Objet du Conseil n. 2154 du 24 mai 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 2154/XIV - Reiezione di risoluzione: "Sostegno alla candidatura del Gran San Bernardo quale patrimonio dell'Unesco".
Viérin M. (Presidente) - Punto n. 33.05 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Cercherò di essere il più sintetico possibile, anche considerata l'ora. Negli ultimi giorni abbiamo visto che l'idea di salvaguardare il Colle del Gran San Bernardo attraverso un inserimento nel patrimonio dell'Unesco è stata rilanciata in particolare da autorità e soggetti del Vallese, sostenuti peraltro anche dall'intera Svizzera. Un'iniziativa che riguarda il Colle del Gran San Bernardo, che è un colle di un'importanza storico-culturale evidente, fondamentale per le comunicazioni alpine tra il nord e il sud dell'Europa e sede anche dell'Ospizio del Gran San Bernardo, gestito dai canonici, che per un millennio quasi ha rappresentato un'importante sede di ospitalità per i viaggiatori e pellegrini che transitano in questo luogo, tra l'altro, anche passaggio della via Francigena veramente importante dal punto di vista storico, oltre che essere, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, un angolo suggestivo e magnifico per molti aspetti.
Quest'idea - è una mia valutazione del tutto personale - è un'occasione per aumentare le capacità attrattive di questa zona per salvaguardarne le caratteristiche e anche per dare maggiore identità alle due parti del versante del Colle, che sono storicamente collegate e che potrebbero in questo modo ancora di più trovare un'identità comune, legandosi ad un brand internazionale, che può avere un'attrattiva per rivitalizzare, da un punto di vista culturale, sociale e anche turistico, le zone in questione. Insomma è un'occasione che andrebbe valutata attentamente e potrebbe rappresentare qualcosa di importante per questi territori.
Sappiamo che l'Italia è lo Stato che ha più siti già ora patrimonio dell'umanità, ma, collegandoci con il fatto che si lega ad un discorso transfrontaliero, le possibilità che questo vada a buon fine sono naturalmente cresciute. C'è una valutazione da fare che può essere un atout importante per questa zona, pertanto la risoluzione vuole impegnare l'Assessore a relazionare in commissione in merito a questa prospettiva e inoltre invitare la commissione competente a compiere gli approfondimenti necessari al fine di valutare un eventuale sostegno alla candidatura del Gran San Bernardo quale patrimonio dell'Unesco.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Intervengo io anche se quest'argomento, come si capisce anche dalla presentazione del collega Bertin, è un argomento trasversale, perché sicuramente riguarda i beni culturali, quindi potrebbe essere un argomento che viene valutato dalla collega che si occupa dell'istruzione e della cultura; vi sono delle richieste che attengono agli aspetti ambientali, quindi il collega che si occupa dell'ambiente.
Collega Bertin, ovviamente non per mettere in discussione l'importanza storico-culturale del Colle del Gran San Bernardo, come sa, luogo a cui sono particolarmente affezionato, ma abbiamo sicuramente tante altre richieste: anni fa avevamo la richiesta del comprensorio del Monte Bianco, oggi trovate sul giornale la richiesta del Comune di Aosta di far diventare patrimonio dell'Unesco le mura romane; nessuno di noi può essere nella condizione di dire: "questo non lo possiamo considerare", dobbiamo fare una valutazione complessiva, poi bisogna fare una valutazione dei pro e dei contro: quali sono i benefici; quali sono i vincoli e quali sono le conseguenze. Come avrà modo di vedere, c'è ampia letteratura in merito con i pro e i contro.
Rispetto a questo, sono sicuramente molto disponibile a venire in commissione, quindi, per quanto riguarda la risoluzione che proponete, "impegna l'Assessore competente a relazionare alla commissione competente in merito alla possibilità riportata in premessa" mi pare assolutamente condivisibile. Tra l'altro, mi sono già confrontato con il collega dell'ambiente, c'è un precedente, ci sono state delle valutazioni che sono state fatte, quando si parlava del Monte Bianco, quindi abbiamo già un dossier che ovviamente andrà aggiornato. Non siamo d'accordo su "invita la commissione competente a compiere i necessari approfondimenti..." perché ovviamente la presenza dell'Assessore in commissione dà già l'indicazione di quello che può essere un percorso, mentre l'ultimo passaggio sembrerebbe una delega alla commissione per fare un'attività che ovviamente non riteniamo condivisibile.
Se la risoluzione termina con il primo impegno, da parte nostra si può tranquillamente votare; se viene mantenuta questa formulazione, noi ci asterremo, questo nulla impedisce poi che io vada in commissione.
Presidente - Altre richieste di intervento? Ricordo che siamo in discussione generale. L'Assessore ha proposto un emendamento. Ha chiesto la parola il collega Bertin.
Bertin (ALPE) - In merito all'impegnativa, come si può leggere tranquillamente dall'invito, è un invito a valutare un eventuale sostegno: crediamo che la commissione, com'è normale che sia, sia libera di approfondire una questione che, come dice lei, non riguarda soltanto il Gran San Bernardo, ma che potrebbe eventualmente valutare anche altri siti e altri oggetti, pertanto è anche l'occasione per la commissione tutta di approfondire un dossier che riguarda quest'eventuale candidatura, questa come le altre, in commissione e non vedo il problema. La forma di governo di questa Regione è quella parlamentare, sappiamo che lei è Assessore per delega del Consiglio e non viceversa, resta una competenza generale del Consiglio di indirizzo, la forma di governo è quella parlamentare.
