Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3341 du 27 mars 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3341/XIV - Reiezione della proposta di legge n. 31: "Incompatibilità con la carica di Consigliere regionale. Modificazioni alla legge regionale 7 agosto 2007, n. 20".

Farcoz (Président) - Point n° 20.05 de l'ordre du jour. La parole à la collègue Certan pour l'illustration.

Certan (ALPE) - Con la presente proposta di legge si intende intervenire sulla legge regionale n. 20 del 7 agosto 2007, che disciplina le cause di ineleggibilità e incompatibilità con la carica di Consigliere regionale ai sensi dell'articolo 15, comma 2, dello Statuto speciale. Nello specifico si propone la modificazione dell'articolo 5 della legge stessa mediante l'aggiunta di una nuova lettera al comma 1 del medesimo, al fine di introdurre l'incompatibilità tra la carica di Consigliere regionale e di Presidente del Consiglio di amministrazione dell'Associazione Forte di Bard per la valorizzazione del turismo culturale del Forte.

La proposta di legge n. 31 che, come gruppo ALPE, presentammo il 1° agosto 2014 è molto semplice, la motivazione principale di questa proposta di legge è quella che, come gruppo ALPE, ma non solo, abbiamo portato avanti nel corso di tutta questa legislatura, ma anche nella precedente: l'inopportunità che gli eletti, in particolare i Consiglieri regionali, accumulino diverse differenti cariche oltre a quella di Consigliere regionale. Riteniamo che l'impegno da Consigliere, se svolto in un certo modo, non possa essere banalmente accompagnato da diverse altre cariche con il rischio in primo luogo di avere pochissime persone che si occupano e che conoscono l'attività dei diversi enti, entrando nella loro gestione direttamente. In secondo luogo per impedire che ci sia la situazione paradossale, verificatasi peraltro più di una volta, in cui il controllore e il controllato sono la stessa persona, facendo venire meno le funzioni e i ruoli diversi che essi dovrebbero avere e che dovrebbero essere distinti per garantire trasparenza e legittimità. Credo che questo passaggio l'abbiamo visto diverse volte, è stato chiaro nella commistione tra il ruolo di Presidente della Regione e Presidente del Forte di Bard, un esempio fra tutti può essere quello della gestione del Trail 4K in questa legislatura. Il cumulo delle cariche di Presidente del Consiglio di amministrazione dell'Associazione Forte di Bard e la funzione di Consigliere può, a nostro avviso, infatti generare anche conflitti di interesse dal momento che le fonti di finanziamento sia anche di altri enti, quali l'Università, ad esempio, o l'Associazione Forte di Bard, sono costituite anche da finanziamenti e contributi della Regione. La modifica quindi si rende necessaria, in quanto si ritiene in ogni caso inopportuno che i rappresentanti della collettività rivestano cariche apicali in consigli di amministrazione. Trattandosi di legge poi che rientra tra le materie dello Statuto speciale, la presente proposta può essere sottoposta all'eventuale referendum confermativo ai sensi della legge regionale 22 aprile 2002, n. 4.

L'emendamento n. 1, entrando nello specifico, sopprime l'incompatibilità tra la carica di Consigliere regionale e la carica di Presidente del Consiglio dell'Università della Valle d'Aosta, che noi avevamo invece presentato nel 2014, che si sarebbe voluta inserire nella proposta di legge e sulla quale si è invece ritenuto di dover soprassedere per poter approfondire e affinare tale specificità. Questo anche a seguito delle audizioni che abbiamo avuto in commissione e approfitto per ringraziare naturalmente gli uffici, ma anche il Presidente della I Commissione Follien, che in quest'ultimo periodo ha comunque deciso di riprendere in mano questa proposta di legge che noi abbiamo presentato nel 2014 e che molto a singhiozzo è stata portata avanti e spesso anche frenata. Abbiamo approfondito riguardo all'Università e, avendo visto che ci sono delle incongruenze, abbiamo deciso di ritirare l'emendamento all'articolo riguardante il Consiglio di amministrazione dell'Università della Valle d'Aosta e lasceremo l'incompatibilità solo per la Presidenza del Consiglio di amministrazione del Forte di Bard.

Con l'emendamento n. 2, che è di natura tecnica, si introducono delle disposizioni di coordinamento che si rendono necessarie per attualizzare il testo di legge della legge regionale n. 20, approvato ormai 11 anni fa, nel dettaglio:

- le lettere b) e m) vengono soppresse perché riguardano organismi che non esistono più;

- la lettera k) viene sostituita perché fa riferimento alla legge n. 45, sostituita dalla legge n. 22/2010;

- la lettera e) viene soppressa perché era stata dichiarata incostituzionale;

- la lettera x) viene modificata perché fa riferimento alla legge regionale n. 12/1996, che è stata abrogata.

