Objet du Conseil n. 2926 du 10 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2926/XVI - Continuazione della trattazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2024-2026. (Reiezione di tredici ordini del giorno. Ritiro di tre ordini del giorno. Approvazione di tre ordini del giorno)
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 28 Consiglieri riprendiamo i lavori con l'ordine del giorno n. 1 di PCP. La parola alla consigliera Erika Guichardaz per l'illustrazione.
Guichardaz E. (PCP) - Come annunciato durante la discussione generale, all'interno del DEFR troviamo, fra i vari punti degli obiettivi della Presidenza della Regione, la necessità di intraprendere un percorso di revisione organizzativa dell'Ente Amministrazione regionale agendo anche sulla valorizzazione delle qualità delle risorse umane e sugli sviluppi di carriera. Abbiamo poi analizzato lo studio della società Bocconi relativo a un progetto proprio di revisione e adeguamento del modello organizzativo e le relative linee guida in cui sono state annunciate le principali azioni da mettere in campo proprio per supportare questo cambiamento organizzativo. Abbiamo anche preso atto del fatto che, dallo studio e dall'analisi dei questionari somministrati ai dipendenti, si parla non solo di una mancanza di senso di appartenenza, di una debole motivazione, ma si parla anche della volontà di avere maggiori opportunità di mobilità interna. Tra le azioni proposte dalla società Bocconi si prevede anche all'interno delle azioni quindi un'incentivazione proprio della mobilità interna.
Vista la nostra legge regionale 22/2010, che interviene anche su questo punto, abbiamo rilevato che gli idonei della graduatoria dell'ultima procedura selettiva in cui si chiedevano 36 posti di funzionari di categoria D erano insufficienti a coprire i posti a bando, perché è intervenuta una nuova delibera, il 23 ottobre 2003, in cui si sono inseriti 5 nuovi posti definiti prioritari, tra questi anche la questione dei capi di servizi di segreteria, di cui abbiamo ampiamente parlato, tanto che alla fine della procedura, calcolando che quattro persone in graduatoria hanno anche rinunciato ai posti messi a concorso, la situazione aggiornata vedeva residuare, rispetto ai 41 posti stabiliti, quindi i 36 più i 5 stabiliti con la nuova delibera, ancora 9 posti da coprire a fronte solo di sei candidati idonei.
Ci chiediamo come erano stati individuati quei 36 posti visto che poi altri 5 sono stati definiti prioritari e hanno in qualche modo scalzato addirittura i posti messi a concorso e chiediamo l'impegno del Governo regionale a redigere e presentare in Commissione, entro il mese di gennaio 2024, un piano assunzionale diviso per profili, categorie e figure professionali per ogni settore di servizio, indicando anche le priorità delle relative assunzioni e i criteri di mobilità che si intendono adottare al fine di promuovere proprio maggiori opportunità di mobilità interna per il personale dell'Ente.
Ieri abbiamo anche appreso di nuovi concorsi per le categorie D, quindi crediamo che sia assolutamente necessario avere questo piano per il mese di gennaio 2024, prima quindi dell'espletamento di quel concorso.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Il piano dei fabbisogni è documento obbligatorio facente parte del PIAU e sarà approvato dalla Giunta regionale il 31 gennaio 2024. Il piano dei fabbisogni darà evidenza per ogni singola struttura dirigenziale dei posti da coprire nel triennio 2024-2026 con indicazione delle relative categorie, posizioni e profili professionali. Le priorità assunzionali saranno quelle riferite ai posti previsti dal piano per l'annualità 2024.
I posti vacanti, oltre che mediante concorso, potranno essere coperti mediante mobilità dall'esterno; la mobilità interna è senz'altro uno strumento per rispondere a esigenze personali dei lavoratori che si vogliono spostare e può essere l'occasione per valorizzare le risorse interne, ma deve funzionare anche per il datore di lavoro. Il rischio è quello di risolvere un problema per aprirne uno più grande, mandando in difficoltà l'Amministrazione regionale: se per dare copertura a tutti i posti vacanti si attivano procedure di mobilità interna, i posti vacanti sono attualmente troppi. Considerato che i posti vacanti sono pubblici, i dipendenti interessati possono fare domanda di mobilità in qualunque momento e le domande vengono valutate e istruite dai competenti uffici cercando di contemperare le esigenze organizzative con le esigenze personali dei lavoratori, partendo dal presupposto che non sempre uno vale uno. I lavoratori, ancorché inquadrati nella medesima categoria e posizione, non sono tutti uguali, perché ognuno ha il proprio percorso lavorativo e di studi, le proprie capacità e competenze e le proprie predisposizioni personali, l'obiettivo è quello di mettere le persone giuste al posto giusto. Resta fermo il fatto che per tutti i posti che comportano un trattamento economico accessorio, il Dipartimento personale pubblica sempre un avviso per raccogliere tutte le possibili candidature, predisponendo delle graduatorie sulla base dei criteri di volta in volta indicati negli avvisi.
Alla luce di queste considerazioni, rispetto all'ordine del giorno, ci asteniamo.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Sì, conosciamo bene il piano dei fabbisogni e conosciamo bene le procedure che stanno dietro le assunzioni del personale, dalla sua risposta non c'è nessuna volontà rispetto alla mobilità, perché lei lo sa benissimo che, per poter attivare una mobilità, intanto ci deve essere il benestare del Dirigente, che, naturalmente, vedendosi sottrarre delle risorse, quasi mai dà la disponibilità a far spostare i dipendenti, ma questo va a influire pesantemente sulle criticità evidenziate dallo studio della Bocconi, quindi uno si chiede: "Ma perché facciamo fare degli studi se poi dopo le cose che ci vengono chieste e le azioni che ci vengono sollecitate proprio da questi studi non le prendiamo in considerazione?". Sotto questo punto di vista, non sono d'accordo rispetto all'impostazione data dal Presidente e chiedo che l'ordine del giorno venga portato avanti e messo in votazione.
Presidente - La parola al consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Per rappresentare la posizione del Rassemblement Valdôtain su questo ordine del giorno: noi lo voteremo perché è in linea sia con alcune considerazioni che sono state fatte nel corso delle audizioni sul DEFR e anche con il fatto che considerata l'importante attività che si sta conducendo di riorganizzazione della macchina amministrativa regionale... seppur - lo voglio sottolineare - avremmo preferito che prima si disegnasse nel complesso lo schema funzionale di riferimento e poi dopo si passasse a riempire le caselle, ma non ci voglio tornare... per quello che ci riguarda e soprattutto per parte delle premesse e della presentazione che ha fatto la collega Guichardaz, noi sosterremo questo ordine del giorno.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 2 del PCP. Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Con questo ordine del giorno torniamo su un argomento che ho anche affrontato durante la discussione generale nel mio intervento, vale a dire la norma di attuazione riguardante le concessioni di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico.
Ricordiamo tutti che il 2 luglio del 2019 c'è stata una risoluzione, approvata dal Consiglio, sulla necessità che questa norma - e questo era il senso del documento, dell'iniziativa - riconosca alla Regione ampie prerogative in materia di utilizzo di acque pubbliche a scopo idroelettrico mediante la previsione di specifiche e particolari procedure per la riassegnazione delle concessioni di grandi derivazioni per società interamente pubbliche. Questo concetto è stato poi evidenziato e ribadito in tutti i DEFR che sono stati approvati dall'inizio della legislatura ed è presente anche nel DEFR 2024/2026.
In audizione, quando abbiamo esaminato il DEFR, io ho posto una domanda specifica al Presidente della Regione. Noi avevamo ricevuto, tramite accesso agli atti, la vecchia bozza del 2019, una bozza depositata, appunto, nel corso di quell'anno, una bozza a cui avevamo sempre fatto riferimento. Visto che, in occasione della discussione della mozione che avevo presentato - e che non era poi stata accettata dalla maggioranza - alcuni Consigli fa, il Presidente aveva citato uno schema del 14 luglio del 2022, non era stato detto molto di più, io avevo chiesto in sostanza se era confermato in quella nuova bozza quanto previsto in quella precedente, in particolare il punto che si riferiva alla riassegnazione di gare in presenza di una società interamente pubblica e cioè l'articolo 3, comma 3, lettera d) di quella bozza. Il Presidente mi aveva detto che, in sostanza, le cose erano le stesse, però poi a una mia seconda domanda la risposta era stata: "ci sono delle osservazioni puntuali da parte degli uffici che evidentemente tenderebbero a modificare alcuni principi" e poi non si era entrati nel dettaglio. In qualche modo nell'impegno di quest'ordine del giorno si chiede al Governo e ai componenti di nomina regionale della Commissione paritetica di operare con determinazione affinché lo schema di norma di attuazione che verrà approvato in Commissione confermi quella formulazione di quell'articolo 3, comma 3, punto d) della bozza della norma precedente trasmessa nel 2019 in quanto quella bozza era conforme a quanto richiesto dal Consiglio regionale.
A seguito della risposta del presidente Testolin, ho fatto subito dopo quell'audizione un accesso agli atti per conoscere i contenuti di quella nuova bozza e ho ricevuto proprio stamattina - ma non me ne sono accorta perché ero impegnata ad ascoltare l'illustrazione degli ordini del giorno, l'ho visto solo poco fa - un documento che è questa bozza trasmessa alla Regione il 6 ottobre dal Presidente della Commissione paritetica e l'ho vista velocemente, l'ho scorsa velocemente, quindi devo leggerla ovviamente con maggiore attenzione.
In questo nuovo testo che io vedo, proprio su questo punto che ritengo fondamentale perché è il punto su cui abbiamo discusso più e più volte, c'è una riga in più, che, a mio avviso - per l'esame che ho potuto fare in maniera un po' sommaria, proprio durante la pausa -, è una formulazione che non è accettabile, perché non è in linea con ciò che quella risoluzione prevedeva e con quella bozza precedente, perché è una formulazione che, in sostanza, per questa riassegnazione delle gare a società interamente pubbliche tenderebbe a escludere la CVA. Io ritengo che questa sia una formulazione che, come rappresentanti della Regione, non possiamo accettare; questa frase aggiuntiva è in pratica un annullamento dell'effetto di quel punto e, in sostanza, è una mezza frasetta, ma, a mio avviso, cambia tutto. Io ricordo che è stata votata una mozione che noi avevamo presentato e che chiedeva un impegno preciso al Presidente della I Commissione riguardo alla questione della norma di attuazione, la nostra proposta era che a ogni riunione della I Commissione venisse dato un aggiornamento sulla norma di attuazione. Ricordo che in quel momento il Presidente della I Commissione era ancora il collega Restano e la mozione era stata poi emendata e noi avevamo accettato quell'emendamento in maniera da non dover dare ogni qualvolta si riunisse la Commissione un aggiornamento, ma l'impegno era al Presidente di Commissione che, qualora ci fossero stati degli aggiornamenti, delle modifiche, delle integrazioni o comunque qualsiasi cosa che riguardasse l'iter della norma di attuazione, sarebbe stato comunicato ai membri di Commissione e, di conseguenza, al Consiglio. Questo è avvenuto una volta, mi sembra ci è stato dato una volta un aggiornamento, poi di aggiornamenti non ce ne sono stati più, quindi uno pensa che tutto è rimasto fermo, in buona sostanza non ci sono state delle grosse modifiche; poi invece quello che io leggo ora, e come dico va approfondito, ma, a mio avviso, ci mette su un piano totalmente diverso... mi chiedo anche i rappresentanti di parte regionale in seno alla Paritetica che cosa dicono di questa cosa, perché è una formulazione, torno a dire, a nostro avviso, inaccettabile e bisognerà, secondo me, togliere quella riga aggiuntiva e tornare al testo del 2019, a maggior ragione l'impegno che è stato previsto in questo ordine del giorno adesso, vista questa bozza di nuovo testo, mi pare ancora più importante e stringente. Torno a ripetere: l'impegno al Governo e ai componenti di nomine regionali della Commissione paritetica è ad operare con determinazione affinché lo schema di norma che verrà approvato contenga quella formulazione già presente nella bozza trasmessa nel 2019, in particolare quel punto d).
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Le Commissioni, in quanto paritetiche, sono composte da un numero uguale di membri di nomina statale e di nomina regionale. Per quanto riguarda la natura giuridica, le Commissioni paritetiche sono un organo consultivo e nel contempo uno strumento di collaborazione e raccordo tra Stato e Regioni e autonomia speciale finalizzato alla ricerca di una sintesi positiva tra posizioni e interessi diversi, questo recita la sentenza 109 della Corte costituzionale del 1995. Le norme di attuazione sono norme concertate derivanti dall'accordo e dai negoziati dei due livelli di governo, statale e regionale, che viene raggiunto, sia sotto il profilo tecnico che politico, nella Commissione paritetica sentiti i Ministeri competenti per materia. Lo Statuto speciale della Valle d'Aosta prevede che sullo schema del decreto legislativo approvato dalla Commissione si pronunci per la Regione il Consiglio regionale con un parere prima della sottoposizione del medesimo all'esame del Consiglio dei ministri; la posizione della Regione nel procedimento di approvazione degli schemi di norma di attuazione licenziati dalla Commissione paritetica si attua in seno all'Assemblea legislativa, come garantito appunto dallo Statuto speciale. Pertanto, rispetto all'ordine del giorno presentato, si osserva che il Consiglio regionale non può impegnare i componenti di nomina regionale della Commissione paritetica, organismo indipendente che delibera secondo gli accordi con i componenti di parte statale; l'orientamento vigente in materia non prevede gli strumenti giuridici in capo al Governo regionale per partecipare al procedimento di formazione di una norma di attuazione, che riserva invece al Consiglio regionale, secondo le previsioni dell'articolo 48 dello Statuto speciale. Questo solo per significare quello che si può e non si può fare, evidentemente rimane in carico e in capo al Governo regionale una possibilità di interlocuzione politica, che viene esercitata e che va esattamente nell'auspicio che era stato formulato nel 2019 e che si sta operando, però non si possono esercitare impegni rispetto a un organo indipendente e questo va altrettanto preso come un dato di fatto. Un'interlocuzione politica, un sollecito da parte del Governo regionale e della Presidenza all'interno dei contesti dove questo si può fare e viene sviluppato. Rimane sempre in capo al Consiglio e solo al Consiglio essere poi d'accordo su quello che verrà licenziato da parte della Paritetica e, nel momento in cui sia difforme da quello che noi abbiamo esplicitato e che vorremmo portare avanti, non sarà approvato.
Rispetto all'ordine del giorno, ci sarà una situazione di astensione, rispetto all'impegno di portare avanti quello che si era convenuto in questo contesto, siamo assolutamente allineati.
Presidente - La parola al consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Soltanto per significare il fatto che abbiamo appreso la notizia o comunque la novità che la collega Minelli ha in parte rappresentato, è un fatto nuovo, almeno per quello che ci riguarda, rispetto all'analisi degli ordini del giorno, rispetto alla situazione complessiva.
Sinceramente a questo punto non ci sentiamo più di esprimerci favorevolmente contro o quant'altro sull'ordine del giorno, ci asterremo, ma non è una contrarietà, cioè nel senso che vorremmo, vista anche la delicatezza dell'argomento, vederci un po' più chiaro. Io stesso ho fatto gli accessi agli atti, sto aspettando, quindi oggettivamente mi chiedo, e guardo il presidente Lavevaz, se non sia poi il caso magari di fare un passaggio in Commissione, ma lo metto come valutazione per poter andare più a fondo su una questione che si trascina da tempo, che però ha tutte le sue complicazioni, perché, al netto dei cambi che ci sono stati per Roma e anche Aosta, ha delle complicazioni ulteriori soprattutto considerata la normativa e il quadro superiore, che è il quadro europeo, su cui ovviamente è molto complicato andare a insinuarsi o comunque a modificare questo. Su questo punto io penso che qualcosa in più dal punto di vista statutario si potrebbe fare e magari in prospettiva si può fare sulla titolarità, specificare meglio in Statuto il discorso della titolarità, sulle logiche invece di gestione poi delle gare bisogna fare, secondo me, degli ulteriori approfondimenti, però, ripeto, allo stato dell'arte il mio gruppo si asterrà non contro la volontà, ma ovviamente perché ci sembra il caso di approfondire, però l'approfondimento è bene che venga fatto forse in Commissione più che in questa sede.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Il Presidente ha ricordato nella sua esposizione le caratteristiche della Commissione paritetica sia per quanto riguarda la sua composizione, sia per quanto riguarda i suoi compiti; ha sottolineato che bisogna giungere a una sintesi positiva nell'elaborazione delle bozze di norme di attuazione, che poi saranno sottoposte - e ha citato anche lo Statuto speciale - al Consiglio regionale. Io quello che dico è che era già stato preso un impegno in questo Consiglio che prevedeva un lavoro, un monitoraggio, chiamiamolo così, della I Commissione per quello che riguardava l'iter di questa norma di attuazione; ora, attraverso questo accesso agli atti io apprendo che c'è una modifica che è sostanziale rispetto alla bozza precedente, una modifica che va in qualche modo contro a quella che era anche nella relazione del 2019 che accompagnava quella bozza di articolato, e che diceva: "nell'ambito delle procedure individuate, lo schema contempla, in aggiunta ai modelli elencati dalla normativa statale, anche l'affidamento a società a totale controllo pubblico, costituito per soddisfare preminenti interessi generali connessi alla produzione d'energia nel territorio regionale, in linea generale non precluso dalla normativa europea". Tale previsione si colloca in linea con le potestà amministrative riconosciute dalla Regione fin dal decreto legislativo del 1945, in materia di gestione a mezzo di aziende speciali, di servizi pubblici di natura industriale o commerciale relativi ad acquedotti, impianti di energia elettrica, eccetera. Ora, io ho solo ricevuto la bozza di articolato, non c'è la relazione accompagnatoria, ma la frase che viene inserita in qualche modo dice che si dovrà fare una legge regionale che esclude dalla riassegnazione delle concessioni la società di CVA. La mia preoccupazione, che già c'era, aumenta in maniera esponenziale a questo punto e, al di là di quello che il Presidente dice che non si possono impegnare i componenti di nomina regionale della Paritetica, io rilevo...
(intervento di un Consigliere, fuori microfono)
...no, ma non importa se ripeto, repetita juvant, Assessore, se vuole prendere la parola, la prenderà e dirà le cose, ecco allora la prenda dopo, mi lasci finire e la prenda... quello che io sto dicendo è che intanto non è stato ottemperato un impegno che c'era stato, quello di riferire puntualmente qualora ci fossero, perché era stato modificato così, dei cambiamenti circa la bozza di norma di attuazione; quello era stato l'impegno modificato e che avevamo accettato, ma non abbiamo saputo nulla.
