Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 780 du 10 octobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 780/XIV - Reiezione di risoluzione: "Invito a revocare il bando per l'organizzazione del corso di abilitazione per l'esercizio della professione di guida turistica".

Presidente - Qualcuno si prenota per l'illustrazione del punto 35.03? La parole au Conseiller Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président.

Les guides touristiques sont une des cartes de visite de notre région, de la Vallée d'Aoste, c'est à travers les guides, à travers les médiateurs culturels, en fait, que l'image de la Vallée d'Aoste vient, d'un point de vue du langage, d'un point de vue de la valorisation de notre patrimoine, véhiculée aux touristes et pas seulement, à ceux qui veulent jouir de nos ressources, de notre patrimoine matériel ou immatériel, comme même nos jeunes, les écoles chaque fois qu'il y a des moments où notre Vallée d'Aoste doit être mise en valeur.

Nous croyons que le métier, la profession de guide touristique soit une profession et une professionnalité...ce sont des professionnalités qu'il faut valoriser et, d'un point de vue pratique, dans ces années nous croyons, comme Administration régionale, d'avoir investi sur ce dossier. Bien évidemment, il y a à l'intérieur de ces catégories des sensibilités des personnes, des gens qui travaillent et le moment de difficulté a sûrement changé cette profession et les opportunités de travail de qui s'occupe de tourisme sont directement proportionnelles au fait des données touristiques. Quand il y a un moment économique favorable, il y a sûrement du travail pour tous et aussi pour ces professions, qui sont des libres professions qui doivent s'organiser d'un point de vue privé et qui ont souvent des difficultés justement qui sont mesurables d'un point de vue du marché. Nous croyons donc qu'aujourd'hui il y ait une situation un peu ambiguë pour ce qui est de ces cours des guides touristiques.

Avevamo già sollevato in quest'aula alcune perplessità, Assessore, e le avevamo esternate a lei in una question time che chiedeva lumi sulla possibilità ad oggi di verificare se il corso, la delibera e il bando relativo che sono stati mandati avanti da un punto di vista amministrativo erano stati seguiti in termini di crismi e di procedure...attraverso ciò che è uno svolgimento che doveva seguire certe regole. Abbiamo avuto gli approfondimenti del caso in commissione e abbiamo notato come in commissione due versioni si siano susseguite: quella dei funzionari dell'Assessorato del turismo, che ritenevano di aver bandito una selezione-concorso, un corso che aveva visto coinvolte le categorie e, invece, le categorie che non si erano sentite coinvolte. Primo problema quindi nei metodi per un corso che partiva male da un punto di vista amministrativo di procedure, secondo la legge, ma anche da un punto di vista di metodo per quanto riguarda la considerazione di queste persone che poi operano sul territorio. Se abbiamo costruito una legge regionale che prevede che, in caso di selezione, ci sia una previa...diciamo "sentite le associazioni"...ecco, questo coinvolgimento presuppone il fatto che un confronto avvenga per dire: "benissimo, il mercato sta andando in questa direzione, le nostre esigenze..., in questo l'Amministrazione ha le sue esigenze...". Tutti assieme si può condividere un bando, i tempi, i contenuti per arrivare a quella condivisione che spesso evochiamo in tanti dossier e che anche in questo caso non è avvenuta.

Il primo problema quindi è un bando, una delibera che suscita...una lettera che viene inviata a tutti gruppi sul mancato coinvolgimento. Sottoponiamo all'attenzione di questo Consiglio questa problematica che in commissione non è stata risolta, anzi le guide ci hanno chiesto se era possibile soprassedere a questo bando, evitare che lo stesso andasse avanti; eravamo ancora in tempo, Assessore, perché non erano ancora partite le selezioni.

Dopodiché solleviamo anche altre questioni. Quali sono queste questioni? Beh, intanto sono quelle della costruzione del bando, noi abbiamo appreso con un po' di stupore che nel bando nei requisiti per l'ammissione al corso di formazione ci fosse..."la conoscenza della lingua italiana - chiaro - e di una o più lingue straniere...", che tra le lingue straniere fosse segnalato il francese in barba allo Statuto di autonomia, agli articoli linguistici, che con legge costituzionale sono stati approvati e che, al di là di questioni normative - che quindi ci fanno anche sollevare dei dubbi sulla legittimità di questo bando -, presuppongono anche una qualità linguistica che faccia sì che almeno chi opera nel settore del turismo abbia la conoscenza chiaramente della lingua francese, che è, tra l'altro, una delle lingue storiche della Valle d'Aosta, che ancora oggi è alla base del nostro Statuto di autonomia e della nostra autonomia in generale, della nostra specificità. Io credo che forse meno gli altri Assessori, ma chi siede sulla poltrona di Assessore all'istruzione lo ripeta in tutte le salse, ad ogni piè sospinto, in qualsiasi occasione: la nostra particolarità linguistica, che è quella, fra l'altro, nell'ambito scolastico che evita che ci siano milioni...voglio dire centinaia di migliaia di persone che vengono ad accedere a certe selezioni da fuori Valle, evitando la conoscenza del territorio...e la prerogativa anche linguistica, quindi che tutela anche l'indotto locale. Bene, abbiamo appreso con stupore che le giustificazioni addotte sono state...non sue, Assessore, ma tecniche, perché su questo non ci siamo neanche confrontati politicamente, ma credo che ci siano delle visioni diverse su questa questione...tecnicamente la giustificazione è stata: "eh sì, però questo è un bando che è destinato anche a chi viene da fuori Valle". Poco importa a chi è destinato, la parità linguistica in una Regione come la Valle d'Aosta è che, al di là della lingua francese e italiana, si richiedono lingue straniere, eccetera, così è in tutti i bandi che vengono messi in pubblicazione dall'Amministrazione regionale.