Queste sono le motivazioni di opportunità politiche e tecniche che, come gruppo, intendiamo portare in aula, per le quali abbiamo anche chiesto che la nostra proposta di legge fosse presa in considerazione.

Va riconosciuto poi che in questi ultimi mesi l'Assemblea dell'Associazione Forte di Bard, stimolata anche dalla Giunta, dal Governo regionale, sta modificando ed è in via di ultimazione, a quanto ne sappiamo, a quanto si dice, lo statuto; quindi è stato in qualche modo tolto il cumulo di cariche, che dovrebbe essere quindi reso impraticabile. Riteniamo positivo questo aspetto. È bene che si stia già cambiando lo statuto, ma la modifica di legge che proponiamo riteniamo mantenga la sua centralità. È superfluo dire che per ogni atto si interviene prima sugli articoli di legge e poi, a cascata, sugli statuti o regolamenti che sono conseguenti. In questo caso la modifica sta avvenendo in contemporanea e riteniamo che quindi sia ancora più celere e credo che vada comunque nella stessa direzione auspicata anche dal consiglio di amministrazione.

In ultima analisi ritengo che sia anche più forte il fatto che ci sia insieme il cambio sia dello statuto dell'Associazione Forte di Bard, sia la modifica della legge. Questo chiaramente per indicare che l'intento politico è proprio quello che non ci sia cumulo di cariche fra questi due ruoli, altrimenti naturalmente la modifica dello statuto, come avviene adesso attraverso solo l'assemblea, potrebbe nello stesso modo avvenire anche nell'altra direzione, mentre una modifica di legge deve passare in Consiglio regionale. Ritengo quindi che sia stato importante alla fine lavorare in modo sinergico nelle due direzioni. Allo stesso modo dalle audizioni della scorsa settimana con il rettore e il direttore dell'università, a seguito di alcune loro suggestioni e di approfondimenti che ci hanno consigliato, essendo a fine legislatura, abbiamo ritenuto di abrogare e di togliere quel passaggio sulla Presidenza del Consiglio di amministrazione dell'Università.

Presidente - Siamo in discussione generale. Se non ci sono interventi, chiudo la discussione generale. In replica, la parola al Presidente della Regione.

Viérin (UVP) - Abbiamo avuto modo in commissione di esprimerci su questa proposta, credo che il Consiglio regionale tutto si sia espresso in questi ultimi anni dando un'indicazione di procedere su alcune modifiche. Abbiamo sempre detto che erano due situazioni diverse. La questione dell'Università, tant'è che poi si è modificato lo stralcio della proposta, è una questione e il Presidente della Regione, assieme all'Assessore, fa parte del Consiglio dell'Università. Non si mette a repentaglio la parte didattico-formativa, ma, anche in raccordo con la parte di istruzione, è fondamentale che le linee di indirizzo siano in qualche modo previste in quel organo.

Altra questione era l'atto approvato in questo Consiglio, che impegnava a verificare la possibilità di scindere il ruolo di Presidente della Regione da quello di Presidente dell'Associazione Forte di Bard. Noi non riconosciamo lo strumento che la collega ha messo in campo, cioè di intervenire sulla legge dell'incompatibilità e dell'ineleggibilità dei Consiglieri regionali, mentre invece il principio ci vede tutti d'accordo. Noi abbiamo portato avanti un intervento che è più forte rispetto a quello che lei prevede, collega Certan: lei prevede che ci sia un'incompatibilità tra la carica di Consigliere regionale e il Presidente del Forte di Bard, noi abbiamo fatto una modifica statutaria, peraltro condivisa con le fondazioni - perché non dobbiamo dimenticarci che abbiamo anche le fondazioni all'interno del Consiglio di amministrazione - per dire che gli eletti dell'Amministrazione regionale andranno nell'Assemblea dei soci e che un comitato di gestione, nominato dall'Amministrazione per il suo Presidente e attraverso i Coordinatori del Turismo e della Cultura, sarà all'interno del Consiglio di amministrazione, trovando anche la possibilità di avere il Comune di Bard.

