Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3037 du 13 décembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 3037/XVI - Continuazione della trattazione congiunta delle relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, del D.L. n. 127 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2024/2026) e del D.L. n. 128 (Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2024/2026). (Reiezione di nove ordini del giorno. Approvazione di undici ordini del giorno. Ritiro di quattro ordini del giorno)

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 32 Consiglieri possiamo riprendere la discussione riguardante l'ordine del giorno n. 2 di Forza Italia. Consigliera Erika Guichardaz, a lei.

Guichardaz E. (PCP) - Riprendendo un po' l'intervento fatto dal consigliere Aggravi questa mattina, anche per noi quest'ordine del giorno non sarà votato, nonostante abbiamo ieri votato quello rispetto agli operatori socio-sanitari. In quest'ordine del giorno invece vengono messe molte altre figure, secondo noi, ci vogliono delle valutazioni puntuali rispetto all'estensione di questa indennità, anche ad altre figure e soprattutto ci vorrebbe anche un'analisi rispetto a come ha funzionato questa indennità di attrattività, perché, come ha evidenziato il consigliere Manfrin, le cessazioni hanno continuato a esservi e quindi evidentemente anche rispetto all'indennità di attrattività - e lo è stato posto in commissione al Dottor Uberti - una riflessione più ampia andrebbe fatta.

Sicuramente l'atto aziendale in qualche modo cerca anche di mettere in campo altre iniziative come quella riferita al benessere del personale, che, finalmente, trova maggiore attenzione; sicuro però che dagli atti che vediamo a seguire l'atto aziendale, quindi alle posizioni di particolare organizzazione e ad altre scelte aziendali, molto probabilmente questo benessere a cui dovremmo andare a tendere ancora si deve attendere ad avere, perché lo dicevo anche rispetto alla questione delle scelte rispetto alla Pubblica Amministrazione, quindi rispetto alla Regione: ci sono delle iniziative anche rivolte alla mobilità del personale e quindi alla valorizzazione del personale e soprattutto magari a un miglioramento anche del clima organizzativo che non vengono portate avanti da queste, anche dall'Azienda USL, quindi molto probabilmente, prima di pensare all'estensione di questa indennità, anche a tutto il comparto amministrativo tecnico della Dirigenza amministrativa, bisognerebbe che all'interno dell'azienda ci fossero delle scelte e delle valutazioni tese a migliorare il clima all'interno dell'USL e, a questo punto, anche a non rendere necessaria indennità di attrattività, perché a quel punto molto probabilmente le persone potrebbero anche sentirsi finalmente nuovamente parte di quell'azienda e non sentirsi, invece, persone estranee o addirittura persone che non hanno più voglia di lavorare in quell'azienda tanto da portare a tutte le cessazioni di cui abbiamo sentito parlare.

Non me ne voglia il collega Baccega, ma su questo ordine del giorno noi ci asterremo.

Presidente - La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Presidente, ritengo che quest'ordine del giorno, così come quello proposto stamattina della Lega, abbia anticipato un pochino il dibattito che potremo fare la prossima settimana. Solo per la verbalizzazione, mi pare doveroso puntualizzare alcuni aspetti, perché mi sembra che si confondano un pochino ruoli e professioni; all'interno dell'azienda sanitaria esistono varie figure professionali: dirigenti sanitari, quindi medici e a seguire veterinari, chimici, biologi e altri ancora; esistono le professioni sanitarie, infermieri, osteopati, fisioterapisti, tecnici di radiologia e altri, poi esistono gli operatori sanitari, socio-sanitari, gli operatori tecnici, i dirigenti tecnici e amministrativi e poi esiste il comparto degli amministrativi.

Ho sempre ritenuto, al di là di quanto sia stato fatto con la legge 22, che ogni settore che ho elencato dovesse avere, da un lato, la propria dignità ed essere considerato con una legge apposita, al di là di quello che ognuno di noi possa pensare rispetto all'indennità di sanitaria o di attrattività, questo perché non vanno confusi i ruoli e perché, a seconda del momento storico che si vive, ci può essere la necessità di incentivare una figura piuttosto che l'altra.

Abbiamo vissuto il periodo delle carenze di medici, probabilmente quelle di infermieri; viviamo il periodo della carenza delle altre professioni sanitarie, ho visto in altre professioni sanitarie richieste di trasferimenti fuori Valle, richieste di aspettative, persone che non hanno ottenuto l'aspettativa hanno fatto un concorso per andare a lavorare fuori Valle e persone che hanno avuto un temporaneo periodo di aspettativa per andare a lavorare fuori Valle e poi fare le proprie valutazioni.

Occorre anche fare una distinzione rispetto alla possibilità della nostra Amministrazione, della nostra Regione di gestire la formazione di queste figure professionali, perché dove noi possiamo formare direttamente il personale abbiamo la possibilità di incidere in una certa maniera e ce ne accogliamo responsabilità e spese. Dove queste figure debbono frequentare dei corsi di formazione, delle scuole di specializzazione fuori Regione abbiamo un'altra possibilità di incidere. Quando si predispone una norma, bisogna tenere conto anche di queste cose, del momento storico e della necessità che abbiamo di queste figure e della capacità di attrarre le figure.

Ora, io lo voterò questo ordine del giorno, perché lo ritengo uno stimolo alla riflessione con le puntualizzazioni che ho appena fatto; non vuol dire che voterò sicuramente i prossimi adempimenti, le prossime proposte di legge, però ritengo invece opportuno e doveroso discuterne e all'interno di questo contesto il modo per affrontare nella maniera più compiuta è una proposta di legge, quindi gli argomenti andranno affrontati con delle proposte di legge.

La richiesta dell'ordine del giorno è quella di mettere a disposizione delle risorse e io la vedo di buon grado, però successivamente dovremmo fare la scelta del caso, la scelta dovuta e credo che ogni iniziativa per le OSS, per il comparto amministrativo, per i dirigenti amministrativi e tecnici debba passare attraverso una specifica disposizione di legge.

Presidente - La parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Credo che sia necessario fare un po' d'ordine rispetto agli eventi interessanti che si sono succeduti su questo argomento e l'avviare un dibattito di questa energia, di questa forza ci fa sicuramente piacere. L'Assessore ha già anticipato che chiede di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti voteranno con un voto di astensione come in maggioranza, non sono risentito se le colleghe di PCP non voteranno questo ordine del giorno, né sono risentito se altri gruppi non lo voteranno.

L'energia e la forza di questo strumento nasce fin dall'approvazione della legge 35, quando noi avevamo sottolineato che in sanità - e appena dopo la pandemia - dovevano essere premiati tutti coloro che avevano lavorato in sanità; quando si accede al pronto soccorso, chi è che fa il triage? Ditemelo voi, medici, infermieri? No, sono gli assistenti amministrativi. L'accoglienza ambulatoriale chi la fa? Gli amministrativi nei vari ambulatori, in diversi ambulatori; la richiesta di medici di medicina generale di avere degli amministrativi negli ambulatori sul territorio, adesso c'è lo sportello itinerante, tre persone, un bel progetto interessante, che stanno andando sul territorio e si stanno muovendo sul territorio per dare risposte in termini sanitari, in termini di accoglienza. Sono degli amministrativi.

Poi devo dire che è incredibile: la legge 22, che è il post 35, assegna 9 milioni e 300 mila euro all'USL per l'indennità sanitaria, ex indennità di attrattività; è palese che di questi 9 milioni e 300 mila euro, 2 milioni e 400 mila euro non vengono impegnati, vanno in avanzo. Ormai è chiaro. Non si interviene in quella cosa lì? Non si poteva prevedere la distribuzione, per esempio, subito alle OSS, che sono sicuramente in campo a lavorare come profilo sanitario; perché parlo delle OSS? Perché giovedì 9 novembre, il quotidiano della sanità dà una notizia che spunta il riconoscimento del valore della professione di OSS che opera nel sociale, nel terzo settore e nel settore sanitario, quindi riconoscere l'alto valore sociale della professione di OSS che opera anche nel settore sanitario. Questo è un dato chiaro e inequivocabile.

Adesso mi pare che proprio oggi stiano discutendo con i sindacati per valutare la possibilità di avere le 12 ore consecutive, anziché le 8; c'è una disponibilità anche in questo senso. È un segnale, un segnale forte che va nella direzione di un gruppo di persone, operatori socio-sanitari, che si mettono a disposizione per dare più risposte in termini di sanità, io credo che ci siamo detti tante volte che questo percorso è stato un percorso iniquo, abbiamo fatto operatori di serie A, operatori di serie B e questo davvero non è assolutamente perseguibile. Certo, ci vuole una proposta di legge, ha ragione il collega Restano, che certamente elaboreremo nel prossimo mese e faremo ovviamente riferimento a tutto quanto si è detto e si dirà nella prossima V Commissione che è convocata lunedì per l'approvazione del DDL 129. È sicuramente una divisione tra diverse professionalità che sono state generate da voi, non da noi, caro Assessore; non siamo noi che abbiamo generato queste differenze, la scelta di dare prima ai medici e poi agli infermieri l'indennità sanitaria e poi successivamente... tutto si è bloccato, ma il dibattito è avviato, certamente le professioni sanitarie saranno premiate dal DL 129; è un ulteriore passaggio che va nella direzione che noi intendiamo dire, tutti vanno in qualche modo premiati, considerando le differenze di professionalità, di opportunità e di operatività all'interno del sistema sanitario regionale, perché, come ben sappiamo, è il bilancio regionale che sostiene la sanità valdostana e quindi sono risorse che la Regione può e, secondo noi di Forza Italia, dovrebbe mettere a disposizione di tutto il settore sanitario, con tutte le risorse che sono state date in questo bilancio alla sanità. Credo che la missione 13 abbia ben tante risorse. L'auspicio è che si arrivi poi a fine anno a non vedere gli avanzi di amministrazione che stiamo vedendo in questi ultimi anni.

Presidente - Non vedo altre richieste. Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 25 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Planaz, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno seguente, vale a dire il numero 3 del Gruppo Misto, consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Riprendiamo il pomeriggio parlando di snow farming. E cos'è lo snow farming che in Valle d'Aosta è sperimentato ormai da due stagioni? Consiste nella produzione di neve durante il periodo invernale, neve che viene prodotta nei momenti più propizi di temperature e umidità, quindi a un costo inferiore rispetto ad altri momenti. Viene accumulata e conservata, ricoprendola con dei teli appositi per isolarla termicamente e poi ancora ricoprendola con un telo geotessile per proteggerla e riflettere i raggi solari per conservarla fino all'autunno successivo, per poi utilizzarla anticipando la stagione sciistica.

In Valle d'Aosta è sperimentata nei comuni di Bionaz dove c'è un poligono di tiro e una pista da fondo e da quest'anno anche nel comune di Gressoney. Dai primi rilievi effettuati personalmente sulla pista, come ho già avuto modo di accennare, l'esperimento, se vogliamo, definirlo così, ha avuto un suo successo perché i nostri atleti quest'anno, almeno parte dei nostri atleti, non avrebbero potuto sciare se non ci fosse stato questo piccolo anello da un chilometro e duecento metri circa. Hanno sciato anche degli atleti provenienti da fuori Valle, dei centri sportivi militari e delle Forze di Polizia provenienti da fuori Valle e hanno anche usufruito dei servizi che i nostri commercianti hanno potuto offrire loro e dell'ospitalità della Valle d'Aosta.

Certo che, rispetto al primo anno di sperimentazione, quest'anno le cose sono andate un pochino meglio perché è stata prodotta un pochino più di neve e soprattutto la perdita di volume di neve, da informazioni che ho avuto, si è attestata attorno al 38-39%, mentre l'anno precedente era stata maggiore anche quest'anno frutto di una scelta di una diversa collocazione del mucchio di neve, come si dice: l'esperienza fa scuola; ma così ad occhio, provando il tracciato, l'offerta che abbiamo potuto mettere in campo può essere migliorata: la pista può essere più larga e anche più lunga sfruttando i dislivelli del tracciato attualmente in uso, soprattutto nel comune di Bionaz.

A Gressoney anche si può produrre più neve, si possono trovare sinergie diverse tra gli operatori locali e così avremo anche due piste in due località diverse della nostra Regione, questo se accompagnati un pochino dalle temperature e dalla buona volontà - che forse in questo caso non è mai mancata - ci permetterebbe di evitare trasferimenti in altre Regioni che quest'anno sono ancora avvenuti e invece di attirare più persone, maggiori turisti dello sport, definiamoli così, in Valle d'Aosta.

Alla luce di questa esperienza, la richiesta al Governo regionale, all'Assessore competente è quella di voler far fare agli uffici un approfondimento tendente a verificare la necessità di potenziare questi due centri che hanno avviato lo snow farming, tale da renderlo veramente e ancora più attrattivo per i Valdostani e per gli utenti provenienti da fuori Valle d'Aosta e perché no? - Assessore, io voglio provocarla - anche di valutare altri centri per la produzione di neve in stazioni dove si pratica lo sci da fondo e il biathlon e magari anche in qualche piccola stazione dove si pratica lo sci da discesa anticipando, per certi piccoli impianti, la stagione invernale così da poter ospitare delle squadre agonistiche, che naturalmente verrebbero a pagamento, anticipando la stagione.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Rispetto all'ordine del giorno e anche alle valutazioni poste nell'illustrazione che riteniamo tutte condivisibili, d'altronde lo snow farming è nato da un interesse trasversale del Consiglio, sono iniziative che, pur con sensibilità diverse, ognuno di noi ritiene utili per garantire, da un lato, un'offerta maggiore alle infrastrutture anche dello sci di fondo, per i nostri atleti, per coloro che hanno necessità di preparare la stagione, ma soprattutto per provare a costruire un prodotto e un'offerta turistica che anche nei periodi autunnali possa contare su tracciati che permettano di iniziare a fare un po' di sci di fondo, come è avvenuto in altre località; ovviamente con molta umiltà tutti quanti ci siamo messi all'opera, da un lato, come Amministrazione regionale, mettendo a disposizione le risorse, alcune località hanno colto questa opportunità, altre forse sono ancora in fase di valutazione. Se si ricorda, collega, avevamo composto un gruppo tecnico di lavoro per valutare dove meglio indirizzare queste iniziali risorse, anche perché poi ci sono questioni legate all'esposizione, all'altitudine e anche alla predisposizione di alcuni luoghi per lavorare in questa direzione.

Sono nati i primi due progetti che sono in una fase di avvio, ma bene hanno lavorato per cominciare a dare questa risposta e credo che sia opportuno questo ordine del giorno e sta nella linea politica che stiamo portando avanti, anche per mettere intorno al tavolo AVEF con tutti i suoi componenti, gestori e le associazioni, gli sci club, l'ASIVA, per cercare di governare da un lato l'offerta verso le disponibilità di queste piste per i nostri atleti e dall'altra per cominciare - e lo faremo insieme all'assessore Grosjacques - a utilizzare questi investimenti anche per completare l'offerta turistica.

Quello che le chiediamo è di emendare l'impegno: togliamo "nel più breve tempo possibile", nel senso che tanto l'inverno è andato, stiamo parlando della prossima stagione: diamoci un tempo lavoro utile a costruire un buon percorso. Rispetto all'impegno sul valutare la necessità di creare un nuovo polo in Alta Valle al servizio della popolazione dei turisti, lo emenderemo non perché non riteniamo che sia anche questo un possibile sviluppo, però anche un po' per rispetto del lavoro che è stato fatto in precedenza e anche dei pareri che, nel corso di questi anni, sono stati espressi dagli Enti locali, quindi sicuramente riuscire a avere in tre località della nostra regione investimenti sullo snow farming e un'offerta turistica legata allo sci di fondo è nei nostri obiettivi, ma condividiamolo col territorio, questo è un po' quello che volevamo dire.

Se ritiene di poter accettare questi emendamenti, sosterremo l'ordine del giorno, che visto anche le tante cose che siamo detti in questi giorni sullo sci e sull'offerta, la cosa che è bello ricordare è che credo che da uno skipass a 50 euro per i nostri ragazzi che inizialmente era nato solo per lo sci da discesa, l'anno successivo è stato allargato anche lo sci di fondo e quindi i ragazzi valdostani possono prendere tutte e due le tecniche e magari un domani portare anche all'interno dello "Scivolare" a scuola altre discipline come avremo modo di discutere più avanti, così da creare un vero interesse da parte dei giovani verso questi sport e permettere poi loro di decidere da che parte avviare il loro interesse futuro.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.

Brunod (RV) - Ringrazio il collega Restano per aver portato all'attenzione questo tema, un tema sul quale l'anno scorso, se mi ricordo bene, anche noi avevamo fatto delle iniziative in merito, perché riteniamo opportuno e necessario che sempre di più ci siano delle attenzioni riguardo a queste tecniche di stoccaggio della neve per permettere da una parte, come è stato detto prima, di iniziare nei tempi giusti la parte di allenamento per gli atleti a livello agonistico, ma è anche giusto ricordare che molte località, fuori dalla Valle d'Aosta, anche su iniziativa di privati, hanno investito delle risorse su questo settore proprio per fare del turismo attraverso questa modalità di snow farming.

Ben venga, ci fa molto piacere che da parte del Governo ci sia attenzione a questo tema e ci sia soprattutto la voglia e la volontà di passare da un progetto sperimentale a un progetto più strutturato che permette di ottenere ancora degli obiettivi maggiori non soltanto come abbiamo detto a livello agonistico, che è un aspetto molto importante, per i ragazzi dell'ASIVA, dei vari settori e varie specialità, ma soprattutto come una disciplina che guarda al turismo per la nostra Regione in quei periodi in cui magari c'è bisogno di più attenzione.

Come è stato detto, è giusto collaborare con il territorio, possiamo anche constatare che dai riscontri sui social a volte sono positivi a volte sono negativi; comunque dagli addetti ai lavori, dagli appassionati di questo mondo, c'è molta attenzione, c'è molta richiesta. È ovvio che sono delle cose che vanno condivise tutti insieme e quindi riteniamo più che opportuno dedicare del tempo, delle attenzioni per crescere sotto questo punto di vista che può darci delle grandi soddisfazioni. Grazie per la vostra attenzione.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Grazie, Assessore per la risposta e grazie al consigliere Brunod per l'intervento e per la puntualizzazione che ha fatto con il suo intervento. Il presidente Testolin nel suo intervento ha dichiarato la disponibilità del Governo a realizzare dei sogni. Questo può essere un sogno per tutti gli appassionati di sport e per gli operatori delle piccole località di montagna e quindi in questo caso andiamo a realizzare insieme una parte dei sogni del mondo sportivo. Dico fin da subito che vengono accettate le proposte di emendamento dell'Assessore nel più breve tempo possibile che ho indicato nell'ordine del giorno e perché ad oggi la sperimentazione autunnale è terminata e quindi possiamo metterci in moto per fare le valutazioni, ma la parola dell'Assessore è sintomo di garanzia, quindi sono sicuro che sarà fatto nel più breve tempo possibile e quindi possiamo tranquillamente togliere dal testo quella parte e ritengo corretta la suggestione di lasciare alle località la valutazione, perché ovviamente chi lavora sul posto conosce meglio di noi il territorio, di dove realizzare questi impianti. Grazie per l'approvazione.

Presidente - Aspettiamo soltanto le modifiche, sono arrivate le modifiche, mettiamo in votazione il testo così come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Erika Guichardaz e Minelli)

L'ordine del giorno è approvato.

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 4, consigliere Brunod, a lei la parola.

Brunod (RV) - Questo ordine del giorno dal titolo: "Scivolare a scuola: ulteriori proposte", visti i contenuti del disegno di legge regionale n. 127 e il disegno di legge n. 128, tenendo conto che l'articolo 37 del capo ottavo su disposizione in materia di sport e turismo del disegno di legge regionale numero 127 prevede la proroga del progetto "Scivolare a scuola" fino all'anno 2026 dove l'onere derivante dall'applicazione del presente articolo è rideterminato per il triennio 2024-2026 in annui euro 40.000 sulla missione 6, programma 1, titolo 1.

Durante l'audizione in Commissione consiliare sui due disegni di legge l'Assessore competente ci ha riferito che le modalità di attuazione del progetto "Scivolare a scuola" per la stagione invernale 2023/2024 saranno le medesime delle precedenti edizioni; ricordiamo che nel corso di questa legislatura in alcune occasioni abbiamo presentato iniziative che valorizzavano positivamente il progetto "Scivolare a scuola" ma che al tempo stesso si chiedeva di valutare la possibilità di ampliare maggiormente il numero di discipline da poter far provare ai ragazzi e anche poter prevedere da parte dei professionisti dei vari settori delle dimostrazioni pratiche sul campo. A titolo esemplificativo stiamo parlando, ad esempio, di possibilità di integrare la disciplina del biathlon, piuttosto che lo scialpinismo anche ovviamente tenendo sempre buone le località che ad oggi sono già previste per effettuare le giornate del progetto "Scivolare a scuola"; riteniamo che in vista del progetto "Scivolare a scuola" della stagione invernale 2024/2025 sarebbe molto interessante poter prevedere una più ampia programmazione e gestione dei contenuti da trattare durante le diverse giornate, sia in aula che sulla neve, in modo tale che tutti i ragazzi possano usufruire di questo progetto come una grande opportunità per scoprire ancor meglio alcune tematiche sulla montagna in generale, sul mondo sportivo, sulle sue regole e dei relativi valori. Si impegna il Governo regionale a prendere in considerazione le riflessioni e i contenuti espressi nelle premesse dell'ordine del giorno affinché in merito al progetto "Scivolare a scuola" stagione invernale 2024/2025 possano essere fatte delle nuove valutazioni e considerazioni con tutti i soggetti potenzialmente coinvolti circa la possibilità di poter integrare ulteriori discipline sportive a livello sperimentale.

Presidente - Assessore Bertschy, a lei la parola.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Accetteremo l'ordine del giorno come l'abbiamo accettato l'anno scorso e quindi, da un lato, ci scusiamo per non essere ancora riusciti a portare avanti completamente l'iniziativa, dall'altro evidenziamo anche un po' quali sono stati i limiti fino ad ora; condividiamo politicamente l'interesse da parte di tutti noi che i ragazzi, i giovani possano fare delle esperienze nuove, soprattutto apprendere le prime basi di tecniche di sci che riguardano, per esempio, quello che più volte lei ha sottolineato quello dello sci alpino o d'altro ancora, però il limite che abbiamo trovato è che l'organizzazione del progetto "Scivolare a scuola" non si basa ovviamente solo sull'attività dell'Amministrazione regionale e la mia risposta è a nome anche dei colleghi Grosjacques e Guichardaz, che rappresentano sport e istruzione, perché le istituzioni scolastiche sono il pilastro di questa iniziativa; se le istituzioni scolastiche aderiscono, noi poi possiamo organizzare insieme, ognuna per nostra parte, il lavoro da fare.

Il limite che abbiamo un po' incontrato è che dobbiamo trovare persone con delle competenze, delle professionalità disponibili a organizzare il progetto come viene organizzato per la scuola, perché è bene ricordare ed è anche un po' per questo che abbiamo ricordato che cosa rappresenta "Scivolare a scuola": non è tanto una modalità per dare uno skipass a prezzi convenienti e basta, ma si tratta di creare delle occasioni per tanti ragazzi, quest'anno sono quasi mille, di andare a calpestare i campi da sci, da discesa, da fondo o altro ancora quando ci riusciremo, per permettere loro di fare un'esperienza accompagnando questo a un primo percorso in un'aula teorico sulla sicurezza che deve accompagnare lo stare in montagna: utilizzare degli impianti da sci quando si tratta di impianti o stare sui campi da fondo quando si tratta di questo.

Dovremmo riuscire - e io magari per questo le chiedo la disponibilità anche a una collaborazione - ad allargare le professionalità per far sì che si possa aggiungere all'interno del percorso iniziale teorico all'interno delle scuole la parte che riguarda la sicurezza, e credo che per lo sci alpinismo ci sono tante cose da dire, e poi di portarli sui campi da sci a fare anche questa pratica, lo accogliamo con questo obiettivo, proviamo a vedere, finita questa fase di bilancio, nei primi mesi dell'anno nuovo di mettere tutto intorno al tavolo e capire quale professionalità aggiungere.

Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.

