Objet du Conseil n. 391 du 25 février 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 391/XVI - Modificazione del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori. I locali sono stati arieggiati, l'aria è stata cambiata, possiamo riprendere i lavori del Consiglio regionale.
Siamo al punto n. 40 dell'ordine del giorno. Nella riunione del 20 gennaio scorso la Commissione per il regolamento ha approvato all'unanimità alcune proposte di modifica del regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale.
Le modifiche interessano distinti ambiti: lo svolgimento dei lavori del Consiglio in modalità telematica, la tutela della privacy negli atti e nella pubblicità dell'attività istituzionale, l'ordine d'iscrizione degli oggetti da trattare nelle sedute, il raggruppamento d'interrogazioni e d'interpellanze per amministratore di competenza e il diritto di accesso dei Consiglieri regionali, il cosiddetto articolo 116.
In tema di svolgimento della seduta del Consiglio e degli organi consiliari con modalità telematica, la previsione d'introdurre un apposito articolo al regolamento interno risponde all'esigenza di dare seguito, formalizzandolo, a quanto già si è fatto durante il periodo del confinamento. L'articolo inserito prevede che sia l'Ufficio di Presidenza a determinare con propria deliberazione, di intesa con la conferenza dei capigruppo, il caso in cui è consentito lo svolgimento della seduta in modalità telematica.
Con riferimento alla materia della tutela della privacy, le modifiche interessano ambiti diversi che hanno il fine di adeguare il regolamento interno a delle disposizioni in materia di protezione degli atti personali. In particolare gli interventi hanno riguardato le modalità di pubblicazione e diffusione degli atti degli organi consiliari, il caso di discussione in seduta segreta del Consiglio regionale e la formulazione degli atti di sindacato politico-ispettivo e la previsione stessa di un obbligo di riservatezza per le informazioni acquisite dai Consiglieri in seno agli organi consiliari di cui fanno parte.
Due modifiche, in particolare, fanno invece riferimento allo svolgimento dei lavori consiliari.
La prima viene a valorizzare la funzione tipica dell'assemblea legislativa, prevedendo una relazione dell'ordine del giorno delle adunanze consiliari che contempli la trattazione in apertura dei lavori, subito dopo l'approvazione dei verbali, degli atti proposti dall'Ufficio di Presidenza e dalla Giunta regionale e degli atti legislativi.
La seconda si propone di accorpare interrogazioni e interpellanze e mozioni per materia in modo che vengano trattate nello stesso frangente iniziative riguardanti lo stesso amministratore, il Presidente della Regione e l'Assessore competente, con il fine di rendere più facilmente fruibile al cittadino il dibattito sulle questioni che vertono sugli stessi temi.
Infine, un intervento di modifica ha interessato la disciplina dell'accesso agli atti. Viene previsto un termine ridotto di sette giorni per le risposte in caso di richiesta circoscritta alla sola copia di documenti. Inoltre s'introduce la possibilità per il dirigente competente d'individuare, motivandolo, il termine ritenuto congruo per rispondere e si prevede che nel caso di diniego o ritardo l'amministratore in questione fornisca al Presidente del Consiglio le indicazioni sui problemi riscontrati.
Si precisa infine che le inadempienze relative all'applicazione dell'articolo siano regolate dal Testo unico del personale dirigente.
Questo è stato un primo, limitato ma molto significativo, intervento al quale dovranno seguire altri interventi. Come Commissione ci siamo presi l'impegno di mantenere aperto il cantiere e prima dell'estate di produrre altre modifiche del regolamento.
Ringrazio da questo punto di vista la Commissione per lo spirito con il quale ha affrontato questi lavori e per il risultato ottenuto. Sappiamo che non è facile cambiare il regolamento interno del Consiglio, tant'è l'ultima volta è stata cinque anni fa.
Ringraziando tutti mi auguro che queste modifiche possano in qualche modo rendere più efficiente e fruibile l'attività del Consiglio.
Vi sono richieste d'intervento? Consigliere Baccega.
