Objet du Conseil n. 2925 du 10 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2925/XVI - Continuazione della trattazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2024-2026. (Reiezione di otto ordini del giorno. Approvazione di cinque ordini del giorno. Ritiro di tre ordini del giorno).
Bertin (Presidente) - 33 Consiglieri presenti, possiamo riprendere l'analisi del punto 6 all'ordine del giorno.
Ordine del giorno n. 6 di Forza Italia, il consigliere Marquis si è prenotato per illustrarlo, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Abbiamo presentato quest'ordine del giorno sulla semplificazione da parte della Pubblica Amministrazione perché abbiamo letto il DEFR e abbiamo visto che, in più parti, questo tema trasversale viene citato come obiettivo dei singoli settori; in realtà già l'anno scorso era un tema che veniva citato sul DEFR 2023/2025 come obiettivo della Pubblica Amministrazione.
La semplificazione riteniamo che sia un tema importante per riscontrare le esigenze delle imprese e dei cittadini ed è opinione diffusa che il problema della mancata semplificazione sia una delle cause che frenano lo sviluppo e la crescita dell'intero Paese italiano.
Riteniamo che la Valle d'Aosta abbia ancora un problema aggiuntivo rispetto alle altre Regioni perché siamo una regione piccola, una regione di montagna, con un tessuto produttivo costituito da microimprese che hanno una scarsa dotazione amministrativa rispetto alle realtà più grandi e che risentono anche della stagionalità; pertanto, qualora ci siano dei ritardi da parte di pratiche che vengono effettuate, la stagionalità di una regione di montagna porta a rinviare gli investimenti all'anno successivo.
Riteniamo che questo sia un tema molto importante; quest'anno nel DEFR se ne parla soprattutto nella parte che richiama la digitalizzazione, la semplificazione, anche nelle procedure relative all'ambiente. Pertanto, tenuto conto dell'importanza di questo argomento, abbiamo presentato l'ordine del giorno che sostanzialmente vorrebbe impegnare il Governo regionale a dare un rendiconto, un rapporto, cioè una relazione, sulle azioni di semplificazione messe in essere nell'anno 2023 - giusto per dare anche conto dello sforzo che fa la Pubblica Amministrazione per venire incontro alle esigenze di imprese e cittadini - e delle azioni che si intendono mettere in atto nel corso del 2024, sempre sullo stesso argomento.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - La semplificazione e la digitalizzazione sono obiettivi già illustrati nel PIAO e alla base di numerose azioni messe in atto anche con obiettivi trasversali assegnati in questi anni ai dirigenti; i risultati sono evidenziati nella relazione della performance e le ulteriori misure saranno indicate nell'aggiornamento del PIAO a integrazione di quelle rispondenti a medesimi obiettivi previsti nei singoli interventi PNRR, tra cui quella della semplificazione delle procedure complesse, finanziata nell'ambito del progetto "Mille esperti" di titolarità del Dipartimento della Funzione Pubblica e da concludersi nel 2025. Alla luce di queste situazioni, chiediamo al collega di voler ritirare la propria iniziativa, altrimenti ci asterremo.
Presidente - La consigliera Erika Guichardaz, ne ha la facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Sì, ho ascoltato con attenzione la risposta del Presidente perché ci sarà un ordine del giorno anche nostro che un po' andrà a parlare della questione organizzativa e soprattutto della questione di semplificazione.
Come sempre, ci sono piani, ci sono linee ma poi non si vede all'atto pratico che cosa si stia facendo: lo dicevo già a inizio della legislatura, quando in maggioranza evidenziavo come, ad esempio nel lavoro che svolgevo - quindi quello delle segreterie scolastiche - lo stesso dato veniva inserito in 4 programmi diversi. Io credo che per semplificazione non ci debba essere solo la semplificazione per i cittadini, ma anche una semplificazione per chi quel lavoro lo svolge.
Sotto questo punto di vista non mi sembra vi siano grandi passi avanti, nonostante i grandi piani e grandi studi che stiamo portando avanti. Voteremo con convinzione quest'ordine del giorno di Forza Italia.
Presidente - Consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - La collega Guichardaz ha già anticipato alcune considerazioni che volevo fare, nel senso che, probabilmente, vengono fissati all'interno di piani di centinaia di pagine degli obiettivi da perseguire, ma crediamo che, proprio per dar conto sia al Consiglio sia alla cittadinanza, sarebbe sufficiente avere una restituzione di 4/5 paginette dove venisse indicato chiaramente quali sono gli obiettivi che sono stati raggiunti e quelli che si vorranno raggiungere.
Come ha detto il Presidente in risposta, se la strada è quella di aggiornare il Piano andremo a verificare e monitoreremo nel corso d'anno il raggiungimento di risultati perché oggi, francamente, ci sembra che esista una distonia dove da una parte la Pubblica Amministrazione si dà degli obiettivi che sono ambizioni e dall'altra parte ci sono i cittadini e le imprese che non avvertono il risultato di questi obiettivi.
Qualche problemino evidentemente c'è: noi terremo alta l'attenzione sull'argomento e per tanto porteremo al voto l'iniziativa, perché crediamo che sia corretto che ciascuno si esprima su questo ordine del giorno.
Presidente - La parola al consigliere Restano.
Restano (GM) - Voteremo a favore di questa proposta perché ritengo che, al di là dei singoli Piani e delle iniziative che molte volte rimangono all'interno degli uffici e di quest'Aula, sia dovere della Pubblica Amministrazione dar l'opportunità ai cittadini di conoscere quanto è stato fatto. Ad oggi i cittadini valdostani non hanno percepito alcuna semplificazione.
Presidente - Non vedo altri interventi, metterei in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo agli ordini del giorno del Gruppo Rassemblement Valdôtain. Ordine del giorno numero 1, consigliere Aggravi, deve illustrare l'ordine del giorno ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Il primo ordine del giorno riguarda un tema che in realtà è poi riportato anche in altri ordini del giorno, perché abbiamo voluto concentrarci, come abbiamo già detto, su alcuni settori che sono considerati all'interno del DEFR ma che, secondo noi, hanno un'importanza particolare, soprattutto in questo momento e in particolare, in questo caso, relativamente a ulteriori Piani che interessano e interesseranno l'attività anche di questo Consiglio.
In particolare stiamo parlando della revisione della bozza del Piano Regionale dei Trasporti. Mi risponde il Presidente, pensavo ci fosse anche l'Assessore, ma vabbè. All'interno del DEFR c'è un passaggio che è stato anche oggetto di approfondimento nella Commissione competente, in cui si parla soltanto delle ricadute negative derivanti dalle chiusure programmate del tunnel di Mont Blanc; noi abbiamo voluto inserire all'interno della "tempesta" che sta arrivando sui trasporti valdostani anche l'interruzione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea, perché (nonostante si dica che ci sarà un servizio sostitutivo - comunque già nelle premesse e nelle prime presentazioni che ci sono state - per cercare di supportare i pendolari, cioè chi utilizza in questo momento la tratta ferroviaria) ci saranno non pochi problemi e disagi.
Al di là di questo, abbiamo voluto sottolineare - e l'ho fatto anche ieri nel corso della discussione generale - una situazione che non va assolutamente sottovalutata, che riguarda le prospettate chiusure del traforo del Monte Bianco e, io mi sento di dire, in generale, la percorribilità e la salvaguardia di questa percorribilità e di questa importante infrastruttura; questo non soltanto per chi transita nella nostra valle, ma soprattutto per chi vive di qua e al di là del confine e per le intere conseguenze che alcuni settori fondamentali - lo abbiamo detto ieri: il turismo, il commercio, ma anche il manifatturiero valdostano - subiranno in seguito a questa situazione.
Un ulteriore problema che è sicuramente non di facile soluzione - ma è anche stato oggetto di tante iniziative in Consiglio e anche di tentativi, più o meno riusciti, per cercare di sollecitare le autorità e anche le controparti interessate - è quello del caro Autostrada; ricordo a questo proposito un'iniziativa promossa dall'allora, e anche attuale, assessore ai Trasporti Bertschy sul caro autostrada; so che per lei, Assessore, questa è una giornata speciale, però questo poi volevo anche ricordarglielo.
L'impegnativa è un'impegnativa di supporto più che d'impegno, perché sicuramente il Governo regionale, come tutti gli attori coinvolti da tempo, sta cercando una soluzione o delle soluzioni a tal riguardo. Noi riteniamo che, ancora di più di prima, con queste due situazioni di difficoltà - quindi quella della chiusura del tunnel du Mont Blanc e l'interruzione della tratta ferroviaria - ci sia la necessità di far leva e di supportare tutti verso una soluzione o comunque per cercare d'intravedere delle soluzioni.
Per questo impegniamo il Governo regionale a promuovere, con il sostegno dei Parlamentari valdostani, un'interlocuzione con i competenti Ministeri e le società concessionarie coinvolte, per valutare possibili ulteriori forme di scontistica o riduzione dei pedaggi del tratto autostradale valdostano, a seguito dei disagi che la cittadinanza subirà a seguito delle chiusure del tunnel du Mont Blanc, nonché dell'interruzione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea.
Io ricordo anche che, nella scorsa legislatura, i Parlamentari di allora furono interessati da una o due convocazioni nella competente Commissione per comprendere quello che stava avvenendo, che poteva avvenire a Roma. Faccio un invito ai Presidenti delle Commissioni competenti magari a poter fare questo passaggio, anche per interloquire non soltanto a livelli di Governo e di Parlamentari ma anche di Consiglio, perché un'azione condivisa, come spesso abbiamo detto, è un'azione che ha sicuramente un impatto molto più forte. Noi siamo ovviamente consci, e l'abbiamo detto più volte, che il prezzo dell'autostrada non lo facciamo noi e, per assurdo, non lo fanno quasi neanche le società concessionarie: ci sono delle regole molto stringenti e molto ferree. Noi però diciamo che se si vuole una soluzione la si trova e sicuramente c'è la necessità d'interloquire con i Ministeri e con le autorità che si occupano di questo settore. Detto questo, ci aspettiamo la risposta del Governo, grazie per l'attenzione.
Presidente - Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Sì, grazie collega per quest'ordine del giorno che ci dà l'opportunità di manifestare tutte le azioni che abbiamo già intrapreso e che sembrano condividere al 100% le premesse, perché ci sono delle situazioni che stanno a cuore ad ogni Amministratore valdostano e in questo senso, anche con l'assessore Bertschy, abbiamo già avviato nel mese di settembre un'interlocuzione con le società che gestiscono il servizio autostradale - quindi sia SAV che RAV - manifestando proprio le stesse perplessità per la chiusura del tunnel e, soprattutto, per la chiusura - per quanto riguarda SAV, perlomeno - del tratto di ferrovia da Ivrea ad Aosta.
Tutto questo sollecitando la necessità di prendere delle misure che possano agevolare un utilizzo più importante di quello che già oggi sono i numeri e i passaggi sulla tratta autostradale corrispondente, per non andare ad aggravare il traffico sulla statale, ma non solo: abbiamo già intrattenuto delle interlocuzioni, seppure per le vie brevi, sia con il Deputato che con la Senatrice e abbiamo scritto ai competenti Ministeri, quelli delle infrastrutture e della viabilità. Tutto questo per sollecitare delle iniziative che possano ridurre questo tipo di disagio - provocato, da un lato, dalla chiusura del tunnel e, dall'altro, dalla chiusura della ferrovia - e per identificare, anche assieme alle società che gestiscono questi tratti autostradali, delle soluzioni che, principalmente, possano portare dei benefici all'utenza.
Come già risposto anche in una precedente interlocuzione avvenuta nello scorso Consiglio, mi sembra in merito alle tariffe autostradali, siamo in attesa di un riscontro di quelle che potranno essere le soluzioni sollecitate, con lettera congiunta con l'Assessore, alle due società.
In una situazione normale, a questo tipo di ordine del giorno verrebbe da dire: l'abbiamo fatto; noi però siamo coscienti che questo è un percorso che non finirà qua ma dovrà continuare, per cui siamo assolutamente allineati nel volerlo continuare e, al fine dell'approvazione di questo ordine del giorno, chiediamo solo di poterlo emendare in questo senso: le premesse sono, come dicevo, quelle che ci hanno portato a fare questo tipo di iniziative, quindi nulla da eccepire, però qualcosa e si è già mosso da tempo e quindi chiederemo l'impegno al Governo regionale, anche in collaborazione con il sostegno dei Parlamentari valdostani, di continuare l'interlocuzione.
Presidente - Consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Per confermare e ringraziare dell'attenzione e della proposta, confermiamo di accettare la proposta emendativa. Mi sono anche dimenticato di ricordare nelle premesse quello che ho detto a seguito anche delle sue comunicazioni a inizio di questo Consiglio, cioè anche il fatto che ha partecipato insieme ad altri Rappresentanti della Valle a un importante incontro a Torino, dove ha portato anche l'istanza della Valle. Anche su questo punto ribadiamo che, tra le premesse, c'è anche un'azione continuativa per esplicitare e portare negli organi competenti, o comunque negli incontri competenti, il fatto che i territori hanno delle difficoltà e delle problematiche e che necessariamente bisogna trovare delle soluzioni che siano sostenibili, non solo su larga scala, e che tengano anche conto degli impatti che ci saranno sulla Comunità.
Dall'altro lato - lei lo ricordava, giustamente - vi è il carico che la statale rischia di avere o che avrà conseguentemente alla chiusura della tratta ferroviaria e quindi abbiamo un ulteriore appesantimento rispetto già a un altro problema. Ringraziamo per il voto favorevole su questo ordine del giorno.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno così come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ordine del giorno numero 2 del Gruppo Rassemblement Valdôtain, qualcuno si prenota per illustrarlo? La parola al consigliere Lucianaz.
Lucianaz (RV) - Con questo ordine del giorno ci occupiamo di Aosta Capitale, capitale dell'autonomia. Chiedo preventivamente al Governo, visto che siamo già arrivati a venerdì mattina, se l'intenzione è d'impegnarsi con queste semplici richieste, cioè concordare un'intesa, rilanciare l'immagine e promuovere l'efficace azione. Se non fosse così, continuo con il mio "Pistolotto" per dieci minuti e...
Governo, vado avanti? Bene, allora.
Il mio "Pistolotto", non vuole essere offensivo - e mi rivolgo all'assessore Guichardaz per continuare il colloquio di ieri - e, visto che sono andato sul dizionario Treccani, che si occupa di una lingua a lei cara, leggo che al termine "Fottersene" - che è un pronominale - aggiunge sinonimi tipo "Infischiarsi, disinteressarsi, non occuparsi" chiedo quindi all'Assessore di rendersi conto che "Fottersene" non è così dispregiativo come immagina, neppure "Pistolotto".
Allora: "Aosta capitale dell'autonomia", così riporta la legge 27 del 2011 che, se vedo bene, al comma 5 dell'articolo 3 prevede che ogni anno si riferisca in Commissione competente di questo argomento che, se ho letto bene, finisce nel 2024; ebbene, io quest'anno non ho sentito parlare di Aosta capitale: non so se l'Assessore se ne è occupato - comunque mi farebbe piacere - e credo che sia anche il collega Baccega che se ne occupa con un'iniziativa.
In ogni caso, parliamo di Aosta, del disastro dell'immagine di Aosta attualmente; credo che non ci sia un Aostano, non ci sia un Valdostano, non ci sia un turista, che non trovi scandalosa la condizione attuale della città. Guardate qua fuori, Via Festaz, e ce ne rendiamo tutti conto. Naturalmente non è mai competenza. Continuiamo a sentirci dire che "Non è competenza"; io, comunque, se avessi un incarico amministrativo, mi preoccuperei. Non so per quanto tempo questo cantiere rimarrà in queste condizioni; adesso arriva l'inverno e tutti i cantieri regionali saranno coinvolti: andiamo avanti così con questa pazienza dei Valdostani, fin quando pazientano.
Mi risulta che l'amministrazione comunale abbia i suoi problemi a tenere calmi i cittadini e non vorrei che lo stesso accadesse anche per il governo regionale, in quanto c'è una sequela di cantieri che, prossimamente, apriranno ad Aosta. Parlo della Maison de la Montagne, che è da poco nella lista dei prossimi lavori, così come l'ospedale di comunità La Maison de Repos, che ha chiuso il marciapiede destinato anche agli handicappati in via Festaz e quindi è inagibile anche quello, ma anche quello penso che sia di competenza regionale, così come il prossimo cantiere che si voleva aprire qui in Via Festaz, il Manzetti; si tratta di un cantiere che prevederà di distruggere quel po' di verde che abbiamo qua davanti per fare una piazza non so di che genere; anche qua abbattiamo quei due alberi così cari a voi, tanto sensibili al green, e verrà distrutto un piccolo angolo caro della città.
Non parliamo dell'Università: adesso parte il secondo lotto, così come il cantiere dell'ospedale, che è "Eterno": io credo che finirà la carriera dell'assessore Marzi prima del cantiere dell'ospedale, comunque, (Interventi fuori microfono) ...sì, sì, ne sono convinto, guardate, ragazzi. Non è grave, non è grave, tanto sul suo foglio non c'è scritto, non si preoccupi.
È vero che all'articolo 2 della legge Aosta capitale è previsto, al comma 1 - tra gli altri finanziamenti - il patrimonio monumentale, il recupero di aree degradabili e anche un sistema di raccordi stradali di trasporti e di parcheggi. Io chiedo all'Assessore se si rende conto di quanto è previsto da una legge regionale ancora in vigore. Mi risulta, e proprio di questo voglio parlare, non è la prima volta che me ne occupo in Aula: sto parlando di Via Paravera. Il Sindaco Nuti, qui in Commissione, in quest'aula a luglio, ci ha detto che c'è tutta l'intenzione di proseguire su Via Paravera per snellire il traffico; prossimamente ci sarà un grosso cantiere sulle sottostazioni elettriche per il treno, proprio in quella via e, probabilmente, chiuderemo anche quel pezzo di Via Paravera che attualmente è disponibile: ci sarà un grosso cantiere di sottopasso alla stazione; però qui la Regione pare che non abbia nessun accordo con il Comune di Aosta che sarebbe molto utile, così come la rotonda sul Corso Battaglione all'incrocio con via Grand Eyvia: l'assessore Cometto qui in audizione ci ha detto che è intenzione della città di occuparsene e nell'ambito del Piano Regolatore è prevista un'opera che è notevole; l'assessore Cometto ha detto: "Bisognerebbe fare un ponte di prima categoria sulla ferrovia, adesso sarebbe il momento ideale per garantire e incentivare sicuramente questo attraversamento a Est/Ovest di Aosta", ma anche qui è questione di un tavolo, bisogna che la Regione si occupi di aprire un altro tavolo, o comunque se c'è il tavolo aperto, bisogna che ci si occupi anche di questo argomento.
Lo stesso discorso sulla rotonda del Pont Suaz: ne abbiamo due, ve ne ho già parlato. L'Assessore mi ha già risposto dicendo che non è intenzione di questo Governo occuparsene; il problema è che il traffico aumenta. Tutte le mattine qualcuno qui in quest'aula sa cosa significhi stare incolonnati fino a Chevrot, però questo Governo non vuole occuparsi né di migliorare la circolazione, né del tratto autostradale, di cui parleremo più avanti. Il fatto è che le risposte ai trasporti pubblici non sono così eccellenti; io vedo oggi, solo oggi, la rassegna stampa: "I pellegrini della Via Francigena rimasti senza biglietto a Pont-Saint-Martin, i problemi con il nuovo sistema di bigliettazione", ecc. Io direi: efficientiamo i trasporti pubblici, poi pretendiamo che la gente lasci l'auto a casa o non si muova con la bici quando piove o quando fa freddo.