Noi quindi ci asterremo su questa proposta. Come abbiamo detto, collega Certan, credo sia stato riconosciuto che avevamo tutti un'idea di portare avanti questa questione, lo strumento è diverso, nel senso che, paradossalmente con la sua proposta, anche stralciata, un Consigliere regionale può andare nel Consiglio di amministrazione, non fa il Presidente ma può portare avanti le decisioni lo stesso. Oggi le fondazioni hanno approvato lo statuto, quindi ci sarà la ratifica e l'approvazione dello statuto da parte dell'assemblea e andrà nella direzione che il Consiglio aveva auspicato senza alcun problema. Non è quindi un'astensione che contesta il merito di tale questione, anzi, lo diciamo perché è un rafforzativo rispetto all'idea di separazione, che questo Consiglio aveva approvato, tra il ruolo di Presidente della Regione e quello di Presidente dell'Associazione Forte di Bard, ma anche di Consigliere all'interno del Consiglio di amministrazione, che non saranno più in quegli organi. Noi ci asteniamo, perché la decisione è già stata assunta, è già stata tradotta concretamente in una disposizione che diventerà realtà nelle prossime settimane con l'approvazione dello statuto da parte dell'Assemblea.

Président - La parole au collègue Cretier.

Cretier (PD-SIN.VDA) - Volevo esprimere qualche parere, avendo partecipato alla commissione e potrebbe essere anche il mio ultimo intervento in Consiglio e quindi, dopo sei mesi di minoranza e sei mesi di maggioranza, vorrei esprimere qualche pensiero. Ho sempre apprezzato e ascoltato tutti, quindi spero che lo facciate anche voi nei miei confronti, sarò molto breve però.

In senso generale questa proposta di legge è datata 2014, fino ad oggi è rimasta nel cassetto, evidentemente non era una priorità e una necessità. In sede di audizione abbiamo potuto constatare che gli argomenti sostenuti dai proponenti hanno perduto di efficacia nei confronti dell'iniziativa legislativa. Dal Presidente della Giunta abbiamo sentito che le modifiche sul Forte di Bard sono in itinere e quindi a breve, attraverso un'assemblea del Forte, verrà richiesta la modifica, quindi il percorso iniziato porterà i risultati enunciati nella proposta di legge n. 31. Il Rettore dell'Università della Valle d'Aosta ha dichiarato: "malgrado i tre cambi di Presidenza della Giunta, non sono mai state evocate ingerenze di alcun tipo sul Senato accademico, ma una sinergia tra gli enti. È stata comunque garantita una concreta autonomia, una scissione chiara e netta tra le due posizioni e un preciso raccordo di linee di indirizzo, in particolare un legame tra le istituzioni, una formazione concreta e un forte legame con il mondo del lavoro, un'interlocuzione a due vie indispensabile, positiva e fruibile tra Regione e Università nel rispetto dei propri ruoli, cosa che fino ad oggi è avvenuta". Una formazione quindi non fine a sé stessa, ma raccordata e condivisa grazie anche alla presenza del Presidente, condivisa sui nuovi corsi legati al territorio valdostano: ad esempio, il turismo, la montagna e la popolazione ivi residente, ma con un occhio alle nuove generazioni del Nord Italia in un contesto interregionale frontaliero, francofono, europeo oltre al catalogo - come ha dichiarato il Rettore - con possibili nuovi percorsi formativi in futuro.

Per i motivi sopraesposti quindi decadono i presupposti di questa iniziativa legislativa molto mirata, ma direi di fine legislatura che perde valore in questo momento contingente.

Président - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Due considerazioni. Il collega Cretier forse si è perso qualche pezzo ultimamente su questa modifica, nel senso che è stata stralciata la parte legata all'Università. Dato che è l'ultimo Consiglio per poter legiferare e modificare le regole del gioco - sulla proposta rimasta ferma in questi anni in questo quinquennio più volte abbiamo avuto modo di confrontarci in questo Consiglio... -, l'obiettivo principe, e lei può mettere in discussione eventualmente il ragionamento che cercherò di fare, è di non mettere insieme troppe funzioni sotto il cappello della Presidenza. Questo è un primo passo - a livello di legge e non di statuto - per creare un nuovo percorso e andare a distinguere i ruoli dell'eletto rispetto al ruolo di un consiglio di amministrazione. Questo è il primo passo dal punto di vista legislativo, non è una modifica dello statuto - che avrà e ha il suo corso, il Presidente ci ha detto... non ho capito se è già stato modificato o si sta modificando, ma poco importa -, noi oggi invece stiamo proponendo di modificare una legge. Sembra difficile intervenire su questo tema, perché in commissione si è detto di tutto e il contrario di tutto su questa proposta, nel senso che all'inizio si parlava solo dell'incompatibilità della Presidenza, poi sono stati inseriti i Consiglieri semplici piuttosto che l'Assessore, poi alla fine il testo è stato "asciugato". Il passo che noi intendevamo proporre a questo Consiglio era iniziare con l'incompatibilità tra il ruolo della Presidenza della Regione e quello della Presidenza del Consiglio di amministrazione: questo è quanto noi abbiamo presentato.