Baccega (PA) - Credo che sia doveroso, alla fine di questo primo percorso che ha affrontato la Commissione per il regolamento, ringraziare lei, Presidente, ringraziare tutti i colleghi della Commissione, ma soprattutto ringraziare i dirigenti e funzionari che ci hanno accompagnato in questo percorso sufficientemente impegnativo.
Quindi direi che, quando si lavora guardando gli obiettivi in un clima disteso e collaborativo come quello che si è avuto nel percorso di questa Commissione, i risultati poi si portano e si condividono.
Lei ha tracciato molto bene i punti salienti di queste novità regolamentari che andiamo ad affrontare, io mi soffermerei molto brevemente su due, la prima che è stata molto dibattuta, quella relativa alle richieste di accesso agli atti da parte dei Consiglieri rispetto all'articolo 116 dove poi si è trovata una mediazione e dove la mediazione ovviamente lascia un pezzo da una parte, un pezzo dall'altra, ma alla fine l'auspicio è che porti a una buona attenzione per il futuro, soprattutto da parte delle strutture dirigenziali.
Inoltre, riguardo al confronto che si è avuto rispetto all'iscrizione all'ordine del giorno delle interrogazioni e delle interpellanze che verranno iscritte appunto sulla base dell'amministratore competente ordinato alfabeticamente, su questo punto - lo ribadisco - noi abbiamo espresso alcune perplessità, in quanto riteniamo che tutti coloro che sono in Consiglio, e soprattutto i membri della Giunta, anche se non coinvolti nell'attività ispettiva trattata al momento debbano conoscere gli aspetti trattati.
L'auspicio, Presidente e colleghi, è quello di non dover ricorrere poi nel tempo alla verifica del numero legale in aula, sarebbe davvero antipatico.
Quindi noi votiamo queste modifiche del regolamento del Consiglio regionale proprio nella logica dello snellimento e miglioramento dei lavori consiliari e del diritto dell'accesso agli atti.
Sappiamo che su questo fronte ci sarà ancora molto da dire, lei ha detto che il cantiere è aperto step to step, noi siamo certi che dovremo tornare tra qualche mese a rivedere e a valutare altre tematiche. Quindi voteremo con convinzione questo percorso.
Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Desidero anche io ringraziare la Commissione Regolamento, avevo fatto una premessa già nella scorsa legislatura quando si era cominciato e lei c'era, presidente Bertin, perché è sempre stato uno dei promotori della modifica e del miglioramento di questo regolamento, la premessa che la Commissione Regolamento avrebbe dovuto lavorare per arrivare a un'unità di intenti, a un'unanimità, perché, come già detto più volte, le modifiche del regolamento devono essere condivise, perché regolano la vita di tutta l'attività politica all'interno di questo Consiglio ed evidentemente sappiamo benissimo che si crea una situazione di disparità dal momento in cui è chiaro che una maggioranza che ha i numeri per far passare quello che ritiene più opportuno, se cambia anche i regolamenti a colpi di maggioranza non fa sicuramente bene alla democrazia e quindi ben venga una modifica che ha richiesto del tempo, che ha richiesto anche delle discussioni ma che per lo meno arriva con una formulazione che - come giustamente ha detto il collega Baccega - se non è certamente la versione migliore che tutti magari avremmo voluto, chi da una parte chi dall'altra, è una versione di compromesso che mi auguro davvero possa far funzionare meglio il nostro Consiglio.
Anch'io desidero fare qualche cenno breve alle modifiche che verranno introdotte da questo regolamento. Come giustamente lei ha detto - ed è stata peraltro la modifica per la quale ci sono stati meno problemi - si va a disciplinare le modalità d'intervento nel Consiglio e negli organi consiliari durante ovviamente le formule non fisiche, non di presenza fisica, quindi una disciplina che chiaramente ha dovuto prendere atto delle novità purtroppo introdotte dalla pandemia, che non poteva essere prevedibile in un tempo precedente; si va a inserire quella che è stata definita una valorizzazione dell'attività legislativa e amministrativa di questo Consiglio, quindi andando a prevedere di mettere al primo posto nelle discussioni gli atti amministrativi e le proposte di legge per dare maggior risalto a questa attività.