Brunod (RV) - Ringraziamo l'Assessore per la disponibilità nel fare questo sforzo. Siamo noi i primi a ritenere che non sia una cosa così semplice, come abbiamo detto nelle nostre premesse dell'ordine del giorno, riteniamo questo progetto, questa iniziativa molto importanti e con un risultato altrettanto importante, perché comunque c'è una bella partecipazione e credo che tutta quest'aula, se riesce a lavorare per aumentare ancora i numeri del progetto è un grande traguardo per tutti.

Come è stato detto, è giusto partire a livello sperimentale, senza fare i passi più lunghi della gamba, cercando di sensibilizzare tutte quelle figure professionali, che ad oggi hanno già delle competenze su queste possibili nuove discipline che potrebbero essere integrate come, per esempio, sappiamo che negli ultimi anni a livello federale nella FISI, sono stati fatti dei corsi per tecnici federali e allenatori di scialpinismo; oppure le stesse guide alpine sicuramente hanno delle competenze basilari per fare delle dimostrazioni sia didattiche in aula che dimostrazioni sul campo propedeutiche poi successivamente a fare magari provare ai ragazzi direttamente l'esperienza di queste nuove discipline. Io credo che un passo per volta si possa arrivare a questa integrazione, ovviamente, ci va il personale, prima di tutto, disponibile e sensibilizzarlo al meglio, perché questa è una potenzialità che la nostra Regione può offrire ai nostri ragazzi e tutti qui dentro riteniamo che più ragazzi fanno sport e più è un grande successo per tutti. Grazie per la vostra disponibilità.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Astenuti: 1 (Rollandin)

L'ordine del giorno è approvato.

Ordine del giorno n. 4 di PCP, consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Nel disegno di legge 127 che stiamo esaminando, all'articolo 24, è autorizzata la concessione di un contributo per le spese di funzionamento al Centro servizi per il volontariato per un importo di 100 mila euro ed è specificato per il solo anno 2024.

Nella relazione che accompagna il disegno di legge si legge che il Dipartimento delle politiche sociali sta lavorando a un disegno di legge sul terzo settore, nel quale verrà previsto a regime un contributo per il funzionamento dell'Ente o degli Enti del terzo settore accreditati sul territorio, quali il CSV; a tal fine nel bilancio di previsione è stato previsto un fondo speciale per il finanziamento di questo intervento.

Noi abbiamo già parlato di questa realtà in precedenti Consigli presentando delle iniziative specifiche e abbiamo ricordato - ed è un accento che pongo anche adesso - che il CSV è una realtà molto importante per la nostra Comunità, che è un punto di riferimento non soltanto per le associazioni che hanno fatto un'adesione formale al centro e che hanno la loro sede presso il centro stesso, ma per molte altre e per tutto il mondo del volontariato valdostano: stiamo parlando di circa 200 associazioni.

Il Presidente del CSV ha evidenziato che nel medio periodo il centro continuerà a lavorare per arrivare alla realizzazione di quella che è considerata la casa del volontariato, un luogo di ritrovo e d'incontro che possa valorizzare e sottolineare la dignità del lavoro quotidiano svolto per l'intera Comunità valdostana da parte delle associazioni di volontariato; nel suo intervento poi anche in Commissione, durante l'audizione e nell'ambito della discussione della manovra finanziaria, ha in pratica ribadito questi concetti.

Noi, convinti dell'importanza che questa realtà rappresenta per la nostra Regione, chiediamo con l'ordine del giorno al Governo di valutare la concessione di questo contributo previsto dall'articolo 24 anche per le successive annualità e, in particolare, a prevedere nella prima manovra di assestamento del bilancio delle risorse per la progettazione e poi a seguire la successiva realizzazione di una casa del volontariato valdostano, possibilmente attraverso il recupero di una struttura esistente da individuare e noi riteniamo che questa struttura dovrebbe essere in città per ovvie ragioni, perché una sede centrale è più utile per tutte le associazioni che fanno riferimento, in modo da avere in futuro una sede dignitosa e adeguata proprio in considerazione del ruolo che viene esercitato in Valle d'Aosta dal mondo del volontariato e dell'associazionismo.

Presidente - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Abbiamo previsto sulla missione 20 del bilancio di previsione 2024/2026 un fondo speciale per il finanziamento della revisione della legge regionale 16/2005 in materia di volontariato. Tale proposta, già trasmessa al Dipartimento legislativo e che contiamo di portare in Consiglio nel corso del 2024, prevede un contributo annuale per gli Enti accreditati in Valle d'Aosta, quale il Centro servizi per il volontariato. Ciò renderà quindi strutturale il sostegno regionale a chi svolge un ruolo così centrale per il mondo del volontariato come il CSV; ricordiamo che i CSV a partire dal 2019 sono finanziati sul Fondo Unico Nazionale, alimentato dai contributi delle fondazioni di origini bancarie. Nel corso degli anni tali finanziamenti hanno subito delle contrazioni, passando da circa 350 mila euro del 2019 agli attuali 265 mila. Per far fronte a tali contrazioni e consentire al CSV di continuare a garantire i propri servizi alle associazioni aderenti, abbiamo quindi previsto un contributo regionale straordinario e destinato agli enti accreditati, quali il CSV, sul 2024, nelle more del disegno di legge strutturale di cui sopra. La previsione di individuare una struttura da dedicare alla Casa del volontariato è una questione già seguita e monitorata dagli Uffici del patrimonio regionale e in tale senso sono in corso le interlocuzioni con il CSV. Per questo motivo, le chiediamo di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti ci asterremo.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'Assessore ci ha detto cose che aveva già evidenziato quando ha risposto alle nostre iniziative nei passati Consigli; la novità è che, se così sarà, insomma, lungo il corso del 2024 dovrebbe essere portata questa legge che riguarda appunto il mondo del terzo settore e che prevederà un contributo annuale strutturale, questa è una buona notizia. Per il resto, il fatto che i CSV sono finanziati attraverso le fondazioni bancarie e che nel tempo c'è stata una contrazione delle risorse lo sappiamo.

Per quello che riguarda invece la seconda parte della nostra richiesta e che era quella legata alla casa del volontariato valdostano, io sono stata abbastanza precisa e ho detto che la nostra intenzione o comunque la proposta che noi facciamo è quella di individuare una soluzione che sia una soluzione in città e, dalle notizie che in qualche modo abbiamo - e penso che sono quelle interlocuzioni a cui lei ha fatto riferimento -, non sarebbe così. Noi chiediamo che si cerchino delle soluzioni che siano il più possibile vicine a quella che è stata finora la scelta della collocazione del CSV, io credo che non ci sia una ridondanza nella richiesta che noi facciamo, anzi ci sia una puntualizzazione e manteniamo l'ordine del giorno.

Presidente - Altri? Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno successivo di Forza Italia: il n. 4. La parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Con questa iniziativa sostanzialmente si chiede la predisposizione di un piano per l'inclusione ludico-sportiva delle persone con disabilità e si trae spunto da iniziative che sono state poste in essere quest'anno che hanno avuto un buon successo. La prima è l'iniziativa "Salire su, l'arrampicata per tutti", che è stata organizzata da CVA in collaborazione con le guide alpine. Nei mesi di luglio e agosto 2023 ha avuto, come dicevo, un esito non solo soddisfacente ma straordinario a livello di partecipazione: sono stati coinvolti circa 800/1000 ragazzi in tre giornate che si sono svolte in quel di Gressan, Arnad e Courmayeur e poi c'è stata ancora una giornata aggiuntiva nella palestra della scuola militare alpina dove c'è stato un avvicinamento dei ragazzi alle pareti a salire alla scalata e sostanzialmente in questa esperienza sono stati coinvolti anche diversi disabili circa il 7-8% dei ragazzi complessivamente interessati. È stata, come dico, un'esperienza che è stata svolta da CVA su loro iniziativa insieme alle guide alpine alle quali credo che dobbiamo essere grati per questa disponibilità di volontariato di partecipazione che è stata messa a disposizione dei giovani; al di là di questa iniziativa, c'è anche l'iniziativa "Lo sci per tutti", che è sempre rivolta alle persone con disabilità e in questo è un'iniziativa che è stata avviata per dare anche delle possibilità di sviluppo turistico con coinvolgimento nella discesa delle persone con disabilità; a oggi hanno aderito i maestri di sci e le guide alpine che si stanno formando per l'accompagnamento di queste persone con difficoltà. Sono già state fatte anche delle acquisizioni di tutte le strumentazioni che sono necessarie per svolgere questa attività. Queste due iniziative danno spunto per tutta una serie di riflessioni: innanzitutto che il mondo della disabilità non può essere coinvolto tutto nel medesimo sport ma ci sono disabilità e disabilità e quindi ci possono essere delle persone che possono essere interessate dalle attività sportive di un certo tipo e altre diciamo magari in situazioni meno difficoltose tipo quello dello sci, potrebbe esserci, ad esempio, il nuoto o tutta una serie di altre discipline. Sostanzialmente queste iniziative in genere sino ad oggi sono state promosse per ciò che concerne la Regione con l'utilizzo di fondi che sono stati resi disponibili dall'Europa, quindi man mano che si verificavano delle disponibilità o delle opportunità, in qualche modo sono state colte, però se noi vogliamo mettere al centro la persona con disabilità, non possiamo aspettare che ci siano delle opportunità che provengono da fondi o bandi di natura europea, bisogna sostanzialmente predisporre una pianificazione dove si individuano le risposte per le persone con disabilità per il coinvolgimento ludico sportivo e dopodiché, una volta concepito questo piano, si mettono a terra le iniziative conseguenti.

Pertanto abbiamo presentato quest'ordine del giorno che chiede due cose: la prima di rendere strutturali queste iniziative che sono state al momento poste in essere e, al secondo punto quello di creare un piano entro - abbiamo scritto - 180 giorni, che possa ricomprendere anche iniziative in altre discipline per favorire l'inclusione attraverso l'attività ludico-sportiva alla quale poi i vari Assessorati si attengono nell'attuazione anche in funzione delle disponibilità economiche che ci saranno, delle opportunità che possono arrivare dai bandi, quindi ci potranno essere finanziamenti europei, dei finanziamenti regionali, ma bisogna dotarsi di una visione affinché queste esperienze abbiano anche un carattere di continuità perché far fare una esperienza magari a delle persone che hanno trovato anche soddisfazione in quell'iniziativa e poi che rimane fine a sé stessa perché l'anno dopo non ha continuità non credo che poi possa dare anche dei risultati positivi in termini di inclusione.

Presidente - Risponde l'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Sì, grazie Presidente e grazie anche al collega Marquis per aver portato all'attenzione queste due iniziative che fanno parte di percorsi anche se diversi, perché uno organizzato dalla CVA, l'altro dall'Amministrazione regionale con il coinvolgimento di altri portatori di interesse e che hanno visto - ho potuto verificarlo personalmente anche per quel che riguarda le giornate di arrampicata, sono stato sul posto - davvero un grande successo e hanno fatto passare dei giorni di felicità; io la definisco così, a ragazzi con disabilità.

Per quel che riguarda però le due iniziative il "Salire su, l'arrampicata per tutti", come le ho detto, è stato realizzato da CVA di concerto con le guide alpine, non è pertanto in questa sede che occorre avanzare la richiesta che possa diventare un appuntamento fisso in quanto questo rientra nella discrezionalità di scelta degli organizzatori; l'Amministrazione regionale può attuare azioni di sensibilizzazione verso il tema dell'inclusione sociale delle persone con disabilità, anche considerato il successo dell'iniziativa "Scivolando" in tal senso il ripetersi della stessa così come la nascita di nuove attività ed è per questo che abbiamo convocato un tavolo di lavoro con tutti gli enti tra i quali CVA proprio per coordinare l'organizzazione di questa e altre attività e anche di impegni che ciascuno prende nell'ambito del sostegno di attività, le più varie, in modo che ci sia un coordinamento.

Per quel che riguarda "Lo sci per tutte le abilità", il progetto è tuttora in corso e da poco è stata concessa una proroga di sei mesi in virtù della quale le attività dovranno concludersi entro il mese di settembre 2024 e quindi è prematuro in questa fase prevedere una forma di stabilizzazione del progetto in quanto non si è ancora nelle condizioni di verificarne i risultati; rammento che le attività progettuali coinvolgono una pluralità di soggetti, quindi i professionisti della montagna, gli operatori dell'accoglienza, del soccorso e azioni in zone pilota aventi determinate caratteristiche. Solo alla luce di una valutazione a 360 gradi delle attività realizzate, ritenuti positivi i risultati conseguiti, sui quali credo che possiamo già dare una valutazione più che positiva, potranno essere previste eventuali modifiche delle attività anche al fine di rendere il modello applicabile ad altre realtà valdostane, perché, come sappiamo, oggi le zone coinvolte sono 5.

Per quel che riguarda la seconda parte, in particolare al riferimento alla fruizione del tempo libero, gli esiti di numerose iniziative con finalità sportive consentono ormai di riconoscere in concreto l'educazione fisica, l'attività fisica e lo sport nelle loro diverse espressioni culturali, sia come parte del patrimonio immateriale dell'umanità, sia quali importanti fattori in grado di produrre benefici individuali e sociali, tra cui la salute e la partecipazione attiva dei giovani e degli anziani ad attività comuni, nonché il miglioramento dei rapporti fra persone e gruppi sociali. La pratica sportiva, da parte delle persone con disabilità, è attualmente possibile rispetto a numerose discipline - e qui voglio anche integrare quello che ci siamo detti questa mattina nella risposta agli ordini del giorno del collega Restano - e l'Assessorato del turismo, so che questa cosa non appassiona i colleghi, la incentiva e sostiene mediante la concessione di un contributo forfettario a favore della delegazione regionale Valle d'Aosta del Comitato Italiano Paraolimpico, per gli oneri di gestione dell'attività di promozione e gestione dell'attività sportiva dei soggetti con disabilità, svolta direttamente dalla stessa o da organismi o Enti sportivi riconosciuti dal Comitato, costituiti e operanti in Valle d'Aosta.

A mero titolo esemplificativo, riporto alcuni dati che mi sono stati forniti oggi dalla Disval rispetto alla propria attività e in relazione al finanziamento che ottiene. Per quel che riguarda l'attività agonistica, sono presenti due squadre che partecipano al Campionato italiano di curling in carrozzina. Alcuni di questi atleti fanno parte anche dell'attuale squadra della nazionale, iscritti alla Federazione Sport Ghiaccio, sono 12 oltre a un ragazzo sotto i 18 anni; ci sono due persone che praticano lo sci alpino a livello agonistico, tesserati alla Federazione Sport Invernali Paraolimpici, uno di 34 anni e uno di 39 anni. Per quel che riguarda le attività amatoriali, tesserate a Disval che praticano sport a livello amatoriale sono 90 persone di tutte le età. Oltre alle iniziative citate nell'ordine del giorno, sono in atto alcune iniziative finalizzate all'avvicinamento alla pratica di svariati sport, tra questi ricordiamo handbike, il tennis in carrozzina, l'atletica leggera, lo sci da discesa, lo sci nordico. I progetti già realizzati e quelli in corso di realizzazione sono stati accomunati e sono accomunati dalla volontà di creare sempre più sinergie generatrici di buone prassi e concrete opportunità per le persone.

L'intenzione della maggioranza pertanto è di accettare questo ordine del giorno con due modifiche: la prima riguardo al primo punto dell'impegnativa, come ho illustrato poco fa al collega Marquis, trattandosi di iniziativa in particolare quella organizzata dalla Compagnia Valdostana delle Acque, quindi da verificare con loro attraverso questo tavolo che verrà convocato nei prossimi giorni, quindi il punto 1 è riformulato con la seguente dicitura: "a valutare la possibilità di rendere strutturali le azioni di cui alle premesse", quindi le due citate da lei, ma non solo queste perché ne ho citate altre, "previa concertazione con tutti i soggetti interessati a conclusione dei progetti, a seguito di un'analisi critica dei risultati conseguiti, affinché possano essere replicati in altre zone del territorio valdostano": dico questo perché ci vuole l'assenso formale, ma posso confermare che questi due progetti hanno avuto un ottimo successo e un gradimento da parte dei fruitori.

Mentre per quel che riguarda la seconda parte dell'impegnativa, in accordo con il collega Marzi con il quale mi sono confrontato per predisporre la risposta, chiediamo che venga tolto il termine dei 180 giorni, quindi la riformulazione è: "a predisporre un vero e proprio piano che ricomprenda anche iniziative in altre discipline per favorire l'inclusione attraverso l'attività ludico-sportiva", esattamente nella direzione che viene chiesta dall'ordine del giorno.

Per cui sulla base di queste due modifiche, se accettate dai colleghi proponenti, la maggioranza voterà quest'ordine del giorno.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - L'intervento dell'Assessore probabilmente non l'ho seguito bene, richiede una puntualizzazione, poi lei mi corregga con un cenno se ho capito male, ma questa materia ci appassiona. Tant'è che le abbiamo chiesto una modifica della legge 3 per ampliare lo spettro dell'attività sportiva dei disabili. Siamo molto attenti a questa materia e ringrazio il collega Marquis; grazie alla sua iniziativa, che ha chiamato in causa la CVA, quale attore di una lodevole proposta, mi ha fatto venire in mente che tra gli sport vi è anche la pesca sportiva: qua abbiamo parlato più volte di una riserva speciale di pesca che necessita di un intervento, e vi è la disponibilità del Comune, per poterla rendere praticabile ai disabili e per renderla anche attività sportiva, siccome su quell'asta torrentizia insistono delle strutture CVA, quale migliore occasione di questa per aggiungere attraverso una piccola parola nell'impegnativa "attività di pesca" una grande iniziativa che renderebbe la Valle d'Aosta unica nel suo genere come lodevole proposta di attrattiva sportiva e turistica. Io la invito a riflettere su questa mia suggestione, perché sarebbe veramente una cosa importante: capacità di coinvolgere il turismo, lo sport, l'ambiente e anche l'industria che produce energia elettrica.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Grosjacques, ne ha facoltà.

Grosjacques (UV) - Era solo per puntualizzare e dare una risposta al collega Restano, al di là della questione della pesca, abbiamo parlato di allargare il ventaglio degli sport che potranno essere messi a disposizione delle persone con disabilità, quindi sicuramente ragioneremo anche su quel tema lì.

Volevo chiarire, rispetto a quello che lei ha chiesto: ho detto che a lei e ai colleghi non appassiona quando io parlo di concessione di contributi, non ho detto che non siete appassionati al tema della disabilità, perché l'aveva portato più volte in questo Consiglio, volevo solo chiarire questo aspetto.

Presidente - La parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Due considerazioni in merito alle risposte e alle proposte fatte dall'Assessore di emendamento. Partirei dalla seconda che è più semplice: "a predisporre entro 180 giorni un vero e proprio piano che ricomprenda le iniziative in altre discipline per favorire l'inclusione attraverso l'attività ludico-sportiva"; 180 giorni era un obiettivo che ritenevamo adeguato di tempo, non è questo il problema, cioè se lei prende l'impegno di rendere prioritaria l'iniziativa e di seguirla con attenzione, noi siamo soddisfatti e le diamo la fiducia. Ovviamente, a fine di ogni bimestre del prossimo anno inizierò a chiedere conto dello stato di avanzamento dei lavori, per non trovarci poi, come è capitato in altre occasioni, che abbiamo aspettato il termine ultimo per capire come stavano le cose e poi ci siamo accorti che non era ancora stata iniziata la trattazione dell'argomento.

Per quanto, invece, riguarda il primo punto, mentre lei lo declinava, mi è venuta in mente una cosa che non vorrei che, scritta così, creasse un intralcio al ripetere l'iniziativa relativa al "Salire su, l'arrampicata per tutti ", nel senso che, se ho capito bene, lei ha detto che al termine della realizzazione di queste iniziative faremo la valutazione, ma siccome le iniziative non terminano tutte nello stesso momento, non è che quella che è terminata e che per essere riproposta al mese di luglio prossimo avrebbe la necessità di interloquire magari dal prossimo mese per poterla organizzare deve aspettare quella che scade fra un anno e mezzo e quindi rimane bloccata perché abbiamo votato quest'ordine il giorno. Vorrei che fosse risolto questo equivoco perché non ci fossero dei pregiudizi per la ripetizione di questa attività che ha dato delle grosse soddisfazioni e che se la società CVA fosse disponibile insieme alle guide alpine a riproporla credo che sarebbe una buona cosa. Una battuta finale: ci fa piacere che questo pomeriggio abbiate intrapreso la volontà di iniziare a interloquire con CVA.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Passiamo all'ordine del giorno seguente, del Gruppo Misto, la parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Questo ordine del giorno tratta la mobilità sostenibile per tutti. L'articolo 33 del disegno di legge 127 prevede delle modifiche all'articolo 8 e all'articolo 10 della legge numero 16 dell'8 aprile 2019, la legge che tratta i principi di esposizione per lo sviluppo della mobilità sostenibile; in pratica l'articolo 8 aumenta i contributi per l'acquisto dei veicoli a bassa emissione, credo si intendano i veicoli elettrici, e l'articolo 10 incentivi per l'installazione di stazioni di ricarica domestiche, previste dalla legge che ho richiamato prima: la legge 16.

Come è già stato accennato da qualcuno durante il dibattito in discussione generale, malgrado questi incentivi l'acquisto di un'auto elettrica è sempre molto oneroso, perché oltre all'importante incentivo che mette a disposizione la Regione, l'acquirente deve versare parecchie decine di migliaia di euro, quindi non tutte le famiglie hanno questa disponibilità, e soprattutto questa disponibilità non appartiene ai più giovani.

Allora come fare ad aiutare i più giovani e ad avvicinarli a questa sensibilità ambientale? Quei più giovani che già possiedono un'auto, la suggestione che vogliamo lasciare a questo Consiglio è quella che, riprendendo iniziative del passato, potremmo incentivare la trasformazione di auto a benzina o a gasolio in auto che utilizzano il gas e - perché no? - anche il metano, così magari è la volta che facciamo riaprire il distributore in Valle d'Aosta. E questo lo possiamo fare attraverso un modico incentivo che potrebbe aggirarsi, così come è proposto nell'emendamento che mi è stato - ahimè - bocciato, attorno ai mille euro a soggetto che si avvale di questa opportunità. Appunto chiediamo al Governo regionale e all'Assessore competente, in continuità con gli importanti provvedimenti che sono già stati messi in campo dall'Amministrazione, di valutare, di concedere contributi per la riconversione delle auto, così come ho appena illustrato, e di farlo modificando la norma nel più breve tempo possibile.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - L'articolo 2, comma 1, lettera b), della legge regionale citata, non pone vincoli sul tipo di alimentazione, ma prevede un limite massimo di emissioni, vale a dire 70 di CO2 per chilometri percorso, in astratto è quindi possibile già oggi ottenere il contributo.