Ci spiace che da parte di questa maggioranza non ci sia la volontà di fare quanto meno un passo dal punto di vista legislativo. Si migliorerà, sarà la prossima legislatura a mettere eventualmente l'incompatibilità totale per tutti i Consiglieri per quanto riguarda il fare parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione, ma sarà un passo successivo, si potrà modificare tranquillamente e lo farà qualcun altro nella prossima legislatura. Collega Cretier, la parte sull'Università l'abbiamo stralciata e stiamo parlando solo dell'Associazione Forte di Bard e, se questa maggioranza accoglierà la proposta che noi facciamo, si codificherà e si metterà in legge l'incompatibilità e poi magari a giugno-luglio 2018 il nuovo Consiglio regionale deciderà di prevedere l'incompatibilità anche per tutto il Consiglio regionale.

Président - La parole au collègue Contoz.

Contoz (UV) - A proposito di questo, confermo la mia astensione, perché mi è stato spiegato dal Presidente Viérin... visto che probabilmente sarà l'ultima opportunità che avrò anch'io di parlare al popolo valdostano da quest'aula, visto, come ha detto giustamente il collega Cretier, che ha fatto sei mesi di maggioranza e sei mesi di minoranza come me... vorrei fare due considerazioni sul piano politico di quello che è stato per me quest'anno qui dentro e quali saranno le decisioni per la prossima legislatura.

Intanto chiedo scusa per l'incidente tecnico di questa mattina, che ha fatto perdere un po' di tempo a questo Consiglio e chiedo scusa se nell'agitazione mi sono scappate alcune parole non consone a questo Consiglio. Sono sempre stato appassionato di politica e avevo più volte provato ad entrare in Consiglio regionale senza riuscirci, in questa legislatura sono riuscito ad entrare dalla finestra e in un solo anno sono stato sia in minoranza che in maggioranza, ho quindi potuto vedere i due lati della medaglia. Quando sono entrato avrei dovuto forse entrare nel movimento della Stella Alpina, che mi aveva candidato nelle elezioni del 2013, ma da questo movimento avevo già preso le distanze dal 2015, anno in cui sono uscito sbattendo la porta per come si erano comportati nei miei confronti e per i motivi che poi hanno portato all'esclusione dal Consiglio regionale di alcuni Consiglieri regionali di Stella Alpina. Per essere coerente con me stesso e con la decisione che avevo preso nel 2015, sono entrato nel gruppo dell'Union Valdôtaine, al quale mi ero avvicinato negli anni a seguire nonostante le lusinghe e le promesse di ogni tipo ricevute dai vertici del movimento della Stella Alpina il 10 marzo, quando sono entrato...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

... posso andare avanti? È lunga scusate...

Presidente - Chiedo ai colleghi di portare rispetto al collega Contoz.

... da quando sono entrato nel gruppo dell'Union Valdôtaine, anche se come indipendente, ho sempre partecipato ad ogni incontro, sia di maggioranza che di minoranza, non sono mai mancato a nessuna riunione di gruppo e altro e ho quasi sempre condiviso il loro operato. Anche se ho dovuto rinunciare - e di questo me ne rammarico veramente - a presentare in più di un'occasione, per non discutere sempre, le mie posizioni su diversi temi, quali: il limite dei mandati, che non è vero che è incostituzionale perché la Regione Veneto ha approvato la legge e lo Stato italiano non l'ha impugnata; la riduzione del numero dei Consiglieri regionali, che era già una proposta del gruppo Union Valdôtaine; la proposta di permettere ai valdostani di poter entrare a giocare al Casinò di Saint-Vincent vista la grave crisi che sta attraversando; la possibilità di prevedere un regolamento che consentisse al Consiglio regionale di svolgere il proprio lavoro a 35 Consiglieri e non a 34, com'è successo in buona parte di questa legislatura; un regolamento che impedisse di candidarsi a coloro che hanno pendenze con la giustizia o con i loro fornitori e altro ancora. Tutte queste mie proposte che erano state da me preparate sotto forma di mozione, purtroppo, mi sono state bocciate dal gruppo, perché giudicate "populiste", mentre poi si sono rivelate vincenti per il gruppo dei Cinque Stelle, a cui hanno permesso di portare una candidata a Roma. Non bisogna sempre riempirsi la bocca con la parola "autonomia", bisogna anche ascoltare il popolo e questa volta fare i populisti ha premiato, eccome!