Si inserisce una modalità di trattazione degli argomenti che va per argomento e non più diciamo che segue una linea che salta da un argomento all'altro, così si è detto si potrà rendere più fruibile il Consiglio, vedremo quelli che saranno gli effetti sugli ascolti, su quello che i Valdostani diranno sulla fruibilità del Consiglio, ma si vanno a disciplinare anche altre fattispecie importanti su cui vorrei spendere qualche parola in più.
La prima è quella relativa alla vexata quaestio della privacy o dell'ammissibilità delle iniziative, si va modificare l'articolo 109 e s'introduce una fattispecie abbastanza interessante, cioè si va a dire che con questa modifica non sono ammesse interrogazioni, interpellanze e mozioni formulate con frasi ingiuriose o sconvenienti, e questa era la formulazione originale, ma s'introduce la dicitura "o lesive della tutela della sfera privata e dell'onorabilità delle persone". Quindi chiaramente si va a introdurre un divieto per quanto riguarda questa specifica fattispecie.
Dopodiché s'interviene su una questione che ci ha visto protagonisti in quest'aula esattamente nella giornata di ieri. Ieri si è evocato il fatto che non si potesse discutere in seduta pubblica una determinata iniziativa, perché andava a ledere la privacy di qualcuno: evidentemente queste sono motivazioni che non corrispondono a quanto previsto dal regolamento, ma, tant'è, è ormai stata consegnata alla storia di questo Consiglio, ma - e qui ringrazio anch'io gli uffici che avevano previsto una specifica di questa fattispecie e i colleghi di Commissione che hanno deciso poi di trovare una formulazione comune su questo tema -, il comma 3 dell'articolo 45, quello evocato ieri viene modificato in una modalità che io ritengo perfettamente centrata rispetto alle necessità che si sono presentate nella giornata di ieri. In effetti il comma 3 viene modificato da "Il consiglio deve discutere in seduta segreta allorquando si tratta di questioni concernenti persone" viene aggiunta la dicitura "Che implichino apprezzamenti sulla condotta privata o sui meriti e demeriti di esse".
Quindi vediamo da questa esplicitazione, da questa modifica del regolamento, che non si tratta di tutela della privacy, soprattutto quando l'iniziativa ovviamente riporta degli omissis o non riporta nomi, ma si tratta semplicemente di evitare che questo Consiglio si trasformi in un battibecco su questa o quella persona o sulle qualità di questa o quella persona. Quando? Non ovviamente quando sono all'interno di una carica pubblica, e qui mi viene in mente sempre nella seduta odierna il contegno mantenuto da un rappresentante della pubblica amministrazione, un Sindaco, che quindi deve rispondere degli atteggiamenti che ha avuto e li ha tenuti ovviamente in maniera pubblica, ma sulla condotta privata e quindi io evidentemente non potrò andare a discutere sulla scelta privata di stare con una persona piuttosto che un'altra, di avere un certo colore di capelli piuttosto che un altro, di vestirsi in una maniera piuttosto che in un'altra. Dovrò semplicemente trattare all'interno di quest'aula le tematiche che interessano l'ambito pubblico ed è esattamente ciò che siamo chiamati a fare.
Infine la modifica all'articolo 116: una modifica che a me è particolarmente cara, come ben sanno i miei colleghi di Commissione, che ci ha visti impegnati in uno sforzo davvero titanico nel cercare di trovare una formulazione che andasse bene non soltanto alla Commissione ma anche a elementi esterni e che disciplina il diritto, stabilito - ovviamente con legge e non certo con un regolamento - di tutti i Consiglieri di poter avere copia degli atti della Amministrazione.