Al di là del fatto che per una proposta come questa mi riservo un'analisi più compiuta e mi sembra giusto anche comunicare che sulla legge sulla mobilità sostenibile ci sarà necessità, sulla legge 16, di un aggiornamento nel corso del prossimo anno per attualizzarla. Ecco tutta una serie di evoluzioni che ci sono state e noi ci asterremo su questo provvedimento perché l'obiettivo della legge è quello di ridurre le emissioni e di avere questo tipo di risultato finale, non tanto quello di dare dei contributi. La valutazione quindi potrà continuare; rispetto all'articolo che più volte è stato citato in aula, voglio solo ricordare, ieri si parlava a proposito di un ordine del giorno che prevedeva di mettere risorse sulla spesa corrente, che si tratta di capitoli A, a spesa d'investimento, quindi da non confondere nella dinamica della gestione del bilancio, e che l'obiettivo per quello che ci riguarda di quell'articolo legge è di provare a costruire un percorso culturale che avvicini i giovani in maniera particolare ad acquistare, attraverso la mobilità privata, veicoli sempre meno inquinanti. Nessuno ne ha fatto una questione di classe o di differenze sociali, anzi i contributi sono a disposizione di tutti, fino a un massimo di 14 mila, fino al massimo del 50%, io credo che per acquistare un veicolo si tratta di una buona proposta che vale per qualsiasi tipo di famiglia, per qualsiasi tipo di situazione e soprattutto che veramente crea delle condizioni di educazione culturale differenti dal passato. Avremo modo ancora di parlare di questo durante la discussione del bilancio, ma posso garantirvi che quello è lo spirito della legge e quello è l'obiettivo che vorremmo raggiungere.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Grazie, Assessore, per la puntualizzazione. Guardi, le chiedo scusa, ma io probabilmente ho frainteso, perché io intendo che l'acquisto sia una cosa e la riconversione sia un'altra; probabilmente, se in norma ci fosse un articolo specifico per la riconversione, sarebbe tutto molto più chiaro. Certo che giunge spontanea una riflessione, visto quello che giustamente lei ha detto, sarebbe curioso verificare con questa norma di quanto abbiamo abbattuto gli inquinamenti prodotti dalle autovetture. Sicuramente questo obiettivo è l'obiettivo a cui tendere ed è molto ambizioso. Nelle sue parole è emerso anche che, però, l'altro obiettivo è quello dell'educazione verso il rispetto ambientale dei giovani ed è proprio per questo che la trasformazione, il passaggio da un tipo di combustibile all'altro, attraverso una spesa minore rispetto a quella di un acquisto diretto, sarebbe una buona iniziativa, però prendo atto di quanto da lei affermato e spero che si lavori in questo senso. Non ritiro l'iniziativa e andremo al vuoto e poi confidiamo nella sua buona volontà.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Come ha sottolineato l'Assessore, la legge 16/2019 prevede contributi per i veicoli a bassa emissione cioè nella fattispecie di veicoli che producono emissioni di CO2 non superiori ai 70 grammi per chilometro; al di là di questo, la proposta che è stata avanzata dal collega Restano è una cosa diversa effettivamente della riconversione dell'alimentazione di autovetture e di autocarri immatricolati come Euro Zero con un impianto a gas metano GPL. Noi rileviamo che questa proposta è come dire assolutamente non in continuità con lo spirito di quella legge ma non solo di quella legge, parlo della roadmap Fossil Fuel Free, della strategia per lo sviluppo sostenibile e via di questo passo, perché se poi vogliamo anche fare riferimento a una sensibilità ambientale, prevedere adesso una riconversione con l'utilizzo di impianti a gas metano o a GPL va nella direzione contraria nel senso che questi sono dei combustibili fossili e l'obiettivo che ci siamo dati è quello di liberarci da questo tipo di fonti, quindi, dal nostro punto di vista, non è una proposta accettabile. A margine faccio anche un'altra annotazione: concordo sul fatto che le proposte che sono state inserite invece nel disegno di legge per favorire la mobilità sostenibile e l'acquisto dei veicoli elettrici sono apprezzabili così come concordo sul fatto che la legge 16 del 2019 deve essere rivista per alcune sue parti. L'ho già detto altre volte e lo ripeto, in particolare per quello che riguarda i contributi per l'acquisto di alcuni dispositivi su cui abbiamo avuto a suo tempo delle perplessità che manteniamo ancora oggi.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 14

Contrari: 2

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Seguente ordine del giorno n. 5, consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (RV) - Il quinto ordine del giorno di Rassemblement Valdôtain vuole portare all'attenzione dell'Aula un tema che è già stato affrontato anche da varie iniziative sia consiliari sia anche da un lavoro che si è fatto, almeno dal punto di vista delle proposte dei primi ragionamenti, in seno al Consiglio politiche del lavoro di cui faccio parte insieme all'Assessore e insieme anche al collega Padovani.

Quando fu presentato il documento "Alleanza del Lavoro di Qualità" il sottoscritto fece delle considerazioni, se vogliamo anche di stimolo, rispetto a quello che è comunque un documento di intenti su cui bisogna giustamente innestare tutta una serie di iniziative. Una delle iniziative, che tra l'altro erano anche state oggetto di una mia proposta, comunque di un mio suggerimento e che aveva anche trovato dei primi ragionamenti nell'ambito appunto del Consiglio, era stata quella di una problematica che, tra l'altro, anche i rappresentanti delle categorie ricordano ogni volta - in parte è stato anche ricordato in un passaggio delle audizioni che li hanno coinvolti - cioè quelli della necessità di trovare alloggio e sistemazione per i laboratori del settore, qui abbiamo voluto citare turistico, ricettivo, commerciale, ristorazione per evitare di perdere appunto dei settori o comunque delle attività. A fronte di questo vorremmo con questa proposta cercare di mettere insieme le due deleghe principali, dal punto di vista del Governo vedo che mi risponderà penso l'Assessore al turismo, ma in realtà è anche quota parte diciamo delle politiche del lavoro e quindi appunto citavo l'assessore Bertschy, l'idea di promuovere, appunto di impegnare e comunque promuovere anche una possibile soluzione o una possibile valutazione di soluzioni che possano appunto essere funzionali a favorire la disponibilità di alloggi e quindi di locazioni a favore dei lavoratori che operano nei settori che ho citato poco fa.

La prima impegnativa riguarda quindi e chiede agli Assessori con delega al turismo e alle politiche del lavoro di concerto con il Consiglio permanente degli Enti locali, le associazioni di categoria appunto dei settori che ho citato, nonché quelle anche dei proprietari di alloggi ad avviare entro 30 giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno un tavolo funzionale a identificare possibili interventi normativi o la perseguibilità di misure volte a diminuire l'impatto fiscale e tariffario in ambito comunale - ad esempio, l'IMU, la TARI, le tariffazioni - solo ad oggi dedicati a locazioni di dipendenti dei settori già citati. Spesso succede che in realtà come quella da cui provengo hanno anche una problematica di concorrenza perché giustamente il proprietario di alloggi, facendo una scelta tra la locazione di natura turistica e quella destinata, invece, magari a lavoratori o comunque a soggetti che operano nell'ambito ovviamente si fa le sue valutazioni e preferisce una all'altra.

Una delle proposte delle valutazioni fatte che, tra l'altro, erano già state in una riunione del Consiglio politiche del lavoro, tra l'altro con il rappresentante del Consiglio permanente degli Enti locali, era quella per l'appunto di valutare alcune possibili misure di facilitazione relativamente all'impatto fiscale e tariffario che comunque i proprietari di alloggi hanno e quindi cercare di creare delle condizioni di favore per venire incontro rispetto alla messa a disposizione di locali per dipendenti di quei settori e nella logica dell'impegnativa a fronte di questo tipo di attività da fare con quelli che pensiamo possano essere le categorie e gli Enti di riferimento rispetto alla problematica, quella di impegnare poi il Governo, a fronte delle conclusioni dell'attività di cui al punto precedente che ho citato, a presentare entro alla definizione del prossimo bilancio di previsione i conseguenti interventi di natura legislativa o finanziaria atti a recepirli, quindi in questo caso c'è anche un fronte temporale che non è sicuramente da considerare non verosimile o troppo gravoso, perché comunque diamo quasi un anno di tempo.

Questa è una soluzione che cerca o, meglio, è una via che cerca una soluzione non tanto nella realizzazione - anzi non nella realizzazione di nuove strutture come può essere invece l'intervento di cui stamattina ho citato che riguarda l'Assessore al turismo nella realizzazione di facilitazioni invece per la realizzazione di strutture destinate a integrare l'attività turistica o comunque le strutture e le aziende turistiche - ma un tentativo di cercare delle soluzioni con chi ha tutte le possibilità per comprendere quali possono essere i margini di manovra e i margini di possibilità e quindi andare invece incontro a chi mette a disposizione questi alloggi e magari anche favorire una prossimità nell'ambito di località turistiche, che, come ho detto prima, oggi ovviamente vedono una concorrenza maggiore nell'andare a locare a scopo turistico o comunque a soggetti che non lavorano in loco degli alloggi oppure addirittura in alcuni casi a lasciarli sfitti, perché va detto che c'è anche questo fenomeno anche se è più difficile da monitorare però, per conoscenza personale, posso dire che c'è anche questa situazione.

Presidente - La parola all'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Grazie al collega Aggravi per aver portato all'attenzione quest'aula un tema sul quale stiamo lavorando su più fronti. Infatti risponderò anche per conto dell'assessore Bertschy, che, come lei citava, sul tavolo delle politiche del lavoro sta facendo gli opportuni ragionamenti per trovare una soluzione.

Per quel che riguarda l'Assessorato del turismo, ovviamente il problema della difficoltà di reperimento dei lavoratori è noto a tutti e riguarda tutti i settori, come lei ha giustamente evidenziato; sono state fatte anche delle iniziative in altre Regioni o Province autonome che però sono state molto settoriali, nel senso che si sta lavorando solo in un'unica direzione, che è quella dei lavoratori del settore turistico ricettivo, mentre l'ipotesi, che è quella che lei ha evidenziato, è di mettere a fattor comune di tutte le attività del comparto, quindi turistico-ricettivo, commerciali e eventuali altre esigenze che dovessero prospettarsi.

Per cercare di fornire soluzioni alle criticità, è stato istituito un apposito tavolo tecnico che ha già iniziato a redigere un articolato finalizzato al riuso di edifici esistenti destinati ad attività turistico-ricettiva o commerciale da destinare all'alloggio del personale di aziende alberghiere. Si tratta di una norma di natura prevalentemente urbanistica, ma nulla vieta che questo articolato diventi la base su cui effettuare di concerto con tutti gli attori coinvolti altri ragionamenti e disciplinare altre forme di intervento finalizzate alla soluzione del problema.

Io stesso ho incontrato qualche giorno fa il rappresentante dell'ADAVA e il rappresentante del CPEL delegato a questa problematica e abbiamo appunto focalizzato l'attenzione sul recupero di edifici oggi non utilizzati, tra i quali anche eventuali edifici di proprietà comunale, quali scuole o altri immobili che potessero essere messi a disposizione in queste località o nelle località limitrofe, quindi in quelle a maggior concentrazione di lavoratori e in quelle immediatamente di prossimità, anche perché questo ridurrebbe un po' i costi di affitti successivi. Il ricorso alla leva fiscale con l'ipotesi di riduzione delle imposte locali per chi loca i lavoratori delle imprese interessate, richiamato nelle premesse dell'ordine del giorno, necessiterebbe anche di approfondimenti in merito alle misure compensative da garantire ai Comuni per la riduzione del gettito conseguente; nel dirle che chiediamo il ritiro, non perché non siamo interessati al punto, ma per come l'ho descritto, perché stiamo già lavorando su più fronti e aggiungo proprio con riguardo alle attività dell'assessore Bertschy, che proprio per le motivazioni e le attività che le ho elencato, verrà portato avanti l'obiettivo dell'ordine del giorno anche nell'ambito del tavolo costituito con gli Enti locali e l'ADAVA proprio per dare una significativa risposta a un problema sentito da tutti. Le chiediamo il ritiro con l'impegno ovviamente di continuare a lavorare sui tavoli aperti per portare quanto prima un disegno di legge martire nelle Commissioni che possa essere ovviamente messo a disposizione e modificato dalle Commissioni competenti.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Io questo ordine del giorno non lo ritiro, Assessore, ma non tanto in ottica o in volontà di contrasto, ma perché stiamo parlando di due cose diverse; nel senso che, e l'avevo detto proprio in premessa, ben venga il tavolo di cui ci ha parlato, però quella ha una finalità di andare a valutare nuove situazioni e recupero, per carità, dell'esistente, ma non tocca o comunque non riguarda a logiche già sul mercato ed eventuali soluzioni di facilitazione, principalmente tariffazioni o tributi comunali, e quindi effettivamente, ed è corretto, degli approfondimenti necessari sulle misure compensative per gli Enti locali che dovessero applicare queste potenziali facilitazioni devono essere valutate ed è proprio per quello che nella logica dell'impegnativa si dava come tempo quello di arrivare fino al prossimo bilancio, anche perché sappiamo benissimo che la fiscalità è meglio gestirla un anno per l'altro, perché altrimenti creiamo notevoli problematiche non solo programmatorie agli uffici del bilancio e alla Regione, ma perché sono tematiche che costano e su cui bisogna giustamente fare gli adeguati approfondimenti, quindi l'obiettivo dell'impegnativa era intanto dar corso a una proposta fatta ancorché in forma orale e al Consiglio politiche del lavoro, a questo punto valuterò eventualmente di formalizzarla anche lì, nell'interesse anche e soprattutto dell'assessore Bertschy e anche del rappresentante del Consiglio per gli Enti locali.

Quello che mi spiace è che la finalità era un'altra, cioè era la volontà di riuscire a liberare, la metto così, determinati alloggi che spesso e volentieri rimangono sfitti perché c'è anche qualcuno che fa un ragionamento dicendo o lo affitto dal punto di vista turistico, oppure piuttosto niente e quindi mi subisco maggiormente la tassazione di riferimento e quello che mi spiace è che poteva essere un'occasione in più o comunque poteva integrare quel lavoro. Perché non lo ritiro? Perché penso che quel disegno di legge che intendete presentare, ancorché martire, ha una finalità di altra natura e sicuramente sono più che certo che, nel momento in cui si dovesse valutare di fare anche delle proposte che possano avere un obiettivo di contemperare la tassazione comunale e quindi identificare misure compensative, si ripresenterebbe il problema di dire dobbiamo approfondire. Se vogliamo approfondire, lo facciamo prima, sennò oggettivamente non vedo come si possa farlo poi una volta che c'è il testo martire; ripeto: mi spiace perché lo abbiamo concepito, lo abbiamo scritto nella maniera più propositiva, più larga possibile proprio per fare i dovuti approfondimenti.

E le dico anche che nello scrivere si sono pensate due cose: da un lato, la complicazione che poteva esserci per quello che riguarda la parte di Enti locali, nel senso che la normativa di riferimento per la tariffazione comunale è tutt'altro che semplice, lo sanno benissimo gli uffici e chi si occupa di quel lavoro e quindi poter andare a identificare delle modalità di come fare; eventualmente dare lo spazio anche ai Comuni che fossero in grado di farlo, perché potrebbero esserci delle realtà che non lo sono per poter andare a capire come poter fare un anno per l'altro. Tra l'altro, l'anno 2025 è un po' particolare per tutti, poter fare delle valutazioni in tal senso, soprattutto anche dal punto di vista dei proprietari di alloggi - e per quello citavamo le associazioni dei proprietari di alloggi maggiormente rappresentativi - anche dal lato loro per poter fare i dovuti approfondimenti, proprio perché la tassazione sulla casa è tutt'altro che semplice, quindi ci spiace che l'occasione non sia stata colta, ripeto, la ripresenteremo al Consiglio politico del lavoro e non è detto che la ripresenteremo anche in altre situazioni, che questo ordine del giorno sia un martire utile alla causa.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al seguente, n. 5 di PCP, consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Sì, torniamo su un tema caro al nostro gruppo e non solo: quello della reintroduzione del bon chauffage; ne abbiamo ampiamente parlato durante la discussione generale, ne abbiamo parlato ieri durante la discussione rispetto alla misura unica. Quello che rileviamo è che in questo bilancio non vi sono misure strutturali proprio riferite alle persone fragili e alla povertà che sta crescendo in Valle d'Aosta. Abbiamo anche parlato di tutta la questione del teleriscaldamento che sta sicuramente, anche sotto questo punto di vista, vessando proprio le famiglie più bisognose. Ecco quindi che con quest'ordine del giorno chiediamo nuovamente al Governo di prevedere al più presto la riattivazione del bon chauffage o di una misura strutturale stabile per dar in qualche modo sostegno a quelle famiglie in difficoltà, tenuto conto che in Valle d'Aosta purtroppo i costi anche del riscaldamento sono diversi rispetto altrove; questa è la cosa che viene richiesta in questo ordine del giorno.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Con riferimento alla legge 43, che voi richiamate nell'iniziativa - che è una legge approvata dall'Assessorato delle attività produttive nel 2009, cioè 14 anni fa -, ad oggi e da qualche anno non risulta essere di fatto finanziata; ad oggi non sono finanziati contributi "a pioggia" per finanziare, appunto, entro certi limiti di ISEE e per zone climatiche, tutte le famiglie valdostane per riscaldare la propria casa. Voi però ci chiamate con quest'ordine del giorno a sostenere per il riscaldamento di casa le famiglie fragili: il Dipartimento Politiche Sociali però già presta sostegno alle famiglie fragili valdostane tramite una legge, la 23 del 2010, che abbiamo di fatto appena rinnovato e l'abbiamo inoltre rinnovata solo con due voti di astensione e cioè i vostri.

Ai sensi dell'articolo 14 della 23 del 2010, infatti, sono previsti contributi per le spese energetiche delle famiglie fragili, tutto ciò però all'interno di un percorso che non può essere "a pioggia" e che deve vedere un processo di presa in carico del nucleo familiare da parte del servizio sociale. Per questo motivo, quindi, e visto che c'è già una legge e una misura strutturale per antonomasia dedicata a sostenere le famiglie fragili per i costi energetici, le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo. Se il tema invece resta quello di prevedere coperture generalizzate e per tutti non inserite a bilancio, tra l'altro, non è corretto proporlo di questi tempi e quindi, a maggior ragione, ci asterremo.

Presidente - La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta e ringrazio anche i colleghi di PCP per aver introdotto un tema che in questo caso verrà votato come impegno politico ma che più tardi, o al più tardi domani verrà votato concretamente con eventuali coperture finanziarie. Come dire? Recepisco da questa sua risposta, Assessore, finalmente un po' di chiarezza e questo lo apprezzo particolarmente; recepisco anche però un certo tentativo da parte sua sostanzialmente di dire che siccome la legge 23/2010 è stata votata dal questo Consiglio, chi l'ha votata tendenzialmente non può essere a favore del bon chauffage, cosa che però non corrisponde a verità e non corrisponde a verità esattamente per le motivazioni che lei ha elencato, cioè il fatto che lei dica che questo è il vero nocciolo della questione e si collega con la questione della misura unica di cui abbiamo parlato ieri, è che nella sua visione, nella sua proposta, una persona per poter ottenere quel tipo di aiuto che è previsto dall'articolo 14 della legge 23/2010, deve avere e deve seguire un percorso di presa in carico che lei conosce qual è e sa qual è la complessità di questo tipo di presa in carico. Questo tipo di presa in carico è un'operazione particolarmente complessa e io la invito a riflettere su un dato: un dato che le associazioni dei consumatori hanno fornito in audizione, che cosa hanno detto le associazioni dei consumatori in audizione? Che ci sono in Valle d'Aosta 5.000 famiglie che si trovano in una condizione di povertà energetica; ora, lei immagini, provi a fare il calcolo di cosa significa per le politiche sociali della nostra Regione prendere in carico e lavorare 5.000 pratiche differenti, tutti gli anni, quando arriva l'inverno, arrivano 5.000 pratiche e vengono lavorate. Ora, lei immagini che cosa deve significare per le politiche sociali della nostra Regione considerando che non vado errato, ma qui guardo il collega Baccega, che più o meno i conti li ha sottomano meglio di me: le assistenti sociali sono circa 50 più o meno in servizio (un po' meno di 50): 50 assistenti sociali divise 5.000 famiglie, che significa molte più persone, ecco. Lei immagini che cosa significa fare questo tipo di percorso e prendere in carico questo tipo di numeri. Qual era la parte che sicuramente era positiva del bon chauffage? Il bon chauffage è un contributo che lei definisce a pioggia, ma che in realtà era mirato, perché non è il contributo che dice, "chi vuole", "qui c'è una gerla con dei soldi dentro, venite, prendete una manciata e andate poi a casa"; era un contributo che doveva essere sottomesso a una serie di requisiti. La Giunta decideva quali erano questi requisiti e tendenzialmente erano requisiti di reddito e a seguito di questa selezione di requisiti si andava a disciplinare l'erogazione di questo aiuto sulle famiglie che avevano maggiore necessità, che non necessariamente deve poi corrispondere proprio a requisiti di reddito, perché banalmente in alcune proposte che abbiamo formulato, secondo noi, doveva tenere conto anche di requisiti, per esempio, di collocazione geografica, perché è assolutamente lampante il fatto che chi magari ha anche un reddito di poco superiore rispetto al limite di ISEE che uno vuole stabilire, ma abita a Chamois, tendenzialmente avrà maggiori necessità rispetto al riscaldamento e banalmente anche rispetto allo spostamento. Per esempio, il Friuli Venezia Giulia sui buoni benzina, questo ragionamento l'ha fatto, andando a premiare le zone altimetricamente più in alto rispetto a chi è più in basso; a prescindere da questo, chi è residente nelle cosiddette "terre alte", quindi nelle zone più alte, avrà una maggiore necessità di fondi per poter riscaldare la propria abitazione rispetto a chi abita più in basso. Ecco, quindi i concetti di reddito, i concetti di collocazione geografica e residenza possono essere tranquillamente mixati e non si trasformano in un contributo a pioggia: si trasformano in un contributo mirato per le persone che ne hanno maggiore necessità. Queste sono valutazioni che nelle varie elaborazioni che abbiamo fatto nel tempo abbiamo lasciato alla Giunta e la Giunta poteva stabilire in maniera assolutamente autonoma, avendo anche i dati che purtroppo spesso noi non abbiamo, quella che era la migliore soluzione possibile, ecco, quindi che l'applicazione di quello che lei dice, cioè del neo riformulato articolo 14 della 23/2010, diventa assolutamente impossibile, mentre invece una misura come quella del bon chauffage diventa assolutamente utile. Lo ricordo ancora una volta: il bon chauffage è stato introdotto da una parte per sostituire quelli che una volta erano i buoni benzina, ed è stato fatto un ragionamento anche intelligente. Il ragionamento intelligente era dire: "vabbè, se non possiamo supportare le persone per i loro spostamenti, supportiamo le persone per una cosa che in Valle d'Aosta è assolutamente essenziale e necessaria, e quindi il riscaldamento". Questo è un ragionamento assolutamente intelligente, però si è fatto in anni - ricordandoci che il finanziamento di questa misura si è fermato nel 2018 - nei quali la guerra in Ucraina non c'era; i prezzi delle fonti energetiche di approvvigionamento erano infinitamente più bassi rispetto a questi. La cosa curiosa è arrivare in un momento nei quali i prezzi dell'energia schizzano alle stelle e dire "sapete che c'è, questa misura ve la togliamo".

Non solo, "beh sì, degli aiuti ce li abbiamo, però dovete andare dall'assistente sociale, dirgli che avete una necessità, fargli vedere le ricevute, fargli vedere che lavoro avete, far valutare il vostro nucleo, poi sottomettersi al giudizio che vi dicono, ma potreste fare questo, dovreste fare quell'altro". Io ho visto spesso i progetti dell'assistente sociale che ti dà 50 euro e ti dice, però devi avere un quaderno dove mi dici, di questi 50 euro che cosa fai. "Ah, io con 10 euro...", "eh no, non potevi comprare questo"; oppure quello che è stato fatto, mi ricordo con sovietica memoria durante il Covid quando si davano i buoni per fare la spesa alle famiglie, ma la spesa non la faceva la famiglia, la spesa la faceva il Comune nel negozio che diceva lei, coi prodotti che diceva lei, ed era tutto irreggimentato. Mi sembrava veramente di essere tornati all'epoca di Kolchoz e di Sovchoz, era una roba sovietica, una roba veramente incredibile. A fronte di questo invece dare la possibilità con un aiuto come il bon chauffage che è stato utilizzato per anni con profitto, su cui nessuno obiettivamente ha avuto niente da ridire, è, secondo me, l'idea migliore e lo strumento migliore per contrastare quella che spesso è una povertà anche latente, quindi noi continueremo a dire che il bon chauffage è assolutamente necessario, che non è una misura pioggia, che non è una misura così fatta per... non ho idea io del perché ci sia questa contrarietà. Dall'altra parte dobbiamo anche dircelo, guardarci in faccia e dircelo; ragazzi, non possiamo venire qua in Consiglio e dire: "oh, abbiamo un miliardo e otto, mille miliardi, mille mila milioni a disposizione, però sai che c'è, il bon chauffage eh, no, quello non possiamo; le l'indennità delle OSS eh, no, quello non possiamo. No, quello non possiamo. Eh, non possiamo niente". Allora, o ci sono tanti soldi e si possono usare per tante cose, o i soldi evidentemente con questo non ci sono. Noi continuiamo a rimanere pervicacemente a favore di un aiuto concreto per le famiglie, come quello del bon chauffage e vedremo un po' quale sarà la collocazione di questa maggioranza.