Altre opere sicuramente interessanti di cui dovrebbe occuparsi la Regione, dialogando col Comune di Aosta - come noi sollecitiamo - sono i piazzali. Lungo la ferrovia ci sono ettari di terreno dismesso, improduttivo, sicuramente sarebbero stalli utilissimi a poche centinaia di metri dall'Arco d'Augusto e dalla zona Est di Aosta. In questo momento in cui abbiamo lavori importanti anche sulla ferrovia, il Governo regionale potrebbe anche occuparsi di qualche parcheggio in più ad Aosta, ma anche qui pare che non ci sia nessun interesse verso chi guida e fa fatica a parcheggiare, non nel parcheggio privato sotto gli uffici.
Avrei altre cose ancora da aggiungere, tipo gli archi della ferrovia in Avenue des Maquisards, che sono lì da cent'anni ormai e che sono sicuramente un problema per gli autoarticolati e per i pullman, soprattutto per chi non è abituato a fare quella manovra. Alle otto del mattino tra il bilico che fa retromarcia davanti alla CIDAC e gli archi della ferrovia... questo è un ulteriore problema alla circolazione cittadina di cui se ne potrebbe occupare chi ha la competenza.
Inquinamento, rumore, polvere: questa è la realtà di oggigiorno; chi ha accompagnato gli Alpini ha dovuto fare degli slalom incredibili in mezzo a tutti questi cantieri; i cantieri in piazza Roncas e in piazza della Cattedrale sono di competenza regionale - mi pare - e occupano più della metà della piazza, sono lì transennati da oltre un mese e gli chalet sono chiusi. Questa è un'immagine vergognosa.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Volevo fare solo due considerazioni. Molto brevemente risponderò io anche se questa è una disamina che ha coinvolto, praticamente, tutto l'universo mondo. Voglio essere molto elegante ed educato nel rispondere e, come sono solito, lo farò in maniera discreta, dicendo che la presentazione delle questioni è stata un po' disarticolata, con considerazioni che sono probabilmente più da Bar Sport che da Consiglio Regionale.
In maniera molto seria dico che le interlocuzioni - laddove siano opportune, necessarie e compatibili con gli impegni che l'Amministrazione regionale deve assumersi nell'ambito del territorio del Comune di Aosta - sono sempre molto puntuali e presenti, con l'interlocuzione tra gli Assessori competenti, volta per volta, sia che si tratti di opere d'arte, di edilizia scolastica, di viabilità, di iniziative in ambito turistico o quant'altro.
L'impegno e la disponibilità dell'Amministrazione Regionale nei confronti del Comune di Aosta saranno manifestati anche attraverso le esigenze di promuovere e di continuare a portare avanti tutta una serie d'iniziative, anche di Aosta Capitale e quindi, considerato l'impegno assunto nel suo complesso, non si può andare a sostenere un'impegnativa come quella richiesta, perché, oltre a essere un po' disarticolata, è anche poco chiara.
Da parte nostra, ci sarà un'astensione.
Presidente - Consigliere Lucianaz.
Lucianaz (RV) - Il Capogruppo mi consiglia di tenere un altrettanto tono conciliante e quindi ripeto, molto educatamente, che sono insoddisfatto della vostra risposta: sicuramente lei la trova disarticolata, come io trovo disarticolato il vostro modo di tenere l'interlocuzione con il Comune di Aosta, perché qui pare che il Sindaco dica cose completamente diverse dalle sue, almeno così è stato resocontato in Commissione.
La città di Aosta è un disastro, ma voi probabilmente non ve ne rendete conto: questi cantieri rimarranno lì a dare un'immagine vergognosa. I turisti che l'anno scorso avevano fatto 3/4 ore di strada per venire a vedere la bellezza del Marché Vert Noël si sono lamentati dei mercatini tanto reclamizzati e io quest'anno mi immagino già i loro commenti. Siamo poco attrattivi: certamente non sarà competenza vostra, ma Aosta fa parte dell'offerta turistica valdostana; io ritengo che, per quanto disarticolato lei ritrovi questo impegno, io quanto si fa lo trovo sicuramente insufficiente e sono convinto che i vostri tavoli di confronto non portino dei grossi risultati.
Sono convinto che si possa fare molto di più. Non so se non dialogate con i vostri membri dello stesso partito nel Comune, però mi rendo conto che quest'immagine di Aosta non si può offrire, e mi fermo qui.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Consigliere Aggravi per mozione d'ordine.
Aggravi (RV) - Solo una brevissima mozione d'ordine per chiedere una sospensione molto rapida. Io capisco che il consigliere Lucianaz o altri magari abbiano dei modi di presentare le cose, magari in maniera un po' grezza, però oggettivamente il Bar sport - Presidente, mi scusi - lo frequentiamo al di fuori del Consiglio perché, comunque, il lavoro che viene fatto può essere non condiviso ma, in ogni caso, così come noi rispettiamo il vostro lavoro vi chiediamo di rispettare il nostro.
Lo dico soltanto perché abbiamo appena iniziato la mattinata. Io capisco benissimo che alcune cose non possono piacere, però ognuno di noi fa il suo lavoro e porta un contributo alla Comunità e in tal senso io mi impegno e noi ci impegniamo come gruppo però, dall'altro lato, vorremmo anche avere un po' di rispetto, perché non ci divertiamo a rimanere qui e a presentare tutta una serie d'iniziative.
Tutti hanno una dignità, lo dico soprattutto per chi ha incarichi di Governo, che rispetto magari a noi che siamo un poco più della "Truppa" dovrebbe... chi ha le stellette di solito dovrebbe capire, ogni tanto, che magari è giusto anche rispettare chi, al di sotto, ha meno strumenti e meno possibilità di portare avanti la sua azione; lo dico soltanto nel rispetto reciproco.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 09:44 alle ore 09:45.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo questa brevissima sospensione. Ordine del Giorno numero 3, Consigliere Brunod a lei la parola.
Brunod (RV) - Analizzando il Documento di Economia e Finanza Regionale del 2024/2026, nella sezione 1.6, Assessorato per Opere Pubbliche e Territorio e Ambiente, all'interno del paragrafo Infrastrutture e viabilità vi sono riportati i seguenti contenuti: "Nell'ambito della mobilità sostenibile per dare attuazione ai contenuti del costituendo Piano Regionale della Mobilità Ciclistica s'intende proseguire nella realizzazione della ciclovia Baltea di fondovalle da Courmayeur a Pont-Saint-Martin, collegata con la rete ciclabile nazionale, dando applicazione pratica ai lavori di completamento di un asse ciclabile che percorra l'intero fondovalle regionale, quale percorso riconosciuto espressamente d'interesse regionale, che abbia la funzione di supporto e collegamento con le viabilità ciclopedonali di livello locale già esistente o da realizzare e fornisca la possibilità di una mobilità alternativa, sia per esigenze lavorative sia per motivazioni turistico/sportive".
Nel DEFR del 2024/2026 troviamo l'aggiornamento della scheda obiettivo presente per quanto riguarda la realizzazione di un itinerario ciclopedonale d'interesse regionale che percorre l'intero fondovalle valdostano, come abbiamo detto, da Pont-Saint-Martin a Courmayeur. Abbiamo rilevato che nella tabella della scheda obiettivo, per quanto riguarda la stima aggiornata dei tempi di realizzazione degli interventi individuati nella scheda e il relativo collaudo finale, viene indicato "Oltre al 2026".
Nella sezione 1.3, Trasporti e mobilità sostenibile, si apprendono le seguenti informazioni: "La definizione di adeguate ed efficaci strategie sarà conseguita attraverso l'aggiornamento del Piano Regionale dei Trasporti e del Piano Regionale per la Mobilità Ciclistica, alle mutate condizioni economiche e sociali, anche sulla base degli ultimi studi completati; sarà inoltre necessario mettere mano alle diverse leggi regionali di settore per renderle più aggiornate e in linea con l'evoluzione dei vari scenari".
Evidenziamo che, durante le audizioni dell'Assessore competente in materie e opere pubbliche, territorio e ambiente, ci è stata fornita la situazione attuale degli interventi effettuati sulla pista ciclabile di fondovalle e un prospetto relativo alla situazione attuale dell'intero percorso della ciclovia di fondovalle da Courmayeur a Pont-Saint-Martin, dove risulterebbe che, a lavori attualmente previsti e ultimati, si dovrebbe disporre di una copertura di circa il 49% dell'intero percorso, cioè circa 45 chilometri sui 91 chilometri dell'intero percorso.
Dal prospetto fornito ci risulterebbero ancora circa 19 chilometri, cioè il 21% di tratti non progettati ma definiti e da finanziare e circa 27 chilometri, quindi il 30%, di tratti non definiti; riteniamo che poter beneficiare quanto prima dell'intero tracciato della ciclovia Baltea di fondovalle sarebbe strategico, sia dal punto di vista turistico/sportivo, sia per quanto riguarda la funzione di supporto e collegamento con le viabilità ciclopedonali di livello locali già esistenti, anche in ottica di mobilità alternativa per esigenze lavorative.
Dopo queste premesse, si impegna gli Assessori competenti a fare sinergia tra di loro affinché il completamento dell'intero tracciato della ciclovia Baltea di fondovalle sia una delle priorità del governo regionale e quindi impegnarsi con l'obiettivo di individuare, entro sei mesi, in collaborazione con i Comuni interessati, i tratti a oggi non ancora definiti, in modo tale da avere un quadro preciso del percorso e quindi poter procedere con le successive fasi per la sua realizzazione e il conseguente completamento del tracciato.
Presidente - Prego, assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Grazie, collega Brunod, per quest'ordine del giorno che ci permette di fare il punto sulla questione della pista ciclabile d'interesse regionale, sulla quale vi è stata fornita una breve sintesi.
La richiesta sinergia tra gli Assessorati competenti - quindi Mobilità sostenibile per gli aspetti programmatori, Affari europei, turismo e ambiente per il reperimento delle risorse finanziarie e anche opere pubbliche - va detto e va ricordato che è già attiva e consente di procedere celermente con la realizzazione del completamento di detto itinerario.
Su questo 30% ci sono, effettivamente, delle criticità a definire il percorso: sono tratti particolarmente difficili del nostro territorio, quello tra Bard e Donnas, l'altro tra Montjovet e Saint-Vincent e l'ultimo tratto, quello tra Arvier e Avise, quindi la proposta è sicuramente che, tra sei mesi, si possa fare il punto della situazione e relazionare alla Commissione competente.
Colgo l'occasione per ringraziare anche i Presidenti di Commissione per la sempre costante disponibilità. Noi quindi emenderemo l'iniziativa andando a togliere la parte dove ci si chiede di "Definire quello che è il tratto" ma, più semplicemente, "Andando a relazionare entro sei mesi in merito ai tratti a oggi non ancora definiti, in modo tale da avere un quadro preciso della situazione generale per poi procedere con le successive fasi".
Questo non è un voler prendere tempo, ma essere comunque realisti perché la questione è particolarmente difficile su quei tratti, per cui credo che, entro sei mesi, sarà importante fare il punto insieme in Commissione. Questo proprio per riuscire, nel più breve tempo possibile, a definire quei tratti e concedere all'intero territorio la fruibilità di quest'itinerario.
Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Ringrazio l'Assessore per la disponibilità e l'interesse riguardo questo tema che, sicuramente, è un aspetto molto importante e strategico per la promozione sportiva turistica della nostra regione.
Ovviamente questa è un'iniziativa che voleva cercare di accelerare tutti i vari iter per arrivare a un grande traguardo che sarebbe quello del completamento totale - non si sa quando - cercando di mettere, anche attraverso queste iniziative, un po' di pressioni sulla necessità di raggiungere un obiettivo che credo sia comune a tutta quest'Aula. Dico questo anche perché, analizzando i vari portali, Bicitalia, e quant'altro, si nota quanto a livello nazionale e anche internazionale con la rete EuroVelo, ci sia sempre più interesse e richiesta di percorsi ciclabili di una certa distanza e di un certo valore da un punto di vista della valorizzazione turistica/culturale e anche di altri aspetti dei vari territori.
Accogliamo quindi favorevolmente l'emendamento da lei proposto, perché comunque anche portare in Commissione un quadro generale, poter parlare e discutere in questa Aula su questo tema è un aspetto molto importante per cercare, come ho detto prima, di accelerare questo iter.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno così come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Passiamo al seguente, il numero 4 di Rassemblement. Consigliere Aggravi a lei la parola.
Aggravi (RV) - Abbiamo intitolato questo ordine del giorno "Fruibilità dello svincolo autostradale di Morgex in direzione Entrèves"; sempre nell'ambito del settore del Piano Regionale dei Trasporti abbiamo voluto proseguire un'iniziativa che, in realtà, è già iniziata tempo fa e, se vogliamo, ha avuto un incentivo ulteriore - direi purtroppo - nel senso di quello che si è vissuto negli ultimi anni relativamente a una congestione molto impattante del traffico sull'Alta Valle nel momento in cui il traforo del Monte Bianco ha avuto dei rallentamenti.
Ricordo varie iniziative in Consiglio, fatte sia quando era Presidente il collega Lavevaz sia successivamente; ricordo anche che questa iniziativa è collegata a un'osservazione che era stata presentata quando il Piano Regionale dei Trasporti fu messo a disposizione delle Commissioni - quando c'era la collega Minelli - osservazione che cercava appunto di fare luce e di proporre un miglioramento, rispetto alla valutazione modellistica riportata a pagina 175 di quella bozza. In quel passaggio si diceva che: "La valutazione era basata sulla supposizione - teorica allo stato dell'arte - che le rampe dello svincolo di Morgex siano attualmente aperte per il trasporto privato in tutte le direzioni"; c'è scritto sempre nel Piano - nella bozza presentata a suo tempo - che: "Le rampe da e per Courmayeur sono chiuse al traffico e la loro riapertura dovrebbe essere oggetto di valutazioni sotto il profilo funzionale in rapporto al sistema di esazione adottato".
Sempre in quel passaggio si diceva tra l'altro - ed è curioso e mi collego al primo ordine del giorno che ha presentato il gruppo del Rassemblement Valdôtain - che: "Nel caso in cui le rampe da e per Courmayeur dello svincolo di Morgex fossero percorribili, anche i flussi provenienti dall'A5 da Est e diretti oltre Aosta Ovest, a causa delle ingenti tariffe applicate sul raccordo autostradale valdostano, preferirebbero uscire al casello di Aosta Est e percorrere la statale 26 attraversando l'area di Aosta, con tutti i problemi di esternalità addizionali che ciò comporterebbe" - specifica appunto il modello - "Per poi rientrare in autostrada a Morgex e proseguire fino a Entrèves".
L'idea di questo ordine del giorno è di proseguire nel tentativo di andare a rendere anche quello svincolo più utilizzabile, soprattutto per il tratto dell'Alta Valle non soltanto in caso di necessità, ma soprattutto per evitare, dato che comunque un'uscita/entrata c'è e ci sono delle opere che possono essere utilizzate anche per un traffico interno all'area della Valdigne.
Visto che la bozza del Piano dei Trasporti è in revisione, si chiede con quest'ordine del giorno all'Assessore competente di confermare, nell'ambito delle valutazioni modellistiche della rinnovata bozza del Piano dei Trasporti, la possibilità di utilizzare lo svincolo autostradale di Morgex anche in direzione Entreves e di avviare un'interlocuzione con le autorità competenti e con la società concessionaria, funzionale all'apertura dello svincolo autostradale di Morgex anche in direzione Entrèves.
Presidente - Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Sì, risponderò io; oggi lasciamo un po' riposare l'Assessore perché, come ha detto lei, è una giornata importante.
Premesso che condividiamo le necessità di attenzione sulla tratta autostradale della Valdigne per tutta una serie di motivi, non ultimi quelli che ci hanno portato ad adottare delle nuove situazioni nei mesi scorsi, anche per evitare che a Courmayeur ci fosse l'assembramento degli scorsi anni e quindi confermo che la tratta è assolutamente attenzionata. Un discorso leggermente diverso da questo ha permesso di incolonnare da Morgex in su una serie di autoarticolati, anche di macchine, per evitare che poi in località Entreves ci fosse una situazione di appesantimento del traffico sulla statale.
Il progetto originario della tratta autostradale prevedeva la realizzazione di un casello a Morgex all'interno del sedime autostradale con la possibilità di uscita ed entrata anche in direzione Courmayeur, così come richiesto; il casello a Morgex è stato stralciato dal progetto per l'opposizione, a suo tempo, delle Amministrazioni locali della Valdigne, cosa che tra l'altro ha determinato l'attuale configurazione aperta della tratta autostradale con un unico casello in direzione solo Aosta.
Le interlocuzioni che abbiamo avviato nel tempo - e che non saranno le ultime, anche in questo caso - hanno però portato ad appurare quanto segue: "Lo svincolo di Morgex è stato utilizzato in entrata in direzione Courmayeur solo in caso di emergenze, che hanno comportato la chiusura della statale 26 in direzione Courmayeur per il traforo del Monte Bianco", emergenze come, ad esempio, il movimento franoso nel 2011 del Mont de la Saxe.
Le interlocuzioni con RAV ci hanno confermato più volte che lo svincolo in questione al momento non può essere utilizzato, così come strutturato, in quanto non ci sono le condizioni oggettive minime, neanche se si procedesse a interventi di rettifica del tracciato e dell'assetto dello svincolo che, a seguito dello stralcio del casello sopra ricordato, è stato realizzato in direzione Courmayeur solo come svincolo di servizio.
In sintesi, non ci sono i requisiti normativi di agibilità in termini di raggi di curvatura e in più non esiste una corsia di accelerazione per l'innesto dei svincoli in autostrada, che in più avviene anche in salita. Al netto di questo è chiaro che all'interno del Piano è stato individuato, e le interlocuzioni con RAV continuano, ma allo stato attuale di fatto la situazione non è risolvibile, se non con degli investimenti che sinceramente risultano da oggi alla fine della concessione abbastanza improbabili, per cui chiediamo il ritiro dell'ordine del giorno o, in alternativa, noi ci asterremo sul punto.
Presidente - Consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Sì, effettivamente quel parere negativo delle amministrazioni locali forse oggi, col senno di poi, sarebbe diverso, perché nessuno forse si aspettava la situazione che abbiamo vissuto in questi ultimi periodi legati alle difficoltà della percorribilità del traforo.
La cosa assurda - io ho sempre pensato così e non sono l'unico della Valdigne che lo pensi - è che avere un'ulteriore possibilità di utilizzo di quella importante infrastruttura dovrebbe essere una cosa comunque positiva, come qualsiasi uscita e entrata di autostrada. Abbiamo un'infrastruttura comunque impattante, anche in senso positivo, che ci consente di non avere soltanto una via principale, ma di averne un'altra che non è necessariamente soltanto legata al traffico pesante e ha delle strozzature - magari avremo modo di parlarne anche nell'ordine del giorno successivo - anche sulla parte centrale di Aosta, nel senso che, anche in quel caso, forse, avere più entrate e uscite lungo il tratto potrebbe anche consentire una maggior fruibilità e un maggior utilizzo, non soltanto nelle situazioni di emergenza.
Vedremo quello che verrà rappresentato nella nuova bozza del Piano Regionale; la prima impegnativa è quella di confermare - almeno nell'ambito delle valutazioni modellistiche - questa possibilità per lasciarla e tenerla in sospeso, magari quando ci saranno anche le risorse finanziarie utili per procedere: sta al concessionario decidere o comunque, quando ci sarà la prossima concessione, la prossima gara, magari si riuscirà a meglio utilizzarla.
