Objet du Conseil n. 3133 du 11 janvier 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3133/XIV - Reiezione di mozione: "Impegno per la revoca del documento recante le "adaptations" e la revisione della legge regionale 18/2016 in materia di riforma del sistema di istruzione e formazione scolastica".
Farcoz (Président) - En présence de 30 Conseillers je déclare ouverte la séance. Point n° 40 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole à la collègue Certan.
Certan (ALPE) - Con questa nostra mozione andiamo a definire in modo più preciso quanto ha già annunciato e illustrato ieri il collega Andrea Padovani nell'interpellanza.
Innanzitutto la ringrazio, Assessore, perché ieri ha dato delle indicazioni precise su quanto è sua intenzione fare in questo periodo e, al di là dei comunicati stampa che spesso lasciano il tempo che trovano e non si riesce mai a capire fino in fondo o a interpretare le parole, credo che ieri sia stata molto più chiara. Mi permetto anche di dire che forse è venuta fuori la differenza fra quello che noi sosteniamo dal 2016 e quello che lei porta avanti da allora. È una legittima visione diversa, però proverò oggi a spiegare, al di là del testo della mozione che appare essere anche molto tecnico, ma che in realtà vuole essere solo da spunto, perché i punti che noi abbiamo messo sono semplicemente delle indicazioni, ma ce ne sarebbero molti altri. Avremmo voluto parlare anche di orientamento, avremmo voluto parlare di molte altre cose, che posso capire non essere stati definiti nella legge n. 18 in modo preciso, perché una legge deve essere un po' più alta e più aperta, ma che, a mio avviso, vanno con dei documenti studiati, preparati bene e soprattutto ancorati alla realtà valdostana, preparati meglio perché forse i punti più delicati e in questo momento meno performanti sono proprio quelli legati all'orientamento fra scuola secondaria di secondo grado e scuola secondaria di primo grado.
Dicevo, questa mozione appare molto tecnica, ma in realtà è molto politica e voglio porre l'attenzione su una chiara presa d'atto. I passaggi tra novembre e dicembre hanno in modo inequivocabile posto l'accento sul fallimento della legge n. 18 e della successiva applicazione ad agosto 2016, quindi il fallimento di questa legge della Buona scuola o dell'adeguamento della legge della Buona scuola in Valle d'Aosta. Credo, Assessore Rini, che quello che solo lei e il collega Guichardaz definivate il punto di ripartenza o una grande rivoluzione nella scuola... beh, eravate a braccetto nel 2016, lo siete anche adesso, devo dire che grossi passi avanti nella scuola valdostana non sono stati fatti, anzi sono stati fatti passi indietro da un punto di vista soprattutto didattico-pedagogico, sicuramente sono stati fatti passi avanti da un punto di vista forse giuridico. Non è certo tutto da buttare e - come ha detto lei ieri - la professionalità e la serietà degli insegnanti e delle istituzioni nel cercare di applicare e nel cercare di portare avanti una sperimentazione, che non aveva né capo, né coda sono comunque state importanti e hanno chiuso il cerchio nelle istituzioni facendo chiarezza, questo glielo riconosco, sicuramente non è tutto da buttare. Per alcuni gradi di scuola è stata più "facile" l'applicazione, perché forse avevano già fatto dei percorsi diversi; per altri gradi, l'impostazione di questa legge, soprattutto del documento dell'agosto 2016, è stata invece deleteria.
Oggi siamo qui a decretare il fallimento di questo esperimento e di questa sperimentazione, è stato un fallimento annunciato. Il Presidente Viérin ama dire: "voi sapevate tutto, voi avete sempre detto tutto", purtroppo io glielo avevo anche detto nel mio intervento: spero di essere smentita, spero che tutto quello che vi diciamo oggi su questa legge - e questo era a luglio 2016 - sia smentito da una chiara consapevolezza da parte degli insegnanti che questo è possibile fare e portare avanti, purtroppo non fummo noi gli unici a dirle che non era possibile andare avanti, ma lei ieri ha fatto una ricostruzione storica direi un po' personale. È vero che furono create delle commissioni, però queste commissioni ve lo ribadirono più volte che, impostata in quel modo, la legge non avrebbe portato beneficio alla scuola. Le osservazioni che fecero allora le scuole per le adaptation nel corso dei due anni furono osservazioni chiare, direi epistemologiche e scientifiche, visto che a voi piace molto questo termine (scientifico). Gli insegnanti parlarono di didattica, di pedagogia, parlarono anche di età dello sviluppo, di momenti evolutivi, di difficoltà di apprendimento; furono tutti argomenti trattati già in quel famoso luglio 2016 in cui già allora vi fu un altro cambio di Giunta. Non fummo solo noi quindi, purtroppo, a dire queste cose, ci fu un'accelerata e, anche se le scuole e le commissioni di vari ordini e gradi che si erano riunite vi avevano chiesto più tempo, decideste... noi non sappiamo perché, ma quello fu un momento topico, storico da un punto di vista politico con l'entrata dell'UVP in maggioranza e in poche settimane fu chiuso questo documento in fretta e furia e fu approvata la legge e conseguentemente anche il documento delle adaptation in piena estate, tanto per non smentirci, gli insegnanti si beccarono l'inizio della sperimentazione nell'anno scolastico 2016-2017 a settembre. Devo dire che non è tutto da buttare, perché gli insegnanti hanno messo veramente anima e corpo per cercare di trovare un capo e per arrivare a una fine di questa sperimentazione.
Vengo adesso anche su un aspetto che lei ieri ha citato: "poteva cambiarlo lei", no, perché se lei conoscesse bene quali sono le problematiche e le ricadute che hanno i tempi e i momenti nell'anno per una scuola, non direbbe questo, perché l'anno scorso lei sa benissimo... e poi qui c'è la visione diversa, lei probabilmente vuole fare delle modifichine, lei vuole andare a cambiare qualcosina, noi vogliamo cambiare radicalmente questa legge, perché crediamo che sia stata in qualche modo un ritorno indietro rispetto invece a tutto il particolarismo anche linguistico, che avevamo, che andava affinato, che andava rivisto, non vogliamo certo dire che andasse bene così. Andava rivisto, infatti glielo abbiamo sempre detto che quella legge n. 18 e la Buona scuola nei principi, soprattutto nel 2015-2014, aveva dei passaggi interessanti, quindi noi siamo convinti che poteva essere un'occasione, ma in questo momento va modificata radicalmente, mentre lei dice: "facciamo solo qualche rimodulazione". Lo scorso anno, quando sono arrivata a marzo, gli organici di diritto... e se si vuole modificare completamente una legge, bisogna avere la legge di riferimento per poter fare un organico diverso, un organico di diritto diverso, e lo si fa solo a marzo proprio perché noi, a livello anche di personale e da un punto di vista giuridico, entriamo nella programmazione statale, solo a marzo, bisognava avere le leggi alle spalle prima. Ecco perché è importantissimo avere adesso... e il suo collega vicino, Presidente della Regione, sa bene che nel mese di settembre, ottobre, novembre, dicembre avremmo portato - questo l'avevo detto in Giunta, forse troppo onesta negli intenti - le modifiche in commissione e avremmo cambiato radicalmente la legge per poter arrivare in Consiglio a gennaio-febbraio (adesso) per cambiare anche gli organici successivamente. C'entra perché se io a livello di struttura voglio mettere quattro insegnanti su una classe invece di uno, devo mettere nel bilancio le risorse e poi a marzo devo avere la legge che mi copre per poter mettere quattro insegnanti e non uno. Mi scusi, ho fatto un esempio molto banale, ma così questa volta forse riusciamo a capirci. Questa legge n. 18/2016 che noi dicemmo subito che sarebbe stata devastante per come era stata impostata e poi il documento delle adaptation, che non tenne conto...
(interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)
... Assessore Rini, certo che fu avallato dal Consiglio scolastico, ma non tenne conto... e ci sono osservazioni scritte nero su bianco dagli insegnanti, dalle scuole e dalle commissioni e furono pubblicate su Webécole, quindi non parlo di fuffa ma di documenti scritti. Fu detto subito che la divisione in un modo abbastanza quasi simpatico delle discipline in una lingua piuttosto che in un'altra, facendo anche dei ragionamenti più o meno empirici che avevano qualche fondamento, non certo poteva essere estesa sull'intera scuola. Avrebbe potuto funzionare come sperimentazione sicuramente se lei l'avesse ridotta su degli ordini diversi, ma limitati; allora lì si sarebbe potuto iniziare a vedere quali erano gli adattamenti e gli adeguamenti in corso da fare e si sarebbe potuti intervenire, invece in questo modo è stato devastante. Il Ministro Giannini ci ha lasciato le penne anche lei politicamente dopo l'approvazione della Buona scuola, anche perché molte cose furono inapplicabili...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... no, ma le penne scritte naturalmente... Probabilmente lei in questo momento è obbligata, anche perché allora la campagna elettorale delle regionali era lontana mentre adesso ci stiamo avvicinando alle elezioni e quindi bisogna ammorbidire un po' il campo... Mai si è vista una legge fondata - una legge che dovrebbe essere il cappello generale - su un metodo preciso: il metodo CLIL che era in declino in tutta Europa e l'Italia lo prendeva come metodo innovativo, in tutti i Paesi europei era stato abbandonato e noi continuavamo a dire: "bellissimo". Peccato che anche nel resto d'Europa fosse applicato alle scuole superiori, non alle scuole dell'infanzia, alle scuole primarie. I metodi didattici e pedagogici, soprattutto in Valle d'Aosta dove c'era già comunque una base abbastanza importante di sperimentazione linguistica, hanno dei limiti. Se si entra nella metodologia, nel modo dell'insegnamento - non vado ad aprire il discorso sulla libertà di insegnamento -, se si va a definire un metodo didattico e pedagogico, è chiaro che ha dei limiti. Le leggi quindi cercano sempre di rimanere più soft proprio per permettere che ogni istituzione adegui e faccia le dovute sistemazioni in base alla propria storia, alla propria utenza. La legge dovrebbe essere davvero super partes, invece qui si scelse il metodo. Nel Conseil d'Europe si stava prendendo la Valle d'Aosta come esempio, perché in questi anni aveva comunque affinato - a mio avviso, andava rivisto - un certo percorso, da un punto di vista linguistico, e noi buttammo tutto nel cestino e ci imbarcammo in un'altra sperimentazione.