Presidente - La parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Devo dire che il collega Manfrin ha molto ben tracciato il percorso di un intervento che condivido in tutte le sue affermazioni. Non si tratta di un contributo a pioggia, però le aspettative davvero erano tante quando sono usciti i comunicati stampa, 1 milione 800 mila euro, qui ci sono le risorse, davvero c'è una svolta in questa Regione perché ci danno risposte fondamentali. Ma è tutto un no, tutto un dire: "no, ma qui non ci siamo, lì non ci siamo, qui c'è la legge 27", la legge 27 la conosciamo molto bene, sappiamo bene qual è il percorso, sappiamo bene che molto spesso alcune famiglie non riescono ad accedere all'assistente sociale, un po' perché gli assistenti sociali sono stracolmi di contatti, ma soprattutto perché non hanno nessuna possibilità di farsi prendere in carico, perché la presa in carico è un momento importante, è un momento nel quale c'è un percorso da avviare. Allora credo che comunque certe famiglie rimangono in difficoltà, qualcuno ti dice: "non vado dall'assistente sociale perché sennò mi toglie i bambini", non l'avete mai sentito questo? Vede, Assessore, che l'ha sentito anche lei. C'è questa arrière-pensée a rivolgersi a certi uffici in certi momenti di disagio familiare, ecco che il bon chauffage era un momento significativo e importante per dare delle risposte a tutte queste famiglie, come hanno detto in Commissione le associazioni, ci sono oltre 5 mila famiglie che sono fortemente in difficoltà e allora bisognava dare delle risposte. Noi sosterremo con grande convinzione questo ordine del giorno che era stato presentato dalle colleghe.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio i consiglieri Manfrin e Baccega per aver ben espresso quanto condividiamo pur non avendo votato le modifiche alla 23/2010 perché forse l'Assessore si dimentica ma mescola un po' capra e cavoli, cioè quella modifica non andava certo a intervenire su questo pezzo e se lei si ricorda la motivazione per cui non abbiamo votato quella legge, è perché gli emendamenti della Lega migliorativi non erano passati e perché ritenevamo che quella misura fosse insufficiente: ecco perché le diciamo che proprio perché non abbiamo votato quella misura chiediamo nuovamente l'introduzione di questa e ripetiamo: il bon chauffage, a parte il fatto che non era dato a pioggia, si ricorda male, ma dall'altra parte non andava a intervenire solo sulle famiglie con assistenti sociali, eccetera; ci sono anche famiglie - e forse non avete la percezione di cosa sta succedendo in Valle d'Aosta - che magari perché hanno acceso dei mutui nel tempo o perché hanno i figli all'università o altro, si trovano in questo momento in difficoltà. Non so se queste persone parlano solo con me, Baccega e Manfrin, ma credo che ognuno di noi ne conosca persone in questa situazione e con 1 miliardo e 800 milioni che avevamo a disposizione, 6 o 7 milioni per queste famiglie non c'erano? Lo vedremo a seguito dell'emendamento presentato dalla Lega perché effettivamente c'erano e quindi vedremo chi andrà a sostenere questa misura che ripetiamo essere indispensabile.

Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 5 di Forza Italia. Consigliere Baccega, a lei la parola.

Baccega (FI) - Sì, in realtà spettava alla Sinistra presentare un argomento di questo tipo, però ormai è dall'inizio della legislatura che stiamo lavorando in questa direzione e anche qui lavoriamo a favore delle famiglie.

Abbiamo preso atto, anche dall'audizione che abbiamo avuto con l'ARER il mese scorso, che questi progetti PINQuA, "Sicuro Verde Sociale", gli accordi quadri, dall'"Abitare al lavoro", tutta una serie di percorsi che sono stati chiamati dall'Amministrazione come sistemazione generale di un quartiere, parlo del quartiere Cogne, dove si parla di sistemazione di piazze, di sistemazione di edifici, di chiusura di piazze che purtroppo creano danni ai percorsi viabili all'interno del quartiere, ma questa non è una scelta nostra, è la scelta della triade comunale ovviamente. Nuti, Cometto e Sartore è la triade comunale che ha ideato la ciclabile e questo percorso. Noi riteniamo che, come abbiamo fatto l'anno scorso per altro, tutti questi progetti hanno sicuramente una loro logica, ci sono i cappotti in molti edifici del 110%, alcuni cappotti sono cappotti al 50%, poi vedremo il risultato dal punto di vista energetico, se il contenimento, che è l'obiettivo principale di questi investimenti, parliamo di 44 milioni ovviamente, vanno nella direzione auspicata.

Faccio un'altra riflessione: ci sono 128 famiglie in più che hanno chiesto una casa popolare, hanno fatto la domanda per la casa popolare nel 2023, quindi passiamo dai 517 che sono in graduatoria, nella graduatoria 2022, a 645 nuclei familiari che sono nella graduatoria provvisoria che sarà approvata a breve; non è destinata a scendere, è eventualmente destinata a salire perché devono verificare i ricorsi che ci possono essere.

Ora, questo è già un segnale molto forte. Il primo segnale è che intanto non si trovano alloggi sul mercato libero, non ce ne sono, il mercato della locazione in Aosta e dintorni è completamente bloccato e quindi quelli che non possono vanno a chiedere la casa popolare. Aggiungo di più: case popolari non se ne assegnano, perlomeno case popolari decenti non se ne riescono ad assegnare; perché? Perché queste case all'interno, al di là dei lavori che si stanno verificando e l'anno scorso voi avete stanziato 1.060.000 più 1.080.000 euro per i due accordi quadro ed è stato un segnale importante, perché andremo a ristrutturare anche lì una quarantina di alloggi, quello che noi chiediamo adesso a voi, siccome non è sufficiente perché cresce sempre di più la domanda, è un intervento significativo; ma non l'abbiamo chiesto con un emendamento per evitare di non scombussolare il bilancio in questa fase, in questo momento. Mettiamoli in variazione di bilancio a giugno, quando c'è ovviamente, come avete fatto l'anno scorso, come si è fatto l'anno scorso e diamo una risposta più breve, perché questi alloggi nell'ambito degli accordi quadro, nell'arco di tre o quattro mesi sono ristrutturati e pronti. Sarebbe un segnale davvero importante perché sono anni che non si costruiscono più alloggi, anni; c'era un'abitudine che era ormai organizzata, ogni anno 120, 140, 160 alloggi: venivano in parte ristrutturati, in parte edifici nuovi e si davano delle risposte. Ricordo anni e anni fa c'erano più di 1300 persone in graduatoria, nuclei familiari in graduatoria; piano piano si è riusciti a dare delle risposte, ma adesso la tendenza è di nuovo a incrementare... attenzione, diventa pericoloso. Per questo noi diciamo che è importante prevedere un investimento, non abbiamo neanche messo l'importo, ma una cinquantina di alloggi ha senso che possano essere ristrutturati con delle risorse che possono venire fuori dall'avanzo dell'amministrazione e messe a disposizione a giugno o a luglio, quando ci sarà il rendiconto per fare interventi e dare delle risposte. A quel punto sarà ancora più facile perché l'auspicio è che questi cantieri che sono in subbuglio - e uso un termine delicato - possano essere completati, altrimenti davvero ne vedremo delle belle! Aspetto una sua risposta, Assessore.

Presidente - La parola all'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie collega Baccega. Ringrazio dell'iniziativa, anche del modo con la quale l'ha esposta, lei che l'ARER lo conosce bene, sia lato opposizione ma anche sia lato del Governo essendo stato prima di me laddove oggi sono io. Abbiamo parlato spesso dell'importante sostegno, che non solo questa Giunta ma anche quella precedente, perché poi è lì che è partito tutto con l'assessore Barmasse all'interno della Giunta Lavevaz... questo intero Consiglio anche, perché poi molte iniziative sono state approvate all'unanimità, a favore del tema dell'edilizia residenziale pubblica, a partire dalla legge 8 del 2022. Lei ben ricordava nello scorso assestamento, in seguito a una sua iniziativa, dove si chiedeva un milione e mezzo, ma poi si è andati sui due accordi quadri da un milione e 80 mila euro l'uno, con interventi che impegnano ARER per un lavoro di circa 60 alloggi; questo è più o meno con 2 milioni e 160, sono 60 alloggi, anche se non mettiamo le cifre quando parliamo di 50 alloggi, bene o male, si fanno due conti.

Ulteriori lavori su alloggi sfitti sono previsti nell'ambito di quei progetti, di altri importanti programmi, come il PINQuA, che ha l'obiettivo entro la fine del 2025, di rendere disponibili circa 100 alloggi ora sfitti o con "Sicuro Verde Sociale", con il quale è previsto un recupero alla riqualificazione di altre 56 unità immobiliari ora sfitte; poi la nuova programmazione per gli anni 2024/2026 comprenderà inoltre ulteriori risorse che sono destinate alla ristrutturazione di alloggi per circa ulteriori 30 unità, sicuramente poi i dati che lei ci elenca delle graduatorie sono dati che devono fare riflettere giustamente e sui quali bisogna sicuramente lavorare.

Tenuto conto degli importanti investimenti e dei numerosi interventi finalizzati con l'obiettivo in argomento, io credo, ma come ci siamo già confrontati in questi giorni, che sia corretto fare il punto nel corso del prossimo anno prima di prendere impegni per questo 2024 con valutazioni anche eventuali per l'annualità successiva del 2025. Non c'è una contrarietà di base, ma c'è una certa prudenza, una prudenza tenuto conto anche dell'emendamento n. 12 proposto dal Presidente, dove con l'istituzione dell'articolo 50 bis all'interno della missione 12 sono compresi molti tra i capitoli concernenti ARER, quindi a dimostrazione di una certa attenzione, dunque una prudenza anche e soprattutto per capire gli sviluppi e l'evoluzione della tematica 110 che in questi giorni è à la une.

Nessun problema per invece una parte dell'iniziativa a relazionarsi in Commissione prima dell'assestamento per valutare lo stato di quanto realizzato per verificare le ulteriori esigenze ARER; tenendo conto quindi del termine da lei proposto, dove la situazione sarà ben definita così da poter eventualmente assumersi impegni che oggi, come già detto, per prudenza non possiamo sottoscrivere; prendendoci questo impegno di tornare in Commissione, come più volte abbiamo detto, richiederei il ritiro di questa iniziativa e in alternativa ci asterremo.

Presidente - La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la sua risposta. Vede, lei ha detto che già nell'emendamento 12 del Presidente ci sono delle risposte, l'emendamento è l'11, ma tant'è. L'emendamento 11 del Presidente, che introduce l'articolo 50 bis, in realtà, come lei ha in parte ricordato, non parla di lavori di ristrutturazione o, appunto, di rifacimento di alloggi e edilizia residenziale pubblica. L'emendamento che lei ha citato prenota le spese, ben sapendo che il bonus 110% sarà un rovinoso fallimento e, a fronte del rovinoso fallimento, di cui oggi non riusciamo ancora a cogliere l'entità, ma le assicuro, lo dico a lei, lo dico soprattutto anche per gli organi di informazione che ci ascoltano, tra qualche tempo sono certo che avremo l'entità del rovinoso disastro nel quale vi siete infilati, lei e l'ARER; quando avremo l'entità di questo, riusciremo anche a comprendere il fatto che, se aspettiamo a mettere dei fondi per ristrutturare gli alloggi, io temo che non ce ne saranno più, ma questo è, insomma, un timore che spero di veder smentito, anche se no... come dire? ho proprio la sensazione che non succederà.

Io vorrei solo farle capire, Assessore, qual è la condizione attuale, perché probabilmente non è sufficientemente chiara. Io ho portato all'interno di quest'aula un'iniziativa che evidenziava come a fronte di un incendio occorso a un assegnatario di alloggio, incendio avvenuto non per sue responsabilità, l'ARER abbia detto: sai che c'è? Un magazzino per prendere le tue cose, ce l'abbiamo, alloggi non ne abbiamo, e quindi non ne abbiamo, però poi dopo dovremmo fare un altro contratto. Lo dico anche perché mi è arrivata una cortese lettera da parte del Consiglio di amministrazione di ARER, firmato il signor Consiglio di amministrazione di ARER - mi pare di comprendere anche un certo Architetto che protestava perché abbiamo donato i nostri stipendi e i fondi dei gruppi a favore della beneficenza, mi pare ci sia lo stesso Architetto del PD forse, mi ricordo, penso sia lui ecco, che fa parte del CDA di ARER -, il quale mi scrive per contestare alcune cose che io ho detto e fra le contestazioni si dice che contestano il fatto che io dico che non credo che manchino alloggi da assegnare, allora delle due l'una: o ci sono alloggi da assegnare per questo tipo di emergenze, lei comprenderà, Assessore, con tutto quello che vogliamo dire e con tutte le disposizioni di legge che ci sono, che se brucia un alloggio per responsabilità che non sono imputabili un inquilino, la necessità sia quella di andare a trovare una sostituzione, perché se l'inquilino si dà fuoco a casa, posso anche comprenderlo, ma se scoppia un incendio per motivazioni che non sono da lui dipendenti, dire: "ah vabbè ma non abbiamo alloggi, non sappiamo dove metterti, non possiamo, non sappiamo, non diciamo", è abbastanza assurdo. Credo che questo solo come esempio serva a evidenziare qual è l'attuale condizione degli alloggi e l'attuale disponibilità di alloggi dell'ARER; dall'altra parte il fatto e la questione che è stata evidenziata, che ha evidenziato il collega Baccega, che ringrazio, rispetto alla necessità di dare soddisfazione a una graduatoria che si amplia man mano che il tempo passa e che vede aumentare le persone che sono in attesa di un alloggio e ci sono degli alloggi che sono inutilizzati. Credo che sia indispensabile e credo lo sia da un punto di vista di gestione, oltre che di finanziamenti di ristrutturazione, sa perché glielo dico? Lo dico perché nelle varie precisazioni che mi ha mandato il munifico Consiglio di amministrazione di ARER, lo dico anche al microfono, non pensi di intimorirmi, io continuerò a fare e dire quello che ritengo più opportuno e non ci saranno letterine che mi tratterranno dal farlo; ma nelle varie elencazioni che sono fatte viene citato un fatto abbastanza divertente, cioè quando io raccontai di un altro caso all'interno di quest'aula, di una persona non vedente che si è vista assegnare un alloggio con le prese della corrente dove c'era il piatto doccia, ovviamente scoperte, la cucina completamente distrutta, l'impianto di riscaldamento non funzionante e, di fronte alle sue proteste, gli si disse, "ah sai che c'è, o te la ristrutturi a spese tue o sennò te ne vai"; allora a fronte di questo, per fortuna, pubblicando la questione sugli organi di informazione - in questo caso l'ARER, il dirigente che ben conosciamo, mi mandò una diffida nel fare incontri pubblici nell'alloggio, quindi anche per questo abbiamo avuto una bella letterina: "ti diffido dal fare conferenze stampa lì perché non vogliamo che la gente veda", non è un problema, abbiamo fatto lo stesso, ma, a prescindere da questo, dicevo - nei giorni successivi fummo contattati da un'ex inquilina ARER, anzi di un'inquilina che stava uscendo in quel momento dall'alloggio e disse: ho visto la questione sugli organi di informazione, io sto uscendo da un alloggio, l'alloggio è perfetto, ve lo faccio vedere, se al Signore va bene, potete dire all'ARER, guardi c'è un alloggio disponibile, io esco questo mese e quindi eventualmente, se si vuole, si può usare.

Io nella pausa del Consiglio sono andato a fare un sopralluogo: inquilina uscente, il sottoscritto e la persona non vedente. Entriamo lì dentro all'alloggio, l'alloggio era perfetto, l'inquilina aveva dato il bianco, i sanitari c'erano, la cucina c'era, c'era tutto, era perfetto, non c'erano spifferi, era abitabile. Scrivo ad ARER: "ah no non si può fare, se c'è la mobilità volontaria, bene, sennò non la possiamo fare", guai, il cavillo e la virgolina; va bene, prendo atto che la volontà non è questa.

Arriva un altro caso, scoppia d'incendio, vengo qui in aula e dico: caspita, potremmo eventualmente, visto che questa persona è senza casa, siccome questo inquilino qui ha lasciato l'alloggio, il 30 di novembre, beh, si potrebbe dire ad ARER: "guarda, questo alloggio è disponibile, vai lì dentro, provvisoriamente lo assegni lui, temporaneamente va lì dentro", perché ARER aveva detto che non aveva alloggi disponibili per emergenza abitativa e questo, le assicuro... io, per fortuna, ho fatto le fotografie, così nessuno mi può dire che non è così, ho fatto le fotografie di tutte le stanze, quindi c'è tutto, ho tutto documentato.

Nella sua comunicazione, al punto 3, quando io dico non credo che manchino alloggi da assegnare, proprio sapendo e conoscendo la situazione, loro mi dicono: "le assegnazioni degli alloggi seguono le graduatorie pubbliche secondo le vigenti normative, comunque un alloggio sfitto non è nelle condizioni di poter essere immediatamente abitato poiché è completamente vuoto e privo delle utenze domestiche, corrente elettrica, riscaldamento e gas". Invece non era così, perché la Signora si era detta disponibile a fare tranquillamente il passaggio; allora, qui mi pare che ci sia proprio la volontà di non risolvere le cose e soprattutto che si utilizzi la burocrazia per nascondersi e non impegnarsi a risolvere i problemi, perché questa cosa qui era da risolvere in un minuto.

Si chiedeva: ci sono persone che stanno lasciando l'alloggio? Sì, bene, prendiamo questo alloggio che ci è stato lasciato e mettiamoci questa persona che non ha un tetto sopra la testa, punto, facilissimo. Non si è fatto perché? Perché non si vuole fare. Perché non si vuole fare? Non si ha la volontà di farlo.

Caro CDA di ARER, mandatemi un'altra bella letterina, la aspetto; non avete voglia di farlo, c'è voglia di complicare la vita delle persone, non si sa perché, ma c'è la voglia di farlo. Questo impegno è banale, ma importante: avere degli alloggi ristrutturati a disposizione è fondamentale. Non c'è la volontà, non c'è la disponibilità; non si capisce per quale motivo, quando si portano avanti i progetti da milioni di euro di ristrutturazione, non ci sia contemporaneamente la possibilità di trovare qualche centinaia di migliaio di euro per ristrutturare degli alloggi e renderli perlomeno presentabili per chi poi ha temporaneamente bisogno di un ricovero.

Io, Assessore, sinceramente questo suo diniego a quest'ordine del giorno non lo comprendo, noi lo voteremo con convenzione ed evidentemente questo segnerà la differenza fra chi ha una sensibilità e magari conosce il tema e chi probabilmente lo conosce meno. Io comprendo che magari dal punto di vista strutturale, le do atto, ci siamo anche incontrati... lei probabilmente ricorderà durante un incendio proprio al Grattacielo, all'ex Grattacielo, che era un alloggio in disponibilità dell'ARER e quindi lei strutturalmente probabilmente la situazione la conosce anche in quel caso lì; magari dal punto di vista invece abitativo la conosce meno, magari dal punto di vista del bisogno la conosce meno, le assicuro che questa è una grossa necessità o si interviene subito o ci saranno gravi conseguenze.

Presidente - La parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - C'è una sorta di abitudine da parte degli Assessori che hanno sostituito quelli della Giunta precedente a sostenervi, prima vi siete massacrati e adesso ogni volta vi sostenete dicendo che l'ha iniziato lui e è stato quell'altro, è un giochino che è veramente brutto da vedersi, ve lo assicuro, soprattutto per chi sta a guardare vedere questa roba qua è vergognoso, perché ve ne siete fatte di tutte e adesso vi dite: "ah ma no, siamo stati bravi".

Lavorare sui dati. L'Assessore dice che andiamo in Commissione e lavoriamo sui dati, i dati sono tutti a nostra disposizione, l'ARER è venuta un mese fa in Commissione, ci ha spiegato le cose che avevamo necessità di avere come informazioni e le risposte ci sono, ci sono state date; di interventi all'interno degli alloggi ce ne sono pochissimi e gli alloggi sono chiusi, io nella prossima Commissione chiederò un sopralluogo della Commissione a Quartiere Dora: facciamo il giro tutti insieme e vi faccio vedere quanti alloggi sono pronti a essere ristrutturati, V Commissione, quindi ha capito, Presidente, cosa chiederò. Avete assegnato un milione di euro per la morosità incolpevole, un milione, quando è stato detto un mese fa in Commissione che non si sono spese neanche 100.000 euro, quindi un milione l'anno scorso e gli altri 900.000 come saranno spesi, non si sa. Un milione in questo bilancio, come saranno spesi? Non era meglio ristrutturare degli alloggi, Assessore? Non era meglio prevedere un intervento per ristrutturare degli alloggi? Io sono pacato perché francamente capisco che la vostra politica, il vostro modo di agire è: "quella gente lì, non la vogliamo", nel modo più assoluto; questa Valle d'Aosta che si sta via via impoverendo, c'è un ceto - lo chiamo di nuovo ceto medio - che è in difficoltà, che è fortemente in difficoltà; non mi piace chiamarlo ceto medio, ma c'è una fascia di popolazione, ed è evidente dai dati, che sta andando in difficoltà, fortemente in difficoltà, c'è gente che vende le case perché non riesce a pagare i mutui, ma vi rendete conto? Mutui bancari ovviamente. Siamo a quei livelli. Abbiamo gli stipendi più bassi d'Italia e non c'è nessuna misura che preveda un incremento degli stipendi, di tutti, eppure l'eclatanza di un miliardo e ottocento mila euro per risorse, le aspettative erano certamente diverse.

Io non lo so; faccio un esempio, ritornando al discorso che ha fatto il collega Manfrin: anni fa, quando consegnammo l'UMI 1 del Quartiere Dora, ci fu la sfortuna di un incendio. Gli operai, mentre lavoravano nella sistemazione dei pannelli solari, hanno fatto sì che scattasse un incendio, quasi un'intera scala dovette lasciare l'alloggio, chi per più mesi, chi per meno mesi. Trovarono tutti immediatamente sistemazione, dove? In alloggi di risulta, come quelli che aveva individuato il collega Manfrin, oppure in albergo, l'Amministrazione ha pagato. Non si poteva fare anche per quel caso? Gli alloggi c'erano, gli alloggi ci sono. Noi non ritiriamo assolutamente questo ordine del giorno, lo porteremo avanti e su questo percorso continueremo a fare la nostra azione politica, seria, per cercare di dare delle risposte a quelle famiglie che sono in difficoltà.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 5 del Gruppo Misto. Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - "Incentiviamo le professioni sanitarie": questo è il titolo dell'ordine del giorno, assessore Marzi di Stella Alpina.

Le intenzioni del Governo regionale e oggi anche del Consiglio sono chiare: le abbiamo espresse col piano della salute e del benessere, nel documento economico-finanziario regionale, dobbiamo cercare di attrarre le professioni sanitarie e ritorniamo su quell'argomento che abbiamo appena lasciato poco fa. Sono state messe in campo delle iniziative, però, come già accennato, si deve lavorare anche su altre leve, quale leva migliore di quella della formazione? Abbiamo parlato in altre occasioni di istituire dei corsi di laurea delle professioni sanitarie nella nostra Regione, in particolar modo dei tecnici di radiologia medica e si è ventilata anche un'ipotesi di fare un primo anno di corso comune ad altre professioni sanitarie, qualora le Facoltà di medicina e le scuole di specializzazione ci concedano dei posti disponibili, però dobbiamo incentivare la nostra offerta attraverso una sensibilizzazione.

Parte di quest'attività è già stata svolta, prevalentemente rivolta alle professioni infermieristiche, ma ancora tanto, a nostro modo di vedere, si può fare. Si è parlato con dei colleghi della Sanità e anche con lei, Assessore, di andare nelle scuole; si potrebbe andare nelle scuole di quinta superiore. Le persone che ritengo più idonee a svolgere questo compito sono gli stessi operatori e professionisti della sanità; è già stato fatto almeno dieci anni fa, con discreto successo... ha portato a reclutare tanti professionisti della sanità, poi quest'attività è stata abbandonata.

La proposta di questo ordine del giorno è di valutare, coinvolgendo gli ordini professionali e i dipendenti dell'Azienda sanitaria valdostana, a recarsi presso le scuole a promuovere la propria attività; chi meglio di loro può raccontare le soddisfazioni che possono avere con questa professione e anche gli incentivi che giustamente quest'Amministrazione darà loro. Grazie Assessore, per la risposta.

Presidente - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Nel corso dell'anno 2023 l'Assessorato e l'Azienda USL hanno portato avanti un'importante azione di comunicazione e di promozione volta a incentivare l'iscrizione ai percorsi di formazione nell'ambito delle professioni sanitarie.

