Objet du Conseil n. 3134 du 11 janvier 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3134/XIV - Reiezione di risoluzione: "Impegno del Governo regionale a ricorrere contro il bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2018 e pluriennale per il triennio 2018-2020".
Farcoz (Presidente) - Punto n. 30.01 dell'ordine del giorno. La parola al collega Gerandin.
Gerandin (GM) - Ieri c'è stata già una prima discussione nelle dichiarazioni del Presidente in merito ai rapporti finanziari tra Regione e Stato e anche per dare a tutti i componenti di quest'aula la possibilità eventualmente di intervenire - sulle comunicazioni si interviene chiaramente per un tempo limitato - si è deciso, come minoranza, di proporre questa risoluzione. La conseguenza è stata quella di ritirare le iniziative a firma del collega Marquis e mia, anche perché avremmo discusso dello stesso argomento limitando la possibilità a tutti i rappresentanti del Consiglio regionale di intervenire; pertanto siamo rimasti dell'idea di dare a tutti l'opportunità di intervenire su un argomento particolarmente importante, particolarmente delicato. Dico questo perché, a seguito dell'approvazione del bilancio regionale, a seguito dell'approvazione della finanziaria dello Stato, noi ci siamo visti questo bilancio regionale approvato durare la bellezza di otto giorni, perché poi il 28 dicembre c'è stata una delibera di Giunta per cui una parte di queste risorse non sono state assegnate (parlo di circa 100 milioni), non sono in disponibilità finanziaria per le strutture e i dirigenti, non sono impegnabili e pertanto non sono spendibili. E qua c'è la prima divergenza di vedute, perché nell'intervento del Presidente, a seguito del nostro intervento sulle dichiarazioni, si è detto che questa delibera di Giunta era cautelativa, che andava a monitorare e che era in attesa di una variazione per ricollocare risorse - le ha chiamate così il Presidente - nostre introitate subito, perché normalmente si introitano in un anno. La prima perplessità però nasce da questo, nel senso che in questo bilancio il dato di fatto vero è che in questo momento 100 milioni di risorse di un bilancio approvato, che non è stato ancora oggetto di una variazione di bilancio, non sono assegnate, non sono in disponibilità finanziaria, non sono impegnabili, non sono spendibili. Ora, proprio al fine di evitare qualunque tipo di strumentalizzazione, cosa significa parlando il linguaggio molto comune? Perché noi vorremmo far capire anche ai cittadini valdostani cosa significa questo. Significa che le strutture non potranno dare incarichi di progettazione, sempre per questi importi, non potranno predisporre bandi o piani di lavoro, avviare procedure necessarie per essere in grado poi di rendere operative le fasi esecutive. Questa è la conseguenza di questo congelamento di questi 100 milioni.
Come si è arrivati a questa delibera? Il responsabile finanziario aveva dato parere favorevole al bilancio... dopo l'approvazione della finanziaria, cito testualmente: "la Giunta regionale, nelle more della necessaria variazione di bilancio da approvarsi con legge, può limitare la natura autorizzatoria degli stanziamenti di tutti gli esercizi considerati del bilancio, al solo fine di garantire gli equilibri di bilancio e che con riferimento a tali stanziamenti non possono essere assunte obbligazioni giuridiche". "Obbligazioni giuridiche" significa semplicemente che quelle risorse non sono state assegnate, non sono spendibili: questo è un dato di fatto inconfutabile scritto nel testo della delibera di Giunta.
Sono state bloccate risorse molto importanti. Noi avevamo chiesto tra le altre cose di avere un elenco di queste risorse non assegnate, non c'è stata questa disponibilità. Abbiamo provato a fare una piccola ricerca, è chiaro che non è una ricerca esaustiva sui 99 milioni, perché questa è una ricerca in cui abbiamo comunque monitorato circa 90 milioni di euro, però tra i dati che emergono ci sono dei dati preoccupanti. Io ne leggo solo qualcuno per rendere l'idea di come può cambiare il panorama finanziario in questo periodo di prospettiva. C'è stata una presentazione al CELVA in cui si diceva che ci sarebbero stati 10 milioni in più di trasferimenti correnti ai Comuni, leggendo questo primo provvedimento, si nota che i 10 milioni non ci sono più; trasferimenti alle Unités des Communes per 2 milioni per risolvere i vecchi problemi legati al discorso della gestione delle microcomunità: zero, il capitolo di riferimento è a zero. Per gli interventi per eventi calamitosi, siamo in una fase particolarmente delicata in cui si parla di possibilità di valanghe e interventi, c'era un milione e otto, siamo a zero.
Si era soprattutto parlato di una serie di impegni presi in prospettiva, che sembravano solo un anno per quel che riguardava il personale, i cantieri forestali, per cui personale amministrazione diretta forestale, spese e retribuzione forestali a tempo indeterminato, ebbene, siamo a meno 2 milioni per l'amministrazione diretta dei forestali e a meno 3 milioni e mezzo per il tempo indeterminato. C'era tutta una serie di altri interventi: contributi a consorzi, contributi ad aziende agricole per danni per avversità atmosferiche, capitoli azzerati. Noi avevamo detto che saremmo intervenuti per dare un contributo per le gelate, beh, in questo momento sono capitoli azzerati. C'è il trasferimento per il sostegno famiglie, il famoso bon de chauffage (3 milioni e 936), in questo momento la disponibilità è zero. Per il contributo investimenti imprese per ricerca sviluppo settori industriali (3 milioni e 1): zero; per i trasferimenti ad imprese per assunzione lavoratori svantaggiati e disabili (1 milione): zero; per le spese per incarichi professionali, interventi di bonifica su siti contaminati, (3 milioni): la disponibilità attuale è zero. Per spese retribuzioni per personale docente educativo scolastico: meno 2 milioni; per l'Università della Valle d'Aosta: meno 1 milione; per investimenti comuni per viabilità e infrastrutture stradali: meno 1 milione, rimangono 500 mila; per il Fondo politiche abitative per canone di locazione: meno 1 milione; per le spese per interventi sistemazione edifici scolastici regionali: meno 500 mila. Vi è poi tutta la parte riferita agli interventi di riduzione del rischio dissesti: meno 800 mila, capitolo rimanente zero; Enti locali centri abitati interventi di somma urgenza: meno 1 milione, meno 500 mila; investimenti Enti locali servizio idrico integrato: meno 685; interventi urgenti indifferibili per rischio idrogeologico: rimangono 750 mila. Vi è poi tutta la parte riferita all'USL: trasferimenti all'USL: meno 15 milioni, per investimenti: meno uno e mezzo, rimane zero; investimenti adeguamento apparecchi sanitari: meno 2 milioni e quattro, zero; per il sistema informativo aziendale, rimane zero. Vi è poi la parte sulla manutenzione ordinaria strade regionali, abbiamo le strade regionali che sembrano più una Parigi-Dakar: meno 1,690, a disposizione zero. Queste sono le conseguenze di questo atto.
Quello che ci tenevo a sottolineare nella presentazione è che indubbiamente ci sono delle ripercussioni importanti, perché questo rallenterà o paralizzerà o non metterà in moto, soprattutto perché siamo in un periodo in cui ci avviamo alla scadenza dell'attività del Consiglio e quant'altro... questo creerà una serie di problemi e l'Amministrazione regionale avrà la possibilità di intervenire in maniera del tutto parziale attingendo ai fondi di riserva, ma sono fondi limitatissimi, per cui il grosso dell'attività - i famosi "più" che avevamo letto - rimane nel libro dei sogni.
Concludendo, Presidente, io riconosco il suo grande impegno nella comunicazione, lei è sicuramente molto bravo, è il numero uno nell'organizzare conferenze stampa, comunicati, incontri, ha messo tutto il suo impegno nel costruire un pomposo Ufficio stampa - e qua devo ringraziare il Presidente Rollandin che se non altro, quando ha dato le dimissioni Cristina Deffeyes, ha evitato di sostituire tutto il mondo lì dentro -, comunque dispiace che non abbia usato lo stesso impegno e la competenza nella predisposizione di un bilancio regionale reale con risorse immediatamente disponibili e spendibili, non disdegnando la necessità di rivendicare la nostra autonomia finanziaria con lo Stato, ci mancherebbe, ma evitando ai valdostani un bilancio durato otto giorni che - le dico - sembra il frutto di quei pensierini che a volte i bambini esprimono prima di Natale. Lei quei pensierini li ha fatti esprimere ai suoi Assessori, i risultati sono stati quella famosa tabella in cui sono rivelati tanti "meno" già a partire dal 28 dicembre 2017!
Président - La parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - È un tema che ieri abbiamo affrontato in parte, ma che in questa legislatura non possiamo nasconderci che è stato affrontato più volte, al di là dei Governi che si sono susseguiti, delle responsabilità di ognuno di noi, ma quest'aula più volte ha approvato delle risoluzioni, delle mozioni partendo sempre da un punto d'incontro, per cui - posso dirlo a voce alta - tutti riconosciamo l'enorme contributo che la Regione Valle d'Aosta ha lasciato sul tavolo dello Stato centrale in questi ultimi cinque anni 2012-2018: centinaia e centinaia di milioni di euro. In quest'aula abbiamo approvato diverse mozioni che andavano in un'altra direzione: difficoltà con lo Stato, rapporti tesi, ma soprattutto accordi che hanno penalizzato la Valle d'Aosta, il sistema Valle d'Aosta, non ci hanno permesso in questi anni di poter programmare, pianificare, mettere in campo delle visioni alternative. La dialettica politica... ma soprattutto non è un gioco tra le parti come sovente si sente in quest'aula: "adesso che siete all'opposizione quindi mettete in evidenza...", no, c'entra nulla, tant'è vero che solo due settimane fa abbiamo affrontato in maniera decisa un bilancio avendo delle idee diverse e abbiamo provato a mettere in campo delle proposte, al di là dei ruoli che abbiamo assunto in questi ultimi mesi ma... come dire? ci sono delle regole, invece, che non sono del gioco, ci sono delle regole per cui c'è una maggioranza, c'è un'opposizione e un Governo, perché ogni tanto ascoltando anche degli interventi... nessuno vuole fare il primo della classe, nessuno vuole dettare l'agenda, nessuno pensa di essere il migliore, ma io penso che le idee siano la forza totale di un'aula dove si va a legiferare, cioè dove si approvano delle regole del gioco.