Abbiamo evocato, abbiamo evidenziato durante la discussione delle Commissioni la necessità di specificare meglio questo diritto perché purtroppo, e sono purtroppo ancora presenti i casi anche se - e lo dico così almeno quando devo evidenziare torti lo faccio, ma quando devo anche evidenziare dei meriti mi sembra giusto fare altrettanto - nonostante siano pendenti ancora da luglio numerose richieste di accesso agli atti, nonostante i richiami del Presidente del Consiglio e quant'altro, i dirigenti responsabili hanno giustamente preso in carico la questione e mi hanno comunicato che stanno facendo il possibile per raccogliere i dati e poterli fornire in tempo utile; in realtà è la seconda comunicazione in questo senso che mi arriva ma sono fiducioso che questa volta si arrivi a una definizione e desidero ringraziare ovviamente i dirigenti che si stanno spendendo per questa missione, ma con questo regolamento andiamo a inserire una fattispecie, e ringrazio il Presidente per averlo proposto - Presidente che ha peraltro una lunga esperienza di opposizione che gli ha permesso di toccare con mano qual è la difficoltà di fare atti di sindacato ispettivo senza possedere della documentazione - oltre al canonico termine dei venti giorni entro i quali gli uffici devono fornire la documentazione richiesta, si introduce che "in caso di richiesta circoscritta di sola copia di documenti di cui al comma 1 il termine è ridotto a sette giorni lavorativi". Effettivamente pensare che un documento già presente agli atti della pubblica Amministrazione, banalmente quando vengono mandate le delibere di Giunta, ci sono delle delibere che non sono pubbliche, e quindi spesso se ne fa richiesta per poterle vedere, sembra incredibile che un documento che effettivamente è stato partorito in PDF, è nuovo, è nella disponibilità immediata, debba attendere venti giorni per poter essere inviato e questo incredibilmente però succedeva, cioè arrivava al ventesimo giorno la delibera di Giunta che era uscita ventuno giorni prima, quando a volte non arrivava in ritardo.
Quindi grazie a questa specifica previsione si potrà fare in modo che per la documentazione che già è in possesso dell'Amministrazione - e qui viene anche esplicitato cosa s'intende per richiesta circoscritta - si potrà avere i documenti con una certa rapidità, per lo meno vedremo poi l'applicazione effettiva cosa prevedrà.
Si introduce anche con il comma 5 bis una facoltà per i dirigenti: "I dirigenti delle strutture dirigenziali competenti, ove ritengano tali termini non congrui" - quindi termini di venti e sette giorni -"sono tenuti a dare immediata motivata comunicazione al Consigliere interessato, informandone contestualmente il Presente della Regione, gli Assessori competenti per materia e il Presidente del Consiglio precisando il termine entro cui la richiesta può essere adempita". Questo perché? Perché originariamente si era previsto di scrivere specificamente sull'articolo 116 che la mancanza di adempimento nelle tempistiche previste avrebbe poi portato a dei procedimenti disciplinari.
Questa formulazione, queste due parole, "procedimento disciplinare" pare non siano eccessivamente gradite a qualcuno ma ovviamente possiamo scriverle, possiamo non scriverle, queste sono ben presenti invece in quelli che sono gli obblighi di coloro che lavorano nella pubblica Amministrazione. Se tu hai dei tempi per evadere una pratica, quelli sono i tempi e se non lo fai ovviamente te ne prendi anche le responsabilità.
Quindi sulla base di questo però se non è giustamente possibile adempiere nei termini previsti per tutta una serie di motivazioni che andranno ben motivate perché, e lo diciamo affinché rimanga a verbale, non sarà sufficiente dire "perché non ho voglia" o "perché non ho tempo" o "perché non ho personale" perché non è così, andrà ben motivata e se la motivazione si rivelerà solida, ovviamente a quel punto si potranno procrastinare i tempi ma poi, entro il termine previsto, si dovrà poi fornire gli atti.
Quindi evidentemente anche a fronte di questo, anche a fronte del fatto che c'è la possibilità di differire il termine di consegna degli atti, c'è la previsione specifica, e anche qui ci tengo a sottolineare e a ringraziare i colleghi di Commissione che hanno trovato poi una formulazione definitiva sicuramente positiva "Eventuali inadempienze relative all'applicazione del presente articolo saranno regolate ai sensi del Testo Unico delle Disposizioni contrattuali di primo livello relative alla dirigenza del comparto unico della Regione Valle d'Aosta".
