famiglie in ordine anche alle separazioni conflittuali. Il percorso psicologico si attiva tramite l'Azienda USL, che garantisce un supporto in ordine alle funzioni genitoriali e alla rielaborazione personale della sofferenza individuale. L'attenzione dei servizi in tal senso tiene conto di tutti i membri del nucleo familiare.

Per il punto 2 ("adeguato supporto sociale ed economico, compreso il reperimento di un alloggio"): oltre al supporto sociale e psicologico, è possibile strutturare un supporto educativo con degli obiettivi condivisi con la famiglia. Nelle situazioni di vulnerabilità economiche è possibile accedere a contributi specifici per il sostegno alle spese di locazione delle esigenze primarie.

Da oltre dieci anni è inoltre operativo il servizio di mediazione familiare, che si occupa di supportare i genitori in fase di separazione o divorzio per la stipula degli accordi.

Inoltre, ai sensi dell'articolo 9 della legge 23/2010, la Regione può erogare anticipatamente all'affidatario del minore l'assegno di mantenimento a tutela del medesimo, qualora non sia corrisposto dall'obbligato alle condizioni stabilite dai competenti organi giudiziari.

Per il punto 3 ("una struttura che possa rispondere alle necessità che si venissero a creare in caso di violenza fisica o psicologica perpetrata ai danni di un uomo"): come previsto dall'intesa raggiunta il 14 settembre 2022 in Conferenza unificata tra il Governo, le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali, i Centri antiviolenza e le Case rifugio hanno lo scopo di garantire protezione e supporto adeguati alle donne vittima di violenza maschile, ai loro figli e/o minori di età.

L'intesa non prevede disposizioni riguardanti la violenza contro gli uomini; qualora si verificassero episodi di violenza fisica o psicologica ai danni di un uomo, lo stesso può essere aiutato e supportato dal servizio sociale professionale, mediante l'elaborazione di un progetto personalizzato di presa in carico.

È presente inoltre il servizio di psicologia territoriale dell'Azienda USL, che può attivare, con il consenso dell'interessato, un percorso di sostegno, rinforzo e rielaborazione.

La struttura protetta, e ad indirizzo segreto, presente sul territorio rivolta a vittime di violenza che necessitano d'accoglienza e protezione immediata in emergenza ed urgenza, è destinata esclusivamente ad un'utenza di tipo femminile, come previsto dall'intesa citata.

Qualora si rendesse necessario accogliere uomini che versano in tali condizioni, il servizio sociale professionale potrà valutare, insieme alla persona interessata, l'eventuale accoglienza e sistemazioni alternative rivolte a soggetti particolarmente fragili, privi di risorse economiche ed abitative, naturalmente in assenza di una rete familiare sociale di riferimento.

Per questo motivo le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo. Grazie.

Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Grazie Assessore, io la invito, se non l'ha fatto - e temo a sentire la sua risposta che non l'ha mai fatto - a parlare con un genitore separato e ponendosi di fronte a lui, immaginando: "L'ho già fatto tante volte, ma sì, facciamolo una volta in più"; immaginiamo un caso che ho già portato e che è noto a quest'Aula, ma repetita iuvant: immaginiamo di trovarsi nei panni di quell'uomo che è stato strangolato durante la notte dalla propria moglie, è stato accoltellato sempre dalla stessa persona, la stessa persona che ha preso il cane di quest'uomo, l'ha buttato fuori dal balcone e poi ha detto che era colpa del bambino di 2 anni; e immaginiamo di metterci davanti a questa persona e dirle... dopo che questa persona è andata in Questura per denunciarla e gli hanno detto che era meglio non farlo, è andato al centro di violenza e gli hanno detto: "Eh, no, guardi, lei qua non ci può stare", è andato dai servizi sociali e gli hanno detto: "Dobbiamo trovare un mediatore culturale perché sua moglie è straniera" e quando dopo tre mesi da questa comunicazione questa persona ha detto: "Scusate, lo avete trovato questo mediatore culturale?", sa cosa gli hanno detto i servizi sociali, quei servizi che lei ha elencato? Gli hanno detto: "Guardi, è particolarmente difficile trovarlo, potrebbe essere un lavoro che potremmo affidare a sua moglie", ridendo.

Lei si immagini di trovarsi di fronte ad una persona (c'è nei verbali, non è che me lo invento) a cui ti rivolgi perché tua moglie ti ha accoltellato, strangolato, buttato giù il cane fuori dal balcone e tante altre cose che non vi sto a raccontare e si dice: "Sai, la mediazione culturale la affidiamo a tua moglie".