Due settimane fa noi vi avevamo invitato con una proposta, dall'altra parte c'è stato il muro. Si era detto che l'emendamento approvato in commissione a livello nazionale non ci dava grandi possibilità di poter mettere in campo delle azioni così robuste, di avere tutte queste disponibilità. Avevamo proposto di approvare il bilancio il giorno dopo, su questa - che è una questione di forma, ma che poi diventa anche di sostanza - il Governo regionale ci ha risposto: "non sappiamo come andrà, ma vogliamo approvarlo prima perché è un ragionamento di forza, vogliamo far capire allo Stato che questi soldi ci appartengono". Anche per noi questi soldi ci appartengono, sono nostri. I dirigenti dell'Assessorato e della Presidenza della Regione nei primi mesi del 2017 scrivevano questo allo Stato: "infine la problematica investe potenzialmente anche il 2018 - questo lo si scriveva un anno fa - per cui è necessario assolutamente avere l'accordo con lo Stato prima della programmazione 2018-2020". Scusate, ma questo, dal nostro punto di vista, è il punto di caduta vero: senza un accordo nero su bianco con lo Stato, noi non avremmo avuto la certezza di quante erano le disponibilità sul 2018. La scelta di questo Governo Viérin - che rispetto, ma che non condividiamo - è stata un'altra, l'accordo non c'è, non c'era prima dell'approvazione della nostra legge di bilancio, tant'è vero che il giorno dopo lo Stato ha legiferato in maniera diversa. Sette giorni dopo (il 28 dicembre) la Giunta regionale ha approvato, perché era obbligata, un atto, una delibera: "in attesa dell'esito del contenzioso pendente - con lo Stato - relativo all'effettiva doverosità del contributo aggiuntivo di cui all'articolo 16... si rende prudenzialmente necessario limitare le autorizzazioni...". Questa è la sintesi del percorso fatto dal 19 dicembre ad oggi. Noi, come opposizione, avevamo messo in evidenza... la Regione per le vie brevi aveva interloquito con lo Stato e i tecnici dell'Assessorato e della Presidenza della Regione avevano scritto: "scusate, fermatevi un attimo, se non c'è un accordo scritto tra Stato e Regione, potenzialmente anche per il 2018 le risorse non ci sono, non sono a disposizione, perché non c'è un accordo a monte". La scelta, dal punto di vista politico, è stata diversa, ripeto: scelta legittima ma noi non eravamo, e non siamo, d'accordo, tant'è vero che poi questa delibera dice il contrario: dato che c'è un contenzioso in atto, dato che c'è una nuova legge di stabilità dello Stato che dice altre cose, oggi non possiamo autorizzare tutti i soldi.
Capite che è stato difficile affrontare il bilancio anche per noi nel proporre comunque delle alternative, delle soluzioni, delle idee, perché poi il bilancio è un po' la sintesi di un anno di lavoro nel momento in cui poi si decide la prosecuzione delle scelte, delle regole, delle norme, degli aiuti e dove si decide di andare a far crescere dei settori che in questo momento sono più in difficoltà e che hanno bisogno di innovazioni, idee, agevolazioni fiscali, possibilità diverse e soprattutto verità, nel senso di quali sono le disponibilità vere che si possono utilizzare subito.
Con questa nostra risoluzione vorremmo mettere in evidenza che... noi avevamo utilizzato dei termini forti qualche settimana fa, non vorremmo che all'interno di questa proposta ci sia troppa spregiudicatezza, che ci sia troppa voglia di apparire e quindi rendere il lavoro fatto inaffidabile, inadeguato nel momento in cui si comunica alla comunità valdostana: "queste sono le risorse a disposizione, ci sono più soldi per la sanità, più soldi per l'agricoltura, più soldi per i trasporti, più soldi per i territori più piccoli e con altre difficoltà, che non sono turistici, più soldi per le cure, più soldi in tutti i settori. Finalmente si cambia musica, finalmente c'è più trippa, finalmente si danno delle risposte puntuali a delle esigenze, a delle criticità". La parte che ci ha amareggiato di più è che quest'aula non può millantare cosa che non ha, è come quando un piccolo imprenditore, una famiglia ha un suo budget a disposizione, ma bluffa e quindi quelle risorse non sono vere, non ci sono, perché a monte non c'è un accordo. È come quando il datore di lavoro magari chiama il caporeparto e dice: "il prossimo anno la paga sarà del 15 percento in più", però fino a quando non c'è il contratto, quelle risorse non ci sono e quindi il caporeparto non può utilizzarle, non può dire ai figli e alla famiglia: "quelle risorse possiamo utilizzarle", perché non ci sono, perché a monte non c'è l'accordo. Noi auspichiamo che ci sia l'accordo tra qualche settimana e speriamo che ci sia un accordo totale, che lo Stato non trattenga i 100 milioni di euro, lo auspichiamo a gran voce, ma quello che non vorremmo è che si giocasse sulla pelle della comunità e dei valdostani, nel senso che più, più, più e poi fra quattro mesi è meno, ma "gabbato lo santo" dice qualcuno dal momento che ne parleranno probabilmente nella prossima legislatura dal 1° luglio 2018... Noi veramente non vorremmo arrivare alla seconda puntata, che ci fosse una brutta seconda puntata. Forse sarebbe meglio fermare, sarebbe meglio fare chiarezza, sarebbe meglio spiegare all'esterno com'è la situazione.
Il salvagente c'è in questa delibera che è stata approvata. Prendo qualche minuto della dichiarazione di voto, Presidente, tenendomi sempre qualche minuto alla fine. Il salvagente c'è, ci mancherebbe, ed è inserito nel punto n. 6: "di stabilire per il 2018 eventuali maggiori entrate anche derivanti dalle distribuzioni di utili". Si va a drenare una parte di capitali, di dividendi delle nostre aziende principali per poter fare fronte. Allora facciamo il dibattito di natura politica su dove andare ad allocare le risorse - prima il collega Gerandin ha fatto un elenco di dove non sono state autorizzate delle risorse -, ci piacerebbe come opposizione, ecco perché ieri aspettavamo realmente anche quel prospetto. Prima il collega Nello ha lanciato una OPA sulla scuola: "abbiamo poco tempo, ma se c'è spazio, si chiude, si presenta una legge, si modifica", ma su questo? Penso sia l'argomento più importante con un'area e un perimetro ancora più importante; noi riteniamo che su questo sia fondamentale fare chiarezza, dire la verità ai valdostani e non bluffare e sapere... come in una qualsiasi famiglia, se ci sono più risorse, scanniamoci dove destinarle, ma devono esserci! Non scanniamoci o non prendiamo in giro eventualmente la comunità se il punto di caduta è un altro! Questa è un po' la considerazione che volevamo fare come opposizione. Non possiamo essere superficiali, non possiamo fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia, non possiamo nascondere lo stato dell'arte, la fotografia. Io penso sia questo in questo momento il dato più importante, il dato politico, poi confrontiamoci anche in maniera serrata sulle idee, su dove andare a sostenere i settori più delicati, ma con la fotografia chiara, quella reale, non quella fittizia o quella che non si sa bene qual è la zona grigia o la zona d'ombra, ma che ci siano tutti gli elementi sul tavolo per poter decidere e affrontare, nella maniera più corretta e forte, le reali disponibilità.
Si è già deciso, c'è già una proposta eventualmente sul punto n. 6 della delibera di drenare 30, 20, 50, 80 milioni di euro sulle società? Ditecelo e ci confronteremo dove andare ad allocarle, o magari si prepara anche una variazione di bilancio e noi diamo la nostra disponibilità a portare il nostro contributo. Abbiamo delle idee diverse, delle visioni diverse? C'è una maggioranza, c'è un Governo e a quel punto il punto di caduta può essere un altro. Questo un po' il dato politico che diamo su questa nostra iniziativa che abbiamo presentato.
Président - La parole au collègue Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - Questo è un tema importante e lo dimostra anche l'attenzione posta nell'ultimo mese sulla tematica finanziaria. Noi abbiamo evidenziato in fase di bilancio tutte le nostre preoccupazioni riguardo ai rapporti con lo Stato e alla definizione della questione dei 144 milioni.
Credo che sia doveroso fare una premessa: è tutto l'anno che la programmazione finanziaria è condizionata da questo nodo di grande criticità. Così com'è stato sottolineato prima dal collega Chatrian, già nel corso dell'estate eravamo stati invitati dalla dirigenza regionale a procrastinare la programmazione finanziaria perché il problema dei 144 milioni era verosimile che interessasse anche l'annualità 2018. Con una nota ci era stato scritto: "è necessario definire un accordo con lo Stato prima dell'avvio della programmazione finanziaria 2018-2020". Credo che questo fosse dettato dal senso di responsabilità che poi chi amministra le risorse deve avere nella gestione della cosa pubblica, e così è stato l'orientamento del Governo che ha amministrato la Regione dal mese di marzo al mese di ottobre: abbiamo procrastinato la definizione del DEFR (Documento di Economia e Finanza Regionale) nell'attesa della possibilità di una definizione dell'accordo con lo Stato. In quel tempo si è lavorato su due vie: una quella del cercare l'interlocuzione con lo Stato e, dall'altra parte, quella di fare tutelare le prerogative attraverso delle azioni di resistenza da parte della Regione nei confronti del Governo centrale.
Credo che bisogna sottolineare che il tema è stato sottovalutato nella discussione all'interno dell'aula, perché spesso e volentieri abbiamo sentito dire dalle forze di maggioranza: "no, il 2018 non si deve niente allo Stato". Noi riteniamo che il contributo richiesto alla Valle d'Aosta sia un contributo iniquo e sproporzionato alle nostre capacità, però bisogna anche ragionare sugli atti che ci sono e io voglio sottolineare che nel corso dell'approvazione della finanziaria 2017 (a dicembre 2016) il Senatore Lanièce nell'approvazione definitiva della legge di stabilità dello Stato ha approvato l'estensione del contributo al risanamento della finanza pubblica anche per il 2019, non solo per il 2018. È vero pertanto che c'è una sentenza della Corte costituzionale, però è vero che c'è una situazione di incertezza, sulla quale bisogna lavorare per definire un accordo. Credo che questa sia la situazione sotto il profilo della chiarezza, perché oggi i valdostani devono conoscere le situazioni in modo chiaro, non devono essere presi in giro!
Mi sembra, com'è stato detto prima dal collega Gerandin, che il bilancio sia stato affrontato un po' come quando si andava a scuola, che ci dicevano: "se tu facessi tredici al Totocalcio da grande, cosa faresti con i soldi che avresti a disposizione?" e uno metteva giù l'elenco della spesa. È un po' successo questo, perché io ricordo che, quando è avvenuta la presentazione del bilancio all'interno della commissione consiliare, la collega Morelli, che è più esperta di me, ha detto: "mai visto presentare bene un bilancio così: tutto colorato, ben rappresentato, ben sintetizzato". Sulla copertina c'era un foglio A4, che cercava di darci la sintesi: più 20 alla Presidenza della Regione, più 10 all'Agricoltura, più 16 di qua, più 11 di là. In realtà, tutti questi fondi ad oggi non ci sono. Abbiamo creato un sacco di aspettative ai valdostani, alle imprese, alle industrie, ai cittadini e bisognerà cercare di lavorare per trovare una soluzione nel corso dell'anno per garantire le coperture finanziarie a quello che si è detto che si mette a disposizione. La situazione credo sia veramente preoccupante, da non sottovalutare, non dobbiamo agire con superficialità, perché il bilancio avrebbe dovuto essere predisposto con la certezza delle risorse a disposizione. Si dovevano congelare i fondi non in disponibilità, così com'è stato fatto l'anno precedente, per poi, se ci sarà questa disponibilità - come noi tutti auspichiamo -, pianificare la distribuzione delle risorse in modo da poter creare dello sviluppo economico.