Con la delibera di Giunta regionale 39 del 2023 abbiamo, tra l'altro, approvato la realizzazione di un piano di comunicazione a sostegno di interventi formativi in ambito sanitario ed è stata successivamente approvata la convenzione con l'Azienda USL per la realizzazione di un piano di comunicazione da parte dell'azienda stessa. In particolare per il corso di infermieristica l'attività di promozione si è prioritariamente concentrata sull'utilizzo dei canali social maggiormente utilizzati dai giovani, proprio al fine di raggiungere in maniera puntuale mirata il target di riferimento, unitamente a giornate aperte, anche in collaborazione con la Sovrintendenza degli studi, utilizzate per divulgare e promuovere anche gli altri percorsi formativi. Tali attività hanno ricevuto un primo riscontro molto positivo in termini di iscrizione al corso di laurea in infermieristica: infatti per l'anno accademico 2023/2024, in controtendenza rispetto a quanto si verificava negli ultimi anni, il corso di laurea in infermieristica prende avvio al completo con tutti i 30 iscritti.

Alla luce dei risultati già conseguiti quest'anno, l'attività di comunicazione e di promozione continuerà a essere potenziata concentrandosi sugli altri percorsi formativi che, come la sua iniziativa, comprendono le specializzazioni sanitarie, sia mediche che non mediche, tutte le professioni sanitarie oltre ai medici di medicina generale. In tal senso quindi l'Assessorato in queste settimane sta approfondendo il necessario ambito di riferimento che il suo ordine del giorno intravede, tra l'altro, in collaborazione con gli uffici e con il collega Guichardaz.

Per questo motivo, ed è anche uno dei motivi per i quali ho letto questo pezzo, perché altrimenti sarebbe difficile, proporre l'emendamento di cui sopra che è semplicissimo e che ci auguriamo lei accetti, cioè quello di aggiungere una premessa dove di fatto si aggiunge, dando atto delle azioni già avviate con il piano di comunicazione da parte dell'Assessorato e dell'Azienda USL "ai sensi della D.G.R. 39 del 2023"... ed è il motivo per il quale le ho letto il pezzo di cui sopra... e il pezzo finale dell'impegnativa che dice "e più in generale a partecipare attivamente alla realizzazione del piano di comunicazione di cui ha la D.G.R. 39 2023". Con queste due aggiunte accetteremo l'ordine del giorno e quindi lo voteremo emendato.

Presidente - La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Grazie Assessore, per la risposta. Mi sembra, nella mia illustrazione di aver già citato l'attività che veniva svolta, quindi accetto che venga indicato nelle premesse quanto da lei detto e anche per quanto riguarda l'impegnativa la puntualizzazione. La ringrazio per aver accettato questo ordine del giorno.

Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno così come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Passiamo all'ordine del giorno successivo il n. 6 di Rassemblement Valdôtain. La parola al consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Ritorniamo sugli scavi archeologici, considerato che abbiamo avuto modo di assistere a un interessante dibattito pubblico - grazie a Dio pubblico - durante la Commissione straordinaria che si è tenuta la settimana scorsa nel Comune di Aosta... e devo dire che tante volte l'assemblea pubblica, il dibattito pubblico è utile e forse sarebbe il caso che anche questo consesso seguisse la stessa prassi. In ogni modo devo ricordare brevemente cosa è avvenuto in quello scavo, a cominciare dai saggi esplorativi del 2011 che hanno trovato edifici di epoca medievale, poi gli scavi approfonditi hanno rilevato ben 16 fasi storiche nella zona dell'ampliamento dell'ospedale, fine neolitico, età del rame, età del bronzo, età del ferro, epoca romana, Medioevo, eccetera, un'area ricchissima di testimonianze; nel 2014 sono state rinvenuti otto steli e l'allineamento di alcuni pali lignei. Abbiamo ancora tre edifici, sempre nel 2014, rinvenuti: uno di notevole dimensione che parrebbe una torre casa forte, un altro più a nord rustico, la cappella di Saint-Jean de RuMeyran attestata già nel XII secolo, poi ancora resti di impronte di almeno due individui adulti e di un bambino, tracce della seconda età del ferro, di cui è stato realizzato un calco. Sepoltura di epoca romana all'interno di un recinto murario, sepoltura di epoca tardo antica, sempre sulla via che prosegue dalla porta principale sinistra verso l'Alpis Poenina; abbiamo ancora un muro che è stato smontato, un piccolo muro semicircolare abbattuto, da cui sono stati ricavati, sono emersi ben 27 elementi lapidei tra 0,80 e 1,50 metri, quindi da 80 centimetri a un metro e mezzo, posizionati in modo semicircolare che fanno immaginare a un grande cromlech, questi cippi potrebbero addirittura, secondo le analisi del Comitato scientifico, essere 138 circa e per un diametro di 130 metri il più grande cromlech in Europa, ma al momento è tutto sotto terra o sotto i condomini. Sono stati rinvenuti ancora due sarcofagi in piombo, perfettamente conservati, e ancora altre sepolture, casse di legno coperte da bardiglio, casse in piombo, eccetera. L'architetto De Gattis ha avuto modo di dire, e mi sono segnato questo passaggio: "togliendo i reperti dal contesto di ritrovamento, si perde il 90% del loro valore storico archeologico". Il Comitato scientifico, la relazione finale del Comitato scientifico del 2016, tra le altre cose, oltre ad autorizzare la realizzazione dell'ampliamento che sicuramente interessa la maggioranza di questo Consiglio, anzi penso forse che sia l'unico punto che interessa la maggioranza del Consiglio, perché dei ritrovamenti archeologici non so quanto può stare a cuore di tanti componenti della maggioranza, però, detto questo: "il cerchio di pietra è un caso unico, senza alcun confronto a livello europeo, riportati alla luce 27 cippi con alimento circolari", con uno sviluppo che si immagina di 138 monoliti con un diametro eccezionale di 130 metri. Vi sono poi altre strutture che testimoniano l'età romana di Augusta Praetoria Salassorum; sicuramente l'ospedale è una comoda copertura di protezione dei resti archeologici e questo è il motivo per cui è stata autorizzata la continuità dell'opera.

Il Comitato tecnico-scientifico ha chiesto anche altro, ha chiesto che per l'unicità di questo complesso sia assolutamente necessaria una tutela e conservazione attraverso la realizzazione di un sito archeologico ed è imprescindibile la conservazione in sito del complesso celtico in quanto segno unico per la città. Abbiamo che nell'area archeologica, esclusivamente lungo il confine meridionale che è quello dove poi dovrebbe appoggiare la struttura esterna su via Guédoz, ci sarà ancora da scoprire, da terminare i lavori di scavo; stessa cosa sull'area D, quella del sottopasso che non è ancora stata completamente ispezionata. Quest'area è sicuramente venuta con una possibile espansione verso ovest, quindi la parte che adesso fa parte dell'area antistante il Parini... si immagina che si debbano ritrovare altri cippi lapidei, la strada romana che prosegue, l'Acquedotto, la Necropoli e altre zone ancora da ispezionare.

Con la nostra richiesta e quest'ordine del giorno vorremmo impegnare gli Assessori competenti a fornire entro 60 giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno, che sicuramente riteniamo possa essere approvato, in quanto è un impegno che dimostra l'interesse verso i ritrovamenti archeologici... coinvolgere le Commissioni consiliari competenti tramite una relazione che rappresenti la più ampia informazione circa i più recenti ritrovamenti archeologici. Ricordo che solo qualche giorno fa è stata assegnata la gara d'appalto di oltre 1.600.000 euro per altri scavi nella zona adiacente Viale Ginevra, che prevede, come sapete bene, l'abbattimento degli alberi su Viale Ginevra, nella parte degli scavi, più l'occupazione di una parte della carreggiata, comportando sicuramente grossi problemi di circolazione già dalle settimane prossime.

Il nostro impegno è che il dettaglio degli interventi di progettazione e futura fruizione al pubblico degli scavi dell'area ospedaliera venga in qualche modo presentato e relazionato in Commissione. In poche parole sappiamo che è ancora da progettare lo scavo di una grande parte posta a ovest di Viale Ginevra e da terminare gli scavi sotto Viale Ginevra; il mio cruccio è che i cippi di quei... mi pare 17 - adesso non mi ricordo bene - finora rinvenuti e che proseguiranno sicuramente sotto Viale Ginevra, vengano interrotti, immaginatevi un cromlech interrotto da opere murarie. Il cromlech ha senso se il semicerchio, se la disposizione rimane intera, quindi mi chiedo, e chiedo a chi mi risponderà, cosa si prevede di fare perché la continuazione dei cippi sotto viale Ginevra e sotto l'attuale area dell'ospedale Parini rimanga fruibile ai visitatori. Per il momento mi fermo qui.

Presidente - La parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie collega. Le posso assicurare che quanto meno a me nella maggioranza stanno molto a cuore i ritrovamenti. Le chiederei di ritirare questo ordine del giorno perché la relazione è già pronta e l'intendimento sarebbe, fermo restando ancora un piccolo completamento relativamente alla parte dell'Hospital Street sulla quale parte stiamo cercando di raccogliere ultime informazioni, nei prossimi giorni la invieremo a tutti e trentacinque i Consiglieri.

È una relazione che va nella direzione che lei ha indicato, quindi lo stato di conservazione dei reperti, gli interventi previsti per una loro futura valorizzazione, interventi di progettazione e futura fruizione al pubblico degli scavi dell'area ospedaliera e poi tutta l'informazione relativamente ai ritrovamenti archeologici di cui una parte, tra l'altro, le avevo già dato - mi sembra - proprio a lei forse, quando mi aveva fatto un'interpellanza relativamente a quello; ci sono ancora altri elementi relativi alle ultime novità dei reperti, di come sono state in qualche modo conservate, di come vengono conservate in attesa del completamento degli scavi, quindi se lei lo ritira, io le garantisco che nei prossimi giorni invierò proprio a tutti e trentacinque i Consiglieri, compresi gli Assessori che solitamente in Commissione non riescono a presenziare, devono impazzire per trovare le trascrizioni, manderò la relazione, poi se non è sufficiente, a quel punto lì potrà fare un'altra iniziativa o me lo dice personalmente, insomma nessun problema, nessun problema da parte nostra.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Prima che forse il Consigliere ritiri, volevo dire due cose: mi sembra però che l'impegnativa preveda non solo il dettaglio degli interventi, ma, da quello che c'è scritto e chiesto dal consigliere Lucianaz, si parla anche della futura fruizione; allora, una cosa è la relazione di cui ha parlato l'Assessore. Secondo me, è altra cosa invece la questione della fruizione, perché, da come ha ben rappresentato il consigliere Lucianaz, la preoccupazione è anche rispetto alla fruizione di uno dei più importanti beni che avremo a disposizione della nostra Regione, tenuto conto anche delle valutazioni che abbiamo visto nello studio del traffico di SIV e che abbiamo sentito proprio dai tecnici di SIV all'interno del Consiglio comunale di Aosta che evidenziavano, comunque, anche un problema rispetto alla questione dei parcheggi, perché vengono solo pensati per il pezzo ospedale, neanche solo perché poi c'è anche una Commissione rispetto a quelli che saranno i parcheggi che verranno utilizzati sia dai condomini vicini, sia dalla città, quindi io non so se è intenzione del Consigliere ritirarlo, ma, secondo me, sarebbe importante che la relazione contenesse anche il pezzo della fruizione, anche il pezzo di come si intende far parcheggiare le persone per fruire di quel bene, perché, come abbiamo sentito altre volte dall'Assessore, non vorrei che quel bene poi si fruisse passando sopra alla piastra dell'ospedale e lo si guardasse da sopra e non venisse aperto dopo l'investimento che viene fatto e dopo l'importanza che quei reperti hanno, credo che soprattutto quel pezzo sia una parte importante dell'impegnativa che ha ben rappresentato il consigliere Lucianaz.

Presidente - La parola al consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Intervengo a sostegno anche noi dell'iniziativa presentata dal consigliere Lucianaz. Tra l'altro, colgo l'occasione per dire anche questo: l'altra settimana sono stato all'area megalitica a visitarla, è un'area anche adesso resa in questo modo, con i reperti romani, è veramente di importanza europea. Le faccio un appello: probabilmente va ancora troppa poca gente lì, bisogna trovare il modo di pubblicizzarla di più perché abbiamo in mano un gioiello. Allo stesso tempo viene fuori che quest'area che è stata trovata e che probabilmente riserverà altre sorprese in qualche modo con i futuri scavi è un'area pari per qualità a quella dell'area megalitica, noi ci troviamo in mano due grandi gioielli. Questo è un tema che in qualche modo, e ringrazio appunto il collega, sosteniamo perché bisognerà ancora discuterne su quello perché, dal punto di vista storico e archeologico, abbiamo veramente in mano qualcosa di molto molto importante; al di là di quello che farà adesso il collega, e poi attendiamo quello che ci manderà, ma è un tema che anche a noi preme, perché, ripeto, abbiamo in mano qualcosa di veramente importante.

Presidente - La parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Solo per precisare: se ho detto al collega Lucianaz che manderò una relazione che risponde alla sua richiesta, è perché lo farò, compreso il punto 2, cioè gli interventi previsti per una futura valorizzazione, altrimenti non glielo avrei detto. Dopodiché, siccome allargheremo la relazione a tutti e trentacinque i Consiglieri, qualora fosse incompleta e io sottovalutassi gli intendimenti del collega Lucianaz, di cui mi è stata data poi un'ulteriore precisazione da parte della collega Guichardaz, che si è fatta esegeta del pensiero del collega Lucianaz, a quel punto valuteremo.

Riguardo solo al collega Perron, io so - mi hanno informato - che lei è passato all'area megalitica, tra l'altro, chiedendo informazioni sui lavori dell'ospedale e quindi approfittavo per fare... siccome l'ha chiesto alle ragazze della spa, le ragazze della spa sono andate un po' in panico, perché hanno detto: "che cosa dobbiamo rispondere al consigliere Perron?", ho detto: mandatemi una cosa... dicendo che sarebbe ripassato se non avesse ricevuto risposte. Le mando la relazione, si interfacci con me, ecco, non con le ragazze della spa perché le poverine... lei già è bello robusto e bello grosso, me le impaurisce e le mette un po'...

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Allora mi scanso da questa diatriba. Assessore, esegeta, lo capisco bene, la collega Guichardaz ha fatto il lavoro da esegeta, ha preso un testo e l'ha commentato dove c'è scritto il dettaglio degli interventi di progettazione futura a fruizione del pubblico degli scavi dell'area ospedaliera, punto due; non ha fatto altro che dire quello che c'è scritto, quindi nessuna interpretazione. La ringrazio per la risposta, la ringrazio per il suo impegno. Ritiro pubblicamente questa azione, convinto che lei sarà di parola, a differenza, mi spiace dirlo, del Presidente della V Commissione, che ogni volta che chiedo un'audizione sull'aspetto dell'ospedale... è più da un anno che sono qui e da un anno che aspetto una convocazione in V Commissione sul discorso dell'ospedale e degli scavi, però l'impegno dell'Assessore è pubblico, evidente, chiaro e quindi attendiamo con interesse questa dettagliata redazione.

Presidente - L'ha ritirato? Ritirato.

Il Consiglio prende atto.

Consigliera Guichardaz, non c'è niente, nessun fatto personale, non credo che né le abbia attribuito valutazione... un minuto a testa, a tutti e due, un minuto, anche se non vedo il fatto personale. La parola al consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Sì, grazie, mi ha citato solo per dire che ho parlato con la signora che faceva le visite, poi c'erano le archeologhe, non so a che spa si riferisca lei, io non sono andato nella spa in accappatoio, questo volevo chiarire.

Presidente - Consigliera, un minuto.

Guichardaz E. (PCP) - Non credo di essere l'esegeta di nessuno, ma leggo i testi.

Presidente - Va bene...

(interventi di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...il fatto personale dovrebbe essere un po' più pertinente.

Ordine del giorno 6 di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Nel disegno di legge 127 al comma 11 dell'articolo 11 è prevista una modifica che insiste sulla legge regionale 13/2014, in pratica una modifica che implica la soppressione di finanziamenti, cito: "di progetti non ordinari di carattere culturale", una cosa non meglio definita, nell'ambito della gestione della Cittadella e quindi finisce per prevedere la sola partecipazione della Regione alle spese di funzionamento che sono sostenute dal Comune di Aosta per questo centro. Nella relazione che accompagna il disegno di legge si legge che questi progetti non ordinari di carattere culturale potranno essere eventualmente finanziati con risorse diverse.

Poi dalla documentazione che è allegata al bilancio si evince che è previsto uno stanziamento di 100 mila euro per le annualità 2024/2025/2026 per le spese di partecipazione per il tramite del Comune di Aosta, ma nella manovra precedente c'era un altro finanziamento che comprendeva anche i progetti culturali, per una somma di 237 mila e 500 euro. "La Cittadella dei giovani" viene descritta così nel sito ufficiale della Regione, è un servizio rivolto ai ragazzi residenti nella Regione, ragazzi di età compresa tra i 14 e i 29 anni, che è stato realizzato nell'ambito di un progetto Interreg Alcotra e che ha per finalità l'essere punto di riferimento per una serie di servizi che le istituzioni comunali e regionali hanno previsto di mettere a disposizione della gioventù; luogo aperto in cui i giovani possano confrontarsi, crescere individualmente tramite esperienze di gruppo, esprimendo la propria creatività in un contesto che garantisca, comunque, solidità di indicazione e supporto adeguato. I giovani sono impegnati in attività ed eventi culturali, artistici e sociali che hanno l'obiettivo di favorire la creatività e lo spirito di iniziativa. Ecco, questa scelta del Governo di tagliare i finanziamenti per quello che riguarda i progetti della Cittadella è una scelta che a noi sembra opposta o comunque andare in una direzione contraria rispetto a quella fino ad oggi adottata, che più che concentrarsi da un punto di vista della quantità delle risorse sul funzionamento, si concentrava sui progetti.

Noi riteniamo che le attività ricreative che sono svolte attraverso la Cittadella siano importanti non soltanto per la città di Aosta, ovviamente, ma per tutti i giovani; crediamo invece che occorra implementare quei servizi per la popolazione giovanile anche attraverso questo Ente, che sono dei servizi, a nostro avviso, ancora sull'intero territorio regionale piuttosto carenti. Riteniamo che la Cittadella abbia un valore importante nel complesso delle politiche giovanili regionali, come dimostra anche il fatto che recentemente a Verrès è stata aperta la Cittadella della Bassa Valle, che è in qualche modo un'estensione di quella che è stata la prima realtà che si è sviluppata nel capoluogo regionale.

L'impegno dell'ordine del giorno è al Governo per reperire, visto che è citato proprio anche nella relazione di accompagnamento al disegno di legge, adeguate risorse alternative per il finanziamento di quei progetti di carattere culturale, ma anche, ho aggiunto, sportivo, artistico e sociale, nell'ambito della gestione della Cittadella dei giovani.

Dalle ore 18:03 assume la presidenza il vicepresidente Marguerettaz.

Marguerettaz (Presidente) - La parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Intanto a premessa le chiederei, cioè inizialmente, di ritirare l'ordine del giorno per le motivazioni che adesso vengo a esporle. Intanto la rassereno subito dicendole che l'impegno nei confronti della Cittadella non è venuto meno, ma è razionalmente strutturato in maniera differente; la proposta di modificazione alla legge regionale 13 del 2014, quella che lei ha citato nell'ordine del giorno, come chiarito appunto nella relativa relazione, va nell'ottica di un puntuale intervento di semplificazione e razionalizzazione dell'erogazione dei fondi destinati alla Cittadella dei giovani, lei sa che l'impegno della Regione terminava il 31 ottobre di quest'anno. A seguito infatti della relativa scadenza della Convenzione con il Comune di Aosta, avvenuta appunto a fine ottobre 2023, dopo la quale scadenza lo stesso Comune ha deciso autonomamente di prorogare l'attuale Convenzione, tra l'altro, il Comune in una serie di interlocuzioni manifestava l'intendimento di procedere a una sorta di coprogettazione che avrebbe impegnato, tra l'altro, con modalità diverse anche la Regione, che complessivamente è il maggior contributore, tra l'altro, ed era il maggior contributore della Cittadella con la cifra che lei ha evidenziato insieme al Celva e al Comune di Aosta. Le modalità che il Comune di Aosta intendeva perseguire erano completamente diverse rispetto al pregresso, cioè aveva l'intendimento di procedere con una coprogettazione di cui francamente non ci sono stati dati gli estremi; tra l'altro, ho saputo dal suo ordine del giorno che lo scorso novembre sono state approvate le linee guida per la nuova gestione della Cittadella, di cui noi non abbiamo ricevuto al momento ancora nulla. Il Comune ha deciso autonomamente di prorogare l'attuale Convenzione, ha deciso in autonomia di procedere con una modalità diversa e la proposta di modificazione intende coerentemente limitare il finanziamento erogato dalla Regione al Comune di Aosta alle sole spese di funzionamento della Cittadella; per le stesse abbiamo ritenuto, parlando proprio con il Comune, abbiamo avuto diverse interlocuzioni, che il finanziamento di 100.000 euro, correttamente indicato nell'ordine del giorno, sia sufficiente e naturalmente esso non può che essere inferiore a quanto previsto fino al corrente anno 2023, proprio in quanto ne sono esclusi da questi progetti a carattere culturale ai quali era destinata la differenza.

In merito, invece, alla restante parte del sostegno erogato finora, la scelta della Regione, in accordo con il Comune di Aosta - quindi non capisco chi si è mobilitato per manifestare un dissenso rispetto a questa linea - è stata proprio di prevedere che tali spese, non solo per attività di carattere prettamente culturale, ma anche per l'iniziativa a sostegno delle politiche giovanili, siano previste dalle rispettive norme regionali, le stesse, pertanto, a far data dal 2024, saranno oggetto di appositi bandi e troveranno copertura su distinti e già definiti capitoli di spesa; parte sul finanziamento per partecipare, per continuare a essere parte attiva con i dovuti, tra l'altro, controlli relativamente alla spesa e il resto del finanziamento verrà messo a bando, ci sarà una Commissione che valuterà le proposte che atterranno ovviamente con il rimanente alla Cittadella in quanto luogo fisico e luogo di origine anche della progettualità. Questo anche per evitare, e qui lo voglio aggiungere, situazioni come quelle che abbiamo già peraltro vissuto, di confusione relativamente alla presentazione del piano annuale delle attività, di verifica successiva, cioè la Regione contribuiva con grossi finanziamenti, quindi metteva la maggior parte del finanziamento, ricordo che il Comune metteva 200 mila e mi sembra che il Celva ne mettesse 40 mila, mentre noi mettevamo i restanti 200 e 75, però non aveva la Regione nessuna possibilità poi di intervenire sull'aspetto della programmazione, eccetera, quindi in questo modo si dà massima trasparenza alla presentazione di progetti, non ci si disimpegna e le attività continueranno, noi crediamo a questo punto, con delle valutazioni che spetteranno a delle Commissioni che avranno l'onere di valutare i progetti e poi la rendicontazione successiva.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - Grazie all'Assessore per la sua risposta. La rassicuro subito anch'io: non c'è stata la mobilitazione da parte di nessuno se non la nostra, nel senso che noi, vedendo le poste di bilancio e leggendo sia il disegno di legge, ma anche la parte di relazione che diceva che certe risorse potevano essere messe a disposizione eventualmente attraverso finanziamenti di altra natura rispetto a quelli precedenti, abbiamo in qualche modo rilevato che veniva mantenuta la compartecipazione alle spese di funzionamento, mentre, per quello che riguardava i progetti, la parte regionale veniva meno; questo non significa che, dal punto di vista dell'offerta globale della Cittadella, crediamo che si arrivasse a una contrazione totale e quindi a una cancellazione di progetti.

A fronte delle delucidazioni che lei ha dato, noi ritiriamo l'ordine del giorno e ci riserviamo di fare degli approfondimenti proprio sulla questione, perché non ci è ben chiaro soprattutto un punto, cioè quello che lei ha detto: la non conoscenza da parte dell'Amministrazione delle linee guida per la nuova gestione. Questa è una notizia che è stata resa pubblica, era una notizia pubblica sugli organi di stampa e, di conseguenza, proprio - io non le ho lette queste linee, come mi sembra non abbia letto nemmeno lei - noi vogliamo approfondire per capire bene come funziona. Quello che ci tengo a precisare in ogni caso è che, dal nostro punto di vista, che ovviamente è parziale perché è il punto di vista di due persone che rappresentano una parte politica definita, è che l'importanza delle iniziative che fin qui sono state molto variegate, ma che hanno dato la possibilità non soltanto ai giovani aostani, ma ai giovani della Valle d'Aosta di avere delle offerte, un luogo deputato agli aspetti ricreativi della gioventù, sono importanti; torno a ribadire: è una questione che riguarda l'intera Valle d'Aosta, per questo la partecipazione della Regione, oltre agli stanziamenti comunali, dal nostro punto di vista, è importante.