Bene, noi avevamo già dei dubbi sulla mancata condivisione, si sono accentuati con questa questione del francese assieme ad altri colleghi che in commissione con noi hanno condiviso questo percorso. Abbiamo appreso anche dagli organi di informazione che, tra l'altro, le selezioni poi sono partite, perché c'è stata un'altra audizione in commissione, dell'Assessore, però da lì non si è voluto agire se non con enunciazioni di principio sul fatto che si poteva ancora stoppare un bando che evitava magari di iniziare a fare delle selezioni penalizzando chi? Da un lato, chi non aveva avuto la condivisione, quindi chi opera, le guide, dall'altro, chi invece si è iscritto a questo corso in buona fede, inizia le selezioni e poi vede eventualmente sospeso un bando. Noi, Assessore, glielo abbiamo detto per tempo che questo bando andava sospeso, congelato, aprendo un tavolo tecnico con le guide, con chi si occupa di questa materia, per poi eventualmente decidere, ricostruire il bando magari con dei crismi diversi, tant'è che anche nei contenuti questo bando ha creato dei disguidi e sui siti e sugli organi di informazione abbiamo letto di certi candidati che si lamentano di certe procedure, tra l'altro, soprattutto nell'ambito linguistico, sui punteggi, sulle procedure, che lei conosce meglio di noi, che ci fanno dire oggi che probabilmente è stato fatto un po' un pasticcio su questo bando.

Allora anche qui se l'Amministrazione regionale ha la forza di dire che forse non si è fatta la condivisione perché si è sottovalutato...non è che si deve per forza additare le responsabilità agli uni piuttosto che agli altri, ma che sulla questione del francese non si è pensato...e probabilmente andava corretto e rivisto. Ci sono poi anche dei problemi nella selezione e nello svolgimento delle prove, noi le chiediamo, Assessore, come lei ritenga di uscire da questo guado, soprattutto dopo che avete tranquillamente continuato a fare...iniziato a fare queste selezioni come se nulla fosse, infischiandovene di tutto ciò che era stato il dibattito delle settimane antecedenti, che poteva benissimo vedere per autotutela l'Amministrazione annullare la delibera per dire: "benissimo, l'abbiamo scritta male, non abbiamo seguito le procedure di legge, riteniamo di aver commesso una leggerezza sulla questione linguistica", per autotutela si annulla il bando, si avvisano le persone, si riporta il corso, concorso-selezione e si fa più avanti, eventualmente condividendo. Noi allora - è questo lo spirito della risoluzione - l'impegno che le chiediamo è proprio questo: come oggi voi pensate di uscire da quest'impasse e come ritenete che questo disguido possa essere riparatorio nei confronti, da un lato, delle guide che operano sul territorio e, dall'altro, di chi effettivamente si è iscritto ad un corso...anche a detta di chi opera sul territorio, vendendo illusioni che noi speriamo siano poi reali da un punto di vista occupazionale, di prospettiva e che vede noi personalmente fortemente preoccupati anche sulle prospettive future. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Viérin per l'illustrazione della risoluzione. Apriamo la discussione generale. Colleghi prenotatevi...se non c'è nessun intervento, chiudiamo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie.

Il collega Viérin ha presentato la risoluzione ricordando una serie di momenti che ci hanno impegnato: il primo è una question time, che è stata una domanda a risposta immediata del Presidente del Consiglio, dove c'era un impegno ad avere un confronto in commissione, a cui, ovviamente, abbiamo aderito. La settimana successiva c'è stato l'incontro in commissione, dove sono stati auditi sia i rappresentanti delle guide turistiche, sia i funzionari dell'Amministrazione regionale. Venerdì, quindi tre giorni dopo l'audizione, in V Commissione mi era stato richiesto di presentare un documento per degli approfondimenti legali che erano stati richiesti dalla commissione. Approfondimenti legali che sono stati richiesti ai dirigenti, perché, come ha ricordato Laurent Viérin, ma non era l'unico che ha posto dei problemi, c'erano anche altri Consiglieri che si sono chiesti se tutto questo era stato fatto bene. È chiaro che, proprio per la divisione dei compiti, c'è un indirizzo politico e poi ci sono delle responsabilità tecniche, perché i pareri di legittimità e la garanzia delle procedure attengono ai dirigenti e, qualora vi siano degli errori, sono responsabili. Sostanzialmente nella risoluzione vengono un po' ripresi questi argomenti. Io quindi, a maggior garanzia di tutti, ho avuto modo di richiedere subito, ancora oggi, poi vi posso dare una copia di questo, un parere sia al Coordinatore, che è il responsabile del procedimento, sia all'Ufficio legislativo. Se mi permettete - spero di stare nei tempi - quindi vi leggo solo le considerazioni, che poi sono le risposte a quanto rilevato: "relativamente al lamentato mancato coinvolgimento delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative - gli uffici dicono - si ribadisce che l'associazione individuata con la delibera della Giunta è stata informata - quindi è un'affermazione perentoria, se non fosse vero, sarebbe un falso e quindi come tale andrebbe trattato, cioè un dipendente pubblico che dice il falso ha delle responsabilità non da poco - è stata informata con nota 6367 della volontà dell'Amministrazione di organizzare un corso di abilitazione alla professione di guida turistica. In data 2 settembre è stata sentita anche in merito al nuovo corso. Da tale incontro, infatti, è emersa la richiesta subito accolta di prevedere la possibilità per le guide già abilitate di sottoporsi all'accertamento linguistico. Le domande - mi segnalano - possono essere presentate fino al 31 ottobre e già due guide che attualmente esercitano hanno presentato la richiesta.