Nonostante tutto, sono rimasto sempre fedele al gruppo e, quando sono stato in minoranza, ho portato diverse interpellanze, che spero siano state utili ai valdostani. Mi sono astenuto sulla legge dei vitalizi che non condividevo e questa mia astensione ha permesso l'abolizione dei vitalizi in Valle d'Aosta grazie alla nuova legge poi approvata dal Consiglio regionale. Ho partecipato alle votazioni sulla nuova legge elettorale, anche se ho convintamente votato per la preferenza unica. Quando siamo passati in maggioranza, l'Union mi ha chiesto di fare il Presidente della IV Commissione e il Vice Capogruppo e lì ho accettato senza fiatare. Adesso siamo arrivati alla fine legislatura e io ero pronto a candidarmi alle prossime elezioni di maggio 2018 e vi dico, senza falsa modestia, che come non mai pensavo di essere rieletto, perché la gente probabilmente vede in me un politico diverso non attaccato alla poltrona. Approfitto per ringraziare i vertici dell'Union Valdôtaine che mi hanno garantito un posto in lista, anche se ad oggi il mio nome non è ancora stato ufficializzato, ma mi fido della parola data.

Sicuramente sono entrato in Consiglio regionale nella peggiore delle legislature della storia valdostana, in un periodo in cui soldi non ci sono più e accontentare i valdostani, che erano ben abituati, diventa sempre più difficile. Nell'ultimo mese inoltre sono successi diversi avvenimenti che mi hanno fatto riflettere a lungo se candidarmi alle prossime elezioni fosse giusto o no.

La Corte dei conti che indaga 21 Consiglieri per aver votato una delibera, che probabilmente avrei votato anch'io, che era stata fatta per salvare il Casinò della Valle di Saint-Vincent dal fallimento, mi ha fatto riflettere a lungo. A questo punto ogni volta che il Consiglio delibera deve fare attenzione? E chi giudica se è giusto o no? La Corte dei conti? Per ogni votazione quindi ci vuole un avvocato che ti consigli cosa fare. È diventato tutto troppo complicato. Senza poi parlare dei venti dell'antipolitica che soffiano ogni giorno di più sui politici, sia sui media che sui social. Ogni giorno che apri i giornali leggi di nuove indagini su tutto ciò che è stato fatto dalla politica negli ultimi anni e questo non aiuta di sicuro ad amare la politica. I risultati si sono visti nell'ultima tornata elettorale.

Inoltre un altro fatto che mi fa male - io non faccio politica per professione e buona parte del mio stipendio la lascio in beneficenza - è quando vado al bar e mi sento dire: "voi politici siete tutti ladri uguali"; secondo voi, cosa dovrei rispondere?

Le dimissioni del Consigliere Rosset Andrea, che personalmente stimo moltissimo, dal movimento dell'UVP, di cui è stato uno dei fondatori, e il cambio di casacca dei Consiglieri Cognetta e Ferrero a fine legislatura dopo che per ben cinque anni uno e, per quel che ha potuto lavorare, l'altro hanno detto di tutto e di più su chiunque fosse stato in maggioranza e che, prima di essere cacciati dal loro partito, alla faccia della coerenza, si rifugiano sotto un'altra casacca mi fa pensare in che mondo sono finito.

Il blocco dei conti correnti, misura cautelare della Corte dei conti applicata a tutti i Consiglieri indagati, mi ha fatto ancora pensare di più: e se fossi stato io al loro posto? Mi sono visto quest'ultimo mese le facce dei miei colleghi e vi assicuro che tutta la voglia che avevo di fare politica mi è passata. Tutti i miei sogni e le mie idee sulla politica sono morti. Io con la mia passione della politica dovrei mettere a rischio il lavoro mio e dei miei genitori di anni e anni di sacrificio? Non mi sembra giusto.

Inoltre mi ero battuto per entrare in maggioranza e avevo contribuito alla nascita di questo Rassemblement nel quale credevo moltissimo: tutto cancellato dai venti dell'antipolitica. Ho paura che nella prossima legislatura ci sarà ancora di più da litigare, perché, nonostante la nuova legge elettorale, non penso che nessuno riesca ad arrivare al 42 percento e io non ho so se ho la forza e la voglia di litigare per cinque lunghissimi anni. Purtroppo non vedo un futuro migliore, anzi, sicuramente prenderanno piede i movimenti nazionalisti Cinque Stelle, Lega e Forza Italia, che sicuramente non hanno a cuore l'autonomia valdostana...

Presidente - Collega, ha sforato il tempo di oltre due minuti e mezzo, la invito a concludere.

... se non vuole, faccio poi una conferenza stampa. Mi lasci finire, per favore...

Presidente - Può fare tutte le conferenze stampa che vuole... prego, concluda.