Dalle ore 18:15 riassume la presidenza il presidente Bertin.

Bertin (Presidente) - Avendo ritirato l'ordine del giorno, non credo ci siano più le condizioni per due interventi.

Il Consiglio prende atto del ritiro.

Ordine del giorno 6 del Gruppo Misto. Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Il titolo di questo ordine del giorno è: "incrementiamo il turismo". Abbiamo avuto modo di significare nel corso del dibattito che si è tenuto prima la discussione degli ordini del giorno e vediamo nella parte del turismo una mancanza di impegno o di riguardo da parte di almeno gli organi di Governo, a parte ovviamente l'Assessore interessato. L'intenzione è quella di avere una rendicontazione circa gli impegni dichiarati dal Governo regionale sul DEFR in merito al marchio ombrello e ai successivi percorsi da fare per la valorizzazione... scusi, Presidente, ma attendo un attimo l'Assessore; se vuole intervenire il collega Marguerettaz, può farlo. Preso atto dell'indisponibilità del collega Marguerettaz proseguo nel mio piccolo e umile intervento.

Parlando del marchio ombrello, le chiediamo, se è possibile, di relazionare in merito a quanto riportato sul documento economico di finanza regionale, vale a dire il percorso in quanto nell'impegnativa ho ricopiato quanto dichiarato, enunciato su quel documento richiamato e quindi di venire a dettagliare le regole e procedure per la concessione d'uso del marchio a completamento di quelle definite in sede di registrazione del marchio stesso e eventualmente selezione degli strumenti regolatori più opportuni. Chiediamo inoltre di riferire, così anche qua riferendoci a quanto riportato sul documento economico finanziario, sulla proposta di collaborazione tra le strutture regionali competenti per la promozione delle diverse attività regionali, in particolare agricole, al fine di valutare la possibilità di affiancare al marchio territoriale nella sua versione base anche una o più declinazioni del marchio in funzione di marchio di qualità con indicazione di origine.

Nell'ordine del giorno avevo anche fatto riferimento all'emendamento 11 presentato dal Presidente della Giunta regionale e quindi, anche se non proprio attinente a quanto appena da me detto, avevo chiesto di valutare, di inserire negli investimenti prioritari previsti dall'emendamento 11, dove indirizzare l'avanzo di amministrazione, anche le strutture previste non indicate nella legge regionale 6, la legge regionale 8, che sono quelle degli impianti a fune; di questo ne avevamo già parlato durante proprio il dibattito in discussione generale. Grazie, Assessore.

Presidente - La parola all'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Visto che con il collega Restano è stato concordato di fare un paio di modifiche e di approvare l'ordine del giorno, non starò a ripetere quello che comunque mi prendo l'impegno di venire a riferire in Commissione, se non citare la delibera 1487 del 4 dicembre, dove è stato approvato l'aggiornamento del regolamento d'uso del marchio, in quanto questo nuovo testo sostituisce il regolamento che era stato approvato nel 2008 e recepisce alcune richieste di modificazione pervenute dall'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese del Made in Italy. Le modifiche riguardano una correzione sull'ultima premessa vista la cancellazione, come già ricordato dal collega Restano... letto l'emendamento numero 11 presentato dal Presidente della Giunta regionale, che viene stralciato, e nell'impegnativa viene stralciata l'impegnativa riferita al Governo regionale sull'impegno degli investimenti riguardanti l'avanzo di amministrazione; con queste modifiche, se il collega Restano conferma di accettare, la maggioranza voterà quest'ordine del giorno.

Presidente - La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Le modifiche vengono accettate. L'obiettivo era di avere un aggiornamento sul marchio, poi, una volta letto l'emendamento proposto 11, era stata aggiunta l'ulteriore richiesta, di questo argomento potremmo poi parlarne in altre occasioni, la ringrazio per la disponibilità.

Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 7 di Rassemblement Valdôtain. Consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (RV) - Come avevo preannunciato nel corso della discussione su un altro ordine del giorno, presentiamo una proposta relativa a una problematica che abbiamo voluto sollevare nel corso delle audizioni, soprattutto per capire da parte delle associazioni di categoria se ci fossero delle ulteriori informazioni o comunque se le segnalazioni che sono arrivate a noi fossero anche a conoscenza delle associazioni di categoria e devo dire che c'è stata anche una sensibilità della Chambre valdôtaine in tal senso.

In particolare facciamo seguito a quanto avvenuto o, meglio, prendiamo spunto a quanto avvenuto qualche settimana fa, la scorsa settimana anzi, relativamente all'approvazione al Senato del decreto anticipi e poco fa, quasi un'ora fa, anche la Camera ha dato corso alla questione di fiducia sullo stesso decreto. All'interno del decreto anticipi, per l'appunto, ci sono delle norme relativamente al discorso o, meglio, nel decreto anticipi non si è dato corso alla proroga di appunto il Superbonus, ma, al di là delle scelte dello Stato relativamente alla proroga di questo incentivo e al di là, anche se è un macigno molto importante, quello che peserà sui bilanci dello Stato e non solo, dei prossimi anni, perché si parla quasi di 23 miliardi ogni anno, con strascichi che potrebbero arrivare anche a 135 miliardi, cioè un peso notevole, sappiamo di alcune situazioni, anche forse di realtà più piccole, che riguardano il settore edile locale e non soltanto, in particolare anche la clientela relativamente a difficoltà. Noi l'abbiamo voluta sintetizzare parlando di gestione dei crediti e di annessa disponibilità della liquidità, soprattutto, perché spesso e volentieri ci si è concentrati su questo tema, su quella che in potenza poteva essere appunto la quantificazione dell'incentivo e soprattutto del credito, ma poi sappiamo che le cose si fanno con la liquidità. In tal senso ci sono dei cantieri, delle aziende edili che segnalano delle difficoltà, perché sappiamo che comunque il sistema bancario e annessi potenziali acquirenti di crediti hanno fatto loro e poi a un certo punto non è che il credito ha una vita - soprattutto quando è un credito fiscale - eterna, questo lo sappiamo come funziona, forse chi ha concepito Superbonus questa cosa non l'aveva pensata, posto il fatto che almeno personalmente un contributo che supera il 100% è qualcosa di veramente abominevole, ma lo lascio ai Signori che l'hanno proposto.

L'impegnativa è molto semplice: si vuole impegnare il Presidente della Regione e gli Assessori competenti per delega di concerto con la Chambre e coinvolgendo anche i Parlamentari valdostani, che comunque il decreto anticipi e non soltanto dovrebbero vederli e sicuramente sui quali si sono espressi e si esprimono - se non erro, tra l'altro, il Deputato si è espresso anche sul tema in questi giorni - a promuovere un incontro tra gli operatori del settore edile, le relative rappresentanze, gli ordini professionali interessati, gli amministratori di condomini, nonché i referenti del ceto bancario locale e ogni altra entità eventualmente interessata sul tema dell'applicazione del Superbonus al fine di individuare l'eventuale presenza di situazioni di difficoltà su ambiti di generale interesse.

Abbiamo cercato questa definizione perché non si può andare a considerare la singola problematica, però, laddove, ad esempio, ci possa essere una problematica di generale interesse che riguarda magari un determinato settore, una determinata area geografica o determinate tipologie di clientela, questo potrebbe anche essere almeno oggetto di mappatura, diciamo così, e soprattutto di conoscenza, perché la cosa peggiore è avere delle situazioni latenti che non si conoscono e poi un domani esplodono. Abbiamo voluto portare all'attenzione della discussione di bilancio questa tematica proprio perché, come ho detto, è stata oggetto di confronto con le rappresentanze che si occupano principalmente del settore edile, ma in generale anche la Chambre che rappresenta tutta l'economia valdostana.

Presidente - Ha chiesto la parola il presidente Testolin, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Alcune considerazioni in merito a quest'ordine del giorno: le prime partono dal fatto che, probabilmente, come dice il collega, sono state espresse durante le audizioni consiliari delle situazioni, che, peraltro, non risultano, perlomeno in maniera condivisa o da parte delle associazioni a nessuno degli Assessorati competenti e neanche al sottoscritto. Quello che invece è arrivato sporadicamente sono delle situazioni, peraltro, molto eterogenee tra di loro, che si è cercato di affrontare per individuare se ci fossero delle possibilità. Come sottolineato giustamente dal collega, l'ambito bancario ha fatto il suo e le indicazioni che ci sono non derivano sicuramente da un'interlocuzione con l'Amministrazione regionale, ma sono dettate da linee guida aziendali che aprono fino a quando c'è capienza e dopodiché rinviano al mittente le altre richieste. Ci sono stati anche degli approfondimenti negli scorsi mesi rispetto alle possibilità che poi non sono state praticabili da parte delle Amministrazioni in generale per verificare se si potesse agire, e accollarsi o mettere in piedi dei percorsi che erano stati valutati anche con Finaosta, interlocutore che non è stato richiamato, ma che è stato considerato come controparte almeno operativa.

Al netto di mettere in piedi un tavolo di confronto, che, peraltro, sarebbe molto articolato e con caratteristiche un po' particolari, nel senso che chi opera a Roma nel contesto della finanziaria può esprimere delle posizioni e portare avanti determinate indicazioni, gli altri sono operatori che possono manifestare parzialmente quelli che sono dei disagi o degli inconvenienti parte del loro percorso.

Pur non accettando questo ordine del giorno, chiedendone se si ritiene opportuno il ritiro, quello che sicuramente mi permetterò di fare, proprio su stimolo di questa iniziativa, sarà confrontarmi più che altro con la Chambre per capire se effettivamente la cosa è numericamente importante e quali sono stati gli strumenti e le iniziative che sono state portate avanti, per poi capire se ci sono delle iniziative che anche l'Amministrazione regionale può agevolare. Altrimenti senza avere una base di partenza sulla quale lavorare e, non avendo segnalazioni, se non quelle personali che sono arrivate e che poi hanno trovato riscontri altrettanto personalizzati, perché ognuno ha delle situazioni cucite su misura sulla propria situazione anche finanziaria o immobiliare che ne pregiudicano quella trasversalità - che si cita anche all'interno di questo ordine del giorno - per individuare la problematica più generale nel solco della quale si possono dare informazioni e raccogliere indicazioni più puntuali. Con questo spirito lavoreremo per la ricognizione direttamente con i portatori di interesse, che più hanno manifestato questa esigenza di verifica di quali sono i dati da mettere a regime e sui quali lavorare.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Il mio obiettivo era portare all'attenzione dell'Aula, più che della Commissione, la problematica e il tema; poi sicuramente i conti li faremo quando si stopperà, ed è molto presto, la possibilità di utilizzare il Superbonus e quindi bloccare le proroghe e i conti li faremo quando vedremo quello che pesa sui bilanci. Io temo anche su qualche bilancio, forse più di natura privatistica, perché abbiamo visto che queste cessioni di crediti ogni tanto sono state anche funzionali a degli utilizzi da parte di organizzazioni non proprio caritatevoli; tra l'altro, se non erro, avevo fatto un'interrogazione forse un anno fa o tempo fa proprio su un caso che era emerso, che era domiciliato, tra l'altro, in Valle d'Aosta e si è visto che di truffe ce ne sono state tante. Io ritiro l'ordine del giorno, chiedo però comunque al Presidente di portare avanti il tema con la Chambre, almeno per capire se effettivamente non ci si sia persi qualcosa; perché dico questo? Perché a volte si fanno dei grandi discorsi o delle grandi iniziative su dei temi che poi alla fine di cui abbiamo, non dico le soluzioni, ma le conosciamo e ci perdiamo invece altre problematiche che non sono di poco conto. Anche perché sicuramente ci sono delle situazioni eterogenee e anche molto personalizzate, però diciamo che la mancanza di liquidità è uguale per tutti quando si manifesta.

Detto questo, ritiriamo l'ordine del giorno e quindi aspettiamo eventualmente sviluppi e - perché no? - magari anche iniziative della Chambre, visto che lo stesso Presidente della Chambre in parte si era fatto promotore di questo tipo di sondaggio per capire effettivamente il perimetro del problema.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Ordine del giorno 7 di PCP, consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Sì, torniamo a parlare dell'ampliamento dell'ospedale Parini e questa volta non rispetto alla questione degli scavi ma rispetto ai soldi messi in bilancio rispetto a quest'opera, che, come ormai si sa, il nostro gruppo contesta in maniera forte, tanto da arrivare alle dimissioni da Presidente della V Commissione proprio rispetto a questo tema e purtroppo quanto annunciato allora, quindi nel maggio 2021, si sta chiaramente vedendo e sta apparendo sotto gli occhi di tutti. Ad oggi non abbiamo ancora idea dei costi totali dell'opera; sulle fasi 4 e 5 non sappiamo ancora nulla, sappiamo sicuramente che non avremo un presidio unico perché comunque è intenzione mantenere anche l'ospedale Beauregard; avremo necessità di costruire un nuovo edificio, oltre a quello sopra gli scavi archeologici, un altro edificio per la questione del materno infantile; dovremo abbattere tutte le superfetazioni fatte negli anni all'ospedale Parini e, come dicevo, non abbiamo veramente ad oggi idea né dei costi, né dei tempi, né del quadro tecnico, economico e normativo e cosa più preoccupante è quella che ormai sentiamo dire da tempo dall'assessore Marzi: "beh, adesso ampliamo questa struttura, poi si parlerà della riorganizzazione sanitaria".

Ecco, se dovremo parlarne in un secondo momento, crediamo che questo sia un problema non di poco conto viste le ingenti risorse che si stanno mettendo sulle varie strutture ospedaliere, anche alla luce del PNRR e di altri fondi a cui abbiamo cercato di avere accesso; dopodiché sappiamo che, anche rispetto ai primi pezzi di progettazione, ci sono state diverse varianti, quindi la variante riferita all'abbattimento delle camere mortuarie che abbiamo appreso non esserci... sappiamo che comunque ci saranno altre varianti di cui ad oggi conosciamo poco o nulla; per fortuna, c'è stato un Consiglio straordinario in Comune ad Aosta dove abbiamo appreso delle cose in più rispetto a quelle che ci sono state dette in questo Consiglio: ad esempio, che quell'elisuperficie pensata sopra all'ospedale ha come vincolo dell'ARPA di un atterraggio al giorno, quindi anche su questo sarebbe utile fare alcune considerazioni, che le facesse l'assessore Marzi per farci comprendere se quanto è stato detto in quell'Assise corrisponde a verità, perché sinceramente se uno ha la sfortuna di essere il secondo infartuato, dovrà atterrare invece all'aeroporto e risalire, quindi, anche sotto questo punto di vista, forse sarebbe utile fare un po' di chiarezza.

Quello che noi chiediamo, anche alla luce del dibattito che è avvenuto in Consiglio comunale dove sono state espresse da gran parte dei Consiglieri comunali grandi perplessità rispetto a quel cantiere perenne di cui siamo abituati, tutto inizia da un cantiere, ma noi "quel tutto inizia da un cantiere" ormai lo vediamo da quasi 20 anni. Quello che noi chiediamo è un impegno del Governo a richiedere un parere legale per verificare la possibilità, alla luce dell'aggiornamento del quadro economico, tecnico e normativo, di procedere a una revoca legittima anche sul piano della responsabilità contabile della scelta dell'ampliamento del vecchio presidio ospedaliero Parini, questo perché in più occasioni ci è stato detto: "Ah ma non si può più tornare indietro". Sarebbe molto utile avere questo parere legale.

Presidente - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - È stato consegnato il progetto definitivo e questa settimana si è conclusa la Conferenza dei servizi e a breve sarà consegnata la progettazione esecutiva. Il lavoro di avvio degli scavi propedeutici e di realizzazioni delle nuove centrali tecnologiche già aggiudicati di fatto avvieranno la fase 3 del nuovo ospedale regionale. Lo studio specifico è stato redatto considerando le opzioni strategiche di sviluppo della programmazione sanitaria regionale in ambito ospedaliero territoriale e della prevenzione. Successivamente ulteriori studi e indagini hanno confermato la compatibilità realizzativa del nuovo ospedale e che la stessa è pienamente integrata nell'assistenza sanitaria del servizio sanitario regionale e del territorio valdostano stesso. Sono poi state confermate, anche dall'Università Bocconi, l'attualità e la sostenibilità tecnica, economica e finanziaria anche alla luce della revisione progettuale attuata per la valorizzazione dei reperti archeologici dell'area di cantiere, oltre alla conferma del mantenimento di tutti i parametri quantitativi e qualitativi a suo tempo previsti e assentiti. La variante ha consentito di tenere conto anche delle nuove esigenze, indicazioni e linee guide sanitarie emerse a seguito degli eventi pandemici: ad esempio, numero caratteristiche delle dotazioni di posti di terapia intensiva e sub-intensiva, possibilità di separazione degli accessi di spazi esterni da adibire a triage e, in casi straordinari, di convertire agevolmente l'area di degenza ordinaria ad area di degenza infettiva. Per questo motivo e per questa dovuta risposta alla dignità che questo ordine del giorno tutto politico richiedeva, noi naturalmente chiederemo di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti ci asterremo.

Visto che la collega ha presentato questo ordine del giorno, è il caso di puntualizzare brevissimamente che in termini amministrativi l'ultima volta che abbiamo parlato di bilancio in quest'aula discutendo durante un Consiglio è stato, da un punto di vista amministrativo e non solo politico, quando abbiamo stanziato 60 milioni di euro in occasione della legge di assestamento 1 del 2023. Ora sono stati stanziati 60 milioni di euro: quando vengono stanziati 60 milioni di euro per un'opera pubblica, quello che poi è assolutamente necessario che accada è che, entro l'anno, ci sia la progettazione definitiva, e ciò è accaduto; la Conferenza di servizi che si chiude, e ciò è accaduto, e un progetto esecutivo avvenuto e arrivato che di fatto c'è. Il fatto che nel bilancio che noi stiamo approvando, il 2024/2026, a un punto individuato di un allegato, che è quello delle opere pubbliche, c'è scritto che per il nuovo ospedale Parini sono stanziati 192.565.000 euro vuol dire che l'impegno politico e amministrativo che questa Amministrazione si è presa in occasione della legge di assestamento 1, stanziando 60 milioni di euro, in di fatto 6-7 mesi è stato rispettato. Indipendentemente dalla volontà politica che qualcuno ha, rispetto a quell'opera, di farla in un altro posto e di non volerla fare, questa maggioranza che si è presa l'impegno dal 2020 di chiudere questo ciclo lo sta facendo; il fatto di aver stanziato 60 milioni di euro 6 mesi fa e di essere arrivati in questi 6 mesi a chiudere la progettazione definitiva, la Conferenza di servizi e la progettazione esecutiva è un impegno preso e rispettato importantissimo per tutta la Comunità valdostana.

Presidente - La parola al consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Assessore, senza voler rovinare i rapporti personali, io devo contraddirla su diversi punti e non me ne voglia. Lei prima ha detto che inizierà la fase 3. La fase 3 è iniziata da un bel po': siamo al quarto lotto della fase 3, se ricordo bene, perché il primo lotto è il collegamento a nord sotto Viale Ginevra, il secondo lotto della fase 3 è lo scavo archeologico del fronte nord dell'area di ampliamento concluso, il lotto 3 della fase 3 è la realizzazione del complesso G3 delle centrali tecnologiche a cui lei si riferiva, e poi lotto 4, lo scavo archeologico nell'area della Chiesa medioevale che non abbiamo ancora capito se è terminato o meno, poi è scritto "ancora in corso", questa è la slide distribuita dalla SIV; abbiamo ancora lotto 4.2, i lavori di scavo archeologico funzionali alle opere di fondazione dell'ampliamento, abbiamo lotto 4.3 della fase 3, che è la realizzazione dei blocchi di ampliamento principale del corpo K, e poi le fasi 4 e 5 che sono ancora, da quanto ci ha raccontato l'ingegnere Fabiani, ad addivenire, se ne parlerà sicuramente tra diversi anni, quindi concentriamoci sul blocco K.

Il blocco K, ho qui delle dichiarazioni in Commissione in cui l'ingegnere De Checchi, tra le altre cose, ci aveva raccontato che la progettazione era del 2011, la progettazione esecutiva era del 2013, nel 2014 il Consiglio regionale ha chiesto di fare una modificazione per ridurre i costi di investimento, nel 2015 sono emersi i reperti archeologici, sono stati spesi 3 milioni fino ad allora, da quanto ho capito, quindi il progetto esecutivo che era del 2014 è stato parzialmente modificato su richiesta del Consiglio, che chiedeva di ridurre i posti auto, di eliminare temporaneamente l'elisuperficie, altri spazi esterni, eccetera, è un progetto in continuo riassetto, diciamo così.

Dopo il Covid ci ha detto l'ingegnere Asiatici, sempre in Commissione, che comunque sarebbe stato assolutamente indispensabile rivedere il progetto in seguito all'effetto pandemico, proprio per i fatti di cui parlava lei. Ho una simpatica dichiarazione anche del consigliere e collega Marguerettaz: "quello è il progetto e quello deve essere realizzato", più categorico di così!

Arriviamo alle centrali tecnologiche, allora le centrali tecnologiche e il famoso complesso G3, è composto dai due piani interrati sotto cui, se ho capito bene, dovrebbe passare la strada di accesso da via Saint-Martin-de-Corléans fin verso il parcheggio interrato che sarebbe posto sotto la torre del reparto materno; da quello che ho capito io dai disegni, non saprei bene dove può passare questa strada, perché la zona colorata di rosso arriva fin contro la struttura del Reparto delle immunoterapie, quindi lì non è chiaro. La gara di appalto non si sa bene se è già stata aggiudicata, lei prima ha fatto un riferimento, perché c'era stato detto in quest'aula da lei personalmente che l'inizio dei lavori sarebbe stato a settembre, poi c'è stato detto che sarebbe stato a novembre, siamo ancora lì, grazie a Dio, abbiamo ancora gli alberi di via Saint-Martin-de-Corléans ancora in piedi, però sicuramente abbiamo le vasche da eliminare, però l'ingegnere Fabiani ci ha detto che durante la fase 3 le vasche non verranno toccate, quindi avremo le vasche, ma anche la realizzazione della G3.

La cosa non è chiara, avremmo piacere che ci venisse spiegato bene come si pensa di risolvere in quell'angolo la questione, ci interesserebbe sapere dove passeranno tutte le condutture dalla G3 alla struttura nuova, se verranno effettuati altri scavi sotto Viale Ginevra, se avrà tutto concentrato nel sottopasso a livello meno 2 già esistente, però naturalmente ci saranno da fare altri scavi per verificare in quella zona dei cippi e dei possibili ritrovamenti archeologici dove verranno passati tutti questi collegamenti dell'acqua, dei gas, eccetera. L'ingegnere Fabiani ci ha anche detto che durante la fase 3 ci si concentrerebbe solo sulla parte della G3 per quanto riguarda la parte del Mauriziano; per quanto riguarda invece il Blocco K, io ho un sacco di dubbi e a me piacerebbe che lei, anziché dircelo in modo così perentorio che il lavoro va avanti, ma ci rispondesse ai nostri dubbi, cioè la passerella esterna contro via Roma, tanto per capirci che attualmente è utilizzata, sarà smantellata? Perché sul rendering io vedo che non c'è più nessun passaggio. Il sottopassaggio di Viale Ginevra sarà allargato, chiedevo prima, i cippi saranno visibili anche sotto Viale Ginevra e alla continuazione anche sotto il Parini Vecchio? E le acque di scarico della zona archeologica che percorso seguiranno, sia la parte del parcheggio sia quella dell'ospedale?