Punto 2: il bando di preselezione redatto dall'Ente di formazione risponde perfettamente ai requisiti di legittimità in quanto in linea con la normativa vigente: la legge 1/2003 - faccio un inciso: colleghi, sapete che la legge 1/2003 ha rivoluzionato il riferimento, perché la precedente norma prevedeva l'accertamento anche della lingua francese, quindi la norma del 2003 ha tolto questa incombenza, ma anche nella norma di Bolzano non c'è l'accertamento obbligatorio del tedesco, né può esserci - I soggetti in possesso dei requisiti per l'iscrizione negli elenchi professionali regionali possono richiedere l'accertamento della conoscenza di una o più lingue straniere quale specializzazione linguistica. In applicazione poi ai principi statutari in materia di bilinguismo - previsti dall'articolo 38 dello Statuto della Regione autonoma della Valle d'Aosta, dove si dice: ""nella Valle d'Aosta la lingua francese è parificata a quella italiana, gli atti pubblici possono essere redatti nell'una e nell'altra lingua, eccettuati i provvedimenti dell'autorità giudiziaria, i quali sono redatti in lingua italiana", che si traduce nella possibilità ad opera di qualunque soggetto pubblico o privato attivo sul territorio di utilizzare a suo piacimento la lingua ufficiale della Repubblica o quella ad essa identicamente parificata francese - ai candidati ammessi alla preselezione di cui sopra è stata offerta la possibilità di svolgere le prove in entrambe le lingue. Tale possibilità risulta dai verbali delle commissioni, infatti due candidati hanno sostenuto la prova culturale generale in francese", quindi tutti i candidati all'atto della preselezione potevano fare o in italiano o in francese e due hanno scelto il francese. Sempre i nostri dirigenti hanno detto: "ne consegue che il bando non poteva prevedere l'accertamento della conoscenza della lingua francese quale elemento indispensabile per l'accesso alle prove successive. Non vi sono quindi pertanto motivazioni giuridicamente sostenibili che possano giustificare la sospensione o l'annullamento della procedura. Inoltre l'articolo 2 dello Statuto speciale della Regione non annovera tra le sue competenze esclusive la regolamentazione della professione della guida turistica, che invece è riservata allo Stato - sostanzialmente quindi, colleghi, il punto 3 di questo promemoria relativamente all'invito da parte del Consiglio al Governo regionale di revocare il bando - si evidenzia che la revoca in atto amministrativo deve essere fondata su motivazioni giuridicamente sostenibili, che in questo caso non sussistono per i motivi di cui sopra".

Ora, capite che io posso anche convenire con coloro che hanno presentato la risoluzione che forse - vogliamo togliere il "forse"? - un po' di non perfetto incontro, non perfetta comunicazione ci possa essere stata. Io credo che questo tipo di ragionamento non vuole né mortificare i dirigenti, né mortificare le guide turistiche; dal punto di vista della procedura, se siamo di fronte ad una situazione del genere, probabilmente si poteva fare meglio. Lunedì erano convocate 130 persone e sono state selezionate 30 persone, 100 sono state escluse; io non lo so se queste 100 escluse, lamentando l'esclusione, abbiano dei motivi fondati giuridicamente per dire che le prove non sono state fatte bene o sono state fatte male, questo non lo so. Badate, di fronte ad ogni concorso, ormai siamo abituati ad essere inondati di ricorsi - uno per tutti si ricorderanno i vigili del fuoco -, abbiamo una serie di ricorsi che a volte sono considerati fondati, ma molte volte no, quindi essere esclusi non è mai un piacere. Non entro nello specifico, non sono ovviamente un tecnico che può dire se c'è un'illegittimità o una legittimità del concorso, quello che voglio dire è che, dal punto di vista politico, oggi una selezione ha portato 30 candidati ad iniziare un corso che porterà ad un esame. Se non ci sono dei ricorsi al TAR che impugnano la delibera, non ci sono dei motivi giuridicamente che vengono sottoscritti da dei dirigenti che attestano per invocare l'autotutela un errore procedurale, questa risoluzione diventa di difficile, se non di impossibile applicazione. Qualora l'obiettivo sia quello di fare dei ragionamenti in prospettiva, anche per capire se possiamo fare di tutto per migliorare, per creare delle condizioni affinché le guide turistiche possano lavorare al meglio - in commissione qualcuno aveva parlato, e mi pare anche correttamente, di coinvolgere il collega della Cultura per capire le aperture dei siti archeologici, per creare le condizioni per meglio far lavorare questi soggetti - io credo che ci sia da parte nostra tutta la soddisfazione, perché qualcuno ha detto: "ma lavoriamo...". Chiederei quindi ai colleghi di soprassedere a questa risoluzione.