... cinque anni di continui litigi in un momento in cui i valdostani vogliono fatti e non parole: gli agricoltori vogliono sapere se i loro soldi arrivano o no, i lavoratori del Casinò vogliono sapere se la loro azienda va bene, com'è venuto a dire il Signor Di Matteo in commissione, oppure no, a luglio bisognerà rifinanziare il Casinò e chi avrà il coraggio di farlo? Se voti il finanziamento, hai paura che la Corte dei conti intervenga, se non lo voti, il Casinò rischia il fallimento, che fai? Ai futuri eletti l'ardua sentenza. Inoltre, da valdostano che crede ancora nei valori e nell'Autonomia con la "A" maiuscola, mi auguro che nella prossima legislatura governino ancora le forze autonomiste, perché altrimenti la parola "Autonomia" rimarrà solamente una parola astratta...

Presidente - Collega, devo toglierle la parola.

... peccato, perché avevo tutto un...

Presidente - Dispiace anche a noi, però purtroppo il tempo in dichiarazione di voto è di cinque minuti e ha già sforato ampiamente. L'aula le ha già consentito tre-quattro minuti in più. Chiedo scusa ai colleghi. Prego, collega Cognetta.

Cognetta (GM) - Siamo sempre sulla PL 31, giusto? No, perché mi sembrava fossimo scivolati su un altro argomento. Io voterò convintamente la PL 31 presentata dai colleghi di ALPE che ritengo una legge di buon senso. Anch'io ringrazio il Presidente della I Commissione, che ha permesso di votare in aula questa legge.

Visto che siamo a fine legislatura, permettetemi due parole di saluto, di commiato rispetto alla popolazione che ha avuto la pazienza di ascoltarmi in questi cinque anni e devo dire anche in qualche caso mi ha sopportato credo, perché non è che tutti possiamo stare simpatici a tutti. Questo lavoro che ho cominciato come un artigiano, anzi, come un apprendista per essere precisi, perché non l'avevo mai fatto mi ha insegnato tantissimo, i colleghi mi hanno insegnato tantissimo. Sto raccontando la mia esperienza. Ho imparato davvero molto, ho imparato che le persone sono più importanti dei simboli, ho imparato che in questo lavoro non ci si improvvisa, anche se qualcuno pensa che ci si possa improvvisare. Ho imparato che gestire il lavoro ed essere portavoce delle persone non è affatto un lavoro facile. Sono tantissime le cose che uno potrebbe dire quando si trova alla fine di un percorso come il mio in questi lunghi cinque anni piuttosto difficile, complicato. In realtà è stato complicato e difficile per tutti, ma io sto parlando per me in questo momento. Il qualunquismo che permea tutte quante le affermazioni che normalmente fa chi è fuori di qui, con questioni sollevate dallo stesso collega Contoz, ma non solo, quelle che ho potuto riscontrare anche tra amici molto vicini o tra parenti, che non conoscono i meccanismi; io l'ho detto diverse volte: a tutti i cittadini farebbe bene fare un giro nelle istituzioni, starci qualche anno e rendersi conto di quali sono le leggi, le regole, quello che si può fare e quello che non si può fare, perché non è perché così semplice come la si racconta, anzi, direi che è piuttosto complicato. Ognuno poi ha una posizione politica da difendere o, se preferite, da portare avanti e ognuno poi raccoglie ciò che semina. Per quanto mi riguarda, io penso di avere raggiunto diversi obiettivi che mi ero posto all'inizio di quest'avventura: obiettivi politici in gran parte, obiettivi personali che non ho mai dichiarato, ma che ho raggiunto lo stesso. Sono fiero di aver dimostrato che non sono proprio un deficiente, che è già qualcosa - magari non è stato condiviso da tutti, ma, per quello che posso riscontrare da chi mi ferma in giro, questo messaggio è passato e quindi questo mi basta -, probabilmente non lo ero neanche prima, però perlomeno adesso lo sa qualcuno in più.