Comprende che tutta una serie di discorsi, Assessore, di progetti, di bei percorsi e di tante belle idee, purtroppo si infrange di fronte a questa barriera.

Se però lei mi dice: "Eh, ma se un uomo è vittima di violenza, ci sono i servizi territoriali", perché non si fa la stessa cosa anche per le donne, allora, a quel punto?

Non si fa perché c'è bisogno di un'attenzione, perché altrimenti se fosse sufficiente quel servizio, ci sarebbe semplicemente l'idea di dire: "C'è già un servizio apposta applicato", invece no, c'è un Centro antiviolenza dedicato.

Perché non si fa la stessa cosa in maniera speculare? Altrimenti o una cosa o l'altra.

Dall'altra parte, rispetto al supporto psicologico, non gliene sto neanche a parlare, ma l'esempio che le ho fatto credo che sia abbastanza chiaro e che evidenzi quali sono le criticità. Da una parte, ci sono una serie di parole e dall'altra parte purtroppo ci sono i fatti e di fatti io oggi ne ho citato uno, ma ad oggi io ho almeno quattro casi di questo tipo, e fortunatamente solo due di questi hanno subito una violenza fisica (due subiscono quotidianamente una violenza psicologica), però purtroppo è così ed il problema è proprio l'attenzione delle Istituzioni.

Non ci sono percorsi per la tutela di queste persone e, a sentire la sua risposta, purtroppo, da quello che mi pare di capire, non ci saranno mai, o fintanto che magari non cambierà il colore di questa maggioranza.

Noi prendiamo atto delle sue parole, però ovviamente porteremo al voto quest'ordine del giorno. Grazie.

Presidente - Vi sono altri interventi? Non vedo altre richieste, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 15 della Lega. Si è prenotato il consigliere Distort, ha facoltà di intervenire.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente. L'ordine del giorno porta come titolo "Valorizzazione dei reperti di epoca romana".

Con quest'ordine del giorno intendiamo suggerire al Governo una nostra proposta per raggiungere l'obiettivo di buon governo del territorio, della sua identità e, di conseguenza, delle sue potenzialità in termini di economia di comunità.

Mettiamo insieme alcuni passaggi, ci riferiamo chiaramente ai contenuti del disegno di legge regionale n. 127, il capo V, "Disposizioni in materia d'istruzione e cultura", nonché alle previsioni di bilancio contenute nel DL 128 in merito agli obiettivi di tutela di alcuni beni culturali di epoca romana e a quanto l'assessore Guichardaz ha riferito in II Commissione consiliare.

In particolare, gli obiettivi contenuti nei dispositivi citati, così come ha esplicitato l'Assessore in II Commissione, consistono in interventi di solo restauro dei seguenti beni culturali: Arco d'Augusto, mura romane, Villa della Consolata e si prescinde - queste erano le parole di presentazione - in questa fase dall'attuazione di strategia e di valorizzazione, quindi solo tutela e non valorizzazione.

È del tutto evidente che i beni culturali, oltre a rappresentare il patrimonio di civiltà e d'identità di una comunità, contribuiscano alle dinamiche economiche di questa comunità e costituiscano per loro natura un patrimonio unico ed irreplicabile. Uso questo termine, che il correttore di Word dà come errore, perché il concetto è questo, è l'irreplicabilità dei beni culturali. Quel bene culturale è quello lì, non è che ha delle emulazioni, delle alternative o dei surrogati.

Questa caratteristica chiaramente di unicità di ogni bene culturale ne fa la sua ricchezza, ma anche ricchezza in termini di economia e di territorio.

Noi stiamo esaminando un dispositivo di legge che tratta il bilancio regionale, quindi un dispositivo di tipo economico.

La visione, anche in termini culturali, si traduce esattamente in una visione di tipo economico e viceversa.

Per noi pensare ad interventi di tutela e restauro senza una visione di valorizzazione risulta qualcosa di incompleto, qualcosa quasi non dico che ha dell'assurdo, ma che comunque rivela una visione sicuramente limitata.