Entrando nello specifico della legge, il nostro gruppo si astenne proprio perché alcuni passaggi, a nostro avviso, erano da fare e potevano essere in qualche modo definiti meglio con dei decreti assessorili, con dei documenti successivi che andassero veramente verso la sistemazione di questa legge della Buona scuola in modo positivo, che avrebbe potuto in qualche modo essere migliorata. Il decreto applicativo del mese di agosto non solo non fu di buon senso ma fu - credo - deleterio. Ripeto: approvato dal Consiglio scolastico ma con questo non possiamo dire che fosse scritto in modo migliorativo rispetto alla legge o che definisse meglio i passaggi che noi avevamo fatto per la legge. Cademmo dalla padella alla brace con questo documento che gli insegnanti già in modo precisissimo definirono e portarono con delle osservazioni già all'inizio di settembre, ma si volle andare avanti. Su questo è interessante l'iter che voi faceste, anche l'iter che fu seguito dal Consiglio scolastico: convocaste i gruppi degli insegnanti divisi per ordine, questi fecero dei documenti, delle considerazioni che praticamente non furono mai prese in considerazione. Ci fu poi quest'accelerazione e oggi io cerco di prendere le cose positive, quindi credo sia positivo che in qualche modo lei si sia ravveduta e abbia messo un freno, è desolante che siano state le imminenti elezioni, Assessore Rini, e soprattutto la grande paura di avere il mondo della scuola contro a farle cambiare idea o, meglio, a farle dire che farà qualcosa. Fino al 10 marzo non era neppure presa in considerazione questa idea di provare a cambiare qualcosa e soprattutto credo che lei non fosse neppure consapevole dei danni che stava facendo nella scuola. Non solo non ha migliorato l'apprendimento linguistico, ma ha annientato definitivamente il bilinguismo che avevamo, perché l'italiano, l'inglese e il francese sono stati appiattiti sulla stessa tavola. Ha portato - e questo lo dicono gli insegnanti e io ho qua tutte le relazioni delle scuole, perché prima di parlare ho ascoltato tutte le scuole attentamente - alla mediocrità in tutte le materie, questo lo dicono gli insegnanti che hanno dovuto abbassare gli obiettivi, perché comunque non era possibile portare avanti il programma...
(nuova interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)
... lei continua a commentare, mi fa piacere. Faccia anche un giro nelle scuole, così magari dopo commenterà, io l'ho fatto, certo, ho usato dei sette mesi due mesi e mezzo...
(nuova interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)
... non ho fatto gite, ho fatto riunioni con gli insegnanti e con le istituzioni. Lei continui pure a fare così, le sta portando una grande notorietà! Sa cosa ha ottenuto, oltre alla mediocrità nell'insegnamento? L'abbassamento degli obiettivi, ha ottenuto anche la delegittimazione del corpo insegnante in generale, perché gli insegnanti - glielo ha detto ieri il collega Padovani - per poter chiedere alcune cose per le quali non sono stati preparati e non hanno un contratto da ottemperare, perché nel contratto di insegnanti di ruolo da 25 anni non c'era l'insegnamento basilare, l'insegnamento in lingua inglese ad esempio... ha fatto sì che gli insegnanti fossero delegittimati, perché dovrebbe farsi raccontare come avvenivano certe lezioni e non per mancanza, o per incompetenza degli insegnanti o dei professori, ma per impossibilità di agire in modo diverso. Ha ragione, lei, da un punto di vista giuridico, la cornice l'aveva fatta, peccato che non si fosse assolutamente presa in considerazione la parte pedagogico-didattica. È una legge che, invece di dare forza agli operatori, li ha indeboliti e questo lo dicono gli insegnanti. Soprattutto poi nella scuola media e nella scuola superiore - lo stanno dicendo tutte le istituzioni e quando io ho fatto le riunioni nelle istituzioni (Assessore Rini, quindi porti più rispetto), c'erano anche i dirigenti scolastici, quindi non ci siamo incontrati così... e sono loro a dirlo - si è dovuto abbassare il livello dell'insegnamento e dell'apprendimento. È stato un fallimento annunciato anche per il modo superficiale giuridico - direi - di applicazione, ma non pedagogico-didattico con cui è stato imposto.
Le precedenti adaptation che lei ieri ha citato erano state predisposte da un certo Signor Pezzoli, che era un semplice maestro e un semplice direttore didattico, che però aveva il vantaggio di conoscere molto bene la scuola valdostana e soprattutto di che cosa volesse dire insegnare. Questo è il grande problema: le adaptation sono state calate dall'alto senza che nessuno riuscisse a calibrarle riguardo all'insegnamento. Il professor Pezzoli, che parlava poco ma ben conosceva l'insegnamento, non aveva messo a repentaglio la professionalità degli insegnanti...
Presidente - Un po' di rispetto per la collega Certan, per favore! Prego.
Certan (ALPE) - ... noi ormai siamo abituati, per cui alla fine sappiamo che parliamo per i cittadini che ci ascoltano e che hanno l'interesse di ascoltare e poi rimane la registrazione, almeno rimane agli atti.
Dicevo, il professor Pezzoli aveva molto a cuore, come direttore didattico, gli insegnanti, perché sapeva che solo con la loro formazione, ma soprattutto con la loro professionalità avrebbe potuto migliorare la scuola valdostana, infatti su quello aveva insistito. Era un modello che si era poi pian piano plasmato e che andava sicuramente rinvigorito, ma era stato adeguato negli anni anche con l'apporto di tutte le diverse sensibilità degli insegnanti ed era da lì che bisognava partire, non dalla legge nazionale!
Di molte cose che lei ha annunciato io conosco anche la genesi di chi magari gliele ha suggerite. Credo anch'io che in questo momento il segmento della scuola più in difficoltà sia quello della scuola secondaria di primo grado - e chiedo scusa, perché nella mozione c'è poi un errore che le segnalerò -, quindi la scuola media. Non crediamo però che sia solo su quel grado, su quel segmento della scuola che si debba intervenire, questa legge è da rivedere dall'infanzia fino alle superiori, ma perché è quello più in difficoltà? Non per mancanza di preparazione degli insegnanti, ma perché è un momento di passaggio di raccordo estremamente difficile già per gli alunni, che sono in una fase di crescita estremamente particolare, e proprio per quello doveva in modo molto più preciso andare nel dettaglio a calibrare bene per questo segmento di scuola. Che lei adesso allenti la tensione alla scuola media può andare bene, ma si metta il cuore in pace: gli insegnanti già lo facevano quello che lei ha promesso, cioè di fare quel che potevano e di far andare avanti le cose più o meno. Qui sta la grossa differenza fra quello che probabilmente lei vuole fare: adeguare questa legge - o comunque in qualche modo ritoccarla in alcuni aspetti ma salvarne in qualche modo la struttura - e quello che, a nostro avviso, va fatto: la legge va davvero reimpostata tutta e per tutti gli ordini di scuola, tutto è da rivedere, perché gli organici, gli orari, la formazione... è tutto collegato.
Le adaptation hanno messo soprattutto in ginocchio la scuola media, perché è stata quella che quest'anno non ha avuto l'organico di potenziamento, mentre sulle superiori, quasi tutte le istituzioni hanno avuto almeno tre insegnanti in più per ogni istituzione. Non vuol dire che abbia funzionato benissimo, perché sappiamo anche noi le difficoltà che ci sono state e i vari problemi, ma sicuramente avere delle risorse in più nella scuola, soprattutto dove ci sono sempre più difficoltà di apprendimento, ha sicuramente creato meno problematiche. La scuola media, proprio perché è il settore di collegamento fra due momenti evolutivi dell'alunno molto importanti, è il settore più vulnerabile. Andava protetto maggiormente ed è quindi "scoppiato" prima con delle gravi problematiche. L'impossibilità di fare gli orari... e vorrei leggere quanto è stato scritto da un'istituzione: "difficoltà nell'organizzazione oraria che ha previsto l'attuazione dei progetti nel corso del solo secondo quadrimestre al fine di consentire l'acquisizione almeno di competenze minime da parte degli studenti nel primo anno". Leggo quanto è stato scritto... vedo che anche l'Assessore Baccega e l'Assessore Nogara si divertono, devo proprio parlare di un argomento che diverte, mi fa piacere...
La scuola media, proprio perché aveva delle problematiche diverse, andava davvero protetta meglio. Vi sono tutti gli altri aspetti della parte linguistica e dei progetti che è stata cambiata, ma anche da un punto di vista metodologico è stata cambiata completamente l'organizzazione. Diciamo che i risultati ottenuti sono opposti a quanto lei aveva sempre sostenuto e a quanto volevate. L'accentuazione dei bambini privilegiati - lei aveva detto - deve essere su tutta la scuola valdostana, perché nessun bambino deve essere lasciato fuori, ha ottenuto l'effetto contrario. Le famiglie che possono portare i bambini in Inghilterra o all'English, perché adesso non c'è più solo l'English Center ad Aosta o le varie scuole, ma adesso li portano direttamente le famiglie, e quindi c'è l'emarginazione dei bambini con difficoltà, alunni che necessitano di sostegno sono emarginati ancora di più, quindi ha creato una divergenza ancora più ampia.
Per concludere, le varie osservazioni sulle quali interverrà anche il collega Restano, perché alcune precisazioni che abbiamo fatto in mozione sono anche collegate all'alternanza scuola/lavoro... noi le chiediamo davvero di rivedere e di portare in commissione un disegno di legge - spetta chiaramente alla Giunta farlo, alla maggioranza - che riveda completamente, questi sono i primi spunti, quelli che noi abbiamo letto, sui quali sicuramente lei interverrà e in replica approfondirò quanto devo ancora approfondire.