K. Vorrei ancora chiedere se il Blocco K arriva fin sopra il marciapiede di via Guédoz, perché da un disegno quello delle slide appare distante, sull'altro appare proprio sul marciapiede; vorrei ancora capire per quanto riguarda l'area dell'Hospital Street, lì si parla del livello meno due, se gli attraversamenti pedonali avverranno, non penso al piano più due, sotto Viale Ginevra e quindi usciranno al piano inferiore del pronto soccorso e quindi usciranno dove ci sarebbero i cippi, già l'area archeologica; tutti i pedoni che passano dall'attuale Parini al Blocco K dovrebbero percorrere la passerella dove ci sono i cippi, chiedo... e ancora abbiamo avuto diversi Ingegneri, Ruggero qui in Commissione che ci ha parlato del problema della fornitura dei reparti dei gas medicinali che devono essere pensati prima; questo io parlo prima del Covid, cioè l'intervento è stato fatto dopo il Covid, quindi questo progetto ha tenuto conto di queste sollecitazioni? L'architetto De Pineda Alvarez, ad esempio... e pure l'architetto Felli che comunque ha ammesso che dopo il Covid sicuramente quel progetto iniziale doveva essere modificato. Non parlo poi dei parcheggi, perché i parcheggi, abbiamo misurato col collega, abbiamo 4,95 metri di lunghezza del parcheggio nella zona B4, quando un pick-up sforerebbe di oltre mezzo metro e un Mercedes uscirebbe anche dallo stallo - dipende dal Mercedes però - e quindi volevamo capire se quelle erano le misure definitive. Stessa cosa il problema si pone per la ristrutturazione del Parini, ma penso che non sia ancora il caso di parlare del Parini, nonostante lei, Assessore, abbia più volte detto il problema della Psichiatria si risolverà con l'ospedale nuovo, il problema della Maternità si risolverà, qua dobbiamo ancora capire quando verranno redatti i primi progetti della fase 4 e 5. Quindi tante domande, Assessore, un po' meno di tono perentorio, per favore, ma qualche spiegazione in più.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Parto dalla considerazione che un ordine del giorno presentato all'interno di un bilancio è un atto di indirizzo ed è pertanto un atto politico. Noi qui siamo per fare assolutamente politica, non amministrazione, che dovrebbe essere fatta da altri, molto probabilmente il nostro compito è un po' più alto e quindi sicuramente quest'ordine del giorno era un ordine del giorno tutto politico. Proprio parlando di politica, sottolineo che la decisione non è stata presa nel 2020, ma nel maggio 2021 e lo sottolineo perché se voi andate a vedere il programma di legislatura, e credo che lei lo conosca, si parlava di approfondimenti e di verifiche e non si parlava di dare corso a una progettazione. Cosa che invece lei, Assessore, ha detto questo è stato deciso dal 2020; io le preciso che è partito nel 2021 ed è partito quando io e la consigliera Minelli abbiamo dato le dimissioni proprio perché riteniamo che questa sia l'opera più importante di questa legislatura e su questo la invito veramente a rileggersi tutta la documentazione, tutti gli atti e poi dopo, molto probabilmente, vedere se siamo state coerenti o meno con quello che stiamo dicendo. Allora, quest'ordine del giorno però andava a chiedere tutt'altro: andava a chiedere se il Governo potesse pensare a un parere legale per verificare la possibilità di tornare indietro a questo progetto. La volontà non c'è e questo è piuttosto evidente; no, ma non si deve più dire ma la volontà non è che non c'è perché non si può tornare indietro, la volontà non c'è perché avete scelto una strada, punto. Non si dica mai più che non si può tornare indietro, avete scelto una strada nel maggio 2021, continuate con ostinazione a portarla avanti, vedremo dove vi porterà questa strada.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 7, Gruppo Misto, consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Parliamo del nuovo ente strumentale. Il disegno di legge e soprattutto la Missione 12 "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia" tratta dell'argomento a sostegno, come appunto detto, di chi è bisognoso e usufruisce di determinati servizi sociali da parte dell'Amministrazione. Il nostro documento economico-finanziario, il Piano SBS (Piano Sociale e Benessere della Salute) prevede la creazione di un nuovo ente e in maniera propedeutica per addivenire alla creazione del nuovo Ente stabilisce che viene composta una cabina di regia per definire il nuovo assetto organizzativo e gestionale dei servizi degli interventi, noi chiediamo all'Assessore di venire a riferire in Commissione circa le modalità di attuazione della cabina di regia e lo stato dell'arte di questa iniziativa, perché il nuovo ente strumentale interesserà tutte le persone che usufruiranno di questi importanti servizi, ma anche tanti dipendenti, operatrici socio-sanitarie, educatori e assistenti. L'argomento è di elevato interesse, è importante addivenire a una soluzione della questione entro la fine della legislatura e quindi è doveroso, riteniamo, da parte dell'organo politico, riferire in merito.

Presidente - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Con gli uffici stiamo già operando in tale senso, e quindi sarei a chiederle, visto che il confronto di riferimento in Commissione ci dovrebbe già essere, sarebbe ridondante non firmarle l'ordine del giorno, perché noi questo lavoro lo stiamo già finendo, di proporle un emendamento nella parte impegnativa, dove andiamo a sostituire "60 giorni dall'approvazione del seguente OdG" con "i primi 100 giorni del 2024". In questa maniera, visto che noi stiamo già anche colloquiando con gli Enti locali proprio per ciò che riguarda il tema del suo ordine del giorno, chiudiamo il cerchio.

Presidente - La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Va bene, grazie assessore.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

l'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 8 di RV. Ha chiesto la parola il consigliere Brunod.

Brunod (RV) - Visti i contenuti dei disegni di legge n. 127 e n. 128, preso atto che il 27 novembre 2023 è stata approvata la delibera di Giunta regionale 1435 avente il seguente oggetto: "Approvazione ai sensi della legge 6/2001 di un progetto di comunicazione dell'immagine turistica della Valle d'Aosta tramite l'immagine pubblica e mezzi di comunicazione di atleti valdostani di spicco tesserati FISI". Il progetto di comunicazione prevede in sintesi le seguenti attività: pubblicazione di contenuti sui canali social degli atleti in occasione di momenti di vita quotidiana e di attività sportive con hashtag dedicati alla Valle d'Aosta aventi a tema aspetti propri dell'offerta del territorio, quali natura, enogastronomia, tradizioni, beni culturali; collegamento al sito turistico della Valle d'Aosta dai siti ufficiali degli atleti; presenza degli atleti in occasione di eventi di interesse turistico e di valorizzazione del territorio organizzati dalla Regione; realizzazione di video promozionali o di servizi fotografici a uso dell'Assessorato per promuovere la Valle d'Aosta quale meta turistica e rilascio di interviste con esplicito riferimento alla Valle d'Aosta e alla sua offerta; sviluppo dei contenuti di comunicazione con il supporto dell'Ufficio stampa di FISI e degli atleti: apposizione del marchio di promozione territoriale, marchio cuore e del logotipo "Valle d'Aosta Vallée d'Aoste" sulla spalla di alcuni indumenti degli atleti, giacca termica, piumino e coprituta da training e altri capi di abbigliamento che dovessero rendersi disponibili.

Tenendo conto che, nonostante le ridotte dimensioni del nostro territorio, abbiamo la fortuna di avere diversi grandi campioni e talenti in varie discipline sportive, sia estive che invernali, che ben rappresentano le qualità ed eccellenze della nostra Regione; evidenziamo che, oltre a essere degli atleti molto forti a livello agonistico nel panorama internazionale, gli stessi hanno anche degli ottimi riscontri in termini di visibilità, follower, sui propri canali social network; considerato che, negli anni come Regione sono state investite risorse economiche per la promozione e comunicazione dell'immagine turistica della Valle d'Aosta, a livello nazionale e internazionale, puntando molto sulle particolarità, qualità ed eccellenze che meglio rappresentano e valorizzano il nostro territorio; dall'analisi dei dati del bilancio, per quanto riguarda l'anno 2023, si apprende che nella Missione 7 "Turismo", al capitolo spese per la promozione turistica, erano previsti 4.130.000 euro, per poi diventare 5.541.060 con l'assestamento, lo stesso importo previsto per il 2023, cioè 4.130.000 euro, è previsto anche per ciascun anno nel 2024/2025/2026. Riteniamo che poter prendere in considerazione l'ipotesi di valutare e individuare ulteriori nuovi testimonial, tra i campioni o anche i talenti sportivi della nostra Regione potrebbe permettere di ampliare e rafforzare ancora più l'azione di promozione e valorizzazione dell'immagine turistica della Valle d'Aosta in campo nazionale e internazionale.

Il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a valutare, nel primo semestre del 2024, l'opportunità di individuare ulteriori atleti di livello che pratichino anche altre discipline sportive, con i quali poter instaurare nuovi progetti di comunicazione dell'immagine turistica della Valle d'Aosta attraverso l'immagine pubblica e i mezzi di comunicazione degli stessi.

Presidente - La parola all'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Collega Brunod, le anticipo che le chiederò il ritiro perché quello che lei ha chiesto nell'impegnativa è esattamente quello che si sta facendo da sempre e che è stato incrementato, esattamente come lei ha evidenziato nella sua illustrazione, con l'ultimo impegno, quindi la delibera che lei ha citato è la delibera del 27 novembre 2023, la 1435. Lei ha osservato che la Valle d'Aosta giustamente ha diversi campioni e talenti in molte discipline sportive estive e invernali che ben possono rappresentare le qualità e le eccellenze della Regione, sono infatti numerosi gli atleti che, in virtù di uno specifico strumento normativo, il capo quarto della legge regionale 3 del 2004, sono sponsorizzati dalla Regione e contribuiscono quindi, tramite la propria notorietà, alla visibilità della Valle d'Aosta. Per alcuni atleti quindi i testimonial in particolare, che erano tre fino al 31 ottobre e sono diventati quattro con i nuovi contratti a partire dal 1° novembre, contratti di durata biennale, sono individuati come testimonial ai sensi di una diversa legge di riferimento: la legge regionale 6 del marzo 2001, la riforma dell'organizzazione turistica regionale; sono invece sottoscritti per il tramite della Federazione sportiva di appartenenza, in questo caso sono tutti e quattro sotto la Federazione italiana degli sport invernali, specifici contratti di acquisizione di servizi promozionali, in quanto lo strumento contrattuale consente di costruire progetti più flessibili e adattabili alle diverse esigenze di comunicazione dell'Amministrazione in ambito turistico, come lei ha elencato nelle premesse.

Il ricorso ad atleti valdostani di spicco quali testimonial della Regione, in particolare a fini di promozione turistica, è una modalità di comunicazione che per la Valle d'Aosta è ormai consolidata. Quest'anno, peraltro, con la richiamata deliberazione 1435, tale modalità di comunicazione e promozione dell'immagine turistica regionale è stata ulteriormente potenziata, infatti, oltre a Federica Brignone, Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani, il nuovo progetto coinvolge anche Samuela Comola nel Biathlon, in virtù dei risultati sportivi che l'atleta ha conseguito nell'ultima stagione. Inoltre, gli strumenti di comunicazione adottati includono ora, per il primo anno, anche la posizione del marchio di promozione territoriale del logotipo "Valle d'Aosta Vallée d'Aoste" sulla spalla di alcuni indumenti degli atleti con il marchio cuore, uno strumento indubbiamente molto efficace in termini di visibilità, ma che nei precedenti progetti non era previsto. Al termine della stagione sportiva 2023/2024 sarà fatta una valutazione del progetto di comunicazione in corso non si esclude che in quel momento si possa ampliare ulteriormente il numero dei testimonial, ma tale scelta dipenderà ovviamente dai risultati che saranno stati fino ad allora conseguiti.

Per quel che riguarda invece le sponsorizzazioni, come le ho detto, si fa riferimento alla legge 3/2004 e c'è un elenco riferito alle delibere 573 per la stagione estiva e 1364 per la stagione invernale, dove vengono sponsorizzati una serie di atleti in varie discipline sulla base dei criteri stabiliti dal regolamento di attuazione del capo quarto, le chiedo il ritiro oppure ci asterremo.

Presidente - La parola al consigliere Brunod.

Brunod (RV) - L'Assessore forse non ha ben capito l'obiettivo di quest'ordine del giorno, cioè infatti non volevo mescolare quello che io ho presentato col discorso sponsorizzazioni che lo conosco molto bene e che è un concetto totalmente diverso questo ed è giusto riconoscere molto bene quello che è stato fatto fino adesso, l'aggiunta di un testimonial in più va benissimo. Quello che noi chiedevamo è di poter valutare, di integrare a queste quattro ulteriori figure che siano atleti a livello competitivo, agonistico o anche semplicemente figure di spicco a livello sportivo in quanto ci sono, ma lo sapete sicuramente meglio di me, diversi personaggi atleti e anche non che hanno delle prestazioni e delle capacità sia a livello sportivo che a livello mediatico non indifferenti a livello nazionale o internazionale e soprattutto che riguardano delle discipline che sono diverse da quelle attualmente che vengono valorizzate attraverso questi progetti.

La nostra intenzione con questo ordine del giorno era di stimolare a valutare all'interno di queste nuove discipline che sono molto rappresentative dell'immagine della Valle d'Aosta, quindi affiancare a quello che c'è già oggi un qualcosa di più che poteva chiudere il cerchio a livello di promozione di progetto dell'immagine turistica della Valle d'Aosta. Lei ovviamente è molto più esperto di me e quindi il fatto che ha detto comunque "non si esclude di" lascia uno spiraglio, una porta aperta a questa considerazione. Sono sicuro, come è già successo in passato, che dagli spunti che noi forniamo attraverso delle iniziative voi poi come Governo li fate anche vostri per portarli avanti, quindi diciamo che sono soddisfatto lo stesso, nonostante lei chieda di ritirarlo e quindi noi ritiriamo questo ordine del giorno.

Presidente - Ordine del giorno ritirato.

Il Consiglio prende atto del ritiro.

Ordine del giorno n. 8 PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - A inizio legislatura si prevedeva di realizzare tre nuove palestre nella nostra regione, poi via via la situazione si è modificata e si è arrivati a parlare di costruzione di una nuova palestra. Abbiamo comunque visto che nel bilancio di previsione sono previsti degli stanziamenti soprattutto per la manutenzione, in particolare delle strutture scolastiche ma quindi anche delle palestre, poi sono identificati anche interventi in questo senso e per la costruzione; altra cosa che sappiamo è che è previsto l'abbattimento e la ricostruzione di due edifici scolastici: il Manzetti in via Festaz e le ex magistrali in via Torino. Noi riteniamo che sia assolutamente necessario fin da subito prevedere che la dotazione delle nuove palestre sia conforme alle reali necessità della popolazione scolastica e che al contempo occorra anche valutare preventivamente che i nuovi edifici, in particolare, dispongano di spazi che già sulla carta, già al momento della loro programmazione non risultino insufficienti o comunque inadeguati.

Per quanto riguarda l'istituzione Manzetti, è attualmente prevista la costruzione di una sola palestra, e parlo di una sola considerata l'importanza e l'ampiezza anche a livello di numero di studenti di questa istituzione scolastica, all'ultimo piano dell'edificio e contestualmente è prevista anche la costruzione di un'aula magna. Noi riteniamo che le palestre siano, per quanto riguarda la popolazione scolastica, quasi un bene primario, perché troppo spesso abbiamo visto che diventa complicato poter soddisfare l'esercizio delle ore di sport, delle ore di educazione fisica, che sono comunque e per fortuna obbligatorie nell'orario scolastico, ma diventa molto complicato riuscire a incastrare le organizzazioni orarie delle scuole con la possibilità di usufruire delle palestre.

Per quello che riguarda poi il valore e l'importanza delle aule magne, sono sicuramente degli spazi utili, ma so per esperienza che vengono utilizzate sporadicamente e crediamo che sarebbe opportuno prevedere le aule magne all'interno di spazi polivalenti: per esempio, attraverso l'utilizzo di spalti che si possono ritirare e con altri accorgimenti, con la finalità di utilizzare gli spazi interni agli edifici delle istituzioni scolastiche come palestre e poi all'occorrenza anche come auditorium o aule magne.

L'altro argomento che l'ordine del giorno intende portare all'attenzione di tutti è un argomento di cui abbiamo parlato già anche altre volte e riguarda l'accessibilità delle palestre anche da parte degli esterni, cioè di quegli utenti, di società sportive che operano sul territorio e che ovviamente in ore non di attività scolastica usufruiscono delle palestre. Troppe volte nel corso del tempo sono state manifestate delle criticità legate alla promiscuità dell'utilizzo e soprattutto al fatto che l'accesso normalmente è uno e questo comporta problemi per quello che riguarda anche tutta questa questione di tutela delle attività o anche semplicemente delle aule scolastiche, delle segreterie, eccetera.

Quello che questo ordine del giorno chiede è un impegno al Governo a vigilare, a operare affinché nella redazione e nella approvazione definitiva dei progetti delle nuove strutture si prevedano degli spazi adeguati prima di tutto al dimensionamento della popolazione scolastica, ma poi anche degli accorgimenti, delle soluzioni tecniche che permettano un uso più razionale degli spazi, spazi che devono essere, secondo noi, prevalentemente dedicati a palestre e poi solo in un secondo tempo ad altri usi e infine anche prevedere l'accessibilità esterna alle palestre tutte le volte che è possibile, accessibilità esterna da parte delle società sportive che richiedono l'utilizzo di questi spazi.

Presidente - La parola all'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie collega Minelli. È una visione, un'impegnativa che condividiamo e che anzi vorremmo anche allargare, rendendola molto più generica, non solo riferita ai due interventi che voi citate.

Per quel che riguarda i due interventi, sia quello di via Torino, dove è stato chiuso il concorso di progettazione con un notevole successo di partecipazione al quale seguirà la fase di affidamento e quello in via Festaz, il progetto di fattibilità tecnica ed economica che è stato appena approvato; questi due interventi sono particolari, entrambi in zona A, con aree soggette a vincolo archeologico, pertanto devono essere rispettate tutte le limitazioni previste per gli interventi di ristrutturazione con particolare riguardo alle distanze, altezze. In entrambi i casi sono state svolte attente valutazioni tecniche nel rispetto di tutti i limiti che caratterizzano gli interventi in centro storico, al fine appunto di prevedere la realizzazione di una nuova palestra all'interno di ciascun edificio che precedentemente ne era privo. È stato fatto un tentativo, ma non si è riusciti ad andare a realizzare una seconda palestra, per quello che è stata appunto generata, poi anche la soluzione sul Manzetti di una palestra all'ultimo piano, che è per quello che rappresenta un po' un caso a sé.

Come illustrato anche da lei, è importante in questi casi, ma anche in quelli futuri, che le palestre siano dotate di due accessi: uno collegato all'attività scolastica e uno indipendente, non interferente con gli spazi a destinazione scolastica, proprio per rendere fruibile queste palestre anche a tutte le attività delle associazioni sportive in orari extrascolastici, ne abbiamo parlato anche in Commissione col collega Restano nell'ambito della palestra della CIDAC, che appunto ha questa destinazione.

Nel condividere andremo a togliere il riferimento al Manzetti per renderlo aperto a tutti anche i futuri interventi, quindi andremo a sostituire: "evidenziato che in alcuni iter progettuali dei nuovi edifici scolastici potrà essere prevista la realizzazione di un'aula magna" e sotto "considerato che generalmente le aule magne vengono utilizzate sporadicamente e che sarebbe pertanto opportuno mettere in atto interventi finalizzati a un uso, ove possibile, polivalente". Per quel che riguarda l'impegnativa, che, come ho detto, condividiamo, andremo semplicemente a inserire la collaborazione con gli Enti locali, quindi "il Governo regionale a operarsi, anche in collaborazione con gli Enti locali eventualmente coinvolti per quanto di loro competenza..." proprio nell'ambito della collaborazione, queste sono le proposte che ovviamente noi voteremo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Vorrei brevemente riprendere due aspetti che sono importanti, tenuto conto di quello che è stata anche la serie di interventi di queste ultime ore. Credo che l'aspetto più importante per quanto riguarda la struttura e la strutturazione dell'ospedale, il tema ha già fatto diversi punti di riferimento e questa sera non avevamo iniziato subito a intervenire nel tema in quanto si pensava di poter poi prevedere nel suo insieme quello che poteva essere il futuro legato alle difficoltà a oggi che sono già state viste.

Sotto questo profilo, credo che importante non solo il pensare di come e quando, ma soprattutto di sapere in che termini la parte dell'ospedale, di cui abbiamo già discusso in diversi casi e su cui, tra l'altro, c'è già un lavoro importante per cercare di trovare la possibilità migliore per valorizzare quello che già succede, quello che può essere fatto nelle nostre valli laterali e quindi di poter dare delle risposte positive alle difficoltà che oggi sono piuttosto importanti. Questo credo che sia l'aspetto più collegato e collegabile anche con la parte relativa alle presenze nelle nostre valli laterali e questa è una dimostrazione che abbiamo già avuto e non abbiamo ripreso punto per punto perché questo deve essere ripreso e rifatto nel suo insieme. Volevo solo sottolineare che su questo tema ci sarà un ritorno, ci sarà una ripresa, la più costituita possibile per cercare di attivare insieme un programma che possa portare a conclusione questo tema così difficile ma così importante per tutta la Valle.

Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Abbiamo ascoltato l'esposizione dell'Assessore e la proposta di emendamento sia per quello che riguarda la parte delle due premesse, sia per quello che riguarda l'impegno dell'ordine del giorno.

Condividiamo in particolare l'impegno che aggiunge la collaborazione con gli Enti locali che possono essere coinvolti per quello che è di loro competenza e quindi va bene, accettiamo anche le due correzioni per quello che riguarda le premesse, facendo una sottolineatura: nel nostro evidenziato portavamo a fattor comune che per l'istituzione Manzetti è prevista la palestra all'ultimo piano, poi l'Assessore ha spiegato che non si è riusciti a realizzare una seconda palestra, si è scelto di usare questa soluzione anche perché ci troviamo in zona A e c'è un vincolo archeologico. Quello che però volevo evidenziare è che al Manzetti già attualmente l'aula magna è in un piano interrato, poi sotto il piano interrato ci saranno le fondamenta, quindi anche pensare di fare una palestra non è che si poteva andare molto più giù.

Comunque è stata scelta questa soluzione, devo dire anche una cosa che per il futuro nel momento in cui si dovranno fare scelte di questo tipo chiedo anche una certa attenzione al fatto che non si decida, per esempio, per quello che riguarda le scuole, di posizionare gli archivi nei seminterrati, perché spesso succede così e sappiamo che c'è una questione di umidità, abbiamo visto molte volte che si pongono dei problemi; va bene, mettere in premessa che ci si farà attenzione agli interventi finalizzati a un uso il più possibile polivalente.

Per concludere, quello che noi ci auguriamo è davvero entro la fine della legislatura di riuscire a vedere la costruzione della palestra che è stata decisa vicino alla CIDAC, una collocazione che fin dall'inizio ha creato in noi delle perplessità che manteniamo, ma anche la costruzione delle altre.

Presidente - La parola al consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Brevemente: vicino alla CIDAC si chiama Voison, tanto per parlare di toponomastica. Quella è la zona Voison di Aosta, Voison, perché appunto ci passa quel canale d'acqua che vedete scorrere di fianco alla CIDAC, che in patois è un voison. Ho chiesto al mio gruppo di non votare a favore di questa iniziativa, pur condividendo lo spirito, perché rimprovero continuamente al Governo di non prestare attenzione a tutto quanto comporta il servizio alla scuola, cioè continuo a reclamare che non c'è uno stallo, non c'è un parcheggio, neppure per un'apetta, si continua a fare strutture nel centro città senza pensare all'utenza, anzi, si fa una palestra che io ho definito un attico, l'unica palestra attico del Nord Italia - immagino, non so, sono curioso di vedere se ce ne sono altri casi - anziché concentrarsi, a mio avviso, su strutture effettivamente efficienti, un centro congressi ad Aosta che sia un vero centro congressi, una palestra, o due palestre, o tre palestre che siano delle vere palestre e non una palestra adibita a 24 classi. Secondo me, non è il modo di procedere e non voterò a favore di questa iniziativa.

Presidente - La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Voterò a favore di questa iniziativa apprendendo di buon grado la proposta emendativa dell'Assessore competente; però posso aggiungere una considerazione? Aosta è come Dubai, ci sono i campi da tennis all'ultimo piano, qua avremo le palestre e le sale congressi, probabilmente non si può fare diversamente, ma non è scritto sul Vangelo che la palestra debba essere all'interno dell'edificio scolastico. Poi ovviamente, premetto, non avendo visto il progetto e non conoscendo nel dettaglio le cose, non è giusto che vada oltre, ma questa è la considerazione che faccio da cittadino della strada, è anche interessante vedere il quadro dei costi, perché chissà come sarà la soletta. Questa è l'unica considerazione. Ben venga però la riflessione dell'Assessore.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 29

Favorevoli: 29

Astenuti: 5 (Aggravi, Baccega, Lucianaz, Marquis, Planaz)

L'ordine del giorno è approvato.