Ora, io vedo questa bozza che - mi si scrive - è stata trasmessa alla Regione il 6 ottobre; quando avevo presentato la mozione mi era stato rappresentato che c'era una bozza del 14 luglio del 2022; io non ce l'avevo; adesso, ascoltando anche l'audizione del Presidente, chiedo questa cosa, vengo a conoscenza di una questione che cambia sensibilmente. L'ordine del giorno non lo approverete, non importa, noi certamente non lo ritiriamo, però spero - e non so a questo punto a chi bisogna appellarsi - che in I Commissione si arrivi finalmente ad avere delle delucidazioni e invito i Consiglieri che lo vorranno fare a richiedere con accesso agli atti la stessa cosa, perché se non ci viene messo a disposizione, a quel punto ognuno se lo chiederà, dopodiché andremo a discuterlo.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 2
Contrari: 11
Astenuti: 21 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Brunod, Carrel, Chatrian, Distort, Foudraz, Ganis, Jordan, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marquis, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 3 di PCP. La parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - In questo DEFR c'era grande risalto rispetto ai cambiamenti climatici, ma, a fronte di importanti ricerche di Fondazione Montagna Sicura sulla tutela dei ghiacciai e di una strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che indicano nei diversi settori economici gli obiettivi di adattamento e le misure da realizzare, sembra ci si comporti in modo opposto, tanto da sollevare non solo gli ambientalisti, non solo gli ecoterroristi, ma anche guide alpine molto conosciute in Valle d'Aosta, anche grandi atleti del mondo sportivo e anche la comunità scientifica. Una grande discussione si è aperta, sia in ambito mediatico che scientifico, sui lavori realizzati sui ghiacciai interessati dalla pista della competizione transfrontaliera e i gruppi di maggioranza, quindi Union Valdôtain, Alliance, Valle d'Aosta Unie, Federalisti Progressisti, Partito Democratico, Stella Alpina e Pour l'Autonomie, non hanno perso tempo nel dire che vi sono state pretestuose polemiche avanzate da miopi che sembrano non accorgersi della straordinaria opportunità offerta dal ritorno della Valle d'Aosta nella "Coppa del Mondo". Io ho già provato a dirlo nello scorso Consiglio, non è assolutamente così, perché tutti noi ci rendiamo conto di quanto voglia dire invece quell'importante gara e siamo tutti sicuramente in ansia anche in questi giorni nell'apprendere che anche le prove non sono state effettuate, ma, sotto questo punto di vista, riteniamo che anche quanto sollevato da chi dicevo prima molto probabilmente deve essere preso in considerazione, quindi capire che forse il calendario deve essere in qualche modo rivisto, fare forse appello anche a chi organizza le gare per far comprendere che anche a 3.000 metri le condizioni cambiano da un momento all'altro e soprattutto la delicatezza di quei ghiacciai.
Immagino però che, parlando di visioni miopi, non si parlasse solo di noi e, come dicevo, delle guide alpine, degli atleti e via dicendo, ma si parlasse anche del mondo scientifico e, in particolare, del Comitato glaciologico italiano, che è componente della cabina di regia dei ghiacciai valdostani, che attraverso il suo Presidente ha dichiarato: "Distruggere un ghiacciaio vuol dire distruggere un ecosistema, distruggere un ghiacciaio vuol dire distruggere il paesaggio, distruggere un ghiacciaio vuol dire togliere una parte di futuro a quelle Comunità montane". Il Comitato glaciologico italiano si unisce ai colleghi svizzeri nel condannare quello che sta accadendo su quel ghiacciaio, un fisico e glaciologo svizzero afferma: "La priorité aujourd'hui n'est pas de sauver nos glaciers pour faire du ski, la priorité est de les préserver pour le rôle crucial qu'ils jouent en nous alimentant en eau et en énergie. Ils sont les établisseurs de nos montagnes". Per questo crediamo che sarebbe molto importante approfondire questo tema visto che abbiamo importanti fondazioni che si occupano proprio di queste ricerche e che si occupano dello studio e della tutela del ghiacciaio, naturalmente parlo della Fondazione Montagna Sicura. Questo perché sappiamo bene che i ghiacciai fanno parte del demanio regionale, così come detto nel 2017, in forza del decreto legislativo 259/2016, "Norme di attuazione dello Statuto della Regione in materia di demanio idrico", entrato in vigore il 3 febbraio 2017. L'Agenzia del Demanio ha consegnato tutti i beni del demanio idrico alla Regione, a esclusione di quelli dell'alveo e delle pertinenze della Dora Baltea, a partire dalla confluenza con la Dora di Val Veny, quindi si tratta di beni immobili e mobili situati nel territorio valdostano, acque pubbliche, superficiali e sotterranee, aree fluviali, alvei, ghiacciai, laghi, opere idrauliche di protezione, quindi dal 7 giugno 2017 anche il ghiacciaio di Valtournenche è sotto la responsabilità della Regione. Lo chiamiamo ghiacciaio di Valtournenche perché questo è scritto nel Catasto, perché ho visto alcune polemiche che ci dicevano che non sanno neanche il nome del ghiacciaio, questo viene riportato nel Catasto; per questo noi, come saprà bene l'Assessore, stiamo approfondendo anche il tema delle autorizzazioni.
Quest'ordine del giorno va invece a chiedere proprio che la Giunta avvii per il tramite di Fondazione Montagna Sicura, in collaborazione con le autorità svizzere, una campagna di studio e di monitoraggio del bilancio di massa del ghiacciaio di Valtournenche, lato del Plateau Rosa. Al di là di tutte le polemiche che possono essere innescate da quest'ordine del giorno, e spero che non sia così, quello che a noi preme precisare è lo studio di quel ghiacciaio proprio in virtù di quei cambiamenti climatici di cui stiamo parlando ampiamente in questi giorni.
Presidente - La parola all'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - L'iniziativa della collega è utile ad alcune comunicazioni, innanzitutto si parla correttamente del ghiacciaio della Valtournenche; va detto e ribadito che i ghiacciai valdostani sono tutti monitorati dalla Fondazione Montagna Sicura, una realtà che sempre più conosco, sempre più apprezzo e che sempre più ringrazio, un monitoraggio per determinare il livello di riduzione a seguito dei cambiamenti climatici. Su alcuni vengono fatti dei rilievi puntuali che servono per applicare il metodo di controllo, interamente basato su immagini satellitari, quanto richiesto in merito al bilancio di massa è già realizzato. Per quanto concerne lo studio richiesto, si ricorda che vengono studiati e modellati i ghiacciai che possono determinare con la loro evoluzione un rischio per gli insediamenti posti a valle. Ogni altro studio si basa sulle considerazioni della loro risposta alle variazioni stagionali delle temperature, cioè dei bilanci di massa, per questo noi chiediamo il ritiro dell'ordine del giorno, in alternativa ci asterremo.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 2
Favorevoli: 2
Astenuti: 31 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 4 di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Quest'anno, alcuni mesi fa, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità l'atto di ampliamento del Parco naturale del Mont Avic nella zona dell'Alta Valle Clavalité, in comune di Fénis, per una superficie di 1.549 ettari, una parte di proprietà privata, la maggioranza, e 91 ettari da parte di proprietà del Comune di Fénis, ampliando così fino a 7.293 ettari la superficie del Parco. È evidenziato che durante il dibattito, durante i lavori in aula, si è fatto più volte riferimento al ruolo del Parco del Mont Avic, che ha permesso nel tempo di migliorare l'offerta turistica non soltanto delle comunità di Chamdepraz e di Champorcher, ma dell'intera Regione, incentivando anche il recupero di vari immobili, il miglioramento dell'attività pastorale, lo sviluppo di attività ricettive.
Era poi stato anche ricordato che questo progetto di allargamento risale al 2018, partito su iniziativa di alcuni cittadini, con un'attenzione che ha poi manifestato la Regione, in particolare già nel 2019, poi a cavallo tra il 2020 e il 2021, quando erano stati promossi dagli Assessori pro tempore, nel caso l'Assessore, l'ex assessore Chatrian e la sottoscritta, ed erano stati promossi vari incontri con Amministratori dei Comuni limitrofi, a Chamdepraz e Champorcher, per valutare l'ampliamento dei confini considerato che era emerso anche all'epoca l'interesse di alcune Amministrazioni locali. Quando il Consiglio permanente degli Enti Locali ha dato parere favorevole all'atto amministrativo, ci sono state due astensioni: le astensioni dei Comuni di Châtillon e di Pontey, che inizialmente erano stati coinvolti in quel percorso di allargamento e poi non erano più stati contattati dopo i primi mesi del 2021. Nel servizio che c'era stato al telegiornale subito dopo l'approvazione dell'atto amministrativo, il 2 maggio scorso, il Sindaco di Pontey aveva spiegato questa sua astensione dicendo che lo scopo era di sottolineare la necessità di continuare il dialogo anche con gli altri Comuni del Parco; e il Presidente della III Commissione, il consigliere Chatrian, ex Assessore, aveva affermato, ma poi lo aveva detto anche nei suoi interventi in Commissione e in aula: "questo è un primo passo di ampliamento, siamo certi che nelle prossime settimane, nei prossimi mesi ci sarà la possibilità di sedersi di nuovo attorno a un tavolo con i Consigli comunali dei comuni limitrofi per poter meglio dirimere e trovare le migliori soluzioni, eventualmente anche per un secondo ampliamento".
A proposito del Parco del Mont Avic, nel DEFR che stiamo esaminando, nell'obiettivo "Tutelare e conoscere la biodiversità e i servizi ecosistemici" si afferma che l'intervento di ampliamento del Parco naturale Mont Avic è stato realizzato con l'emanazione del decreto del Presidente della Regione n. 298/2023 "al fine di proseguire nel percorso di potenziamento del sistema delle aree protette, si ritiene necessario evidenziare uno step relativo alle attività di approfondimento delle conoscenze e aggiornamento del sito regionale dedicato anche alla valorizzazione" e non c'è però alcun riferimento all'ulteriore ampliamento di cui ho detto. A pagina 154 poi nella tabella "Stima aggiornata dei tempi di realizzazione", alla voce del progetto di ampliamento del Parco naturale del Mont Avic, leggiamo "concluso" e non ci sono indicazioni nemmeno di massima per gli anni successivi. Ed è la motivazione per cui con questo ordine del giorno si intende impegnare innanzitutto il Presidente della Commissione consiliare competente a organizzare un incontro con gli Amministratori comunali che sono nella zona attorno al Parco del Mont Avic per approfondire il tema dell'ampliamento del Parco stesso; poi il secondo impegno è al Governo regionale: a continuare - perché sappiamo che non è che non ci siano state, è proprio un impegno per il futuro - le interlocuzioni con gli Enti locali interessati a valutare l'inserimento di alcuni loro territori nel Parco del Mont Avic.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - La dicitura "concluso" è da intendersi rispetto alla procedura definita in seguito alla conferma dell'interesse da parte dei rappresentanti del Comitato promotore del Comune di Fénis, permane sicuramente l'interesse a eventuali altri ampliamenti, ma sono valutazioni che andranno fatte analizzando il tutto e confrontandosi con il territorio. Il recente ampliamento non è ancora terminato, ha una continuità operativa, di fatto si è aumentato lo stanziamento e l'Ente Parco si sta organizzando a livello di pianta organica; l'Amministrazione regionale conferma la disponibilità a proseguire un percorso di confronto con gli Enti locali a patto però che gli stessi manifestino la disponibilità e l'interesse in tal senso, ad oggi nei numerosi confronti avuti - e le assicuro che sono stati tantissimi in questi tre anni sia da Assessore all'agricoltura che oggi da Assessore all'ambiente - i Comuni interessati hanno ad oggi richiesto dati, informazioni al fine di procedere con un confronto al loro interno, dove abbiamo potuto constatare posizioni divergenti, dopodiché saremo assolutamente pronti a un confronto. Sempre nel confronto con i Comuni, questo a livello di CPEL, c'è stato richiesto di valorizzare e rilanciare l'attenzione e il supporto verso le riserve naturali, proposte che condividiamo, abbiamo accolto e che abbiamo concretizzato in questo documento, pertanto, come maggioranza, la proposta è di ritirare l'iniziativa, in alternativa ci asterremo.
Presidente - La parola al consigliere Brunod.
Brunod (RV) - In parallelo a quanto affermato già dall'Assessore competente, anche il nostro gruppo Rassemblement Valdôtain intende astenersi su quest'ordine del giorno e vogliamo anche un po' spiegare i motivi: uno, diciamo che non è una decisione "ideologicamente siamo contrari a questo aspetto qua", come già più volte durante diverse iniziative abbiamo detto, ma crediamo che anche con l'ultimo allargamento del Parco l'obiettivo finale non sia solo quello della tutela come magari è quello rappresentato da chi ha presentato oggi questo ordine del giorno, ma da parte nostra crediamo anche nella valorizzazione e promozione di quello che possono realmente portare queste aree protette. Anzi, a questo punto ringrazio l'Assessore competente, l'Assessore al turismo, che poco tempo fa hanno passato, se mi ricordo bene, una mozione che andava in questa direzione di rilanciare la promozione e valorizzazione del Parco Mont Avic e non solo, di tutte le aree protette, non solamente per quanto riguarda la sua tutela, ma anche per quanto riguarda l'aspetto della promozione e valorizzazione turistica che esse possono dare.
Il discorso è questo: che questa impegnativa dal nostro punto di vista è anche un po' ambigua, nel senso che nel primo punto laddove si impegna il Presidente della Commissione consiliare competente a organizzare un incontro con gli Amministratori dei Comuni limitrofi al Parco noi la riteniamo molto limitativa perché non è rispettosa non invitando anche i Comuni che fanno già parte oggi di questo ampliamento; crediamo che sarebbe stato molto importante chiedere anche il loro punto di vista e capire anche quali sono i pro e i contro per quelli che da tanti anni fanno parte dell'Ente Parco, hanno magari creduto tanti anni fa nella creazione dell'Ente, andando incontro a dei vantaggi, ma anche a delle limitazioni e svantaggi, quindi riteniamo che sarebbe stato opportuno convocare tutti i Comuni limitrofi, ma anche quelli che ad oggi fanno parte.
Il secondo punto, dove si dice: "il Governo regionale deve continuare le interlocuzioni con gli Enti locali interessati", noi crediamo l'esatto opposto, che sono gli Enti locali che devono manifestare interesse nei confronti del Governo regionale, cioè dal basso verso l'alto, ma non dall'alto verso il basso, perché io credo e sono convinto che tutto il Governo regionale non è mai contrario a interloquire con nessuno, secondo me, è aperto a qualunque dialogo e informazione su qualsiasi argomento e quindi io credo che questa impegnativa non sia formulata così come poteva essere.
Presidente - La parola alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Ho ascoltato con attenzione le motivazioni dell'assessore Sapinet e devo dire che sinceramente non le comprendo: non le comprendo perché, da una parte, mi chiarisce che la frase "concluso" è da intendersi rispetto alla procedura di quel pezzo di ampliamento, che effettivamente si è concluso con un atto amministrativo che è stato votato all'unanimità; però qui si sta parlando in generale, non c'è scritto in quella tabella che ci si riferiva a quel pezzo lì, è incomprensibile allora la tabella, perché uno legge "Parco del Mont Avic, ampliamento del Parco del Mont Avic, obiettivo tabella: concluso", negli altri, quando invece si pensa di andare avanti, ci sono le crocette negli anni successivi. Io se leggo "concluso" intendo che è terminato, se era riferito alla prima parte, bisognava specificarlo meglio, ma poi mi sembra anche di capire dalle cose che sono state aggiunte che le cose non sono proprio così, che c'è un interesse dell'Amministrazione, come ha detto l'Assessore, ad ampliare, ma ci deve essere un percorso. Nessuno dice che non ci deve essere un percorso, tant'è vero che la richiesta era quella di organizzare un incontro con gli amministratori dei Comuni per approfondire il tema dell'ampliamento. In un certo qual modo io credo che, nel momento in cui si pensa a un ampliamento, la parte che riguarda i comuni che già sono nel parco è una parte che può venire successivamente perché se si deve ampliare, si deve ampliare per chi non c'è ancora all'interno del Parco.
Io poi mi riferivo proprio anche ad altro, sia ricordando le audizioni che avevo fatto io all'epoca con i Comuni, sia poi a quello che è stato detto più recentemente, proprio nel momento in cui si è approvato l'atto di ampliamento. Da parte di alcuni Amministratori, in maniera pubblica, è stato detto in un servizio che tutti possono andarsi a rivedere, ed è proprio stato detto: "non siamo stati coinvolti nel processo di ampliamento", allora se fosse anche solo un Comune che manifesta un interesse, non capisco perché non si debba prenderlo in considerazione.
Trovo poi un po' singolare la definizione che ha dato il collega Brunod, che ha detto: "ci deve essere un'interlocuzione dal basso verso l'alto, ma non ci deve essere dall'alto verso il basso", francamente non la capisco proprio; al limite ci deve essere una interlocuzione reciproca, ma non è che la Regione non deve proporre una interlocuzione ai Comuni e deve soltanto recepire se da questi viene una richiesta; a parte che tante volte mi sembra che su certi argomenti non si recepisce per nulla, né da parte di alcuni Enti locali, né da parte di altri Enti che possono essere interessati. Faccio soltanto un esempio: per arrivare a quell'atto di ampliamento partito nel 2018 su richiesta di un comitato di cittadini, allora io se volete vado a contare quante richieste di incontro da parte di quel comitato c'erano state all'Amministrazione nel periodo dalla primavera del 2021 in avanti, erano state innumerevoli e non c'erano state quasi mai delle risposte, quindi alle volte si dice che si deve andare dall'alto verso il basso, altre volte dal basso verso l'alto, io credo che le interlocuzioni, soprattutto in una realtà come la nostra con i numeri che abbiamo, siano da farsi sempre e comunque se c'è un obiettivo.
È ancora stato detto che l'impegnativa è molto limitativa perché non sono coinvolti gli altri Comuni; ho spiegato questa cosa, non credo che sia così, la seconda impegnativa, e lo dico all'Assessore, non diceva che bisognava fare le interlocuzioni ma continuarle, perché ci credo, Assessore, che nel periodo in cui lei ha ricoperto sia la carica precedente e quella attuale... lo credo e me lo auguro che lei abbia sentito i Comuni anche su questo argomento, come li avrà sentiti su molti altri, nessuno mette in dubbio che non ci sia un rapporto dell'Assessorato, dell'Assessore, con questi Comuni, si chiedeva di continuare le interlocuzioni.
Prendo atto che nemmeno di fronte a degli impegni che sono... come dire? molto blandi, perché qui si sta dicendo di approfondire il tema dell'ampliamento, valutare l'inserimento, non si sta dicendo null'altro, evidentemente sono cose che non incontrano l'interesse della maggioranza delle persone che sono qui.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 9
Favorevoli: 9
Astenuti: 23 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 5 di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Con questo ordine del giorno prendiamo in considerazione due aspetti relativi agli impianti di risalita: lo studio di razionalizzazione delle società controllate indirettamente della Regione per il tramite di Finaosta esercenti l'attività di impianti a fune sul territorio regionale e l'impegno sugli interventi sugli impianti a fune previsto nell'ordine del giorno del dicembre 2022.