Président - Nous sommes en discussion générale. Y a-t-il quelqu'un qui souhaite intervenir? La parole au collègue Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - Io non so se il mio intervento sia da intendere in discussione generale o in presentazione essendo un firmatario della mozione, però fa lo stesso, non è un problema, come firmatario forse è in illustrazione.
Io non ho le stesse competenze didattico-pedagogiche e la stessa esperienza dell'Assessore Rini o della collega che mi ha preceduto, però intervengo per illustrare una parte di questa mozione che riguarda l'alternanza scuola/lavoro, apparentemente meno importante dei contenuti generali della legge n. 18, che è una legge che io ho votato. Magari non la condividevo nella sua interezza, però è una legge che doveva essere fatta, che ha vissuto un periodo di prova e ovviamente adesso va ritoccata, va rivista, va modificata. Questa è ovviamente anche l'occasione per migliorare gli aspetti dell'alternanza scuola/lavoro. Era un aspetto, quello che vado ad illustrare, che poteva anche essere trattato a parte e riguarda l'alternanza scuola/lavoro per i ragazzi che praticano lo sport, per gli atleti. La nostra norma non lo prevede e lascia la questione così come trattata dalla norma nazionale, la norma nazionale prevede in effetti che i ragazzi, i giovani atleti possano espletare l'alternanza scuola/lavoro all'interno di associazioni sportive dilettantistiche, ma inquadra l'aspetto solo come lavoro. Si limita a considerare gli allenamenti e l'attività sportiva come alternanza scuola/lavoro solamente per un ristretto numero di atleti. In effetti la circolare del MIUR, poi recepita dal CONI, va a fare delle precisazioni e dice che gli allenamenti e l'attività sportiva vengono inseriti all'interno dell'alternanza scuola/lavoro solo per i rappresentanti delle Nazionali partecipanti a competizioni internazionali, per gli sport individuali considera solamente i primi 12 atleti nelle classifiche nazionali, poi questo elenco comprende anche gli atleti olimpici e paralimpici, fa una parentesi, una specificazione per gli atleti professionisti per gli sport di squadra. Se andiamo ad analizzare il contenuto di questi quattro punti, la nostra regione, visti gli esigui numeri di atleti, viene un pochino esclusa e le faccio degli esempi: per gli sport di squadra, se prendiamo ad esempio il calcio, atleti che appartengono a squadre di serie A, di serie B o alla Lega Pro, sono solamente quei ragazzi che vanno ad allenarsi in squadre fuori Valle, il numero quindi è molto ridotto; mentre per quanto riguarda gli sport invernali, sport individuali, abbiamo degli atleti che appartengono alla lista nazionale e sono inseriti nei primi 12, anche per quanto riguarda la Federazione di atletica leggera, però sono veramente pochi.
Io vorrei proporre, insieme ai colleghi firmatari di questa mozione, vista la nostra specificità, la potenzialità di questa Regione di normare in merito, di allargare questo aspetto, perché se noi andiamo ad interpretare lo sport come un'attività formativa, lo sport abbinato alla scuola ancora di più come attività di formazione per tutti gli atleti e studenti che frequentano le scuole superiori, andiamo veramente a fare un'operazione di prevenzione primaria rispetto non solo all'aspetto formativo, ma anche rispetto alla salute. Abbiamo circa 5000 ragazzi interessati dalle scuole superiori. Ora, credo sia nelle nostre potenzialità prevedere una modifica alla norma, e la potremmo fare in brevissimo tempo, si potrebbe dire: "tutti gli atleti che frequentano le scuole superiori in Valle d'Aosta, che praticano sport a livello nazionale e internazionale vengono inseriti, l'attività svolta di questi atleti è certificata attraverso una convenzione, così come previsto dal MIUR e dal CONI con le associazioni sportive dilettantistiche iscritte alle federazioni e viene riconosciuta l'attività di allenamento come alternanza scuola/lavoro". Si parla di 200 ore, ricordo a tutti i colleghi che questi ragazzi svolgono 500 ore di allenamento e quindi si tratta di una piccola percentuale del loro lavoro, ma deve essere chiaro che questo è un investimento sul futuro di questi ragazzi e a noi oggi costa veramente poco fare questa modifica, sono quattro righe da scrivere. La Giunta poi può deliberare le modalità della convenzione e saremo già ai nastri di partenza per questo anno scolastico. Gli elenchi degli atleti che frequentano le gare nazionali e internazionali li troviamo dalle federazioni di appartenenza, daremmo veramente un incentivo e forse sarebbe il primo passo verso una collaborazione effettiva tra il mondo dello sport e il mondo della scuola.
Président - La parole au collègue Cognetta.
Cognetta (M5S) - Io non sono tra i fautori e tra i votanti di quella legge. Mi sembra di essermi opposto con tutto quello che potevo. Un po' per una questione riferita all'occupazione; c'era ed è rimasto un grosso problema di occupazione, perché abbiamo mandato a casa degli insegnanti, poi si era detto che in qualche modo sarebbero stati recuperati, ma, di fatto, non è successo e quindi c'è gente che ci ha rimesso il posto di lavoro e un po' perché la ritenevo una riforma non condivisa dalle parti e infatti, guarda caso, è accaduto proprio quello che era stato detto allora.
A maggior ragione c'è da prendere spunto da quello che ha detto il collega Restano: si fosse fatto un ragionamento più approfondito, la sua sollecitazione che è avvenuta oggi in aula, così come tante altre che avrebbero portato gli insegnanti nella discussione che non ci fu allora, magari poteva partorire una legge migliore di quella che invece è stata tirata fuori. Con questa mozione il ragionamento che si vuole fare quindi è che, capito che è stato fatto un errore, ma non c'è nulla di male in questo, se non si fanno le cose, non si può capire che si sbaglia, adesso però dobbiamo porvi rimedio. Direi quindi che in tempi molto stretti e brevi dovremo mettere mano a questa cosa, sistemarla entro la fine legislatura e fare in modo che dal prossimo anno le cose si sistemino e vadano meglio, perché è anche un argomento talmente importante che non può essere semplicemente un terreno di scontro acceso, da un punto di vista politico, tra una parte rispetto all'altra. La formazione, l'educazione e la cultura sono patrimonio di tutti ed è quello che contestavo a voi, al Governo di allora quando ci venne imposta quella legge con quei tempi e con quelle modalità. Era una legge che andava discussa, una legge che andava discussa a fondo, era una legge che andava approfondita da tutti, cosa che non fu fatta e quella cosa portò anche alla presentazione di "enne" emendamenti, che vennero poi ritirati. Tra l'altro, si sta cercando di modificare il Regolamento per evitare che succeda di nuovo e spero che non si faccia questo. Al di là di questo, immagino che ci sia l'intenzione del Governo di accettare questa nostra mozione e quindi di sistemare una volta per tutte questa questione.
Président - Nous sommes en discussion générale. S'il n'y a pas d'autres interventions, je ferme la discussion générale. La discussion générale est fermée. Pour la réplique, la parole à l'Assesseur Rini.
Rini (UV) - Ringrazio i colleghi. In questa seduta possiamo almeno fare un po' di chiarezza, come hanno ricordato anche i colleghi che mi hanno preceduto su questo tema per noi così importante.
Prima di entrare nel merito delle risposte più tecniche anche che ovviamente, con l'ausilio delle mie strutture, abbiamo predisposto, colgo l'occasione per aprire un pochino di più il dibattito e riuscire anche a spiegare meglio alcuni punti, alcune sollecitazioni che mi sono pervenute durante l'illustrazione di questa mozione. Intanto parto dall'ultimo intervento del collega Cognetta. Io ho apprezzato molto sia il suo tono che il contenuto del suo intervento, perché effettivamente credo che dove si possa migliorare anche le proprie azioni si debba in tutta tranquillità dire che si sta effettivamente portando avanti questo tipo di ragionamento. Sicuramente c'è stato un mal inserimento nel mondo della scuola di questa riforma, e poi entro nel merito della differenza tra la legge e le adaptation. Sicuramente questa è stata una sensazione percepita dal mondo della scuola, quindi dobbiamo prenderne atto e mettere in moto tutti quei meccanismi necessari per adattare, modificare, migliorare questa riforma e queste previsioni nell'unico interesse che noi dobbiamo avere: quello della preparazione dei nostri ragazzi, e su questo ci tornerò, che era poi anche l'obiettivo che avevamo allora. Nessun fine elettoralistico né allora, né ora, lo avessi avuto, lo avessimo avuto, non avremmo fatto nulla, perché nel mondo della scuola se vuoi portare avanti dei fini elettoralistici, non fai nulla, non si tocca nulla ed è molto più semplice, mi creda, si applicano le riforme nazionali e finisce lì. Le ricordo - e qua io credo che forse non siamo stati bravi nel comunicarlo, ma questo il mondo della scuola ce lo ha riconosciuto ancora nell'ultimo incontro che abbiamo avuto con una delegazione di insegnanti - che se non ci fosse stato tutto l'impegno a partire dal nostro Senatore Lanièce, dal nostro Parlamentare Marguerettaz e poi con l'arrivo dell'allora Ministro Giannini, che vi ricordo con quella norma di attuazione ha consentito di derogare dalle previsioni normative della Buona scuola - e su questo il mondo della scuola è unanimemente d'accordo -, se quella legge fosse stata applicata sul nostro territorio così com'è avvenuto su tutto il territorio nazionale... Noi parliamo spesso e portiamo spesso ad esempio l'Alto Adige come eccellenza, l'Alto Adige aveva proposto una modifica simile, non uguale alla nostra al testo della Buona scuola, questa legge è stata impugnata e come risultato hanno avuto l'applicazione diretta della Buona scuola nazionale. Sul nostro territorio questo avrebbe comportato l'applicazione degli ambiti, le assicuro che oggi saremmo qua a parlare di tutto tranne che delle adaptation, perché sarebbero l'ultimo dei problemi del nostro corpo docente, perché avremmo problemi molto più importanti. Queste sono un po' le suggestioni anche degli incontri che stiamo avendo con gli insegnanti.