Una cosa importante che tengo a ricordare a tutti è che, al di là delle posizioni politiche di ciascuno, dovremo ad un certo punto, come ho detto in tante occasioni, superare gli steccati e cercare di ragionare in termini più concreti e maggiormente positivi rispetto ai problemi che ci sono fuori. Io ho notato per troppo tempo, per troppe volte - questa non è une remarque, l'ho detto tante volte, ma permettetemi di ribadirlo ancora una volta - che i personalismi hanno superato la volontà di risoluzione dei problemi. Io non credo che il problema sia essere autonomisti o meno, essere Cinque Stelle, Unionisti o quello che è, qui il problema è essere persone che si mettono la casacca addosso di quelli che vogliono risolvere un problema e si danno da fare per risolverlo. Ci sono poi quelli che fanno finta di risolverlo, ci sono quelli che, quando lo risolvono, in realtà risolvono anche i problemi personali, nel senso che fanno entrambe le cose. Si risolvono il loro problema, però tendono a raccontarlo come un problema risolto per tutti e poi c'è anche qualcuno che invece cerca di farlo veramente per tutti magari non riuscendoci a volte per poca capacità, altre volte perché si è tratti in inganno, altre volte proprio per poca conoscenza, perché qualcuno dice che stare di qua è facile, dipende... ma non è che stare lì sia facilissimo, io me ne rendo conto anche se non ci sono mai stato e, se non ci sono stato, è perché tutte le volte che magari mi è capitata l'occasione di poterci andare mi sono detto che forse non sarei stato in grado di farlo, quindi ho preferito lasciar perdere. Uno prima di andare a fare certe cose come minimo dovrebbe passarsi una mano sulla coscienza e chiedersi: sarò in grado di farlo?

Io non so se sarà l'ultimo intervento che farò in quest'aula, perché chi può decidere oggi del futuro in riserbo per tutti noi? Ringrazio però tutti quelli che sono stati in quest'aula, che hanno sopportato il mio modo di lavorare, tutti gli uffici, tutti i valdostani che mi hanno seguito - e sono stati davvero tanti - e spero veramente che nel prossimo futuro le cose migliorino, al di là della questione soldi, delle posizioni politiche e dei percorsi personali di ciascuno.

Président - D'autres pour déclaration de vote? La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (CC-MOUV) - Semplicemente per annunciare il mio voto favorevole a questa proposta di legge per il motivo che probabilmente non è esaustivo, come diceva prima il Presidente Viérin, ma è un passo avanti. Io sono convinto che, di fronte ad una modifica statutaria, sia molto più importante la modifica legislativa, perché non lascia alla decisione, seppur valida, di uno statuto di un ente, in questo caso l'Associazione Forte di Bard, ma c'è a monte un disegno di legge che ha sicuramente un altro valore dal punto di vista della tutela e dell'importanza.

Ne approfitto per chiedere scusa al collega Contoz, perché in questi mesi ho capito che sono stato un po' il suo incubo sia nell'animo che nello spirito, gli chiedo scusa, sinceramente non pensavo... Avrei voluto intervenire anche prima per fatto personale, perché ha parlato cinque minuti di me, ma non mi interessava: mi interessava chiederle scusa, se lei si è sentito in parte toccato e turbato, se ho turbato il suo quieto sonno, se per caso le ho tolto qualche ora di sonno... Io comunque sono sempre dell'idea che in quest'aula si viene per provare a fare anche politica e, quando si fa politica, non si viene in quest'aula solo per schiacciare il pulsante come su un telecomando perché qualcuno ordina: in aula si viene, si esprimono le proprie poche conoscenze o competenze che uno ha. Quello che io ho provato a fare in questi anni è stato documentarmi, mi leggevo le finanziarie, poi magari non capivo tutto, ci mancherebbe, il suo legale sicuramente è più bravo, più informato, più preparato, peccato che si è informato un po' tardi dal legale. Se magari ne prendevate uno per tutto il gruppo e per tutta la maggioranza, magari avreste evitato qualche piccolo problema...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... ma scusa, prima per cinque minuti ha detto quello che voleva... io dico semplicemente che in quest'aula in questo periodo ho sempre espresso il mio parere, poi nessuno era obbligato a seguire quello che dicevo io, ci mancherebbe! Voglio solo ricordare a quest'aula che io per tre anni ho detto che i bilanci del Casinò non erano attendibili con le imposte anticipate, però, a differenza di tanti altri, lo dicevo in quest'aula, magari sbagliando. Quello che mi dispiace è proprio questo, io se l'ho fatto, l'ho fatto in buona fede, le chiedo di nuovo scusa perché non ho mai voluto fare terrorismo, ho semplicemente voluto dire quello che penso, poi ognuno si prende la propria responsabilità di quello che dice e vota, questo è quanto. Non c'è pertanto mica nulla di male, nessun male per questo, io non mi sono offeso per quello che lei mi ha detto. Mi spiace solo che lei usi la parola "terrorismo", perché io ho semplicemente espresso il mio parere, dopodiché lei era nella condizione, come tutti gli altri, di valutare se era un parere che poteva essere inattendibile e decideva secondo coscienza; questa, secondo me, è la parte importante di questo consiglio.

Président - La parole au collègue Fabbri.