Partiamo dal primo punto, quindi lo studio di razionalizzazione delle società controllate: questo studio, meglio conosciuto come lo studio Deloitte, è stato previsto con una delibera della Giunta del 25 ottobre 2021, questa delibera conferiva un incarico a Finaosta affinché procedesse con l'affidamento a una società di consulenza che rappresenti un modello di eccellenza a livello internazionale nella valutazione di operazioni societarie di uno studio che analizzasse la migliore operazione di razionalizzazione, prevedendo una spesa complessiva di 150 mila euro, uno studio, consegnato prima alla stampa e poi ai Consiglieri regionali nell'aprile 2022, che oggi leggiamo nel DEFR, risulta attualmente in fase di valutazione presso la IV Commissione consiliare. Io faccio parte di quella IV Commissione consiliare e, a parte avercelo inviato via mail, non è mai stato formalmente assegnato e non è mai stato né presentato, né discusso in quella Commissione consiliare, magari poi il presidente Rosaire potrebbe intervenire per darci delucidazione in questo senso, perché se leggiamo che è in fase di valutazione ed è lì fermo da oltre otto mesi, magari potrà darci una spiegazione.
L'altro pezzo invece riguarda la questione dell'impegno preso nel dicembre 2022 in II Commissione. Durante l'analisi dei documenti del bilancio del 2022 avevamo presentato un'apposita richiesta per avere un quadro esaustivo della situazione relativa agli interventi di ordinaria manutenzione, straordinaria, smantellamento, realizzazione di nuovi impianti e via di seguito; questo, ad oggi, non è ancora avvenuto, poi è stato preso anche un impegno votato all'unanimità, al 14 dicembre 2022, proprio per chiedere che venisse affrontato questo argomento in Commissione, ma anche su questo nebbia in Val Padana. Adesso nel DEFR 2024/2026 sono stati elencati i principali investimenti strategici che risultano prioritari in un'ottica di sviluppo dell'attività di settore, ma a specifica richiesta, durante le audizioni proprio su questo documento, quando abbiamo chiesto un dettaglio dei possibili costi stimati o la percorribilità giuridica del progetto di Cime Bianche, naturalmente anche su questo nebbia in Val Padana.
Riprendo l'elenco dei principali investimenti che vengono citati nel DEFR: l'avvio del collegamento di Cime Bianche, la sostituzione della seggiovia Maison Vieille con una telecabina e della telecabina Checrouit, che a questo punto noi non sappiamo neanche se è in scadenza o meno, magari anche su questo l'Assessore potrà darci delle delucidazioni, la realizzazione della funivia Col Checrouit-ARP, di cui abbiamo già sentito parlare in alcune iniziative del consigliere Aggravi, ma anche su questo sappiamo che ci sono anche posizioni diverse rispetto a un'unica funivia o a quello che c'è attualmente, perché vorrebbe comunque dire molto probabilmente tagliare un impianto. Si parla della nuova telecabina Les Suches/Chaz Dura: questa è in sede di VIA, lì così troviamo anche un mega ristorante, un'altra sala polivalente, perché ormai sembra che tutti ci dobbiamo spostare in altezza anche per fare le conferenze stampa, anche sotto questo punto di vista non vorrei che la nuova telecabina sia come quella di Pila, che poi dopo all'interno ritroviamo un ristorante, che, sottolineo, perlomeno esteticamente è un po' più bello di quello che è previsto a Chaz Dura; sinceramente anche sotto questo punto di vista molto probabilmente in Commissione alcune osservazioni potevano essere fatte. Abbiamo degli altri interventi e poi l'approfondimento del collegamento tra Pila e Cogne quando non abbiamo ancora lo studio di fattibilità di un pezzo della Pila, almeno io non sono ancora riuscita ad averlo, quindi sinceramente ci portiamo avanti quando già il pezzo prima ha delle serie lacune.
Ritenuto che il quadro esaustivo non sia mai stato presentato in Commissione, che c'era un impegno votato all'unanimità in questo Consiglio regionale, noi molte criticità rispetto ad alcuni di questi investimenti naturalmente le abbiamo, ma quello che vorremmo capire è se l'Assessore ha intenzione di venire a illustrare in Commissione quello che abbiamo già chiesto e votato nel dicembre 2022, quindi gli interventi suddivisi tra quelli di manutenzione ordinaria, straordinaria e le nuove realizzazioni, se chissà si potrà anche capire la definizione delle priorità di realizzazione dei principali investimenti strategici previsti nel DEFR, la relativa previsione di costi e le valutazioni e gli approfondimenti rispetto a quello studio Deloitte che ormai è lì che sedimenta da tempo, non vorrei che fosse l'ennesimo studio lasciato nei cassetti, costato sicuramente una cifra importante, ma lasciato nei cassetti in attesa non si sa bene di cosa, soprattutto alla luce dei grandi utili che tutte le società a funi stanno in qualche modo sventolando in questi giorni, alla luce anche di una cittadinanza valdostana piuttosto arrabbiata, perché a fronte di questo c'è anche un aumento degli skipass, quindi forse anche su quello dare delle delucidazioni in Commissione non sarebbe male anche per capire, a fronte di questi grandi utili, che cosa si pensa di fare.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Noi ci asterremo su questo ordine del giorno, l'atteggiamento di PCP rispetto agli impianti a funi è sempre lo stesso, assolutamente contrario al suo sviluppo, è un atteggiamento che continua a contrastare anche le iniziative che si stanno cercando di portare avanti, per cercare di creare le migliori condizioni su tutti i comprensori, quindi noi siamo a disposizione della Commissione quando avrà piacere e il tempo di convocarci e verremo volentieri a spiegare un quadro che è molto fluido, perché ci sono dei programmi strategici che da un anno all'altro... volevo solo che mi ascoltaste, colleghi del PCP...
(interventi di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...il quadro strategico da un anno all'altro cambia, la situazione è molto fluida, dipende dalle autorizzazioni, quindi quello che vi dico oggi potrebbe cambiare tra tre mesi, quando ci convocherete, noi verremo e vi diremo la situazione.
Presidente - La parola al consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Per rappresentare che il gruppo Rassemblement Valdôtain voterà questo ordine del giorno perché crediamo nell'importanza dello sviluppo del settore degli impianti a fune, perché riteniamo che sia giusto e corretto anche avere una visione più di dettaglio e più approfondita degli investimenti che sono indicati nel DEFR e soprattutto perché non... anzi sarà sempre più necessario anche andare a comprendere meglio gli elementi che sono ricompresi all'interno dello studio citato in premessa e che era stato appunto trasmesso alla IV Commissione. Lo votiamo anche perché siamo sempre stati convinti, o meglio abbiamo sempre trovato disponibilità da parte dell'Assessore di venire in Commissione a rappresentare quello che veniva chiesto e la trasparenza noi, grosso modo, l'abbiamo sempre trovata; magari noi abbiamo un modo più diverso, magari meno di impatto di chiedere le cose, ma sicuramente io penso che, nel momento in cui il Presidente della IV Commissione calendarizzerà l'audizione, troveremo la disponibilità da parte dell'Assessore.
Faccio solo una battuta: leggendo l'ordine del giorno delle colleghe, mi sono effettivamente reso conto di quanto tempo sia passato dalla messa a disposizione dello studio rispetto appunto a oggi, sembrava ieri, in realtà devo dire che abbiamo preso atto che sono passati tutti questi mesi.
Detto questo, convintamente votiamo l'ordine del giorno e siamo sicuri che si potrà approfondire in Commissione e avere maggior dettaglio soprattutto sugli interventi, sulla strategicità degli interventi e discutere degli elementi presenti nello studio.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Condivido totalmente quanto affermato e dichiarato dal collega Aggravi che mi ha preceduto; sono convintamente a favore del rinnovamento del Parco impianti di risalita, della loro manutenzione, ritengo però opportuno essere aggiornati su come procedono i lavori e i progetti, quando il Presidente della Commissione convocherà la Commissione, sarò sicuramente presente.
Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Assessore Bertschy, io sono molto colpita dalla sua risposta, dalla superficialità e dalla banalizzazione che lei ha messo in campo: ne sono colpita perché questa è una manifestazione che non mi sarei aspettata da lei, anche perché è molto vicina a quell'atteggiamento di arroganza che siamo abituati a riscontrare più da altre persone, ma la cosa più sconcertante è che lei, dicendo che noi siamo aprioristicamente contro gli impianti a fune, dice una cosa che non ha assolutamente fondamento perché lei se lo dimenticherà, forse se lo dimenticherà anche qualcun altro, ma noi abbiamo votato sia la legge sui piccoli comprensori, sia la legge che comprendeva i 25 milioni per la Pila e abbiamo fatto delle iniziative in cui più e più volte abbiamo chiesto di avere conoscenza delle previsioni riguardo al rinnovamento, all'ammodernamento, al rifacimento di alcuni impianti e allo smantellamento di altri.
Su altre questioni abbiamo espresso delle posizioni molto nette e molto chiare, che sono state fatte alla luce del sole, ma che non riguardano in maniera generale tutto ciò che ha a che fare con questo argomento.
L'altra questione è che lei ci ha detto che i quadri sono molto fluidi e che cambiano da un anno all'altro... non ho dubbi, dico soltanto una cosa: il 14 dicembre dello scorso anno abbiamo votato all'unanimità un ordine del giorno per avere delle informazioni, dei dettagli su tutti questi impianti; oggi è il 10 novembre del 2023, sono passati 11 mesi, il quadro sarà anche fluido, le volte che le abbiamo posto delle interrogazioni su questo per sapere come mai non eravamo arrivati ancora a questo incontro di Commissione lei ci ha detto che è la Commissione che doveva stendere l'elenco di... che non aveva ancora terminato il lavoro, che quindi si aspettava... adesso ci dice che, quando il Presidente della IV Commissione convocherà, non ci sarà nessun problema a venire. Bisogna che vi mettiate d'accordo, perché del collega Rosaire non ho ricordo, perché non ho mai tanto sentito dire qualche cosa a questo proposito, ma quando ancora il Presidente della Commissione era colui che ricopre il ruolo di Assessore al turismo, ci è stato detto più di una volta: "io quando l'Assessore mi dice che possiamo andare avanti e convocare, convoco"... allora, forse, avete un problema all'interno della vostra maggioranza, un problema di comunicazione. Noi possiamo anche fare, credo, se lo ritenete, da facilitatori della Commissione, facciamo anche da telefono senza fili se è necessario, diciamo a uno perché l'altro poi sappia, però abbiate pazienza ma io credo che ci stiate veramente prendendo in giro!
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno seguente: il n. 6 di PCP. La parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Il tema già affrontato ieri, che è stato anche oggetto di repliche, è quello dell'edilizia scolastica. Nel DEFR si parla naturalmente e ci sono anche degli investimenti riferiti all'edilizia scolastica, quello che noi crediamo sia importante in questo momento è fare un po' il punto della situazione, perché negli anni le cose sono molto cambiate e purtroppo ultimamente nella cronaca della nostra Regione si stanno verificando degli eventi piuttosto importanti, che vale la pena in qualche modo affrontare. Stiamo quindi parlando, ad esempio, del soffitto crollato nella palestra della scuola Saint-Roch, piuttosto che l'allagamento nell'istituzione Corrado-Gex, piuttosto che la questione dell'acqua ancora presente al liceo musicale, piuttosto che le questioni delle varie palestre di cui un po' conosciamo, ma sarebbe importante anche su questo avere un aggiornamento, naturalmente tenendo anche conto di tutto il quadro che si delineerà rispetto anche alla decrescita che viviamo e alle esigenze che magari mutano anche rispetto al sistema scolastico.
Quello che noi chiediamo al Governo è di redigere una relazione dettagliata e, come ci faceva rilevare l'assessore Guichardaz, naturalmente anche sentendo i Comuni interessati, perché, sotto questo punto di vista, sarebbe anche interessante capire, rispetto alle situazioni dei vari Comuni, anche la questione dell'edilizia scolastica, perché sappiamo bene che abbiamo fior di scuole, ad esempio, nel mio comune c'è una bellissima scuola con pochissimi bambini. Ci sono altre situazioni magari anche di Comuni limitrofi dove hanno delle scuole in cui vi è un maggior numero di alunni ma che hanno delle difficoltà e anche dei problemi a livello strutturale. Sarebbe importante avere una sorta di quadro e di piano dettagliato degli interventi previsti anche alla luce di quello che diceva un po' il consigliere Marquis ieri. Io non sono d'accordo, io so che nel mio Comune lo si faceva, ma lo diceva anche il consigliere Lavevaz, credo che molte realtà comunali comunque tengano particolarmente attenzionata la questione anche dei soffitti e via dicendo; i vigili del fuoco ogni volta che vengono chiamati sono sicuramente disponibili sotto tutti i punti di vista, è normale che, al fine di tutelare tutti gli studenti valdostani, sarebbe in qualche modo importante avere, secondo noi, un piano dettagliato degli interventi e se vi sono dei Comuni che non hanno invece questa attenzione particolare, magari spronarli ad averla anche alla luce dei fondi che vengono sempre stanziati anche per l'edilizia scolastica.
Presidente - Assessore Sapinet, a lei la parola.
Sapinet (UV) - Una risposta che le darò in collaborazione con il collega Guichardaz, come ricordiamo che le competenze in materia di edilizia scolastica spettano a Enti anche diversi a seconda del grado di istruzione; gli Enti locali si occupano delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado, anche beneficiando dei finanziamenti statali ed europei assegnati dall'Assessorato beni e attività culturali, sistemi educativi e politici per le relazioni intergenerazionali per il tramite della struttura Programmazione edilizia e logistica scolastica. La suddetta struttura si occupa anche della programmazione e degli interventi da effettuare sulle scuole secondarie di secondo grado gestite dall'Amministrazione regionale, gli interventi di manutenzione e adeguamento degli edifici scolastici regionali individuati in accordo con la struttura edilizia e strutture scolastiche sono quelli inseriti nel DEFR 2024/2026 che lei ha citato.
Per quanto concerne il più ampio quadro manutentivo e di messa a norma degli edifici scolastici e delle palestre, si evidenza che le valutazioni richieste da voi sono già state svolte dalle competenti strutture dell'Amministrazione regionale al fine dell'inserimento degli interventi nel citato DEFR, in base alle priorità di intervento e alle risorse disponibili, i detti interventi saranno poi inseriti nel programma triennale dei lavori pubblici dove dispongono dei requisiti necessari nel piano di lavoro 2024.
Per quanto attiene alle scuole secondarie di secondo grado di competenza regionale, si evidenza che non risultano segnalazioni di ulteriori nuovi disagi e problemi contingenti successivi a quelli prontamente risolti nelle scorse settimane, come, ad esempio, quelle che lei citava del liceo musicale, pertanto noi la invitiamo al ritiro dell'iniziativa, in alternativa ci asterremo.
Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - No, naturalmente non ritiriamo quest'iniziativa perché, a fronte della sua dichiarazione di attività già svolte, purtroppo noi vediamo che evidentemente queste attività non hanno chissà che riscontro, ma proprio perché se ci continuano a cadere dei pezzi in testa piuttosto che avere aule in cui piove, evidentemente c'è qualcosa in quella programmazione, in quelle priorità che non funziona. Crediamo che questo piano debba essere sollecitato e soprattutto crediamo che, sotto questo punto di vista, bisogna intervenire con celerità, perché se in un'aula piove, non possiamo lasciar passare del tempo ma bisognerebbe intervenire con urgenza, questo è il nostro pensiero ma proprio perché lì c'è il futuro della Valle d'Aosta.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 7 di PCP. Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Torniamo su un tema a cui siamo particolarmente legate: quello della specializzazione per il sostegno. Nel DEFR ritroviamo un passaggio in cui si evidenzia come anche i percorsi dell'Ateneo dovrebbero in qualche modo considerare le esigenze documentate del territorio, abbiamo più volte evidenziato con le nostre iniziative o dei colleghi la carenza degli insegnanti di sostegno e anche il fatto che vengono impiegati come insegnanti di sostegno spesso delle persone che non hanno il titolo, proprio anche a causa di questo mancato corso di specializzazione.
Avevamo già posto un'interrogazione per quello che riguardava l'anno accademico scorso; l'Assessore ci aveva rappresentato una difficoltà rispetto al reperimento di insegnanti, di professori, di docenti universitari per questa specializzazione, con questo ordine del giorno chiediamo se ci sono delle novità e soprattutto se ci può essere un impegno proprio alla luce di quelle premesse, cioè delle esigenze documentate del territorio per riattivare quel corso di specializzazione di cui sicuramente la nostra Regione ha un gran bisogno.
Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie collega, spero di rasserenarla. Sui corsi di sostegno ad agosto UniVdA ha incontrato le organizzazioni sindacali per comunicare che per l'ottavo ciclo in corso è prevista una convenzione con l'Università di Torino, riserva dei posti per i residenti valdostani, come è già stato detto rispondendo alla sua iniziativa. C'è già l'impegno dell'Università per l'erogazione dei corsi dell'ultima edizione, nono ciclo, che sarà avviata dal Ministero nel 2023/2024, con l'erogazione dei corsi nel 2024; siamo in attesa delle disposizioni ministeriali, a breve UniVdA incontrerà nuovamente i sindacati per valutare come procedere; pertanto, considerato che il percorso è avviato le proporrei di ritirare l'ordine del giorno, diversamente ci asteniamo.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Sì, lo ritirerei se avessi capito perché non ho compreso, si parla sempre solo della convenzione con Torino, non con l'attivazione...
(interventi di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...ah sarà avviato? Allora sì, certo, lo ritiro.
Presidente - L'ordine del giorno è stato ritirato.
Il Consiglio prende atto.
Passiamo all'ordine del giorno seguente: il n. 8 di PCP. Si è prenotata la consigliera Erika Guichardaz, a cui passo la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Sì, anche questo credo sia un tema molto conosciuto all'Assessore, perché immagino che le chiamate che abbiamo ricevuto noi lui le avrà ricevute quintuplicate, perché, sotto questo punto di vista, mi collego un po' all'iniziativa che ha fatto ieri il consigliere Perron: vi sono dei docenti che già attualmente fanno attività aggiuntive proprio per potenziare tutto ciò che riguarda l'apprendimento, per arginare in qualche modo anche la piaga dell'abbandono, per cercare di contrastare l'insuccesso scolastico, facendo tutte delle attività, sotto un certo punto di vista, che mettono a riparo anche i ragazzi più fragili rispetto alle loro carenze.
C'è stato un problema piuttosto grave in quest'anno scolastico perché le attività aggiuntive non hanno visto la retribuzione a distanza quasi di un anno; sotto questo punto di vista, molto probabilmente l'Assessore potrà dirci le motivazioni per cui queste attività aggiuntive non sono state pagate e soprattutto quello che noi chiediamo è che il Governo regionale formuli acquisendo quindi il parere delle strutture, perché c'è sembrato di capire che fosse un problema legato alle strutture regionali, una proposta dettagliata comprese le tempistiche cronologiche delle procedure per ottemperare al pagamento delle funzioni aggiuntive naturalmente non a fine dell'anno successivo, ma almeno durante l'anno in corso.