La politica deve fare delle scelte. Ci è stato detto in questi giorni che quel blocco delle risorse è stato un blocco tecnico e questo mi preoccupa molto perché all'interno di queste risorse ci sono anche i soldi degli investimenti per lo sviluppo economico della Valle d'Aosta, per lo sviluppo delle attività industriali, per l'attrattività. Ci sono in Bassa Valle delle trattative aperte per far insediare delle imprese e il bando della legge n. 8, che è stato sospeso - e mi dispiace che non ci sia il collega Assessore all'industria e alle attività produttive in aula -, conteneva le risorse disponibili per quegli insediamenti. Mi piacerebbe sapere adesso come si pensa di far fronte agli insediamenti nella zona di Verrès, della Bassa Valle, quando non ci sono le risorse disponibili per finanziare le iniziative. Io credo che con quelle interlocuzioni in atto questo non dimostri serietà, non dimostri una visione di programmazione della Valle d'Aosta; penso che stiamo facendo tutti assieme della confusione e dei danni alla nostra comunità.
Ritengo pertanto che non si possono gestire le partite solo sul profilo della comunicazione. Mai come in questo periodo è stato potenziato l'Ufficio stampa, perché chiaramente questa sarà stata individuata come una priorità all'interno del programma di governo, magari perché ci sono le elezioni tra quattro mesi. C'era prima il Presidente Rollandin che faceva fronte alle situazioni con l'organico che c'era; quando ci sono stato io, uguale. Adesso invece sono nate improvvisamente delle esigenze, servono maggiori risorse disponibili, perché il nostro programma sono i tweet, i tweet che il più delle volte dimostrano tutta l'inadeguatezza di chi li pubblica e la millanteria, su questo si potrebbero aprire delle discussioni interessanti. Abbiamo letti anche ieri sera dei tweet senza né capo, né coda che cercano solo di disorientare e prendere in giro ancora una volta i valdostani che ci ascoltano. Il nostro obiettivo non è questo, il nostro obiettivo non è agire con superficialità: l'obiettivo è dare una visione chiara. È inutile propagandarsi autonomisti, federalisti, maîtres chez nous. Se Chanoux, Viglino, Corrado Gex, Chabod sentissero queste cose che stanno avvenendo in questo periodo, si rivolterebbero nella tomba a sentire la difesa dell'autonomia così come avviene oggi.
Riteniamo pertanto che si debba mettere un punto fermo, che sia doveroso fare chiarezza sulle reali disponibilità finanziarie, perché non è possibile poter affrontare una situazione in questo modo. Il collega Testolin sarà sicuramente chiamato ad una dura impresa da oggi in avanti nella gestione del bilancio, perché diventa difficile spiegare a tutti quelli che hanno delle aspettative che le aspettative non possono essere soddisfatte. Io credo che, al di là dei soldi che mancano per le gelate, rimarranno gelati tutti i valdostani dal vedere quel piccolo lavoro che è stato fatto ieri, che tra l'altro non è esaustivo, perché abbiamo potuto fare con i nostri mezzi una recensione delle situazioni che ad oggi non possono essere dotate di spesa e di finanziabilità, che ammontano a circa 82 milioni, mancano ancora 18 milioni all'appello rispetto a quel quadro rappresentato prima, pertanto non è sicuramente una grande situazione. Quello che ci fa male è anche la via d'uscita che abbiamo letto, perché nella via d'uscita c'è scritto che si andrà a pescare nella CVA e nelle partecipate, i 12 milioni dalla Monte Bianco che devono arrivare dai dividendi. Gli stessi 12 milioni che in II Commissione nella discussione del bilancio ci è stato detto che sarebbero stati a disposizione... degli sgravi fiscali...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...è agli atti che il Presidente ci ha detto che si potevano prendere degli impegni precisi con degli ordini del giorno sulla messa a disposizione degli utili che derivavano dalla società Traforo del Monte Bianco per procedere con gli sgravi fiscali da gennaio-febbraio in avanti. Adesso il problema è che quegli utili sono già stati prenotati per andare a coprire queste promesse fatte a bilancio. Quello che noi sottolineiamo pertanto è che la programmazione deve essere fatta in base alle risorse che sono a disposizione, perché se noi avessimo saputo di avere 100 milioni in meno di disponibilità, probabilmente le priorità che avremmo determinato sarebbero state diverse. È come una famiglia: se rispetto lo standard ordinario, si sa che l'anno successivo ci sono il doppio delle risorse disponibili, allora si possono fare dei progetti più ambiziosi, si organizzano le ferie, qualche uscita in più al ristorante, ma se non ci fossero le disponibilità, credo che bisognerebbe guardare alle priorità della Regione per creare sviluppo e lavoro. Questa è la rappresentazione che noi abbiamo dato, portiamo avanti convintamente questa posizione, perché l'abbiamo già espressa in sede di bilancio e riteniamo che ora si debba cercare tutti assieme di mettere una pezza ad una questione che a oggi non ha soluzione.
Presidente - La parola al collega Padovani.
Padovani (GM) - Quando sono intervenuto sull'approvazione del bilancio, ormai qualche settimana fa, avevo detto che la maggioranza con quel bilancio andava all-in, poi, scoperte le carte, si è scoperto il bluff. Abbiamo scoperto solo una parte di bluff, perché nei calcoli che abbiamo mancano ancora alcuni milioni, una partita di poker che qualcuno ha voluto giocare perché bisognava fare molte promesse, promesse che è evidente da questi numeri non potranno essere mantenute in toto. Ieri, collega Assessore Testolin, le dicevo che, finché era in tempo, era meglio forse per lei rifiutare questo incarico. Ora, capisce perché: perché lei poi sarà l'Assessore che dovrà smentire le promesse che qualcuno prima di lei ha fatto, che sapeva bene di non poter mantenere, ma sapeva altrettanto bene che non sarebbe stato lui a dover dire che non poteva mantenere. Così dopo una battaglia sull'autonomia che al confronto Puigdemont sembra un pallido federalista, questa battaglia si conclude non benissimo, perché in quella delibera, nella delibera che ferma circa 100 milioni, c'è quello che noi avevamo provato a dirle, Presidente, in sede di approvazione di bilancio: che quei milioni lei non li aveva, non li ha. E così ci troviamo con: meno soldi per i forestali; zero soldi per il bon de chauffage; meno soldi per gli investimenti sul settore industriale che - non devo raccontarlo a nessuno, non devo spiegarlo a nessuno - è in grandissima crisi in Valle d'Aosta; meno soldi per i lavoratori socialmente utili; meno soldi per la formazione dei docenti, a proposito di adaptation - ora non c'è l'Assessora Rini, ma credo mi stia ascoltando -; meno soldi per l'università che già ne chiedeva; meno soldi per la fine della realizzazione del parco archeologico; meno soldi per gli investimenti ai Comuni per viabilità e infrastrutture stradali; meno soldi per il sostegno alle politiche abitative; meno soldi per la manutenzione ordinaria strade regionali; meno soldi per l'USL e per la sanità. Queste sono solo alcune delle voci per le quali voi le promesse che avete fatto non potete mantenerle.
Cosa aggiungere? Qualcuno di voi voleva arrivare alla soglia delle elezioni - l'avevo già detto tempo fa, quando si era insediata questa nuova Giunta - con la Presidenza e tenendo i cordoni della borsa, mancava un pezzo: tenendo i cordoni della borsa e bleffando anche su quanto c'era in borsa, ma il bluff è stato scoperto. Ora all'Assessore Testolin l'ingrato compito di dover purtroppo... purtroppo perché io non sono contento, perché questi soldi in meno vogliono dire molti problemi in più per i valdostani e le valdostane e al collega Testolin ieri ho provato a dirlo... lei ora sarà l'Assessore che dovrà fare una variazione di bilancio al ribasso, anche pur avendo quei fondi in più che prima diceva il collega Chatrian, drenando dalle società partecipate e poi arriveranno anche delle proposte su come utilizzare quei soldi che riuscirete a drenare dalla società partecipate. Lei sarà quindi l'Assessore che dovrà dare la brutta notizia.
Con questa nostra iniziativa volevamo una volta di più ribadire qual è stato il bluff giocato sulla pelle dei valdostani e delle valdostane e sulle loro speranze, perché era un bilancio che anche se dava contributi a pioggia, com'è uso fare, e non contributi mirati, dava però dei soldi in più in alcuni settori, dove c'era anche bisogno, soldi in più che non ci sono, bluff svelato, partita persa.
Président - Il n'y a pas d'autre inscrits, je ferme la discussion générale. La parole au collègue Rollandin.
Rollandin (UV) - Gli interventi dei colleghi riprendono le argomentazioni con l'aggiunta della delibera citata, oggetto delle rimostranze nel momento in cui abbiamo discusso il bilancio. Io vorrei partire da lì, da quello che è stato detto in quest'aula a proposito dei punti focali richiamati e che si traducono in tre o quattro aspetti: il primo, c'è un contenzioso aperto per il fatto che nella sentenza n. 77 si dice: "il riconoscimento degli accantonamenti ha termine nel 2017", quel "nel 2017" è oggetto di interpretazione, per cui c'è un ricorso. Noi abbiamo approvato la legge finanziaria 2017 nel 2016, inserendo un punto specifico che però non avevamo giustamente utilizzato, però avevamo detto - e questo non è stato impugnato - che per il 2017 non erano più dovuti i 144 milioni, cosa che è in contestazione. Per il 2018, leggendo tutte le carte che ci sono, leggendo le disposizioni attualmente in vigore, leggendo la sentenza n. 77, dove si prevede il termine comunque nel 2017... e si dice chiaramente che, se non fosse così, non sarebbe più un accreditamento ma un'appropriazione, quindi andiamo oltre la legge. Per il 2018 anche l'emendamento approvato a livello di legge finanziaria ultima dello Stato prevede che "nelle more della definizione dei complessivi rapporti tra Stato e Regione che tenga conto tra l'altro della sentenza n. 77 - che ho richiamato - gli accantonamenti a titolo di concorso della finanza pubblica sono ridotti di 45 milioni". Io vorrei ricordare ai colleghi, che sono molto attenti, che nella finanziaria noi abbiamo messo gli accantonamenti previsti per il 2018: sono 94 milioni. Noi abbiamo messo questi accantonamenti e sono quelli che nella nostra legge erano già previsti nella finanziaria 2016 e che sono previsti anche per il 2018. Questo è un accantonamento che abbiamo previsto e quindi non c'è mica nessun riferimento al fatto che per il 2018 noi dobbiamo 144, di cui ce ne danno 45. Dov'è scritto? Questo è il punto che poi viene richiamato anche dagli articoli successivi, l'articolo 16 del DL n. 95/2017 dice in modo chiaro che il contributo previsto per la legge cesserà di essere dovuto tra l'altro nel 2017 per le Regioni a pareggio di bilancio, questa è la norma, è previsto nell'ultimo decreto. Il decreto del 9 maggio 2017 parla in modo chiaro di quello che è dovuto per il 2017 con il pareggio di bilancio. Se qualcuno mi dice dove è scritto che noi dobbiamo per il 2018...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... no, la finanziaria non lo dice, dimmi dov'è scritto, assolutamente non c'è scritto, è scritto l'esatto contrario. In funzione delle sentenze, dell'emendamento e delle norme, non si può che essere sul 2018 sicuri che non ci sono, da parte della Regione, impegni che superino quei 94 milioni che sono già stati previsti, quindi non vedo le conseguenze di cui state parlando. Certo, c'è la delibera che è stata fatta prudenzialmente a livello di Giunta, che ha preso alcune decisioni, che però non vanno ad inficiare quello che abbiamo appena detto, in quanto non c'è nessun rischio di non poter alimentare i fondi che il bilancio regionale ha previsto, naturalmente ricordando - e lo ricordo in ultimo, perché è uno dei punti essenziali - che il tutto è derivato, ed è richiamato nella sentenza n. 77, al famoso accordo che doveva esserci tra Stato e Regioni sul quantum da dovere da parte delle Regioni a Statuto speciale allo Stato tenendo conto del calcolo SIOPE che, come lo stesso Stato ha riconosciuto, è chiaramente fuorviante rispetto a quello che è stato applicato alla Regione Valle d'Aosta rispetto alle altre Regioni. Questa è la ragione per cui noi riteniamo che ci possano essere delle perplessità sulle tempistiche, ma non certo sul quantum che è a disposizione assolutamente del bilancio regolarmente approvato e che vale per le indicazioni delle poste previste.
