Objet du Conseil n. 2153 du 24 mai 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 2153/XIV - Reiezione di risoluzione: "Sospensione dell'iter di approvazione delle modifiche alla legge regionale 64/1994 in materia venatoria".
Viérin M. (Presidente) - Punto n. 33.04 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Nogara, ne ha facoltà.
Nogara (UVP) - Siamo di nuovo a discutere della vecchia legge sulla caccia del 1994, questa mattina il collega Chatrian ha presentato un question time proprio per sapere cosa vuole fare il Governo regionale su questa problematica. Io presentando questa risoluzione vorrei ripercorrere quali sono tutti i punti di questa vicenda: anzitutto c'è la necessità di modificare la legge regionale del 1994, è intervenuta questa necessità, è giusto che venga modificata, si è fatto un lavoro di un anno e mezzo con tutti gli organi: il Comitato caccia, Comitato faunistico, i dirigenti dell'Assessorato, si è arrivati ad una legge che è stata presentata in una riunione mi pare a Gressan. Qui ho la bozza di questa legge che è stata modificata, presentata a Gressan, dove tutti i vari punti della vecchia legge del 1994, segnati in blu perché sono quelli modificati, rappresentavano il lavoro di un anno e mezzo di lavoro fatto dai vari membri sia dell'Assessorato che del comitato. Questa ottiene l'okay, questa legge viene portata in Giunta dove - come ci ha spiegato l'Assessore Testolin - dopo una discussione con tutti i rappresentanti della Giunta, è stato deciso di aggiungere perché quell'articolo a Gressan e nello studio di questa legge non era stato toccato. Proprio prima di quanto è avvenuto, la circoscrizione n. 4 aveva dato le dimissioni, si era dimesso il rappresentante della circoscrizione n. 4 perché non era d'accordo con la decisione delle altre sette circoscrizioni venatorie che avevano deciso - una decisione discutibile - che c'era la possibilità anche per un ricorso al giudice di pace o quello che era, non poteva la giurisdizione n. 4 prendere gli stessi animali di tutte le altre giurisdizioni perché probabilmente il rapporto cacciatore-animali non è come nelle altre circoscrizioni, si era pensato di aiutarli facendo pagare meno il permesso di caccia. Questo non c'è stato ed è venuta fuori questa protesta a voce di tutti quanti gli altri rappresentanti delle circoscrizioni, abbiamo letto sui giornali, l'Assessore ha detto di andare pure avanti in questo modo. Arrivati in Giunta c'è questo cambiamento. A questo punto c'è l'alzata di scudi da parte delle altre circoscrizioni e viene convocata questa famosa riunione tra l'Assessore, lei, Presidente Rollandin, e i rappresentanti delle circoscrizioni.
Noi personalmente siamo convinti che nessuno abbia voluto fare il furbo, c'è stato probabilmente un malinteso, o certe cose non si sono capite, perché se da una parte ad un certo punto quando, usciti da questa riunione, si è portato quello che era già stato deciso in Giunta che sembrava fossero tutti d'accordo...non è stato così perché le altre circoscrizioni hanno dato tutti le dimissioni, compreso il Presidente, che sosteneva altre cose, perciò ci siamo trovati in un caos generale.
La settimana scorsa c'è stata la presentazione di un ulteriore emendamento da parte dell'Assessore sempre su quest'articolo 31, comma 2 bis, dove, secondo me, si è cercato di andare incontro alle richieste dei cacciatori, perché i cacciatori, una volta che si sono dimessi, hanno giustificato le loro dimissioni in tre punti che mancavano nella nuova legge sulla caccia. Secondo me, si è cercato di assecondare un po' la volontà dei cacciatori, però non definitivamente. Questa è la storia della modifica di questa legge sulla caccia.