Comprendendo comunque le ragioni della posizione della maggioranza e rimandando questo punto al Piano Regionale dei Trasporti, non lo esauriamo oggi, l'ordine del giorno, per quello che ci riguarda, viene ritirato.
Presidente - Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Sì, grazie, adesso capisco che l'ordine viene ritirato, ma intervengo solo per una precisazione: il collega Aggravi ha citato la sua richiesta, che era stata formulata nel momento in cui la bozza del Piano Regionale dei Trasporti era stata trasmessa alle Commissioni; era una sua richiesta pervenuta il 29 aprile del 2021 e la scadenza per presentare delle osservazioni a quella bozza del PRT era il 30 aprile. Ricordo che era l'unica osservazione pervenuta nonostante questo PRT fosse all'attenzione di tutti, e molto dibattuto, però da parte dei Consiglieri era arrivata soltanto un'osservazione che era stata trasmessa alla società TPS di Perugia perché venisse inserita nel Piano che poi, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere approvato.
Presidente - Ordine del giorno ritirato. Ordine del giorno numero 5, Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Collegandomi alla parte finale della mia replica sull'altro ordine del giorno, volevo introdurre e rappresentare un ulteriore ordine del giorno, sempre in materia di trasporti, che abbiamo intitolato "Potenziamento della Tangenziale di Aosta".
Sappiamo che oggi - e lo ricordiamo in particolare a ogni bilancio - la tangenziale di Aosta ha già delle regole e ha già delle possibilità di facilitazione; questo ordine del giorno vuole essere propositivo di un'ulteriore evoluzione dell'attuale scenario.
Voglio però leggere quello che abbiamo, per comprendere meglio il perché della nostra proposta, la descrizione dell'utilizzo della "Tangenziale di Aosta"- sempre tra virgolette tangenziale - che compare sul sito della società concessionaria.
"Viene rappresentato che la gratuità non viene, inoltre, applicata quando non trascorrono almeno 30 minuti tra l'uscita alla stazione di Aosta Gran San Bernardo e il successivo rientro in autostrada alla stazione di Aosta Est, o viceversa, e quando tra l'entrata alla stazione di Aosta Est e l'uscita allo svincolo di Aosta Ovest Saint-Pierre, o viceversa, passi più di un'ora"; ovviamente la concessionaria specifica che: "Qualora, per cause di forza maggiore, sussista temporanea inagibilità di uscita alle stazioni autostradali di Aosta Est e/o Aosta Ovest Saint-Pierre, tipo un incidente, un blocco forzato, eventi naturali, le società si riservano la facoltà di determinare o meno l'attribuzione del transito al fine di ottenere il beneficio".
La nostra proposta d'impegnativa è destinata all'Assessore competente, o a chi ci risponderà, nell'ambito delle attività e delle interlocuzioni propedeutiche alla revisione del Piano Regionale dei Trasporti: "A promuovere l'utilizzo del tratto autostradale Aosta est Aosta Ovest attraverso la rinegoziazione degli accordi con la società concessionaria e le relative autorità di competenza, al fine di renderlo totalmente gratuito nelle fasce orarie maggiormente interessate dal traffico veicolare sul modello - e abbiamo citato in premessa il Bozen Urban-Pass Bolzano - che oggi viene applicato in maniera similare, però con delle fasce orarie di totale esenzione, in particolare le fasce orarie che in mattino e nel pomeriggio corrispondono al periodo di maggior flusso veicolare per gli spostamenti legati al raggiungimento di scuole, uffici, posti di lavoro e quant'altro".
Questa nostra proposta vorrebbe superare le limitazioni dei 30 minuti e dell'ora, in maniera tale da rendere, tra l'altro... in una situazione comunque di complessità come quella che sta vivendo e che vivrà il traffico veicolare non soltanto della Plaine, ma diciamo più in generale, la nostra regione.
Chiediamo anche di avviare un'interlocuzione con la società concessionaria, ovvero con le autorità e i Ministeri competenti, così come con gli enti locali interessati, al fine di promuovere la realizzazione di uscite e entrate ulteriori lungo la tratta Aosta Est-Aosta Ovest, al fine di favorire il decongestionamento del traffico, perché vediamo sempre di più le problematiche del traffico e dei veicoli fermi in colonna, al netto che si stia andando verso un traffico decarbonizzato, almeno per chi ha le possibilità di comprarsi delle auto decarbonizzate, mi sembra che possiamo iniziare a definirle così, o dei mezzi di trasporto decarbonizzati.
Ultima impegnativa che possiamo definire "martire" e che quindi la possiamo anche sacrificare sul tavolo dell'approvazione di quest'ordine del giorno: promuovere uno studio volto a valutare la fattibilità tecnica ed economica - perché ricordiamo le tariffe non le facciamo noi e non le fa direttamente la concessionaria - di ulteriori forme di scontistica da applicare alle autostrade valdostane, al fine di favorirne l'utilizzo da parte dell'utenza locale. Il caro autostrada non devo rispiegarlo e, soprattutto citarlo nuovamente, perché penso che sia conosciuto da tutti.
Presidente - Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Il collega Aggravi oggi ha fatto una panoramica dei tratti autostradali, a partire da Pont-San-Martin per arrivare a Courmayeur, all'interno della quale sono stati espressi dei concetti che, evidentemente, partendo dall'approvazione dell'altro ordine del giorno, sono condivisibili laddove si possano apportare dei significativi valori aggiunti.
In questo contesto mi permetto solo di fare due considerazioni, molto semplici ma anche molto pragmatiche rispetto all'utilizzo ed è quello che si era auspicato nel momento in cui si sono contrattate in origine queste opportunità di far passare sulla "Sedicente tangenziale" tutto un traffico, soprattutto nelle ore di punta, cioè al di fuori da quello che può essere un contesto della mezz'ora. Infatti le persone vanno al lavoro alle otto del mattino e tornano a casa alle sei o alle sette di sera: ci sono quindi queste fasce di traffico che devono essere intercettate dalla gratuità e quindi il discorso, così come impostato, risponde in maniera importante a questa necessità.
Dico questo perché i passaggi nel 2022 sono stati circa 463.000 - in tangenziale gratuiti - vale a dire circa 1.270 passaggi/giorno di media; nel 2023, a qualche settimana fa, i passaggi sono stati 318.000, quindi rispondono pienamente alle esigenze espresse dal Consigliere, ma già in origine espresse dall'Amministrazione regionale per consentire di bypassare Aosta senza attraversarla.
L'altro aspetto è sicuramente quello del confronto con qualcun altro; a nostro avviso va spiegato anche che il discorso della fascia rispetto alla nostra situazione è penalizzante, perché solo in quelle fasce si ha una gratuità che, peraltro, è su un tratto di autostrada di due chilometri, rispetto a quello che applichiamo in Valle d'Aosta che è su una tratta di 11 chilometri. Ovviamente tutto è migliorabile, però c'è anche da dire che la mezz'ora era stata inserita da un punto di vista tecnico per evitare che ci fossero delle situazioni dove chi arrivava - e io abitando ad Aymavilles me ne accorgo - da Courmayeur molte volte esce per non pagare la tangenziale e crea, non sapendolo, dei problemi di viabilità importantissimi nonché dei danni anche molte volte alle infrastrutture comunali che non sono prettamente state concepite per far girare i tir nelle rotonde di paese; una situazione analoga potrebbe verificarsi a Quart che potrebbe essere ulteriormente affollata da situazioni di uscita estemporanea per non pagare gli 11 chilometri di tangenziale, cosa che non è quella per cui la gratuità era nata.
L'altro discorso, invece, che sposiamo e che l'Assessore ha già posto all'attenzione, così come l'abbiamo fatto a livello di Presidenza nelle interlocuzioni con RAV e SAV, è quello dell'allestimento nella tratta coincidente alla zona F8 - che già più volte è stata anche dibattuta all'interno di questo Consiglio e in altri tavoli - rispetto alla possibilità della creazione di un hub funzionale alla possibilità di arresto e di utilizzo delle infrastrutture nell'area considerata (tanto per capirci, quella dei magazzini o dell'allestimento della Casa della montagna), quindi per questo un'interlocuzione c'è già.
Alla luce di questo e del fatto che la terza richiesta è sostanzialmente stata condivisa con l'altro ordine del giorno che è stato presentato chiediamo, anche in questo caso, il ritiro dell'iniziativa, altrimenti noi ci asterremmo, ma nell'ottica comunque di aver recepito l'intenzione espressa.
Presidente - Consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Ringrazio il Presidente anche per i dati che ci ha voluto fornire. Noi questo ordine del giorno lo porteremo al voto; non c'è una volontà di astio, ma lo facciamo per sottolineare un punto su cui crediamo sia fondamentale esprimersi. Condividiamo e siamo contenti che stia parlando di quello che Lei ha definito, è stato chiamato l'"Hub della zona F8", che non è male come definizione perché, al di là di una possibile semplice uscita, potrebbe anche essere un asset importante per la città di Aosta e per quell'area.
Come abbiamo avuto modo di dire prima, il vero problema è sicuramente il traffico o comunque la circolazione in tondo intorno ad Aosta, ma sarebbe importante che ci fosse anche un punto di uscita/di entrata in una zona, tra l'altro, molto trafficata. Il collega Lucianaz ci ha ricordato più volte dell'importanza di un ponte, che è quello del Pont-Suaz che non è da poco, rispetto al carico che oggi deve sostenere e che domani sosterrà quell'area; io mi auguro che, all'interno del revisionando Piano dei Trasporti, abbia una dignità e un'analisi particolare visto che è fondamentale, perché se vogliamo è abbastanza baricentro anche di tutta la Plaine. Noi quindi portiamo avanti al voto questo ordine del giorno e, ripeto, non con volontà di astio, ma perché riteniamo che il punto si debba mettere.
Presidente -Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 11
Favorevoli: 11
Astenuti: 23 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno numero 6 di Rassemblement Valdôtain. Consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Questo ordine del giorno è intitolato "La gestione dei grandi eventi sportivi". Dopo aver analizzato il Documento d'Economia e Finanza del 2024/2026, apprendiamo nella sezione 1.8 del paragrafo dello sport: "Che alla luce della rilevanza dei grandi eventi sportivi, quale strumento d'incremento dei flussi turistici, ci si propone infine di elaborare un progetto finalizzato alla costituzione di un ente o organismo dedicato alla gestione delle attività di cabina di regia e di attrazione e coordinamento dei grandi eventi sportivi, nonché di supporto agli organizzatori nella gestione di dossier di candidatura, nelle attività di comunicazione e nella gestione delle relazioni pubbliche e nella ricerca di sponsor".
Ricordiamo che già nel DEFR 2023/2025, nella sezione dello sport, vi erano riportati i seguenti contenuti: dopo aver ospitato e sostenuto grandi eventi sportivi come il Giro d'Italia, WTA, TorX, VTMB, e nell'ottica di averne sempre di più sul territorio, come l'imminente Coppa del Mondo di sci alpino, si riconferma la necessità, con i tempi e le modalità più adatte, di strutturare una realtà operativa che si occupi dell'attività di supporto all'organizzazione dei suddetti grandi eventi sportivi.
Si provvederà, quindi, allo studio delle principali esperienze maturate presso altre regioni relativamente alla costituzione delle cosiddette "Sport commission" - così era indicato - quali organismi operativi aventi funzioni di cabina di regia e di coordinamento dei grandi eventi sportivi, nonché di supporto all'organizzazione dei dossier di candidatura e delle attività trasversali, con particolare riguardo alla comunicazione, alle relazioni esterne e alla ricerca di sponsor.
Considerata, da una parte la complessità e il grande impegno necessario per la realizzazione di importanti eventi sportivi sul nostro territorio e, dall'altra, l'importanza strategica di tali eventi quale strumento d'incremento dei flussi turistici - e, in modo particolare, come ottima vetrina per promuovere e valorizzare al meglio a livello nazionale e internazionale la nostra regione - il Consiglio regionale impegna l'Assessore competente a prevedere, in collaborazione con il Presidente della Commissione competente, nell'arco dei prossimi tre mesi, un'audizione per trattare e approfondire il tema relativo all'elaborazione di un progetto finalizzato dalla costituzione di un ente o organismo dedicato alla gestione dell'attività di cabina di regia e di attrazione e coordinamento dei grandi eventi sportivi.
Presidente - Assessore Grosjacques, a lei la parola.
Grosjacques (UV) - L'elaborazione e la realizzazione del progetto a cui il collega Brunod fa riferimento - che lui conosce bene perché nei prossimi lavori sarà sicuramente coinvolto in quanto organizzatore di una delle manifestazioni più importanti in tema di gare di trail, progetto inserito nel DEFR 2024/2026 - è un obiettivo che intendiamo raggiungere in considerazione, sia della portata dei flussi turistici di incoming, nella nostra regione, grazie ai grandi eventi sportivi, sia del potenziale in termini di promozione e comunicazione sui mercati turistici che queste competizioni ed eventi producono.
Le strutture del Dipartimento stanno approntando le attività di progettazione di questo nuovo organismo che dovrà gestire tutta una serie di azioni mirate ad aumentare l'attrattività turistica della Valle D'Aosta grazie agli eventi sportivi e sono iniziate le interlocuzioni con alcuni dei principali portatori d'interesse per individuare gli obiettivi di questa nuova struttura. La tempistica che però viene richiesta dall'ordine del giorno è però troppo ridotta rispetto al lavoro che c'è da fare per poter portare a compimento o quanto meno per definire le linee d'indirizzo di questa nuova struttura. Pertanto la proposta è di accettare l'ordine del giorno modificando l'impegnativa e quindi togliendo la frase "Nell'arco dei prossimi tre mesi", ma ovviamente mantenendo l'impegno a venire a relazionare in Commissione, non appena ci sarà qualche cosa di concreto sul quale, come le dicevo, stiamo lavorando.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Con tutta umiltà, senza voler piantare bandierine alcune, mi permetto di dire la mia opinione. Dei dubbi sulla Sport commission, personalmente, li ho sempre avuti, perché corriamo il rischio di creare un'ulteriore struttura a carico della Pubblica Amministrazione. È per questo che è molto importante svolgere delle audizioni preventive, per capire l'orientamento che si vuole dare e mi sorge il dubbio che, aspettando più dei tre mesi richiesti, si arrivi all'audizione dove tutto sarà già deciso, quindi ci venga tolta la possibilità di confronto o per lo meno si svilisca il confronto.
Sicuramente bisogna coordinarsi - è ovvio - perché sovente si vive una situazione, laddove si accavallano gli eventi... sicuramente si deve svuotare la possibilità di promozione di questi grossi eventi. La prima cosa da non fare, Assessore, è cancellare gli eventi dal sito, che è quello che voi avete fatto, quindi li programmate, pubblicizzate, come ha detto lei, e poi li cancellate. Io spero che nell'incontro che avremo si potrà confrontarsi liberamente ma nei tempi dovuti, così da poter portare i nostri suggerimenti e le nostre suggestioni, poi sta a voi raccoglierle o meno.
Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Ringrazio l'Assessore per i contenuti di questa risposta. Ovviamente i tre mesi che erano stati messi erano un tempo indicativo sul quale pensavamo che si potesse far qualcosa ma non per forza è un tempo fiscale. Noi quindi accogliamo favorevolmente la sua disponibilità, anzi la ringrazio anche per le belle parole nei miei confronti, per cercare di valorizzare, attraverso le esperienze personali, quello che può essere un valore aggiunto per il sistema Regione Valle d'Aosta a livello sportivo; accogliamo favorevolmente, come ho detto, l'emendamento e penso sia quasi scontato che con questa tempistica arriveremo a fare queste audizioni prima di affrontare il DEFR del prossimo anno. Su questo penso che tutti siamo d'accordo. Ringrazio anche il Presidente della Commissione per la disponibilità e le strutture che in questo periodo andranno a lavorare su questo importante settore e, come abbiamo detto, è giusto valutare tutte le sue potenzialità e magari vedere se ci sono anche alcune criticità che potranno emergere durante il dibattito.
Presidente - Metterei in votazione l'ordine del giorno come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ordine del giorno numero 7, Consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Nel corso della giornata di ieri abbiamo già avuto modo di parlare del comprensorio del Nivolet con un ordine del giorno del collega Distort, in cui avevamo cercato di rappresentare, purtroppo, il nostro voto di astensione, ma il nostro parere è favorevole per identificare una valorizzazione di quell'area.
All'interno del DEFR c'è una serie di passaggi, tra cui uno che abbiamo citato in premessa, che parla appunto delle piste intervallive o comunque dei collegamenti che ci possono essere anche e soprattutto magari a scopo turistico, comunque di prevenzione, di sicurezza e via discorrendo.
Non è sicuramente questa, e neanche l'ordine del giorno di ieri dei colleghi della Lega, la prima iniziativa che le nostre forze politiche hanno presentato su questo punto, anzi in più di un'occasione si è cercato di comprendere quali potessero essere le intenzioni della maggioranza e, soprattutto, anche le possibilità tecniche di andare a fare degli interventi in quel senso.
Tra l'altro in quest'area, come abbiamo ricordato, ci sono già delle opere stradali, dei manufatti, un tracciato, cioè tutta una serie di costruzioni mentre in altri casi, invece, bisogna partire già con il foglio bianco e il chinino o forse oggi con gli strumenti informatici. È anche vero, come veniva ricordato ieri e lo ricordiamo anche oggi, che quelle sono delle aree su cui non ci sono soltanto delle scelte da fare, ma ci sono anche delle regole da rispettare e degli istituti di protezione ambientale particolari. Infatti all'interno dell'impegnativa abbiamo cercato di citare quelli che possono e devono essere gli interlocutori con cui poter intavolare un discorso.
Ho voluto anche citare un'interpellanza, che presentammo nel maggio scorso, relativamente al rafforzamento della collaborazione con la Regione Piemonte negli ambiti d'interesse comune: c'è un confine in comune, ci sono anche degli enti locali da una parte e dall'altra che già si parlano e che sono interessati a identificare o, comunque, a valutare possibili soluzioni.
L'impegnativa chiede agli Assessori competenti in materia di avviare nell'ambito della definizione della nuova bozza del Piano Regionale di Trasporti - noi abbiamo voluto collegare questa parte anche a un'altra iniziativa presentata che era intitolata Revisione della bozza del Piano Regionale di Trasporti, in cui avevamo parlato dei collegamenti intervallivi e in particolare dell'area del Nivolet, ma quello che conta è il passaggio successivo, non il momento o comunque il documento in cui farlo - opportune valutazioni e interlocuzioni con le autorità competenti, tra cui i Comuni interessati, l'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, nonché i Ministeri competenti per delega, al fine d'identificare possibili alternative di valorizzazione del comprensorio del Nivolet, che ne consentano la percorribilità a partire dal tracciato a oggi già presente.
Come anticipavo ieri e come confermo oggi, non abbiamo identificato una strada - adesso lo dico anche in senso figurato - ma abbiamo cercato di rappresentare nell'impegnativa due obiettivi: valorizzare il comprensorio e consentire la percorribilità, a partire dal tracciato a oggi presente, per non buttare via il lavoro che era già stato iniziato e proseguito.
Questo per tenere aperti tutti i ventagli possibili di valorizzazione, siano essi ciclistici, come ad esempio proponeva ieri il collega Distort, siano essi di altra maniera, proprio perché vi è la necessità di comprendere con le autorità sovraordinate le possibilità e - in parte già anche con l'Assessore informalmente qualche parola si è fatta in tal senso - di prevedere anche dei percorsi a tariffa o comunque la possibilità di valorizzare anche la componente ambientale di quella determinata zona molto importante, coinvolgendo, ovviamente, gli enti locali di riferimento del territorio. Questo perché noi riteniamo che potenziare o comunque consentire una percorribilità, in qualsiasi forma, sia anche un volano di sviluppo per le Comunità locali che possono essere colpite, o sono già colpite, anche da fenomeni di spopolamento o comunque di difficoltà a vivere in quelle aree, seppur bellissime.