Président - La parole au collègue Gerandin.
Gerandin (GM) - Stavo provando a ricostruire la vicenda legata al bilancio dopo l'intervento del collega Rollandin. Io l'ho ascoltata attentamente, lei dice dov'è scritto? È scritto nel comma della finanziaria, in cui si dice: "nelle more della definizione dei complessivi rapporti finanziari fra lo Stato e la Regione Valle d'Aosta, che tenga conto, tra l'altro, delle sentenze della Corte costituzionale n. 77 e n. 154/2017 - che lei ha citato - gli accantonamenti a carico della Regione Valle d'Aosta a titolo di concorso della finanza pubblica sono ridotti di 45 milioni per l'anno 2018, 100 milioni per l'anno 2019, 120 milioni a decorrere dal 2020", per cui significa semplicemente che alla Regione i 94 milioni che fanno parte di un altro accantonamento, non riferito a questo... significa che per la Regione per l'anno 2018 mancano 99 milioni. Io poi spero che lei abbia ragione, ma ci mancherebbe, faccio il tifo, però io penso che lei sia smentito dalla sua stessa maggioranza, dalla sua stessa Giunta, perché se questa è l'interpretazione che lei ha dato, giustamente c'è l'accantonamento dei 94 e non si tiene conto con la sua interpretazione di quello che sarebbe l'accantonamento 2018, mi spiega, collega Rollandin, perché hanno fatto la delibera di Giunta? Mi spieghi la delibera di Giunta. Mi spieghi perché il dirigente delle Finanze congela 100 milioni, esplicitamente citando: "al fine di garantire gli equilibri di bilancio, è necessario limitare la natura autorizzatoria degli stanziamenti in tutti gli esercizi considerati in bilancio", questo non lo scrivo io, ma non lo scrive neanche lei, lo scrive il Responsabile Coordinatore delle finanze. Capisce che la sua interpretazione è quella che sognano i valdostani, è quella che noi auguriamo in sede di definizione dei contenziosi che ci saranno, e io mi auguro che la Regione andrà fino in fondo per rivendicare questa non dovuta compartecipazione della Regione a seguito di quelle sentenze, ma dovrà essere frutto di sentenze che non riguardano norme interpretative, ma sentenze legate a passaggi in tribunali, alla Corte costituzionale, a ricorsi e quant'altro. In questo momento pertanto il dato di fatto del bilancio regionale è che, ai fini del regime autorizzatorio di spesa, mancano 99 milioni, è così perché glielo dice il suo dirigente e soprattutto è così perché c'è una delibera di Giunta che va in questa direzione.
Io pertanto fatico a capire questa maggioranza a 18 se parla, se dialoga, se queste cose sono condivise, perché mi pare di capire che la Giunta vada in una direzione e qualcuno la pensi in maniera diversa. Torno a dire che noi speriamo che sia questo... ma l'esito di sentenze di fatto non sblocca immediatamente queste risorse. Noi intendevamo dire proprio questo. E vengo nello specifico: quando dicevo che ci saranno enti in grossa difficoltà, o gli Enti locali bleffavano quando dicevano l'anno scorso, in previsione della finanziaria, di non essere in grado di fare i bilanci senza risorse aggiuntive, oppure gli Enti locali i bilanci... tenuto conto che queste sono le disponibilità finanziarie che ci sono al momento, in attesa di quel famoso riequilibro di finanza o quella variazione di bilancio, avranno 10 milioni in meno, ma non solo 10 milioni in meno: avranno meno risorse per interventi immediati per eventi calamitosi, interventi immediati per messa in sicurezza del territorio, avranno 6 milioni in meno rispetto allo stanziamento dello scorso anno riferito ai famosi interventi da 300-350 mila in conto investimenti. Questa sarà la situazione in cui dovranno operare gli Enti locali che devono predisporre il bilancio, ma sarà lo stesso sistema con cui dovrà operare - e guardo l'Assessore Bertschy - l'Azienda USL, perché quest'ultima in questo momento, tenuto conto che c'è questo blocco finanziario, dovrà lavorare con 15 milioni in meno per l'organizzazione del servizio sanitario, non avrà la possibilità di richiedere né preventivi, né autorizzare il discorso di acquisto di apparecchiature. Questa è la situazione reale con cui si andrà ad operare in questo momento. Sarà lo stesso, e lo dico con tanto rammarico, mi dispiace che non ci sia l'Assessore Nogara... ma quella battaglia legata al discorso dei cantieri forestali, in cui dicevamo che era necessario prevedere risorse aggiuntive per garantire un minimo di sostenibilità... tutti questi cantieri hanno una fase progettuale, hanno un impegno di spesa, l'obbligo comunque di mettere a disposizione risorse finanziarie e in questo momento questa disponibilità non ce l'hanno! Anche se un domani si libereranno delle risorse, pertanto di fatto questi cantieri non saranno operativi, o chissà quando, perché non è possibile per nessuno mettere in piedi incarichi progettuali, né dare incarichi, né prendere impegni senza risorse finanziarie, perché nella pubblica amministrazione, ma vale come per lo Stato, vale per tutti, ci sono gli impegni finanziari per poter procedere sia all'acquisizione, sia agli incarichi professionali e quant'altro, questa è la situazione in cui si trova questo bilancio!
Arrivo alla conclusione. Con ogni probabilità, per arrivare alla fine, per dire che probabilmente c'è qualche passaggio che manca all'interno della maggioranza, probabilmente queste cose si risolveranno, ma non con l'interpretazione che ha dato lei, collega Rollandin, dicendo che sono soldi dovuti dallo Stato, ma pescando a piene mani... ci sarà un ulteriore saccheggio, assalto a riserve e utili delle partecipate con cui si dovranno finanziare quelle risorse in meno che derivano da quest'applicazione. Lo dico adesso, tanto sono tutti atti registrati, vedremo quando ci sarà questo atto, e sono sicuro che lei avrà l'onestà di dire: "aveva ragione", perché questo succederà, questa finanziaria non ha le risorse! Glielo ha scritto il Dirigente alle Finanze, c'è la delibera di Giunta che lo dice, per cui queste risorse che devono derivare dallo Stato, che lo Stato ci deve trasferire lo Stato se le tratterrà per quello che riguarda il 2018 e se mai potremo sbloccare la situazione, sarà saccheggiando ulteriormente le partecipate, con cui andremo a pagare eventualmente questa campagna elettorale 2018. Questa è l'amara verità e mi dispiace che lei non abbia ragione, perché io faccio il tifo come lei che sia così, ma lei è smentito dai fatti e dagli atti della maggioranza, del Governo regionale! È smentito da tutta una serie di atti che in questo momento impediscono a queste strutture di fare qualunque tipo di impegno. Il futuro che vogliamo dare alla Valle d'Aosta è questo, le certezze finanziarie che vogliamo dare sono queste? Quando il Presidente Viérin è andato al CELVA e ha detto: "più risorse per tutti", era questo? Quando qualcuno comunque ha detto di avere risolto i problemi della sanità, è questo? I dati di fatto non sono questi! Nessuno di noi fa il tifo per... noi ci auguriamo che vengano vinti tutti i ricorsi, però lei sa benissimo, Presidente, che, quando si tratta di parlare di finanza, finanza sono le somme al momento in disponibilità, non sono i voli pindarici, le promesse o quant'altro. In questo momento c'è questa effettiva difficoltà.
Mi dispiace, ma io dico che, da quel poco di esperienza che ho avuto in campo amministrativo, non è così che si amministra. Quando io ho discusso di bilancio in quest'aula, ho detto che, tenuto conto che si voleva forzare la mano con lo Stato, saggezza avrebbe voluto di non attingere a piene mani tra le riserve di CVA e i suoi utili, quelli si dovevano accantonare a priori per vedere se effettivamente c'era un problema di rapporti con lo Stato, però questo non è stato fatto. Il collega Marquis ha letto prima, è stato fatto quel 20, più 15, questo è il sistema con cui si è operato in questo bilancio. Questo non significa non avere a cuore l'autonomia, soprattutto quella finanziaria: significa solo che l'autonomia finanziaria non si difende con gli slogan, non si difende con le dichiarazioni, non si difende con conferenze stampa, non si difende con i selfie con il Viceministro Morando, si difende in maniera diversa trattando dati veri, concreti, effettivi: questa è la verità! Non si difende portando a Roma un parterre de rois per discutere e poi tornare fuori per capire che probabilmente tra Giunta, il Presidente e il Ministro Morando si parlava un linguaggio diverso. Lo ha scritto il Ministro Morando, perché quando dice: "siate contenti di quello che avete portato a casa" mi pare che sia la sintesi di un messaggio secondo il quale quello che potevate portare a casa l'avete portato a casa, buoni a cuccia.
Président - La parole au collègue Rollandin.