Presidente - La parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie perché mi dà modo di precisare le motivazioni, sperando anche di chiarire un po' di più. Da quest'anno è stata data in uso alle istituzioni scolastiche una funzionalità ai fini del pagamento centralizzato dei compensi MOF, nel miglioramento dell'offerta formativa da parte della Regione, direttamente sul cedolino degli insegnanti. I primi compensi per attività aggiuntive prestate per il miglioramento dell'offerta formativa venivano pagati agli insegnanti direttamente dalla scuola ad agosto, al termine dell'anno scolastico veniva elaborata sempre dalla scuola anche la relativa CU; con il vecchio sistema la Regione trasferiva i fondi necessari alla scuola nel mese di giugno, la scuola rendicontava le ore, liquidava e pagava i compensi; nell'anno in corso, essendo anno di transizione, è stato chiesto alle istituzioni scolastiche di inserire i dati relativi ai compensi MOF relativi all'anno scolastico 2022-2023 entro il 31 agosto e tali compensi sono stati liquidati nel cedolino di ottobre. Come tutti gli anni, anche per l'anno scolastico 2023-2024, sarà predisposto un piano di ripartizione delle risorse di cui al fondo regionale per il miglioramento dell'offerta formativa, previo accordo con le organizzazioni sindacali; l'unica differenza sarà che le risorse non saranno trasferite fisicamente alle istituzioni scolastiche, ma, per poter effettuare il pagamento centralizzato direttamente in busta paga, le risorse rimarranno all'interno del bilancio regionale. Le istituzioni scolastiche metteranno in atto le conseguenti operazioni, compresa la contrattazione di istituto, facendo riferimento all'importo a esse assegnato ancorché non trasferito fisicamente; la nostra struttura, quindi, effettuerà il pagamento in busta paga su disposizione dei dirigenti scolastici a seguito dell'inserimento sul programma informatico degli importi da corrispondere a ciascun docente della validazione degli stessi.
Con la nuova funzionalità nulla cambia, quindi, rispetto all'autonomia di gestione delle risorse annualmente assegnate alle istituzioni scolastiche, che potranno valutare l'inserire e richiedere il pagamento di compensi MOF anche con cadenza infrannuale. I nostri uffici provvederanno al pagamento sempre entro due mesi dal caricamento da parte della Segreteria, quindi riteniamo non necessaria l'impegnativa proposta in quanto la questione è stata presa in carico e affrontata e le proporrei di ritirare l'ordine del giorno.
Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Sì, naturalmente se queste sono le modalità e se queste sono le motivazioni, vigileremo solo che questo avvenga, ma se addirittura sarà meglio rispetto a prima, se a distanza di due mesi si pensa di erogare quanto previsto... certo che il problema che rimane delle segreterie scolastiche è un problema grosso, sotto quel punto di vista, sicuramente bisognerà nuovamente cercare di intervenire, magari in quei piani di priorità di cui parlavamo prima con il Presidente, perché sicuramente l'aggravio di lavoro è maggiore, dopodiché c'è anche un problema di anno finanziario e anno scolastico, di cui conosciamo bene le complicazioni, ma se questo è l'impegno dell'Assessorato, ritiriamo l'ordine del giorno.
Presidente - Ordine del giorno ritirato.
Il Consiglio prende atto.
Ordine del giorno n. 9 di PCP. Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - L'articolo 27 del DPCM 12 gennaio 2017, quel DPCM che è denominato "Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza", nella parte di assistenza socio-sanitaria alle persone con disabilità, dopo aver precisato al comma 1: "nell'ambito dell'assistenza distrettuale e territoriale ad accesso diretto, il servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con disabilità complesse la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico, riabilitativo, individualizzato, differenziato per intensità, complessità e durata, che include le prestazioni anche domiciliari, mediche, specialistiche, diagnostiche, terapeutiche, psicologiche, psicoterapeutiche, riabilitative mediante l'impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche necessarie e appropriate nei seguenti ambiti di attività", al punto g) specifica che è prevista l'abilitazione e riabilitazione estensiva individuale e di gruppo in relazione alla compromissione delle funzioni sensoriali, motorie, cognitive, neurologiche e psichiche finalizzate al recupero e al mantenimento dell'autonomia in tutti gli aspetti della vita. Parlando di riabilitazione piena, di riabilitazione estensiva, per le persone ipo e non vedenti questa riabilitazione, finalizzata a raggiungere dei livelli accettabili di orientamento, di possibilità di mobilità e di autonomia personale, che va sotto la sigla di OMAP, costituisce una prestazione essenziale per il perseguimento di cui agli obiettivi del punto g) che ho citato.
Subito dopo l'approvazione di quel DPCM nel 2017 la sezione regionale dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti aveva rappresentato all'Assessore alla sanità e ai servizi sociali dell'epoca di inserire nei LEA regionali gli interventi di OMAP legati alla riabilitazione, che, in attesa di provvedimento che poi non è mai stato adottato, ha dovuto erogare a proprie spese, lo ha fatto appunto l'associazione, con una minima partecipazione del beneficiario, l'intervento di riabilitazione; è la motivazione per cui questo ordine del giorno impegna il Governo a predisporre entro 90 giorni un'apposita normativa per inserire gli interventi di OMAP (Orientamento Mobilità e Autonomia Personale) nei LEA regionali, concordando con la sezione valdostana dell'associazione dell'UICI le modalità della loro erogazione.
Avevo predisposto questo ordine del giorno senza aver letto un documento importante, un documento che è stato inviato a tutti i Consiglieri regionali il 2 novembre scorso e che io ho avuto modo di leggere soltanto ieri sera tardi: è il parere richiesto dall'Associazione ANGSA all'avvocato Morra di Torino ed è relativo, questo parere in senso lato, alla mancata applicazione da parte della Regione nella disciplina dettata sull'ISEE dal DPCM 159 del 2013, quindi è un documento che ha quello scopo, però all'interno di questo parere si legge che "in quanto previsto dalle normative nazionali, tutti i livelli essenziali di assistenza sono di per sé obbligatori senza bisogno di una norma specifica". Io ho chiesto nell'ordine del giorno che, entro tre mesi, si faccia questa normativa per inserire gli interventi di OMAP nei LEA regionali, però ora sarebbe addirittura superfluo, ma sta di fatto che, nonostante dal 2017 sia stato chiesto un intervento di questo tipo, non è stato fatto. È ovvio che le fonti giuridiche nazionali e sovranazionali sono prevalenti rispetto alla legislazione regionale, quindi l'erogazione di questa riabilitazione è un obbligo in quanto è un diritto soggettivo. Quello che noi chiediamo e vogliamo capire è se c'è un impegno da parte del Governo a predisporre questa norma, o alternativamente se, senza predisporre la norma, c'è la disponibilità a questo punto di inserirli direttamente considerato quanto ho citato.
Presidente - Prego.
Minelli (PCP) - ...io sono disponibile a rifare tutta l'illustrazione, non me ne ero accorta, vedo che l'assessore Marzi non c'è...
(interventi di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...sì, ma forse l'Assessore aveva la risposta sul mio ordine del giorno, ma io ho aggiunto tutto un pezzo che è fondamentale ai fini della risposta, spero che mi abbia sentita, Assessore.
Presidente - La parola all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Dopo aver sentito anche la competente struttura dell'Azienda USL e quindi di fatto il reparto, le possibilità riabilitative offerte agli ipovedenti e ai non vedenti sono in fase di implementazione e richiedono profili professionali specifici ad oggi non presenti in azienda Unità Sanitaria Locale Valle d'Aosta, con la quale ci siamo, tra l'altro, confrontati.
Pertanto occorre definire adeguati percorsi formativi per tecnici dell'educazione e della riabilitazione, questi percorsi, tra l'altro, devono ricomprendere, oltre a una riabilitazione prettamente visiva, anche una riabilitazione che comprende l'orientamento, la mobilità e l'autonomia personale; il percorso di Orientamento, Mobilità e Autonomia Personale (OMAP) appunto è complesso e, come da lei richiamato, ha come obiettivi di interventi più livelli: da quello sensopercettivo, della riabilitazione degli altri sensi come vista, udito e tatto, a quello educativo, delle competenze cognitive di riorganizzazione spazio temporale, potenziando quelle motorie e psicomotorie come la correttezza posturale e migliorando quelle adattivo-sociali come l'adeguatezza e la differenziazione dei comportamenti, oltre naturalmente a quelle comunicative, controllando le determinate attività psicologiche quale la motivazione, l'emotività e l'immagine di sé, infine istruendo all'uso degli ausili per la mobilità. Gli interventi preventivi e curativi terapeutici devono quindi essere integrati con la riabilitazione ed è nostra intenzione approfondire le esigenze eventualmente rappresentate per capire come poter intervenire a loro supporto e per verificare insieme le condizioni per strutturare un percorso di formazione adeguato; il confronto, tra l'altro, avuto sia con il reparto che l'azienda... per il fatto che ad oggi questi percorsi, che tra l'altro non sono mai stati oggetto di confronto diretto nonostante i continui contatti con le associazioni di riferimento... devono comunque prendere atto della mancanza ad oggi di personale adeguato a portare avanti i percorsi di cui sopra.
Per questo motivo, tenendo conto dei confronti che anche grazie a questa iniziativa sono arrivati a livello di azienda e di quelli avuti con altre Regioni su percorsi formativi che più o meno oscillano attorno a un migliaio di ore di formazione, per cui non stiamo neanche parlando di cose, con il massimo rispetto, di basso profilo, ma con corsi estremamente complessi rispetto a persone che rappresentano questo tipo di disabilità, siamo a chiedere di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Sì, a parte che c'era un'appendice della mia iniziativa, che lei credo non abbia ascoltato, Assessore, che riguardava quasi una modifica rispetto all'impegnativa originaria: le avevo chiesto di predisporre entro 90 giorni una norma per inserire questi interventi di OMAP nei LEA regionali. Poi ho citato un parere che lei avrà sicuramente letto, perché lo abbiamo ricevuto in seconda battuta noi Consiglieri, ma l'Assessore lo avrà certamente avuto prima di noi: è il parere dell'Avvocato Morra, richiesto dall'ANGSA relativamente alla questione dell'ISEE, di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, ma in quel parere si specifica che la riabilitazione, come anche tutti gli altri LEA che riguardano queste persone, devono essere previsti per legge, quindi non c'è bisogno di fare una normativa, bisogna semplicemente inserire questa cosa nei LEA.
Al di là di questo, lei ha rappresentato che c'è una situazione complessa e ci ha detto che la riabilitazione, a cui ho fatto riferimento... l'OMAP richiede un percorso di formazione, adesso ho aggiunto anche i tempi di questa formazione; io faccio presente una cosa: la prima richiesta di inserire l'OMAP nei LEA - e quindi di dare la possibilità a queste persone di fare il loro percorso di riabilitazione - risale al 2017, all'indomani della pubblicazione del DPCM; oggi siamo nel 2023, alla fine del 2023, sono oltre sei anni di pubblicazione del DPCM e che è stata formulata questa richiesta, quello che apprendiamo è che non c'è la possibilità di fare della riabilitazione, perché non c'è del personale formato. Io so benissimo che lei non ha ricoperto l'incarico di Assessore per sei anni e quindi non si può imputare certamente a lei questa situazione, rilevo però che la risposta è francamente piuttosto debole, perché lei dice: "è nostra intenzione approfondire il confronto che c'è già stato anche grazie a questa iniziativa o a altre precedenti", quindi va avanti, però, in buona sostanza, non abbiamo nemmeno una previsione temporale, mettiamola anche così, di quando questa cosa potrà avere in qualche modo, non dico una piena applicazione, ma un avvio.
Assessore, lei chiede di ritirare l'ordine del giorno, io mi aspettavo piuttosto una richiesta di modifica, dell'impegnativa, eccetera, questo ordine del giorno ovviamente lo portiamo al voto.
Presidente - La parola all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Semplicemente a suffragio di quanto rappresentato, con nessuna volontà di migliorare il percepito della risposta, ero qua davanti con la Dirigente della struttura che, proprio a suffragio del fatto che dal 2017 in poi non ci sono stati contatti a riguardo, aveva - ecco perché ho iniziato così la mia risposta - sentito due volte il Primario della struttura complessa e l'azienda. Pertanto, indipendentemente dalle facili ironie del caso, visto che queste iniziative sono arrivate mercoledì nel corso di questi due giorni, che sono poca cosa rispetto agli ultimi sei anni, abbiamo lavorato e stavamo lavorando proprio fino a 10 minuti fa sulla 9. Pertanto non abbiamo bisogno di voti, ma come impegno ci stiamo mettendo il massimo.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno seguente: il n. 10 di PCP. Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Torniamo invece a parlare di un tema piuttosto discusso all'interno di questo Consiglio regionale, ma soprattutto discusso all'esterno di questo Consiglio regionale: la questione della riduzione delle liste d'attesa. Nel DEFR ci sono dei passaggi riferiti a questo tema, ma purtroppo nel tempo vediamo che il problema delle liste d'attesa continua a essere uno dei gravissimi problemi della sanità valdostana e qualche giorno fa c'è stata anche una conferenza stampa proprio dell'Assessore con il Direttore generale; sappiamo, e credo lo sappia anche lei, che diverse persone, proprio a seguito delle gravi carenze, tendono a non farsi più curare se non hanno i soldi; altri vengono invitati ad andare a Torino o altrove, magari non avendo la possibilità di potervi andare e approfitterei anche di questo magari per chiederle la questione della risonanza magnetica, che mi aveva assicurato essere assolutamente nei tempi, mentre invece così non è stato, quindi capire anche se vi sono novità rispetto a tale questione.
È notizia di oggi, sul "Corriere della Sera", per risolvere il problema, Agenas aveva cercato di conoscere i tempi di attesa delle varie Regioni, su 44 visite e 55 prestazioni, la Valle d'Aosta è una delle nove Regioni che ha deciso di trascurare questo problema e di non inviare i dati, quindi, anche sotto questo punto di vista, le chiederemo come mai non hanno adempiuto a questa che era comunque un'importante azione di Agenas.
Quello che chiediamo - e forse è già stato chiesto anche in altri ordini del giorno - è di impegnare il Governo regionale a presentare entro 30 giorni la situazione riferita ai tempi di attesa delle varie prestazioni e le misure adottate o in previsione per garantire un'assistenza sanitaria tempestiva per ridurre il costo obbligato alla sanità privata di molti ammalati e contestualmente quindi ridurre le liste d'attesa nella sanità pubblica.
Presidente - La parola all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Gli indirizzi 2024 assegnati all'Azienda per il Governo delle liste d'attesa per gli interventi chirurgici e la specialistica ambulatoriale e diagnostica comprendono:
1.) la riorganizzazione delle agende di prenotazione per la specialistica ambulatoriale, 2.) l'implementazione delle attività di governance organizzativo-funzionali;
3.) il maggior controllo della proprietà delle prescrizioni;
4.) la centralizzazione del pre-ricovero per il paziente chirurgico;
5.) la sperimentazione del modello organizzativo di week surgery. Abbiamo, tra l'altro, approvato l'aggiornamento del piano operativo regionale per il recupero delle liste d'attesa con la deliberazione 826 del 2023.
Le azioni di recupero sono importanti e tuttora in corso e concernono interventi chirurgici e prestazioni di specialistica ambulatoriale in sospeso al 1° gennaio 2023, mentre gli screening sono stati completamente recuperati. Per quanto riguarda le iniziative dirette allo smaltimento delle liste d'attesa di interventi chirurgici, stiamo verificando la possibilità di poter consentire presso la struttura dell'ISAV l'esecuzione di interventi di chirurgia generale di bassa complessità e questa iniziativa si aggiunge all'attività di day surgery che l'azienda ha già attivato sempre per il recupero di prestazioni di chirurgia generale, riguardo gli indirizzi dati all'Azienda USL poniamo prioritariamente attenzione affinché siano evitate le chiusure delle agende e siano implementate le liste di galleggiamento che si sono dimostrate efficaci per la specialità maggiormente in difficoltà.
Per favorire, tra l'altro, l'attrattività dell'ospedale, abbiamo inoltre previsto azioni a favore del personale sanitario attraverso il riconoscimento di un'indennità per medici e infermieri, che conosciamo tutti, e che sarà allargata a breve ad altre figure sanitarie; inoltre l'azienda con il programma "Lavora con noi" ha sviluppato azioni di comunicazione per attrarre personale sanitario anche da fuori Valle; la reazione di sensibilizzazione ha dato risultati positivi in quanto la partecipazione ai nuovi concorsi banditi dall'azienda è risultata notevolmente superiore a quella registrata nei concorsi banditi negli anni precedenti. L'Azienda USL infatti informa che le domande di ammissione all'ultima batteria di 16 concorsi per dirigenti medici, chiusa il 12 ottobre, ha registrato numeri mai raggiunti negli anni scorsi: per 32 posti banditi, infatti, si sono candidati in 69 medici di cui 57 specializzandi e punte di 16 domande per radiologia, 10 per neurochirurgia e 9 per cardiologia stessa. Il nuovo atto aziendale, tra l'altro, dedica particolare attenzione al tema delle liste d'attesa, prevedendo un apposito gruppo di progetto incaricato di individuare soluzioni per rendere maggiormente efficace il governo delle liste di attesa stessa. Assessorati o aziende USL, considerando il tema prioritario, quotidianamente, tra l'altro, lavorano per individuare le soluzioni utili a migliorare i tempi di attesa, tenendo in considerazione che il tema è complesso e in continua evoluzione.
In tal senso e per questi motivi, per quanto stiamo facendo, chiediamo di ritirare l'Ordine del giorno, altrimenti ci asterremo. Rispetto alle facili battute, che non sono naturalmente quelle della collega Guichardaz, ma quelle in generale che vengono trattate rispetto a questo tema, è utile ricordare che il tema delle liste d'attesa, per quanto riguarda il servizio sanitario nazionale e quello pubblico, è assolutamente "maggiorenne" e che i dati delle liste d'attesa, in alcuni casi, compreso per tanti casi della Regione Autonoma Valle d'Aosta, erano addirittura peggiori prima del Covid. Questa è una situazione annale che, di fatto, ha storia antica. Rispetto alla possibilità di trovare delle soluzioni semplici in circa 5 minuti di tempo per rispondere a un ordine del giorno, non ci provo neanche; l'unica cosa che dico è che, per trovare risposte semplici a problemi complessi, non è ancora stato creato l'uomo, men che meno il sottoscritto.
Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Allora, non mi è stato risposto sul perché non sono stati forniti i dati di monitoraggio, ma questo ormai è questione di abitudine.