Noi vorremmo chiedere, come movimenti di opposizione, niente di particolare, perché qui non si vuole tifare per uno o per l'altro, prendere le parti dell'uno o dell'altro, anche perché questo lavoro è stato fatto da dei tecnici che teoricamente avrebbero dovuto concludere, partendo dal 1994 - questa è la ciliegina sulla torta -, questa legge per arrivare all'obiettivo che ci si era prefissati nel 1994. A questo punto, per quel che è successo, per tutte le dimissioni che sono state date dal mondo venatorio, chiediamo che ci sia la sospensione di questa legge, di nuovo una votazione degli organi che gestiscono la caccia e questi organi decideranno, insieme agli organi tecnici dell'Assessorato, qual è la situazione migliore da perseguire, non è altro. Non è che vogliamo dire: "ha ragione l'uno" o "ha ragione l'altro", perché ci sono anche delle voci che dicono che non è vero che tutti i cacciatori siano così d'accordo, sono solo i rappresentanti. Oggi è tutto il giorno che sentiamo parlare di scuola, di altre cose, delle microcomunità...non si è ascoltato chi lavora all'interno di queste strutture, sentiamo chi usufruisce, chi va a caccia per capire quali sono effettivamente le esigenze. L'unico sistema per capire quali sono le loro esigenze è quello di fare nuove elezioni, lasciare per ora la legge sulla caccia com'è, perché non succede assolutamente niente e vediamo cosa decidono in merito. Questa è la nostra proposta dei gruppi di opposizione.
Mi spiace che in questo momento non ci sia l'Assessore Testolin, penso che sarà lei Presidente che risponderà in merito a questo. Io ho fatto questa presentazione pacatamente, proprio perché mi sembra una cosa logica muoversi su questa strada, aspettiamo una sua risposta.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - C'è poco da aggiungere all'illustrazione che ha fatto poc'anzi Nogara, quello che è successo in questi ultimi mesi penso sia a conoscenza quasi di tutti, anche se oggi in tarda mattinata e nel pomeriggio diversi colleghi di maggioranza ci hanno chiesto lo stato dell'arte, cosa era successo, perché per diversi motivi magari non si sono interessati: l'obiettivo era capire come si è affrontato il percorso, il perché è stato approvato un disegno di legge e soprattutto la lettera che ci è stata inviata qualche giorno fa in III Commissione, che prende le distanze in maniera anche abbastanza violenta rispetto al disegno di legge scaricato. L'obiettivo di questa risoluzione è solo uno: cercare la sintesi migliore per poter dare una risposta il più possibile attendibile, dignitosa ai 1300 cacciatori valdostani.
Io aggiungerei solo due elementi a queste considerazioni: penso che la mano tesa dai sette Presidenti che hanno dato le dimissioni delle circoscrizioni...alla IV circoscrizione è molto chiara, forte, io dico anche molto legata ad un modello di sussidiarietà, di crescita, di rivedere magari il rapporto cacciatore-territorio, la vedo come un aiuto a questo disegno di legge che tribola ad andare avanti; l'altro è il discorso invece di riaprire le residenze venatorie. Questa mattina il Presidente mi ha tagliato un po' - usando un termine calcistico, o sciistico che mi piace di più, non avevo più il terreno sotto le scarpe - con un passaggio per cui si sarebbe tenuto conto di tutto quello che era stato detto e proposto. La lettera che ci è stata inviata dai dimissionari dice praticamente il contrario, quindi l'obiettivo di questa nostra risoluzione, se la maggioranza, i Consiglieri anche quelli che non si sono occupati della questione, che non hanno partecipato al dibattito in III Commissione...vedo il Presidente della III che immagino prenderà la parola su questo tema, tema affrontato solo pochi giorni fa, tant'è vero che abbiamo come commissione...anche noi come opposizione ci aspettavamo una presa di posizione non solo del Governo, ma anche dei colleghi che non avevano queste informazioni; l'unica cosa che chiediamo con questa mozione è di sospendere l'iter possibilmente e aspettare in attesa di una nomina di tutto il Comitato caccia. Questa è un po' la filosofia con cui abbiamo firmato questa risoluzione con i colleghi dell'UVP, ma anche a seguito delle dichiarazioni che questa mattina il Presidente ci ha fatto in aula.