Rollandin (UV) - Intervengo a proposito delle affermazioni fatte dal collega Gerandin, che chiede da che cosa e come possiamo sostenere quello che ho appena detto e perché è stata fatta la delibera. La delibera è stata fatta prudenzialmente tenendo conto di quello che prevede l'emendamento, che dice: "nelle more di...", tenendo conto che c'è ancora un contenzioso in atto. Il contenzioso è legato al 2017, è quello il contenzioso! Qual è l'altro contenzioso in essere ad oggi? Potrebbe esserci un altro contenzioso se lo Stato impugnasse la finanziaria. Per quanto riguarda il discorso di finché è dovuto, credo che l'abbia letto anche lei: l'accantonamento cesserà di essere dovuto in ogni caso nel 2017. Noi abbiamo il contenzioso per il 2017, perché l'abbiamo messo nella finanziaria e non ci è stato impugnato, poi successivamente ad aprile c'è stato quel ricorso fatto, ma non è stata impugnata la legge. Questo è il primo dato.
Il secondo dato è che il decreto del 9 maggio 2017 dice: "considerato che, a decorrere dall'anno 2017, la Regione Valle d'Aosta, in attuazione del comma 484 della legge n. 232, assicura il contributo in termini di indebitamento netto previsto... di cui al citato comma 3... attraverso il conseguimento del pareggio di bilancio... Conseguentemente, alla medesima Regione non si applicano le disposizioni in materia di Patto di stabilità interno...". Ho solo letto quello che c'è scritto, io non sto dicendo null'altro. Poi che ci siano dei dubbi interpretativi, come ci sono stati, per quanto riguarda la sentenza n. 77, lo posso capire: cessa nel 2017 compreso o non compreso? Quello è stato uno dei motivi del contenzioso. L'unico contenzioso in atto con lo Stato è questo, ditemi qual è l'altro contenzioso. Io non so perché dobbiamo dire qualcosa di diverso da quello che è scritto. Io non ho fatto fantasie, non dico mica: è possibile, può darsi che... Quello che io ho letto è scritto, ci sono sentenze, non sono auspici: "spero che...". Io ho letto quello che è oggi, non c'è una parola che mi dica che nel 2018 la Regione deve... al di là dei 94 milioni di cui ho parlato, che invece sono previsti e sono stati scritti specificatamente nella legge che abbiamo appena approvato. Io mi fermo lì. Io non voglio essere né ottimista, né pessimista. Vi dico che ad oggi la situazione è quella che vi ho letto. Non ho mica fatto nessuno strappo alle regole rispetto a quello che voi avete a disposizione per leggere come me.
Président - La parole au collègue Roscio.
Roscio (ALPE) - Non voglio entrare nella diatriba e rovinare le certezze che ha il collega Rollandin, è che noi auspichiamo che veramente queste certezze si traducano... ma vorrei solo fare alcune osservazioni. Ad oggi la realtà è quello che lo Stato ha approvato, per il 2018 lo Stato, dopo il nostro bilancio, ha detto che manca un pezzo e quello è. Io credo sia difficile che possa esistere una variazione alla finanziaria dello Stato per il semplice fatto che non esiste più un Parlamento, quindi è ben difficile che si possa tornare indietro. Per quello che riguarda il contenzioso, non sono risorse certe, sono risorse auspicate perché riguardano un altro anno e io immagino che il Governo speri in questo, perché potrà andare a colmare un buco, ma con altre risorse che non sono quelle del 2018 che lo Stato effettivamente trattiene, altrimenti la delibera appena fatta il 28 dicembre non avrebbe significato. Quella delibera di fatto impone delle limitazioni... chiamiamoli tagli? Chiamiamoli come vogliamo, ma impone delle limitazioni e impone il fatto che 99 milioni di euro non si possono toccare. E qui vorrei fare un appunto, nel senso che io immagino che quei 99 milioni spalmati su quell'allegato, dove, andando a leggere, ci sono proprio delle variazioni rispetto al bilancio approvato il 20 dicembre, perché mentre prima c'era una cifra in certi capitoli, oggi si legge zero... Qui mi rivolgo all'Assessore Testolin, visto che è di nomina recentissima, ieri è stato detto che ha seguito con cura tutto il dibattito e la finanziaria, quindi immagino che conosca le cose, a me piacerebbe capire dove si immagina di andare a reperire quelle risorse laddove in passato, anche a fronte di iniziative consiliari, gli Assessori avevano detto: "qua andiamo avanti su queste cose e mettiamo la copertura finanziaria". Di fatto, nel bilancio approvato nel 2018, in quel bilancio di otto giorni, c'erano le risorse, oggi su quel documento, su quell'allegato si legge zero, allora diventa difficile capire... Assessore, magari poi ci spiega dove andrà a reperire. Noi vogliamo sperare che quelle risorse non saranno reperite, perché sono risorse incerte, dalla sentenza per il 2017, perché veramente bisogna andare ad accendere un cero in chiesa se ci tornano quei soldi! Così come speriamo che non si vada a drenare ulteriormente dalle partecipate, perché sono altre risorse quelle: quelli sono i gioielli della nonna e sono anche i denti della nonna, ma la nonna è ancora viva. Noi stiamo andando a mettere dei soldi senza chiedere niente a nessuno. Si replica quello che è stato fatto negli anni con CVA: mezzo miliardo di euro drenati dalla CVA, utilizzati senza passare in questo Consiglio.
Assessore Testolin, a noi piacerebbe capire oggi lo stato dell'arte. Oggi noi leggiamo zero su diversi capitoli, poi se vuole glieli spiegherò anche, alcuni sono stati elencati, dove si pensa di ritrovare quelle risorse proprie, quelle risorse; a dicembre era stato detto: "ci sono 1200 milioni propri della Regione da spendere" e oggi vediamo che sono 1100. Noi allora abbiamo fatto vedere i muscoli, oggi si è in una situazione di coda fra le gambe, quindi ancora peggio rispetto alla precedente situazione.
Noi speriamo che, se questa è oggi la fotografia, lo stato dell'arte, ci sia il piano B e gradiremmo anche che ci diceste qual è il piano B, perché se i timori che noi abbiamo espresso: incertezza delle risorse derivanti dalla sentenza, quei famosi 12 milioni del Monte Bianco, ulteriori drenaggi, saccheggi dalle partecipate... se pensate di prenderli lì, perlomeno abbiate il coraggio di dircelo, altrimenti diteci quei 100 milioni come immaginate di farveli restituire da uno Stato, dove oggi il Parlamento non c'è e dove oggi c'è un Governo che fa ordinaria amministrazione.
Président - La parole au collègue Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - Non avevo intenzione di intervenire, poi ho riflettuto un pochino su come si è svolta la giornata di ieri. Ieri abbiamo aperto con le comunicazioni del Presidente, sulle quali è iniziato un dibattito proprio su questo argomento, che si è sviluppato per parecchio tempo nell'alternanza tra le risposte e gli interventi dei Consiglieri di minoranza. Successivamente siamo andati all'elezione del Presidente del Consiglio, Vicepresidente e dell'Assessore alle finanze. Colgo l'occasione per congratularmi con i colleghi che sono stati eletti e per ringraziare il Presidente Rosset per il suo operato e per come ha saputo contraddistinguersi in questo periodo di lavoro come Presidente del Consiglio. È doveroso però sottolineare che nelle elezioni che si sono svolte sono sempre mancati dei voti della maggioranza: due voti al Consigliere Farcoz, due voti al collega Grosjean e un voto Testolin, questo mi viene da sottolinearlo. La Torre non è più tra noi, Perron non è più tra noi, Viérin neppure, ha lasciato il Consiglio, Fosson e Restano sono in minoranza, hanno partecipato al voto, ma da dove arrivano questi franchi tiratori? Ora, ci sono varie ipotesi: o i franchi tiratori non erano d'accordo sulla questione dei 144 milioni e hanno voluto manifestare in questa maniera il dissenso, oppure ambivano a dei posti, avevano delle ambizioni personali e hanno manifestato così il dissenso. La conclusione qual è? C'è anche un piccolo problema politico, è un segnale politico che non va trascurato, ma andrebbe approfondito, andrebbe fatto un confronto, quello che tutti ci auspichiamo e tutti ci chiediamo, in prossimità di importanti appuntamenti elettorali non è da trascurare.
Per quanto riguarda, invece, la questione che stiamo dibattendo, già in occasione del bilancio nel mio intervento, in maniera molto rapida avevo sfiorato la questione del documento economico-finanziario che mancava di alcune parti, vale a dire dei tempi di realizzo di questo documento, delle scadenze, delle eventuali collaborazioni, ma soprattutto non trova un collegamento con la finanziaria. Se la finanziaria è considerata un progetto, la finanziaria non era collegata o collegabile al documento economico-finanziario. Il progetto della finanziaria prevedeva un investimento di un certo tipo, ora, congelando questi fondi, vengono un pochino a mancare i pilastri della casa e vengono a mancare delle certezze. Non ho le competenze dei colleghi che mi hanno preceduto per entrare così nel dettaglio di sentenze o meno, però noi cosa chiediamo? Chiediamo al Governo regionale di impegnarsi a ricorrere contro questa legge dello Stato, legge che ci toglie questi fondi, questo sarebbe un segnale forte. C'è già un altro ricorso sul 2017, avviamo un ulteriore ricorso che sostenga le nostre prerogative di cui sempre parliamo, la nostra autonomia. Come ho detto già ieri, una trattativa al ribasso non ci interessa. Non ci interessa una trattativa che ci permetta di portare a casa la metà dei fondi a cui noi dobbiamo accedere per diritto, dobbiamo sancire la nostra autonomia e ciò che ci spetta. Oltretutto - hanno già avuto modo di dirlo i colleghi - se il progetto di bilancio prevede un impegno per 100 milioni, quelli mancanti dovremo andarli a reperire da altre parti e avevamo votato tutti insieme di non accedere più alla gestione speciale per le spese correnti. Le spese correnti, le spese di investimento... e questi fondi li dobbiamo utilizzare per i collegamenti intervallivi, per altri interventi che possono produrre reddito a favore della nostra Regione. L'atteggiamento del Governo regionale e della maggioranza, rispetto a questa problematica, quindi non è da noi condiviso. Noi vi chiediamo un forte impegno e quindi di ricorrere avverso questa decisione dello Stato, di dimostrare le nostre prerogative come sempre voi dite.
Président - La parole au collègue Bertin.
Bertin (GM) - Non voglio entrare nel merito della piega che ha preso questa discussione, perché mi pare stia aumentando la confusione e certo, al di là della poca certezza finanziaria che sta contraddistinguendo questi periodi della nostra autonomia, se ci aggiungiamo anche una confusione generale sulle interpretazioni e su cosa fare, la situazione diventa ancora più complessa. Il problema è avere innanzitutto delle certezze e meno confusione si fa meglio è. Non entro pertanto nel merito delle questioni sollevate in precedenza, mi limito alla risoluzione che è stata presentata e resto sull'argomento.