Presidente - Assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Tutte le iniziative di questa mattina guardano la prospettiva; ha risposto il Presidente su numerose iniziative, anche perché tante hanno attinenza diretta con la gestione delle società e quindi, pur lavorando per costruire la risposta, c'è una visione comune di quella che può essere magari, come in questo caso anticipo, un'astensione, ma pure la necessità di una maturazione politica, anche di un pensiero, perché nell'accettare un impegno come questo si dà per accettata anche l'idea politica; in maggioranza è un tema che affronteremo e discuteremo ed è un tema di sicuro interesse, che però ha necessità di continuare a essere valutato.
Iniziare a interloquire vuol dire, in qualche maniera, già aver deciso e in questo senso noi crediamo che in aspetti come questi si debba essere molto attenti. Io ho avuto modo quest'estate di salire al Nivolet dall'altra parte con la bicicletta: è stata una bellissima giornata, una giornata di sole, con panorama fantastico. Noi sappiamo che questo è un tema che va affrontato con molta cautela per gli aspetti ambientali, per tutto quello che si è portato indietro nel tempo. Come è stato detto ieri anche al collega Distort noi continuiamo a lavorare; di qui al Piano Regionale dei Trasporti sarà una delle cose da definire quantomeno come prospettiva così da poter avviare, nel caso d'interesse, un'interlocuzione con tutto il territorio, o, eventualmente, motivare le nostre difficoltà. La nostra quindi non è un'astensione per tirarci indietro da un problema, però, un po' come capita, a volte, da parte delle opposizioni, c'è necessità di una concertazione su quello che si propone in aula, allo stesso tempo su un tema come questo noi vogliamo avere un po' di tempo per approfondirlo.
È bene parlarne con una visione nuova dell'utilizzo del territorio e delle possibilità e delle potenzialità che l'utilizzo, per esempio, della bicicletta elettrica oggi ma della bici in generale, può dare a un futuro turistico; si possono infatti creare delle opportunità, ma costruendo dei percorsi molto attenti all'ambiente e a quello che si vuole fare.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Innanzitutto ringrazio l'Assessore per la correttezza e l'onestà intellettuale nella risposta. Come ha detto lei, il ruolo della minoranza è quello di stimolo e quindi questa iniziativa, che ha il sapore tutto politico come quella presentata ieri, noi la voteremo convintamente, perché venga avviata una riflessione su quel sito che è molto particolare e, come ha ben detto, è esposto alle attenzioni di tante persone più di altri. Bisogna però anche ragionare su altre località, perché vi sono le località gold, ma vi sono anche le altre che, se vogliono avere delle prospettive di sviluppo, probabilmente, hanno ancora più necessità di altri di avere questi percorsi.
Aspettiamo le vostre riflessioni e nel frattempo votiamo convintamente.
Presidente - Minelli, ha facoltà.
Minelli (PCP) - Noi non avevamo già votato, anzi abbiamo votato contro, l'ordine del giorno presentato ieri dal collega Distort, che per quella zona prevedeva un percorso ciclo turistico, ciclo escursionistico, eccetera, eccetera. Questo ordine del giorno va in una direzione che è ancora diversa, se non altro forse è più chiara, perché poi anche con i percorsi ciclo escursionistici non ci vuole niente a trasformarli in qualcos'altro.
Qui, invece, parliamo proprio di una valorizzazione di un percorso stradale, sia pur insistente in aree protette, per cui è possibile prevedere, se si va in quella direzione, limitazione del traffico, tipologia dei mezzi eccetera, eccetera. Noi crediamo che quella zona che sta all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso debba essere valorizzata in tutt'altro modo e, di certo, non attraverso la costruzione di strade - cosa che per altro era stata già bloccata in passato - ma su tutta una serie di cose vediamo che c'è un ritorno al passato, piuttosto che un'evoluzione.
Noi, anche questo ordine del giorno non lo voteremo.
Presidente - Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Si, ringrazio l'onestà dell'Assessore che ci ha rappresentato la posizione politica della maggioranza; per quello che riguarda il gruppo del Rassemblement Valdôtain, invece, la posizione politica è chiara e quindi porteremo avanti quest'ordine del giorno. Infatti, se lo abbiamo presentato è perché la nostra posizione è chiara e, al di là delle scelte, la posizione è chiara nell'andare a comprendere quali possano essere le alternative di valorizzazione e di percorribilità a partire dal tracciato esistente.
Io non so, e non lo voglio neanche sapere, quali sono le componenti più restie a trovare una soluzione o comunque una via in questo senso; mi si consenta una battuta: provo a indovinare quale può essere la componente e quindi la invito a valutare non di utilizzare i manufatti, che già ci sono, e la strada, ma a proporre un collegamento funiviario visto che quello è stato "Digerito" in qualche maniera anche dalla componente - per così dire - "Più rossa, o più a cocomero, verde fuori e rossa dentro" della vostra maggioranza. Immaginavo e ho immaginato questa posizione anche perché andando a preparare questa iniziativa ho trovato - adesso non mi ricordo l'anno - una mozione o un'iniziativa, mi sembra del gruppo del PDS e dei Verdi dell'epoca: so benissimo qual è la posizione delle due colleghe. Ho detto "Vediamo dall'altra parte"; su questo, Assessore, ci faccia un pensiero: poter magari traslare anche lì un collegamento funiviario che potrebbe consentire di valorizzare il collegamento, visto che sembra essere stato digerito da una certa parte della vostra maggioranza.
A parte le battute, che però hanno un po' di sostanza, noi - come abbiamo detto - vogliamo portare avanti quest'ordine del giorno, anche perché sicuramente c'è una problematica - lo abbiamo già detto e lo riconosciamo - problematica in senso positivo, che è quella della valorizzazione e protezione ambientale. È anche vero, però che c'è - ed è giusto che ci sia - una posizione diversa, dei modi di concepire la valorizzazione e la conservazione del territorio differenti; nel nostro caso pensiamo che identificare una modalità di percorribilità, seppur ridotta, turistica o con qualsiasi tipo di mezzo, sia positivo, anche considerando le attività del mondo agricolo e non soltanto, che insistono su quell'area. Questo perché crediamo che comunque i parchi non debbano essere delle riserve di anarchia ambientale: mi concederanno le colleghe più esperte di usare questa definizione per far capire quella che può essere una gestione del territorio. In realtà noi crediamo in una gestione attiva, come è già stata fatta in altre realtà, ma sempre con coscienza e non con volontà di deturpare anche quota parte dell'offerta turistica e anche dell'offerta vitale, se vogliamo, delle nostre vallate.
Su questo noi abbiamo una posizione che sicuramente è differente da altre, ma almeno è chiara ed è coerente, non soltanto in determinate zone del territorio, ma su tutte perché riteniamo che questa sia una scelta importante da fare.
Va anche detto, visto che spesso volentieri citiamo altre realtà cugine, o più o meno parenti, o anche al di fuori della realtà alpina, che siamo forse molto indietro rispetto a realtà che sanno benissimo gestire il loro territorio proteggendolo e soprattutto valorizzando i collegamenti che, ripeto, non devono creare la congestione del traffico che stiamo vivendo ultimamente nella cintura di Aosta. Questo è ovvio; bisogna fare in modo che i collegamenti possano consentire una gestione più attiva. In determinati casi, infatti, ci rendiamo conto che proprio la mancanza di certi collegamenti non ci consente di operare in maniera più corretta e quindi, spesso e volentieri in emergenza siamo costretti a far venire meno la valorizzazione e la protezione di determinati territori.
Dobbiamo pensarci e quindi noi andiamo avanti ma comprendiamo benissimo le vostre ragioni.
Presidente - Consigliere Distort.
Distort (LEGA VDA) - Colgo l'occasione per restituire la sensibilità dell'attenzione dimostrata dal collega Aggravi nell'iniziativa portata da me nell'ambito dello stesso tema. Ovviamente la nostra proposta si limitava a un'iniziativa di ciclovia; questa è una proposta che va oltre il concetto, il progetto di ciclovia. Chiaramente, come ha ben esposto il collega Aggravi, il fatto di poter utilizzare a uso cicloturistico un percorso che è anche stradale, ovviamente con le dovute regolamentazioni, non confligge, per cui noi riteniamo che la nostra visione sia una visione che trova perfettamente dialogo con questa.
Vorrei solo ed esclusivamente chiarire, a seguito dell'intervento della collega Minelli - che già era su questa linea nella proposta nostra di ieri, ribadisce ulteriormente questa linea nella proposta di oggi - di negazione di qualunque tipo d'intervento all'interno di un'area protetta, di un'area a parco. Ribadisco il concetto che già avevo portato ieri, che si sintetizza con la frase est modus in rebus, perché non è abbandonando la natura a sé stessa che la si tutela, ma valorizzandola, per cui questo, est modus in rebus, è il modo con cui si potrà svolgere anche un'iniziativa così apparentemente invasiva come un'infrastruttura viaria cioè è importante come viene realizzata dal punto di vista fisico. Non a caso ieri parlavo d'ingegneria naturalistica, nel senso che è importante come verrà disciplinata.
C'è un esempio molto interessante che è il Passo del Rombo, in Alto Adige, che collega l'Italia con l'Austria. Era stato avviato nel periodo precedente alle Guerre, in ottemperanza all'unione tra l'Italia e la Germania, come ulteriore via di accesso e comunicazione tra i due Paesi, attraverso l'Austria; poi è stato interrotto per l'attività bellica, ma dalla parte austriaca, era stato proseguito il lavoro di questa strada fino al passo. L'Italia ha deciso di riprendere questi lavori ultimamente e, tra l'altro, ha inaugurato il Passo del Rombo un po' di anni fa, penso 4-5 anni fa.
Il progetto, concepito in parte italiana in questo periodo, ha permesso di mettere in atto la sensibilità di questo periodo, cioè quella visione che possiamo chiamare - io l'esprimo con un po' di allergia - progressista o, forse meglio, di progresso, di visione, di apertura e il fatto di pensare in questi termini non vuol dire tornare indietro, anche se, da un certo punto di vista, c'è stato un ritorno a ripercorrere un progetto di diversi anni prima, di diversi decenni prima.
La visione nostra è una visione di apertura al progresso, alla valorizzazione e non è una declinazione ideologica del progressismo. Noi consideriamo che il conservatore è colui che ha scoperto qualcosa che vale nel passato e l'attualizza nel presente per disegnare il futuro: questo è il conservatore e, sotto questo punto di vista, io mi dichiaro conservatore, fiero di essere conservatore. E quindi continua a essere questa la linea.
Il Passo del Rombo ha permesso di realizzare una strada, che è una strada museale, è una strada a tariffa. Gli introiti che vengono ottenuti dalla percorrenza di questa strada vengono reimpiegati a fini ambientali e culturali. Sono stati posizionati 5 punti strategici, culturali e ambientali per sensibilizzare sia la storia del luogo, sia le bellezze naturali; è una strada che viene percorsa da amanti della natura, del paesaggio, della storia, della cultura.
Questa è una visione che pensa alla valorizzazione; non è una visione "Progressista", ma è una visione che crede in un sano progresso.
Presidente - Metterei in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Contrari: 2
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Punto n. 8 all'ordine del giorno di Rassemblement Valdôtain, consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Poco fa abbiamo parlato dell'ente organismo a supporto di grandi avvenimenti sportivi; adesso andiamo a parlare, con quest'ordine del giorno, del Piano di marketing turistico per la Valle d'Aosta.
Leggendo il Documento di Economia e Finanza, all'interno della sezione dell'Assessorato Turismo, Sport e Commercio, si apprende che relativamente alla promozione dell'offerta turistica regionale assume carattere di priorità procedere all'elaborazione di un Piano di marketing strategico regionale, quale fondamentale atto di programmazione pluriennale delle iniziative volte alla programmazione e alla valorizzazione turistica del territorio, a conferma dell'impegno assunto nell'adunanza del Consiglio regionale del 5 e 6 aprile 2023.
Abbiamo rilevato che, nella sezione 1.8, Turismo e Commercio, si riporta che il progetto di riforma dell'organizzazione turistica regionale, sul quale ci si confronta ormai da alcuni anni, merita la costante attenzione per quanto attiene le politiche di sviluppo turistico che, tuttavia, non possono essere attuate senza delle scelte basate sullo studio dei dati che il settore turistico ci fornisce; un progetto di sviluppo turistico attuato seguendo le linee di un Piano di marketing che sia frutto di un accurato lavoro svolto sui vari comprensori della nostra regione, oltre ad aspirare ad obiettivi ambiziosi. Ricordiamo che nel corso delle audizioni abbiamo appreso dai tecnici dell'Assessorato che ci vorranno circa dai sette a un massimo di nove mesi, per la realizzazione dello studio per l'individuazione di un nuovo Piano di marketing per il turismo.
Nella scheda obiettivo, dal titolo: "Elaborazione di un piano di marketing strategico per il turismo", nella parte relativa ai tempi di realizzazione stimati viene indicato come anno il 2025; riteniamo che tale obiettivo intende rispondere all'esigenza, da tempo sentita, di rafforzare l'immagine della Valle d'Aosta, destinazione turistica d'eccellenza, al fine di migliorarne il posizionamento nei confronti delle principali località concorrenti dell'arco alpino.
Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale impegna l'Assessore competente a rivedere le tempistiche previste per l'elaborazione di un Piano di marketing per il turismo, ponendosi come obiettivo temporale entro la fine del 2024, in modo tale da poterlo attuare già nella prima parte dell'anno 2025.
Presidente - Assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Come già evidenziato nel Documento di Economia e Finanza Regionale per il triennio 2024/2026, il Piano di marketing strategico regionale si pone come atto fondamentale per la programmazione pluriennale, sia delle iniziative di promozione e valorizzazione, sia delle politiche di sviluppo del sistema di offerta turistica regionale.
Poiché le direttrici strategiche del precedente piano, al netto di un parziale aggiornamento del 2014, risalgono quasi a 15 anni fa - perché il Piano era stato elaborato tra il 2008 e il 2009 - si renderà necessario un lavoro approfondito di raccolta ed elaborazione di dati che, pur partendo dalle risultanze del 2009, sarà ben più di un aggiornamento di un lavoro precedente.
Occorrerà quindi prevedere, fin dalla redazione del capitolato di gara, che nel crono programma di lavoro siano previsti tempi sufficienti a condurre, in tutti i comprensori turistici della regione, interlocuzioni approfondite con le Comunità locali e con i diversi portatori d'interesse e che siano acquisiti dal territorio dati e informazioni in grado di dare una rappresentazione completa ed esaustiva delle potenzialità e dei punti di forza e di debolezza del sistema turistico regionale.
Parallelamente potranno essere condotte le analisi dello scenario turistico internazionale, per individuare i mercati più promettenti per un incremento dei flussi turistici regionali e per l'internazionalizzazione della destinazione turistica Valle d'Aosta nel suo complesso.
A questo proposito, quindi, ai fini dell'internazionalizzazione, ricordo che la Giunta regionale ha approvato recentemente, con la deliberazione numero 1040 del 18 settembre 2023, approvata congiuntamente tra gli Assessorati allo Sviluppo Economico, al Turismo e all'Agricoltura, la realizzazione di uno studio coordinato dalla Chambre Valdôtaine, volto a individuare una strategia complessiva per l'internazionalizzazione e la competitività delle imprese regionali.
Poiché lo studio riguarderà anche il tessuto imprenditoriale che afferisce al settore turistico, riteniamo indispensabile prevedere per l'elaborazione del Piano di marketing strategico regionale tempi compatibili con l'acquisizione delle risultanze dello studio sull'internazionalizzazione, in modo da valorizzarne le indicazioni e la ricchezza informativa che tale documento potrà fornire anche in ambito turistico.
Quindi, pur condividendo lo spirito di questo ordine del giorno, che non è sicuramente pretestuoso ma pone l'accento su un documento serio e sul quale questa maggioranza ha preso l'impegno di concentrarsi, non siamo oggi in condizione di prendere un impegno perentorio, di anticipare la data, in quanto non ci sono tutti gli elementi per poterlo fare.
Quindi, le chiediamo, contestualmente all'impegno di lavorare su questo tema, così come è evidenziato nel DEFR, di ritirare l'ordine del giorno o, in caso contrario, ci asterremo.
Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Ringrazio l'Assessore per la risposta, molti spunti che sono stati forniti li avevamo già ritrovati all'interno del paragrafo riguardante questo passaggio sul Piano di marketing turistico. È ovvio che, essendo un riaggiornamento molto importante, perché ormai datato, richiede tanto lavoro e anche le relative tempistiche e quindi capiamo perfettamente quello che è stato detto e cioè che c'è un grosso lavoro da fare su tutto il territorio, in tutti i comprensori, per raccogliere tanti dati e tante informazioni che poi saranno strategici ai fini dell'elaborazione del Piano stesso.
L'ordine del giorno voleva, comunque, porre l'accento su un tema che è molto importante, è un discorso che più volte abbiamo già affrontato in quest'aula, con diverse iniziative. Tutti condividiamo che ci sia la necessità di arrivare quanto prima a disporre di questo nuovo Piano che detti le linee per una programmazione a medio lungo termine per quanto riguarda le strategie sul turismo valdostano.
Pur comprendendo le motivazioni che lei ha detto e ringraziando al tempo stesso tutti quelli che andranno a lavorare per la realizzazione di questo importante obiettivo, senza nessun tono polemico portiamo quest'ordine del giorno ugualmente al voto, prendendo atto della vostra astensione; come abbiamo detto la comprendiamo perfettamente, ma solamente per ribadire quanto è importante questo tema per la nostra Regione e nient'altro.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Sospendiamo brevemente. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 10:58 alle ore 11:19.
Bertin (Presidente) - Ordine del giorno numero 9, riprendiamo con l'analisi dell'ordine del giorno del gruppo Rassemblement Valdôtain. Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - All'interno del Documento di Economia e Finanza, e già lo avevo citato in discussione generale, vi è un obiettivo all'interno delle deleghe della Presidenza, che è intitolato "Revisione del sistema della finanza locale".
La riforma degli Enti locali, comunque la si pensi, è sicuramente la "Riforma delle riforme" e si collega anche a un altro obiettivo; in tal senso ci sarà anche, se non erro, un ordine del giorno delle colleghe di PCP sulla riorganizzazione dell'Amministrazione e richiamo anche tutte le iniziative che i vari Gruppi nei Consigli hanno presentato sul tema.
All'interno di questo obiettivo vi è una serie di considerazioni; noi l'abbiamo citato tra le premesse, c'è quella che riguarda il "Ripensiero" delle regole di riparto dei trasferimenti tra gli enti locali, a livelli di parametri di riparto, la pesatura, ecc. Sappiamo che nella distribuzione che viene fatta di queste risorse c'è tutta una serie di razionali che fanno di quella delibera una delibera molto corposa che ha una sua complessità. Tra l'altro, c'è anche un'annosa questione che riguarda quei trasferimenti finanziari con vincolo settoriale di destinazione che in realtà hanno una genesi nelle cosiddette leggi di settore che non sempre - possiamo dire anche con un po' di tempistiche e di esperienza - hanno una vera e propria attinenza legata agli enti locali, anzi, forse spesso, sono più un peso e, come tutti i pesi, hanno un costo.