Non è qui una tifoseria più su una percentuale o più sull'altra, l'obiettivo è raggiungere quell'equilibrio e soprattutto le volontà del mondo del cacciatore, del mondo venatorio. Vedo diversi colleghi che partecipano alla III Commissione, pur non essendo Commissari della III, magari interessati a questo disegno di legge perché hanno parenti, amici, conoscenti nei vari territori che immagino in questi giorni li abbiano contattati, perché comunque dal territorio abbiamo avuto tutti delle sollecitazioni. Questi sono gli elementi che ho cercato di mettere sul tavolo per sostenere questa nostra risoluzione, che va in un'unica direzione che è quella di congelare possibilmente... Ci dispiace il fatto che non sia presente l'Assessore Testolin, però questa è un po' la filosofia con cui abbiamo scritto questa risoluzione.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, chiudiamo la discussione generale. Per la replica, ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Chiaramente scusiamo l'assenza dell'Assessore che per problemi personali non ha potuto essere qui questo pomeriggio; ringraziamo anche della cortesia che c'era stata di voler sospendere...diamo atto di quello che ci è stato detto.
Molto brevemente tre aspetti. La ricostruzione che ha fatto il collega Nogara, che ha ripreso la legge, l'incontro a Gressan, dove tutti hanno detto: "questo è il testo che deve andare avanti", testo sul quale noi abbiamo poi avuto quell'incontro con l'Assessore, con i sette responsabili delle circoscrizioni, a cui abbiamo chiesto di tenere in considerazione una sollecitazione che era venuta su una proposta specifica, su un reclamo, dal Difensore civico, che invitava le circoscrizioni a farsi carico del problema di una ripartizione più corretta del numero di capi da abbattere. La lettera la conoscete, fatta dal Difensore civico in tal senso, e quindi questa sollecitazione andava in questa direzione. Noi in quell'incontro abbiamo detto: voi avete espresso degli elementi importanti, di fidelizzare il cacciatore con il territorio, il che significa che chi è della zona conosce, fa i censimenti, tutte cose che il collega Nogara mi può spiegare, ma che comunque avvengono regolarmente e che coinvolgono coloro che sono interessati, per arrivare al quantum di animali e conseguentemente stabilire, se ce ne sono o non ce ne sono, com'è successo per la 4 in cui non ce n'erano per tutti. Io la faccio breve, ma comunque questa era la sostanza. In funzione di questo, l'unico emendamento presentato alla legge diceva quello che noi avevamo concordato con tutti i rappresentanti dei cacciatori: una moratoria per due anni fino al 2018, che permetteva ai residenti nella zona 4 e nelle eventuali zone dove c'era una differenza tra quella che era la media, cioè di due capi o due-uno, adesso non fatemi dire delle cose su cui potrei anche sbagliare...di poter avere questa compensazione, non in termini di pecunia, ma in termini di animali da abbattere.
Avevamo concordato di presentare un emendamento che valesse per due anni e questo è stato fatto. L'unico emendamento presentato all'articolo 17 diceva esattamente quello che io sto dicendo: "per le specie cacciabili soggette all'assegnazione nominativa le disposizioni di cui all'articolo 2bis che c'erano dell'articolo 31 della n. 64, come modificato dall'articolo 9 della presente legge, si applicano a far data dal 1° gennaio 2018. Sino al 31 dicembre 2017 per le specie cacciabili soggette ad assegnazione nominativa i capi prelevabili in una determinata circoscrizione venatoria sono prioritariamente assegnati ai cacciatori appartenenti alla stessa sino al raggiungimento della media di prelievo pro capite regionale e sono ripartite nelle sezioni comunali dei cacciatori in cui ricade il settore sub-circoscrizionale di riferimento. I capi eccedenti sono assegnati a cacciatori di altre circoscrizioni".