Poi ricordiamo che nel 2025 si celebrerà il 2050° anniversario della fondazione di Augusta Praetoria, cioè di quel prodotto storico, culturale ed urbanistico dell'insediamento romano di Augusta Praetoria, che ha voluto essere sia avamposto fondamentale nell'espansione dell'impero romano e in più, che piaccia o non piaccia, il più significativo e grande esempio di impero nella storia, al di là di quest'elogio dell'impero romano che non ho bisogno di ricordare, ma ricordo per quanto riguarda Augusta Praetoria, che è l'espressione del pensiero "urbanistico" del periodo romano, quando si è voluta creare Augusta Praetoria, proprio come attuazione di un esempio della cosiddetta "città ideale".

Allora noi siamo i depositari di questa ricchezza infinita, quando parliamo di storia romana, e spero che non sia necessario ricordarlo, però parliamo di un modello culturale, sociale, militare, amministrativo e di specializzazione nel campo dell'architettura e dell'ingegneria che non ha avuto eguali nella storia.

L'hanno capito molto bene i nostri cugini vicini di casa di Martigny, che fanno della storia romana il propulsore della loro identità storica, culturale, sociale ed economica. Ricordiamo poi che Aosta è la seconda città, intesa come capoluogo di provincia, al mondo in termini di testimonianze romane dopo Roma.

Potremmo quindi definirla la "Roma delle Alpi", fermo restando che questo titolo, senza ufficializzarlo, lo stanno declinando benissimo di nuovo i nostri cugini di Martigny.

È del tutto evidente che l'importanza che assume una corretta visione di valorizzazione dei reperti di epoca romana diventa fondamentale, ma siccome l'assessore Guichardaz in Commissione ha precisato e dichiarato, tra l'altro con complimenti anche di onestà intellettuale, che non esisteva una visione strategica, una precisa strategia di valorizzazione dei beni romani in genere, allora, ammesso che questo sia effettivamente così, noi chiediamo con quest'ordine del giorno che il Governo regionale, nella figura ovviamente dell'Assessore competente, entro 60 giorni - di nuovo diamo un'indicazione temporale per dare una concretezza e non lasciare in maniera aerea una pura intenzione, anche perché sappiamo che delle intenzioni è pavimentato l'inferno - che venga a relazionare alla Commissione consiliare competente la visione strategica che si intende mettere in atto, in condivisione anche con la Città di Aosta, per la valorizzazione dei beni culturali di origine romana anche in vista del 2050° anniversario della Fondazione di Augusta Praetoria.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie Presidente.

Come ho rappresentato in II Commissione consiliare, confermo la ferma volontà e necessità d'intervenire con opere di restauro sui monumenti indicati e faccio altresì presente la futura attenzione che ad essi sarà riservata, anche nella riqualificazione e valorizzazione in vista del 2025° anno della fondazione augustea di Aosta romana.

Tra queste, per citare un esempio emblematico, la riprogettazione in corso del MAR (Museo Archeologico Regionale), quale museo della città romana, come è stato evidenziato anche in Commissione.

Il Governo regionale, con le sue strutture, il Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali, ha da tempo avviato con l'Amministrazione comunale di Aosta un dialogo e momenti di confronto importanti anche in occasione - ne abbiamo parlato più di una volta - della candidatura lo scorso mese di marzo a Roma di Aosta quale capitale della cultura per l'anno 2025.

L'Assessorato, dal punto di vista tecnico scientifico, è disponibile a redigere un piano operativo, ma non può garantire né tempi né modalità precostituite, in quanto le interlocuzioni con il Comune sono in corso e da queste soprattutto dipendono le visioni strategiche congiunte.

Le strutture, nel corso del 2024-2025, elaboreranno un programma di iniziative che comprenderà convegni, workshop, mostre, eventi, laboratori didattici.

I restauri saranno accompagnati da cantieri eventi e non mancherà inoltre la giusta campagna pubblicitaria.

In ogni caso, il programma sarà determinato in itinere, quindi non possiamo accogliere l'ordine del giorno per i motivi che le ho elencato; preciso però, ad ogni buon conto, e anche per dimostrare comunque che la direzione è quella anche da lei segnalata, che ho assegnato ai dirigenti della Soprintendenza un obiettivo trasversale sulle varie strutture che ha come fattor comune proprio Aosta 2025, quindi l'impegno congiunto di tutte le strutture di costruire una programmazione, proprio d'intesa con il Comune di Aosta, di valorizzazione dei beni culturali che insistono soprattutto sulla città.

In considerazione di quello che le ho elencato, le chiederei di ritirare l'ordine del giorno, comunque con l'impegno di mantenere un'informazione costante sia in Consiglio ed eventualmente anche in Commissione.

Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Grazie Presidente. Non so quale sarà la decisione del collega Distort e della Lega riguardo alla richiesta di ritirare l'ordine del giorno; un ordine del giorno che noi invece condividiamo perché pone un problema specifico, cioè quello della valorizzazione che accompagna tutta la questione dei restauri che già c'è stata spiegata. È un tema importante, perché riteniamo che, in generale, tutta la ricchezza e la potenzialità che i reperti romani costituiscono per la città di Aosta non siano state fino ad oggi sfruttate adeguatamente, non sono state promosse adeguatamente.

Il collega Distort ha fatto riferimento al restauro dell'Arco di Augusto, delle mura romane, della Villa della Consolata, però ha parlato di interventi sul patrimonio complessivo. Io credo che ci sia da fare una riflessione in particolare sulla valorizzazione delle mura romane, che sono qualche cosa di unico, che davvero pochi hanno, e che non sono al momento fruibili, non è possibile fare una passeggiata che abbia un percorso continuativo e che permetta, almeno su un lato, di poter ammirare le mura romane.

L'impegno che era stato previsto mi sembra assolutamente accettabile, perché quello che chiede l'ordine del giorno è di relazionare entro 60 giorni alla Commissione consiliare la visione che si intende mettere in atto; l'Assessore ora ci ha detto che ci sono delle interlocuzioni con il Comune di Aosta, che gli uffici sono disponibili ma non possono garantire queste tempistiche.

Allora, piuttosto, si possono ampliare i 60 giorni, però avere conoscenza di quella che è la visione strategica per la valorizzazione non soltanto per le azioni di restauro, soprattutto in vista di quest'importante anniversario, il 2050° compleanno di Aosta romana, di Augusta Praetoria, è assolutamente utile e condivisibile.

Se verrà mantenuto l'ordine del giorno, noi lo voteremo; in caso contrario, però, crediamo che sia necessario, da parte di tutti, mettere in campo delle iniziative in questo senso.

Presidente - Consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Grazie. Tra le tante cose da curare della ricchezza storica romana di Aosta, una cosa che proprio non ci serviva era una copia di Caio Cesare Ottaviano Augusto, ne abbiamo addirittura due in Aosta.

Io direi che forse è il caso di levare quelle due statue: una è anacronistica, in quanto la statua di Giulio Cesare, come direbbe Antonio Di Pietro, "non ci azzecca con Aosta", e l'altra... direi che di un doppione non c'è proprio bisogno.

Se vogliamo riportare una correttezza anche dal punto di vista storico, potremmo occuparci di quelle statue inutili. Tra l'altro, sono un'incitazione allo sterminio che questi dittatori hanno compiuto con i loro eserciti e in questo periodo non è proprio il momento di continuare ad esibire statue di conquistatori sanguinari e distruttori di popoli.

Abbelliamo le vestigia romane e riportiamo nella corretta significazione la storia che ci ha preceduti.

Presidente - Consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta, grazie per gli interventi, alla collega Minelli e al collega Lucianaz, del quale apprezzo i toni e l'originalità di andare controcorrente rispetto alla piega che ha assunto fortunatamente la storia perché, se non fosse per l'impero romano, probabilmente oggi non saremmo qua a dibattere in Consiglio, probabilmente avremmo altre eredità culturali, penso al concetto del diritto e la visione che l'impero romano è riuscita ad imprimere nella storia del mondo occidentale.

Poi, per carità, si potrebbe anche ipotizzare una fantastoria, immaginando come potrebbe essere la realtà di oggi senza un tassello così importante, però diventa sicuramente interessante.

Questo potrebbe essere un dibattito culturale, una serata che potremmo spendere anche davanti ad un buon vino, volentieri, ma noi qui siamo un organo legislativo e ognuno di noi fa parte di una Commissione, per cui svolge anche un lavoro di approfondimento di quello che sta facendo il Governo, e questo lavoro di approfondimento serve sia per fornire delle indicazioni in più che se un Governo illuminato sa cogliere può migliorare i propri obiettivi, e nello stesso tempo ci permette anche di monitorare e di esaminare in che modo, in che direzione e con che passo il Governo sta amministrando il territorio che è di tutti.

È questo lo spirito che ci anima, ed è proprio in questo spirito che, pur accogliendo la rassicurazione e l'impegnativa che a voce l'Assessore ha espresso nel suo intervento, e ci conforta quello che dice, però proprio perché in qualche modo ha espresso l'intenzione di andare già nella direzione dell'impegnativa, allora viene da dire: "a questo punto rimane naturale il fatto di poter venire a relazionare in Commissione", sempre per quello spirito di collaborazione e di connotazione dei ruoli tra i Consiglieri di maggioranza, di opposizione e la Giunta che governa il nostro territorio.