Dicevo, la confusione. Io qua invece entro nel merito di chi ha illustrato per primo il testo della mozione. Sapendo anche la conoscenza che ha del mondo della scuola, sono certa che sia una confusione creata ad hoc, collega Certan, perché in ogni interpellanza, in ogni mozione si cerca di fare confusione su questo e si mischiano due argomenti completamente diversi: una è la legge n. 18, che prevede certe cose...
(interruzione della Consigliera Certan, fuori microfono)
.. no, non le ha distinte e le ha confuse in tutto il suo... come dice lei, fortunatamente è tutto registrato, si riascolti! Una è la legge n. 18, che ha delle previsioni impattanti e le modifiche eventuali di una legge hanno ovviamente un certo tipo di iter, altra cosa invece è la delibera con cui abbiamo portato avanti le adaptation, approvate innanzitutto dal Consiglio scolastico. Ieri - e qua riprendo - qualcuno ha detto: "quando ci sono le cose buone, è l'Assessore che le ha proposte, sennò è il Consiglio scolastico", no, nessuno scarica le colpe, tra i miei tanti difetti non ho questo. Il Consiglio scolastico è presieduto dall'Assessore, quindi chi vuole pescare su un organismo che è presieduto dall'Assessore? Le dico che non è un'iniziativa dell'Assessore, perché io, forse a differenza di altri, riconosco i miei limiti e non entro nei dettagli tecnici di scelte che ovviamente deve fare chi ha le competenze. Io credo di averne altre di competenze, non queste e quindi ho semplicemente ricordato l'organismo che ha deliberato il testo delle adaptation: il Consiglio scolastico.
Per quanto riguarda la rimodulazione di questo progetto, noi abbiamo parlato di rimodulazione, poi entrerò meglio nel dettaglio, certo né di un passo indietro, ma anzi di un passo in avanti. Si poteva intervenire proprio per quella distinzione. Sul testo degli adattamenti non incide con l'organico. Le stamperò, le porterò, le pubblicherò le note tecniche...
(nuova interruzione della Consigliera Certan, fuori microfono)
... guardi, io ne capisco di norme, le assicuro...
Presidente - Collega Certan, faccia finire l'Assessore, non si può attivare un dibattito. Prego, Assessore...
Rini (UV) - ... ognuno ha il suo settore, lei mi parla di norme e io le garantisco che le conosco bene. Per quanto riguarda le adaptation, la prova provata che poteva intervenire gliela abbiamo data questo mese, ma io non voglio accusarla, perché giustamente - come ha detto lei in premessa, e questo l'ho apprezzato - ognuno porta avanti le proprie idee, ognuno se ha piacere di intervenire, ha la volontà... lei voleva prendersi un tempo più lungo? Io non entro nel merito, ma non mi venga a dire cose che non corrispondono al vero! Solo questo le dico. Poteva intervenire, poteva farlo subito, come abbiamo fatto noi quest'anno; se non si poteva, perché noi siamo riusciti? Non credo di avere dei superpoteri. Si poteva intervenire sia in corso d'anno, ma si doveva intervenire, perché, visto che li richiama, vada a rivedersi i verbali del Consiglio scolastico! Noi, nel momento dell'approvazione nel Consiglio scolastico delle adaptation, avevamo già detto che nel secondo anno di applicazione - però mi ascolti, perché sennò mi replica sempre senza ascoltarmi... - avremmo apportato delle modifiche alla sperimentazione. Non è vero quindi che non si poteva intervenire! Io poi non entro nel merito del perché non si è voluto intervenire, magari aveva voglia di portare avanti un progetto diverso, intervenendo anche sulla legge, ma le adaptation lei le poteva stoppare, modificare, cambiare, implementare, poteva fare tutte queste cose.
"La sperimentazione limitata", no, allora lei ha proprio ragione quando dice che la vediamo in maniera diversa, sì, la vediamo in maniera profondamente diversa. Questa riforma è nata con un obiettivo: dare a tutti i ragazzi le stesse possibilità, perché i ragazzi che escono dalle nostre scuole devono avere la possibilità di immettersi nel mondo del lavoro. L'altro giorno abbiamo fatto una riunione con Confindustria, sa cosa ci ha detto? Che ormai tutti... ma credo di dire una banalità talmente grossa, io facevo sempre l'esempio che l'Università di Torino ormai all'ingegneria, le faccio un esempio, tiene i corsi in inglese...
Presidente - Collega Certan, avrà la possibilità di replicare. Per favore, lasci finire l'Assessore.
Rini (UV) - ... diventa difficile intervenire così. Le dicevo, io portavo sempre l'esempio dei corsi universitari tenuti in inglese. Confindustria ci ha fatto presente come nell'ultima selezione per un posto da cameriera era necessaria l'ottima conoscenza della lingua inglese. Questo metodo va migliorato? Benissimo, siamo qua a disposizione. Abbiamo convocato un Consiglio scolastico il 28 dicembre per venire incontro alle esigenze degli insegnanti, ma non lo fermeremo e non lo limiteremo ad alcune scuole, perché io voglio rifiutare assolutamente che esistano scuole di serie A e scuole di serie B, che le famiglie debbano sperare nella fortuna di iscrivere il loro figlio in una scuola dove gli verranno forniti tutti gli strumenti per entrare nel mondo del lavoro e per avere un futuro. Io voglio che queste opportunità le abbiano tutti i ragazzi di tutte le scuole su tutto il territorio: questa è la sfida. È ambiziosa? Probabilmente, ma ci crediamo e ci dovremmo credere tutti insieme, perché noi qua passiamo, ma il sistema scolastico rimane e sarà quello che formerà i nuovi giovani di domani.
Dicevo, nell'ambito della discussione di questa mozione la posizione del Governo regionale, e ovviamente dell'Assessore e di tutta la struttura dell'Assessorato, è più che mai convinta - e ha ragione, delle volte con i comunicati poi si rischia di confondere ancora di più le idee -, per questo abbiamo voluto portare avanti la nostra progettualità. Come dicevo prima, il potenziamento delle competenze bilinguistiche e plurilinguistiche, perché qua le criticità maggiori... anzi io voglio sperare che le uniche criticità siano legate alla lingua inglese, sulla lingua francese ovviamente siamo una regione bilingue, caspita, credo che su questo non ci sia neanche da discutere. Dicevo, la preparazione bilingue dei nostri ragazzi nell'ambito del sistema scolastico valdostano è un processo, che ovviamente non si può e non si vuole fermare, perché non siamo noi a fermarlo, è il mondo del lavoro. Non possiamo permetterci di avere dei ragazzi, dei futuri uomini e donne di domani che non hanno le competenze per entrare minimamente in nessun ambito lavorativo. Dicevo che non lo si vuole e non lo si può fermare, così come tra l'altro è emerso in modo inequivocabile nel corso del Consiglio scolastico riunito il 28 dicembre scorso. Lo stesso mercato del lavoro attuale richiede a gran voce ragazzi preparati su tutta una serie di competenze, ma soprattutto a livello linguistico. Continuiamo a dire che siamo una regione a vocazione turistica e come possiamo non adeguare anche il nostro sistema scolastico? L'introduzione delle adaptation nel sistema scolastico valdostano quindi credo che abbia colpito nel segno in questo, riportando la discussione linguistica al centro del dibattito. Si può fare meglio? Sicuramente. Si deve fare meglio? Indubbiamente. Si doveva discutere più con le scuole? Sono qui ad ammettere anche gli errori che possiamo aver fatto. Sì, dovevamo discutere di più con le scuole ed è quello che vogliamo fare, quando? Adesso, si guarda sempre al presente, soprattutto con un occhio verso il futuro. L'importante, secondo me, è sempre fare il primo passo e avere il coraggio di partire. Non è facile e lei lo sa perché lei il mondo della scuola l'ha vissuto, sa quanto sia difficile apportare delle modifiche. È difficile, ma bisogna avere il coraggio di farlo e io ringrazio quei tanti docenti che in questo anno e mezzo di sperimentazione con impegno, anche non condividendo il progetto delle adaptation, con serietà e impegno hanno portato avanti i progetti e sono tanti e hanno raggiunto dei grandi risultati. Vada a vedere le differenze di competenze linguistiche che si sono acquisite, le certificazioni linguistiche, vada a guardarle! Questi sono risultati!
Resta da capire come le adaptation vadano applicate nel modo migliore valorizzando appieno le competenze e la professionalità del corpo docente con l'esclusivo obiettivo di dare maggiori opportunità ai nostri ragazzi. Motivo per cui nell'ambito del biennio di sperimentazione delle adaptation, già dall'inizio si era pensato di modificare in corso della sperimentazione le previsioni, perché, per esempio, hanno lamentato l'eccessiva rigidità nella scelta delle materie, che il gruppo tecnico di lavoro aveva previsto per agevolare la formazione e la produzione di materiale, perché hanno pensato: se a monte io dico già quali saranno le materie, gli fornisco il materiale di supporto. Questa cosa non va bene? Benissimo, togliamo la rigidità delle materie. Qua non è una guerra tra una parte e l'altra. Qui l'obiettivo è comune, capiamo insieme come raggiungerlo. Io capisco poi la bagarre politica e la rispetto, però su questo tema no, su questo tema andiamo oltre, andiamo oltre tutti quanti, davvero.