Lo spirito di questa risoluzione - tra l'altro, ne abbiamo anche parlato e tra i "sì", i "forse" e i "no", magari se me lo diceva prima era meglio - non era quello di voler in qualche modo attribuire alla commissione qualcosa che non è di sua competenza. È di sua competenza e potrebbe anche essere l'occasione per approfondire in generale un dossier del genere per vari siti e per quelli che possono essere i vantaggi e gli svantaggi, non c'era nessun elemento di preclusione in questo senso. Pertanto, per quanto mi riguarda, la risoluzione rimane com'è, però la sua disponibilità a venire in commissione è positiva, ma lo spirito di questa risoluzione era un po' diverso e non andava nel senso indicato da lei.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Laurent Viérin, ne ha facoltà.
Viérin L. (UVP) - Abbiamo sostenuto quest'iniziativa perché crediamo e abbiamo appreso dai giornali che c'è stata una volontà di segnalare una delle peculiarità della Valle d'Aosta, che è rappresentata effettivamente da questa candidatura del Gran San Bernardo, che potrebbe effettivamente valorizzare un aspetto della Valle d'Aosta. Abbiamo preso anche atto che l'Assessore Marguerettaz risponde probabilmente anche in qualità di Assessore al turismo, ma come rappresentante di una certa parte di territorio, espressione di quello che è stato portato a Roma come un'idea di valorizzare un pezzo di identità.
Al di là della questione di approfondire in commissione, noi crediamo che lo spunto sia interessante per sottoporre all'attenzione di questo Consiglio un po' di ordine su questa questione del riconoscimento all'Unesco delle peculiarità. Ne avevamo già parlato - ed è stato ricordato - della questione del Monte Bianco, avevamo anche lanciato la questione del patois come patrimonio immateriale per riuscire, assieme agli svizzeri, alla parte del Vallese, insieme agli amici piemontesi, agli amici della Savoia, a far riconoscere questo pezzo di patrimonio immateriale e intangibile che è la nostra lingua - che, se scompare in Valle d'Aosta, scompare dalla faccia della Terra - come patrimonio dell'Unesco. Oggi abbiamo letto che le mura romane potrebbero essere inserite, noi pensiamo che prima delle mura romane forse abbiamo dei monumenti in Valle d'Aosta come il Teatro romano, l'Arco di Augusto, piuttosto che le Porte Pretorie, la romanità della Valle d'Aosta è un patrimonio. Questo per dire che come sa chi ha seguito negli anni i dossier delle candidature, abbiamo una grande rappresentanza sparsa un po' in tutto il mondo di patrimonio dell'Unesco: dal Madagascar fino alle più piccole comunità delle Dolomiti; bisognerebbe forse - e forse ci avete già pensato, ci penserete o forse ci penseremo tutti assieme - riuscire a creare un raccordo per avere una lista valdostana di ciò che noi vogliamo portare all'attenzione dell'Unesco, che possa uscire dalle istanze sicuramente non solo di questo Consiglio Valle e del Governo, ma anche magari degli Enti locali. Magari potremmo segnalare anche l'Assessore come pezzo importante da sottoporre all'Unesco per tutta una parte di gesta che potremmo rimembrare...al di là delle battute, questo per dire che ognuno magari nel proprio settore o nel proprio pezzo di territorio potrebbe vedere interessante e appetibile il fatto di segnalare delle peculiarità: dai prodotti dell'enogastronomia fino ai monumenti.
I dossier dell'Unesco sono dossier molto delicati, la cui candidatura ha un iter molto articolato, forse questa discussione può servire a questo Consiglio per dire, attraverso non solo indirizzi politici ma degli esperti tecnici, di seguire effettivamente insieme ai dossier europei, perché questo fa parte di dossier che sono a livello europeo e mondiale all'attenzione di tantissime sollecitazioni. Noi prendiamo quest'idea come una buona idea, perché è sicuramente uno spunto interessante: quello della romanità, piuttosto che il Monte Bianco; diamoci magari tutti assieme delle priorità, fissiamo quelli che possono essere dei dossier che hanno anche magari un margine di possibilità di riuscita e valutiamo tutto.
Ricordiamo anche che per certe cose essere patrimonio dell'Unesco significa tutta una serie di vincoli, abbiamo lottato - e guardo l'Assessore Bianchi che ha le deleghe sul parco - una vita per rivedere i confini del parco, per evitare che i piani regolatori fossero sottoposti alle regole stringenti del parco, dove i nostri territori di montagna non potevano neanche attaccare un chiodo o edificare un piccolo pezzo su un proprio ampliamento di casa compatibile con le norme regionali, ma incompatibile con le norme del parco...ecco, andrebbero affrontate anche nell'interezza della discussione. Questo per dire che noi siamo pronti sicuramente ad affrontare questo dossier, ma gradiremmo che ci fosse un po' di ordine nelle priorità e nelle possibilità con la valutazione in chiave di promozione sicuramente turistica e non solo, piano dell'identità: far riconoscere una lingua o una cultura come patrimonio dell'Unesco è sicuramente qualcosa di molto interessante, come lo è questa sollevata dagli amministratori o comunque da una parte di territorio valdostano. Crediamo che possa essere effettivamente il momento utile per dire che la Valle d'Aosta ha delle peculiarità, ha sicuramente delle grandi risorse e grandi ricchezze da sottoporre all'Unesco, sperando che questo possa essere effettivamente il momento di valorizzazione della nostra identità, o comunque della nostra Valle nelle sue sfaccettature.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, possiamo passare alla votazione. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 19 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Con questo punto abbiamo terminato i lavori odierni.
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L'adunanza termina alle ore 21:39.