Venendo alle osservazioni proposte dai cacciatori, il primo punto era: aprire - perché questo non era un emendamento, questa era la spiegazione - le residenze venatorie, dare la possibilità ai cacciatori...qui dico solo della circoscrizione n. 4 - mentre, e questo lo spiego anche dopo, non si poteva vincolare una norma di legge solo ad una circoscrizione ma valeva per tutte - quindi di spostarsi in una circoscrizione in cui vi sia un prelievo pro capite superiore alla media regionale, cosa che permetterebbe ai cacciatori di poter partecipare alle varie attività che le circoscrizioni esercitano. Questo è uno degli emendamenti presentati dai cacciatori.
Il secondo diceva di dare la disponibilità alla circoscrizione n. 4 per un tempo massimo di due anni - la famosa moratoria che abbiamo inserito - di poter usufruire dei capi di altre circoscrizioni. Come ho detto, l'emendamento non era un emendamento con questa dizione, in modo da poter raggiungere la percentuale di prelievo pari a quelle più basse tra le circoscrizioni, ma il problema non era tanto questo della più bassa o più alta, il problema è che era solo per la n. 4, comunque questo è per dire che andavano in quella direzione.
C'era poi una modifica, che a noi non è stata sottoposta, sui cinghiali. Questa non era nella legge, quindi è estranea al dettato che hanno approvato a Gressan, che diceva: "non tocchiamo più".
Poi l'ultimo presentato da loro come l'emendamento dell'Assessore per i galliformi: "la possibilità ai cacciatori dell'avifauna e dei lagomorfi di esercitare l'attività venatoria su tutto il territorio valdostano", che è l'emendamento presentato poi dall'Assessore in commissione. Io mi chiedo dove sia la questione di fondo: loro stessi hanno suggerito questa moratoria, che è quello che noi avevamo concordato e che abbiamo inserito nella legge. Ve l'ho letto, non c'è nient'altro. Dice solo che, anziché applicarlo subito, si applica dal 2018, non dal 2016, per adesso lasciamo questa possibilità di utilizzare questa formula, finisce lì, noi non abbiamo presentato altro. Io credo obiettivamente che tutto quello che potevamo fare l'abbiamo fatto: non abbiamo modificato la legge se non per questo punto, che corrisponde, tranne queste modifiche, correttamente è stato ricordato il fatto che solo la n. 4...noi non abbiamo esplicitato la n. 4, perché metti che l'anno prossimo è la n. 5...non puoi dire solo la n. 4, adesso dico la n. 5 impropriamente. Per le residenze venatorie voglio ricordare che due anni fa abbiamo avuto la rivoluzione, perché quelle di Aosta non potevano cacciare, hanno dovuto avere le residenze nella zona della Grand-Combin, la n. 3, quindi non è una novità. Non abbiamo fatto nulla per stravolgere la legge se non inserire un emendamento che era stato - lo ripeto - concordato da tutti i presenti, non ero solo io, che poi ha visto una modifica parziale in questi due nemmeno sub-emendamenti, perché questi non sono emendamenti, sarebbero da trasformare in legge, quello che noi abbiamo fatto.