Dicevo, il Consiglio scolastico ha apportato delle modifiche alla sperimentazione già per la seconda parte dell'anno scolastico solo in quei casi dove non si riusciva ad andare avanti. Non mi sembrava giusto che alcuni docenti potessero avere addirittura delle lettere di richiamo perché non portavano avanti la sperimentazione e questa è l'unica cosa che abbiamo voluto evitare. Dove si è riusciti a fare... e le ricordo che in quasi la totalità delle istituzioni scolastiche la criticità maggiore l'abbiamo avuta nell'educazione fisica. Ora, non entro qua a tediarvi con i dettagli, ma lei lo sa, quella è stata una delle criticità maggiori. Non si riesce a fare educazione fisica, neanche con l'esperto linguistico mandato e pagato dall'Amministrazione regionale, non si riescono a fare quei 6 moduli su 66 (perché di questo stiamo parlando)? Va bene, cambiamo la materia, diamo questa possibilità in più. È una piccola modifica che si è ritenuto di poter portare. La grande e sostanziale modifica verrà proposta per l'anno prossimo. Prima aspettiamo di avere tutti i dati del monitoraggio, perché quelle sono alcune lettere firmate da alcuni insegnanti, e la grande modifica verrà fatta nella prossima deliberazione del Consiglio scolastico dopo aver ascoltato e analizzato i dati del monitoraggio, con l'ausilio di quella commissione tecnica di esterni e tecnici che ci daranno dei suggerimenti per poi intervenire nell'anno prossimo. Le modifiche più sostanziali quindi saranno apportate per il 2018-2019 una volta acquisite tutte queste analisi.
Entro nel merito e cerco di andare veloce, i punti erano tanti, poi ci saranno altre occasioni per entrare nel merito. La revoca in corso d'anno scolastico: dalle premesse che ho fatto capite bene che su questo noi la pensiamo in maniera totalmente diversa, la revoca sì che sarebbe un passo indietro, sarebbe ancora una volta mettere in confusione le scuole: prima un passo in avanti, poi un passo indietro, poi sì le risorse, ma sulla formazione siamo passati da 50.000 euro di formazione del 2015 ai 380.000 del 2017. Sa quanto investe lo Stato italiano per la formazione di tutti i docenti su tutto il territorio nazionale? Investe 1 milione su tutto il territorio nazionale. La Regione Valle d'Aosta 380.000 con 120.000 abitanti. Vuole essere questo un segnale di attenzione alla formazione dei docenti, immagino, concreto, perché bisogna parlare di fatti, sennò con le parole è un po' sempre tutto...
Presidente - Assessore, la invito a concludere, altrimenti prende i cinque minuti della dichiarazione di voto.
Rini (UV) - ... va bene. Oltre a questo, quindi la revoca - ma credo che la richiesta della revoca sia più una provocazione - costituirebbe anche un vuoto normativo, lo sa meglio di me, sennò questa sì l'avrebbe proposta lei, perché qua nessuna modifica di legge era necessaria.
Sulla base degli adattamenti, quindi è stato redatto anche un rapporto di autovalutazione delle istituzioni scolastiche, è stata costruita la programmazione didattica delle istituzioni, il piano della formazione, sono state allocate le risorse umane, che quindi hanno anche un risvolto economico, le risorse finanziarie sia dal fondo di istituto che dall'amministrazione centrale. Questo quindi non era assolutamente proponibile, oltre che andare contro tutti quei principi che le ho prima elencato. Inoltre negli anni 2016-2017 e 2017-2018 la metà circa dei docenti di tutti i gradi di scuola, quindi più di 1000 docenti su un totale di 2670, ha partecipato ai corsi di formazione linguistico-didattica di supporto agli adattamenti con quell'investimento economico che avevamo previsto in bilancio. Cerco di comprimere per riuscire a rispondere anche a tutta la seconda parte. In tal senso si è espresso anche il Consiglio scolastico, come le dicevo, all'unanimità. Il Consiglio scolastico non è un gruppo di tecnici che fanno capo all'Assessore, ci sono rappresentanti dei docenti, ci sono rappresentanti dei genitori, ci sono rappresentanti delle sigle sindacali, che hanno votato tutti a favore di questa modifica in corsa con l'impegno di apportare le modifiche maggiori per l'anno che verrà, quindi da settembre, questa è stata la votazione del Consiglio scolastico all'unanimità, quindi la revisione con una presentazione di un disegno di legge. I primi due punti sono oggetto degli adattamenti, come dicevo prima, quindi confonderli serve a confondere il dibattito ma non poi a risolvere i problemi, perché sono due cose completamente diverse. In sede di revisione anche questi possono essere affrontati.
Sull'alternanza scuola/lavoro non si ravvisa ora la necessità di apportare modifiche all'articolo di legge regionale dedicato all'alternanza scuola/lavoro, anche se non le nego, collega Restano... poi lei ha portato ancora un altro suggerimento per quanto riguarda gli atleti. Io ho ascoltato con attenzione e ho anche apprezzato il suo intervento, ci prendiamo l'impegno di ragionare insieme molto volentieri e questo anche in V Commissione, dove magari, se ci sarà l'occasione, verremo anche a spiegare quali sono gli intendimenti.
In realtà, lei ha anche dato un apporto già negli anni alla modifica del progetto classe de neige che sogniamo di far diventare classe de sport per aiutare proprio i ragazzi che studiano e allora lì sì che possono essere introdotte queste agevolazioni, però dobbiamo mettere dei parametri, una griglia che sia chiara, perché anche qua non creiamo false aspettative ai nostri ragazzi e credo che la ratio della norma nazionale sia proprio quella: andiamo a valorizzare i top atleti. Per tutti gli altri garantiamogli l'alternanza scuola/lavoro per dare loro anche una possibilità di sbocco lavorativo diverso, perché presumibilmente nella vita magari non vivranno di sport, quindi è giusto investire su chi vivrà di sport, ma per tutti gli altri diamogli anche altre opportunità. Sono però assolutamente disponibile su questo ad aprire un dialogo e a capire, magari anche con l'ausilio dei tecnici, dove e come sia possibile intervenire in maniera diversa. Il rapporto scuola/lavoro sa che è un tema che mi sta particolarmente a cuore, tant'è che nella norma di attuazione abbiamo chiesto che venisse inserito anche questo, che nulla c'entrava in quel momento di discussione.
Stiamo studiando sulla scuola primaria come intervenire per l'insegnamento dell'educazione fisica, dov'è fondamentale. Io capisco che tante volte le maestre si trovano a dover portare avanti le ore di educazione fisica anche con difficoltà, quindi sarebbe necessario inserire nella scuola primaria degli esperti di educazione fisica, che vadano ad aiutare, magari tralasciando gli ultimi due anni di scuola secondaria di secondo grado, dove i ragazzi sono già formati e ognuno ha già il suo sport, pratica l'attività sportiva, invece è proprio nei primi anni che li si avvicina ad un corretto stile di vita, ad un'attività fisica e li si fa anche magari appassionare ad uno sport; su questo stiamo lavorando, io vi terrò informati sul prosieguo dei lavori.
Per quanto riguarda l'educazione degli adulti, l'articolo 8 della legge regionale prevede una specifica struttura tecnico-amministrativa nella quale allocare un centro dedicato. La nuova struttura sarà chiamata ad amministrare, coordinare ed erogare le offerte di istruzione e formazione degli adulti organizzate verticalmente nel sistema scolastico, nonché orizzontalmente con le altre agenzie formative per dare un'adeguata risposta alla domanda proveniente dal singolo, dalle istituzioni e dal mondo del lavoro.
Io ho provato un po' a rispondere a tutte le questioni. Quello che posso dirvi è che diamo innanzitutto la piena disponibilità a venire in V Commissione, di cui c'è già una riunione fissata per quanto riguarda gli adattamenti, dove avremo più tempo di spiegare nel dettaglio la volontà e gli obiettivi futuri su questo tema e di entrare magari nel merito anche in commissione di tutti gli altri punti. Noi non possiamo essere d'accordo su questo testo di mozione per queste ragioni e concludo con un invito: possiamo fare anche della bagarre politica, elettoralistica su altri settori, non sulla pelle dei nostri ragazzi, non sulla scuola, non sugli insegnanti! Cerchiamo di essere seri e uniti su questo e portiamo avanti gli obiettivi che sono certa non possono che essere comuni, non possiamo che condividere l'obiettivo comune, su questo non buttiamola in bagarre politica, non facciamolo per i nostri ragazzi.
Président - La parole au collègue Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - Grazie, Assessore, per la risposta. La ringrazio anche per l'apertura. Certo che l'argomento è importante, il tempo per la risposta era limitato, capisco che abbia preso gran parte del tempo a sua disposizione l'argomento principale, che ovviamente è la riforma della legge n. 18 e che l'aspetto sportivo possa apparire marginale anche rispetto all'interezza dell'argomento trattato.
Convengo con lei su quanto detto, lei ha allargato il campo riguardo alla scuola dell'infanzia, alla scuola primaria, alla necessità di inserire l'educazione fisica, peraltro servono dei tecnici, degli insegnanti preparati perché le capacità motorie dei bambini, i riflessi neuromuscolari si sviluppano solo all'interno di una certa fascia di età e quindi servono degli insegnanti preparati, ma anche delle strutture ad hoc. Credo che l'Amministrazione regionale abbia investito nel tempo sulle strutture, adesso è arrivato il momento di inserire i tecnici anche nella scuola primaria.
Il mio intervento però riguardava un'altra parte a cui lei ha cercato di dare risposta, anche parlando della classe de neige e di altro, che sono ancora una parte diversa del discorso. Quello che chiedevo io era di intervenire rapidamente, perché se aspettiamo la legge con tutti i passi che devono essere fatti, arriviamo all'oggetto, alla questione, ai fatti in un tempo abbastanza lungo. Confrontandomi anche con altri colleghi, abbiamo recepito la disponibilità, ma anche intuito quello che potrebbe essere un percorso specifico per l'argomento da me trattato: quello di intervenire attraverso una delibera di Giunta. Io lo porto all'aula, peraltro mi ero già preparato un testo non di delibera, ma quanto si potrebbe scrivere. Se siamo tutti d'accordo, si può intervenire in questo senso, perché poi la convenzione e l'apporto dei tecnici riguarda federazione per federazione, associazione sportiva dilettantistica per associazione sportiva dilettantistica, quindi questo è un lavoro successivo e toccherà, se andiamo a vedere quanto è stato scritto dal CONI e dal MIUR, alle singole associazioni, ai singoli tecnici rendicontare sull'attività. Mi permetta, io sono per le pari opportunità per tutti, come ha detto lei, quindi dobbiamo aprire a tutti, non solo ai top atleti, perché questi non li abbiamo mica a 16 anni, questo è uno dei più grandi errori, ma neanche a 20 anni! Un atleta si dimostra di livello, di alto livello, di poter vivere di sport dopo i 20 anni. Questo è un grande errore dello sport: creare la specializzazione precoce. È questo che dobbiamo evitare. È giusto quindi dare l'opportunità al più ampio spettro di ragazzi per intervenire nella maniera che ho proposto io, quindi la specializzazione precoce no. Dobbiamo avere dei tecnici preparati per far crescere i nostri ragazzi, attraverso questa convenzione ci possiamo arrivare. È per questo che mi permetto di sollecitare i colleghi, perché c'è una certa urgenza a dare una risposta.