Presidente - Grazie Assessore. Qualcuno desidera intervenire in replica o in dichiarazione di voto? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Vede, Assessore, ogni tanto, almeno...anche da parte della minoranza lei deve ammettere che si cerca di usare il buon senso e la collaborazione, noi abbiamo fatto il possibile e l'impossibile questa volta veramente... Non mi vedo tra quelli che hanno voluto sollevare un caso per metterla in difficoltà, l'abbiamo sollevato prima, le abbiamo detto che c'era tutta una serie di passaggi che non andavano. Ora, non torno sul discorso della lingua francese, ma che lei venga a dire in Consiglio che ci sono stati dei piccoli problemi, qualche piccola omissione...beh, veramente ci stride la sua posizione, perché? Perché in commissione noi abbiamo visto questi rappresentanti delle guide che ci hanno portato una lettera con tanto di protocollo, timbro postale, dove abbiamo visto che la convocazione che era partita - quella che avrebbe dovuto essere fatta ai sensi di legge - era venuta dopo: dopo che loro avevano sentito di questo presunto bando, si erano autoconvocati presso le strutture, per cui qualcosa non ha funzionato. Io poi non voglio colpevolizzare nessuno, ma a volte, Assessore, si fa più bella figura a dire: "c'è stato qualche intoppo, fermiamo le bocce, ne ridiscutiamo, facciamo una procedura che sia valida, che sia corretta, che abbia i crismi della legalità", ma, a nostro parere, il limite l'avete superato quando...e leggo dal bando, nel bando c'è scritto che ci sono due prove: "i candidati che non raggiungeranno il punteggio di 70 centesimi nella prova di conoscenza generale non saranno ammessi al corso". Ora, voi siete riusciti a fare la prima prova, l'hanno superata in più di 50 e ne avete chiamati 20 alla prova successiva. Questi non sono piccoli intoppi, questo significa che questo concorso, questo bando non ha nessuna validità! Lei dovrebbe evitare, ma veramente glielo dico...che qualcuno metta mano al portafoglio, paghi per fare un ricorso per sentirsi dire che aveva ragione...non è giusto, ma veramente non è corretto! Lo sa che è successo questo! Lo sa che questi 120 o quanti erano che hanno fatto domanda, superato le previsioni...per cui cos'è che avete fatto? Avete messo in piedi d'urgenza due commissioni, con dei criteri di valutazione che non erano neanche comparabili, per cui non sappiamo se una commissione ha valutato di più - che ne so? - la conoscenza delle Porte Pretoriane, o mi hanno detto che a qualcuno avete chiesto dove si noleggiano le bici elettriche. Noi non sappiamo qual è il valore che la commissione ha dato all'uno o all'altro, ma non c'è imparzialità su questo! Veramente io mi sento di dire che in questo momento non è un discorso politico a difesa di qualcuno, è un discorso di buon senso! Eviti a qualcuno di mettere mano al portafoglio per fare dei ricorsi su delle cose che non hanno...ma avete superato il limite della decenza su questo! Senza andare a percorrere e a cercare nessuna persona da colpevolizzare...abbia pazienza, io ho fatto due esempi, ma vado avanti, ce ne sono altri, perché non c'è un passaggio di questo bando che non sia stato disatteso. Veramente, Assessore, io le chiedo, ma senza nessuna vena politica e nessuna voglia di strumentalizzare la cosa, di fermare questo disastro che ha combinato, che le hanno combinato gli uffici e, con un minimo di serenità, partiamo da bocce ferme. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Gerandin. Qualcun altro che vuole intervenire? La parole à la Conseillère Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Questa vicenda è iniziata male e prosegue peggio. Il fatto che ben 130 persone abbiano aderito a questa prova di selezione per partecipare ad un corso ci dà la misura di quanto la questione sia seria e di quanto non vada sottovalutata. I colleghi che hanno presentato la risoluzione hanno già illustrato molto bene quali sono state le mancanze preliminari, ma poi anche le mancanze in fase di concorso. Riguardo alla questione della lingua francese, Assessore, lei ci dice che è stata offerta la possibilità a tutti i candidati di svolgere la prova di selezione indifferentemente in italiano o in francese, ciò che conferma l'articolo dello Statuto che pone su un piano di parità le due lingue, ma se ciò conferma la parità delle due lingue, a che pro scrivere: "è prevista preliminarmente la conoscenza della lingua italiana e di una o più lingue straniere, da segnalare in fase di iscrizione tra francese, inglese, spagnolo, russo e tedesco". C'è una contraddizione...ma come fuori Valle? Noi cioè diamo ai nostri la possibilità di svolgere la prova preliminare in italiano o in francese, perché è una facoltà garantita dallo Statuto e poi gli permettiamo di dimostrare la conoscenza della lingua straniera utilizzando il francese? Nuovamente? Mi pare che ci sia una contraddizione.