Ripeto: per quanto riguarda gli altri due punti, l'ultimo punto l'abbiamo inserito anche noi, fine della trasmissione. Noi diamo atto ai cacciatori di essere stati leali, ai rappresentanti di essere stati leali, poi io non entro nel merito del fatto che hanno chiesto le dimissioni del loro Presidente, questa è una situazione su cui noi non siamo entrati per nulla. Io non ho né seguito, né chiesto il perché e il per come. Noi abbiamo semplicemente seguito quella logica che era stata scritta insieme in quel momento. Noi riteniamo di aver fatto quello che era necessario e non sappiamo che cosa dover aggiungere a quello che, tra l'altro, è concordato. Ecco perché anche l'altro giorno avevamo accettato la mozione che diceva di mantenere fede alla legge, la legge è presentata così come la vogliono anche loro, con dei distinguo. Adesso è giusto il distinguo in parte sulla n. 4, sul discorso parziale, ci sono delle differenze, però, rapportato al concetto di base, che era che i cacciatori devono stare solo nel loro distretto; "facciamo una moratoria per due anni", ed è quello che abbiamo fatto. Francamente noi non sapremmo che cosa aggiungere o che cosa togliere, noi abbiamo lungamente cercato di spiegare questo anche agli interessati, che hanno capito qual è la situazione, quindi noi su questo riteniamo di astenerci perché crediamo di aver fatto le cose nel modo giusto.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Intervengo su quest'argomento perché, dopo averne lungamente discusso, finalmente anche per i meno addetti ai lavori si è riusciti a capire meglio alcune situazioni, però non tanto per gli aspetti più tecnici, dei quali il collega Nogara e i colleghi degli altri gruppi hanno la possibilità di meglio spiegare, meglio illustrare i punti di vista. Capisce, Presidente, però che qua qualche cortocircuito c'è, perché fino a gennaio, è vero che era inverno e faceva freddo, però non c'erano bollenti spiriti in giro, il 22 gennaio si trovano tutti senza doppietta, perché l'avevano lasciata a casa, con l'Assessore condividono un percorso, nessuno illustra percorsi differenti ed è vero che si parla di pecunia, di compensazione invece che di capi di compensazione. Vanno via da questa riunione - qui c'è la lettera - il Presidente Soro convoca tutti, invita anche i rappresentanti di circoscrizione a fare delle riunioni per portare la posizione dei propri cacciatori del proprio territorio. Va tutto bene, dopo qualche giorno legittimamente una parte di territorio dice: "non sono d'accordo", parte tutta una discussione e comincia il momento dei bollenti spiriti. Io dico, politicamente questo mondo ha avuto due fasi di governo: una nella quale si è condiviso un percorso e siamo arrivati tranquilli al traguardo; un'altra o è cambiato l'Assessore o sono cambiati i referenti, qualcosa è successo.
Lei oggi risponde per conto dell'Assessore e mi dispiace parlarne in sua assenza, ma evidentemente è un argomento che trattiamo una volta per tutte. Succede che si comincia un altro percorso che porta a dire a dei rappresentanti: "quella legge che state presentando non è più la legge che ci avete fatto vedere il 22 gennaio". Io dico quello che si riporta, io non dico che lei non ha ragione, dico quello che noi tutti ascoltiamo anche attraverso le persone che ci hanno contattato. "Questa non è più la legge che ci avete presentato" e voi dopo la presentazione di questa legge avete un incontro con i rappresentanti del territorio. I rappresentanti del territorio escono da questa riunione contenti, e glielo posso confermare, di aver trovato degli interlocutori disponibili a confrontarsi, salvo che poi si scrive l'emendamento e questa soddisfazione iniziale diventa momento di divisione tra presidenti e rappresentanti del territorio. Il Presidente condivide l'emendamento, i rappresentanti del territorio osservano che non è più quello che era stato concordato con l'Assessore. Io è per quello ritengo che ci sia un malinteso, perché non credo che politicamente siamo così capaci di entrare nel dettaglio di queste discussioni.
Chi ha scritto l'emendamento quindi ha scritto delle cose che forse non tutta la parte politica ha voluto sostenere e inizia la divisione tra rappresentanti del territorio e movimento: i rappresentanti del territorio chiedono le dimissioni del Presidente che sostiene l'emendamento e loro dicono che non va bene, e andiamo in commissione. Finita questa fase, uno dice: "andiamo in Consiglio regionale, cerchiamo di rispettare la volontà dei cacciatori, voi correttamente sostenete la risoluzione", ma è chiaro che oggi siamo in una situazione dopo questa risoluzione in cui non sappiamo più di chi dobbiamo portare avanti la rappresentanza, perché credo che tutti noi vogliamo fare l'interesse generale dei cacciatori, però qui stiamo perdendo un pezzo, perché dopo questa risoluzione ci sono state le dimissioni del Presidente e dimissioni dei rappresentanti del territorio. Se permette, al di là dell'aspetto tecnico dell'emendamento che io ritengo non sia voluto nel senso in cui viene letto, però quell'emendamento oggi crea la divisione e la bomba atomica nel mondo venatorio, dovremo nominare un commissario, dovremo rifare le elezioni. Mi sembra che, rispetto ad un procedimento che viene dipinto come è funzionato tutto, qualche cosa non ha funzionato, quindi sono i rappresentanti del territorio che non hanno capito, siamo noi che forse non abbiamo inteso bene? Sicuramente dal 22 gennaio in avanti è iniziata un'altra fase politica, che ha creato lo scompiglio che oggi c'è nel mondo dei cacciatori.