Sappiamo anche - e lo citiamo sia nelle premesse che nell'impegnativa - che c'è una previsione già all'interno dell'ordinamento degli enti locali della Valle d'Aosta, della legge regionale 5498, che è l'articolo 17 - titolato "Fusione e istituzioni di Comuni", noi non vogliamo sicuramente un sistema impositivo, ma spesso e volentieri...
Voglio ancora citare un passaggio che è stato fatto in Commissione con l'Assessore Caveri quando si disse che, forse in alcuni casi, si può raggiungere un livello di organizzazione ottimale: in questo caso abbiamo parlato di progetti complessi legati ai finanziamenti dell'Unione Europea, magari trovando delle forme di collaborazione, se non anche fusione, sempre nella libera autonomia delle comunità, che possono forse mettere più al passo coi tempi le necessità del momento.
Un tentativo di sollecitare l'allora maggioranza e diciamo in generale il Consiglio, fu anche fatto nella scorsa legislatura con la presentazione di una proposta di legge che firmai con il collega Restano, che cercava di superare l'impianto della legge 6, che oggi è all'attenzione della I Commissione e non solo con il gruppo di lavoro; in quella situazione, in quella proposta, si prevedeva - in particolare all'articolo 23 quater - la possibilità di assegnare dei contributi straordinari. In quel caso identifichiamo il periodo di tre esercizi, a partire da quello di decorrenza dell'istituzione del nuovo Comune, che consentiva interventi a sostegno degli oneri di riorganizzazione strutturale per il primo avvio dei nuovi Comuni.
L'idea è quella di cercare di avere la possibilità di avere dei finanziamenti utili alla riorganizzazione, all'efficientamento e, soprattutto, alla stabilizzazione, io direi, dell'eventuale nuovo Comune o comunque nuova entità. Tutto questo all'interno di quelle che possono essere le proposte di modifica o d'innovazione, oppure addirittura di una nuova legge che superi il sistema non solo della legge 6, ma soprattutto della famigerata legge 48; in altre parole, un sistema che, pur legandosi comunque a un istituto che già c'è - perché l'articolo 17 della legge 54 non è una novità, ma esiste da molti anni - garantisca la possibilità a quelle realtà che vogliano "Fare efficienza" - così si direbbe nel mondo aziendale - per quello che è necessario, soprattutto in questi percorsi, di avere adeguati finanziamenti.
Essendo un ordine del giorno, che quindi necessita di un livello di complessità non alto, ci siamo concentrati sull'articolo 17; in realtà, come spesso abbiamo già ricordato e detto, il tema è molto più complesso. Io facevo una battuta anche sul ruolo delle Unités durante la discussione generale e penso che, al di là della revisione semplice del sistema di finanza locale, sia giusto fare dei ragionamenti anche un po' più ampi, ma non voglio andare al di fuori della presentazione di quest'ordine del giorno, che è già abbastanza complesso.
L'impegno per il Governo regionale - di concerto con gli Enti locali, perché il meccanismo della concertazione è fondamentale - nell'ambito dell'attività propedeutica al raggiungimento dell'obiettivo richiamato in premessa (è quello di revisionare il sistema di finanza locale), "A predisporre una proposta di modifica normativa volta a prevedere specifici meccanismi di calcolo per la quantificazione di trasferimenti finanziari a favore di enti locali che intendono intraprendere percorsi di fusione ai sensi dell'articolo 17 della 54". L'idea di base qual è? C'è un istituto già presente, ma servono dei meccanismi di certezza finanziaria, perché altrimenti - ancorché vogliano essere percorsi da parte di uno o più enti locali - se non c'è certezza di risorse, anche e soprattutto in percorsi di questo tipo, ovviamente non solo non c'è l'incentivo, ma non c'è neanche la volontà di avviarsi.
Quello che mi auguro, lo dico prima di sentire la risposta del Governo, è che la riforma e la revisione del sistema di finanza locale non sia un semplice restyling per sistemare delle situazioni contingenti. Voglio essere nel mio stile sempre molto diplomatico però, se vogliamo davvero cercare di risolvere i problemi che oggi affliggono il tema della spesa pubblica e della finanza pubblica derivata, dobbiamo fare una riforma che sia degna del termine e che soprattutto vada a modificare e a innovare qualcosa. Contrariamente stiamo semplicemente presentando una modifica che non modifica nulla.
Presidente - Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Cogliamo questo ordine del giorno come uno stimolo ad avanzare verso una riforma degli enti locali che dovrà, evidentemente, coinvolgere i diretti interessati e l'Aula consiliare tramite la Commissione competente, così come si è iniziato a lavorare giustamente sulla legge 6.
È una riforma che avrà delle complessità che saranno oggetto di disamina - e dovranno esserlo con dovizia di particolare attenzione - e non è questo il momento per poter fare tali approfondimenti. Per la serietà con la quale bisogna affrontare questo tipo di percorsi, mi limiterò a dire, sposando la valutazione e la necessità di fare dei ragionamenti molto seri e approfonditi su questa tematica, che io credo che la stessa vada rimessa in un discorso più ampio e non limitato alla redazione di una norma specifica per incentivare una qualsiasi forma di associazionismo: una norma di questo tipo, probabilmente, nel tempo arriverà anche in maniera autonoma e però, immagino, dovrà in qualche modo essere accompagnata, potrebbe essere incentivata da una parte oppure auspicata con delle mancate penalizzazioni.
Sono dei meccanismi che saranno da studiare, da mettere in atto, a mio avviso, come ci eravamo già detti anche nella lettura e nel confronto sul DEFR: sono situazioni che dovranno essere analizzate complessivamente al netto delle regole di riparto dei trasferimenti che pure hanno una loro genesi e devono essere trattate in un certo modo e devono essere valutate anche in ottica di risistemazione complessiva dei rapporti tra Regione ed enti locali.
Pur astenendoci, raccogliamo positivamente un'istanza che è per certi versi assolutamente condivisibile e la rimandiamo all'esame anche della nuova legge 6, che dovrà ricomprendere anche eventuali forme d'incentivazione a certi passaggi di coesistenza o di situazioni tra gli Enti locali che, appunto, dovranno essere sicuramente oggetto di molta attenzione. L'astensione non è una negatività da parte nostra, ma una volontà di voler approfondire assieme il percorso.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Solo per dire che noi, invece, voteremo convintamente quest'ordine del giorno, perché, come abbiamo già detto in discussione generale, quello che era l'obiettivo dell'albo unico della dirigenza è stato ridotto a un concorso/corso e quello che, purtroppo, vediamo all'interno di quel tavolo degli enti locali, è anche una riforma al ribasso rispetto alla questione della legge 6; quindi una novità che potrebbe, in qualche modo, dare una certa dignità a quello che doveva essere un Testo Unico e che, invece, oggi diventa una semplice revisione della legge 6. Forse, per andare a sistemare alcune situazioni, potrebbe essere l'idea d'iniziare a pensare alla fusione dei Comuni, ben sapendo che questa deve essere condivisa, nel senso che non è che nulla si cala dall'alto, ma saranno i cittadini e le Amministrazioni a deciderlo, ma questo potrebbe essere il minimo.
Rispetto alla revisione del sistema di finanza locale, invece, sinceramente dubito che vedremo qualcosa di qui a fine legislatura, un po' perché anche rispetto ai Sindaci e al sentore che abbiamo, sembra che la coperta sia molto corta e quindi nessuno vuole interferire nel campo degli altri.
Sicuramente quello che dobbiamo evidenziare è che, dalla crisi finanziaria del 2008, questo sistema ha iniziato a snaturarsi: è una legge vecchissima e quindi il sistema si è snaturato ed è diventato molto "regionecentrico" e soprattutto c'è stato un incremento dei trasferimenti con vincolo, a volte anche ponendo semplicemente in capo alla finanza locale delle spese del bilancio regionale. Quindi, forse, prima di pensare a come far funzionare il modello di enti locali sarebbe necessario pensare a quali strumenti devono far funzionare questo sistema e noi crediamo che uno di questi strumenti potrebbe essere la fusione dei comuni, che condividiamo quindi con gli amici di Rassemblement Valdôtain e quindi voteremo quest'ordine del giorno.
Presidente - Consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Ringrazio i colleghi che sono intervenuti, ringrazio anche l'Assessore della risposta completa. Chiedo scusa: "Il Presidente", abbia pazienza, è una Presidenza molto allargata, quindi ogni tanto mi scappa.
Su questo grande tema io apprezzo quello che lei ha detto e spero che l'ordine del giorno sia stato anche utile a sottolineare una riflessione; io ho due grandi paure e prendo spunto anche dall'intervento della collega Guichardaz. Leggendo il DEFR - sono anche andato a ricontrollare - mi sono chiesto perché tra gli obiettivi della Presidenza (l'ho anche già detto in Commissione e lo ripeto) non ce ne fosse uno che parlasse della revisione del sistema degli Enti locali, ma si sia concentrata l'attenzione sul sistema della finanza locale; c'è la parte dei segretari, ma la tengo di lato.
Ma al di là della volontà di fare un Testo Unico - fare un Testo Unico è un grandissimo lavoro - perché dico questo? Perché la mia preoccupazione è proprio questa: andare a rivedere e magari fare alcune "Modifichine" nel sistema della finanza locale, tra l'altro in un periodo oggettivamente molto particolare. Infatti, come la nostra legislatura sta andando verso la fine, anche quella dei Sindaci sta per finire e sappiamo che, quando ci si avvicina alla fine della legislatura, la temperatura aumenta e aumenta anche l'attenzione particolare sui finanziamenti e le possibilità di spesa nell'ultimo periodo e sappiamo - è brutto da dirsi - che anche noi, i Sindaci, qualsiasi ente di governo, anche un Amministratore delegato di una società... a volte si spara gli ultimi colpi prima del momento opportuno.
Io temo che, soprattutto sul discorso della finanza locale, si rischi di non andare a fare quegli interventi per cui forse sarebbe necessario avere il tempo di un inizio legislatura; capisco anche, e mi collego a parte della storia del Consiglio, la preoccupazione - ma è anche comprensibile perché ognuno di noi ha dei collegamenti e dei rappresentanti al di fuori di quest'aula - la preoccupazione che abbiamo vissuto allorquando presentammo la proposta 32 di riforma della legge 6.
I primi a essere contrari ovviamente furono - e ovviamente ci eravamo molto dispiaciuti come presentatori - proprio i Sindaci. Questo ci dispiacque molto perché si poteva fare un lavoro anche di proposta e di controproposta mentre invece si trovò un muro e la questione fu risolta con la più tipica delle soluzioni politiche, cioè la creazione di un'ulteriore sottocommissione. Sappiamo che quando non si vogliono risolvere i problemi - come diceva un grande politico della Prima Repubblica - si crea una Commissione; tra l'altro poi ci fu la fine della legislatura. Il vero problema è che, quando si parla di livelli ottimali di governo - sto parlando di Enti locali e del relativo finanziamento di questi livelli - non stiamo facendo una scampagnata me stiamo toccando e percorrendo l'attraversamento di un campo minato che potrebbe essere estremamente complesso.
Dall'altro lato, però, io penso che fino a quando non si decida quale deve essere il disegno complessivo della governance degli Enti locali e anche delle deleghe regionali... ho detto la stessa cosa, questo lo dico per par condicio, così almeno non mi dicono che sto parlando solo contro qualcuno o verso qualcuno, ma siamo i primi noi. Ovviamente bisogna prima definire il disegno e poi capire come finanziarlo e di quanto finanziarlo, perché sentirmi dire - lo dico in maniera bonaria e ho apprezzato la battuta - che i soldi non bastano mai è superfluo, nessuno lo nega; questo è valido per qualsiasi situazione perché è ovvio che la capacità di spesa si fa col budget che si ha e, ovviamente, se il budget è più alto si può spendere di più.
Dico anche che, secondo me, ci dovrebbe essere anche una valutazione puntuale - in ottica soprattutto prospettica - del costo delle strutture e cerco di spiegarmi: in una riforma complessiva capire qual è la grandezza ottimale di un Comune, di due Comuni, di un'unità di Comuni o di quant'altro è fondamentale per capire anche il costo di quella struttura e soprattutto comprendere che cosa faccia quella struttura. Ci sono situazioni straordinarie - come quella che sta vivendo il Comune di Arvier - che capitano probabilmente una volta nella vita di un ente locale: arrivano un sacco di soldi da poter gestire: questo è qualcosa che tutti auspicano ma, purtroppo, capita raramente; anzi è qualcosa forse davvero di particolare nella storia dei Comuni, non soltanto valdostani ma italiani. Va però detto che ci sono tante altre piccole possibilità, penso proprio al discorso dei fondi europei, che si possono gestire nel continuo e che, però, hanno la necessità di avere determinate strutture.
Nel momento in cui riusciamo anche a identificare il livello ottimale di spesa e di necessità di spesa per mantenere queste strutture, ovviamente, abbiamo già fatto un buon servizio, perché possiamo capire quanto serve per far andare avanti - lo dico in maniera semplice e brutta - l'Ente locale e quanto serve per fare, tra virgolette, "Amministrazione", quindi sulle scelte politiche di temi d'investimento e non solo concentrandosi sulla spesa corrente, che non è vero che è una spesa cattiva. La spesa corrente è una spesa necessaria, però forse è "Cosa buona e giusta" che la stessa sia minore o più contenuta rispetto alla spesa d'investimento, posto il fatto che gli investimenti generano poi anche spesa corrente, ma questa è tutta un'altra storia e non voglio complicare ulteriormente le cose.
Per questo noi portiamo avanti l'ordine del giorno perché crediamo che, prima o poi, delle scelte debbano essere fatte, altrimenti non riusciremo più a governare la nostra spesa pubblica.
Presidente - Metterei in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno numero 10 del gruppo Rassemblement Valdôtain.
Planaz (RV) - Con questo ordine del giorno portiamo all'attenzione di quest'Aula la manutenzione del territorio: è un ordine del giorno molto semplice, vista la parte citata dell'Assessorato all'Agricoltura sul mantenimento del territorio, in particolare sull'attenzione dell'Assessorato alla tutela e all'ottimizzazione dell'uso dell'acque irrigue a scopo agrario; questo lo condividiamo tutti, ma bisognerebbe anche avere una visione anche sugli altri aspetti, perché sappiamo che l'acqua è molto importante, e non solo per l'uso agrario. C'è però anche una piccola "vocina" dove si dice: "Grazie anche alla costituzione del tavolo di lavoro sulla siccità".
Su questo punto mi vorrei fermare un attimo, anche a fronte dell'andamento dei cambiamenti climatici in atto: bene, siamo favorevoli a questo tavolo della siccità a fronte di quello che abbiamo visto nell'annata 2022 e anche parte del 2021, dove le scarse precipitazioni hanno creato un certo allarme e una forte preoccupazione sui cambiamenti climatici. Io però vorrei porre l'attenzione - e forse l'ho già fatto in altre occasioni con altre iniziative - sul fatto che le condizioni climatiche si caratterizzano per l'alternanza di fasi: è sempre successo così e, infatti, adesso abbiamo delle precipitazioni abbondanti (anche di neve per fortuna, in alta quota) che attenuano le problematiche sorte l'anno scorso.
Potremmo andare incontro ad altre situazioni a carattere emergenziale con periodo di siccità alternati a semplici acquazzoni o quant'altro, oppure incontro a periodi caratterizzati da forti acquazzoni che riversano grandi quantità di acqua su superfici limitate, come è successo in primavera in Emilia-Romagna. Questo lo stiamo vedendo di nuovo in Toscana e, secondo me, bisogna porre molta attenzione a questi fatti e cercare di prendere spunto per prevenirli. Io penso che la gestione del territorio vada sicuramente attuata unitamente ad altri interventi, ma sarebbe meglio prevenire queste emergenze. L'ho già fatto presente altre volte: se noi andiamo a investire risorse nella prevenzione, sicuramente possiamo prevenire e limitare i danni, anche se speriamo che questo tipo di eventi non colpiscano la nostra regione.
Questa iniziativa, come dicevo prima, è molto semplice; tra l'altro anche in III Commissione il Presidente della Chambre Valdôtaine, secondo la sua visione della Chambre, aveva rilevato che su questo DEFR non era stata data la dovuta importanza alla cura del territorio da parte del Governo. Io non so se avete visto i verbali o se eravate presenti - immagino di no - comunque la stessa cosa la pensiamo noi, come Rassemblement Valdôtain, e cioè che sicuramente la cura e l'attenzione al territorio, in una regione come la nostra, sono fondamentali per vari aspetti.
Noi chiediamo, semplicemente, che su questo tavolo della siccità vengano messi assieme anche altri Enti per creare una regia, una coordinazione, affinché in caso di altra avversità atmosferica - o anche di incendi, come abbiamo visto quest'estate, perché purtroppo è accaduto anche questo - si possa intervenire immediatamente. Questo perché il territorio è sempre più abbandonato, dispiace dirlo, ma a volte ci si rassegna anche a questa evoluzione dell'avanzamento dei boschi vicino alle abitazioni, ai villaggi. Bisognerebbe invece fare molta attenzione anche su questi aspetti e provvedere adeguatamente alla cura dei boschi, del territorio, dei torrenti per prevenire altre catastrofi.
Logicamente se si avvia un tavolo sulla siccità è logico che bisogna anche intervenire su altri fronti. Del resto molte associazioni - come Coldiretti e altre - hanno già chiesto d'intervenire e continuano a sollecitare la costruzione di piccoli invasi e altre opere per contenere le acque nel periodo di grandi piogge e per avere delle scorte nel periodo di siccità, ma anche per disporre dell'acqua in caso di incendi, per intervenire tempestivamente e limitare così i conseguenti danni.
È per questo che, con quest'ordine del giorno, chiediamo d'includere nell'ambito della tematica e gestione del costituendo tavolo di lavoro sulla siccità, anche gli effetti del cambiamento climatico, nonché quelli determinanti delle calamità naturale - tra cui incendi, frane, valanghe, come ho sottolineato prima - e di riferire nella Commissione competente l'andamento dei lavori per poter creare sia un documento sia una squadra, di tutte le parti dell'Amministrazione di pronto intervento in caso di bisogno.
Presidente - Assessore Carrel.
Carrel (PA) - Grazie, collega Planaz, per aver affrontato quest'ordine del giorno.
Credo che la cura del territorio nel DEFR comunque ci sia e lo ha sottolineato bene il suo collega Lucianaz ieri, elencando una serie di cifre, di interventi, che possono essere condivisi oppure meno, ma che vanno sicuramente nella direzione di dare un governo del territorio che, come ha ben ricordato, con i cambiamenti climatici, è una sfida sempre più difficile.
Credo che il tavolo della gestione delle risorse idriche che abbiamo nominato con la delibera di Giunta 515 del 2023 sia uno degli obiettivi che, appena insediato come Assessore, ho cercato di condividere con l'assessore Sapinet proprio per cercare di dare delle risposte e di avere dei dati condivisi tra questi due Assessorati per affrontare una problematica che, come ben ha ricordato, ci ha colpiti direttamente negli ultimi due anni, 2021/2022.
Oggi questa problematica sembra essere un po' meno grave, un po' meno acuta, ma è una problematica su cui dobbiamo continuare a lavorare e credo che su questo non possiamo che essere tutti d'accordo; per quanto riguarda tutte le informazioni dei documenti prodotti e discussi all'interno di questo tavolo, abbiamo creato un'apposita pagina sul sito regionale, proprio per darne massima divulgazione. È quindi possibile accedere direttamente dal sito regionale a tutti i documenti che abbiamo prodotto e su cui stanno lavorando le varie strutture. Credo che questo sia fondamentale.