Sotto questo punto di vista, noi porteremo in votazione l'ordine del giorno che, a quanto pare, non avrà i numeri per passare, non importa; come è successo alla Folgore, mancò la fortuna, non l'onore. Noi l'onore lo vogliamo difendere fino in fondo e ovviamente avremo anche modo di utilizzare altri strumenti che sono la semplice richiesta al Presidente competente di Commissione di poter chiedere questo tipo di audizione.

La citazione della Folgore era dovuta al collega Ganis, detta da un Alpino, penso che la possa accettare.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 25 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Sono le ore 20:03, finiamo con gli ordini del giorno della Lega, se siete d'accordo. Ordine del giorno n. 16: consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con quest'ordine del giorno riportiamo all'attenzione di quest'assemblea un tema che abbiamo toccato più volte, ma che ha acquistato una particolare importanza nell'ultimo periodo, nel quale abbiamo discusso di famiglie, di necessità d'intervento e di sostegno per le famiglie, di supporto a chi non riesce ad arrivare...

Presidente - Consiglieri, avete accettato di continuare oltre le ore 20:00, vi prego di mantenere il silenzio, come nel resto dell'orario del Consiglio. Consigliere Manfrin, a lei.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Dicevo: il tema dei costi del riscaldamento e quindi abbiamo già affrontato il fatto che non ci sono misure di aiuto, di supporto e di sostegno per le famiglie in questo senso.

In questo caso, raccogliamo uno spunto che ci è stato fornito in Commissione da quelle che sono le Associazioni dei consumatori, e lo raccogliamo perché ne avevamo già parlato e avevamo già illustrato la questione in passato; per quale motivo? Perché da diversi approfondimenti, tanto giornalistici quanto condotti dalle Associazioni dei consumatori, abbiamo rilevato che il teleriscaldamento si è dimostrato avere un costo superiore rispetto a tutte le altre fonti di approvvigionamento energetico.

Se questo è un problema per chi si è allacciato volontariamente alla rete del teleriscaldamento, immaginatevi che cosa devono pensare quei poveri cittadini che, invece, sono stati obbligati, con lettera di vera e propria minaccia di rescissione del contratto di Edilizia Residenziale Pubblica, quei cittadini che occupano un alloggio dell'ARER (Azienda Regionale Edilizia Residenziale).

Questi cittadini sono stati obbligati, loro malgrado, a allacciarsi... e neanche loro, perché gli è stata mandata della gente a casa che ha collegato gli alloggi con il teleriscaldamento.

Il maggior costo del teleriscaldamento rispetto alle tradizionali fonti d'approvvigionamento è stato - come ho detto prima - approfondito da alcune inchieste giornalistiche, ma la cosa più interessante è stata detta in un'audizione dedicata, proprio dal dirigente Bosco in Commissione.

Che cosa ha detto il dirigente Bosco? Ha detto che Telcha, e la società che gestisce Telcha, hanno dato indietro - in virtù di un effettivo riconoscimento di maggior costo del teleriscaldamento rispetto alle fonti tradizionali - ad ARER una parte dei costi superiori, in virtù di accordi di cui abbiamo già dibattuto in quest'Aula.

Rispetto a questa retrocessione di questi costi superiori, non sappiamo se poi questi verranno rovesciati sulle famiglie, ma, ci par di capire, da quello che la gente inferocita ci ha detto, che così non è stato.

Anche se così fosse stato, troviamo particolarmente assurdo il fatto che si debba arrivare al punto di stipulare degli accordi con un'azienda che ci dica: "Noi costiamo di più, però poi eventualmente vediamo se ridarvi dei soldi", invece di lasciare alle persone la libertà di potersi allacciare alle fonti più convenienti, anche perché il maggior costo è considerato su una media, ma se io trovo un operatore particolarmente conveniente, non vedo perché io non possa avere la libertà di collegarmi con chi caspita mi pare e piace.