Sinceramente, Assessore, proprio perché il tema è complesso, il fatto di venire in Commissione e affrontarlo con la Commissione potrebbe forse chiarirlo anche ai Commissari e agli altri Consiglieri che quotidianamente si trovano davanti a persone che per una visita oculistica aspettano oltre un anno, per le ecografie ci sono le agende chiuse, per la spirografia c'è l'agenda chiusa, per un holter aspettiamo fino a febbraio 2024, per altre ecografie andiamo a dicembre 2024 e, ripeto, per la risonanza non mi è sembrato di capire neanche su questo se abbiamo delle novità o meno. Il fatto di venire in Commissione era per rendere edotti anche gli altri Consiglieri regionali su quello che sta avvenendo essendo uno dei problemi principali della popolazione valdostana. Capisco che la volontà di chiusura su qualsiasi tema e la volontà di non rendere neanche edotti i Consiglieri di quanto sta accadendo è evidentemente una prerogativa di questa maggioranza, chiederemo i dati e tedieremo con 116 in continuazione e quindi li avremo comunque, però credo che un confronto in Commissione proprio per la complessità del tema poteva essere d'aiuto per tutti.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
L'ordine del giorno successivo è il n. 11 di PCP. Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - L'ordine del giorno che presentiamo riguarda, in senso abbastanza lato, l'inclusione sociale delle persone con disabilità; a pagina 167 del DEFR, laddove si fa riferimento all'aggiornamento degli obiettivi che sono contenuti nella macroarea 4, obiettivi ritenuti di maggiore interesse strategico, il punto 4.11 dice: "potenziare interventi e servizi di inclusione sociale e lavorativa in favore delle persone con disabilità finalizzate alla vita indipendente".
Noi sappiamo, l'abbiamo citata più volte, che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità all'articolo 30, che è intitolato proprio "Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi e allo sport", nei suoi commi che ho citato in qualche maniera ci esplicita quali sono questi diritti; il comma 1 ci dice che gli Stati riconoscono i diritti delle persone con disabilità a prendere parte, su base di uguaglianza con gli altri, alla vita culturale e adottano delle misure precise, tra queste, per esempio, si prevede che ci sia l'accesso a luoghi di attività culturali come teatri, musei, cinema, biblioteche, servizi turistici, monumenti, eccetera. C'è poi scritto al comma 2 che gli Stati adottano misure adeguate a consentire alle persone con disabilità di sviluppare i loro potenziali creativi, artistici e intellettuali. Poi c'è in particolare, il comma 5, una serie di questioni che sono incoraggiare e promuovere la partecipazione più estesa possibile alle attività sportive ordinarie a tutti i livelli, garantire che le persone con disabilità abbiano la possibilità di organizzare, sviluppare e partecipare ad attività sportive e ricreative specifiche per la loro condizione, incoraggiare la messa a disposizione di adeguati mezzi di formazione, garantire che le persone con disabilità abbiano accesso a luoghi che ospitano attività sportive, garantire che abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell'organizzazione di attività ricreativa.
Noi crediamo che con lo scopo di favorire una maggiore inclusività sociale e lavorativa... e insisto sul sociale perché spesso, per quello che riguarda la parte legata agli aspetti più lavorativi, oppure a tutte quelle necessità che sono di tipo scolastico o anche sanitarie, cioè l'accesso alle prestazioni sanitarie che alle volte devono anche essere fatte fuori Valle, si sta già lavorando, ma riteniamo che sia necessario anche ampliare il servizio di trasporto pubblico che è destinato a queste persone, attraverso una collaborazione specifica con le associazioni di volontariato che sono esistenti sul territorio regionale e che operano nell'ambito della disabilità, questo proprio con la finalità di ampliare, di offrire delle ulteriori opportunità di partecipazione alla vita sociale, che al momento sono limitate perché queste persone dispongono anche di un numero di viaggi che è troppo esiguo.
L'impegno dell'ordine del giorno è a "individuare delle modalità per accrescere le opportunità di partecipazione alla vita sociale, ricreativa e culturale delle persone con disabilità, anche attraverso servizi di trasporto adeguati e - naturalmente - ad allocare delle specifiche risorse finanziarie nel prossimo bilancio di previsione". E qui torno a dire che il DEFR è il documento che dovrebbe dare le linee per la formazione del bilancio, noi sappiamo che il bilancio arriva attaccato a questo e quindi siamo sempre sullo stesso discorso. E poi a "continuare - abbiamo sottolineato "continuare" perché non si parte da zero - la collaborazione e il confronto con le associazioni operanti nell'ambito della disabilità, al fine di definire un articolato piano strategico e mettere in atto azioni che possano in prospettiva garantire una buona qualità del trasporto disabili nella nostra regione, prendendo in considerazione anche - e sarebbe una cosa importante per una Regione a vocazione turistica come la nostra - i turisti con disabilità che si trovano temporaneamente sul nostro territorio".
Dalle ore 17:05 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.
Marguerettaz (Presidente) - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (AV-VdA Unie) - L'ordine del giorno chiede quello che stiamo facendo in questo momento ed è quello che stiamo perseguendo, quindi è ridondante rispetto all'attività del Governo; lei sa, consigliera Minelli, che nella sua fase di Assessore ha approvato un appalto con 2 milioni di euro a disposizione, quell'appalto attualmente è in fase di implementazione, perché in quel momento credo che le valutazioni sulle risorse fossero state quelle, però ad oggi stiamo aumentando le disponibilità proprio perché sono in aumento le richieste da parte delle famiglie rispetto all'utilizzo del servizio.
Abbiamo da poco iniziato un confronto con l'Assessorato delle politiche sociali, con le sue strutture, un confronto con tutte le associazioni, è previsto da parte del regolamento dell'utilizzo del servizio un coordinamento sulle attività da svolgere e proprio per costruire una politica sempre più inclusiva nei confronti delle persone disabili, sia quelle che sono residenti che eventualmente quelle che verranno a stare per alcuni periodi o per attività di soggiorno o di turismo in Valle d'Aosta. È quindi esattamente l'attività che l'Assessorato sta portando avanti e riteniamo quindi che non ci sia bisogno di un'ulteriore sollecitazione e lavoriamo nella direzione in cui viene proposto.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Sì, io credo che lei non abbia letto bene o compreso bene quello che c'è scritto, soprattutto anche nelle premesse, perché l'obiettivo non è soltanto quello di andare a garantire - e lo sappiamo bene che esiste - il servizio di trasporto disabili che è in revisione, non è solo garantire le necessità contemplate anche lì, ma è proprio effettuare una collaborazione con delle associazioni che già stanno operando in quel senso. Le faccio degli esempi: ci sono delle associazioni, mi riferisco in particolare alla Unité Grand Paradis, che hanno messo in piedi anche delle attività che sono volte a intervenire in appoggio, in aggiunta, anche forse a supplire laddove non c'è un servizio pienamente soddisfacente o pienamente adeguato per una serie di persone che non hanno solo necessità, come dicevo prima, di lavorare, di fare le loro terapie, ma anche di avere una vita sociale più piena. Noi ci rendiamo perfettamente conto che il servizio pubblico arriva fino a un certo punto, è importante quello che lei ha detto, cioè che si ampliano ora le risorse che saranno messe nel nuovo bando, nel nuovo piano del trasporto per le persone con disabilità, ma quello che crediamo è che ci debba essere anche la disponibilità ad ampliare e aumentare le modalità per accrescere queste opportunità, che passano attraverso non solo la stesura di un nuovo piano dei trasporti per i disabili e del bando relativo, ma passano attraverso anche uno sforzo, chiamiamolo così, pure anche un po' creativo, che si può mettere in campo collaborando con queste associazioni.
Voi però ritenete che tutto quello che vi viene in qualche modo rappresentato e chiesto come un supplemento a ciò che state facendo sia ridondante e inadeguato rispetto a quello che già state facendo, perché siete molto bravi così. La questione poi dei turisti è del tutto nuova rispetto a quello che c'è e che si sa essere in campo; va bene, ma noi accettiamo comunque che, di fronte anche alle cose più semplici, la risposta è un no.
Presidente - La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Mi scuso, io forse non leggo bene, ma lei ha problemi di udito: io ho detto che lo stiamo già facendo, non è che se lo vengono a dire a lei e lo vengono a dire a noi, conta di più quello che vengono a dire a lei; anche noi sappiamo della Grand Paradis, è una questione che abbiamo trattato non più tardi di 15 giorni fa quando abbiamo presentato alle associazioni disabili il tema degli autobus sostitutivi.
Porti pazienza, ogni tanto qualcuno arriva prima di lei, se ne faccia una ragione.
Presidente - Fatto personale?
Minelli (PCP) - Allora io non ci vedo, Presidente...
Vicepresidente - Collega Minelli, fa pari con il problema di comprensione dell'assessore Bertschy, io credo che questo...
Minelli (PCP) - L'assessore Bertschy replica...
Presidente - Credo che questo siparietto non sia granché...
Minelli (PCP) - ...chi viene chiamato in causa non replica. In ogni caso qui non è questione di chi arriva prima, qui è questione anche di condividere delle questioni e di collaborare, ma evidentemente non lo si vuole fare.
Presidente - Dopo il sipario possiamo procedere alla votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno 12 del PCP. Ha chiesto la parola la collega Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Assessore Bertschy, spero che abbia letto bene, io senta meglio, adesso vediamo...
Allora, sull'Alleanza per il lavoro, nel DEFR si parla naturalmente di tutta la questione del lavoro e si parla dell'Alleanza per il lavoro di qualità nella regione, all'interno di quel documento vi è una parte rispetto al lavoro di qualità che si pone tra i criteri quello di un lavoro che sia riconosciuto e valorizzato per mezzo di una retribuzione adeguata e un lavoro dignitoso che non derivi da appalti caratterizzati da offerte al massimo ribasso e che pertanto non debba subire uno svilimento legato a politiche di massimo risparmio.
Vi è poi una direttiva europea del 19 ottobre 2022 che ha stabilito nuove norme che promuovono salari minimi adeguati al fine di conseguire condizioni di vita e lavoro dignitoso per i lavoratori in Europa. Ribadito poi che gli studi economici, proprio allegati a questa direttiva, evidenziano le varie retribuzioni nei livelli nazionali e, come già sottolineato dal collega Baccega, vista anche l'elaborazione invece dell'Ufficio studi della CGIA di Mestre sui dati INPS che vede tra i salari medi di Aosta quasi 4.000 euro l'anno più bassi rispetto alla media nazionale; rilevato che la garanzia di una retribuzione minima che sia dignitosa e adeguata per tutti i lavoratori favorirebbe senz'altro la realizzazione di un mercato del lavoro più inclusivo e sottolineerei che noi sappiamo benissimo che anche all'interno della nostra regione - e, sotto questo punto di vista, non so se poi lei nella replica ci fornirà anche dei dati - purtroppo ci sono dei lavoratori pagati 6-7 euro lordi l'ora e anche persone che vediamo magari pulire i nostri uffici, piuttosto che servire nelle mense dei nostri ragazzi.
Quello che noi chiediamo al Governo - immagino in particolare a lei, Assessore - è di presentare in Commissione una relazione sui salari applicati ai dipendenti assunti anche a seguito di appalti legati a servizi regionali per avere una fotografia della nostra Regione, promuovere anche attraverso i Parlamentari valdostani e le relative rappresentanze nazionali in sede al Parlamento italiano le opportune modifiche normative al fine di addivenire a una norma che garantisca una retribuzione oraria minima di 9 euro, promuovere in tutte le sedi istituzionali competenti ogni iniziativa volta ad assicurare una retribuzione minima proprio come avete previsto nell'Alleanza per il lavoro di qualità, che è quel documento che lei ci cita sovente.
Presidente - La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Non vorrei che si confondesse il fatto che, quando il Governo, la maggioranza si astiene, non si condivide, come abbiamo detto prima, se stiamo già facendo delle cose, le facciamo con gli obiettivi che noi ci siamo fissati, non vediamo perché ci dobbiamo impegnare maggiormente con degli ordini di giorno che ci vengono proposti. E vale per questo aspetto che sinceramente condividiamo per alcune parti, perché poi gli ordini del giorno sono fatti di premesse e di impegni, ma per altri riteniamo non eseguibili e soprattutto non eseguibili nelle modalità in cui vengono richieste. L'Alleanza per il lavoro e qualità che io cito è una strategia che è stata approvata dal Consiglio politiche del lavoro, dove ci sono tutte le forze sociali, le componenti del Consiglio, il collega Aggravi ha più volte sottolineato la sua valutazione su quel tipo di strategia, ma ognuno ha potuto portare il suo contributo e si propone di elevare la qualità del lavoro in Valle d'Aosta, non solo in termini di retribuzione, ma in generale per tutti gli aspetti che sono a contorno di un buon lavoro in Valle d'Aosta e vale per il lavoro dipendente come per il lavoro autonomo.
Rispetto a questo impegno, noi stiamo sviluppando all'interno di questa strategia esattamente queste indicazioni, senza però entrare nel dibattito nazionale salario minimo o non salario minimo, perché non sarebbe corretto nei confronti di una strategia che ha una visione più ampia. Quello che le posso dire è che all'interno di quella strategia tutti i soggetti si stanno impegnando, io ho inviato con il Coordinatore del Dipartimento politiche del lavoro a tutte le strutture regionali, quindi a tutti gli Assessorati e a tutti i Coordinatori, il documento richiedendo di porre massima attenzione alla modalità di assegnazione di servizi, facendo bene attenzione che questi servizi possano essere oggetto di un miglioramento della qualità del lavoro in Valle d'Aosta e non piuttosto di una riduzione o di difficoltà che poi possono diventare problemi rispetto alla qualità del lavoro e dei salari delle persone che vanno a supportare la gestione di questi servizi.
L'attenzione è massima, cogliamo la sollecitazione perché è nella direzione di andare a migliorare il lavoro in Valle d'Aosta, riteniamo di astenerci perché all'interno di quella strategia, proprio per tutti gli autori che se ne stanno occupando, stiamo sviluppando con quelle modalità e con gli obiettivi che sono stati prefissati una parte degli impegni che ci vengono richiesti.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Abbiamo letto con molta attenzione la proposta delle colleghe di PCP e abbiamo altrettanto cercato di fare una valutazione più di fondo relativamente in particolare all'impegnativa.
Per quello che riguarda, l'Assessore lo ha citato, l'Alleanza per il lavoro di qualità, al di là della mia posizione che potrei definire positivamente scettica, cioè nel senso di dire che abbiamo una sorta di codice deontologico che ci dice dove vogliamo arrivare, ma purtroppo, essendo anche un po' un simpatizzante di San Tommaso e di Ponzio Pilato, restiamo sul reale e quindi cerchiamo di comprendere come ci si arriva e soprattutto cercare di capire effettivamente quali possono essere le azioni concrete che si mettono in campo.
Altra cosa è il discorso del salario minimo, che in realtà dovrebbe interessare molto di più chi fa, diciamo, della sua battaglia politica, della sua bandiera una causa proprio verso questo tipo di operazioni e soprattutto una componente della maggioranza che è rappresentata dal Partito Democratico e annessi, che sul salario minimo ha fatto la sua battaglia e su cui forse magari ci potranno dare il loro contributo.
Su questo ordine del giorno non ce ne vogliano le colleghe, ma il gruppo del Rassemblement Valdôtain voterà contro, per un motivo molto semplice: intanto perché si va a mischiare, diciamo, quella che può essere un'attività di valutazione complessiva, chiamiamola effettivamente il primo punto della vostra impegnativa, potrebbe anche essere utile e potrebbe essere uno spunto anche per delle valutazioni future, cioè studiare e capire effettivamente un fenomeno e comprendere che cosa fare, potrebbe anche essere molto interessante questa proposta, perché? Perché sul discorso del salario minimo intanto c'è una confusione abbastanza netta e anche pericolosa perché poi si veicolano dei messaggi sbagliati: una cosa è il salario minimo, un'altra è il livello salariale, cioè si sta confondendo nello storytelling politico quello che è, diciamo, il livello complessivo di quello che viene pagato e il discorso del salario minimo, dimenticandosi il sistema della contrattazione collettiva, dei contratti collettivi nazionali, di quale può essere l'impatto e dimenticandosi, secondo me, di un elemento fondamentale: mettere le cifre all'interno di una legge è sempre pericoloso per un discorso molto banale e semplice che stiamo vivendo: l'inflazione e lo sciame inflattivo. Se non si inseriscono dei correttivi, ovviamente, io ancoro il numero a il momento in cui ho votato quel tipo di intervento, posto il fatto che in Italia abbiamo due cose per l'appunto che sono figlie dello stesso sistema: il contratto collettivo nazionale, che già delle cose dice, e la contrattazione collettiva nazionale, che ne dice altro.
C'è anche un altro elemento che bisogna considerare in questo senso, al di là del livello salariale, bisogna stare anche molti attenti alla produttività e su questo aspetto se noi andiamo a fare delle valutazioni più puntuali, che sono, ad esempio, a livello di aree geografiche, non necessariamente regionali, ma anche provinciali e quant'altro, vedremo che il livello di produttività è ben differente da una zona all'altra, come anche il costo della vita e il costo del lavoro, nel senso di quello che può essere il costo dell'imprenditore o il costo di fare azienda, è diverso da un'area geografica a un'altra. Proprio su questo aspetto io ritengo, almeno questo diciamo da sempre, che un altro ulteriore elemento che si dovrebbe portare all'interno del sistema Paese, perché non è una cosa che può deliberare questo Consiglio regionale - anche se poi qualcuno lo auspica e allora lo invito a scendere sul campo dell'indipendenza, perché non possiamo fare altrimenti -, è quello di andare al di là della trattazione collettiva centralizzata. A questo punto mi sembra corretto andare a citare un articolo, di cui consiglio la lettura soprattutto a chi sostiene la politica del salario minimo - che, tra l'altro, è stato scritto da tutta una serie di studiosi, tra cui anche il dottor Tito Boeri, che non è sicuramente un pericoloso liberista -, che è il lato perverso della contrattazione centralizzata del 24 aprile 2019. Cos'è che viene fuori? Che la contrattazione collettiva nazionale centralizzata ha sì standardizzato e reso omogeneo il salario nominale, ma ha creato un effetto distorsivo sul salario reale proprio per questi motivi e proprio per questi motivi ci sono delle zone d'Italia dove il sommerso rimarrà tale proprio per questo motivo, perché noi stiamo trattando, e si trattano tutte le aree geografiche alla stessa maniera, quando queste hanno delle particolarità differenti in termini di costo della vita, in termini di produttività e soprattutto anche in termini di quello che potrebbe invece essere liberato a livello di risorse e a livello di posti di lavoro e questo articolo, che, tra l'altro, è frutto di un lavoro molto attento di ricerca, tratto, tra l'altro, dalla voce .info, che non è sicuramente un organismo di una pericolosa organizzazione sovversiva liberista della scuola di Chicago, ma presenta effettivamente una serie di considerazioni molto interessanti.
Detto questo, quindi ricordando a chi sta facendo del salario minimo la sua battaglia, che ci sono già degli istituti e soprattutto che forse sarebbe anche il caso di attivare la contrattazione per rinnovare determinati contratti, perché poi la colpa non è soltanto del terribile mercato, noi ovviamente non possiamo trovarci favorevoli su questo ordine del giorno e per questo voteremo contro.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Io ringrazio le colleghe, ovviamente, per aver posto un tema che tratterò nel merito per una parte, che invece tratterò politicamente in maniera successiva.