L'approvazione del bilancio, la discussione che abbiamo fatto qua è stata una discussione virtuale su un bilancio virtuale. Lo sapevamo che poi successivamente si sarebbe dovuto intervenire per bloccare quelle spese, quei soldi che mancano, poiché una legge dello Stato (la legge di stabilità) così ha determinato, tra l'altro, con il voto favorevole pure del rappresentante della Valle d'Aosta Lanièce, che lo un vedo un po'... se da una parte si vogliono difendere certe prerogative, poi andare a votare la legge finanziaria che, secondo voi e secondo tutti, comunque non rispetta quegli accordi presi, ma soprattutto le sentenze della Corte costituzionale... Al di là di questa confusione che contraddistingue l'attività dei Parlamentari valdostani, torniamo alla risoluzione. La logica che dovrebbe stare dietro all'approvazione del bilancio della nostra Regione, che prevedeva queste somme... la logica conseguenza di quella scelta di non considerare la mancanza di questi 100 milioni dovrebbe portare... scelta a mio avviso un po' imprudente ma questa scelta è stata fatta e anche rivendicata come una scelta autonomistica di rivendicazione; se quella è la logica, già di per sé contraddetta puntualmente dalla delibera di appena qualche giorno dopo, la Regione, come previsto da questa risoluzione, deve aprire un conflitto in via giudiziaria con lo Stato in coerenza con l'approvazione di un bilancio che prevede questi 100 milioni, che non sono stati considerati invece dalla legge di stabilità approvata dal Parlamento. Se quella scelta che avete fatto nel mese di dicembre con l'approvazione del bilancio, che riprendeva delle risorse a disposizione, usate anche questo bilancio in un modo un po' propagandistico dicendo o facendo immaginare che c'erano di nuovo le disponibilità per i Comuni, eccetera... ma se quella è la logica, è una logica di conflitto, è naturale votare questa risoluzione e ricorrere contro l'approvazione della legge di stabilità dello Stato in via giudiziaria per rivendicare le proprie prerogative, come dice spesso il Presidente della Regione: questa è la scelta se volete mantenere una coerenza e una certa logica negli atteggiamenti, che credo che dovreste tenere votando anche questa risoluzione.
Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, je ferme la discussion générale. La discussion générale est fermée. Pour la réplique, la parole au Président de la Région.
Viérin (UVP) - Abbiamo ascoltato con attenzione, abbiamo dapprima letto il testo di questa risoluzione, che, di fatto, riporta in aula un dibattito che ieri si è ampiamente sviluppato. È stato deciso di riparlare mezza giornata di nuovo della questione finanziaria con posizioni che chiaramente - si è visto nel primo dibattito - sono diverse, legittime, ma diverse. Cercheremo quindi di mettere un po' di ordine, perché sia la risoluzione che gli interventi che voi avete portato qui in aula dimostrano le incoerenze che ci sono nelle vostre argomentazioni, che partono già dalla discussione del bilancio: sono incoerenze di contenuto e politiche, perché dico incoerenze e perché diciamo incoerenze? Perché voi oggi ci chiedete di impugnare un bilancio e dite che il bilancio è farlocco. Se il nostro bilancio è vero e contestate quello dello Stato, des deux l'une come dice il collega Chatrian... noi siamo profondamente convinti che il bilancio che abbiamo approvato a dicembre sia valido e voi dite che è un bilancio farlocco, però poi dite di impugnare. Des deux l'une, nel senso che se il nostro bilancio è farlocco, lo era fin dall'inizio e quindi voi avete passato due giorni qui a dirci che bisognava rimandare il bilancio, cioè - tradotto - che bisognava farsi fare il bilancio dallo Stato e noi abbiamo detto che avremmo fatto prima a consegnare le chiavi a Roma e a farci fare il bilancio da loro. Qui si è parlato di tutto tranne che della risoluzione, se non nell'intervento adesso di Restano, ma qui c'è un impegno a ricorrere nelle sedi opportune... poi state tranquilli che, se ci sarà bisogno di ricorrere o di far valere le prerogative (ma non solo su questo), sarà fatto.
Com'è stato ricordato, noi abbiamo approvato il nostro bilancio, c'è una legge dello Stato che successivamente è stata interpretata, prudenzialmente c'è una prima delibera che assegna i fondi, senza quella delibera non si poteva neanche partire dal 1° gennaio, quindi per far fronte a tutte le priorità che noi abbiamo detto... e voi adesso state creando delle tensioni nella comunità, della confusione dicendo che non ci saranno i soldi per i Comuni, che non ci saranno i soldi per i cantieri forestali... non è così. Il bilancio approvato è il bilancio che abbiamo approvato nel mese di dicembre e state tranquilli che le priorità che abbiamo messo all'interno saranno portate avanti. Ci dispiace quindi che voi oggi speculiate, al di là di tutto, su queste questioni dicendo che non ci sarà la possibilità di dare quei fondi che abbiamo detto ai Comuni, perché non è così. La prima cosa quindi quando voi ci dite che noi abbiamo millantato un bilancio... noi abbiamo approvato il nostro bilancio. Voi avreste fatto meglio, avevate altre idee? Queste sono legittime, ma da una strategia dove dicevate che bisognava aspettare che lo Stato decidesse per noi adesso ci dite: "contestate allo Stato quello che lo Stato ha fatto", ma se aspettavamo, cosa facevamo? Andava bene il bilancio dello Stato o no? Voi avreste fatto un bilancio senza i 100 milioni e avreste tagliato voi le cose che oggi ci dite che noi tagliamo, e non è così. Ecco che il vostro ragionamento stride, ecco l'incoerenza all'interno di una logica che noi non vediamo. Noi abbiamo approvato il nostro bilancio, abbiamo detto chiaramente dove queste risorse andranno, voi contestate dove andranno? No, oggi non è già più così. Qualcuno considera quel bilancio, che oggi pensate non abbia le risorse, poi neanche tanto male, avete già un po' modificato... Allora ci chiediamo voi cosa avreste fatto: avreste tagliato a priori? Non avreste messo le risorse che la sentenza, la legge approvata l'anno scorso prevedono per la Regione Valle d'Aosta? Se è così, non capiamo cosa ci contestate oggi. Ma quali bugie? Noi abbiamo approvato il nostro bilancio con dei pareri di legittimità tecnici secondo i quali quelle risorse ci sono. È chiaro che noi non abbiamo la fortuna di essere come il Südtirol, dove hanno le risorse che rimangono e non le trattenute dello Stato, ma quello è ancora un altro discorso, perché io vorrei ricordare che qualcuno cita il 2017, ma il 2017 è un'altra partita! È stato ricordato. Sono stati accantonati, perché c'era l'interpretazione del CNEL ma se noi il 7 marzo... e c'è il pronunciamento della sentenza, voi sperate che questi fondi arrivino, non arrivino? Come si pensava di muoversi? È stato fatto un ricorso... quindi legittimamente, quando è arrivata la trattenuta, è stato fatto ricorso, giustamente noi diciamo.
Oggi esiste una situazione che è questa. Il nostro bilancio ha delle priorità, abbiamo una partita aperta con lo Stato sul 2017, è lì che si gioca la partita per non arrivare a marzo, sia per quanto ci riguarda ma anche per quanto riguarda lo Stato, perché lo Stato se in quella causa perdesse, non perderebbe solo il 2017, perderebbe nei confronti di tutte le Regioni a Statuto speciale e sarebbe 1,3 miliardi. Se vincesse, vincerebbe comunque sul 2017 e non sul 2018. Ecco la questione finanziaria, noi cerchiamo di risolverla cercando di dire allo Stato, ed è stato portato questo al tavolo: "cerchiamo di trovare una soluzione definitiva affinché i contenziosi non continuino, sennò chiaramente ognuno dovrà far valere i suoi diritti". Al di là di tutto, da un punto di vista di inquadramento concettuale, quindi questa è la nostra idea ed è giusto che voi non la condividiate, però questa è la strategia che noi vogliamo portare avanti e siamo disposti anche a condividerla.
Noi non abbiamo fatto selfie, collega Gerandin. Voi ieri avete utilizzato la conferenza stampa, poi vi siete resi conto che forse era meglio fare un dibattito qui e noi qui lo accettiamo, perché cosa dovevamo fare noi, un'altra conferenza stampa per dire: Gerandin dice le bugie come sui segretari particolari? Perché così è andata, collega Gerandin. Lei si ricorda sempre quello che fanno gli altri, ma si dimentica in fretta quello che lei dice in termini non giusti all'interno di quest'aula. Nello scorso Consiglio aveva detto che il bilancio noi l'abbiamo presentato prima ai giornalisti che in commissione, e non era vero, tant'è che anche con i giornalisti abbiamo avuto una discussione perché loro volevano che ci fosse questa presentazione. Questo per dire che non sempre si viene qui e si fanno le discussioni, secondo noi, in modo corretto. Oggi è stata una discussione corretta, che però noi rifiutiamo nel merito, perché voi oggi ci dite: "mi raccomando, andate a far valere i vostri diritti!". Ma voi volevate rimandare il bilancio, volevate farlo fare a Roma direttamente: ecco perché noi non possiamo oggi recepire... al di là delle premesse che sono anche offensive e lo dico perché, quando si entra nelle considerazioni un po' più di basso profilo, secondo noi, non si sta nel sillon giusto.
Scusi, Presidente Marquis, poi le reazioni sono sempre conseguenti ad un'azione. Non si può pensare di venire qui in aula e sparare tutto quello che si pensa e pensare che noi qui non vi rispondiamo, perché noi c'eravamo e ci siamo sempre stati in questa legislatura, ma qui ci siamo e ci conosciamo tutti, è inutile venire qui... Lo abbiamo detto sulla riapertura del tunnel, sulle autostrade, sulla questione finanziaria; ma che cos'è stato fatto? Non abbiamo mai detto che non è stato fatto niente, noi non ci permettiamo di dirlo, però che voi veniate qui a dire: "ecco, la casa brucia!", ma sì, ma non brucia mica da oggi! Se per sei mesi uno aspetta che prenda fuoco o spera che non prenda fuoco magari... questo voglio dire, questo vogliamo dire con coerenza e con correttezza. Ognuno rispetti il lavoro degli altri, ma che non si venga qui a dire che abbiamo raccontato fandonie alla comunità, perché le nostre priorità sono in quel bilancio, le cifre sono inserite perché il bilancio del 2016 di previsione le prevedeva e queste sono le prerogative della nostra comunità. Noi pensiamo questo, voi la vedete in modo diverso? Ma viva! Abbiamo visto. Lei, ex Presidente Marquis, ha detto che Gentiloni veniva qui a dire che risolveva la questione finanziaria, ma quante volte l'ha detto? Lì non era una conferenza stampa, non era pubblicità, non era ufficio stampa. Tutta la Valle d'Aosta aspettava la venuta di Gentiloni e poi ha addirittura avuto il coraggio di dire che non ha risolto la questione finanziaria perché noi l'avevamo sfiduciata: questo è stato detto, allora un po' di serietà sempre, non solo quando si è seduti dall'altra parte! Abbaiare alla luna non serve a niente e noi umilmente cercheremo di risolvere la questione finanziaria. Non abbiamo detto che la risolveremo, ma ci sono delle buone premesse perché la disponibilità dello Stato c'è. Voi poi volete mettere in discussione anche quello che dice il Viceministro dell'economia Morando? Fatelo! Fate i tweet, li abbiamo letti anche noi i tweet dei vostri potenziali candidati. Morando è venuto qui dicendo che la Valle d'Aosta ha dato un contributo esagerato negli anni allo Stato e che bisogna risolvere la questione finanziaria. Neanche quello vi va bene, perché voi siete in campagna elettorale in certi momenti! Io dico: tutti noi giustamente abbiamo un ruolo politico, però almeno sulle questioni di fondo... io sono convinto che tutti voi sperate che noi risolviamo la questione finanziaria, sono certo di questo, certissimo, però andare in giro e far girare i WhatsApp e i messaggini con le tabelle: "tu non avrai i soldi", quella è correttezza? E se i soldi arrivano? Guardate, qui è un po' come le navi di Mussolini: sono sempre gli stessi che girano e voi pensate che siano... perché poi questa è la realtà!