Entre autres, permettez-moi de souligner de la part d'un Gouvernement autonomiste qui se veut défenseur de la langue française...et bien, permettez-moi de vous le dire, mais c'est un manque assez grave. Vraiment, Assesseur, il n'est pas seulement question de forme, il est question de substance aussi et donc la vérification qui a été faite quant à la constitutionnalité de l'aspect linguistique nous laisse beaucoup de doutes.

Presidente - Grazie Consigliera Morelli. La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Ci sono due aspetti di questa vicenda: uno che correttamente alcuni colleghi hanno messo in luce da subito, cioè che ci sono degli aspetti procedurali che rischiano di inficiare la validità di questo bando, con tutte le conseguenze che ci possono essere. A questo tipo di obiezione l'Assessore quindi risponde trincerandosi dietro le responsabilità dei dirigenti dicendo: "mi sono fidato, hanno fatto il loro lavoro, rispondono nel merito", secondo il ragionamento meramente interno, burocratico: le cose possono andare avanti così. E si sa che il cittadino singolo dovesse ricorrere contro questi provvedimenti...magari non è avvezzo alla materia e cerca di rivolgersi al TAR, sa che c'è un costo non indifferente per rivolgersi ad un TAR, acquisire...i tribunali...si tratta spesso di persone con lavori precari e quant'altro, non è che navigano nell'oro e non hanno gli avvocati al seguito per fare queste cause, quindi in qualche modo il costo dell'operazione è già un deterrente. E questo è un ragionamento.

Vi è poi però un ragionamento di opportunità politica, che emerge dal confronto sui temi: il ruolo della lingua francese, il ruolo delle lingue in generale, un percorso più concertato, quel leitmotiv che, insomma, ha pervaso in questi giorni l'aula: "domani cominceremo il dialogo", "dopodomani dialogheremo", "poi lo vedremo, ci metteremo intorno ad un tavolo" e nel frattempo però i provvedimenti non condivisi per nulla vanno avanti. Questa allora è un situazione che contrappone le miserie di alcuni lavoratori alle disgrazie degli altri lavoratori. La politica è il luogo della composizione, il luogo dove si "mettono" intorno a delle soluzioni le ragioni di chi esercita una professionalità e cerca di affrontare le difficoltà di questa professionalità con quelle di chi vuole addirittura affrontare per la prima volta l'esperienza del lavoro; perché dividere questi mondi nella piccola realtà della Valle d'Aosta quando possono essere uniti? E che cosa sono le proposte: "va beh, chiudiamo due occhi qua, due occhi là", "un contentino magari arriverà...", "apriremo un castello in più", "lì magari metteremo un sito qualche settimana in più aperto", "vediamo se telefoniamo a due o tre di questi che sono un po' più scalmanati e troviamo loro un lavoretto"? Non dobbiamo cioè più trovare queste "soluzioni alla valdostana", che pure danno alle volte delle risposte, ma non sono il modo con cui la politica deve comporre queste situazioni! Bisogna provare a fare una politica diversa in un mondo che è completamente cambiato, che non è quella del piccolo aggiustamento, della politica del piccolo cabotaggio: è di dire finalmente intorno all'esigenza di dare un'offerta culturale...perché poi in questa vicenda ci sono dei grandi assenti...glielo ho detto forse in commissione, o già nell'altro dibattito in aula: c'è anche tutta la questione di un mondo del precariato che lavora per la società di servizi presso mostre e castelli, a cui sono stati promessi percorsi di formazione, di valorizzazione. Anziché provare a tirare le fila di questo discorso, di ragionare intorno a questo, si aprono nuovi fronti, nuovi cantieri di propaganda, di sogni, di promesse non mantenute, mettendo in difficoltà anche altri lavoratori.

Io avevo addirittura capito che l'Assessorato stava valutando la possibilità anche di sospendere un attimo questa procedura, invece dopo un po'...come dire? "cerchiamo di calmare l'opposizione con un atteggiamento...dicendo: "ma forse lo sospendiamo, vediamo un po'...", così magari la cosa va avanti", poi si arriva qua, c'è una domanda precisa..."bisogna revocare questo bando", si dice: "no, tutto sommato, finché non mi becco un ricorso contro e non lo perdo, si va avanti così". Francamente mi delude molto questo modo di affrontare i problemi e di non capire la gravità sociale ed economica del problema del lavoro in Valle d'Aosta. Siamo alla sistemazione di quattro o cinque che per vie traverse hanno saputo...hanno visto...hanno detto..."vieni fai questo concorso...", eccetera, alla sistemazione di questo gruppo e...come dire? all'emarginazione di altri, che francamente non riesco a capire perché, ve lo dico sono persone che ho scoperto anche in questi giorni, non le conoscevo, non è che appartengono alla mia area politica.