Partendo dal merito, ovviamente le colleghe penso che avranno seguito, se non hanno seguito, le invito a farlo, il lavoro di approfondimento che ha fatto il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, un lavoro di approfondimento fatto proprio su impulso di una discussione portata dalle opposizioni in Parlamento, che era proprio finalizzata a verificare queste criticità rispetto al salario minimo, criticità che, così come il CNEL ha evidenziato, in realtà non si ravvisano, ovvero la contrattazione - credo che il collega Aggravi ne ha parlato diffusamente - copre già circa il 95% dei contratti oggi in essere, al netto del settore dei lavori domestici e il settore dei lavori agricoli, al netto di quelle due professioni, il 95% dei contratti è già coperto e ha già una retribuzione che è superiore rispetto a quello che qualcuno ha posto come cifra del salario minimo, questo è sicuramente un dato positivo e che quindi ci dice, ci sprona ad andare ad agire sul restante 5%, abbiamo sicuramente una fascia su cui incidere, ma non è la totalità dei contratti.
Secondo me, un altro elemento che si è evidenziato rispetto a questo lavoro di approfondimento è che la questione del salario minimo ha un rischio che è effettivo, cioè quello di trascinare a ribasso tutti gli altri salari; una volta stabilita una percentuale e stabilita una cifra, che poi, come giustamente ha detto il collega Aggravi, è anche, diciamo, abbastanza pericolosa perché, diciamo, su questa influiscono poi tutta una serie di fattori e che quindi evidentemente non può valere ora e per sempre, ma è una cifra che è in continua evoluzione, ma il rischio che una cifra e un salario minimo poi trascini verso il basso tutti gli altri salari che invece sono più alti, beh, è questo un rischio reale e che quindi sarebbe probabilmente molto più dannoso approvarlo rispetto che invece, diciamo, destinare tutto alla contrattazione.
Vi permetto anche di evidenziare una cosa: è stato depositato nella giornata di ieri dal gruppo della Lega e dal capogruppo in Senato, Romeo, una proposta sulle gabbie salariali, sulle cosiddette "gabbie salariali", che riguardano, diciamo, non tanto la parte di salario, quella ordinaria, ma i salari accessori, quindi, diciamo, parametrare i salari al costo della vita rispetto alla zona in cui ci si trova. Credo che questa possa essere una delle proposte che cerca di andare incontro anche a delle esigenze di questo tipo, andando magari a sostenere le zone che sono più in difficoltà e magari, diciamo, avere un'attenzione differente rispetto a zone che hanno invece un minore costo della vita. Al netto di questo, però, come dicevo, credo che su tutto ci sia un discorso politico di fondo e sono felice di intervenire dopo, diciamo, quanto ha già dichiarato la Giunta e che quindi, diciamo, ha segnato quello che sarà il destino del voto che la maggioranza dovrà seguire e ringrazio le colleghe per aver posto un tema, questo è uno dei temi che discuteremo oggi, non è l'unico. Abbiamo già fatto delle domande, abbiamo chiesto come si posizioneranno alcuni colleghi su alcune scelte e ci saranno all'ordine del giorno degli emendamenti che chiederanno di posizionarsi su alcune scelte, non abbiamo avuto risposta.
Oggi una prima risposta ce l'avremo e sarà o a favore o contro, considerando che l'astensione equivale a voto contrario; dicevo, il tema è eminentemente politico perché il Partito Democratico, mi risulta, a livello nazionale abbia promosso, di concerto con i Cinque Stelle, una raccolta firme per sostenere il salario minimo, leggendo l'impegnativa di questo ordine del giorno, sinceramente non vedo nulla che vada al di fuori di quella che è stata l'azione della raccolta firme che il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle e la Sinistra in generale hanno promosso a livello nazionale.
La raccolta firme, mi sono informato, l'ho guardato adesso, ma è stata fatta anche qui in Valle d'Aosta, quindi il Partito Democratico ha promosso una raccolta firme anche qui in Valle d'Aosta per promuovere il salario minimo e sarà, secondo me, opportuno e molto interessante vedere innanzitutto se tutti i colleghi rimarranno in aula, credo che questo sia il primo dato da verificare, vedremo se ci saranno degli attacchi di colite, oppure se si potrà rimanere qui e votare tutti, così potremo mettere sul tabellone che cosa ha votato chi, così almeno vedremo qual è stata la posizione rispetto al salario minimo. In secondo luogo sarà importante, secondo me, fare una bella fotografia, cosa che mi promuoverò di fare sul risultato finale e poi spedire a chi dovrebbe... dicendo: "Scusate, ma cara Elly Schlein, ma tu stai facendo una raccolta firme a livello nazionale per il salario minimo, perché mi risulta che qui i tuoi forse non sono tanto d'accordo, a meno che tutto il Partito Democratico o, diciamo, pezzi, cespugli, cactus che ne formano il gruppo decidano di non votare o di votare in difformità rispetto alle indicazioni della maggioranza". Sarà curioso, sarà interessante vedere come questo pezzo di maggioranza si schiererà e credo che anche a livello nazionale saranno molto interessati a comprendere come si schiera la Sinistra in Valle d'Aosta, Sinistra che da questa parte, ma io so, colleghi Cretier, Malacrinò e Guichardaz, che non ne sarete offesi se vi dico, definisco, Sinistra rosé perché ovviamente il colore rosso si è stinto molto; probabilmente qualche altro collega invece che fa parte del vostro gruppo di questa definizione se ne dispiace molto e purtroppo non può urlarla al mondo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Padovani.
Padovani (FP-PD) - Giusto un minuto per una considerazione del tutto personale.
Collega Manfrin, non sfuggirò anche per quello che le ho detto, ormai l'altro ieri, cioè che lei, finché si occupa di me, non si occupa del suo gruppo e magari qualcuno le scappa ancora e a me non dispiacerebbe.
Io trovo molto interessante la prima impegnativa di questa iniziativa, sul resto, sinceramente, non condivido per due semplicissimi motivi: non condivido il fatto che, permetta il termine, si usino i nostri Parlamentari come gli emissari del Consiglio regionale e quindi li si impegni a fare cose che magari non condividono; sono certo che la senatrice Spelgatti non condivida il tema del salario minimo visto che la maggioranza della quale fa parte l'ha affossato malamente in Parlamento, come sono convinto che non lo farebbe qualora questa impegnativa venisse approvata. Quindi anche per questo, non solo per quello che ha detto l'Assessore prima e che condivido, che con l'Alleanza per il lavoro di qualità si stanno già facendo diverse cose per quanto riguarda la qualità dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori, mi asterrò. Rimango convinto che anche in una Regione si possa intervenire sui salari come già è stato fatto in passato, non solo nella nostra Regione, ma in maniera diversa magari rispetto a quello che c'è scritto qua. Grazie, mi asterrò.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Sinceramente visto che il collega è al Governo, immagino che presto ci porterà a qualche iniziativa in questo senso, quindi per arrivare anche, come dicevo, a far sì che quelle lavoratrici e quei lavoratori che stanno prendendo 6 o 7 euro lordi all'ora non esistano più in Valle d'Aosta, non esistano più i dati di cui ho accennato in premessa. Quello che mi lascia veramente perplessa è che - e lo ha detto il consigliere Manfrin - si stanno raccogliendo delle firme su questa cosa, cioè come faccio il sabato e la domenica a raccogliere delle firme e il venerdì venire in aula invece... cioè o ho dei problemi di dissociazione, oppure sinceramente io non comprendo come questo sia possibile.
Dopodiché, assessore Bertschy, guardi, capisco che tutte le altre iniziative erano emendabili, le nostre invece o si prendono così o non si può far nulla, ma quello che le avevo già accennato una volta... molto probabilmente presentare in Commissione quei dati o avere quei dati in Commissione può essere utile per tutti i Consiglieri regionali. Io capisco benissimo, dopodiché lei mi dice: "Io in Commissione vengo, ma poi non la invitano e quindi, come dico, abbiamo veramente un problema"; dopodiché naturalmente, lei lo sa, le posso fare un accesso agli atti e chiederglielo, ma molto probabilmente, visto che lei ci sta lavorando e mi è sembrato di capire che questi dati anche lei non li ha, perché sennò ce li avrebbe forniti, immagino, durante questa discussione... allora, sotto questo punto di vista, credo sia più utile, come fa per altre iniziative - e questo glielo dobbiamo riconoscere - perché è una delle poche persone di quella Giunta che ci porta anche prima delle proposte di legge anche per condividere con i gruppi di minoranza, quindi, sotto questo punto di vista, credo che avere quei dati, che sono importanti anche per le analisi che fanno i gruppi di minoranza, sia utile.
Ricordo poi che il nuovo Codice degli appalti prevede che il costo della manodopera non sia più ribassabile, quindi, sotto questo punto di vista, perlomeno siamo perfettamente a conoscenza che questo non è possibile, quindi molto probabilmente il fatto di promuovere alcune iniziative a livello nazionale, visto che abbiamo dei Parlamentari che addirittura dovrebbero, se vogliono sedere qua in Consiglio con noi e ascoltarci... molto probabilmente a volte sollecitarli potrebbe essere in qualche modo utile; prendiamo comunque atto di questa chiusura anche su questo tema e andremo avanti con delle iniziative naturalmente.
Presidente - Se non ci sono interventi, metto in votazione l'ordine del giorno 12. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 5
Favorevoli: 2
Contrari: 3
Astenuti: 27 (Baccega, Barmasse, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 13 di PCP. La parola alla collega Minelli.
Minelli (PCP) - Lo scorso anno è stato varato un importante progetto da parte dell'Amministrazione regionale, il progetto "Lo sci per tutte le abilità", finanziato con delle importanti risorse statali, 1 milione e 200 mila euro e una parte minore di risorse regionali: circa 120 mila euro. Si ritrova questo progetto anche nel DEFR, pagina 175, ed è spiegato il senso del progetto che intende ampliare l'offerta turistica invernale dedicata alle persone con disabilità mediante un'azione di promozione della destinazione Valle d'Aosta per la pratica degli sport invernali, sci e attività con le guide alpine da parte delle persone con disabilità.
È stato ricordato in queste giornate che il progetto è stato anche presentato alla Borsa del Turismo di Modena, che ha avuto dei riscontri positivi e riteniamo che sia un progetto che di per sé ha degli obiettivi apprezzabili. Le persone con disabilità hanno evidenziato, ripetutamente attraverso le loro associazioni di riferimento, che hanno diritto alle pari opportunità, non solo per quello che riguarda lo sport, ma anche per quanto riguarda lo svago e il tempo libero, ed è un diritto - l'ho ricordato illustrando l'altro ordine del giorno - che è garantito dall'articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite. Lo scorso anno, in primavera, c'erano state, a proposito di questo progetto che poi è stato varato, delle iniziative non solo del nostro gruppo, ma anche di altri gruppi consiliari, che poi erano in qualche modo terminate con il mese di luglio del 2022. C'era stato in quel periodo un comunicato stampa del Coordinamento per la Disabilità della Valle d'Aosta, il Co.Di.VdA, in cui si era voluto fare una serie di considerazioni e di puntualizzazioni rispetto all'iter di predisposizione del progetto. Il Coordinamento aveva in quel comunicato precisato di aver partecipato ad alcune riunioni preparatorie al bando, portando una serie di proposte che avevano l'obiettivo di migliorare e valorizzare i diversi aspetti peculiari della nostra Regione, che potevano creare opportunità di vacanza e tempo libero nelle diverse stagioni; tra le valutazioni c'è da considerare che l'importo messo a bando, e abbiamo citato le cifre, dal nostro punto di vista avrebbe consentito di diversificare le azioni in una logica di sistema turistico accessibile e non puntare esclusivamente sulla pratica dello sci.
La proposta presentata dall'Assessorato del turismo, in ragione della difficoltà a realizzare progetti più articolati, considerato il poco tempo a disposizione, ha deciso di tenere in considerazione esclusivamente lo sci e non le altre proposte presentate dal Coordinamento; alla conclusione dell'iter per la partecipazione al bando, il Co.Di.VdA ha deciso di aderire pienamente in qualità di partner per poter dare il proprio contributo affinché tale progettazione potesse costituire un punto di partenza di un disegno più ampio e più inclusivo secondo la logica del "meglio un intervento non esaustivo sull'accessibilità dell'offerta turistica che nessun intervento". Il Co.Di.VdA aveva esplicitato che aveva aderito pienamente alla proposta di fare questo progetto, anche se avrebbe preferito in origine, all'inizio, un disegno più ampio e più inclusivo. C'erano poi state alcune associazioni che avevano detto che questo progetto poteva escludere molte persone, però, di fatto, la stesura del bando c'è stata, noi stessi nelle iniziative avevamo chiesto di diversificare, perché la cifra era comunque abbastanza elevata, non capita tutti i giorni di avere 1 milione e 200 mila euro, che, tra l'altro, poi ricordo, si era arrivati proprio a ridosso della scadenza di quel bando e noi avevamo già fatto precedentemente un'interrogazione perché nessuno aveva mai detto nulla di questa cosa. In ogni caso il bando è andato a termine, si sta portando avanti l'attività, abbiamo visto che ci sono delle attività di formazione anche proprio per gli operatori, parlo di maestri di sci e di guide che si dovranno occupare di queste persone.
Quello che noi vogliamo sottolineare ed evidenziare è che la nostra Regione ha una vocazione turistica che è molto ampia e che è riconosciuta praticamente da tutti; se è vero che noi abbiamo la possibilità di portare avanti e sostenere le attività sportive invernali, abbiamo anche, a nostro avviso, la necessità di ampliare il più possibile l'offerta non solo sportiva ma anche turistica e culturale destinata alle persone con disabilità. È per questo motivo che l'ordine del giorno impegna il Governo a predisporre, entro i primi sei mesi del 2024, un progetto finalizzato alla piena inclusione delle persone con disabilità in attività sportive, che possono anche essere effettuate in altre stagioni, ma poi turistiche, ricreative e culturali non centrate esclusivamente sullo sci di sport invernali da potersi svolgere nelle varie stagioni dell'anno, naturalmente l'impegno prevede anche di reperire risorse specifiche nel bilancio di previsione.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Grosjacques, ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - In premessa le devo dire, collega Minelli, che la scelta è stata fatta perché le risorse a disposizione non avrebbero consentito di lavorare su più attività sportive e quindi si è deciso congiuntamente di lavorare sullo sci e sull'arrampicata, sport gestito dalle guide alpine.
Per completezza di informazione, le devo dire che le uniche proposte di Co.Di.VdA che erano state formulate all'epoca - non ero io Assessore in quel momento lì, ma ho raccolto le informazioni - riguardavano investimenti per il settore cultura e accessibilità dei musei e nessuna proposta in ambito sportivo, queste sono le informazioni che ho potuto raccogliere.
Partendo dal presupposto che i termini "turismo", così come gli altri indicati nell'iniziativa sportiva: "ricreativa" e "culturale", hanno un'accezione molto ampia e che la disabilità si declina in molteplici forme, non è ragionevolmente ipotizzabile predisporre un unico progetto finalizzato alla piena inclusione delle persone con disabilità in tali settori, occorrerebbe prevedere interventi, per esempio, per ogni singola pratica sportiva e per ogni tipo di disabilità e così via per tutti gli altri aspetti indicati nell'iniziativa. Tale approccio richiederebbe un intervento a 360 gradi sull'intero sistema turistico, e non solo, coinvolgendo una platea vastissima di soggetti, azione che non si è nelle condizioni di fare non perché non ci sia la volontà, bensì perché l'intervento, così come richiesto nelle premesse dell'ordine del giorno, è di una portata tale da renderlo irrealizzabile.
Stiamo lavorando per poter avviare nel corso dell'anno 2024 un tavolo di lavoro con tutti i soggetti interessati, quindi, per quel che riguarda gli Assessorati e l'Assessorato gestito dal sottoscritto e quello dei colleghi Marzi, Bertschy e Guichardaz, e i portatori di interesse e di riferimento, affinché si individuino, tra quelli indicati nell'iniziativa, gli ambiti sui quali intervenire. In tale sede potranno essere definiti progetti da realizzarsi anche sulla base di ipotesi progettuali proposte dai portatori di interesse nell'ottica del "niente su di noi senza di noi", che deve essere sempre il principio di fondo quando si progetta per la disabilità.
Una volta definiti i progetti da realizzare, che, trattandosi di un ambito trasversale, potranno coinvolgere un settore specifico, Enti locali, soggetti terzi, organismi sportivi quali il CONI e il Comitato Paralimpico, sarà definito il relativo piano finanziario con conseguente reperimento delle risorse disponibili.
Un percorso che consenta di incrementare un tassello alla volta in un processo virtuoso: l'inclusione delle persone con disabilità negli ambiti indicati nell'iniziativa e questo richiederà certamente attività, tempi e risorse molto più puntuali e approfonditi rispetto a quelli indicati nell'ordine del giorno, che non può essere accettato anche se lei e tutta l'Aula sanno bene che l'interesse è massimo sul tema dell'inclusione delle persone con disabilità e proprio il progetto "Lo sci per tutte le abilità" che è stato citato da lei all'interno dell'ordine del giorno è all'avanguardia nel panorama nazionale ed è riferito non soltanto allo sci, come le ho detto, ma anche alle attività gestite dalle guide alpine che sono fatte in stagioni diverse.
Presidente - Grazie Assessore. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Io non ho capito bene la prima parte della sua risposta: lei ha detto che deve fare una premessa, la scelta è stata fatta perché le risorse stanziate non permettevano di lavorare su più progetti. Ora, non ho capito bene questa cosa, perché 1.200.000 euro, più la quota che era obbligatoria da parte regionale, non prevedevano che ci fosse un progetto, il bando non prevedeva che ci fosse un progetto. La scelta quindi è stata fatta, scelta legittima, per me poteva essere discutibile o meno, ma è stata fatta una scelta su un importo di quella cifra da destinare al progetto "Lo sci per tutte le abilità". Non so dirle, cioè non ho discusso, se è unanime o se non è unanime, io le dico che è stata fatta una scelta che ha portato ad avere tutte le risorse allocate su quel progetto, lei dice scelta unanime, credo che si riferisca al fatto unanime, nel senso che anche il Coordinamento per la disabilità... ma se lei ha ascoltato quello che io le ho letto, ho proprio letto quello e cioè il Co.Di.VdA ha deciso di aderire pienamente in qualità di partner per poter dare il proprio contributo, eccetera, affinché la progettazione costituisse un punto di partenza di un disegno più ampio secondo la logica: meglio un intervento non esaustivo sull'accessibilità dell'offerta turistica che nessun intervento, cioè questo è l'unanimità sulle basi di questa premessa. Io non ho contestato che non fosse unanime, non ho assolutamente detto questo. Leggo però nel DEFR... lei adesso mi dice c'è l'attività dello sci e ci sono le attività con le guide alpine nelle altre stagioni, fate attenzione allora a quello che scrivete, perché a pagina 175 del DEFR voi avete scritto: "ampliare l'offerta turistica invernale dedicata alle persone con disabilità, mediante una promozione della destinazione Valle d'Aosta per la pratica degli sport invernali, sci e attività con le guide alpine", ma se io leggo "invernali" le attività con le guide alpine possono essere la ciaspolata o qualsiasi altra cosa, il fondo piuttosto che lo sci di discesa, lo sci di alpinismo, le passeggiate nella neve, però questo io leggo nel DEFR, poi lei ha citato l'arrampicata sportiva, allora le dovete scrivere, perché l'avete scritto voi, il DEFR non l'abbiamo scritto noi...