Ripetiamo che non siamo qui a dire se hanno più ragione i sette o l'uno della IV, perché diventa anche difficile fare questo tipo di ragionamento, però se ci sono delle rappresentanze, rispettiamole. Sono consultive, non hanno valore decisorio, benissimo, però il percorso se l'avete fatto fino al 22 gennaio, andava continuato in quel senso. Oggi, in assenza di titolari dall'altra parte per discutere quest'argomento, ha senso andare così avanti? È vero, c'è la lettera del Difensore civico, non ci siamo spaventati di fronte a lettere ben più pesanti, per carità, però è questo il problema oggi? Non è meglio per la politica fermarsi un attimo, dare il tempo di ricostituire le rappresentanze e poi finire il percorso? Questo è un suggerimento che attraverso la risoluzione vogliamo darvi. Finisce qua, tanto la legge oggi si porta avanti così e domani mattina si rimodificherà, se chi arriva come Presidente e rappresentante del territorio dirà che non va bene. Non è una cosa contro di lei, Presidente, contro il Governo o contro qualcuno: è riportare i fatti allo stato della discussione che oggi c'è. La cosa che dispiace è che tutto questo ha prodotto una discussione all'interno del mondo dei cacciatori che andrà poi ricomposta. A noi farebbe piacere prenderci un momento di tempo per continuare questa discussione, se voi ritenete che in termini di legittimità, anche di governo del mondo della caccia, questo non possa essere fatto perché c'è questa lettera del Difensore civico e ci sono possibili ricorsi, visto che non c'è la possibilità di avere gli stessi capi sul territorio da cacciare, questa è una scelta che rispettiamo ed è la conseguenza di un percorso politico che non è stato sicuramente all'altezza della situazione.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Due brevi passaggi. Cerco di distinguere la figura del Presidente del Comitato e i sette rappresentanti del territorio, talmente convinti questi ultimi che hanno dato tutti le dimissioni. Erano talmente convinti della modifica della legge con quell'emendamento che hanno dato le dimissioni. Faccio però un passaggio perché ero presente in commissione, se può essere utile al dibattito. Noi avevamo calendarizzato come commissione l'audizione del Presidente e di un rappresentante delle circoscrizioni, quando noi abbiamo audito, non ancora dimissionari, il Presidente e un rappresentante, loro (il Presidente e i rappresentanti delle circoscrizioni) erano a conoscenza dell'emendamento che citava prima il Presidente Rollandin, noi Commissari della III, maggioranza e opposizione, abbiamo chiesto gentilmente al Presidente Marquis - che spero intervenga su questo tema politicamente - se ci faceva avere l'emendamento scritto dal Legislativo, io penso. Come diceva correttamente il Presidente Rollandin, quest'emendamento di moratoria spostava il tutto al 2018 a seguito anche di quell'incontro fatto tra Presidente della Regione, Assessore, Presidente del Comitato e rappresentanti della circoscrizione. Tutto vero, ma noi quando abbiamo udito i due rappresentanti, uno di circoscrizione e l'altro del comitato, la pensavano in maniera diversa: al Presidente andava abbastanza bene l'emendamento confezionato dal Legislativo e ai rappresentanti delle circoscrizioni no e lo hanno evidenziato in commissione. Talmente evidenziato che ci hanno detto quello che c'è scritto qui nel punto n. 2 della lettera, che poi è il perno della discussione perché il Presidente Rollandin dice nell'emendamento che abbiamo inserito che "i capi eccedenti sono assegnati ai cacciatori di altre circoscrizioni venatorie al fine di garantire una quota media di prelievo pro capite omogenea in tutte