Mi incuriosisce però che ci sia questo modo di condurre una questione così delicata, che - ripeto - riguarda la qualità dell'offerta turistica che noi diamo. Avere degli operatori efficienti, coordinarsi con le strutture pubbliche che offrono determinate possibilità di fruizione di beni pubblici e quant'altro quindi non è una cosa che si può risolvere burocraticamente con il bando...ha una regolarità...e in questo scontro c'è uno che dice che è regolare l'altro che non è regolare. Al di là che non è regolare, non c'è il percorso politico corretto per affrontare questa questione; allora a chi chiedere se non all'Assessore: possiamo fermare un percorso che non ha consentito di fare un ragionamento che mette insieme tutte le componenti della società valdostana? Perché poi passiamo delle ore a parlare di "EXPO su", "EXPO giù", poi, quando arriveranno i turisti, questa sarà l'offerta che noi daremo: daremo delle persone che sono astiose le une con le altre, che sono in contrapposizione, in un clima non sereno, in un clima non di qualificazione dell'offerta, quindi "vieni turista in Valle d'Aosta a beccarti questa situazione", no: "vieni in una Valle d'Aosta dove, anche dal punto di vista dell'offerta che noi diamo, di accompagnamento, di conoscenza della nostra cultura locale..."; la questione del francese...come facciamo a trasmettere quella peculiarità, quella particolarità del nostro territorio se non abbiamo fatto un lavoro specifico in questa direzione? Burocraticamente tutto si risolve, no? Secondo me, invece no, non è questo il percorso che a noi piace. Dietro questo sibillino "il Governo regionale revochi il bando" quindi vorrei che capisse che non c'è solo per noi una questione di concorso: c'è una questione di visione di come costruire le relazioni col lavoro, coi giovani che si avvicinano al lavoro, con le persone che già ci sono, costruire insieme una qualità dell'offerta turistica valdostana che oggi, al di là della mission impossible dell'EXPO, insomma, mi sembra non esserci: questo è il ragionamento.

Presidente- Grazie Consigliere Donzel. La parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Intanto ringrazio anche per i toni e per le motivazioni che stanno dietro questa risoluzione, che posso anche capire. Probabilmente io mi sono espresso male, sostanzialmente - la dico in termini spero più chiari - gli uffici mi dicono: "è stato fatto un percorso, sono stati affidati degli incarichi onerosi ad una società, un soggetto che si è incaricato di fare il corso. Il corso è iniziato, ci sono 30 persone che sono state individuate, quindi 30 persone che sono state selezionate. Questa risoluzione, qualora dovesse poi concretizzarsi in una delibera, non ha il visto di legittimità da parte dei dirigenti responsabili". I dirigenti responsabili, attestando la legittimità di questo percorso, quindi sottoscrivono dicendo: "noi la legittimità su una revoca non la facciamo". Non la firmano, anche perché dicono: "noi riteniamo che il percorso sia giusto". Io dico un maggior confronto sicuramente sarebbe stato necessario, ma il percorso è corretto. Se ci sono dei danni, delle richieste di danni, come possono esserci da una parte e dall'altra ma non c'è un fondamento giuridico, tu non puoi revocare una delibera. Ogni volta che noi prendiamo una delibera e anche in autotutela ritorniamo indietro è perché l'Ufficio legale, piuttosto che il responsabile del procedimento, dice: "guarda, ho sbagliato, devo tornare indietro". Ecco perché non è che io mi voglio nascondere, tant'è che lei ha detto una cosa sacrosanta, io ho posto il problema alle strutture: "possiamo fermare questa macchina? Possiamo vedere se è possibile fare questo dialogo?", mi hanno dato una risposta negativa: ecco qual era il ragionamento, quindi nulla di diverso... Questa risoluzione, pur essendo stata spiegata benissimo dai proponenti, si trova nell'impossibilità di essere applicata.

Président - Merci Assesseur. La parole au Conseiller Viérin.

Viérin L. (UVP) - Vede, Assessore, a noi non piacciono le risposte a geometria variabile, perché ogni tanto in quest'aula si viene qui ed è colpa dei funzionari, poi altre volte: "eh, non si poteva fare", altre volte si viene e si dice: "ormai è fatto". Noi, Assessore, al di là delle sue giustificazioni tecniche e dell'aver oggi voluto scaricare sui pareri degli uffici, che ormai sono pareri, ormai torneranno indietro, si dà un'idea della politica che è alquanto strana, che è una politica imbavagliata dai funzionari. Noi la conosciamo anche un po', anche per aver lavorato con lei, sappiamo che quando lei ha...le poche volte in cui magari ci sono stati dei contrasti con gli uffici, perché possono esserci, non è che con gli uffici sempre c'è quel clima armonioso...però noi abbiamo spesso assistito e in quest'aula ne abbiamo parlato che quando c'è la volontà politica...ci ricordiamo anche di delibere firmate all'ultimo momento nelle sale attigue alla Giunta, piuttosto che altre iniziative dell'ultimo minuto, che dovevano essere avallate da un punto di vista tecnico e di congruità...e ci si è confrontati. Ora, quello che noi contestiamo oggi, Assessore - e le diciamo che la questione è tutta politica -, è che la politica deve gestire le questioni, che i tecnici poi tecnicamente ci devono dire come queste devono essere seguite...ma non si può venire qui in aula e dire: "benissimo, forse sono stati fatti dei pasticci dagli uffici, però ormai è fatto", e noi cosa diciamo? Ma se qualcuno fa un ricorso, chi paga i danni? Quando noi abbiamo sollevato la questione, lei poteva salvare capra e cavoli, tanto per dirci tutto, perché è vero che erano stati spesi dei soldi, ma quel corso poteva non partire subito, si facevano gli approfondimenti, le concertazioni e poi si calibrava in modo diverso eventualmente quello che si andava a fare. Oggi noi allora - l'abbiamo detto in modo molto chiaro - vorremmo che fossero tutelati sia quelli che si sono iscritti in buona fede, come anche quelli che non si sono sentiti coinvolti. Allora, è chiaro che oggi lei viene qui e dice: "ormai il corso è stato fatto, ormai le selezioni sono partite, tanti sono gli esclusi, questi ormai fanno il corso", ma allora il corso è già partito o non è ancora partito? Non è ancora partito...quello le stiamo dicendo...ma è partito in questi giorni a seguito però delle sollecitazioni che erano antecedenti, anche se lei ha detto che erano state avviate le procedure, eccetera, ma una revoca di una delibera per autotutela è una scelta politica, non ci venga a dire che non è così...sì, ma doveva arrivare chiaramente prima che il corso fosse partito.