(interventi di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...Assessore, io ho visto il servizio alla televisione, ma io leggo il DEFR; se voi nel DEFR scrivete questa cosa, scripta manent, verba volant, ma in ogni caso questo avete scritto, nel momento in cui faccio il mio ordine del giorno, mi baso sul documento che voi ci avete fornito.
Al di là di questo, però, lei ha detto, e ho ascoltato con interesse, che è stato messo in piedi un tavolo insieme a tutte le altre...
(interventi di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...no, ma mi ascolti lei, no, ma lei ha detto che adesso state lavorando per mettere in piedi tassello dopo tassello, l'ho ascoltata, Assessore, ci sento anche se l'assessore Bertschy dice di no... tassello dopo tassello, mettete in piedi un progetto. Quello che lei ha anche detto è che non è possibile, lei ha detto questo, predisporre un progetto globale perché bisognerebbe... non si è nelle possibilità, lei ha detto, è irrealizzabile. Questo lei ha detto e si sta facendo questo tavolo insieme alle associazioni per fare dei passettini, ho capito? Ecco, ho capito bene, non sono proprio completamente andata anche se sono tre giorni che stiamo qua dentro.
Quello che io le sto dicendo, Assessore, è un'altra cosa: noi ci siamo resi conto in questi ormai tre giorni... ma soprattutto dal momento in cui abbiamo iniziato a discutere gli ordini del giorno, e ormai è due giorni che parliamo di ordini del giorno, ne sono stati presentati 24 dalla Lega, 15 dai colleghi di Rassemblement, adesso ci sono i nostri 14 e poi arriveranno i 5 del collega Restano... abbiamo notato, ma non è la prima volta, ormai siamo abituati, che ci sono una serie di ordini del giorno che vengono considerati alcuni non ammissibili, alcuni su cui ci si attiene, su altri si dice che si sta già facendo, alcuni vengono emendati e abbiamo visto anche che sono stati emendati degli ordini del giorno in maniera abbastanza semplice in qualche modo per sostenere... come dire? una sorta di collaborazione o di progettazione, idea bipartisan che sostengono sia le forze di opposizione, sia la maggioranza.
Di fronte a altre proposte, ma, guarda caso, sempre quelle che vengono da questa parte, l'atteggiamento... e dico che non è la prima volta perché è successo più volte, addirittura nel DEFR passato, quello di due anni fa, non sono stati presi in considerazione i testi, nel senso che non si è nemmeno risposto agli emendamenti... io le dico che, visto che lei parla di tavolo, eccetera, ma non propone nemmeno... come dire? una possibilità di emendare il testo, invece di "predisporre entro i primi sei mesi del 2024 un progetto finalizzato", poteva dirmi "continuare a implementare le attività con il tavolo al fine di predisporre una serie di interventi che vedranno la luce nel corso del tempo, finalizzati alla piena inclusività", eccetera.
Lei non lo fa, questo è l'atteggiamento che voi avete, noi ne prendiamo atto, ma visto che abbiamo comunque chiesto di fare un lavoro che è nei sei mesi, lei dice non è possibile, è irrealizzabile, io ritengo che con una modificazione, con obiettivi, se vogliamo, anche un po' ridotti si potrebbe fare. Non ritiriamo l'ordine del giorno.
Dalle ore 17:52 riassume la Presidenza il presidente Bertin.
Bertin (Presidente) - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno seguente: il 14 di PCP. La parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Siamo al nostro ultimo ordine del giorno, è un tema di cui abbiamo già discusso ieri, perché anche i colleghi della Lega avevano portato un ordine del giorno molto simile, perché sicuramente una delle grandi emergenze in questo momento della nostra Regione è la questione della povertà e, sotto questo punto di vista, i colleghi della Lega chiedevano la reintroduzione del bon chauffage. Noi lasciamo le maglie un po' più larghe al Governo dicendo di predisporre e acquisire il parere anche delle organizzazioni sindacali per mettere in piedi delle misure urgenti di contrasto alla povertà e individuare maggiori risorse nel prossimo bilancio finanziario.
Per noi questa è sicuramente una delle priorità che dovrebbe coinvolgere questo Consiglio regionale e questo Governo, senza aspettare quello che ci viene dato da Roma, ma molto probabilmente mettendo in piedi delle misure regionali. L'anno scorso si era pensato al bonus social, quest'anno anche quello è stato tolto, quindi, vista la grande povertà, i continui sfratti, gente che dorme in macchina, gente che dorme in stazione o in altri posti che conosciamo bene, crediamo che questo debba essere uno dei punti principali di attenzione e quindi, sotto questo punto di vista, chiediamo una certa celerità per mettere in piedi qualche misura che sia di sostegno a queste persone.
Presidente - La parola all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Per il contrasto alla condizione di povertà, sono previste importanti risorse pari a oltre 4,8 milioni di euro complessivamente nel triennio a valere su fondi statali e regionali.
Anticipando, tra l'altro, gli effetti del ridimensionamento dei potenziali beneficiari determinato dalla nuova misura sostitutiva del reddito di cittadinanza, abbiamo previsto maggiori risorse anche per la concessione dei contributi per l'inclusione sociale previsti dall'articolo 13 della legge regionale 23/2010, che, tra l'altro, è stata appena aggiornata nonostante il vostro voto di astensione anche su questo articolo.
Il piano regionale degli interventi e dei servizi sociali a contrasto della povertà, 2023/2025, approvato nel giugno scorso dalla Giunta regionale, ha previsto un potenziamento dei servizi a contrasto della povertà; il piano ha visto un ampio confronto con le parti sociali e con i soggetti interessati sul tema, anche al fine di garantire i livelli essenziali delle prestazioni sociali per le persone prive di un'abitazione, che non possono far fronte ai bisogni primari, anche quelli alimentari. A livello ministeriale, infatti, è in corso la definizione di ulteriori soggetti in condizioni di svantaggio che potrebbero beneficiare dell'assegno di inclusione, la nuova misura che sostituisce il reddito di cittadinanza; si ritiene pertanto di essere sul pezzo e che sia più opportuno attendere la puntuale definizione degli ultimi soggetti beneficiari che saranno definiti con il decreto attuativo statale.
A seguito dei decreti attuativi che chiariranno l'effettiva platea dei soggetti esclusi dall'assegno di inclusione, sarà quindi possibile ipotizzare, rispetto all'articolo 13 della 23/2010, ulteriori bisogni di sostegno regionali non già previsti in favore dei nuclei familiari e delle persone in condizioni di disagio sociale ed economico.
Per tali motivi molto puntuali che abbiamo evidenziato, chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha la facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Alla fine di questo dibattito potrei dire che se come è stato detto dall'assessore Caveri, era una scelta bocciarci tutti gli ordini del giorno, forse esplicitarlo all'inizio poteva essere anche di aiuto sotto alcuni punti di vista.
Su quest'ultima risposta invece io non posso che dire: aspettiamo Roma e che Dio ce la mandi buona, perché sinceramente su ogni cosa dobbiamo aspettare che Roma ci indichi quali sono i livelli di povertà, dobbiamo aspettare Roma per l'istruzione tecnico-professionale, dobbiamo aspettare Roma su qualsiasi cosa, ma allora che autonomisti della lippa siamo? Cioè questo mi chiedo, sotto questo punto di vista, io sinceramente continuo e continuo a non capire; esistono misure messe in campo dai Governi regionali del passato che andavano proprio ad affrontare i problemi della Valle d'Aosta, ad ampliare anche le fasce rispetto a Roma, noi adesso aspettiamo Roma per capire cosa dobbiamo fare noi. Io veramente credo di essere finita in un Consiglio regionale di cui non mi aspettavo assolutamente una situazione di questo genere, perché mi immaginavo di essere in mezzo ad altri autonomisti come me, comunque naturalmente prendiamo anche questa bocciatura e andiamo al voto.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno successivo, che è il primo del Gruppo Misto, consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Innanzitutto voglio mandare un messaggio al presidente Testolin, che sia di buon auspicio, pianto la mia bandierina e vi annuncio che il gruppo è cambiato, non è più PCP.
Parliamo di nuovo di mense e credo di aver intuito la posizione della maggioranza rispetto alla questione delle mense. Riprendendo quanto detto dal collega Baccega, nel corso degli ultimi periodi si sono rilevati in ordine: scarse condizioni igieniche e sanitarie, infestazioni, cattivi odori, non gradimenti dei menù, presenza di larve, qualità scadente e scarsa quantità.
Possiamo inquadrare la questione sotto vari aspetti: un aspetto è quello dell'emergenza e urgenza di intervenire e l'altro è quello della programmazione, però ci dobbiamo chiedere, rispetto alle dichiarazioni dell'Assessore comunale di Aosta, di chi sia la competenza, perché, Assessore, lei oggi ha avuto modo di rispondere dicendo: "aperto un tavolo".
Io voglio sottolineare che la questione è regolamentata dai regolamenti CE del 2002 che stabiliscono i principi e requisiti generali della legislazione alimentare, cosa dicono? Hanno creato l'autorità competente e, Assessore, lei credo che lo sappia, ma lei in questa sede incarna l'autorità competente, che all'interno del suo Assessorato è rappresentata dal Servizio igiene, sanità pubblica e veterinari; cosa dice questo regolamento? Che l'autorità competente ai vari livelli, perché poi deve garantire proprio quello che io ho richiamato prima: la lealtà degli scambi, quindi verificare se gli alimenti somministrati corrispondono al capitolato per evitare frodi e comportamenti fraudolenti, verificare se gli alimenti sono adulterati o alterati; veniamo alle larve e non vorrei qui richiamare altri parassiti, perché dei colleghi conoscono bene cosa capita a quei parassiti. Deve anche garantire che non venga indotto in errore il consumatore e qui ricadiamo nella questione delle quantità e del rispetto dei contratti.
Ora tutto questo per cosa arrivare a dire? Che in questo caso, soprattutto per l'emergenza, i tavoli non servono, basta prendere carta e penna e dare una direttiva, si chiamano anche controlli ad hoc, quelli che hanno fatto recentemente, però noi dove vogliamo arrivare? Noi non vogliamo utilizzare questa sala per mandare controlli, noi vogliamo solo garantire equità di trattamento sia per i fornitori, sia per i giovani utenti e direi per la ristorazione collettiva in generale. Come ci possiamo arrivare? Con una corretta programmazione: lì, forse, è opportuno fare il tavolo di lavoro.
Io nella mia richiesta ho sottolineato, evidenziato e richiesto di sentire anche il CELVA; per la prima parte del discorso non c'è bisogno di sentire nessuno, lo dovevate già fare e la norma parla anche della dovuta informazione, perché? Perché quando c'è il rischio, come evidenziato negli articoli, è importantissima l'informazione, perché tutela il principio di precauzione e del rischio.
Assessore, cosa le chiediamo con questo ordine del giorno? Le chiediamo di procedere, di approvare questo ordine del giorno, che è tanto semplice quanto diretto, di dare un segnale politico e dire che esistiamo e che vogliamo tutelare, sì, la salute dei giovani utenti, ma soprattutto la correttezza negli scambi commerciali, vogliamo verificare quant'è il potere nutrizionale all'interno dei pasti, cose che già avvengono, perché nel piano regionale integrato dei controlli mi sembra che sono previsti 30 controlli all'anno su questo tipo, ma se da 10 anni che lo facciamo e oggi ci troviamo a discutere di questo, forse abbiamo sbagliato, forse andava bene 10-20 anni fa e oggi è da rettificare e noi dobbiamo dare un segnale politico, prendere in mano la questione, avviare il tavolo, così come anche richiesto dal collega Baccega, e disporre quelle che, secondo le nostre competenze, sono quelle che, secondo i dettami di legge approvata nel 2002, quindi non 4 anni fa o 4 mesi fa, si doveva fare.
Abbiamo parlato di semplificazione, ma l'Amministrazione pubblica deve essere agile, snella, soprattutto quando si parla di prevenzione della salute, soprattutto quando si parla di giovani, e aggiungo, perché nella ristorazione collettiva l'ho inserito, quando si parla di persone ospedalizzate. Questo è il segnale che noi chiediamo di dare con questo ordine del giorno. Grazie per la risposta.
Presidente - Assessore Marzi, a lei la parola.
Marzi (SA) - Concordiamo con la necessità di rafforzare il confronto su questo tema che abbiamo già avviato con il Comune di Aosta, in previsione naturalmente di allargarlo a tutte le parti interessate.
Ora, seppure in questo Consiglio a seconda del caso si passi per un santo o per un diavolo, noi abbiamo incontrato il Comune di Aosta nella giornata di mercoledì e saranno d'accordo con me, il collega Restano, così come il collega Baccega, che non avevamo la possibilità di sapere che voi avreste fatto questi due ordini del giorno, stavamo trattando il tema indipendentemente da queste iniziative.
Siamo consapevoli e riteniamo di dover aumentare, in collaborazione con tutti gli attori sul tema, gli scambi reali e il confronto per il pieno recepimento dei principi, delle modalità e dei metodi di organizzazione e controllo nella filiera alimentare, disciplinati dalle normative attuali, sia nazionali che europee, come da lei richiamato; è necessario infatti rafforzare le attività di audit, i controlli e, nell'ottica dei leali scambi, rinnovare la nostra disponibilità al dialogo con tutte le parti interessate. La materia è infatti trattata con attenzione da parte della Struttura di Igiene degli alimenti e nutrizione del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda USL, preposta alle verifiche e ai controlli per garantire alla salute pubblica la crescita di qualità dei settori di somministrazione di alimenti; proprio per rafforzare infatti il ruolo e la competenza del predetto Dipartimento, il piano della salute, come, tra l'altro, da lei richiamato, perché già ai tempi ebbe modo di fare una serie di interventi su questo tema, prevede uno specifico obiettivo, attualmente, tra l'altro, declinato nel DEFR, volto a riorganizzare e riqualificare il modello organizzativo e funzionale del Dipartimento medesimo anche su questo tema. Evidenziamo infine che ogni anno viene approvato a livello regionale un piano di controllo integrato degli alimenti, in cui si tratta in maniera puntuale di questa materia, ma sicuramente queste sono occasioni come da me richiamate per poter riprendere e ridefinire anche aspetti in tal senso. A questo punto, visto quanto stiamo facendo e cogliendo in maniera assolutamente positiva e da stimolo l'ordine del giorno di riferimento, le garantiamo che cercheremo di migliorare in tal senso, ma le chiediamo di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti nel prenderci dei cazzotti comunque ci asterremo.
Presidente - La parola al consigliere Baccega.
Baccega (FI) - Ringrazio anche il collega Restano che ha voluto ritornare su un argomento che abbiamo iniziato a dibattere nel gennaio 2023 e che è tornato sicuramente in auge perché le problematiche ci sono, esistono, abbiamo già detto ieri quali sono le problematiche.
Il problema è un problema politico, collega, è un problema politico che va affrontato politicamente, da una parte c'è una città di Aosta che propone il pinzimonio di sedano e carote, la zuppa di miglio, l'hamburger di ceci, i menù etnici, una filosofia di cibo da somministrare ai bambini; dall'altra parte ci sono le lasagne, le trenette al pesto, i risotti allo zafferano, la bistecca alla milanese, la scaloppina, il pesce, le zucchine al forno che vengono proposte in altri contesti dove vi sono le scuole gestite dalle Unités, eccetera.
I bambini del Comune di Aosta da 1429 che erano iscritti alle mense si sono ridotti a poco più di 800 con grandi difficoltà per le famiglie, grandi difficoltà per le famiglie perché i bambini non mangiavano. È documentato che buona parte di quel cibo finisce nel bidone della spazzatura e quindi anche questo è un tema e quindi l'invito è proprio di affrontare tutti insieme senza dare la colpa alla Vivenda, senza dare la colpa all'USL, ma creando un circuito virtuoso per tutti, affinché tutti i bambini a Gressan come ad Aosta, a Sarre come ad Aosta possano mangiare il cibo nutriente e approvato dall'Azienda USL, perché anche quello che si mangia a San Giuseppe, quello che si mangia nelle Unités è cibo approvato dall'Azienda USL e non capisco perché, perché è una filosofia dove l'indirizzo che è stato dato alla Vivenda da parte dell'Amministrazione comunale è quello: "fate quel tipo di cibo perché questo noi vogliamo far mangiare ai nostri bambini", questo è stato detto fin dall'inizio, l'Assessore comunale ha convocato le famiglie dando questa indicazione e ovviamente non c'erano i pomodori altrimenti li prendeva e invece dalle altre parti continuano a dare dei pasti nutrienti, ragionevoli che consentono ai bambini di mangiare.
Noi voteremo sicuramente questo ordine del giorno del collega Restano e staremo attenti affinché questa situazione si risolva al più presto, perché non se ne può più, insomma, è davvero allarmante e poi lei lo sa benissimo, collega Marzi, la gara dell'USL ha fatto sì che il cibo doveva essere confezionato non più lontano di 5 chilometri. In questo caso il cibo arriva da Kathmandu e quindi sappiamo benissimo che può arrivare freddo, può arrivare con degli scossoni all'interno di quelle confezioni e quindi in qualche modo qualche problema lo può generare. Anche l'impostazione della gara d'appalto doveva dare un'indicazione più seria, più confacente, far sì che le confezioni di cibo fossero fatte e inserite in una cucina che stava nei dintorni di Aosta.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Molto brevemente, sicuramente l'impegno dell'Assessore per risolvere il problema è lodevole ed è in prospettiva. Io mi sono letto il regolamento 852, che però sulla responsabilità degli alimenti è in capo all'operatore del settore alimentare, poi tutto il complesso legato ai controlli, com'è stato detto dal collega Restano, è fondamentale per avere una qualità e avere una garanzia soprattutto sulla salubrità e in particolare anche sulla questione legata ai pasti caldi. Avevamo visitato l'impianto, che non era a Kathmandu, ma era nelle vicinanze di Aosta, poi non so le forniture precise e puntuali da dove arrivano; vorrei anche dire che forse l'Assessore e nemmeno l'Amministrazione di Aosta decidono il tipo di pasto da fornire, credo sia soprattutto legato a qualche nutrizionista che è presente in USL che esprime un parere, normalmente funziona così, non so in questo caso.
Presidente - La parola al consigliere Restano.
Restano (GM) - Brevemente cerco di rispondere al collega. Io ho citato il regolamento 178, che è quello che prevede i controlli, se lei va sul sito della Regione dice che "la Struttura Igiene e sanità pubblica e veterinaria è individuata quale autorità competente, che è quella che dispone i controlli". (incomprensibile) ha la responsabilità se viene sanzionato, ma noi qua parliamo di altro, collega, parliamo della volontà politica. Ho fatto quella premessa per far capire che l'Assessorato può agire d'iniziativa senza bisogno di convocare tanti tavoli e che ha molte competenze, poi condivido che dopo devono venire i tavoli per dare un altro tipo di segnale.