Président - La parole à la collègue Certan.
Certan (ALPE) - Grazie, Assessore, per l'apertura e in qualche modo anche il mea culpa che ha fatto dicendo: "siamo partiti, abbiamo messo il primo tassello, abbiamo avuto il coraggio di fare qualcosa, di muovere le acque", e io questo lo riconosco. In quel momento non si poteva, mi permetta, non è una battuta, fare altrimenti, perché mi scusi ma avrei voluto vedere una Regione Valle d'Aosta autonoma con uno Statuto speciale che non interveniva con una norma di attuazione...
(interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)
... infatti lei ha parlato nel suo intervento della norma di attuazione, io nell'illustrazione della mozione non sono intervenuta a parlare della norma di attuazione, perché è una norma talmente ampia, talmente a maglie larghe, ma talmente fatta bene che si poteva inserire qualsiasi legge, certo, fatta in un certo modo. Mi permetta quest'ultima precisazione - gli insegnanti la sanno bene -: anche se non siamo sempre tanto pronti sulle leggi e sulle norme, l'abbiamo capita sulla nostra pelle la differenza fra la legge n. 18 e le adaptation. C'era la legge Buona scuola, la norma di attuazione, la legge n. 18 a cappello su tutto e poi le adaptation nei vari ordini di scuola. La differenza la sappiamo benissimo, la conosciamo perfettamente e non la confondiamo, ma se lei mi viene a dire che sono scatole diverse, io le dico: no, sono una dentro l'altra. Se io vado a portare... e mi scusi abbiamo una visione diversa, magari io ogni tanto sono irruente, ma come lei credo in quello che dico fermamente e anche perché il mondo scolastico e il mondo della scuola lo vivo ancora adesso da mamma, lo vivo ancora intensamente e anche lei lo sta facendo... Mi scusi quindi ma io non ho confuso niente, nessuno ha confuso niente, ma se vogliamo cambiare e mettere a regime tutto, dobbiamo intervenire su tutto e non andare a fare queste cosine, come ha fatto lei adesso e dicendo: le materie per un anno e mezzo gli insegnanti non potevano toccarle, le istituzioni non potevano cambiare la scelta della materia", adesso lei dice: "se proprio crea così tanti problemi, cambiamola". D'accordo, Assessore, però la serietà è un'altra cosa, o comunque per me la revisione generale e una politica educativa sono un'altra cosa, questi sono interventi riparatori laddove non si può fare diversamente. Ci sono scuole medie, come ha giustamente ammesso lei, che non riuscivano a fare l'orario, ma non perché fossero incapaci, ma perché proprio non riuscivano a far tornare le ore, quindi era impossibile da applicare.
Lei poi ha fatto una grande apertura, grandi complimenti sui toni e tutto. Io le do una totale collaborazione nell'andare a rivedere completamente tutto in commissione, con una commissione speciale, con una commissione come la vuole chiamare, come la volete imbastire voi: totale collaborazione sui temi, sugli approfondimenti specifici, però lei che adesso venga a dire che su questo tema deve esserci la concertazione generale - e glielo ha detto in modo molto elegante e soft oggi il collega Cognetta -, che lei oggi ci venga a dire che sul tema culturale, sul tema della scuola dobbiamo andare avanti insieme, certo, e quando noi glielo abbiamo chiesto da gennaio 2016 a luglio 2016, dov'era questa grande apertura di collaborazione? Quando noi vi abbiamo chiesto: non affrettate, aspettiamo che la scuola risponda in un certo modo, la scuola non è pronta, la scuola sta chiedendo tempo, dov'era la grande apertura e la grande collaborazione? Su questo mi permetta di dirle che siamo contenti che oggi ci siamo tutti ravveduti.
Entro nelle tematiche specifiche perché sennò anch'io poi non riesco a finire gli approfondimenti, intanto la ringrazio per le risposte. Erano degli spunti, erano i primi spunti che però abbiamo voluto mettere per iscritto. L'innovazione tecnologica era una delle fondamenta della Buona scuola che nel 2013 e 2014 aveva iniziato a mettere in campo filosoficamente tutta una serie di principi educativi, pedagogici, didattici che erano anche interessanti, uno di questi era l'innovazione tecnologica. Noi eravamo avanti su alcune cose, perché avevamo molto tempo dedicato a questo e nella scuola media siamo andati a ridurlo. Ora, io sono convinta che non si debba andare a quello che c'era prima, perché ormai è cambiata anche la progettualità, ma sicuramente pensare ad una figura in più in ogni scuola si può fare e da subito, perché c'è la possibilità di inserire per tutte le scuole questa figura, perché l'organico non è ancora stato fatto e quindi è per questo che le chiediamo di rivedere la legge adesso, perché le adaptation si inseriscono nell'organico. Se io faccio una disciplina, la insegno in un certo modo, se io faccio educazione fisica e lei insegna inglese, io la devo insegnare con lei, perché le adaptation mi dicono così, in qualche modo mi danno questa linea, è chiaro che io nell'organico lo devo prevedere. Tant'è che lei a luglio 2016 - e qui termino questa diatriba - decise di portare avanti lo stesso spingendo la legge, non l'ha applicata nel 2016 immediatamente in toto, ma ha detto: per quegli ordini di scuola va al 2017-2018. Credo che il Presidente Rollandin si ricordi bene, perché era così, l'avevamo applicata. Io mi ricordo bene un suo intervento in cui disse: "non la immettiamo in toto sull'anno 2016-2017", perché doveva passare attraverso marzo 2017, dov'è stato fatto l'organico. Purtroppo su questo non ci capiamo... non fa niente. Infatti quello che noi abbiamo sempre detto è che andare a tacconare... e nei miei incontri nelle istituzioni ho detto che tacconare è possibile, ma lo state già facendo voi come dirigenti e insegnanti, nel senso che avevo aperto, massima disponibilità e avevo detto: fate ragionevolmente tutto quello che potete per andare in quella direzione, ma adeguate voi come potete e noi, come politica, cercheremo di cambiare la legge per il 2018-2019: questo è quello che io ho detto in tutte le istituzioni e che abbiamo cercato di portare avanti. Ad ottobre poi chiaramente non abbiamo... ma tutta la documentazione e il materiale delle scuole, se vuole, io posso comunque fornirli alla commissione, facciamo un dossier... c'è, è qua, c'è tutto...
(interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)
... no, lei non ce l'ha completo così perché lei non ha fatto le riunioni con le istituzioni che abbiamo fatto in quel periodo, mi permetta...
(nuova interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)
Presidente - Assessore, per favore, lasciamo concludere la collega Certan.
Certan (ALPE) - ... ma non c'erano i suoi tecnici, c'erano i tecnici della scuola però, non si preoccupi. Faccia attenzione a non offendere i tecnici della scuola che lavorano tutti i giorni nella scuola.
Andiamo sugli altri argomenti. "Aprire, spiegare meglio": bene, Assessore, noi siamo disponibili, ma l'inserimento nel mondo della scuola bastava condividerlo. Se lei adesso lo ammette, noi ci siamo e se il male inserimento è stato fatto, la aiuteremo a portarlo, a farlo meglio. Sulla norma di attuazione le ho già detto, io non ho parlato, non l'ho messa in discussione, quindi non capisco perché sia intervenuta.
Sulla rimodulazione che sia un passo avanti... è un taccone in questo momento, ma va bene, nel senso che lei dice: "ci sono alcune criticità"... ah, entro dopo nel merito delle criticità... perché non si è voluto intervenire? Perché le sperimentazioni, quando si decidono a tappeto in tutte le scuole, poi non si può decidere di andare a dire: "qui sì, lì no, qua su, qua giù", anche perché le risorse messe sono soldi pubblici e, se uno porta avanti una sperimentazione, bisogna poi valutarla e chiuderla, o valutare e dire: "la cambio" ma alla fine della sperimentazione, non decidendo a metà perché comunque si decide che... quando si è impiccata una classe professionale, si è obbligati poi ad intervenire, perché in quel caso lì credo che, come amministratori, potremmo anche avere qualche problema, perché sono soldi pubblici che si sono investiti e se sono mal investiti... io non posso interrompere a piacimento una sperimentazione, ha dei tempi, la sperimentazione l'avevate decisa voi, aveva due anni...
(nuova interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)
... modificabile, certo, meno male, era modificabile, ma non a piacimento! Certo, non era a piacimento!