Ampliare, come da lei richiesto, il tavolo, credo che sia difficile e quasi inopportuno perché, quando si amplia troppo, il rischio è che si perda un attimo di vista gli obiettivi, ovviamente però ciò non vuol dire che non stiamo affrontando tutti gli altri elementi che lei ha ben citato; il Dipartimento Programmazione Risorse Idriche e Territorio, nell'ambito del Piano Regionale di adattamento ai cambiamenti climatici, ha proprio elencato gli aspetti che lei ha citato in questo suo ordine del giorno. Questo perché, credo, che sia opportuno mettere in piedi tutta una serie d'interventi che spettano ovviamente a questo Dipartimento.
Per quanto riguarda invece il Dipartimento Risorse Naturali, come ho già avuto modo di dire ieri, stiamo lavorando alla strategia forestale regionale e a una revisione del Piano Antincendio Boschivo, proprio tenendo in considerazione tutti i cambiamenti climatici.
Ognuno nei propri Dipartimenti - e con un buon dialogo tra i vari Dipartimenti che si occupano della cura del territorio - sta cercando di tenere in considerazione i cambiamenti climatici e si stanno confrontando proprio per dare la risposta migliore a questi eventi e questi fenomeni che non sono da noi governati, ma che devono essere in qualche modo presi in considerazione e per i quali, ovviamente, dobbiamo trovare una soluzione politica per dare le risposte che più giuste riteniamo, e come Governo stiamo proprio agendo in questa direzione.
Propongo e richiedo di ritirare questo ordine del giorno, in caso contrario la maggioranza si asterrà.
Presidente - Consigliere Planaz, a lei la parola.
Planaz (RV) - Ringrazio per le risposte. Le condivido solo in parte, ma forse lei, lavorando a questi tavoli, ha maggiore consapevolezza di come si deve agire per poter portare avanti queste tematiche. Lei ha sottolineato il fatto che ci sono molte risorse impegnate su queste tematiche, logicamente importantissime, perché senza risorse non potremmo fare niente, ma non è che con l'aver messo delle risorse a disposizione delle varie parti della nostra regione si siano risolti tutti i problemi, e di questo io vorrei che lei prendesse atto.
Posso condividere magari il ritiro della prima parte, ma della seconda parte, dove chiedo di portare nella Commissione competente le attività svolte per poter lavorare meglio, contribuendo anche con i colleghi Commissari per produrre un documento migliore, secondo me, non ci sarebbe nulla di così impegnativo, anche per avere un rafforzamento di tutta la gestione delle problematiche che abbiamo citato.
Noi non ritiriamo quest'ordine del giorno, anzi, vogliamo che resti agli atti il motivo per cui l'ho presentato, che, come ho detto prima, è molto semplice: è un ordine del giorno che va a porre l'attenzione su un argomento che oggi non abbiamo ancora risolto e che non sarà di facile risoluzione. Di conseguenza, quando non siamo ancora riusciti a risolvere bene le cose, secondo il nostro avviso, è giusto porre la giusta attenzione e continuare a lavorare al meglio su queste tematiche per avere dei risultati sempre migliori, perché non è che con un Piano o due si risolvano tutte le problematiche, anzi bisogna continuare a lavorare in questa direzione cercando sempre di far meglio.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Guichardaz Erika, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno numero 11, consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - In realtà su quest'ordine del giorno, al di là dei membri del Governo, chiederei anche a lei, Presidente, e ai membri dell'Ufficio di Presidenza di ascoltare bene.
Abbiamo citato quest'ordine del giorno: "Fondi globali a copertura di proposte di legge d'iniziativa consiliare". C'è una previsione all'interno della legge regionale 30/ 2009, in particolare il primo comma dell'articolo 28 intitolato "Fondi globali", così prevede: "Tra gli stanziamenti di competenza del bilancio e del relativo bilancio di gestione sono iscritti uno o più fondi globali destinati a far fronte agli oneri derivanti dalle proposte e dai disegni di legge regionali che entrino in vigore dopo la presentazione al Consiglio regionale del bilancio medesimo nella misura ritenuta necessaria per l'applicazione degli stessi". Sappiamo, e lo abbiamo vissuto negli ultimi anni, che alcuni di questi fondi sono stati iscritti a livello di bilancio in previsione di leggi che sarebbero poi state votate successivamente. Se non erro, la legge di sostegno ai piccoli impianti, ai piccoli comprensori sciistici, ha avuto questo percorso.
È capitato in più di una situazione che proposte di legge e di iniziativa consiliare abbiano trovato, come è nella interlocuzione politica, il "No" da parte della controparte politica di maggioranza e sappiamo benissimo - non ci vorrei tornare, perché è un argomento molto tecnico e complicato - cosa è quella che possiamo chiamare "L'avventura" dei pareri di compatibilità finanziaria tra la struttura tecnica del bilancio, l'audizione del Presidente e poi il successivo percorso che avviene in Commissione. Lì c'è una sorta di cortocircuito tra le parti in cui spesso si confonde o s'interseca la volontà politica della maggioranza di non sostenere un'iniziativa e quella che è invece la parte di parere tecnico sulla copertura o no.
Andando, appunto, a sondare la previsione della legge 30 del 2009, oltre ai disegni di legge troviamo anche le proposte di legge e, a fronte di questo, volevamo farci portatori - nell'interesse in realtà di tutti i Gruppi e non necessariamente solo di quelli di minoranza - di uno stimolo che possa riguardare sia chi governa materialmente il bilancio della Regione, ed è giusto che sia così - ovvero il Governo regionale - sia chi, dall'altra parte, è primus inter pares - me lo consenta presidente Bertin - che è il garante dei Consiglieri del Consiglio Valle e del suo ufficio di Presidenza, perché anche lei ha la sua Giunta, al cui interno ha anche una componente che deve - che dovrebbe, speriamo che continui a farlo - tutelare anche le parti di tutta la minoranza.
Questo ordine del giorno impegna il Presidente della Regione a cercare di trovare una via, una procedura, che possa consentire di non rubare il lavoro che deve fare il Governo, ma che, in ottica di programmazione, dia la possibilità (è ovvio che a questo punto parliamo del bilancio successivo, perché noi, quando abbiamo scritto questo ordine del giorno, non eravamo a conoscenza dello "scarico", mi si consenta il termine gergale, del bilancio di previsione 2024/2026) di trovare una procedura che consenta di identificare dei potenziali oneri per la programmazione, almeno successiva, magari di anno in anno, di potenziali iniziative anche provenienti dal Consiglio.
L'impegnativa chiede, appunto, al Presidente della Regione di definire, in collaborazione con il Presidente del Consiglio Valle e il suo ufficio di Presidenza, una procedura che consenta di raccogliere gli oneri derivanti da proposte di legge d'iniziativa consiliare, che ovviamente entrino in vigore dopo la presentazione al Consiglio Valle del bilancio medesimo, nell'ambito della definizione - qui citavamo il prossimo bilancio, quello del 2024/2026 - nonché le relative modalità per poterne concertare l'iscrizione tra gli stanziamenti di bilancio, quale prima sperimentazione per poter rendere tale procedura stabile nel tempo.
Non si vuole impegnare una gran parte del bilancio che, ripeto, è onere giustamente del Governo, però questo potrebbe essere un primo passo, una modalità di maggior collaborazione tra l'organo consiliare e l'organo esecutivo, quindi l'organo di Governo; quella collaborazione che spesso un po' vicendevolmente citiamo. Ovviamente, ripeto, proceduralizzando la cosa, senza limitare l'attività del Governo e neanche la libera iniziativa del Consiglio ma magari su alcune proposte ci potrebbe essere anche una più larga condivisione e quindi un'iniziativa che possa partire dal Consiglio. Dico questo perché ricordiamo, fino a prova contraria, che siamo in un sistema consiliare e quindi le iniziative e l'attività, almeno quelle legislativa, dovrebbe essere principalmente in capo al Consiglio, e non solo da parte della Giunta, perché tendenzialmente il lavoro che fanno i Consiglieri è anche questo. La previsione c'è in legge: vediamo che cosa ne è del resto.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Cerco di riassumere brevemente la richiesta avanzata dal collega, che dividerei in due parti.
Prima parte: un aspetto tecnico, che vede nei fondi di bilancio speciali una voce di bilancio, già ben identificata, che viene stanziata in alternativa a una legge che è già vigente, in maniera da poterla finanziare per le annualità successive, e che viene accantonata in un apposito fondo speciale, che è generalmente destinato a una nuova norma che dovrà nascere, che è già identificata. Il fatto che sia già identificata non vuol dire che debba essere quella; quindi da un punto di vista tecnico, nella relazione tecnica di una proposta di legge, potrebbero venire assunti quei fondi, se non sono già stati utilizzati dalla norma che era stata individuata quale beneficiaria di queste risorse da una proposta di legge; quindi, da quel punto di vista, non è proprio corretto quello che è stato indicato nelle premesse, perché quei fondi fanno parte del bilancio e come tali, se non utilizzati, possono essere assunti a copertura di un nuovo disegno di legge.
Seconda parte: cosa diversa invece è - magari l'ho colta io male ma penso che sia questa - la "concessione" da parte dell'Assemblea di dire: "Lasciamo una certa cifra a disposizione dei disegni di legge della minoranza, o comunque del Consiglio, dove indipendentemente dalle volontà programmatorie sappiamo che "X" soldini li lasciamo a beneficio di un'iniziativa consiliare", quindi di una proposta di legge. Questo però si scontra con una dinamica che è quella di dire: "Le norme che facciamo devono rappresentare la volontà politica di chi governa"; quindi il meccanismo è un meccanismo che non può discostarsi dal fatto che, se una maggioranza o la maggioranza che governa ha intenzione di perseguire un certo tipo di obiettivo, le risorse poi si trovano; se invece la proposta non incontra il plauso della parte che governa, al netto che ci siano delle situazioni tecniche che permettano di dare una copertura, se non c'è l'assenso politico, la copertura squisitamente tecnica non ha evidentemente nessun valore.
Se la proposta è quella, allora è un meccanismo decisamente nuovo sul quale bisognerà fare delle riflessioni e dire quant'è il giusto: 10 euro, 100 euro, 1.000 euro, 10 milioni... sono delle dinamiche un po' particolari.
In questo senso, visto anche la non urgenza, come diceva giustamente il consigliere Aggravi in merito a questo percorso, per il momento ci asteniamo.
Presidente - Consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - Ma forse mi è sfuggito qualcosa, ma vorrei significare che l'obiettivo è sicuramente quello di non vedersi tutte le volte non accettata una proposta di legge, con la motivazione che non vi sono i fondi. Come ha ben detto il Presidente, una legge per essere accettata, finché gli equilibri sono questi, 19 a 16, deve essere accettata dalla maggioranza regionale.
Sarebbe quindi una cosa buona che la maggioranza in presenza di fondi si assumesse la responsabilità di dire: "questa legge non ci piace e non la vogliamo", perché sennò i fondi li trovate, ma tutte le volte ci troviamo di fronte a una risposta - a me non è mai capitato, ma interpreto i colleghi - che segnala la mancanza di fondi quando sarebbe invece gradita la risposta politica. Voterò a favore.
Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Presidente, io le cito un esempio che, se non erro, è una legge che abbiamo votato, se non tutti quanti, però a larga maggioranza: la legge di sostegno ai piccoli comprensori sciistici. La previsione di quanto si sarebbe messo da parte, se non erro erano due milioni, è stata iscritta a bilancio quando la legge non esisteva; c'era una possibilità, c'è stata una voce, un'iscrizione in un conto di due milioni, perché due milioni? Boh, non so quali valutazioni siano state fatte, non le avevamo capite in Commissione. Quella legge non esisteva, era funzionale nel periodo successivo di programmazione di bilancio alla sua approvazione; se quella legge non veniva approvata, quei soldi venivano destinati a fare altro, andavano in avanzo.
Questa proposta quindi non è una legge, non è un fondo di una legge che esisteva, che non esisteva, che era nel mondo delle idee; come anche una legge, se non erro a favore del finanziamento del quartiere Cogne, ma c'era anche un'altra legge; adesso non mi ricordo qual era, ma io cerco di dirle la cosa, perché secondo me non ci siamo capiti, oppure lei non ha voluto capire, ma lo capisco, per carità di Dio.
Il discorso è questo: a fronte della programmazione di bilancio e del percorso che viene fatto, si chiede anche un'assunzione di responsabilità da parte dei Gruppi del Consiglio, che in quell'ambito dicono: "Io sinceramente per il prossimo anno vorrei finanziare una legge a favore", ad esempio delle trote fario - citiamole perché poverine le dobbiamo togliere - quindi del ripopolamento di trote fario e di trote iridee, anche se non si può, ma così ci hanno detto; la legge non esiste e quindi su quello iscriviamo 500 mila euro in un conto di programmazione perché c'è una concertazione che magari si trova e si aiuta anche chi governa il bilancio perché, per carità, nessuno vuole mettere la mano nella cassa che gestite voi. Per carità di Dio!
Questo però è un discorso fatto per poter trovare magari su alcuni passaggi anche dei punti di comunanza, perché la comunanza non deve comportare solo che le opposizioni debbano andare verso il Governo, anche il Governo e la maggioranza magari devono fare un passo verso le opposizioni, quindi, siccome nell'articolo 28 della legge 30 c'è questa previsione, mi si deve spiegare se lo si vuole fare o meno; se non lo si vuole fare, io vi invito a presentare una norma che elimini la previsione di finanziare con questi fondi le proposte di legge, perché altrimenti c'è un problema: non la vogliamo applicare.
Dall'altro lato - ripeto e ripeto - potrebbe essere un'occasione per trovare un modo di concertazione dove, tra l'altro, è il Governo che dice che se le opposizioni o i Gruppi - perché anche i Gruppi di maggioranza potrebbero farlo - vogliono impegnare 5 milioni sul bilancio e non si può ci sarà una procedura di concertazione. Questo è quello che chiediamo - e guardo anche di sopra rispetto a lei e quindi lo chiedo anche al Presidente del Consiglio - è questo: ci può essere una maniera per trovare un punto di convergenza; se poi non c'è il punto di convergenza, il Governo fa il Governo e l'opposizione fa l'opposizione, però questa potrebbe essere una maniera, magari su alcune iniziative, di valorizzare anche il contributo che può dare la minoranza. Questo in ottica già di programmazione e non solo perché un'altra cosa che ci sentiamo dire è questa: "Eh, ma non possiamo sostenerla, l'idea è bella, ma il bilancio è già tutto impegnato; l'abbiamo già, anzi, è già tutto prenotato" - che è un po' diverso da impegnato - oppure: "Ogni Assessorato si è già fatto tutta una sua programmazione".
Inoltre mi si deve spiegare perché a consultivo ci sono gli avanzi che ci sono, perché questo vuol dire che qualcosa non va e cioè che, o la programmazione è sbagliata, oppure le prenotazioni sono eccessive: si sa come va, a volte si va in overbooking e poi in realtà ho un sacco di posti liberi. Io quindi, oggettivamente, vi darei ragione se poi a consuntivo si andasse sostanzialmente allo zero, invece ci sono degli avanzi enormi. Se poi mi sento dire che questo è fatto per andare a investimento, beh, allora cambiamo tutte le logiche di gestione del bilancio, perché c'è qualcosa che non funziona: non sappiamo programmare gli investimenti, ma non sappiamo nemmeno programmare la spesa.
Perché mi sono "Accalorato"? Per una questione molto semplice. Se lo si vuole lo si fa. Se non lo si vuole, io vi invito, nella prossima legge di manutenzione - che, se non erro, è già stata presentata - a eliminare le proposte di legge, così almeno facciamo chiarezza, ma secondo me se c'è una previsione va applicata. E su questo chiedo anche l'opinione, se è possibile, del Presidente del Consiglio, oppure le concedo anche il beneficio di farci avere il suo parere per iscritto dopo essersi confrontato con il suo ufficio di Presidenza. Questo perché, comunque sia, lo ripeto, in un sistema consiliare l'iniziativa è di ogni Consigliere e l'iniziativa di trovare dei punti di convergenza è del Consigliere e di un altro Consigliere comunque, o di una maggioranza di una posizione o di vari Gruppi.
Se lo si vuole fare lo si fa, se non lo si vuole fare non lo si fa, ma lo accetteremo; è una posizione politica anche questa.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio il Consigliere Aggravi che ha portato questo tema già diverse volte all'interno della II Commissione, anche alla luce di quanto sta avvenendo per molte delle proposte di legge presentata dalla minoranza. Io credo che nessuno di noi voglia che si tolga quel pezzo dall'articolo, ma che venga applicato e quindi che si dia anche un ruolo propositivo alla minoranza, visto che vi lamentate in continuazione che sappiamo solo dire le parti negative. Molto probabilmente con la possibilità di avere soldi in bilancio, potremmo essere anche più propositivi e, sotto questo punto di vista, ritengo, anzi, che quel concetto vada rafforzato e assolutamente non tolto.
Presidente - Consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Mi unisco ai ringraziamenti al collega Aggravi per aver posto, e non per la prima volta, questa questione che rientra anche nel più ampio bacino della necessità di trovare una quadra rispetto alle coperture delle norme che vengono presentate dal Consiglio, per evidenziare che questa proposta non soltanto trova il nostro accoglimento e il nostro sostegno, ma questa proposta è quella che, da un certo punto di vista, toglierebbe anche una certa ambiguità. Infatti, se ci limitiamo a quello che è stato esposto e quindi a una previsione normativa che già esiste e che dovrebbe essere applicata, non possiamo che rilevare che, spesso, quando ci sono delle leggi che non sono gradite a chi governa e quando ci troviamo a esaminare la proposta in II Commissione, arriva il Presidente e ci dice: "Va beh, ma i soldi non ci sono". Ecco che allora, un Consigliere, sia esso di maggioranza o di opposizione, che vuole fare una proposta e che necessita di avere delle coperture, deve fare un passaggio: può fare e scrivere tutto quello che ritiene più importante in questa proposta di legge, ma poi si scontra col fatto che, se questa proposta di legge prevede delle coperture, deve andare a chiedere agli uffici e dire: "Scusate, io ho fatto una proposta di legge, questa proposta di legge chiede un euro. Cosa devo fare? Dove li devo trovare? Come lo devo scrivere? In quali capitoli? Perché? Per come? Per cui sono disponibili o no? ".
Io credo che questo sia al fondamento della nostra attività; questa è un'assemblea legislativa, fa le leggi e quindi - se il nostro compito primario è fare le leggi, esaminarle, votarle - è evidente che se non viene data a tutti la possibilità di farle, c'è una limitazione. E questo è un primo punto.
Un secondo punto è che questo è un alibi che spesso il Governo utilizza perché, purtroppo - e potrei fare un elenco abbastanza ampio nonostante io sia qui da pochi anni - più di una volta ci è capitato che una legge invisa al Governo, per tutta una serie di motivi, ricevesse un parere negativo perché il Governo non voleva dire di no, ma voleva semplicemente addossare a chi presentava quella legge la responsabilità, la colpa, di non aver trovato i fondi necessari. E quindi cosa si fa? Si evita di prendere la responsabilità di dire: "Sapete che c'è? Quella legge lì non la vogliamo, perché l'avete presentata voi". Invece si fa il gioco di dire: "Quella legge lì eh, no la vorremmo anche, ma voi avete sbagliato tutto nel trovare le coperture". Questo è profondamente sbagliato ed è un alibi.