Io ritengo che i colleghi del Dipartimento siano all'altezza dei ruoli e non ci sia bisogno di ristrutturare un bel niente dal punto di vista delle professionalità, sanno fare il lavoro, sono i più esperti che ci sono in Valle d'Aosta, compreso chi si occupa di nutrizione, poi se vuole smentirmi il collega Guichardaz, può liberamente farlo, ma sono formati per questo e sono stati formati dalla Regione, così come tutti i professionisti della sanità.
Convengo che qualche modifica all'interno della sanità in generale vada fatta e anche all'interno del Dipartimento. Assessore, lei ha parlato di audit e ha centrato in parte la questione: andranno fatti degli audit dove andranno anche valutati determinati aspetti che fino ad oggi forse non sono mai stati valutati, a leggere gli articoli di giornale; sappiamo tutti, almeno chi è stato nei Comuni, che a inizio anno le Giunte deliberano le tariffe per i servizi offerti, tra queste vi è il servizio di mensa. Ora, le informazioni che ho raccolto laddove si spende, l'amministrazione... 11 euro e 40 per un pasto... probabilmente nel capitolato si sarà indicata anche la qualità degli alimenti, poi se con l'audit si va a verificare queste cose, senza voler perseguire nessuno perché l'audit viene annunciato, viene verificato, si riesce magari a dare la giusta indicazione a chi gestisce e a chi riceve il servizio.
Credo, Assessore, proprio perché noi ci fidiamo di lei, che le daremo fiducia, però a sua volta deve accettare un compromesso, come è giusto in politica: deve intervenire subito e darne evidenza, cioè la prossima settimana deve comunicare che ha fatto qualcosa, non il tavolo che ha disposto, senza alcun intervento persecutorio, che venga ottemperato ai dettami dei primi 5, 6, 7, 8 articoli, dall'articolo 5 all'articolo 9 del regolamento CE, senza attività persecutoria, così la politica si è mossa; poi dopo siamo disponibili a qualsiasi attività di programmazione, di confronto per andare verso un futuro che sia migliore, soprattutto per i nostri ragazzi. Sono quelli che aspettano una risposta celere e probabilmente le loro famiglie che vogliono ritornare a frequentare la mensa come si faceva una volta. Grazie. Ritiriamo quindi tutti d'accordo, soprattutto quelli del mio gruppo, l'ordine del giorno.
Il Consiglio prende atto.
Presidente - Una decisione presa all'unanimità... Ordine del giorno n. 2 del Gruppo Misto. Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Con questo ordine del giorno trattiamo la questione dell'invecchiamento attivo che avevamo già trattato all'atto della discussione del piano della salute e del benessere, che ci ha visto in questi giorni depositare un progetto di legge sull'invecchiamento attivo e allora potreste chiedervi: "ma perché hai presentato quest'ordine del giorno?", perché anche in questo caso chiediamo un coinvolgimento politico, la legge è un testo martire ma se noi andiamo a vedere la relazione di accompagnamento del progetto di legge, emerge chiaramente che nel 2019 è stata avviata un'ambiziosa iniziativa a livello nazionale che è ancora in corso e ha dato vita a un coordinamento partecipato a più livelli che riguarda le politiche sull'invecchiamento attivo. Questo progetto è stato rinnovato anche nel 2022 ed è in corso tra il Dipartimento Politiche della Famiglia e l'Istituto Nazionale Riposo e Cura per gli Anziani a livello ministeriale; le attività coinvolgono tutti gli stakeholder, gli stakeholder sono la Regione, i Ministeri, la società civile e la ricerca ai vari livelli, a tutti i livelli, quindi nazionale, regionale e locale per realizzare in maniera più partecipata, attraverso un processo co-decisionale, un modello di interventi e buone politiche in materia di invecchiamento attivo.
Vi è poi stato un altro documento molto importante proveniente sempre dal Ministero, che è datato marzo 2022 e che ha il titolo: "Politiche per l'invecchiamento attivo in Italia. Quali possibili obiettivi nelle Regioni, nelle Province Autonome, nei Ministeri e nei Dipartimenti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri", è stato gestito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. La nostra Regione ha collaborato anche in questo caso e nelle conclusioni, in piccola parte si legge, dopo tanti complimenti per quello che viene fatto in Valle d'Aosta, e questo va detto, viene scritto a chiare lettere: "In Regione sono ancora assenti strumenti di coordinamento e di monitoraggio degli interventi e un solido impianto legislativo in materia di invecchiamento attivo, evidenziando come attualmente l'invecchiamento attivo non sembra ancora essere oggetto di attenzione politica". Ebbene, con quel progetto di legge abbiamo posto almeno l'attenzione della minoranza di una parte della politica valdostana, con questo ordine del giorno vi chiediamo di condividere non i contenuti, ma l'iniziativa per avviare nella giusta maniera il confronto.
Presidente - La parola all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Il piano per la salute e il benessere sociale approvato dal Consiglio contiene quale obiettivo quello di perseguire la promozione dell'invecchiamento attivo con l'individuazione delle attività a esso correlate; sono quindi in corso le interlocuzioni tra il Dipartimento politico e sociale e l'Istituto nazionale riposo e cura per anziani, che, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha avviato un coordinamento partecipato sulle politiche di invecchiamento attivo a livello nazionale.
L'obiettivo, come lei, tra l'altro, ha richiamato, è di avviare il percorso di predisposizione di una normativa regionale in materia, di cui mi impegno sin d'ora a condividere i contenuti nell'apposita Commissione. In tale ambito, nel corso del 2024, è prevista l'attivazione di un tavolo permanente e interistituzionale nell'ambito del piano di zona regionale, con la contestuale organizzazione di un evento su questo tema in collaborazione con le parti sociali interessate e il terzo settore. Nel tavolo interistituzionale di cui sopra sarà condivisa la proposta di legge appena depositata e da lei richiamata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri inerente alla promozione e alla valorizzazione dell'invecchiamento attivo, che servirà quale base, come nel caso della sua legge, di predisposizione di una specifica legge regionale.
Il programma PP2 delle comunità attive contenute nel piano regionale della prevenzione ha come obiettivo strategico quello di favorire nella città contesti favorevoli alla salute inclusivi e accessibili anche alle persone più anziane. L'obiettivo, come lei ha richiamato, è quello di ridurre le condizioni di fragilità degli anziani, anche con l'attuazione di programmi di introduzione e di promozione dell'attività fisica.
In questo ambito dal 2022 il Dipartimento di prevenzione dell'Azienda USL ha proposto, tra l'altro - e sono ancora in corso -, passeggiate in percorsi urbani, in colline e aree verdi e a queste attività hanno partecipato circa 200 persone comprese nella fascia di età tra i 55 e i 75 anni. Altre attività di sensibilizzazione, prevenzione e informazione si sono svolte attraverso la coprogettazione anziani attivi, in collaborazione sempre con l'Azienda, l'Assessorato e il Comune di Aosta, oltre che le associazioni e le cooperative del terzo settore coinvolte in tal senso. Altre iniziative hanno poi riguardato giornate di screening, in collaborazione con l'associazione del territorio, a cui hanno preso parte sempre circa 200 persone; le attività hanno consistito nell'informazione e nelle visite di controllo della pressione e lo screening contro l'ictus cerebrale, effettuando esami di controllo del colesterolo e della glicemia.
Cogliendo quindi positivamente questo ordine del giorno, ma sperando lei condivida a sua volta quanto stiamo già facendo e quanto siamo già sul punto di fare, oltre che la condivisione anche della stessa semplicità sul tema, le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.
Di fatto, nel caso specifico, l'azione di lavoro sulla legge che lei ha richiamato e tutte le azioni amministrative, non solo in termini di intenzione, nonostante anche da parte sua ci sia la predisposizione di una proposta di legge in tal senso, credo che si possano assolutamente convergere. Aggiungo che il fatto che lei abbia presentato quest'ordine del giorno accolto in maniera assolutamente positiva anche dal Dipartimento, per cui, per venire a meglio esplicitare tutte le azioni di cui sopra, oltre che quelle che sono già in attività, siamo assolutamente disposti anche a venire in Commissione.
Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Molto sinteticamente, non per invitare il collega proponente all'astensione, ma per dire che il nostro gruppo Rassemblement Valdôtain sosterrà l'ordine del giorno del Gruppo Misto, saremo anche disponibili a dare il nostro contributo in Commissione.
Abbiamo apprezzato comunque la volontà dell'Assessore e anche indirettamente delle strutture tecniche di approfondire e valutare il contenuto di questa legge. Ci spiace che non ci possa essere una condivisione complessiva, però sappiamo come funziona questo mondo, da parte nostra, comunque, ci sarà il voto favorevole.
Presidente - La parola al consigliere Restano.
Restano (GM) - Grazie, Assessore per la risposta che accolgo con grande piacere. Io porterei i voti per una questione di verbalizzazione e poi l'aspettiamo in Commissione.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno successivo: il n. 3 del Gruppo Misto. Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - L'8 luglio 2021 questo Consiglio ha approvato una mozione dal titolo: "Impegno a ricollocare il personale OSS con capacità lavorative ridotte presso l'Azienda USL o gli Enti del comparto unico". La mozione era firmata trasversalmente da maggioranza e minoranza, nasceva da una lettera ricevuta da un sindacato che chiedeva l'applicazione dell'articolo 43 commi 1 e 4 della legge 22/2010 relativamente al personale utilizzato all'interno dei servizi socio-assistenziali appartenenti prevalentemente agli Enti locali e aveva capacità lavorative ridotte.
La proposta impegnava il Governo regionale a ricollocare presso l'Azienda USL della Valle d'Aosta presso gli Enti del comparto unico attraverso l'istituto previsto dall'articolo 43 il personale OSS con capacità lavorative ridotte debitamente riconosciute anche in considerazione dei corsi di formazione attualmente in atto e che ancora oggi sono in atto presso la nostra Regione, attivare con le organizzazioni sindacali e gli Enti interessati un apposito tavolo di confronto finalizzato al raggiungimento di quanto esplicitato al punto sopracitato.
Ad oggi non si è ancora ottenuta la risposta, nel frattempo il personale è invecchiato e le capacità lavorative non sono certo migliorate. Vi risparmio tutto il resto dell'intervento, che feci già due anni fa, e lascio la parola al Presidente.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Vogliamo individuare nelle parole e nell'ordine del giorno del collega Restano l'intenzione di andare avanti con impegno assunto, al fine di procedere in questo senso, chiediamo solo di poter emendare l'ordine del giorno eliminando il primo punto dell'impegno, mantenendo il secondo e modificandolo in questo senso: "attivare con le organizzazioni sindacali e gli Enti interessati un apposito tavolo di confronto finalizzato al raggiungimento delle soluzioni possibili", che è quello, in definitiva, che si vorrebbe raggiungere con quello che già a suo tempo si era indicato come una necessità. Se è d'accordo, io avrei già firmato l'emendamento.
Presidente - La parola al consigliere Restano.
Restano (GM) - Presidente, sono d'accordo sull'emendamento che lei propone, ma più che sull'emendamento confido nella sua proverbiale praticità e da oggi inizierò a contare i giorni per vedere quanto ci metteremo ad applicare questa norma.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Sì, sinceramente non lo avrei fatto, fossi stata il consigliere Restano, ma giustamente è una sua iniziativa.
Vorrei però evidenziare al consigliere Restano che in questo momento c'è appena stato un concorso da C all'interno dell'USL e, dalle notizie che ho recuperato in questi giorni, molti continuano a fare il lavoro da BS, che svolgevano prima e che potrebbe essere proprio invece occupato dalle persone che lei ha indicato nel suo ordine del giorno. Molto probabilmente ci potrà essere una mozione invece successiva che possiamo fare anche insieme dove inviteremo anche a guardare i posti che sono stati assegnati in questo momento, perché sinceramente se un C svolge il ruolo di un BS o prima lo abbiamo pagato in maniera sbagliata e svolgeva delle mansioni superiori oppure adesso gli stiamo facendo svolgere delle mansioni inferiori. Sotto questo punto di vista, ci sarà una nostra iniziativa ispettiva, ma sicuramente quello che lei oggi ha proposto ci vede d'accordo.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno così come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Passiamo all'ordine del giorno successivo: il n. 4 del Gruppo Misto. Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - Come già anticipato dall'Assessore alla sanità, parliamo del Dipartimento di prevenzione.
Nel documento di economia e finanza al punto 1.7, dove si parla dell'Assessorato sanità, salute e politiche sociali, si afferma: "Nell'ambito degli interventi di riorganizzazione, in particolare in attuazione del piano regionale per la prevenzione 2021/2025, una specifica attenzione sarà riservata alla revisione organizzativa del Dipartimento di prevenzione". Già si è parlato di questo tema all'interno della macroarea 1 denominata "La prevenzione al centro delle politiche per la salute e il benessere, nel piano della salute e benessere sociale", nel punto 1.1 delle macroaree si legge come obiettivo "riorganizzare e riqualificare il modello organizzativo e funzionale del Dipartimento di prevenzione, prevedendo il coinvolgimento di operatori di diverse discipline".
Magari potrebbe non balzare agli occhi di ognuno di noi, ma queste due affermazioni non sono proprio la stessa cosa, sarebbe interessante programmare - ed è quello che si propone nell'ordine del giorno - un'audizione del Direttore sanitario dell'Azienda USL della Valle d'Aosta, che venga a illustrare, all'apposita Commissione competente, il progetto di organizzazione indicato nei due documenti, per capire quali sono i suoi obiettivi.
Le anticipo che sono più di 20 anni che si parla di riorganizzazione del Dipartimento di prevenzione, soprattutto quando ci sono le discussioni di budget, ma questa non è mai avvenuta, sono aggiunti dei servizi, dei tasselli, però forse, visto il fenomeno pandemico che abbiamo vissuto, si è percepita l'importanza di questo Dipartimento e l'importanza del personale che ci lavora; ritengo che sia doveroso procedere a questa audizione.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Lei prima ha richiamato in maniera ironica il fatto che è d'accordo con il suo gruppo, è una cosa che capita di dover dire spesso anche a me.
Per arrivare a una sintesi e pluribus unum, non sto a ripetere quanto da lei richiamato, prendendo contezza del piano della salute e del benessere sociale, lo stesso per il punto da lei richiamato del DEFR e aggiungerei anche l'approvazione in Giunta regionale il 6 di novembre scorso, quindi lunedì di questa settimana dell'atto aziendale, sarei a proporre di emendare questa iniziativa. L'emendamento che le proporrei riguarda solo la parte impegnativa, laddove lei richiama a programmare un'audizione io metterei: "del Direttore generale, del Direttore sanitario dell'USL della Valle d'Aosta, del Direttore dell'area prevenzione in V Commissione", resterebbe tutto uguale, aggiungendo queste due figure professionali.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - Sì, direi che è opportuno e condivido quanto da lei indicato, rimane da valutare se procedere all'audizione della Direzione strategica in un momento e separatamente dal Direttore del Dipartimento.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno così come modificato e illustrato dall'Assessore. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ordine del giorno n. 5 del Gruppo Misto. Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Come già accaduto questa mattina, parliamo di pista ciclabile, una pista ciclabile che oggi definirei struttura sportiva, perché se le strutture sportive vengono definite in base al numero di persone che le frequentano superiamo abbondantemente ogni altra struttura sportiva della Valle d'Aosta, oltre che la struttura sportiva è uno strumento di promozione turistica per l'intera Regione, quindi è un'infrastruttura da coccolare, da curare, ma vorrei porre la vostra attenzione riguardo alle dimensioni di questa struttura. Nel Documento di economia e finanza regionale nel capitolo "Infrastrutture e viabilità" si dice: "si intende proseguire nella realizzazione della ciclovia Baltea di fondovalle da Courmayeur a Pont-Saint-Martin collegata con la rete ciclabile nazionale che abbia la funzione di supporto e collegamento con le viabilità ciclopedonali di livello locale già esistenti o da realizzare".
Chi ha il privilegio di frequentare questa struttura sportiva avrà potuto rilevare che è frequentata da un'utenza di diverso tipo, di diverso genere: c'è chi passeggia, c'è chi passeggia accompagnato dal proprio animale d'affezione, c'è chi corre, c'è chi pedala, c'è chi la frequenta con i pattini a rotelle e anche chi la frequenta con gli skiroll, ben venga, io direi, perché è stata fatta per essere utilizzata. Se però andiamo a vedere la normativa in uso, è molto chiara, perché la normativa, il DM sui lavori pubblici 557 del 1999, dà una definizione chiara e precisa delle piste ciclabili, indicando le dimensioni. C'è un importante lavoro, un interessante lavoro che è stato fatto nel 2019 dal Comune di Lecco dove si va ad approfondire la questione delle piste ciclabili e si chiarisce che a volte si trae in inganno utilizzando il termine "ciclopedonale", "ciclabile" o "ciclovia" chi frequenta questo tratto di strada, ma soprattutto si danno delle indicazioni sulle dimensioni in larghezza delle piste ciclabili o delle ciclopedonali.
Ora, visto il numero elevato di utenti e la differenza tra questi utenti, soprattutto di sport praticato, sarebbe opportuno, qualora si progettassero dei nuovi tratti di ciclovia o si intervenisse sulla vecchia, di allargare un pochino la struttura sportiva di cui stiamo parlando, perché per passare da un 1 metro e 25 a un 1 metro e 50, come è indicato adesso per corsia... arrivare anche a un 1 metro e 80. Non si ha la pretesa poi con quest'ordine del giorno di andare a indicare delle misure, ma si chiede solamente di valutare in fase di progettazione, per tutelare la sicurezza degli utilizzatori e incentivarne l'uso, la realizzazione di una pista con caratteristica di larghezza superiore a quella prevista per la sola ciclabile. Questo anche per il fatto che frequentare con i pattini, con la bicicletta e con gli skiroll le strade curate dall'ANAS o quelle regionali in certe stagioni diventa sempre più rischioso, quindi la pista ciclabile viene sempre più utilizzata. Grazie per la risposta.
Presidente - La parola all'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Il tratto di ciclovia del fondovalle in quanto pista ciclabile è stato progettato e realizzato, come diceva lei, con una larghezza di 2,5 metri, per i tratti ancora da progettare si potrebbe fare sicuramente questa valutazione in base a quelle che saranno le disponibilità economiche o in base a quelle che saranno le valutazioni che dovranno essere fatte con le Amministrazioni locali e anche le valutazioni di impatto sul territorio.
Ci viene chiesto di fare delle valutazioni, questa mattina si è parlato di piste ciclabili in un'iniziativa del collega Brunod, ci si è dati una sorta di appuntamento in Commissione da qui a sei mesi proprio per fare il punto sui punti critici della zona tra Montjovet e Saint-Vincent, della zona di Bard, quindi potrà essere anche quello l'appuntamento per fare un po' il punto su queste valutazioni che oggi ci vengono chieste e che noi accogliamo. Si voterà a favore dell'iniziativa.
Presidente - Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Grazie Assessore per aver accolto la proposta.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.