le circoscrizioni venatorie in un'equilibrata distribuzione dei cacciatori sul territorio regionale". Il dottor Pasquettaz, uno dei rappresentanti delle circoscrizioni, quando noi lo abbiamo audito, non era assolutamente d'accordo su quest'emendamento, tant'è vero che ci ha detto: "noi in quell'incontro con il Presidente Rollandin, l'Assessore Testolin abbiamo detto che ci saremmo avvicinati ad un discorso omogeneo", lì è il tassello principale, il nodo della discussione, è su quel passaggio. Tant'è vero che lo scrivono nero su bianco nel punto n. 2 di dare la disponibilità, che poi non si potrà scrivere in legge, come diceva poc'anzi il Presidente, legata ad un discorso di circoscrizione, ma in legge si può tranquillamente scrivere invece che si può raggiungere una percentuale di prelievo pari a quella più bassa tra le circoscrizioni restanti. Sul come scriverlo abbiamo fior fiore di giuristi all'interno del Consiglio regionale e della struttura dell'Amministrazione regionale.
L'elemento del contendere è sul punto n. 2 che i sette rappresentanti delle circoscrizioni hanno teso la mano dicendo di poter accettare la moratoria, ma non a condizione che...avvicinandoci e dando questa disponibilità, tant'è vero che le altre circoscrizioni che hanno dei capi inferiori erano d'accordo, invece nell'emendamento non c'è scritto quello, tant'è vero che il Presidente Soro era quasi d'accordo, non del tutto, e invece il rappresentante delle circoscrizioni non era assolutamente d'accordo, questo in audizione prima che dessero le dimissioni. È su questo che noi diciamo: dato che abbiamo un ruolo e qualcuno di voi è anche cacciatore, ma abbiamo un ruolo legislativo, la nostra proposta che facciamo ai colleghi di maggioranza della III Commissione, che erano presenti con il sottoscritto e con altri...mi sembra che le due posizioni fossero molto chiare, talmente chiare che noi Commissari non avevamo l'emendamento, ma quello è l'ultimo dei problemi, guardiamo la sostanza: la sostanza è che all'interno del Comitato il territorio non era d'accordo e l'ha scritto nero su bianco su questo documento che ci ha fatto pervenire giovedì mattina. Questa è la filosofia con cui abbiamo scritto a più mani questa risoluzione, che va in quella direzione: sospendiamo e cerchiamo di scrivere all'interno della legge un emendamento che colga la mano tesa dei sette territori delle circoscrizioni e nello stesso tempo, senza andare a specificare il numero della circoscrizione, si vada in quella direzione anche per i due anni perché lo scrivono loro, loro sono d'accordo, quindi si porterebbe a casa il 100 percento del risultato. Con un "di cui" che consiste nel raggiungere una percentuale di prelievo pari a quella più bassa tra le circoscrizioni restanti. È qui l'elemento in discussione, poi questa è la nostra proposta. Io penso che ci sia la possibilità di sospendere l'iter della legge per trovare una sintesi a rialzo, dato che si può dare gambe e corso a tutte le otto le circoscrizioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Nogara, ne ha facoltà.
Nogara (UVP) - Già i miei colleghi hanno parlato molto di questa problematica, io vorrei solo fare qualche precisazione. Io nella presentazione non ho voluto essere tecnico, perché non vorrei, anche per chi ci ascolta, essere un po' troppo macchinoso, però ci sono diverse cose che a questo punto bisogna chiarire: prima di tutto, il fatto del Difensore civico. Il Difensore civico aveva messo "o...o...": nel senso che o si dà una compensazione, facendo andare a caccia sul territorio quelli che non ne hanno abbastanza, o pagano meno il permesso. Questo era quanto aveva stabilito il Difensore civico.