Concludo, Presidente, utilizzo alcuni minuti visto che anche altri hanno utilizzato alcuni minuti in più. Noi non ci stiamo a venire qui a fare del populismo sulla pelle della gente dicendo che non ci saranno i cantieri forestali, non ci sarà il sale per le strade, perché quella delibera è una prima delibera di assegnazione dei fondi, il bilancio di gestione. Sapete anche che una delibera può essere modificata con un'altra delibera - immagino che almeno queste cose possano essere riconosciute - e visto che la legge dice che nella prima Giunta utile dopo il bilancio bisogna approvare il bilancio di gestione, noi nella prima Giunta utile abbiamo dato l'avvio all'azione amministrativa: i fondi per pagare la sanità, per pagare gli stipendi dei dipendenti, per iniziare. Chiaramente, com'è stato detto, c'è una parte prudenziale. Stiamo lavorando anche ad una variazione di bilancio e ce lo diciamo e l'abbiamo detto, mica lo nascondiamo!
Collega Chatrian, sappiamo benissimo, non è il primo anno che si utilizzano i fondi CVA, già nel bilancio approvato ne abbiamo tratto una parte, ma perché non va bene utilizzare le risorse dei valdostani per andare ad immetterli nei settori che assieme qui abbiamo deciso all'interno del bilancio, cosa c'è quindi ancora da vedere? Noi chiaramente non diciamo che non siamo preoccupati sulla non soluzione della questione, noi vogliamo risolverla e vogliamo risolverla entro questo primo periodo dell'anno, dove effettivamente la spesa fortunatamente, anche quella congelata, non va ad incidere direttamente sulla prima parte dell'anno, ma noi vogliamo - come giustamente è stato detto - risolverla prima. Questo quindi per dire che noi vogliamo chiudere questo contenzioso, in collaborazione chiaramente, ma facendo valere le nostre prerogative. C'è un tavolo aperto e state tranquilli anche rispetto a chi parla di Governo in scadenza. Il Governo ha un Consiglio dei ministri che delibera, è in azione e in forza, e se c'è la volontà di chiudere un accordo, ci sono anche le possibilità per chiudere la partita. Noi quindi cercheremo... ci troveremo qui in aula per discutere di questa questione e vedremo a bocce ferme chi o come, se le cose saranno risolte, se effettivamente sarà così.
Dalle ore 12:22 assume la presidenza la Vicepresidente Morelli.
Morelli (Président) - A demandé la parole le collègue Chatrian pour déclaration du vote.
Chatrian (ALPE) - Io penso che, nel momento in cui uno mette in campo le sue idee e si confronta cercando di mettere in evidenza il percorso, le idee, le soluzioni che immagina, e cerca di far valere e di modificare le leggi, va sempre nella direzione giusta. Mi trova d'accordissimo, Presidente, quindi quando dice: "abbiamo delle idee diverse", sì, confrontiamoci, però cerchiamo di fare - io parlo per noi, per me - chiarezza, quindi due considerazioni dal punto di vista politico. Sul fatto che, per quanto riguarda la coerenza, stride quello che noi abbiamo detto tre settimane fa, o ieri, o questa mattina, io dico tranquillamente: no. Abbiamo molto chiaro il perimetro e l'area in cui stiamo discutendo, stiamo parlando di un 2017 dove siamo in contenzioso con lo Stato. Auspichiamo al 100 percento che si trovi un accordo robusto, bello, forte con lo Stato sul 2017 in modo da poter utilizzare subito le nostre risorse che sono congelate, perché questo è il primo auspicio, perché, da valdostano, da eletto, cosa possiamo dire se prima del 7 marzo trovate un accordo sui 144 milioni di euro congelati nel 2017? Evviva. Ci piacerebbe poi, una volta sbloccati questi soldi, discutere, confrontare e in maniera anche robusta e violenta in quest'aula e trovare le soluzioni migliori. Noi ne avremo tre, voi ne avrete cinque, si troverà un punto di caduta, quindi, da questo lato, ci troverà puntuali e freschi come non mai a poter affrontare il 2017.
Sul 2018, collega Rollandin, dopo aver ascoltato anche l'intervento del Presidente, com'è stato impostato il 2018 va nella direzione opposta rispetto a quello che ha detto lei poc'anzi. Si è previsto il concorso sul 2018 dei 94 milioni di euro, la non autorizzazione dei 99 a seguito della modifica fatta dallo Stato il giorno dopo, ma poco importa, questo è il 2018, ma la differenza... altrimenti all'interno della delibera non ci sarebbero i 99 milioni di euro che non si possono autorizzare...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... no, anche per chi ci ascolta... altrimenti siamo fuori... il 2017 è un'altra partita! Evviva se nelle prossime settimane si potranno utilizzare e ci sarà un accordo sul 2017 prima della sentenza, ma sul 2018 dubito che il Parlamento possa modificare una legge. Quelle risorse non le potrà utilizzare il Governo regionale, ma ne utilizzerà altre, stiamo parlando di altri soldi e le dico quali utilizzerà il Governo regionale e mi piacerebbe poi discuterne in aula, perché si discuterà in aula nel momento in cui si andranno a modificare... una parte di quello che si libererà nel 2017, speriamo il più possibile e magari oltre a tutta una serie di soldi che non ci sono oggi, perché sono congelati, sono nostri. I 144 sono nel frigorifero, ma se nell'accordo con il Viceministro Morando ci liberalizza 120 milioni di euro, questi sono in più e si possono utilizzare, bloccando i 99 sul 2018, non come dice lei, collega! Su quello è andato fuori strada.
Colleghi, poi bisogna anche guardare il secondo punto di caduta, c'è un altro argent de poche che si potrebbe utilizzare e che qualcuno ha già inserito nero su bianco sulla delibera: il punto n. 6. Collega Testolin che ha appena assunto questo incarico, questo è l'altro volet, ma nulla toglie a dirci, Presidente Viérin, che queste sono le due soluzioni che metterete in campo sicuramente, ma che avete approvato comunque un bilancio il 19 dicembre dove i 99 milioni di euro non c'erano: questo è lo stato dell'arte finale da questa sintesi che faccio e che facciamo dal punto di vista politico. Dal nostro punto di vista, quindi il riferimento è sul 2018, oggi noi siamo in contenzioso con lo Stato solo sul 2017, le abbiamo fatte insieme al Presidente Viérin quelle delibere, il Presidente Marquis ha fatto quei due ricorsi allo Stato, ma noi riteniamo valida la risoluzione che abbiamo proposto, perché va in quella direzione. Io penso che questa sia un po' la sintesi del dibattito su questo tema così delicato.
Il problema della questione sul drenare, saccheggiare, utilizzare le risorse delle società partecipate... io ho utilizzato questi termini perché non vorremmo - poi se la maggioranza lo decide, ci mettiamo di traverso ma poi voi potete legiferare - male utilizzare quelle risorse per delle spese correnti, avremmo gradito, come abbiamo fatto il 19 dicembre, utilizzare quelle risorse per degli sgravi fiscali per poter dare corso e gambe alla principale criticità: quella dell'occupazione. Questa è la diversità, ecco il termine utilizzato ed è lì che mi piacerebbe spiegare all'interno di questo Consiglio, alla comunità che ci sono delle visioni diverse del sistema Valle d'Aosta. Grazie per i minuti in più.
Dalle ore 12:30 riassume la presidenza il Presidente Farcoz.
Farcoz (Président) - La parole au collègue Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - Credo che, dopo quest'ampia discussione, i valdostani che hanno avuto la pazienza e la voglia di ascoltarci ne possano uscire ancora più confusi di quello che non fossero stati prima. È chiaro che possono esserci delle visioni politiche diverse, questo è tutto legittimo, ma i dati oggettivi non possono essere confutabili. Credo che non si possa sostenere che l'opposizione oggi abbia tenuto dei comportamenti incoerenti dalla gestione del bilancio... in questa fase su questa materia e voglio chiarire questo aspetto. L'opposizione diceva che bisognava, in modo prudenziale, non destinare i 100 milioni, perché la finanziaria dello Stato non li avrebbe messi a disposizione...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
Président - Collègues, s'il vous plaît laissez terminer le collègue Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - ... per cortesia, chiediamo il rispetto di chi parla. L'opposizione oggi dice che bisogna ricorrere nei confronti dello Stato per questa situazione posta in essere con l'approvazione della finanziaria, perché le prerogative della Regione vanno rispettate. Non possiamo far credere ai valdostani che l'asino vola ancora oggi, perché i 99 milioni non ci sono! Noi stiamo puntando sulla roulette le risorse dei valdostani: se uscirà rosso, andrà bene; se uscirà nero, avremo perso tutto. Il problema quindi sta in altri termini...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
Président - Un peu de silence dans la salle...
Marquis (AC-SA-PNV) - ... per favore, Presidente, le chiedo un po' di silenzio... La situazione pertanto va chiarita, non si possono raccontare delle storie o delle storielle non corrispondenti alla realtà. Io sono convinto che la documentazione che l'Avvocatura della Regione e i Coordinatori del Bilancio hanno messo a disposizione al nostro Governo l'hanno messa a disposizione anche a chi è venuto dopo e pertanto non è stata letta con attenzione, perché, diversamente, non ci sarebbero queste posizioni che sono state esternate oggi. La nostra posizione pertanto non è mai stata rinunciataria: è una posizione orientata alla prudenza, perché, quando si gestisce la cosa pubblica, c'è la necessità di predisporre i bilanci di gestione con oculatezza. Bisogna distribuire le risorse e le spese sulle disponibilità certe, non sui "forse", "ma vedremo quello che ci sarà a disposizione", perché la soluzione a questo problema noi confidiamo che stia nella sentenza a questo punto favorevole sul 2017. Se sciaguratamente non fosse riconosciuta la ragione su quella questione relativa al 2017, l'unica via d'uscita è quella di andare a saccheggiare le partecipate, ma le saccheggeremo per garantire un bilancio di spese correnti. Io mi ricordo nel bilancio 2016, collega Bertschy, quando abbiamo fatto la battaglia tutti assieme di non andare più a prelevare come un bancomat alla CVA, che i soldi rinvenienti da questa società dovevano essere sottoposti prima dell'utilizzo ad un piano di investimenti infrastrutturali per dare rilancio all'economia e allo sviluppo della regione.