Questo significa che senza scrivere le due parole famigerate, quindi "procedimento disciplinare" evidentemente le inadempienze dovranno assolutamente essere sanzionate o per lo meno dovranno essere attenzionate e sollevate nei confronti di chi deve effettuare il controllo sulla pubblica Amministrazione.
Chiudo il mio intervento che è stato lungo e torrenziale ma sapete che sono un amante di questo regolamento e soprattutto delle regole che disciplinano la nostra vita democratica. Un avviso ai naviganti: che non si pensi, l'ho già detto prima e lo ribadisco adesso, che sia sufficiente dire. "Ah no, sette7 giorni ma io non ho voglia e quindi rispondo nel "Duemila credici", perché quello che faremo sarà verificare in maniera puntuale, io direi anche "draconiana", che le motivazioni che vengono fornite per spostare in là il termine siano coerenti e soprattutto per fare in modo che le tempistiche vengano rispettate.
Presidente - Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (AV-SA) - Il Presidente del Consiglio ha già illustrato bene il lavoro che è stato fatto da parte della Commissione, solo qualche piccola considerazione nel senso che quando si modificano le regole del gioco è importante che ci sia un'ampia maggioranza, anzi l'unanimità è l'obiettivo principale, perché si vanno a rivedere le regole del gioco.
C'erano delle criticità e quando ci sono delle criticità bisogna avere la capacità e la forza di trovare la soluzione, ma che sia una soluzione percorribile.
Non abbiamo cambiato il mondo modificando questo regolamento ma il passaggio che è stato inserito in questi articoli penso che aiuti sicuramente quello che è il giusto equilibrio nell'avere le risposte per quanto riguarda il compito, il ruolo che ha un Consigliere regionale, e dall'altra parte che ci siano comunque dei tempi certi, la possibilità di motivare, se ci sono delle criticità, e dall'altra parte comunque anche la possibilità di verificare.
Ognuno di noi ha un ruolo all'interno di quest'aula, ognuno di noi cerca di essere utile secondo il ruolo che gli è stato dato e le modifiche che oggi andiamo ad approvare vanno in quella direzione.
Come detto più volte durante questi numerosi incontri che abbiamo fatto come Commissione regolamento, perché il parto non è stato così facile, ma andremo a verificare nel giro di qualche mese il percorso e soprattutto le modifiche fatte con un unico obiettivo che è quello della trasparenza da una parte e dall'altra della celerità nell'avere i giusti equilibri, le giuste risposte che il ruolo di Consigliere ha e che deve avere.
Presidente - Il Consigliere Padovani si è prenotato, ne ha facoltà.
Padovani (PCP) - Intervengo anche io, innanzitutto per ringraziare tutti i colleghi della Commissione per il lavoro svolto che è stato, come ricordava qualche collega, lungo ma che ha visto l'unanimità in Commissione e spero che la vedrà anche in Consiglio, mi pare di capire che sarà così.
Come diceva prima il collega Chatrian, anche io penso che le regole, chiamiamole le regole del gioco, vadano concordate tra tutti i giocatori e quindi penso davvero che questo lavoro sia stato importante e anche, direi, un primo passo per vedere poi nel futuro quali altre modifiche potranno e dovranno essere apportate.
Oggi discutiamo e voteremo quattro modifiche che sono da una parte necessarie penso all'introduzione dell'articolo sulle sedute telematiche, che mancava e che la pandemia ci ha mostrato come invece fosse necessario avere, e poi la modifica sulla privacy sulle cui polemiche non tornerò, perché le lascio alla giornata di ieri, oggi vorrei invece sottolineare come questa modifica abbia trovato l'unanimità in Commissione e immagino troverà l'unanimità anche in Consiglio.