Ora che cosa succede? Qual è l'aggiornamento rispetto agli ultimi giorni? E vorrei che su questo, lei, Assessore - visto che, immagino, mi risponderà l'assessore Sapinet - mi ascoltasse molto bene: la cosa che è emersa, non soltanto nelle audizioni, ma anche circa incontri che abbiamo avuto e abbiamo approfondito, è che questi allacciamenti al teleriscaldamento sono stati fatti obbligatoriamente a tutti gli alloggi non perché diano un reale contributo al miglioramento energetico degli alloggi, perché un miglioramento energetico dell'alloggio è quando io faccio una coibentazione dell'alloggio e lo rendo meno soggetto alle dispersioni di calore; ma questo allaccio al teleriscaldamento è stato fatto perché su molti alloggi che, come abbiamo detto in quest'Aula, avevano un cappotto che era un cappotto smanicato, perché hanno fatto il cappotto su due pareti e non su quattro, quindi era impossibile arrivare a superare le due classi ed ottenere il bonus 110%.

Siccome il teleriscaldamento è una fonte di approvvigionamento più pulita rispetto alla caldaia magari a gasolio, siccome nell'ottica green è una fonte più pulita, allora noi consideriamo anche questo e quest'alloggio ha fatto il salto dell'efficientamento energetico.

Questo evidentemente è uno stravolgimento di quella che è la realtà delle cose, ma il problema è che, nonostante questo, mi pare che i lavori di rifacimento, di ristrutturazione degli alloggi e del bonus 110%, nonostante questi accorgimenti e barbatrucchi, probabilmente non stia finendo bene, visto che abbiamo potuto prendere atto del fatto che i ritardi sono molteplici e addirittura il Presidente della Regione in audizione ci ha chiarito che una parte di quello che sarà l'avanzo dovrà andare a coprire i maggiori costi nel bonus 110% perché non si potranno raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissati.

Tutto questo a carico della collettività, perché ci ricordiamo bene sempre le parole dello stesso dirigente che disse: "Noi adesso facciamo i lavori, sconvolgiamo il quartiere, distruggiamo tutto, togliamo posti auto, mettiamo tutti i cantieri intorno agli alloggi, demoliamo gli appartamenti dentro, facciamo un gran baccano, mettiamo le impalcature senza allarmarle così che la gente entri dentro le case delle persone e provi a rubare (dico cose che sono successe, ovviamente, con le denunce in mano), facciamo tutto questo bailamme, poi i lavori ad un certo punto si bloccano, non arriviamo a compimento e il dirigente dice: "Sì, va beh, però se ci sono dei ritardi, non li pagheranno gli assegnatari". "Grazie al Caspio"? Li pagherà comunque la pubblica Amministrazione, cioè la Regione.

Per fare questo, il Presidente ha già fatto la prenotazione dei soldi che dovranno servire.

Si ricorda che le ho detto che doveva essere sicuro di avere i soldi? I soldi non li avevate, avete dovuto prenotarli.

Con quest'ordine del giorno, in ogni caso, Assessore, proprio per il principio per il quale la libertà di ognuno deve essere garantita, a maggior ragione se la persona si trovi in una condizione di necessità, la impegniamo, raccogliendo la volontà e la richiesta di centinaia e centinaia di persone che non ne vogliono sapere, anche a fronte delle minacce di allacciarsi al teleriscaldamento, le chiediamo di consentire agli assegnatari di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di approvvigionarsi alla fonte energetica più conveniente sul mercato.

Glielo diciamo anche perché gli obiettivi del Bonus del 110% sono clamorosamente falliti, quindi non ci sarà foglia di fico che vi permetterà di recuperare quello che non siete riusciti a fare; almeno, che si garantisca la libertà alle persone di potersi approvvigionare dove meglio ritengono opportuno. Grazie.

Presidente - Assessore Sapinet, a lei la parola.

Sapinet (UV) - Grazie Presidente, grazie collega. Mi atterrò alla tematica richiesta con l'iniziativa, ma ricordo che gli aspetti legati comunque agli interventi, al cappotto, ai vari lavori, sono stati dibattuti in un'interessante, costruttiva e positiva seduta di Commissione, probabilmente alla quale ne seguiranno altre, ma ne parleremo domani, anche in occasione di un'iniziativa del collega Baccega, quindi mi atterrò a quello che riguarda l'iniziativa.

Gli interventi di centralizzazione dell'acqua calda sanitaria e del riscaldamento eseguiti via via su tutti i fabbricati del Quartiere Cogne, ma più in generale sulla maggior parte dei fabbricati di proprietà dell'ARER, si collocano in un più ampio contesto di adeguamento alle vigenti normative europee e nazionali nell'ambito di un minor impatto energetico ed ambientale del patrimonio edilizio pubblico, anche nell'ottica di contrasto alla povertà energetica.