Io qui ho uno schema, ma per farle capire e per far capire a tutti come funzionano anche le cose per i prelievi e capisco perché anche in tutte le richieste si parla di circoscrizione n. 4, perché è l'unica che ha posto dei problemi, perché non c'è solo la circoscrizione n. 4 che prende meno animali in Valle d'Aosta: qui abbiamo la circoscrizione n. 1, abbiamo la n. 2, la n. 4 e la n. 6, che prendono meno animali di quelli che prendono in altre circoscrizioni, ma a seconda delle percentuali che possono prendere e a seconda dei censimenti. Guardate che tutto questo castello di cui stiamo parlando e di cui stiamo discutendo da molto tempo si basa tutto sui censimenti: come sono fatti i censimenti, come sono portati, come sono riportati, eccetera. Chi è del settore capirà benissimo quello che sto dicendo. Se lasciamo per due anni questo sistema che tutti devono prendere la stessa cosa: alla circoscrizione n. 1 mancano 8 capi, alla n. 2 ne mancano 46, alla n. 4 ne mancano 81 e alla n. 6 ne mancano 7 e tutti questi altri capi devono essere andati a prenderli nelle altre circoscrizioni. Quello che intendevano i cacciatori nella lettera che ci hanno mandato...perché io ho fatto continuare a leggere a lei, Presidente? Perché dicevano proprio questo: quando sono venuti in commissione, non ci hanno detto la n. 4, ci hanno detto: "in questo caso la n. 4 e se ci saranno delle circoscrizioni in difficoltà, potrebbero essere anche altre circoscrizioni", però che non vanno prendere il massimo, ma vanno a prendere pari alla percentuale più bassa tra le circoscrizioni restanti. Sempre in base a questo schema che ho, se abbiamo un 8 percento di range, rimangono solo due circoscrizioni che devono prendere gli animali: la n. 2 che ne deve prendere 13; la n. 4 che ne deve prendere 46. Se il range va a 15, rimane solo la n. 4 con pochi animali. È per questo motivo che hanno scritto questo.
La prima modifica che è stata fatta dalla Giunta nel 31bis era una modifica, noi l'emendamento lo abbiamo visto l'altra settimana, quando abbiamo fatto la commissione e quest'emendamento, secondo me, va molto vicino a quello che potrebbe essere l'accordo, ma la proposta che vi facciamo noi, è, per non essere partigiani da una parte o dall'altra, di aspettare che ci siano nuove elezioni e di lasciare a questi nuovi organi le decisioni, altro non mi resta da dire.
A noi questa ci sembrava la direzione di logica da seguire, anche perché si era molto vicini e vi ho spiegato qual è l'unica parte che rimane un po' in disaccordo: i cacciatori di una qualsiasi circoscrizione, a cui mancano degli animali, vadano su altre circoscrizioni.
Vi spiego un'altra cosa: tutti i cacciatori nelle circoscrizioni per prendere l'animale più bello, per prendere più animali, hanno una graduatoria, una classifica, un punteggio che acquisiscono facendo le corvée andando a fare censimenti, facendo dei lavori utili per i sentieri, la sentierizzazione, facendo questi lavori, acquisiscono un punteggio e possono prendere un maschio di otto anni, che è un maschio bello e via dicendo. Cosa succede? Che dicono: "arrivano da fuori, sparano all'animale, se ne vanno, non fanno nessun servizio all'interno della circoscrizione", ma questi sono problemi annosi che vanno avanti da anni, che se ne discute e che se ne discuterà sempre. La nostra posizione era solo questa, non era una posizione di dare ragione all'uno o all'altro: era un discorso in generale che si voleva fare.
Presidente - Non vedo altre richieste di intervento, possiamo passare alla votazione? Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presidente: 32
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 19 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.