Noi allora diciamo oggi che non ci convince l'ennesima gestione di un dossier nel suo Assessorato che ogni tanto è scelta politica, ogni tanto è colpa del Piemonte, ogni tanto è colpa di qualcun altro, ma la colpa qui non c'è mai. Allora lei dice: "forse è stato fatto qualche...c'è stato qualche problema", non è che a noi interessa poi di vedere chi è che ha fatto lo sbaglio, non è che siamo qui a cercare capi espiatori, siamo qui a cercare soluzioni ai problemi e lei nel suo intervento non ha dato soluzioni, ha cercato di salvare il salvabile dicendo: "eh, ormai i soldi sono stati spesi, i visti non arriveranno mai su una revoca di una delibera, questa...mi chiedete cose che non si possono fare, quindi praticamente questa è irricevibile", l'ho sintetizzata. Noi non ci stiamo, la politica dovrebbe seguire i dossier dall'inizio, perché lei è l'Assessore al turismo! Quando c'è l'idea di fare un corso per le guide, lei deve ricevere le guide e dire: "cari ragazzi, come va il mercato?". Non so se le hanno dato lo specchietto sull'indotto di queste persone con l'Amministrazione regionale: 2010, contratti con la Regione autonoma: 48 mila euro; 2011 28 mila; 2012 20 mila; 2013 6 mila; 2014 960 euro. L'Amministrazione non è tutto, però si capisce che l'Amministrazione ha ridotto perché il mercato si sta riducendo. E già noi cosa facciamo? Andiamo a fare un corso di guide...alé! Formiamo delle guide, diamo delle opportunità, speriamo che queste abbiano un indotto al di là dell'Amministrazione nel privato, che sia consono ad un'illusione che noi gli vendiamo, perché se noi oggi facciamo come i dealer e gli facciamo credere che c'è lavoro per 20 anni e dopodiché fra 3 giorni diciamo che non c'è più lavoro, creiamo delle illusioni e dei sogni finti come Amministratori. Allora, va benissimo, lei come Assessore...perché è lei, Assessore, che ha scelto di fare il concorso, quindi...perché non ci dica che sono i funzionari che hanno preso una scelta politica, sarà l'Assessore che chiamerà il funzionario e dirà: "c'è questa cosa, il territorio richiede...", perché poi è stato detto che il territorio richiede delle guide, ma il territorio chi è? Gli operatori, ma chi sono gli operatori che richiedono questo corso? La gente che cerca lavoro? Allora, lei, come Assessore, deve dire: "benissimo, ritengo...riteniamo noi Giunta politicamente..."

Presidente - Colleghi, un po' di silenzio per cortesia!

Viérin L. (UVP) - ...iscriveremo anche i colleghi qui al corso per guide, magari, viste le loro doti oratorie... Allora lei, Assessore, probabilmente, anzi...lei è all'origine della scelta politica di istituire un corso guida o l'ha fatto la sua dirigente, con tutto il rispetto, il Coordinatore dell'Assessorato del turismo si prende la briga di...cioè non è che siamo...allora lei politicamente ha deciso di dare il via, dare il "la" all'organizzazione di un corso, poi tecnicamente questa scelta politica...tecnicamente lei oggi scarica sugli uffici e dice: "effettivamente tecnicamente ci sono stati dei disguidi, però oggi siamo troppo avanti. Va beh, speriamo che nessuno ci faccia ricorso, anzi se qualcuno ha qualcosa da dire, faccia ricorso". Beh, non è così l'approccio, lei - ecco perché noi crediamo che lei abbia delle responsabilità in questa cosa - doveva seguire dall'inizio, si istituisce un corso e, prima di aver scelto di istituire il corso, si appura che i crismi della legge intanto...perché è la legge regionale che abbiamo fatto noi, che dice che bisogna sentire le categorie, ma se loro dicono che non sono state sentite, mi scusi, Assessore, adesso, con tutto...delle due cose l'una: c'è qualcuno che non dice le cose come sono! A noi risulta, Assessore - ed è stato confermato -, che loro hanno chiesto un incontro...perché voi avevate già contattato i docenti per questo corso nell'Amministrazione regionale, tra l'altro, quindi la gente si parla, dice: "ah, sono stato chiamato a fare un corso per guide", dice uno ad una guida. "ah, ma chi lo sa che c'è la...", allora chiama l'Assessorato, dice: "ma è vero che si sta facendo un corso?", "ma vieni un attimo", dice: "perché c'è qualche problema?". Questo è un incontro "sentite le associazioni", tra l'altro, le associazioni...due guide sono andate a quell'incontro, non le associazioni...sono andate perché hanno chiesto un incontro...e dice: "ma è vero? Ci sono voci...", "ah beh, adesso vediamo, pare che...". Allora, mi scusi, tecnicamente possono arrivare tutti i visti di legittimità, ma, quando lei porta una delibera in Giunta, è lei che si assume la responsabilità politica che quella scelta a monte ha "visto" tutti i crismi, allora è questo che noi contestiamo! Semplicemente venire qui e dire: "benissimo...", poi noi non diciamo che è facile uscire dal guado, perché il guado c'è, perché oggi le persone che hanno seguito la selezione e sono state scremate per arrivare a questo numero che potrà accedere al corso...eh, chiaramente oggi diventa più difficile conciliare capra e cavoli, come si suol dire, però almeno che non si venga qui a dire: "eh, non si può più fare, adesso andiamo avanti così". Allora chi ripaga le persone...ripaga non in senso economico, ma chi ripaga le associazioni di categoria che non sono state sentite, che volevano essere coinvolte e che non dicono che non bisognava fare un corso, ma che dicono: "va beh, almeno sentiteci, visto che siamo noi che lavoriamo, che quotidianamente sentiamo sulla nostra pelle i problemi, e magari assieme vediamo i contenuti". Si eviterebbero gli errori, per non dire le castronerie di questo bando.