Ordine del giorno n. 9 del Rassemblement Valdôtain. La parola al consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Minoranze linguistiche: non si può che continuare con la lingua che si intende sostenere. Avouì la noutra achon no voulen demandé i Governemen de relachonì deun la comechon competenta la situachon de l'aplecachon de la lloè 482 pe cen que concerne lo francoprovensal.

Eun paticuillì l'et un decrè di Presidan de la repobleca numerò 345 que prevei totta euna serie d'aplecachon que l'an pa fata de avei d'atre esplecachon

[traduzione letterale dal patois: Con la nostra azione intendiamo chiedere al Governo regionale affinché relazioni in commissione competente la situazione circa l'applicazione della legge 482/99 per quanto concerne il francoprovenzale. In particolare il Decreto del Presidente della repubblica n.345 il quale prevede tutta una serie di applicazione che non necessitano di ulteriori approfondimenti].

Ho detto semplicemente che è già in vigore una legge di Stato, col suo applicativo DPR 345 che prevede già tutta una serie di applicazioni a favore della lingua minoritaria; in particolare l'articolo 2, dove parla di scuole elementari e secondarie di primo grado a titolo sperimentale, l'articolo 3 riguarda le università, l'articolo 4 l'utilizzo nelle assemblee pubbliche, l'articolo 5, l'articolo 6, l'articolo 7, l'articolo 9 sulla toponomastica, l'articolo 11 sul contratto di servizio con le concessionarie del pubblico servizio radiotelevisivo, eccetera.

Ritornando all'articolo 41 del disegno di legge in discussione, vorremmo sottolineare alcuni aspetti, in particolare il comma 1, in cui si esplicita la designazione di un rappresentante valdostano nel Comitato tecnico-consultivo, avremmo piacere che in Commissione si riferisca sui criteri della scelta del Valdostano e se ha rappresentanza anche per la comunità francoprovenzale residente in Piemonte e con quali criteri è stata fatta questa scelta e quali intenzioni abbia questo membro nominato dalla Regione. Con quale cadenza viene consultato periodicamente dal Ministro? Nel DPR si parlava di due consultazioni annuali, avremmo piacere di capire se è ancora lo stesso sistema del 2001 o se ci sono state delle variazioni.

Mi ricordo che Alexis Bétemps, che ne faceva parte, era molto impegnato, soprattutto dalla parte lessicale, linguistica e normativa. Avrei piacere di capire quale ruolo avrà questo nostro rappresentante in seno al Comitato tecnico-consultivo, oltre naturalmente alla determinazione della ripartizione dei fondi, sicuramente è interesse di questo Governo, però a me interessa anche capire cosa se ne fa di questo ammontare.

Per terminare, appunto nel coinvolgimento nella revisione della normativa, vorrei capire, al comma 3 in particolare, cosa si intende per, oltre alle specifiche norme di attuazione di cui abbiamo parlato abbondantemente nel scorso Consiglio, "revisione della normativa di riferimento relativa al comma 1", con la cifra di 25 mila euro annuali sarebbe interessante capire se si intendono spese correnti di rimborsi spese, o se prevedono delle attività didattiche.

Presidente - La parola al consigliere Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Accettiamo l'ordine del giorno e discuteremo delle cose che lei ha detto, comprese le cose inesatte proprio all'interno della Commissione.

Presidente - La parola al consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Ringrazio l'Assessore, avrei proprio piacere che mi specificasse quali sono le cose inesatte o quali aggiornamenti non ha dato fino ad ora ai Consiglieri.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Il seguente ordine del giorno è il 9 di PCP, consigliera Erika Guichardaz a lei la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Apprendiamo dagli organi di stampa dell'accordo firmato tra la Repubblica Italiana e la Confederazione Svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori transfrontalieri ratificato e reso esecutivo ai sensi della legge del 13 giugno 2023, n. 83. Sostanzialmente con questo accordo, un accordo fiscale, viene identificato colui che si identifica come frontaliero, ossia chi ha una residenza fiscale in un Comune entro 20 chilometri dal confine, svolge attività di lavoro di tipo dipendente presso un altro Stato, rientra di norma ogni giorno in Italia; per intenderci quelle persone, in questo caso, che risiedono in Valle d'Aosta, ad esempio, e vanno a lavorare in Svizzera e quindi il cui Comune, più o meno immagino sia Gignod, calcolando i 20 chilometri.

Sotto questo punto di vista, con questo nuovo accordo andiamo in qualche modo a diversificare quelli che erano i vari dipendenti che oggi andavano a lavorare in Svizzera o in Francia, perché qualcuno va anche dall'altra parte, tassandoli in maniera diversa, quindi tra i vecchi transfrontalieri fiscali e invece i nuovi frontalieri, pensando poi che quelli che hanno comunque il titolo di vecchio frontaliere fiscale andrà a essere tassato esclusivamente in Svizzera, mentre per quelli che vengono definiti i nuovi frontalieri vi sarà una tassazione concorrente in entrambi gli Stati. Questo è un accordo che in qualche modo porterà a una diversificazione fra le varie persone che in questo momento stanno lavorando all'estero e non parlo solo delle persone della sanità, perché se ne parla molto adesso di persone, di dipendenti, di professionisti della sanità che vanno a lavorare in Svizzera, ma noi sappiamo benissimo che sono tantissimi i Valdostani che lavorano all'estero, ma anche rispetto a professioni diverse, fra noi sicuramente conosceremo degli edili, delle persone che si occupano di commercio, chi anche in agricoltura, chi nel turismo, quindi sono veramente molte le persone, soprattutto valdostane, che migrano in Svizzera per lavorare e tornano a casa la sera.

Quello che noi chiediamo al Governo regionale è di attivarsi presso la Conferenza Stato/Regioni per affrontare questo problema, che è un problema imminente, perché comunque questo accordo verrà applicato dal 1° gennaio 2024, quindi, sotto questo punto di vista, cercare in qualche modo... intanto magari capiremo dal Presidente della Regione se ci sono state delle interlocuzioni con il Governo rispetto a questo nuovo accordo, ma soprattutto trovare delle soluzioni per incentivare le varie professioni e magari applicare un sistema fiscale più giusto in modo che non porti a delle diversità fra i vecchi transfrontalieri e gli attuali frontalieri.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Due considerazioni in merito a questo ordine del giorno, sul quale ci asterremo, che partono da due valutazioni che sono di questo ordine di grandezza: una è che questo cambiamento normativo è iniziato nel 2020 con delle bilaterali tra Italia e Svizzera che saranno state condizionate da necessità e esigenze che forse sono mutate nel tempo e che dopo rappresenterò anche per quanto riguarda la realtà valdostana e che coinvolgono tutti i Paesi transfrontalieri dell'arco alpino dove noi rappresentiamo probabilmente una percentuale microscopica .Quindi pensare di poter intervenire alla fine di un percorso concluso con la normativa del 2023 approvata qualche mese fa, dopo contrattazioni e verifiche varie durate circa tre anni mi sembra un po' presuntuoso. Al netto di questo mi chiedo anche se bisogna andare a intervenire per farci del male da soli, perché parliamo tutti i giorni di possibilità di lavoro migliori all'estero per fare il transfrontaliero e dove andiamo a perdere tutta una serie di professionalità che scelgono di abbandonare, ad esempio, il nostro ospedale per andare a lavorare diversamente.

Credo che una situazione contingente ci dovrebbe portare a valorizzare presso di noi le professionalità, cosa diversa è invece per quelli che vanno a fare i tetti, che vanno a fare i mobili, che hanno una partita IVA in Italia e che gestiscono la cosa dal punto di vista italiano e non sono dipendenti all'estero, sono delle situazioni decisamente diverse.

Per mettere in moto dei meccanismi che sono assolutamente complessi e sono stati frutto di percorsi molto lunghi e immagino anche non troppo semplici per arrivare al loro compimento per poi non portare a casa niente, anzi portare a casa nuove persone che migrano per andare a lavorare in situazioni che sono per loro più convenienti quando ne abbiamo tanto bisogno sul nostro territorio sinceramente non penso che sia una di quelle azioni da condividere.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Si parla di fisco, quindi non mi posso, diciamo, sottrarre al dibattito vista la mia passione per il tema. Effettivamente le questioni della fiscalità territoriale dei rapporti, soprattutto con realtà, diciamo, extraeuropee o comunque al di fuori di tutta una serie di lacci e lacciuoli fiscali, io definirei che è tipico degli Stati nazionali europei rispetto alla Confederazione Svizzera, anche se, devo dire, e lo dico visto che una delle mie tesi di laurea è stata proprio sul sistema fiscale elvetico e il sistema di concorrenza interna, dicevano, le controparti elvetiche che avevo intervistato all'epoca, che erano sempre più simili a una federazione; i vari cantoni erano preoccupati dalla perdita di concorrenza che, soprattutto in materia fiscale, di insediamento delle persone e delle industrie, che si stava piano piano manifestando, ma eravamo nel periodo della crisi dei Supreme, quindi c'era una problematica ulteriore da loro.

I rapporti della fiscalità concorrente tra Stati sono sempre molto particolari, non sono sempre improntati su quella che può essere considerata giustizia sociale o economica, parlo con le colleghe dei PCP, che rappresentano la Sinistra, almeno in quest'aula, altri lo dicono a voce, ma non lo fanno, almeno da quello che vediamo e sono spesso anche e soprattutto alcuni, come questo, improntati a una maggior trasparenza dei rapporti o una maggior comunicabilità dei rapporti tra le autorità fiscali, in questo caso tra la Confederazione e l'Italia. Sicuramente ci sono anche delle situazioni, ne abbiamo anche parlato con le colleghe, che possono generare, ma sono casi spesso che hanno un nome e un cognome, o comunque hanno una particolarità anche dei redditi che uno ha, dei casi di disparità di "trattamento", però sta anche nelle casistiche e nella concorrenza di due sistemi fiscali estremamente differenti. Va anche detto che alcuni di questi accordi, e questo in parte lo è anche per quello, va "a sanare" una situazione che riguardava i rapporti sugli enti previdenziali, perché anche lì abbiamo un sistema totalmente diverso, soprattutto una storia di contribuzione molto diversa tra la Confederazione Elvetica e l'Italia.

Detto questo, leggendo l'impegnativa, sicuramente su un passaggio e anche rispetto all'intervento fatto dal Presidente, devo dire che è vero, noi rappresentiamo una piccola goccia nel mare alpino degli accordi fiscali con la Confederazione elvetica, ma questo non vuol dire che ci dobbiamo sottrarre, anche quando ce n'è la possibilità e quando siamo nelle dovute assemblee o rappresentanze, di dire quello che è anche il nostro pensiero di avere sicuramente buoni rapporti con l'altra parte delle montagne, ancora di più - perché no? - guardando verso la Confederazione elvetica.

Detto questo, riguardando l'impegnativa mi giunge scontata una battuta, colleghe, diciamo che se dovessi scegliere l'applicazione di un sistema fiscale più giusto, applicherei quello elvetico, questo lo dico dal punto di vista proprio della battuta, ma per spiegare di fatto un pensiero forse anche comune a molti contribuenti. Ci asterremo, non ce ne vogliate, ma pensiamo che il sistema fiscale più giusto debba essere trattato in altri termini.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Caro Presidente, lei è stato Presidente dal dicembre del 2019, quindi molto probabilmente quando si iniziava a trattare rispetto a questo accordo, forse qualcosa avrebbe già potuto dire anche allora, nonostante la Valle d'Aosta sia, come ha detto lei, una goccia in un mare molto più ampio, anche continuare a evidenziare il fatto e a non leggere le impegnative che vengono sottoposte all'interno di questo Consiglio regionale. Noi abbiamo chiesto che venga affrontato il problema per trovare soluzioni per incentivare le varie professioni e, alla luce dell'ultimo comunicato stampa che avete fatto come maggioranza, direi che, visto che tanto volete incentivare le professioni, continuiamo a incentivare ma incentiviamo anche allora gli autisti che vanno in Svizzera, forniteci i dati delle persone che stanno lavorando fuori dalla Valle d'Aosta e lo ripeto non stiamo parlando solo di sanitari, stiamo parlando di tantissime altre professioni.

Sotto questo punto di vista, e credo che lei abbia visto la finanziaria, all'interno della finanziaria c'è anche un passaggio rispetto ai frontalieri dove si andranno anche a chiedere delle compartecipazioni rispetto al sistema sanitario nazionale, quindi, sotto questo punto di vista, credo che lei lo abbia visto, ma non possiamo continuare a lamentarci delle persone che vanno a lavorare altrove se poi non facciamo nulla per tenerle in Valle d'Aosta.

Sinceramente credevo che questo fosse un argomento da porre all'attenzione del Consiglio regionale e che in qualche modo persone che da sempre conoscono bene anche quanto i Valdostani siano andati a lavorare oltre confine fosse di interesse di questa maggioranza, evidentemente non è così, ma l'ordine del giorno comunque lo teniamo.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 3

Favorevoli: 3

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 10 di Rassemblement Valdôtain. Consigliere Lucianaz, a lei la parola.

Lucianaz (RV) - Non me ne vogliate, ma tocca ancora a me. In questa valle di lacrime dal punto di vista dei trasporti vi ricordo che venerdì ho dovuto fare 26 chilometri di tir incolonnati passando il Fréjus, una cosa impressionante, però giustamente non c'era altro modo, ore e ore e ore fermi, però ho visto che anche qui in Valle d'Aosta le cose non sono andate tanto meglio. Ci sono scelte che purtroppo non si possono prendere a livello regionale, però quando io vedo gli autobus che si fermano alla piazza della stazione, due autobus di fila, scaricano tutto il carico dei ragazzi, bloccano tutto il traffico, poi i ragazzi devono attraversare anche le strisce pedonali, quindi altra ulteriore colonna che arriva fino ad avenue des Maquisards, si potrebbe anche organizzare un po' meglio il traffico dei mezzi pubblici, però concentriamoci sulla ferrovia.

Con questa impegnativa direi che ci si prospetta un'occasione unica, per tre anni, a partire tra 20 giorni, non avremo i treni che circoleranno sull'asse ferroviario, la nostra proposta è quella di utilizzare questo periodo, questi 3 anni di sosta per ottimizzare gli spazi che abbiamo qui ad Aosta, nei pressi della stazione e nella zona a valle appunto per migliorare la ricettività automobilistica e non della città di Aosta. Ne avevamo parlato con il Sindaco di Aosta, accompagnato dagli assessori Cometto e Sartore, a luglio, in Commissione; giustamente lui si lamentava del fatto che mancava il rapporto con l'Amministrazione regionale per continuare il proseguimento di via Paravera per migliorare la circolazione sulle rotonde, che sarebbe comunque un impegno finanziario che il Comune non poteva sostenere. Ecco, noi chiediamo all'Amministrazione regionale di concentrarsi su queste aree che fiancheggiano l'asse ferroviario e, in particolare, considerando che a breve inizieranno i lavori per la realizzazione delle sottostazioni elettriche nei pressi del passaggio a livello, di risolvere, almeno trovare la soluzione, provare, prospettare qualcosa per risolvere quel passaggio a livello su via Carrel, che effettivamente è un grosso problema per la circolazione. Capisco che tanti non vogliono vedere le auto in Aosta, però vi garantisco che questo ponte, dall'8 al 10 dicembre, abbiamo visto centinaia di persone imbufalite, perché né pullman, né auto riuscivano a trovare un posto per parcheggiare, poi voi magari avete un'altra visione della realtà. A me è successo questo.

Mancano stalli, soprattutto nella zona est-sud di Aosta, quindi sarebbe utile interessarsi se quegli ettari, che sono ettari attualmente non utilizzati a sud della stazione, cioè a est della stazione, prima di arrivare ad Aosta, potessero essere in qualche modo sfruttati dall'Amministrazione pubblica per realizzare o stalli, parcheggi per pullman o comunque anche solo piste di accesso in Aosta. Sappiamo bene che questo asse ferroviario è un vero ostacolo, una vera barriera tra la zona sud della città e il centro cittadino. In quest'ottica, proprio condividendo questa sensibilità ecosostenibile del Governo regionale, prospettiamo anche uno studio, una valutazione seria sulla realizzazione di questa metropolitana leggera di cui si parlava nel secolo scorso, cioè intendo 20-25 anni fa, che colleghi la zona est-ovest di Aosta, sarebbe sicuramente una risposta ecologica, moderna, dinamica e sicuramente permetterebbe di poter parcheggiare le auto in zone esterne alla città. Con questa impegnativa chiediamo al Governo di realizzare con la RFI gli opportuni approfondimenti perché si possa in qualche modo utilizzare, per i vari scopi che ho elencato prima, gli spazi lungo l'asse ferroviario.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Collega Lucianaz, come abbiamo avuto modo di dire, siamo alle fasi un po' conclusive della realizzazione del piano regionale dei trasporti e nello scorso Consiglio e in quello precedente mi sono impegnato su una sua iniziativa a venire a relazionare in Commissione appena ci sarà la possibilità rispetto anche a tanti aspetti che riguardano la città di Aosta, quindi nel merito ci potrebbero essere cose che condividiamo, ma è talmente complesso quello che propone in un ordine il giorno che credo che non sarebbe nemmeno serio in questa fase di elaborazione del piano e delle strategie che stanno avanzando impegnarsi a realizzare ulteriori studi. Io credo che avremo ampia possibilità di discutere insieme di pianificazione e di programmazione sia della città che di tutto il resto nell'ambito di quel piano che, come ho già detto, sto cercando di concludere per portare alla discussione del Consiglio, quindi non lo prenda come una mancanza di volontà di discutere, ma credo che avremo occasioni più approfondite per completare questa discussione e analizzare tutti gli atti. Sia la revisione della programmazione, che ormai è molto datata, della F8, che la realizzazione del piano ci permetteranno di intervenire su questi aspetti e lo faremo con la massima attenzione e con la massima collaborazione, perché sarà finalmente l'ora di dire cosa facciamo di alcune infrastrutture, una in particolare, che è relativa all'Aosta/Pré-Saint-Didier.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Sì, l'ordine del giorno che è stato presentato dal collega Lucianaz al di là di alcuni punti che nelle premesse, poi in parte anche in una delle impegnative, mi sembra un po' slegato dal resto del discorso, però sostanzialmente l'ordine del giorno chiede due cose specifiche: la prima è la realizzazione del collegamento stradale tra via Paravera e via Valli Valdostane per superare in qualche modo l'imbuto del passaggio livello in prossimità della stazione; questa è una problematica che è stata sollevata più volte ed è un'opera che riteniamo sarebbe utile sia per i collegamenti automobilistici, sia per non creare problemi al traffico ferroviario, per noi questo è un punto condivisibile che riteniamo votabile.

La seconda cosa che chiede l'ordine del giorno è la valutazione della possibilità di realizzare un binario dedicato in qualche modo a un traffico ferroviario di carattere metropolitano tra Aosta Est e Aosta Ovest, anche questa è una proposta condivisibile che dall'altra parte è già prevista nel programma strategico di interventi approvato nel 2019, che ha un capitolo specificatamente dedicato all'uso della ferrovia per il trasporto urbano, proprio quel piano strategico che ieri è stato così vituperato dal collega Aggravi. A pagina 24 del programma, che - ieri non si ricordava bene la data - è stato approvato l'11 luglio del 2019, riprendendo una proposta che era già presente in uno studio del 1996 sul metrò di Mont Blanc, è prevista la realizzazione di un nuovo binario affiancato a quelli esistenti dalla zona est di Aosta, parlo di Borgnalle, Quartiere Dora, eccetera, fino alla stazione della città di Aosta, al fine di poter avere un binario dedicato per realizzare un servizio ferroviario di tipo urbano tra la periferia est della città e Sarre, quindi una proposta su cui noi, se appunto verrà mantenuta, ci esprimeremo favorevolmente, anche se una parte dell'impegno, e dicevo anche delle premesse, quella legata ai parcheggi che per quello che riguarda la ferrovia è poco attinente, ma il punto fondamentale è un altro. Su questo ordine del giorno noi voteremo a favore; certamente è una questione diversa rispetto all'emendamento di cui si è parlato un po' ieri e che non verrà, da quello che ho capito, non si potrà discutere, anche perché non ha un parere del Coordinatore delle finanze favorevole: su quello ovviamente non avremmo votato perché rimetterebbe in discussione tutto il percorso che è stato fatto sulla questione della tratta Aosta/Pré-Saint-Didier, per cui è prevista una riattivazione. Ieri è stato anche detto che non c'è un euro, io ricordo che nel piano industriale di RFI sono previsti 71 milioni, che non sono esattamente un euro. Su questo ordine del giorno quindi noi ci esprimeremo a favore.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Vede, collega Minelli, alla fine abbiamo, è vero, in quest'ordine del Giorno, nell'impegnativa ci sono tante cose, è colpa mia, perché quando, collega Lucianaz, ci siamo messi a scriverlo, abbiamo partorito tutta una serie di soluzioni, ma la volontà voleva essere proprio quella. D'altra parte, vede, le ho dato anche l'occasione per ricordare il piano strategico di interventi, ma io non ho vituperato il piano, io ho vituperato il fatto che quel piano non avesse copertura; dei 71 milioni che lei cita, vede, io sto ancora aspettando quelli per la lunetta di Chivasso, quindi oggettivamente è facile parlare di soldi, però oggi oggettivamente i trasporti, grazie alle ferrovie, li stiamo comunque, e non solo, gestendo coi fichi secchi, mi sembra, perché l'intervento grosso che ci sarà in realtà risolve ben poco per i Valdostani e speriamo che si risolva nei tempi previsti, perché altrimenti altro che 71 milioni, altro che metropolitane leggere e altro che decarbonizzazione, dovremo ristabilire il trasporto con cavalli e muli, molto probabilmente.

Detto questo - che sono comunque spesso più affidabili delle macchine -, io dico all'assessore Bertschy che lo capisco in certi sensi, anche perché capisco la sua difficoltà nel rapportarsi con l'Amministrazione comunale di Aosta e su questo le siamo solidali; possiamo dire che, rispetto al piano che arriverà dei trasporti, qui ha già una serie di prime iniziative che proveremo a portare magari in maniera più puntuale e più diversificata per il mezzo di trasporto, i parcheggi e tutta una serie di cose per evitare che altri gruppi politici si trovino confusi e non amino leggere troppa confusione. Diciamo che l'insalata a volte costa meno e quindi noi qui l'abbiamo un po' fatta, ma volutamente, cioè per cercare di presentare tutta una serie di opzioni possibili sul tavolo, perché quando si va a interloquire con una realtà che è tutt'altro che piccola e tutt'altro che semplice da gestire, cioè RFI, è ovvio che sul tavolo più soluzioni si mettono forse se ne porta a casa mezza, perché poi non è così semplice anche se qualcuno ci dice che è tutto bello, è tutto semplice, è tutto facile. On verra; detto questo, l'ordine del giorno, noi lo manteniamo e lo portiamo avanti. Sulla metropolitana leggera... sottolineo anche che l'emendamento che abbiamo presentato e abbiamo ritirato era scontato e non ci aspettavamo il voto favorevole di PCP, ma neanche l'astensione, io mi aspettavo il voto contrario, quindi oggettivamente non sono venuto a cercare il voto da voi, ecco, nel senso state pure tranquille che su questo la vediamo alla stessa maniera in versi opposti.

Detto questo, il nostro emendamento e il progetto di legge che presenteremo, perché l'ho annunciato sul tema, servirà proprio a fare una full immersion e una valutazione in maniera più puntuale su quella che può essere o possono essere le opzioni per riattivare quella tratta. Perché altrimenti, fino a oggi, parliamo di sogni. Siccome noi vogliamo e ci siamo su anche altre tematiche presentati come persone pragmatiche, il mio gruppo vuole mettere a disposizione di quest'aula e delle Commissioni la possibilità di discutere, di eventualmente riattivare in maniera reale, per quello che si può fare, una tratta su cui per adesso non ci sono certezze, per adesso l'unica certezza che abbiamo è quel binario che si vede salendo verso e fermandosi a Pré-Saint-Didier, perché se superiamo Pré-Saint-Didier, non lo vediamo neanche, perché a casa mia il treno non è mai arrivato.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 8

Favorevoli: 8

Astenuti: 27 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Sono le ore 20.09 rimangono 3 punti all'ordine del giorno, che verranno affrontati domani mattina alle ore 09:00.

Buona serata, il Consiglio è chiuso.

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La seduta termina alle ore 20:08.