Stessa possibilità per i ragazzi. Guardi che si sta ottenendo il risultato opposto a quello che lei si era posta e parli con gli insegnanti e con i dirigenti, parli non solo con quelli che le dicono che va bene, parli con i dirigenti! Si sta ottenendo una discriminazione, entro nel merito - e questo lo dicono i professori, i genitori, lo dicono i dirigenti -: se prima c'erano almeno alcune possibilità di intervenire su alcune difficoltà di apprendimento e tutto, adesso non ci sono più. Questi ragazzi sono discriminati (BES, DSA, sostegno) non stanno più agganciando i programmi, e parlo da un punto di vista didattico-pedagogico. Se si vuole - obiettivo che io condivido - che non si possa più fare a meno di lingue internazionali... è vero, mai nessuno ha messo in discussione questo, noi mettiamo in discussione il metodo con il quale si è intervenuti e il modo in cui si è applicato questo. Il CLIL è un metodo che in tutta Europa è stato abbandonato e comunque era solo per il settore alto: scuola di secondo grado superiore, perché era lì che si faceva, non per la scuola dell'infanzia e per la scuola, ad esempio, primaria e neanche secondaria, dove si potrebbe iniziare, ma in questo momento non è possibile, ma dove peraltro il nostro modello di particolarismo e plurilinguismo che portavamo avanti come Valle d'Aosta era preso come modello al Conseil d'Europe. Credo che il Presidente Rollandin, che ha frequentato Bruxelles, sappia benissimo che il nostro modello c'è. Ci sono tutti i link su internet, andate a cercare il Conseil d'Europe e ci sono gli esempi di questo. Io sono d'accordo che andava rivisto, non poteva più essere portato avanti in quel modo, c'era bisogno di formazione, ma la formazione degli insegnanti in lingua non si fa da un giorno all'altro. Noi abbiamo messo tante risorse, tantissime le abbiamo aggiunte pure nei sette mesi che siamo stati per poter fare la formazione a settembre. Abbiamo messo tante risorse, ma insegnare in una lingua che tu non conosci non si improvvisa. Gli insegnanti di educazione fisica dicevano ai ragazzi in italiano: "fate questo movimento" e c'era vicino l'insegnante di inglese che traduceva, questo è CLIL?
(nuova interruzione dell'Assessore Rini, fuori microfono)
... non è così? Ma si informi! Si informi dagli insegnanti, dagli alunni e dai genitori allora, perché, purtroppo, alcuni insegnanti hanno dovuto fare così e altri insegnanti si sono presi la responsabilità di dire: "io faccio tutto quello che posso da sola, perché ho una dignità professionale e, se non riesco a fare di più, mi fermo lì e mi prendo la responsabilità di fare solo quello" e io, come Assessore, li ho autorizzati a farlo. Con il dirigente ho detto: andate avanti così fino a fine sperimentazione, perché se un insegnante non riesce a fare in un altro modo, per forza...
Concludo. Le classe de neige sono da rivedere in toto, perché così come sono fatte stanno solo prendendo risorse, ma non stanno dando nessun risultato, quindi non l'abbiamo inserito lì... e io avevo fermato, tra l'altro, nella delibera delle classe de neige, perché volevo rivederla, poi ho visto che è andata avanti, ma interverremo di nuovo, tanto, per come sono fatte le classe de neige, non serve a niente. In dichiarazione di voto interverrò sull'altro aspetto del Consiglio scolastico che lei...
Presidente - Collega, interviene adesso in dichiarazione di voto o dopo? Prego, cinque minuti per la dichiarazione di voto.
Certan (ALPE) - ... no, va bene così.
Président - La parole au collègue Cognetta.
Cognetta (M5S) - Entro in questo dibattito in punta di piedi, perché le scintille qui... ho imparato nella vita che, quando due Signore si scontrano, è meglio stare molto lontani dalla questione...
(brusìo in aula)
... quindi ancora in punta di piedi volevo far presente che quello che mi premeva evidenziare di questa mozione che ho firmato è quello che è emerso politicamente. Politicamente lei, Assessore, ha ammesso - e le do atto che è una cosa che non accade spesso, ma, quando succede, è una cosa positiva - che è stato fatto un errore per la troppa fretta, un errore anche il mancato coinvolgimento, come ha detto lei, e, di conseguenza, circa il fatto che adesso lei dica giustamente: "andiamo in commissione, cerchiamo di trovare una quadra", io dico: va bene. Dico però anche che se accettasse questo impegno, quello che c'è in questa mozione, salteremmo tutta quella parte importantissima, per carità, però daremmo un segnale immediato del fatto che queste cose andrebbero sicuramente sistemate. Capisco poi che è abbastanza pesante come mozione, io sono d'accordo con lei, ma d'altronde le facciamo apposta per evidenziare determinate cose: il nostro ruolo è questo.
Eliminare le adaptation, o comunque revocarle per poi rimetterle fuori mi sembra il minimo, mi sembra esattamente ciò che andrebbe fatto a questo punto, così come modificare completamente l'impianto della legge io capisco che questa è una cosa che sicuramente sarebbe estremamente pesante, però lei deve anche capire che glielo avevamo detto. Al di là di come viene gestita tutta quanta la parte delle adaptation e la nuova legge sulla scuola all'interno delle scuole valdostane, che, ahimè, stanno soffrendo molto per questo, lei deve comprendere che non c'è più tanto tempo in questo Consiglio e quindi dobbiamo darci una mossa. Se aspettiamo che si passi in commissione, si facciano tutte quante le riunioni, si capisca cosa bisogna fare, si scriva l'articolato, si guardi poi l'articolato che cosa può essere modificato, si porta in aula e si voti, considerato che mancano quattro Consigli alla fine (l'ultimo è l'8 marzo), vuol dire che non faremo nulla. Se va bene il primo pezzo, dove abbiamo detto che c'è una questione e andrebbe risolta, d'altro canto siamo in una condizione nella quale non so quando riusciremo a fare queste modifiche, lei capisce che questo è il vero problema. Abbiamo ammesso l'errore e non poi possiamo porvi rimedio, lo faremo forse nella prossima legislatura, chi ci sarà e quando ci sarà, ma intanto sarà partito un altro anno scolastico e intanto andremo avanti con lo stesso problema e allora non lo avremo risolto. Se invece lo farà in maniera più veloce con la delibera e questa delibera noi non la vedremo, lo farà lei di nuovo così come ha fatto la legge e saremo allo stesso problema di prima. Non dico che sarà una delibera sbagliata, però se non la concertiamo, che delibera è? Allora dobbiamo trovare una soluzione. La mia, la nostra era quella di approvare questa mozione. Voi dite di no, va beh, la voteremo e non verrà approvata, poi chiaramente voi farete i vostri passi, in solitudine come al solito, e questo alimenterà nuovamente lo scontro all'interno della scuola, che nessuno vuole fare, però è così.
Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Intervengo come Presidente della V Commissione perché questa discussione così accesa rivela la profondità degli argomenti che si sono trattati oggi e quindi naturalmente sono già previsti anche degli incontri in V Commissione, si dà la massima disponibilità per riportare forse in un luogo più tecnico, per affrontare questi problemi così complessi.
Per quanto riguarda l'iter della legge n. 18, che noi abbiamo votato come gruppo Union Valdôtaine, mi sembra di ricordare che nelle norme di attuazione c'era un tempo di applicazione piuttosto ristretto, per cui la legge andava affrontata. Non vorrei che con l'accettazione di questa mozione si ripetesse lo stesso errore: di fare affrettatamente quello che in realtà richiede un profondo svisceramento del problema: ecco perché noi, come gruppo, non approveremo questa mozione, ma nello stesso tempo diamo la massima disponibilità ad affrontare i problemi in commissione e affrettatamente.
Président - La parole au collègue Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - Come proponente, io ovviamente voterò a favore di questa mozione, non ho però inteso la risposta dell'Assessore circa la mia proposta, vale a dire per l'argomento specifico di provvedere come Giunta in merito all'alternanza scuola/lavoro per gli atleti in fascia di età di scuola secondaria.
Président - La parole à la collègue Certan.
Certan (ALPE) - Per rilanciare quanto è stato detto dal Presidente della V Commissione Fabbri che era stato programmato forse prima di Natale o tra Natale e la settimana successiva una riunione di commissione. È vero anche che su certe modifiche è necessaria l'approvazione del Consiglio ed è per questo che noi avevamo anticipato - l'ha detto (e lo ribadisco) il collega Cognetta - è importante poiché la parola "revoca"... proprio perché la differenza la conosciamo bene, li abbiamo citati tutti i documenti: uno è il documento delle adaptation, due sono le delibere di Giunta fatte a gennaio 2016 propedeutiche alla legge n. 18 e l'altra è la legge n. 18, quindi le abbiamo ben chiare e abbiamo anche ben chiari tutti i momenti. A mio avviso, quindi va bene, parliamone pure in commissione, il problema è che comunque bisognerà passare in Consiglio. Se adesso si accettasse di andare a rivedere e poi nel tecnico entriamo in commissione, anticiperemmo e, a mio avviso, sarebbe più proficuo, perché, ad esempio, non abbiamo toccato oggi, ma c'è il tema della valutazione anche dei dirigenti, che è da rivedere, perché - glielo avevano già detto i dirigenti scolastici nel 2016 - è da sincronizzare, perché se i dirigenti scolastici hanno una valutazione che guarda al triennale, ma non possono disporre, perché era stato valutato così, era stato deciso così in Valle d'Aosta anche perché su questo anche nella legge nazionale si è tornati indietro, perché si è visto che l'organico triennale non aveva funzionato in quel modo, probabilmente funziona ma bisogna metterlo a regime in un altro modo. Allora però anche la valutazione dei dirigenti deve essere fatta in un altro modo, perché sennò è chiaro che loro non possono essere valutati con quei criteri.
Io non voglio entrare nel merito e nello specifico, però, a mio avviso, sarebbe importante almeno che decidessimo di avere una visione di modifiche tutta uguale proprio per il bene della scuola valdostana. Quando si dice "scuola valdostana", quindi si comprendono tutti gli alunni e le future generazioni e la sincronizzazione con il mondo del lavoro, ma anche tutte le famiglie, e poi entriamo nel tecnico in commissione. Non buttiamo nessun lavoro fatto né dai tecnici, né delle scuole, né delle varie Giunte che si sono susseguite. Lo ha detto Cognetta e lo ribadisco: marzo purtroppo è una data che dobbiamo inseguire, perché gli organici dipendono e "entrano" nello stesso modo, sono uno dei tasselli e, se vogliamo rivedere in modo generale tutto, dobbiamo guardare anche questa data.
Président - La parole à l'Assesseur Rini.