Tali interventi sono accompagnati, come ha ricordato anche lei, ma come ne abbiamo già parlato più di una volta, da una serie di azioni di efficientamento energetico, tra le quali le più significativi risultano essere l'isolamento dell'involucro e la sostituzione di tutti i serramenti esterni.

Oltre alle finalità già citate, vi è anche un non secondario ed un maggior livello qualitativo dello standard abitativo degli alloggi ERP, unitamente ad un significativo abbattimento dei consumi per i nuclei assegnatari a cui si aggiunge - ed io lo evidenzierei anche - un aumentato livello di sicurezza, e glielo dico con cognizione di causa, visti i vari interventi che negli anni sono poi stati posti in opera.

Tutti questi obiettivi trovano formalizzazione, tra l'altro, nella delibera di Giunta regionale n. 1586 del 12 dicembre 2022 che, nello specifico, individua i lavori in questione tra quelli da eseguire nel corrente anno 2023, lavori che comunque sono stati espressamente approvati nell'ambito della proposta progettuale ammessa a finanziamento con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile n. 383 del 7 ottobre 2021.

È evidente che se ciascuno nucleo potesse decidere di adottare sistemi autonomi alternativi, non si potrebbero raggiungere i risultati attesi, vanificando - almeno in parte - gli investimenti pubblici, oltre ad avere impianti non certificati, quindi non rispondenti alla specifica normativa di settore.

Non ultimo, non è ipotizzabile per ogni immobile una diversa e disomogenea modalità di fornitura energetica rispetto a quella centralizzata, questo mi sembra abbastanza chiaro.

Per quello che riguarda i dati - io le riporto quelli che abbiamo da parte di ARER che sono stati trasmessi in questi giorni e già nelle settimane passate - non evidenziano peraltro né nella stagione 21-22 né nella stagione 22-23 un maggiore aumento del costo per gli utenti allacciato al teleriscaldamento rispetto alle alternative forniture, l'aumento è stato trasversale.

Comunque a massima tutela dei propri inquilini, ARER, ai tempi, aveva stabilito un contratto con la società Telcha che garantisce il mantenimento del tempo della convenienza economica pattuita pari al 16,64% rispetto alle altre fonti alternative disponibili sul mercato, quindi il rapporto ARER-Telcha ha condizioni diverse rispetto al rapporto che Telcha ha con gli altri cittadini.

Lei giustamente diceva: "Sono stati restituiti?". Sì. Posso comunicarle che le risorse, decurtate dai totali del consuntivo della stagione 22-23, sono state già restituite proprio nel mese di novembre da parte di Telcha ad ARER e successivamente da ARER ai vari assegnatari.

Nello specifico, quindi, l'aumento medio complessivo per la stagione 2021-2022, rispetto al 2020-2021, è stato sicuramente significativo, ma va detto che è stato in linea con gli aumenti di qualsiasi altra fonte energetica disponibile sul mercato.

Mentre per la stagione 2022-2023, quella che si è conclusa, si è registrata una riduzione dei costi di circa il 21% sulla stagione precedente, con un aumento complessivo rispetto alla stagione 2020-2021 pari a circa il 35%.

Dunque, per quanto detto, non possiamo votare l'iniziativa. Io le chiedo di ritirarla, in alternativa ci asterremo.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la sua risposta.

Sono felice che abbia citato dei dati perché, come ha suggerito un collega, almeno a lei l'ARER i dati li dà, a noi invece un po' meno, ma questa è una questione che il Presidente conosce, quindi li abbiamo chiesti con le buone e li andremo a chiedere poi con le cattive.

A prescindere da questo, lei ha fatto un discorso dove dice: "Non è possibile concedere la libertà ad ognuno di approvvigionarsi alla fonte che ritiene più opportuna, ci sarebbe una disomogeneità".

Ma lei, Assessore, sa come funzionava fino ad un minuto fa, quando poi avete voluto obbligare la gente a collegarsi al teleriscaldamento? Perché era esattamente come diceva lei, cioè ognuno aveva la sua fonte di approvvigionamento. Come non è possibile? É stato fatto, quindi è possibile.

Il principio qual è? È quello che lei dice: "Ma sono direttive europee che ci dicono che bisogna contrastare la povertà energetica".