Fabbri (UVP) - Volevo intervenire anch'io ed esprimere la mia opinione su questo progetto di legge e sul perché mi asterrò sullo stesso: semplicemente perché, come ha già detto giustamente il mio collega Viérin, la proposta di modifica statutaria è ancora più incisiva di quello che la legge vuole rappresentare. Detto questo, però, mi piacerebbe anche ribadire il mio concetto che la politica deve veramente essere quella che dà delle direttive e che non entra nell'amministrazione delle sue partecipate e delle sue emanazioni. Si tratta di un concetto che abbiamo ribadito più di una volta, ad esempio, nel non voler intervenire nella gestione dell'Azienda sanitaria locale e di lasciare la conduzione di queste aziende alla libera scelta dei loro dirigenti.

Detto questo, vorrei ancora dire due parole anch'io per salutare l'Assemblea, per salutare i colleghi, per ringraziare tutti quelli che ci hanno assistito in questi anni di lavoro: i colleghi, i dirigenti, tutti quelli a cui ci siamo sempre rivolti per avere delucidazioni e per riuscire a muoverci in questo intricato mondo dell'amministrazione pubblica. Se devo dire la sincera verità, la cosa che ho trovato in quest'aula, che mi ha dato anche la forza di proseguire in questi momenti difficili è l'esercizio della democrazia. Ho imparato qui l'esercizio della democrazia, il dovere e voler rispettare l'opinione di tutti e avere per tutti lo stesso rispetto che ognuno pretende per sé stesso. Questo esercizio della democrazia per me è stato estremamente importante e costruttivo. Non vorrei che il futuro ci riservasse delle brutte sorprese, per cui invito tutti quelli che verranno dopo di noi a salvaguardare questo principio estremamente importante, necessario per la vita civile. Con questo volevo esprimere un moto del mio animo in cui mi sono ritrovato in quest'aula e di cui devo dire grazie a tutti voi.

Presidente - La parola al collega Contoz, per fatto personale.

Contoz (UV) - Solo per rispondere al collega. Voglio solo dire che accetto le sue scuse, ha capito che forse ha un po' esagerato... e perché pensavo che, se lei farà così con i prossimi che arriveranno, magari Cinque Stelle che hanno tutti 20 anni, li massacrerà ancora tutti prima di farli arrivare a votare, solo per quello. Poi comunque mi è servito, perché se mai dovessi ritornare in questo Consiglio, a mie spese prenderò un avvocato che ogni volta che dovrò schiacciare il bottone, anche se sono informato, mi consiglierà, solo questo.

Presidente - Collega Certan, prego.

Certan (ALPE) - Mi fa piacere che questa proposta di legge se non è servita per migliorare dal punto di vista della trasparenza o di fare delle modifiche ad una legge, è servita però come commiato per molti colleghi di quest'aula, quindi è stata utile.

Credo che ci siano due passaggi da fare. La nostra proposta di modifica è stata consigliata dagli uffici legali, su indirizzo politico certo, ma la via che abbiamo intrapreso è stata sicuramente vista con gli uffici legali e credo sia abbastanza ovvio e banale che una modifica di una legge è sicuramente superiore a una modifica di un singolo statuto e di un regolamento. Durante questa legislatura e nei vari cambi di maggioranza ci siamo resi conto che la maggioranza non voleva votare questa modifica. Quello che si potrebbe prospettare è che, com'è stato cambiato lo statuto in questo modo, e io condivido - l'ho detto: è un percorso parallelo che è stato fatto -, potrebbe essere esattamente fra due mesi nuovamente cambiato e il Presidente della Regione potrebbe di nuovo essere il Presidente del Forte di Bard, nello stesso modo in cui è stato adesso e la discussione non passerebbe in Consiglio regionale, mentre la modifica di una legge è superiore, ma questo me l'hanno insegnato i dirigenti che sono più competenti di noi in questo settore. Abbiamo capito che non si voleva, e non si vuole votare, alla maggioranza non interessa votare questo passaggio. Quando abbiamo aggiunto anche la parte legata al consiglio di amministrazione, non è stata gradito; quando l'abbiamo tolta, non è stato assolutamente voluto lo stesso, ne prendiamo atto: non c'è volontà di togliere il cumulo di cariche. Si toglie a piacimento per un periodo, forse per far vedere che si vuole cambiare. Per cambiare realmente, si cambiano le leggi e questo l'ho imparato qua in Consiglio regionale.

Presidente - Grazie, collega. Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, passiamo all'esame dell'articolato. Articolo 1, comprensivo dell'emendamento di ALPE e del Consigliere Bertin. Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 21 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Nogara, Péaquin, Perrin, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Visto che non viene approvato l'articolo 1, ai sensi dell'articolo 77, comma 2, del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, l'intera proposta di legge si intende respinta.