Rini (UV) - In conclusione anche per fare chiarezza, perché, anche a causa del tempo che per la risposta è molto limitato, non vorrei non essere stata chiara. Da parte nostra c'è la massima disponibilità e l'assoluta volontà di intervenire per l'anno prossimo sulle adaptation, quindi si interverrà in maniera profonda su tutti gli ordini e gradi nella maniera necessaria, con i vari distinguo. Ricordiamo che sulla scuola dell'infanzia primaria le difficoltà sono state inferiori rispetto alla scuola secondaria di primo grado, dove invece gli effetti sono stati più impattanti. Si andrà ad intervenire a modificare le adaptation. Ci sarà la riunione del Consiglio scolastico che analizzerà il monitoraggio, che effettuerà degli incontri con la commissione dei tecnici esterni nominata dalla Giunta e la stessa commissione sta lavorando e incontrerà le istituzioni scolastiche proprio per dare una veste questa volta davvero anche per far capire al mondo della scuola che non c'è nessuna volontà politica di intervento in questo, ma di miglioramento tecnico del progetto. A seguito di tutto questo quindi verrà modificata la parte delle adaptation, dunque su questo i tempi saranno brevissimi. Cambia tutto, non cambia l'organico.
Collega Certan, poi magari in una riunione chiederò al Presidente di commissione, ci vedremo con i tecnici, spiegheremo bene come incide l'organico... come l'organico non incide sulle scelte delle adaptation, non è così, stiamo dicendo una cosa che non corrisponde al vero. Io su questo, colleghi, quindi vi do la massima disponibilità a incontrarci in commissione a discutere. Abbiamo un incontro già fissato non ricordo se per la prossima settimana, quindi già in quell'occasione c'è la massima disponibilità per...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... credo la prossima settimana, o nei prossimi giorni... quindi iniziamo subito a lavorare.
Così come per la parte sportiva, collega Restano, le commissioni tecniche che si stanno occupando di classe de neige, classe de sport... ha ragione, sono cose diverse, ma sono cose che si intrecciano, perché sulla parte riguardante l'alternanza scuola/lavoro noi saremmo per mantenere la previsione che solamente chi lo farà poi di professione può utilizzare quell'opportunità di fare alternanza scuola/lavoro, perché per gli altri che non faranno dello sport la professione, saremmo più indirizzati per consentire a questi ragazzi di portare avanti un'alternanza scuola/lavoro che possa dare loro delle occasioni poi per immettersi nel mondo del lavoro e quindi per dare loro un futuro magari anche diverso da quello del mondo sportivo.
Sulla classe de neige e sulla classe de sport invece lì dobbiamo veramente aprire il ventaglio e abbiamo l'assoluta intenzione di portare avanti questo progetto e renderlo applicabile a partire da settembre del 2018, quindi anche su questo credo che sarà necessaria una riunione di commissione. Spero di aver chiarito la nostra posizione.
Président - La parole au collègue Rollandin.
Rollandin (UV) - J'ai la chance, depuis hier, de faire partie de la Ve Commission, donc j'aurai la possibilité de suivre les différents débats et j'aurai la possibilité de mieux apprécier ce que s'est dit ce matin. Je crois que l'école depuis toujours est un chantier ouvert, dans ce sens les lois qui se sont succédé l'ont démontré.
Pour ce qui est de la loi, je veux rappeler qu'on a eu la possibilité, grâce au règlement d'actuation, et la volonté de dépasser toute une série d'entraves, qui, au niveau des autres Régions, ont créé pas mal de problèmes. Heureusement en Vallée d'Aoste on a choisi une modalité différente pour ce qui est de prévoir comment déplacer les enseignants, les professeurs, et cetera. En effet, la loi a été approuvée avec l'abstention de votre groupe et le vote contraire de Cognetta et les autres ont approuvé la loi. Je crois que la loi a besoin peut-être d'ajustements, mais il s'agit d'une bonne loi, une loi qui n'a pas créé les dégâts que nous avons vu au niveau national.
Pour ce qui est des adaptations, je ne veux pas reprendre ce que l'Assesseur a dit, qui est, de toute évidence, un parcours qui a été prévu avec des étapes particulières, qui est en train de suivre avec attention et là, s'il est nécessaire, on ira intervenir de la façon la meilleure.
Je crois que dans ce sens il y a la possibilité, au niveau des commissions, d'examiner les propositions, même, si comme d'habitude, les temps sont liés aux faits de si on est d'accord ou non de porter de l'avant certaines propositions qui puissent être partagées. Ici on a dit que sur certains thèmes on est d'accord, on verra en commission comment trouver la méthode et les temps: pour accourcir les temps et pour arriver à une définition.
Président - La parole au Président de la Région.
Viérin (UVP) - Nous avons écouté avec attention le débat. Bien évidemment, le thème de l'école est un thème qui intéresse toute la communauté et non seulement le monde des enseignants et de ceux qui travaillent à l'intérieur de l'école valdôtaine. Surtout il est important de souligner que l'école valdôtaine est un acquis, qui dans les décennies a exercé une autonomie qui souvent n'était pas figée, prévue, mais, d'un point de vue législatif et normatif, la Région l'a exercée. Le fait qu'on ait exercé chaque fois notre possibilité de légiférer - sans que l'État ait, par ailleurs, "saisi" nos lois - a signifié que l'autonomie a grandi petit à petit et cela nous a donné la possibilité de revendiquer des lois qui aujourd'hui sont telles. Cela s'est passé pour la loi 18, qui a été citée et pour la loi qui a évité en Vallée d'Aoste toute une série de problématiques qui se sont malheureusement vérifiées hors de la Vallée.
L'Assessore ha detto che c'è un'apertura sulle adaptations, credo che tutti abbiano la sensibilità nel dire che bisogna ascoltare il mondo della scuola, esistono i tecnici, il gruppo tecnico ha lavorato in questo senso, ci sono delle esigenze del mondo scolastico da ascoltare. Avremo modo oggi di parlare di altri argomenti sempre in tema di scuola e ci dispiace che questo non sia stato condiviso da tutti, perché il tema della scuola non è di qualcuno. Qui si cerca di lavorare al meglio per migliorare tutto ciò che avviene all'interno di questo luogo in cui si formano le generazioni future e soprattutto in modo trasversale, e ognuno di noi ha cercato di fare il meglio negli anni in cui ha potuto dare il proprio contributo a questo mondo, soprattutto per quanto riguarda le professionalità che all'interno poi vivono la scuola. Noi quindi qui pensiamo a delle leggi, a delle delibere, cerchiamo magari anche di interpretare il pensiero di chi è all'interno della scuola, ma dobbiamo sempre ricordarci, come ricordava l'Assessore, che alla fine bisogna trovare un punto d'incontro per conciliare le diverse esigenze, sensibilità politiche sì, ma soprattutto lavorare per chi è effettivamente all'interno del mondo della scuola. In questo senso quindi l'apertura c'è stata, la commissione lavorerà insieme all'Assessore per monitorare delle migliorie che sicuramente saranno messe in campo, al di là della mozione che voi avete presentato, sulla quale noi non possiamo dare il nostro contributo, perché è parzialmente ricevibile in alcune argomentazioni che sono state dette qui. In questo senso quindi noi ribadiamo la disponibilità nel lavorare alle migliorie, crediamo che ci siano tutti i crismi e tutte le possibilità, come diceva l'Assessore, per essere all'ascolto ed eventualmente applicare quei correttivi, però ribadendo che la legge ha evitato che gli ambiti, piuttosto che altre questioni, fossero applicati qui in Valle, perché avrebbero creato uno scollamento e un dissesto del nostro sistema scolastico valdostano, che invece è territoriale, che è radicato e che è quello che tutela, dal più piccolo al più grande comune, il nostro sistema di éducation.
Président - La parole à la Vice-présidente Morelli.
Morelli (ALPE) - Il faut relever d'abord qu'il est significatif que le thème de l'école soit un thème tellement passionnant et qu'il prenne tellement de temps et d'énergie. Je crois que c'est quelque chose de très positif à souligner à l'intérieur du Conseil de la Vallée.
On a parfois la tendance à banaliser et à ironiser sur le fait que les principaux protagonistes soient deux femmes, mais je crois que de ces deux femmes nous devons apprendre beaucoup; nous avons des leçons à tirer, parce que les deux, de leur respectives positions, mettent beaucoup d'engagement et beaucoup de passion dans ce qu'elles disent, avec deux visions différentes.
Cela dit, les adaptations ont été appliquées comme une expérimentation. Il faut donc tirer une leçon des expérimentations; à un certain moment, il faut se demander si l'expérimentation a fonctionné ou si elle n'a pas fonctionné. Le fait de falloir changer, de falloir même revenir sur certaines positions ne veut pas dire retourner en arrière, on va toujours de l'avant, le fait de falloir revoir des choses ne doit pas être interprété comme une solution au rabais. Il faut avoir l'honnêteté, surtout sur un thème comme celui de l'école, de prendre le mieux qui vient de tous les côtés, de faire un bilan et de procéder. Si sur certaines choses il faudra récupérer les positions précédentes, il ne faut pas le faire avec l'esprit d'avoir failli, de ne pas avoir atteint le résultat, il ne s'agit pas d'une renonce. Essayons d'adopter cette attitude tous ensemble à l'intérieur de la Ve Commission, en tant que Gouvernement, en tant que Conseil régional, parce qu'il est important d'aller de l'avant sur l'école. Moi je comprends la volonté même d'expérimenter du point de vue linguistique, mais si on se rend compte que l'école n'est pas prête pour certaines expérimentations, il faut en prendre acte, il faut créer les conditions pour qu'elle se prépare et il faut continuer. Tout le monde partage, il n'y a pas ceux qui sont plus forts, plus convaincus, plus motivés sur l'école, je crois que c'est quelque chose qui vraiment nous concerne tous et en ce sens essayons de procéder rapidement, parce qu'aller à l'année prochaine veut dire faire encore des dégâts, donc essayons d'utiliser le temps qui reste dans cette législature pour adopter les solutions nécessaires.
Presidente - Non ci sono altri interventi, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 30
Votanti: 11
Favorevoli: 11
Astenuti: 19 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Grosjean, Guichardaz, Lanièce, Marguerettaz, Nogara, Péaquin, Perrin, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.