Vede Assessore, a parte il fatto che qualcuno mi dovrebbe spiegare per quale motivo un approvvigionamento del teleriscaldamento migliora l'efficientamento energetico di un edificio, perché che io riscaldi un edificio con mille accendini che bruciano gas o con il teleriscaldamento o con il barbecue acceso dentro casa, la fonte è tendenzialmente ininfluente, quello che conta è quella che è la coibentazione e l'efficienza energetica dell'appartamento, ma mi rifiuto di credere - e Assessore, penso che con la logica possa arrivarci anche lei - che ci sia una direttiva europea che dice che tutti gli alloggi devono essere collegati al teleriscaldamento, banalmente per un motivo: perché il teleriscaldamento non c'è dappertutto.

Se ci fosse una direttiva europea che dice che tutti gli alloggi devono collegarsi al teleriscaldamento, sarebbe inapplicabile. La direttiva europea dice che bisogna migliorare l'efficienza energetica degli alloggi, su questo va benissimo e possiamo essere d'accordo.

Diverso è l'approvvigionamento, anche perché chi ha ancora questo sogno romantico del teleriscaldamento, con quest'acqua che si scalda con l'energia solare, che viene convogliata con delle lenti d'ingrandimento sui tubi, da questo arrivi in temperatura e venga mandata a tutta la città, dovrà rivedere un po' quest'idea romantica, perché quando si racconta che quest'acqua calda viene prodotta con l'acqua della Cogne eccetera, in realtà dice una sonora sciocchezza, perché quest'acqua viene scaldata con il gas ma non soltanto, noi sappiamo che l'acqua, da quando parte a quando arriva, perde un grado per ogni chilometro che fa, e la rete del teleriscaldamento è di 50 km, quindi c'è bisogno di stazioni intermedie che riscaldino l'acqua per portarla in temperatura e queste bruciano gas.

Io non ho capito quale sia il problema di dire: "No, sai che c'è? Il gas non lo puoi bruciare a casa tua, lo bruciamo noi prima e poi ti mandiamo l'acqua a quella temperatura lì".

È un discorso che obiettivamente non sta in piedi, è come dire: "Sapete che c'è? Vado con l'auto elettrica perché così almeno l'auto elettrica non produce inquinamento, però c'è la centrale a carbone che produce l'energia per alimentare la macchina elettrica". È lo stesso sistema, si spostano le cose, ma poi la realtà è sempre quella.

Obiettivamente, noi ci schieriamo da parte della libertà, siamo a favore della libertà di potersi approvvigionare dove si ritiene più opportuno e soprattutto non riteniamo che il piano che è stato fatto per il quartiere sia nell'ottica di un efficientamento energetico ma sia, in realtà, nell'ottica di cercare di mettere delle pezze agli errori che si sono fatti. E lei però su questo ha ragione, se n'è a parlato in una Commissione dedicata e ho come il sentore che se ne parlerà ancora per molto tempo e ancora per molte Commissioni.

Noi non ritireremo l'ordine del giorno. Grazie.

Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.

Baccega (FI) - Grazie Presidente. Giusto per sottolineare che anche noi voteremo quest'ordine del giorno. Io voglio ricordare soltanto alcuni percorsi.

L'impianto delle caldaiette a gas, che è stato realizzato credo negli anni 2015-2018, era un impianto nuovo, ogni alloggio aveva la sua caldaietta nuova, là dove era obsoleta è stata cambiata, e ogni assegnatario si gestiva con la sua caldaietta il riscaldamento e l'acqua calda all'interno degli alloggi. Questo era un principio di libertà.

Ora c'è qualcosa che non funziona, andiamo a fondo, cerchiamo di capire.

Con questo nuovo percorso, con il riscaldamento di Telcha, le bollette sono lievitate. Ricordo l'allora assessore Barmasse che ricevette i condomini: le bollette erano eloquenti, delle cifre impossibili, erano 70 euro di affitto, 350 euro di spese di condominio per dieci mesi, vuol dire 3.500 euro all'anno.

Non ce la faranno mai a pagare, quindi avremo una serie di morosi, avanti con i morosi, che non potranno accedere al fondo della morosità perché quel fondo non consente di far accedere a certi nuclei che non hanno neanche i 5 euro di aumento di pensione al mese.

Votiamo questo, ne parleremo ancora, approfondiremo, ma c'è qualcosa che non funziona, quindi siamo realisti. Grazie.

Presidente - Altri? Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Con l'ordine del giorno n. 16, si concludono i lavori della giornata di oggi. Si riprende domani, alle ore 09:00.

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La seduta termina alle ore 20:25.