Noi ci siamo...guardi, su Facebook ha suscitato un dibattito questa cosa del francese, che è anche interessante, perché ogni tanto riesumiamo la questione linguistica, con prese di posizione anche un po'...che ci dovrebbero far preoccupare su come i valdostani sentono l'importanza della lingua francese, lo dico anche come spunto di riflessione, perché è uscito di tutto: "ma cosa ce ne facciamo del francese?", "ma chi se ne frega!". Allora, anche qui se già gli Amministratori danno l'avallo a dei bandi che considerano il francese come lingua straniera, ma noi come possiamo andare poi in giro a dire... Sa cosa ci ha detto la guida in commissione? "Guardi, l'altro giorno siamo venuti a sentire il Consiglio, ma perché non parlavate francese? Ma qualcuno di voi parlava francese, perché? Visto che è una lingua straniera, si può parlare il francese in Consiglio Valle?". Allora, loro ci hanno fatto una battuta, però se già noi Amministratori avalliamo dei bandi che prevedono il francese come lingua straniera su una professione turistica in più in Valle d'Aosta, beh, se lei, Assessore, avalla politicamente queste scelte, noi su questo abbiamo veramente una posizione che...ci fa rabbrividire. E poi siamo qui a dire che ci sono gli attacchi all'autonomia? Ma quali attacchi? Guardiamoci in casa! Perché lo spirito autonomista, la difesa dell'autonomia è quotidiana: è nei funzionari, è negli Amministratori che ogni giorno devono difendere uno spirito autonomista e non gridare "al lupo al lupo" e poi il lupo ce l'abbiamo in casa! Allora sarà una questione di principio, Assessore, è forma forse, ma per noi è anche sostanza, quindi ci rammarica e ci fa male che già il suo funzionario venga lì a dire: "ah, va beh il corso è destinato a quelli fuori, quindi il francese è lingua straniera". Bene, applichiamola alla scuola questa cosa, poi vediamo cosa succede! Applichiamola alla scuola e avremo centinaia di migliaia di insegnanti che vengono da fuori ad occupare i posti, ammesso che ci siano ancora concorsi...

Presidente - Consigliere la invito a terminare.

Viérin L. (UVP) - ...scusi, termino subito...o peggio ancora, che si venga qui a dire: "ormai sono scappati i buoi, non possiamo più chiudere il recinto". Noi ci auguriamo che nessuno faccia ricorso e ci auguriamo soprattutto che non siano le categorie, cioè le associazioni più rappresentative...più rappresentativa, che non impugni questo bando, che è illegittimo, perché poi metteremmo contro le guide già operanti, che, tra l'altro, non possono accedere a certe cose di questo corso, un paradosso da un punto di vista linguistico...contro chi magari crede all'illusione che noi gli abbiamo creato, perché non ci saranno grandi prospettive, purtroppo, lo dico, ma non possiamo... Voi coi maestri di sci state facendo il contrario, state chiudendo, i corsi si fanno ogni due anni, state dicendo: "ce ne sono troppi, l'indotto non c'è, tuteliamo chi c'è e qui apriamo a tutti". Benissimo, ma dico è una scelta politica, ma non venga qui a dire che è una scelta tecnica, perché di tecnico qui non c'è niente, le responsabilità politiche sono in capo a lei!

Presidente - Grazie Consigliere Viérin. Qualcun altro vuole intervenire? Colleghi, se c'è ancora qualcuno che vuole intervenire, lo invito a prenotarsi. Passiamo alla votazione della risoluzione. Dichiaro aperta la votazione. Colleghi votate. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 17

Contrari: 18

Il Consiglio respinge.

Punto 35.04 all'ordine del giorno.