Poi direi delle modifiche utili al lavoro nostro e alla fruizione esterna del nostro lavoro, penso alle modifiche sul 116, perché con queste modifiche proviamo a dare una funzione un po' più pregnante e utile al nostro lavoro, poi sarà un esperimento come si dice, lo vedremo tra qualche mese se questa modifica avrà funzionato.
Penso alla modifica dell'ordine dei lavori, che da una parte ridà il senso principale a questa assemblea che è appunto la funzione legislativa, e quindi con l'inversione dell'ordine del giorno che fino a oggi abbiamo visto, mettendo al primo posto gli atti legislativi e poi quelli ispettivi, ridà un senso più attinente alla sua funzione, ovvero quella legislativa, e poi direi, come ho già detto in Commissione, che la modifica con l'accorpamento delle iniziative per tema e quindi per Assessorato io penso che darà la possibilità a chi ancora ha la forza di seguirci, di seguirci in maniera un po' più attenta e in maniera un po' più comprensibile anche sui temi ai quali ognuna delle persone che ci segue è più interessata.
Quindi ringrazio ancora per il lavoro il Presidente della Commissione e i colleghi.
Presidente - Il vicepresidente del Consiglio Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Ovviamente mi associo a tutti i ringraziamenti per il lavoro che è stato fatto in Commissione. Rischiamo di ripeterci.
Il regolamento ovviamente è uno strumento di garanzia, in quest'aula abbiamo avuto modo di ricoprire, in fasi alterne, ruoli di maggioranza e ruoli di opposizione, però non vorrei che il regolamento fosse solo uno strumento dove dei duellanti si confrontano perché non è esattamente questo l'obiettivo di un Consiglio regionale.
Allora ognuno di noi ha un lessico, ha delle modalità di esporre e di rappresentare, però quando si ragiona su un regolamento, bisogna cercare di guardare quelle che possono essere le ragioni dell'altro e soprattutto quale può essere l'obiettivo.
Ora è un po' riduttivo ragionare singolarmente su degli atti ispettivi e sulla richiesta di documenti parlando di 116; il 116 - in gergo, in Consiglio regionale - è il riferimento all'articolo del regolamento che detta i tempi sull'accesso agli atti.
È chiaro che guardare il singolo atto ha poco significato, ma, abbiamo avuto modo di dirlo in Consiglio regionale che, in varie situazioni, ci sono degli Assessorati che sono super caricati di lavoro; ora non ha bisogno del mio sostegno l'assessore Barmasse, ma in un momento come questo in cui ci sono quindici-venti interpellanze, interrogazioni che toccano un Assessorato - guardo il collega Baccega che ha provato sulla sua pelle nella precedente legislatura questa esperienza - le strutture sono impegnate a rispondere periodicamente a questi atti ispettivi. A questo, ovviamente, si aggiungono le richieste degli atti e, se si guardasse quell'atto in modo singolo, si potrebbe dire: "Che ci vuole a dare una risposta su un documento che può essere in PDF?", certo ma è il documento che si aggiunge a una sequenza importante.
Ed ecco perché l'argomento del 116 è stato così lungamente dibattuto ed è per questo, come ha affermato qualcuno che mi ha preceduto, che ha necessitato di trovare una composizione.
Noi ci siamo dati appuntamento tra due-tre mesi, è già stato ricordato, per vedere se queste modifiche sono efficaci, se colgono l'obiettivo.
Sicuramente ci saranno altri argomenti, ma non per anticipare, io ho un modo di esprimermi diverso dal collega Manfrin, che ascolto sempre volentieri, non do degli avvisi ai naviganti, faccio delle considerazioni che possono essere condivise, un avviso ai naviganti sembra quasi un po' "state attenti perché succederà qualcosa".
Sa, Manfrin, c'era un vecchio detto "volete giustizia, sarete giustiziati", io farei un po' attenzione a fare così delle prove di forza, non è nel nostro spirito. Sono molto più in linea con il collega Distort, sono molto più morbido.