Noi quindi oggi esprimiamo grande preoccupazione, ma la preoccupazione che deriva dalla consapevolezza che, se non avremo ragione sulla sentenza sul 2017 e del ricorso che abbiamo fatto, l'unica via di uscita che deriva da questo approccio tenuto dal Governo attuale è quella di andare a reintegrare il bilancio con 100 milioni di euro che andiamo a raccogliere nelle partecipate, ma un conto è raccogliere i soldi nelle partecipate per sviluppare la regione e un conto è per potenziare l'Ufficio stampa, caro Presidente, per potenziare la comunicazione della Regione! Non è questo l'obiettivo, l'obiettivo è quello di creare dello sviluppo, creare del lavoro, dare delle opportunità alle imprese, agli artigiani, ai commercianti in Valle d'Aosta di poter gestire le loro attività e creare occupazione, a tutti i giovani che oggi si trovano iscritti ai centri per l'impiego che - abbiamo saputo recentemente - stanno incrementando le iscrizioni, perché adesso sono tutti ad aspettare la Forestale, siamo tutti che gli diciamo di andarsi ad iscrivere ai centri per l'impiego che ci sarà lavoro, ma anche lì, quando scopriranno che purtroppo le assunzioni non sono proporzionate alla dimensione delle aspettative, emergeranno dei problemi, perché tutta la Valle d'Aosta oggi confida in queste soluzioni che si cerca di mettere sul tavolo per risolvere il problema. Quello che noi diciamo e sosteniamo, sotto il profilo politico, quindi è che la posizione deve essere orientata alla sicurezza, perché è vero che è stato fatto il bilancio di gestione, ma il bilancio di gestione poteva assegnarle tutte le risorse se ci fossero state. I 100 milioni è inutile chiacchierare, non ci sono!
Caro collega Rollandin, lei dovrebbe sapere che, purtroppo, la finanziaria dello Stato è approvata con legge, quindi bisogna ricorrere alla legge di Stato se vogliamo difendere le nostre prerogative, sennò rimaniamo qui a cantarcela e a suonarcela, diciamo: siamo maîtres chez nous e però il giorno dopo ci sediamo e non abbiamo nemmeno il coraggio...
Presidente - Collega Marquis, ha esaurito il suo tempo, per favore concluda... la parola al collega Gerandin.
Gerandin (GM) - Ho ascoltato con attenzione quanto detto dal Presidente Viérin, ci ha dato degli incoerenti per questa proposta di risoluzione. Può anche darsi, nel senso che noi avremmo probabilmente agito con un minimo di cautela in più, non significava non rivendicare le nostre doverose salvaguardie dal punto di vista dell'autonomia finanziaria, sono assolutamente d'accordo... Io glielo ho già detto quando abbiamo discusso del bilancio: magari un po' più di prudenza prima di pescare a piene mani negli utili e nelle riserve di CVA, in modo da avere un accantonamento in previsione di un esito che, purtroppo per la Valle d'Aosta, non è stato quello che abbiamo aspettato... perché se noi siamo incoerenti... se voi, come ha ribadito il Presidente, siete convinti che il bilancio sia ancora valido, per coerenza dovreste attivarvi affinché la norma della finanziaria, che in effetti mette in discussione 100 milioni del bilancio che avete approvato, sia oggetto di contenzioso. Ho capito dal suo intervento che probabilmente questa partita si gioca su un altro tavolo, si gioca riferito all'arretrato del 2017 e che in questo momento probabilmente non è conveniente avviare un contenzioso con lo Stato quando si sta definendo probabilmente la partita arretrata del 2017. Se questo è il fatto, perché non ce l'ha detto prima? Perché io posso essere d'accordo o meno, ma questo cambia il quadro politico dei rapporti con lo Stato. Noi lo abbiamo appreso dal suo intervento oggi, dopo che abbiamo discusso ieri nelle comunicazioni e non ci ha detto nulla, dopo che abbiamo discusso mezza giornata oggi e dove non ci ha detto che c'è una partita che si può eventualmente definire riferita all'arretrato 2017. Torno a dire che posso rimanere della mia idea, ma posso anche condividere questo percorso. Questa era la nota politica di riferimento e la vera novità di questa trattativa. Nelle dichiarazioni di Morando non si legge questo, né nelle sue, la novità politica è questa. Noi ci auguriamo che portiate a casa questo. Se portate a casa un risultato del genere, significa che probabilmente - non so in che tempi e in che termini - potrà cambiare il quadro finanziario, perché noi abbiamo ragionato su un quadro finanziario di quello che eravamo a conoscenza in questo momento, questa è la differenza! Le do anche atto su un passaggio che condivido: la casa brucia mica solo da oggi, ma penso che debba concedermi la correttezza politica di aver sempre detto che noi portiamo dietro dei retaggi vecchi, di non aver mai voluto chiudere delle partite con lo Stato in tempi non sospetti, in tempi in cui tutte le altre autonomie speciali hanno chiuso questi passaggi.
Sul resto è ovvio che una delibera di Giunta si cambia con un'altra delibera di Giunta. In questo momento, senza elementi di novità, non siete in grado di cambiare questa delibera, siamo corretti e onesti se vogliamo fare un raffronto corretto. Se poi attingete a piene mani negli utili e nelle partecipate o quant'altro, in Finaosta, è ovvio, ma questo significa rimpinguare il bilancio di previsione che avete approvato con ulteriori risorse, esaurendo quelle disponibilità finanziarie in quelli che sono gli utili e le riserve delle partecipate, è un altro bilancio. Io mi rimetto a questo, per cui prendo atto di questa novità, mi dispiace di non averlo saputa prima, perché probabilmente la mia stessa discussione sarebbe stata diversa.
Président - La parole au Président Viérin.
Viérin (UVP) - Intanto per dire che abbiamo apprezzato gli interventi dei colleghi Gerandin e Chatrian e volevo spiegare ai colleghi perché questa discussione non è stata fatta ieri. Vorrei ritornare alle dichiarazioni del Presidente che il collega Restano ha citato. Ieri avevamo tre comunicazioni, nella terza comunicazione io ho detto che avevamo avuto un colloquio con il Viceministro Morando, ma che, per rispetto a chi aveva fatto le iniziative, avremmo parlato di questa cosa durante quei punti accorpati che avevamo deciso nella Conferenza dei Capigruppo; poi, scusi collega Chatrian, ha innescato la discussione finanziaria nelle comunicazioni del Presidente. Questo è stato il motivo, collega Gerandin, perché io penso... perché abbiamo rivestito dei ruoli nell'opposizione... quando si fa un'interpellanza, si ha sempre un po' paura che nelle dichiarazioni poi la si bruci... ma non che la si bruci, però che almeno i colleghi che hanno avuto l'idea di fare un'interpellanza o un'interrogazione siano riconosciuti nel dibattito. È vero che poi può comunque arrivare una risoluzione che dà la possibilità a tutti, ma ecco perché poi è degenerato il dibattito di ieri: perché nelle dichiarazioni del Presidente abbiamo utilizzato quello spazio per fare una discussione che si poteva fare sui punti, ce n'erano tre, due li avevamo accorpati e uno era quello dei Comuni. E lì noi avremmo detto qual era la nostra strategia, strategia che abbiamo ipotizzato e che oggi fa sì che ci sia la discussione che abbiamo conosciuto.
Io dico anche che chiaramente le impugnative hanno dei tempi e - come ricordava il collega Gerandin - da qui a quei tempi noi utilizziamo chiaramente questo canale, questo tavolo aperto, che è lo stesso canale e tavolo aperto che utilizza lo Stato, perché, quando c'è una collaborazione, nel rispetto dei ruoli distinti di enti, si cerca di portare... Quando questo lasso di tempo sarà... che noi utilizzeremo per chiudere la questione finanziaria, ci ritroveremo e lì si potrà fare la discussione.
Aggiungo due elementi: il primo, è chiaro che poi si discute come utilizzare le nostre maggiori entrate che arrivano in corso d'anno, l'abbiamo sempre fatto (quando arriva la variazione di bilancio), quindi, quando si dice: "saccheggiati 12 milioni", io vorrei ricordare che i 12 milioni del tunnel nessuno li saccheggia. Ci sono stati assegnati, cosa facciamo, diciamo che non li vogliamo, collega Roscio? Tra l'altro, ha chiesto l'ANAS la distribuzione degli utili. Bisognerebbe quindi approfondire un po' le cose prima di venire qui a sparare: "i 12 milioni del tunnel...", ma meno male che ci saranno questi 12 milioni, che dovevano essere utilizzati peraltro all'interno della società, però questa è un'altra partita. Questo per dire che tutte le risorse da maggiori entrate che noi avremo certamente le destineremo alla comunità. Altra cosa sono gli utili delle partecipate, si possono anche utilizzare gli utili per poi restituirli, ci sono tante partite aperte, ma noi vogliamo dire che il bilancio approvato è quello approvato nel mese di dicembre e che noi difenderemo con tutte le nostre prerogative, facendo valere i nostri diritti.
Detto questo, nessuno qui pensa di fare tredici al Totocalcio, di giocare d'azzardo. Collega Marquis, se rileviamo una coerenza e una correttezza negli altri interventi, ci permetta che proprio l'ultima persona che può parlare è lei, perché, quando abbiamo fatto certe battaglie da quei banchi sulla questione finanziaria, abbiamo trovato delle sintesi che poi hanno portato a certi sviluppi, anche politici... ma noi c'eravamo, ma non l'abbiamo mai sentita parlare, mai! Come sugli altri temi di ieri, autostrade in primis. Anche qui quindi un po' di coerenza, perché la nemesi non esiste! Visto che lei qui non parla all'aula, ma parla ai valdostani e questo è ancora qualcosa da chiarire, lei viene qua e dice: "cari valdostani", ma non è che sta facendo un comizio, sta parlando nell'aula del Consiglio regionale! È chiaro poi che ci sono anche i valdostani che ci ascoltano, chi ha la pazienza di ascoltarci su questi temi peraltro, ma un po' di coerenza... Nessuno qui dimentica che cos'è successo, chi siamo, da dove veniamo e soprattutto lo spirito autonomista che noi abbiamo dentro e che nessuno ci metterà mai in discussione.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, metto in votazione la risoluzione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti : 32
Favorevoli: 13
Contrari: 19
Il Consiglio non approva.
Considerata l'ora, il Consiglio è sospeso e riprenderà alle ore 15:30... scusate, ha chiesto la parola il Consigliere Fabbri, prego.
Fabbri (UVP) - Forse è il caso di fare una riunione della Conferenza dei Capigruppo per vedere se è il caso di continuare o meno.
Presidente - Chiedo una Capigruppo per capire se proseguire.
La seduta è sospesa dalle ore 12:53 alle ore 12:56.