Noi questo continueremo a evidenziarlo e che questo sia un grosso vulnus non è soltanto, ovviamente, in capo a lei Presidente, ma - come è richiamato, secondo me, in maniera importante e assolutamente centrata nell'ordine del giorno - è anche in capo all'Ufficio di Presidenza e, in generale, al Presidente del Consiglio, che ci deve dire oggi se noi abbiamo l'autonomia di fare delle proposte e ottenere, dall'altra parte, una risposta politica. In altre parole: "Io ho fatto una proposta di legge che ha tutti i crismi e quindi io non so, purtroppo, per un limite, come trovare le coperture, perché, non ne ho idea, non governo la Cassa e quindi presento questa proposta al Consiglio; è possibile avere questa legittimità di poterlo fare e poi ricevere una proposta democratica, cioè una risposta democratica del Presidente della Regione e della maggioranza che ci dice "guardi, questa legge è molto bella, ma non la votiamo, oppure questa legge ci piace e la votiamo". Sarebbe molto semplice.
L'incontro di II Commissione con i fondi, è diventato, diciamo, un incontro politico, quando politico non dovrebbe essere - mi confermerà il collega Aggravi - quindi quello che chiediamo è coraggio.
Noi voteremo con convinzione quest'ordine del giorno e riteniamo che, a prescindere dal futuro e da quello che sarà l'esito di questa votazione, una strada in questo senso, che garantisca la possibilità a ogni Consigliere di presentare una proposta di legge e di avere le necessarie coperture vada trovata.
Questo, se non è un impegno che vuole prendere il Presidente della Regione, sarà un impegno che dovrà prendere il Presidente del Consiglio.
Presidente - Non vedo altre richieste, visto che mi è stata chiesta una valutazione, posso dire che questo problema è da diversi anni, quasi un decennio, all'attenzione del Consiglio regionale e, ovviamente, credo che bisognerà riflettere, a prescindere dagli aspetti tecnico-finanziari e da quelli politici, e permettere che le due cose siano separate, in modo da poter entrambi avere un percorso più chiaro che permetta a tutti di avere il proprio ruolo; non è una questione di maggioranza o di opposizione.
Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno numero 12, Consigliere Brunod.
Brunod (RV) - Nella sezione 1.2 del DERF 2024/2026, cioè quella dell'Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali, si apprende che: "l'Assessorato sarà inoltre impegnato a portare a termine l'attuazione degli aiuti previsti dalla legislazione regionale, in particolare dalla legge regionale 17/2016, anche in ottica di adeguamento ai nuovi orientamenti comunitari in materia. Tra gli obiettivi dell'Assessorato resta un punto fermo: il sostegno per l'attività di valorizzazione e promozione delle eccellenze territoriali, dei prodotti enogastronomici, del territorio rurale e del savoir-faire dei suoi operatori. Si sosteranno iniziative direttamente organizzate dall'Assessorato o iniziative di altri soggetti, volte a promuovere l'immagine della Valle d'Aosta e la commercializzazione dei suoi prodotti, mediante misure e bandi.
Rileviamo che, nella sezione 1.8 dell'Assessorato al Turismo, Sport e Commercio vengono riportati i seguenti contenuti; si riafferma inoltre la necessità di proseguire nelle azioni volte alla costituzione di un marchio "Ombrello" regionale - a seguito della registrazione del Piano delle azioni previste per l'affermazione del marchio - proseguirà con le seguenti attività: attività di comunicazione volte a consolidare la notorietà nazionale e internazionale del marchio e a rafforzare il valore percepito, oltre che all'esterno della regione, anche da parte degli operatori economici del territorio; attività di concertazione in moral suasion per assicurare che il marchio "Ombrello" sia adottato nella comunicazione degli eventi e di altre attività rilevanti ai fini della promozione del territorio regionale e delle sue produzioni; eventualmente, ove possibile e opportuno, adozione, a tal fine, anche di strumenti regolatori. Collaborazione con le strutture regionali competenti per la promozione delle diverse attività regionali, in particolare agricole, al fine di valutare la possibilità di affiancare al marchio territoriale, nella sua versione base, anche uno o più declinazioni del marchio in funzione del marchio di qualità con indicazione di origine. In caso di una declinazione del marchio "Ombrello" quale marchio di qualità, affidamento agli opportuni adattamenti grafici del marchio stesso.
Relativamente alla strategia da adottare per affrontare la destagionalizzazione, occorre proseguire con le azioni guidate dalla visione che metta al centro dello sviluppo del sistema turistico regionale e della comunicazione della destinazione Valle d'Aosta la sua autenticità. Il perseguimento di questa direttrice si attua con la differenziazione dell'offerta, assegnando un'importanza prioritaria allo sviluppo e alla promozione delle componenti che afferiscono alle categorie del turismo lento, del turismo culturale e del turismo enogastronomico. Occorre anche indirizzarsi verso una diversificazione delle destinazioni a tutto vantaggio di una maggiore sostenibilità e resilienza del sistema turistico regionale nel suo complesso. In questo contesto, si collocano le azioni volte a sostenere, dal punto di vista organizzativo e della comunicazione, gli eventi che si collocano nelle stagioni intermedie, siano essi eventi sportivi, culturali o eventi dedicati alla tradizione e alle produzioni tipiche regionali.
Riscontriamo che, a oggi, i criteri applicativi come definiti dalla delibera di Giunta regionale 208 (relativi all'articolo 17,1 lettera C della legge regionale 17/2016, cioè la nuova disciplina degli aiuti in materia di agricoltura e sviluppo rurale, aiuti per iniziative di valorizzazione e promozione del settore agricolo) prevedono, come indicato nel comma 2 dell'articolo 5, che la concessione degli aiuti di cui alla presente deliberazione non trova un'applicazione per manifestazione di carattere sportivo, ancorché a contorno della manifestazione medesima siano proposte degustazioni, o altri momenti conviviali, comunque denominati, con prodotti locali delle diverse filiere enogastronomiche.
Tenuto conto che, a oggi, le disposizioni applicative per la concessione dei contributi a sostegno dell'organizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi in ambito regionale, come al capo V della legge regionale dell'1 aprile 2004, numero 3, così come approvate nelle ultime modifiche approvate dalla delibera di giunta regionale 371 all'articolo 6, "Spese escluse", prevede quanto segue: spese per l'acquisto diretto di generi alimentari, salvo i casi in cui il loro acquisto risulti necessario allo svolgimento di competizioni ed eventi sportivi per i quali i rispettivi regolamenti federali prevedono l'obbligo da parte degli organizzatori di fornire i rifornimenti lungo il percorso di gara e immediatamente all'arrivo, destinati esclusivamente al recupero psicofisico degli atleti partecipanti; spese per l'organizzazione di eventi collaterali, ancorché connessi all'evento sportivo, per il quale viene richiesto contributo, quali ad esempio eventi di intrattenimento, esibizioni, concerti, esposizioni, mostre, degustazioni, eccetera.
Rimarcati i contenuti espressi nella legge del 1 aprile 2004 - in modo particolare all'articolo 1 e 2 del capo I e all'articolo 25 del capo V - e dei contenuti espressi nella legge regionale 3 agosto 2016 numero 17, in modo particolare all'articolo 17, il Consiglio regionale impegna gli Assessori competenti a valutare una possibile revisione o di una delle due leggi citate e/o delle disposizioni applicative sopracitate, in modo tale da poter far rientrare e considerare anche gli eventi sportivi come manifestazioni che ben si prestano anche a promuovere un turismo enogastronomico e quindi a valorizzare al meglio le tradizioni e le produzioni tipiche e regionali.
Presidente - Assessore Carrel.
Carrel (PA) - Mi sono confrontato con il collega Grosjacques per predisporre la risposta e condividiamo con lei la necessità e l'opportunità di far dialogare il turismo, l'agricoltura e lo sport: su questo non vi è nessun dubbio e l'operazione e una serie di eventi che stiamo organizzando insieme lo dimostrano.
Nell'ordine del giorno lei ci chiede di far dialogare due leggi che posano su delle basi completamente diverse, parlo essenzialmente per quella dell'agricoltura: la legge regionale 17 del 2016 prevede, all'articolo 17 comma 1 lettera C - come lei ha ben richiamato nelle sue premesse - la possibilità di concedere aiuti a fondo perso o in natura a due tipi di soggetti: da una parte abbiamo le piccole e medie imprese che operano in settore agricolo, perché andiamo a concedere questi aiuti in de minimis agricoli, quindi l'evento deve essere assolutamente e esclusivamente agricolo, oppure agli enti locali o alle associazioni delle varie comunità che organizzano degli eventi agricoli. Ovviamente non è intenzione di andare a inserire altri eventi all'interno di questa legge proprio perché per gli eventi sportivi e turistici esistono altri tipi di leggi che finanziano questo tipo di eventi.
Crediamo che sia opportuno, e accogliamo lo stimolo di continuare a dialogare tra enogastronomia, turismo e sport; questo credo che sia un messaggio che sta passando e su cui stiamo lavorando, ma è opportuno anche evitare di creare troppa confusione e quindi se l'evento è sportivo e turistico vi sono determinate leggi se l'evento invece è prioritariamente agricolo vi è la legge 17 del 2016, crediamo che questa sia un'impostazione giusta, ma accogliamo lo spirito positivo dell'iniziativa.
Presidente - Consigliere Brunod.
Brunod (RV) - Ringrazio l'Assessore Carrel per la risposta, in modo particolare per aver colto l'obiettivo di quest'ordine del giorno; ovviamente voi con le vostre strutture, gli uffici, avete maggiori strumenti per poter approfondire e capire quello che è possibile e quello che non lo è, però poi la cosa più importante è capire qual è l'intenzione e il contenuto che viene portato attraverso questi ordini del giorno, cioè quello che lei ha ben espresso: cercare di portare avanti delle azioni congiunte in tema di promozione e valorizzazione tra turismo, sport, agricoltura, che è una cosa che già si sta facendo e sicuramente ci sono delle potenzialità maggiori per crescere sotto questo punto di vista.
L'obiettivo, anche se non si può accogliere l'impegnativa di questo ordine del giorno, è stato ben recepito da parte vostra, monitoreremo il prosieguo del lavoro, per cercare di arrivare a una soluzione che meglio permetta di promuovere questi aspetti che sono ben stati espressi attraverso l'ordine del giorno, quindi lo ritiriamo.
Presidente - Ordine del giorno 12 ritirato. Ordine del giorno 13, Consigliere Aggravi a lei la parola.
Aggravi (RV) - Con quest'ordine del giorno parliamo di rifiuti e di tariffe; è capitato di sentire le risposte date a una serie d'iniziative che riguardavano il tema dei rifiuti in generale, direi anche quelli solidi urbani, e si è parlato anche dell'impianto e della discarica di Brissogne.
All'interno del DEFR abbiamo trovato un passaggio che, appunto, riguarda delle attività che si stanno conducendo tra l'Assessorato in collegamento al Consorzio Permanente degli Enti Locali, le associazioni di categoria, tutta una serie di soggetti che possono essere interessati e collegati relativamente alla gestione del ciclo dei rifiuti, che poi, se vogliamo, in linea generale coinvolge tutti gli attori, anche il singolo cittadino. Ci sono delle realtà - ad esempio quella del Comune di Aosta - che stanno evolvendo le modalità di tariffazione e, a fronte di questo, ricordiamo che molti di noi sono stati in sopralluogo all'impianto di Brissogne, quello che è stato oggetto di una lunga concessione con però tutta una serie di problematiche perché, l'abbiamo visto, i prezzi non sono saliti solo sui beni di consumo ma anche su quella parte di gestione che è successiva al consumo e quindi la produzione del rifiuto.
Pensare a uno scenario rifiuti zero sembra quasi più uno scenario ideologico che poi pratico, per quanto sia corretto portare avanti delle politiche e anche delle modalità di consumo e di vita che portino al riutilizzo, alla promozione di forme circolari di produzione e di consumo.
Questo ordine del giorno vuole cercare di promuovere un'attività in seno alla Commissione competente per "Indagare" in senso positivo, comunque valutare e comprendere non soltanto le attività sintetizzate e riportate nel DEFR, che, ovviamente, necessitano di un approfondimento maggiore... e quindi si vuole cercare di capire il vero problema finale che tocca tutti: sappiamo, infatti, benissimo che le tariffe arrivano sempre dopo, rispetto all'aumento dei costi, perché hanno una quota che necessariamente deve essere calcolata per poi essere applicata.
Infatti il titolo dell'ordine del giorno è: "Che cosa ci aspetta? " nel senso che siamo tutti produttori di rifiuti, siamo tutti comunque utenti del servizio e quindi vorremmo cercare con questa serie di audizioni di comprendere un po' meglio qual è l'effetto legato alle tariffazioni e, soprattutto, quali possono eventualmente essere delle prospettive per migliorare il servizio.
Chiediamo, quindi, al Presidente della Commissione competente e ovviamente alla controparte governativa, di organizzare una serie di audizioni volte ad approfondire i passaggi del DEFR richiamati in premessa, con l'obiettivo di comprendere non soltanto le attività che sta conducendo l'Assessorato in collaborazione con il Consorzio degli Enti locali, il gestore dell'impianto, bensì anche le prospettive tariffarie applicate all'utenza per la gestione dell'intero ciclo dei rifiuti soliti urbani in Valle d'Aosta.
Speriamo, soprattutto, laddove ci sarà anche il coinvolgimento e la presenza degli enti locali, di comprendere per i vari atti che cosa si pensi di fare a livello di prospetti di tariffazione e di comprendere quale può essere il peso finale delle tariffe e anche666 capire la sostenibilità del business generato dalla concessione data alla società che gestisce l'impianto di Brissogne.
Presidente - Assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Il Piano rifiuti approvato nel 2020 sta iniziando a produrre i suoi effetti: le Unités sono in fase di riorganizzazione e per gli appalti di raccolta con Enval si stanno monitorando i flussi, le criticità al fine di valutare quali potranno essere poi gli adeguamenti e le azioni successive.
Con i Presidenti di Unités lo dicevamo anche ieri, c'è stato in questi ultimi mesi un lavoro costante, proficuo, importante, un impegno che deve continuare, sui rifiuti in generale. Parlavamo ieri anche del discorso delle discariche, sui flussi dei rifiuti speciali: tutto ciò alla luce dei nuovi obiettivi ambientali europei che ci spingono a una migliore qualità della raccolta.
Tutto deve, ovviamente, trasformarsi in quelle che saranno le tariffe che, difficilmente, potranno vedere un trend al ribasso, questo va detto, ma si sta lavorando in questa direzione per riuscire a contenere l'impatto verso i cittadini; ricordando che le tariffe discendono anche dai metodi tariffari ARERA, che riducono - se non annullano - i margini di azione per le amministrazioni locali.
Il confronto è importante, lo è con i colleghi, lo è con gli Enti locali e lo è con tutti, quindi si coglie lo spirito costruttivo dell'ordine del giorno che è assolutamente accoglibile e ringrazio il Presidente della III Commissione, i Commissari tutti, ma in particolare i Presidenti, con i quali si sta lavorando in modo proficuo in questi anni e così si continuerà in futuro.
Il nostro voto ci sarà per questo ordine del giorno.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. Non voglio obbligarvi a votare. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ordine del giorno numero 14, consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Attraverso quest'ordine del giorno, intitolato "Valorizzazione e rilancio del settore della pesca", cerchiamo di mettere un po' di attenzione anche su questo tema, di cui, già attraverso diverse iniziative consiliari, abbiamo cercato di migliorare degli aspetti.
Riscontriamo che nella sezione 1.2 del DEFR, sempre dell'Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali, per quanto riguarda il settore fauna abbiamo appreso i seguenti contenuti: l'Assessorato continuerà a mettere in atto azioni volte a monitorare e gestire i danni provocati dalla fauna selvatica, anche nei confronti delle attività agricole, rispondendo con misure adeguate; verrà garantita altresì la prosecuzione delle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio faunistico mediante il Piano Regionale Faunistico Venatorio. Sicuramente sarebbe stato interessante trovare anche qualche passaggio sul tema della pesca, ma sappiamo bene che sul DEFR non si può scrivere di tutto e di più, altrimenti sarebbe un documento infinito, come più volte ha anche affermato il consigliere Marguerettaz.
Nella sezione 1.6, al paragrafo Programmazione risorse idriche e territorio, apprendiamo che è necessario rafforzare l'azione regionale per la tutela delle risorse idriche in un'ottica di gestione sostenibile delle stesse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, la fauna e le flore acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici.
Tutta l'attività della pesca sul territorio regionale è gestita dal Consorzio regionale per la tutela e l'incremento dell'esercizio della pesca in Valle d'Aosta. Il Consorzio è un ente pubblico non economico, dipendente dalla Regione Autonoma della Valle d'Aosta ed è stato istituito nel 1952 con legge regionale. Le finalità istituzionali e il funzionamento dell'ente sono regolati dalla legge regionale 34/1976 e successive modificazioni; l'articolo 3 della legge regionale 34 dell'11 agosto 1976, "Nuovi provvedimenti in materia di pesca e del funzionamento del Consorzio regionale per la tutela e l'incremento dell'esercizio della pesca in Valle d'Aosta", prevede al comma 3, lettera L, di: "Valorizzare la pesca con l'attrattiva turistica, istituendo in zone idonee opportune riserve consorziali e svolgendo adeguata opera in collaborazione con gli organi turistici della Regione" e alla lettera P: "Eseguire tutti gli altri compiti e incarichi che l'Amministrazione regionale riterrà di affidargli nell'interesse dell'ittica e della pesca".
In diverse occasioni abbiamo già presentato delle iniziative rivolte alle problematiche emerse negli ultimi anni legate al settore pesca, in modo particolare per quanto riguarda l'argomento delle immissioni ittiche; riteniamo che, una migliore promozione e valorizzazione dell'attività che riguarda la pesca potrebbe essere un aspetto importante da prendere in considerazione per integrare maggiormente la nostra offerta turistica regionale.
Quindi, dopo queste premesse, il Consiglio regionale impegna gli Assessori competenti a definire, in collaborazione con il Consorzio pesca e in vista dell'avvio della stagione ittica 2024, delle azioni e strategie di promozione e valorizzazione per rilanciare il settore della pesca su tutto il territorio regionale, considerando tale attività come una potenzialità e un valore aggiunto dell'offerta turistica della nostra regione.
Presidente - Assessore Carrel.
Carrel (PA) - Mi sono confrontato con il collega Grosjacques ed è intenzione del Governo e della maggioranza approvare questo ordine del giorno, prendendosi questo impegno proprio per cercare di lavorare in sinergia, come stiamo già facendo, con tutto il settore della pesca, per cercare di valorizzarlo al meglio anche ai fini turistici.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Mi permetta, Assessore, la solita bandierina. Abbiamo parlato mesi addietro con un'interpellanza sulle riserve speciali di pesca, l'Assessore si era assunto l'onere di portare avanti un discorso che riguarda un argomento che abbiamo toccato ieri: lo sport per disabili, la pesca potrebbe rientrare tra questi.
In un'ottica preventiva, visto che dovremmo discutere di bilancio, sarebbe opportuno vedere dei fondi per realizzare le piazzole per disabili, laddove ci sono le riserve speciali di pesca, sarebbe un'opportunità per dare seguito a questo ordine del giorno e agli impegni assunti durante i Consigli passati a riguardo dell'argomento specifico e dare dovute speranza al collega Ganis per quanto riguarda la caccia.
Presidente - Consigliere Brunod.
Brunod (RV) - Ringrazio l'assessore Carrel e anche l'assessore Grosjacques, competente al turismo, per l'accoglimento di questo ordine del giorno, in quanto dà un bel segnale di attenzione a questa disciplina, a questa attività che, attraverso l'impegno che voi vi siete presi, potrà, sicuramente, integrare l'offerta turistica regionale e quindi dare una ulteriore bella risposta al sistema Valle d'Aosta e a tutti gli appassionati della disciplina, a livello nazionale e internazionale.
Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ordine del giorno numero 15, consigliere Planaz, a lei la parola per l'illustrazione.
Planaz (RV) - Con questo ultimo ordine del giorno ritorniamo a parlare di trasporti, in questo caso di mobilità ferroviaria, a fronte degli obiettivi che si vedono sul DEFR in base agli acquisti dei treni bimodali elettrici e rispetto all'evoluzione in corso per quanto riguarda le energie rinnovabili, e parliamo di idrogeno.
Nella stessa pagina troviamo anche gli studi che continuano a essere portati avanti riguardanti questa nuova energia. Anche a fronte delle dichiarazioni da parte delle colleghe di Sinistra che ho sentito nel corso della discussione sul DEFR che hanno affermato che l'uso dell'idrogeno per la mobilità ferroviaria non è il massimo. Io invece ho trovato documentazione anche su RFI, Rete Ferrovie Italiane, che ha avviato già da molti anni degli studi a riguardo, per cui il futuro dei treni a idrogeno in Italia non è poi così da sottovalutare.
In vista di tutti i lavori di elettrificazione della nuova ferrovia, al di là dei costi che si dovranno sostenere per questo adeguamento di elettrificazione della ferrovia, dai dati che ho visto siamo una delle poche regioni ad avere una ferrovia per nulla elettrificata. Una diversità rispetto ad altre regioni che sono molto più avanti. Credo che si debba tenere anche in considerazione - anche se siamo un po' in ritardo - l'opportunità di valutare l'acquisizione di treni a idrogeno, visto che nel Piano degli obiettivi c'è anche l'acquisto insieme a RFI dei treni bimodali elettrici.
Quest'ordine del giorno chiede esclusivamente d'impegnare il governo regionale e l'Assessore competente in materia di trasporti ad avviare un'interlocuzione con Rete Ferrovie Italiane per l'individuazione di soluzioni alternative-sottolineo il fatto perché le discussioni fatte ai tempi prima di avviare i lavori sul fatto che ci fosse la garanzia che i lavori terminassero entro il 2026 sono un po', così, al limite - nel caso in cui si riscontrassero delle problematiche in corso d'opera e i lavori non terminassero entro le previsioni richiamate in premessa, tra cui anche quell'allegato sullo sviluppo della mobilità ferroviaria su gomma, praticamente basata sul vettore idrogeno.
Quest'ordine del giorno vorrebbe porre l'attenzione su questo fatto, e aspetto la risposta dell'Assessore.
Presidente - Assessore Bertschy, per la risposta.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Ci asterremo su questo ordine del giorno, però vorrei confermare, personalmente, a nome del Governo, per le valutazioni che stiamo facendo in maggioranza, la massima attenzione rispetto all'utilizzo del vettore idrogeno.
Ognuno ha le sue basi di conoscenza, reperisce, dove può e dove vuole, le informazioni; noi lavoriamo sulla base di quello che i nostri tecnici stanno producendo in termini d'informazione, soprattutto di possibilità di utilizzo. C'è un allegato molto preciso sul PEAR, che parla del vettore idrogeno e, rispetto a questo, noi svilupperemo le attività per costruire un potenziale utilizzo del vettore una volta prodotto, ma soprattutto per lavorare alla filiera che più volte abbiamo annunciato, che è parte dell'attenzione che tanti gruppi stanno dando in aula.
Rispetto all'ordine del giorno - anche solo per scaramanzia - noi speriamo che i lavori procedano velocemente perché già di difficoltà ne abbiamo da gestire in questa fase e speriamo che l'elettrificazione raggiunga il suo obiettivo, ma che rimanga aperta - personalmente lavorerò per questo - una strada per utilizzare il vettore idrogeno, anche nell'ambito del trasporto, in particolare il trasporto su gomma.
Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Il collega Planaz ha capito bene dagli interventi che abbiamo fatto in discussione generale: noi confermiamo che siamo contrari all'uso dell'idrogeno in ferrovia e riteniamo anche che sia una soluzione non ottimale per quello che riguarda il trasporto su gomma.
Diverso è l'atteggiamento che noi abbiamo più in generale; ricordo che, fin dall'inizio, nel 2021 abbiamo votato mi pare un ordine del giorno, o una risoluzione, non ricordo più, che chiedeva di attuare ricerca nel campo dell'idrogeno. Dicevo, due giorni fa ormai, che il vettore idrogeno è un vettore preziosissimo; riteniamo che sia importante continuare a operare nella ricerca in quell'ambito, ma riteniamo che per i tipi di trasporto che sono stati evidenziati non sia una buona soluzione. Lo potrebbe essere, anzi lo potrà essere, secondo noi, in particolare in campo industriale e anche per quello che riguarda altri tipi di trasporti: avevo citato quelli marittimi, per esempio, e gli aerei.
Sulla questione dei treni a idrogeno, che in qualche maniera il collega Planaz diceva di tenere in considerazione, io cito soltanto un dato che mi sembra abbastanza importante e che riguarda la Germania: il 9 agosto del 2023, quindi non tanto tempo fa, la Germania e in particolare la LNVG - che è il primo gestore del trasporto pubblico in Germania ad aver introdotto la prima linea ferroviaria al 100% a idrogeno al mondo - ha annunciato che entro il 2037, quindi un numero di anni non poi così lontano, ha in programma di sostituire l'intero parco dei treni con mezzi esclusivamente elettrici e a batteria, essendo - questa è una delle prime motivazioni che sono state date - più economici rispetto a quelli a idrogeno. Avevano acquistato, con un investimento di 93 milioni di euro 14 treni dalla compagnia francese Alstom, 14 treni con celle di combustibile a idrogeno, che sono entrati in servizio - quindi non è che non li hanno sperimentati - nell'agosto del 2022 in Bassa Sassonia e hanno anche costruito una stazione di rifornimento, la prima stazione al mondo di ricarica per treni a idrogeno. Ebbene, hanno annunciato che sostituiranno questi treni con delle unità multiple elettriche e a batteria e con altri 27 treni completamente elettrici, non a batteria.
L'altra opinione che, in qualche modo, mi conforta nella nostra idea è quella dell'amministratore delegato e Direttore generale di Enel che, a proposito del vettore idrogeno, dice una cosa che condividiamo e che è questa: "L'utilizzo migliore del vettore idrogeno è quello che tiene conto del suo incredibile contenuto energetico".
"Per fare un chilo di idrogeno servono 50 kilowattora di energia elettrica, una quantità che, se messa su un'auto - fa il paragone di un'auto a batteria - consentirebbe di percorrere 250 chilometri". È un sacco di energia, per questo motivo, secondo l'amministratore delegato, l'idrogeno - ovviamente parliamo d'idrogeno prodotto da elettrolisi non di idrogeno grigio - deve essere usato per gli usi più difficili come per esempio la chimica, la produzione di fertilizzanti o, in particolare, per la decarbonizzazione della produzione di cemento o acciaio.
Così questo vettore energetico, tanto energetico quanto prezioso ed energivoro, potrebbe essere utilizzato in modo intelligente; questo è quanto ho letto: "Taglia corto il numero uno di Enel: sarebbe una sciocchezza produrre idrogeno da elettricità per poi ritrasformarlo in elettricità, ad esempio per alimentare un veicolo". Questa è una delle opinioni; ho parlato di situazioni in Germania e di un operatore che, secondo me, è importante nel panorama italiano. Noi quindi riteniamo innanzitutto che sulla questione dei treni a idrogeno non è ancora l'ora... ma poi anche per quello che riguarda gli autobus, perché poi c'è anche la questione degli autobus....
Ebbene, sempre in Germania - lo dico perché credo che qualche volta dovremmo anche imparare da chi in campo pure energetico è un po' più avanti di noi - nella città di Wiesbaden, capitale del Land dell'Assia, è completamente fallito l'esperimento degli autobus urbani a idrogeno e praticamente non li utilizzeranno più, ma andranno nella direzione di utilizzare quelli elettrici.
C'è poi un altro aspetto nell'impegnativa di questo ordine del giorno, che al di là di proporre l'utilizzo dei treni a idrogeno, dice anche: "Di avviare un'interlocuzione con Rete Ferroviaria Italiana per individuare soluzioni alternative nel caso in cui i lavori sulla tratta non terminassero o riscontrassero problematiche in corso d'opera tali da non terminare entro le previsioni già richiamate in premessa"; ora, al di là del fatto che a mio avviso occorra impegnarsi il più possibile, e in questo la Regione deve dare il suo contributo per spingere, monitorare, fare attenzione che si rispettino i tempi... ma poi, se non si dovessero, e non credo, rispettare i tempi, non so come nel tempo residuo si potrebbero mettere in atto delle alternative di questo tipo, perché siamo molto lontani dal poterle mettere in atto queste alternative che prevedono l'utilizzo eventualmente di treni a idrogeno.
Voglio ribadire ancora una volta - perché è stato detto che si "Ergono degli steccati ideologici" su quello che riguarda forme di energia, vettori energetici, eccetera - che non c'è questo "steccato ideologico", ma c'è una valutazione di quel vettore che, a nostro avviso, può - anzi deve - essere sondato, studiato. Bisogna approfondire, ragionare, ma su degli usi differenti e in quel senso, a nostro avviso, potrebbe avere una importanza notevole anche nella nostra regione, considerata la nostra disponibilità, non sappiamo fino a quando, di acqua. Diversamente produrre idrogeno e, per farlo, utilizzare un sacco di energia per poi far funzionare dei motori che comunque sono dei motori elettrici è una "traslazione" di attività, di azioni, che disperdono non solo tantissima energia, ma anche delle risorse economiche.
Noi, su questo ordine del giorno, votiamo contro.
Presidente - Consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Interveniamo anche noi. Le grandi criticità della questione elettrificazione le abbiamo ampiamente evidenziate a suo tempo -e lo sanno tutti, questo - e le stiamo già vedendo coi gravi problemi che porterà sulla nostra circolazione. Tra l'altro i 2.000 pali che si prevede di mettere, non è che saranno anche lì 2.500? Non è proprio tutto così green, chiaramente, ma anche questo l'avevamo detto; le 98 corse sostitutive degli autobus che ci saranno faranno parecchie CO2 nel frattempo anche quello andrebbe conteggiato. Quindi noi abbiamo già detto tutto, come dire, ab illo tempore, ed è agli atti. Poi sosterremo in questo caso l'iniziativa dei colleghi, anche se giustamente alcune criticità nell'impostazione le vediamo.
I lavori di RFI, in questo caso - e questo è un altro grave problema - riusciranno a finirli in tempo, cioè a dicembre 2026? Anche su questo noi abbiamo espresso parecchi dubbi: ci sono ritardi: Va bene, direi va molto bene in questo caso che il soggetto attuatore è RFI, non siamo noi, e quindi a quel punto è un soggetto grande che se non riuscirà a portare a termine gli impegni assunti entro i tempi se la dovrà sbrogliare. Se fossimo stati noi i responsabili diretti di ciò, sarebbe stato molto, molto problematico, quindi toccherà a RFI risolvere i problemi, se ci saranno; contrariamente sarebbe stata una scelta molto, molto, azzardata.
Sul vettore idrogeno la sua funzionalità anche sui treni è certa, è già applicata; anche noi avevamo letto le notizie che ha riportato la collega Minelli, ma non hanno detto che "Non funzionano"; hanno detto che "Funzionano", ma giustamente hanno deciso di utilizzare, decideranno di utilizzare... i costi... però dipende dalle linee, perché il nostro problema è che noi dobbiamo disfare, a partire dalla città di Ivrea, tutta una rete. Questo è il problema ed è per quello che noi avevamo avanzato i nostri dubbi, dubbi che non erano però solo i nostri perché sono stati confermati da più parti.
Su questo ritorneremo, perché ci sono dei documenti che ne parlano; le valutazioni di alternative non sono state valutate abbastanza perché, al di là del tema idrogeno ci sarà la Brescia-Edolo dal 2024, che ci testimonierà se le cose funzionano o meno.
Noi avevamo già detto nella relazione, due anni fa, che la cosa più semplice sarebbe stata pensare all'utilizzo di treni con le batterie perché, come lei stessa l'altro ieri ha ricordato, le batterie avranno un'autonomia sempre più ampia; già qui avremo dei "Treni touch". Non ho più seguito bene la questione: si parlava di "Treni touch" che dovevano arrivare nel 2024, con batterie che consentivano di viaggiare nell'ultima parte di tragitto già con i motori praticamente spenti, perché caricati in precedenza.
C'erano alternative senza stare a disfare tutta la linea e provocare tutti i disguidi che tra poco toccheremo con mano riguardo all'elettrificazione: quello è sempre stato il nostro discorso, per un vantaggio che è quello solo, unico, di avere più ampio il parco mezzi, che però anche lì lo si poteva bypassare con i bimodali attaccati insieme per avere mezzi più grandi.
Sul resto, sull'idrogeno, vedremo l'esempio italiano; anche lì c'è un discorso di filiera, e l'abbiamo già fatto ieri. Un altro discorso è riuscire a fare noi in valle certi investimenti che poi possano ripagare in termini di ricerca e occupazione, piuttosto che in questo caso l'elettrificazione non credo ci darà nessun beneficio in tal senso. Dall'altra parte, se poi vogliamo citare le altre regioni europee - collega, giustamente se vogliamo citare la Germania -lei sa che avevano il nucleare, adesso non ce l'hanno più e infatti attivano le centrali a carbone; idea geniale: vogliamo copiare anche quello? Abbiamo sempre questa esterofilia; ma guardiamo gli altri più bravi: bene, la Germania nucleare, ecc. Come la nostra forza politica sempre dice. - e sarà un tema che sempre più nei prossimi anni deve venire fuori, specie con il nucleare delle ultime generazioni su cui aspetti tecnici non mi addentro perché non sono competente - è chiaro che la direzione è quella. Allora, se vogliamo guardare le altre nazioni, molto bene: hanno il nucleare; la Germania, collega Minelli, mi pare abbia i pirogassificatori, o sbaglio? Ecco, allora guardiamo gli altri solo quando ci fa comodo e, poi, quando dobbiamo fare noi qualcosa, abbiamo la sindrome Nimby, cioè va benissimo tutto: i nostri rifiuti li bruciamo. Non in Valle d'Aosta, li portiamo in Lombardia. E va benissimo. Il metano: se dobbiamo fare un intervento, ahi no, perché abbiamo bucato da qualche parte. Qualche comitato probabilmente se la prende e dice: "Ma non vorrete mettere il metano!". Bene, blocchiamo anche quello e torniamo alle caverne, con la legna ma anche la legna fa Ch4, se proprio vogliamo, oppure carbone, così siamo felici tutti e buona fortuna.
In questo caso diamo sostegno ai colleghi: è vero che l'impegnativa è un po' tirata, lo riconosciamo, ma a questo punto che vada tutto in porto con l'elettrificazione, perché sennò io non lo so quanti anni saremo bloccati. Comunque noi l'avevamo detto; ci hanno dato dei gufi - e va bene, ci pigliamo dei gufi - però noi i dati e gli studi ce li eravamo guardati molto bene: è tutto sulla carta, le nostre considerazioni le avevamo documentate, adesso si vada avanti e sul futuro si vedranno poi le varie tecnologie e come possano essere utilizzate da una parte e dall'altra.
Presidente - Consigliere Restano.
Restano (GM) - Intervengo in primis come primo e unico firmatario della legge 18 del 2021 che proponeva lo studio sull'idrogeno.
Non posso fare a meno di rilevare, colleghi e collega Minelli, che, quando parliamo della linea ferroviaria Aosta-Pre-Saint-Didier piuttosto che Pre-Saint-Didier -Courmayeur, gli studi non bastano mai, ci va lo studio dello studio, lo avevamo aggiunto al Piano dei Trasporti quando c'era la Giunta Spelgatti e poi ne abbiamo fatto un altro; adesso rilanciamo con ulteriori approfondimenti.
Sull'idrogeno abbiamo fatto un mezzo studio, neanche ben completo, perché lo spirito della legge non era quello e la legge salvaguardava l'elettrificazione - questo lo faccio notare, ma non vogliamo approfondire; quella norma aveva l'ambizione di creare un'opportunità che guardava le caratteristiche intrinseche della nostra regione, che non sono quelle dell'Emilia Romagna ma, forse, quelle della Germania che lei ha citato, ma con la quantità di acqua che scende dalle nostre montagne, con la produzione idroelettrica che ha la Valle d'Aosta... tant'è che deve sospendere la produzione quando vi sono dei picchi elevati. Potremmo valutare se sfruttare questa sovrapproduzione per produrre idrogeno, per portarci più avanti degli altri; tutto questo non con l'ambizione di utilizzare l'idrogeno domani mattina perché, lo sappiamo bene, ci sarà un percorso da fare sappiamo anche che oggi costa parecchio produrre idrogeno verde, però se guardiamo avanti vale la pena di approfondire questa possibilità.
Questo, secondo me, è ragionare guardando un poco più avanti della punta dei propri piedi e senza dare dei giudizi ideologici perché dalle sue dichiarazioni rilevo che già lei ha destinato l'idrogeno a usi differenti; lei quindi ha già deciso. Io non ho idee e con quella legge chiedevo di approfondire la questione, cosa che non è stata convenientemente fatta e questa è l'unica lamentela che rivolgo all'Assessore: poteva fare di più, probabilmente, (Interventi fuori microfono) ...se mi lascia parlare collega, io non mi sono mai permesso d'interromperla.
Probabilmente, in quel momento, il vostro peso politico era notevole e allora siete riuscite a portare la maggioranza e lo studio verso una certa direzione; oggi direi che voto convintamente questa proposta, ma rilancio l'opportunità di verificare se, oltre a quanto è già stato fatto, si possa ancora far di più per porci all'avanguardia e per vendere un prodotto di cui noi siamo ricchi.
Presidente - Consigliere Planaz, a lei la parola.
Planaz (RV) - Sarò breve, visto l'orario. Io penso che, a fronte d'investimenti così importanti come quelli che sono in atto per l'elettrificazione della ferrovia, senza ombra di dubbio qualsiasi analisi venga fatta per me è utile.
Prendiamo atto dell'impegno del Governo, della sensibilità nei confronti di questo tema e anche di tutte le nuove possibilità: adesso ne abbiamo citata una, cioè l'idrogeno, ma oggi ci sono vari tipi di tecnologie sulle nuove produzioni di energie elettriche, soprattutto di energie pulite, energie verdi. Sono però obbligato a rispondere alla collega Minelli alla quale dico che con questa iniziativa non mi sono posto problema di essere d'accordo sulla trazione a idrogeno piuttosto che elettrica; io mi sono posto altre domande, ho fatto delle ricerche brevi, perché non ho avuto molto tempo, ma in queste poche ricerche ho visto che in tutta Europa per la ferrovia stanno proseguendo con la trazione con l'uso dell'idrogeno.
Io posso essere d'accordo, perché lei è stata precisa e ha detto: "Io non sono d'accordo con l'uso dell'idrogeno per la trazione ferroviaria" ma io non ho nulla da dire su questo, però, considerando gli investimenti fatti nella nostra regione e sull'impatto che deriva dall'elettrificare tutta la ferrovia, secondo me, un ragionamento un po' più profondo, se si poteva evitare o no, io ne avrei preso atto.
Poi ognuno è convinto delle sue posizioni; noi ritireremo quest'ordine del giorno, non lo porteremo al voto, per non creare ulteriori confusioni, però volevamo solo accertarci che ci fosse l'attenzione alta su questa problematica da parte del Governo.
Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. La seduta si conclude con questo punto. I lavori sono aggiornati alle ore 15:00.
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La seduta termina alle ore 13:09.