Da questo punto di vista però, ma lo dico ovviamente perché il rapporto è tale per cui possiamo permetterci anche un minimo di dialettica, le discussioni che facciamo in Consiglio e i tempi che abbiamo forse meriteranno una valutazione, perché ci sono tutta una serie di atti ispettivi che durano venticinque minuti. Allora sicuramente chi è parte in causa i venticinque minuti li considera necessari, ma io vorrei, proprio come attività della Commissione regolamento nei mesi prossimi, prendere un po' di atti e vedere quante volte ripetiamo lo stesso concetto.
Io, così come abbiamo avuto modo di vedere, trovo che l'efficacia di certi interventi non sia direttamente proporzionale al minutaggio. Voi guardate per esempio le cosiddette question time quanto sono efficaci, perché con il contenimento dei minuti dico le cose essenziali sia nell'ambito della domanda, sia nella risposta, sia nella replica.
Allora non sempre contingentare il tempo d'intervento è un male. Dicevo al presidente Bertin che nell'ambito dell'APF - il collega Lavy ha partecipato con me - il tempo per intervento era di tre minuti e in quei tre minuti tu dovevi esprimere dei concetti importanti. l'assessore Caveri è stato al Parlamento Europeo, il Parlamento Europeo ha un certo tipo d'impostazione e non è che sia meno importante il Parlamento Europeo dal Consiglio regionale.
Non è che voglio anticipare, come ho detto, è una discussione che facciamo. Ecco, credo che la Commissione regolamento vada in questa direzione.
La discussione che abbiamo avuto ieri -non è che voglio riattizzare una polemica - ma anche lì ci deve dare un segnale, cioè nel momento in cui io pongo dei problemi che hanno un carattere di generalità, probabilmente faccio un buon servizio al Consiglio regionale, se devo parlare di casi specifici, bisogna capire "come e con quali modalità".
Per cui io credo che quel passaggio di ieri che probabilmente poteva essere fatto meglio, poteva essere evitato, tutto quello che vuoi, io non voglio dare patenti dicendo chi ha ragione e chi ha torto, noi avevamo una certa posizione, l'opposizione ne aveva un'altra, però per i prossimi Consigli io spero che ci sia la possibilità di non arrivare a questi passi, perché non serve a nessuno.
Quindi concludo, dicendo che il lavoro svolto fino a oggi dalla Commissione regolamento con gli uffici del Consiglio regionale è di soddisfazione, è un cantiere aperto; nei prossimi mesi cerchiamo di ragionare, e a mio modesto modo di vedere c'è spazio per fare ancora meglio. Questo è lo step numero 1. Grazie per l'attenzione.
Presidente - Grazie consigliere Marguerettaz. Altri intendono prenotarsi? Non vedo altre richieste, pertanto ringrazio le strutture del Consiglio per il supporto fondamentale che hanno dato alla Commissione, anche per questo risultato ottenuto, e passiamo alla votazione del documento.
Ricordo che si vota contemporaneamente, articolo per articolo, il testo sia in italiano sia in francese e la proposta di modificazione nel suo complesso. Inoltre ricordo che è stato depositato un emendamento che sostituisce l'articolo 11, un emendamento sottoscritto da tutti i componenti della Commissione.
Possiamo passare alla votazione. Articolo n. 1.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 1 è approvato all'unanimità.
Articolo 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 2 è approvato all'unanimità.
Articolo 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 3 è approvato all'unanimità
Articolo 4. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 4 è approvato all'unanimità.
Articolo 5. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 5 è approvato all'unanimità.
Articolo 6. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 6 è approvato all'unanimità.
Articolo 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 7 è approvato all'unanimità.
Articolo 8. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 8 è approvato all'unanimità.
Articolo 9. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 9 è approvato all'unanimità.
Articolo 10. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 10 è approvato all'unanimità.
All'articolo 11, come detto in precedenza, vi è un emendamento sostitutivo dell'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 11 è approvato all'unanimità.
Articolo 12. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo 12 è approvato all'unanimità.
Votiamo la modifica del regolamento nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
Il Consiglio approva all'unanimità la modifica del regolamento.